FdI è il partito più votato, Cannata: "Straordinario, ora puntiamo al ballottaggio"

“Un risultato straordinario, siamo il primo partito a Siracusa ma non è finita. Adesso continuiamo con il turno di ballottaggio con la nostra coalizione di centrodestra per sostenere il candidato sindaco Ferdinando Messina”. Il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, commenta così il dato di Siracusa. Raggiante, sottolinea l’affermazione di FdI che si conferma il primo partito in città con 4.857 preferenze e il 9,56% e porterà in aula almeno 6 consiglieri comunali. Un primato che condivide, però, con la lista Francesco Italia Sindaco che ha riportato gli stessi voti e la stessa percentuale. “Tra 14 giorni siamo sicuri di poter festeggiare con il sindaco Messina – aggiunge – noi da parte nostra abbiamo costruito una lista competente e capace, con candidati che hanno messo professionalità e passione. Ora vogliamo consolidare un radicamento nel territorio della nostra classe dirigente e continueremo in questi 14 giorni che ci separano dal turno di ballottaggio a permettere la vittoria di Messina per creare quel collegamento con il Governo nazionale e regionale che tanto di buono potrà fare per la nostra provincia”.




Giunta fuori dal ballottaggio, Nicita e Spada: "Pd, risultato lusinghiero ed importante"

“Risultato lusinghiero”, così il senatore Antonio Nicita (Pd) commenta il dato finale della coalizione progressista, con Renata Giunta sindaca. “E’ lusinghiero in una corsa con otto candidati e nelle nostre previsioni, secondo quanto avvenuto anche cinque anni fa, avrebbe permesso di andare al ballottaggio, con oltre diecimila voti in città. Nonostante il nostro 20%, il sindaco uscente arriva a prendere fino a 3-4 punti in più, grazie al massiccio voto disgiunto di destra, che si sceglie l’avversario preferito al ballottaggio, nonché grazie all’irrazionale corsa solitaria di chi in apparenza era sceso in campo per contrastarne i cinque anni di amministrazione”, l’analisi di Nicita che chiama in causa, senza citarlo, soprattutto Giancarlo Garozzo.
“Per quanto mi riguarda, desidero ringraziare Renata Giunta che ha rappresentato un’altra città. E direi anche un altro mondo. Pulito, competente, lungimirante. Fiori preziosi nella desertificazione della politica, anche siracusana, che in pochissimo tempo e con pochissime risorse autofinanziate, hanno prodotto un risultato eccezionale contro il fronte delle destre e contro l’apparato di potere dell’amministrazione uscente, utilizzato peraltro senza moderazione alcuna fino all’ultimo secondo”. Per il senatore siracusano, anche senza ballottaggio, è stato “oggettivamente un successo” che adesso deve essere “coltivato”.
“Il risultato di Renata Giunta a Siracusa e quello degli altri candidati dem conferma la presenza del Partito Democratico in provincia in un periodo difficile”. A sottolinearlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico. “Quello di Siracusa è un risultato importante per il Partito Democratico, che avrà la sua rappresentanza in consiglio comunale. In vista del ballottaggio è obbligatorio fare alcune riflessioni in seno alla coalizione che ha sostenuto Renata Giunta. L’unica certezza è che non possiamo consegnare Siracusa al centrodestra. Insieme con il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, e il senatore Antonio Nicita siamo convinti di poter avere un ruolo importante per il futuro della città”.
Nell’analisi del voto, Tiziano Spada guarda anche alle altre realtà in provincia. “Il Partito si è dimostrato ancora una volta presente sul territorio. In una stagione politica complicata, ci sono comunque i presupposti per continuare a lavorare. Voglio complimentarmi con i sindaci eletti nei vari comuni, sottolineando l’affermazione di Giuseppe Stefio a Carlentini, premiato da un voto plebiscitario. A Portopalo di Capo Passero, Giuseppe Mirarchi ha avuto uno scarto minimo dagli altri due candidati. A Priolo, se Alessandro Biamonte avesse avuto il sostegno di tutto il fronte progressista non avrebbe avuto problemi a essere eletto. A lui, e a tutti i rappresentanti del Partito in provincia – conclude il parlamentare regionale – va il mio ringraziamento”.




Mangiafico: "Grazie Civico4, faremo da pungolo alla nuova amministrazione"

“Amarezza, ma anche gