Verso il ballottaggio, Messina: "DC? Equa rappresentanza in giunta per alleati"

Il candidato sindaco del centrodestra, Ferdinando Messina, manda ai suoi sostenitori un segnale rassicurante, dopo le fibrillazioni interne dovute ad una ricomposizione della squadra di assessori designati e l’esclusione di un rappresentante della DC. “A proposito della mancata presenza di un rappresentante della Democrazia Cristiana nella squadra assessoriale designata – dichiara Messina – tengo a precisare che la DC non soltanto è componente della coalizione ma ha titolo ad essere rappresentata nella città aretusea in quanto parte integrante del centrodestra siciliano. Aggiungo che nell’attività di governo ci sarà certamente spazio per la DC e i suoi rappresentanti, così come per tutti i partiti e le liste civiche che mi hanno sostenuto. Mi preme inoltre ringraziare la Democrazia Cristiana e Lab – conclude Messina – per la disponibilità e il senso di coalizione dimostrato durante la campagna elettorale e in questi ultimi giorni. Disponibilità che ha permesso l’allargamento della coalizione alla partecipazione di tutti i partiti al secondo turno della consultazione”.




I travagli del PD che vorrebbe astenersi in un ballottaggio "tra destre"

“Il Partito Democratico, per effetto delle decisioni in merito agli apparentamenti dei due candidati al ballottaggio per la carica di Sindaco di Siracusa, sarà presente con i propri eletti in Consiglio comunale dove eserciterà un’opposizione costruttiva nell’interesse della città”. È il segretario cittadino del PD, Santino Romano, a sintetizzare quella che sarà la posizione del partito per il ballottaggio. E per renderlo ancora più chiaro, aggiunge che “resta ferma, in linea con quella regionale e nazionale, anche al ballottaggio, la collocazione di alternativa alle destre del Partito Democratico di Siracusa”. L’utilizzo del plurale, le destre, non è casuale. Per i democratici, Messina e Italia rappresentano entrambi quell’area. Ecco perché il PD non prenderà ufficialmente posizione, lasciando ai suoi elettori libertà di coscienza, foss’anche quella di andare al mare in occasione del ballottaggio.
“Noi porteremo avanti il programma della coalizione democratica e progressista guidata da Renata Giunta, anche in Consiglio comunale. Dando così voce e rappresentanza anche a quel 20% degli elettori e delle elettrici che hanno sposato quella visione per la nostra città e lavorando per rafforzare e consolidare il progetto nel prossimo futuro”, dice Romano.
Non è un mistero, però, che pezzi pregiati del PD come Massimo Milazzo ed il deputato regionale Tiziano Spada abbiano incontrato Italia nei giorni scorsi. E il tema dell’incontro non erano certo le granite.
Difficile avere un quadro chiaro dei reali movimento interni al Partito Democratico che, da sempre diviso in anime e correnti, rischia di disunirsi anche questa volta. Il dirigente Salvo Baio sposa la linea intransigente: “Come fece cinque anni fa, anche questa volta Francesco Italia ha umiliato il PD negandogli l’apparentamento che gli avrebbe consentito di avere la giusta rappresentanza in Consiglio comunale. Questa sua protervia non può passare inosservata e deve indignare i compagni e gli elettori del PD. Il vero avversario in questo ballottaggio è l’attuale sindaco e perciò bisogna astenersi dal votarlo. Il modo di fare politica del signore del Vermexio è incompatibile con le regole del confronto democratico ed è animato da rancori e spirito di vendetta”.
Il senatore Antonio Nicita ribadisce il concetto: “Nonostante il ballottaggio non ci veda direttamente coinvolti e il relativo esito non alteri la rappresentanza del PD in Consiglio comunale, la collocazione politica del Partito Democratico, in linea con quella regionale e nazionale, è sempre di chiara alternativa alla destra”. Saranno tre i consiglieri comunali del Pd, a prescindere dall’esito del ballottaggio.
“La presenza del Partito Democratico nel Consiglio comunale – aggiunge Nicita – sarà decisiva e consentirà di portare avanti, in modo autonomo, costruttivo e nell’interesse della città, le nostre idee e la nostra visione, in continuità con la richieste degli oltre diecimila elettori ed elettrici che hanno condiviso la bella corsa e la proposta di Renata Giunta a capo della coalizione democratica e progressista, aprendo alle tante giovani e fresche energie che ci hanno manifestato il loro entusiasmo e la volontà di andare avanti”.




Verso il ballottaggio, Mangiafico: "Civico4 con Messina, vera alternativa ad Italia"

Se non è un annuncio ufficiale, poco ci manca. Gli aspetti programmatici vengono definiti in queste ore, ma l’accordo tra Civico4 e Ferdinando Messina è cosa fatta. D’altronde, lo stesso Michele Mangiafico si è spinto sui social sino alla soglia dell’appello elettorale: “Civico4 invita a votare per il ballottaggio di domenica 11 e lunedì 12 giugno il candidato a sindaco Ferdinando Messina, che rappresenta l’alternativa all’amministrazione comunale uscente”. Lo ha scritto sui social, confermando la linea da opposizione rigorosa a Francesco Italia.
“Ferdinando ha accolto numerosi punti del nostro Programma Amministrativo”, precisa il leader di Civico4, “e ci ha manifestato stima e apprezzamento per i contenuti della nostra campagna elettorale”.
Possibile, allora, un ingresso nella squadra degli assessori designati anche di Michele Mangiafico e nuovi equilibri tra alleati – dopo i mal di pancia DC – con Ferdinando Messina garante di una equa presenza degli alleati nella squadra di governo cittadino.




Verso il ballottaggio: Bandiera-Italia, l'intesa è a un passo

Ultimi spazi di manovra per chiudere gli apparentamenti in vista del ballottaggio e presentare la squadra definitiva degli assessori designati. La prima mossa, non ancora ufficiale, è di Edy Bandiera che conferma la rottura definitiva con il centrodestra. “In Francesco Italia ho trovato ascolto, voglia di portare avanti il nostro programma, ampia disponibilità a lavorare insieme e a condividere le scelte per la città e un gruppo umano fatto da tante persone per bene. Il primo giorno lo avevo dichiarato: mai con Messina e Gennuso!”.
L’ex assessore regionale sbatte così per la seconda volta la porta in faccia a Forza Italia e dopo aver centrato un buon risultato personale, da candidato sindaco, con il 9% al primo turno, annuncia così l’intesa ormai ad un passo con la coalizione del sindaco uscente.
Se dovesse scattare il premio di maggioranza per Italia, Edy Bandiera moltiplicherebbe il suo peso in Consiglio comunale portando sino a cinque consiglieri.
Intanto dovrebbe entrare nella giunta designata da Francesco Italia, con possibilità – secondo i ben informati – di vicesindacatura. Si questo, però, al momento nessuna conferma ufficiale.




Verso il ballottaggio, Garozzo senza fretta: "In campo solo se da protagonisti"

Giancarlo Garozzo non ha premura o particolari stimoli. Si informa sulle scadenze prossime (“entro quando si presentano gli apparentamenti?”), dà una lettura online alle ultime di politica e di certo non dà l’impressione di uno che stia smaniando per un posto in prima fila.
“Non cerco un assessorato o una carica, tutto qui”, taglia corto l’ex primo cittadino che, alla tornata elettorale di fine maggio, ha superato l’8% e portato in Consiglio Comunale la sua lista Fuori Sistema. “Però attenzione, in questo turno di ballottaggio non vogliamo essere spettatori. È chiaro che ho ricevuto tante chiamate, da una parte e dall’altra. Dovessimo operare una scelta, sarà chiara e dichiarata: un apparentamento in piena regola, insomma. Con tanto di simboli e senza nessun mascheramento”, dice Garozzo.
Altrimenti? “Altrimenti libertà di coscienza e ognuno voti come ritiene”, aggiunge riferendosi alle eventuali indicazioni al suo gruppo. Ma, come detto, senza premura o affanno. Il dato comunque lusinghiero ottenuto al primo turno fa dormire sonni tranquilli e Garozzo non passa certo l’impressione di puntare a chiudere mezzi accordi per un posto al sole. “Vogliamo essere protagonisti, anche al ballottaggio. Questo è il punto di partenza”. Trattamento da pari e non da portatori di voti, si potrebbe riassumere.
E intanto Garozzo si gode la conquista di una buona pattuglia di consiglieri comunali: 3 se vincesse Messina, anche con apparentamento; 2 se vincesse Italia, 5 con apparentamento.
“Abbiamo fatto un gran lavoro”. Sorride ed educatamente saluta.




Edy Bandiera: "Sono l'uomo politicamente più corteggiato di tutta Siracusa…"

“Sono l’uomo politicamente più corteggiato di Siracusa…”. Con una battuta, Edy Bandiera fotografa il momento. Nelle ore calde per decidere alleanze ed apparentamenti in vista del turno di ballottaggio, l’ex assessore regionale è un osservato speciale. Forte di un gradimento elettorale del 9% al primo turno, potrebbe far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.
Dopo la rottura col centrodestra, consumata con polemiche e accuse e culminata in una richiesta di scuse da parte del presidente Schifani, sarebbe un errore dare per scontato che la coalizione di Bandiera sia intenzionata a dialogare solo con Francesco Italia.
“Mi hanno contattato da tutti e due i fronti”, ammette senza pretattica. Da Forza Italia sono arrivati i messaggi dei primi pontieri. Nessun contatto ufficiale con Ferdinando Messina: ci sarà eventualmente tempo, da qui a domenica. Sul display del telefonino, invece, il nome di Francesco Italia è apparso almeno un paio di volte.
Di sicuro, al momento, c’è che Edy Bandiera vuole essere della partita, anche in occasione del ballottaggio. “Non dirò ai miei di andare al mare. Domenica 11 e lunedì 12 bisogna votare responsabilmente”. Si, ma seguendo quale indicazione politica? “Chi accoglierà parte del nostro programma e ci metterà nelle condizioni di attuarlo, anche attraverso il nostro contributo, avrà il nostro appoggio”, spiega con serenità Edy Bandiera. E le scuse di Schifani? “Non ci penso per ora. Non è un mio problema. Anzi, sapete che vi dico: quasi mi fanno un favore se non dovessero arrivare. Mi metterebbero così nelle condizioni di scegliere facilmente. Anche perchè le scuse sarebbero la precondizione, ma poi dobbiamo trovare anche un accordo politico…”, aggiunge sibillino.
La matematica dice che, in caso di apparentamento alla coalizione del sindaco uscente, Bandiera potrebbe contare teoricamente anche sull’effetto premio di maggioranza, portando in Consiglio 3 o 4 dei suoi. “Vogliamo essere alleati di serie A, abbiamo la fiducia di quasi 5mila siracusani”, taglia corto lui, evitando di farsi trascinare nel vortice dei conteggi per la rappresentanza in Consiglio comunale.




Consiglio comunale, i più votati: Bonafede (Mpa), Boscarino (FI) e Ortisi (Noi per la città) sul podio

I dati definitivi dello spoglio sono stati pubblicati poco prima delle 19 di ieri sera. La verifica dei verbali e dei numeri ha prodotto un allineamento dei dati con poco spazio per sorprese, rispetto alle prime comunicazioni. Per quel che riguarda la lista più votata, per lo 0,03% il “primato” va a Francesco Italia Sindaco (9,56%) su Fratelli d’Italia (9,53%). L’altra “sorpresa” è la nuova percentuale attribuita alla lista Noi per la città (nella coalizione del sindaco uscente) che, alla verifica dei numeri, riesce a superare la quota di sbarramento del 5% (5,21%), portando Salvo Ortisi in Consiglio comunale (ed anche Sergio Imbrò).
Quanto ai singoli candidati, il “campione” delle preferenze è Sergio Bonafede, votato da ben 939 elettori siracusani. Il suo dato trascina l’Mpa, insieme alla buona performance di Alessandro Di Mauro, figlio dell’ex assessore comunale Roberto, che sfiora le 560 preferenze.
Il secondo più votato è Gianni Boscarino, di Forza Italia, con 801 preferenze. Dietro di lui, Luigi Gennuso – figlio dell’ex deputato regionale – che arriva a 473 voti.
Sul terzo gradino del podio dei più votati, il già citato Ortisi – ex delegato di Belvedere- che porta a casa 714 voti (Noi per la Città).
Poi, in questa particolare classifica, c’è Massimo Milazzo (Pd – 693); l’assessore uscente Andrea Buccheri (660 – Francesco Italia Sindaco); Franco Zappalà (646 – Fuori Sistema); Cosimo Burti (598 – Fuori Sistema); Giovanna Porto (FdI – 574) che supera al fotofinish Damiano De Simone (FdI – 565).
Nella “partita” tra assessore della giunta uscente, Buccheri il più “gradito” (660 voti); poi Andrea Firenze (427); Conci Carbone (375), Enzo Pantano (325); Dario Tota (277).
Altro dato, in Consiglio comunale “salgono” tre ex delegati di quartiere (tutti coalizione Italia): Ortisi, Casella e Gaetano Romano.
Altri numeri. Non sono bastati 476 voti a Francesco Burgio (M5S) per tornare in Consiglio comunale. Buona performance personale per Michele Mangiafico, ma le sue 456 preferenze non bastano perchè Civico4 non ha tagliato il traguardo del 5%. Fuori per lo stesso motivo anche Carlo Gradenigo (354 – L&C). Moena Scala, ex presidente del Consiglio, trascina Siamo Siracusa: 208 voti. Tra gli esclusi – a meno di novità – anche nomi “noti” come quelli di Fabio Alota, Gaetano Favara e Mauro Basile.




"Noi per la Città" thrilling: i dati ufficiali danno alla lista il 5%, due posti in Consiglio

Rischiava di rimanere fuori dal Consiglio comunale di Siracusa per un’inezia, alla fine – invece – la lista Noi per la Città porterà in assise un suo rappresentante. I dati ufficiali, resi noti poco prima delle 19, la accreditano di una percentuale di poco superiore allo sbarramento, e tanto basta per “guadagnare” almeno un consigliere comunale. E sarà Salvatore Ortisi, delegato di Belvedere, forte dei suoi 714 voti. Dovrebbe sedere in aula anche Sergio Imbrò (460) mentre sarebbero fuori gli assessori uscenti Enzo Pantano (325) e Dario Tota (277).
“Noi per la Città” è nella coalizione a sostegno di Francesco Italia sindaco. L’allineamento dei dati, durante le attente fasi di trascrizione e verifica – non un vero riconteggio ovviamente – ha fatto emergere la reale proporzione del voto, dopo che le prime indicazioni sembravano invece indicare un finale diverso.
La lista era ferma al 4,96% (lo sbarramento è al 5%), adesso superato al termine delle verifiche ufficiali, al quarto piano di Palazzo Vermexio.




Siracusa, sarà ballottaggio tra Messina 32,22% e Italia 23,89%. Le liste alla prova del 5%

A Siracusa si va al ballottaggio per la scelta del nuovo sindaco. Si contenderanno la fascia tricolore Ferdinando Messina (Centodestra) e l’uscente Francesco Italia (Francesco Italia Sindaco). A spoglio completato, Messina fa registrare una percentuale del 32,22% mentre Italia è al 23,89%. Saranno loro a contendersi la fascia tricolore, al termine del secondo round elettorale in calendario per l’11 e il 12 giugno.
Renata Giunta, candidata della coalizione progressista, appare staccata al 19,41% “tradita” dal dato del M5S che non riesce a superare la soglia di sbarramento del 5%, attestandosi addirittura al 3,99%.
Nella coalizione di centrodestra, bene Fdi (9,56%) e Mpa (8,76%), con Forza Italia al 7,07%. Da segnalare il dato di Insieme, la lista civica di Giovanni Cafeo e Alfredo Foti al 6,46%. Sotto al 5% (4,86%) Siracusa Protagonista con Vinciullo – Prima l’Italia.
Tra le liste a sostegno di Francesco Italia, spicca proprio quella omonima che arriva al 9,56% con lo stesso numero di voti di FdI. Nella colazione che appoggia il sindaco uscente, è l’unica a superare lo sbarramento del 5%. Fuori per un’inezia Noi per la Città (4,96%).
Per la “partita” del ballottaggio diventano decisivi Giancarlo Garozzo (8,31%) e Edy Bandiera (9,01%), quest’ultimo corteggiato da destra e da sinistra. Forte del suo risultato personale, l’ex assessore regionale alza la posta e “pretende” scuse politiche pubbliche da Schifani, per ritornare nell’alveo del centrodestra. Un azzardo politico da “all in” per una rivincita personale dopo gli scontri in campagna elettorale. Ma è difficile immaginare che la coalizione di Messina scivoli adesso sul piano della compattezza, aprendo una crepa di equilibrio con Bandiera.
Francesco Italia guarda e osserva. E se può considerare quasi in tasca il sostegno al ballottaggio dell’amico (quasi) ritrovato Giancarlo Garozzo, deve trovare un canale di dialogo con Renata Giunta ed il suo elettorato. Dopo essersi lungamente scontrati in campagna elettorale con piccati botta e risposta, troveranno un’intesa per arginare la destra? Questo il nodo politico principale in vista degli apparentamenti. Il Pd con il 6,16% è l’unica espressione della coalizione progressista a superare la quota di sbarramento e trovare posto in Consiglio Comunale.
Sopra il 5% anche Fuori Sistema con Giancarlo Garozzo (6,45%), Edy Bandiera Sindaco (5,07%).
Delusione, oltre che per i cinquestelle, per la lista Oltre di Fabio Granata (3,36%) come per Grande Siracusa (3,38%). Al 3,59 Civico4 di Michele Mangiafico.




Torna il Consiglio comunale: ecco una prima simulazione della possibile composizione

Ritorna il Consiglio comunale a Siracusa. Dopo l’harakiri del 2019, la nuova tornata elettorale riporterà al quarto piano di Palazzo Vermexio i 32 rappresentanti della città che torneranno ad animare l’assise civica. Ecco, ma quale sarà la composizione del redivivo Consiglio comunale?
Proviamo a fare di conto, seguendo un sistema complesso di recuperi e proporzioni con incognita metodo d’hont, che dovrebbe portare 17/18 consiglieri al centrodestra, 6 alla lista Francesco Italia sindaco, 4 per Fuori Sistema (Garozzo), 3 al Pd ed 1/2 ad Edy Bandiera Sindaco. Si tratta di una prima simulazione, non ancora di quella ufficiale, e quindi meramente indicativa di quella che dovrebbe essere la geografia politica dell’Aula consiliare.
Guardando al dettaglio del centrodestra: il partito più votato della coalizione è FdI, a cui potrebbero andare ben 6 consiglieri; Forza Italia ed Mpa porterebbero in Consiglio 4 consiglieri ciascuno; 2/3 per la lista Insieme (Cafeo/Foti).
Per avere conferma, o meno, di questa prima simulazione sarà necessario attendere ancora i dati definitivi di lista e le preferenze. Con l’incognita dell’eventuale premio di maggioranza a cambiare ulteriormente il quadro.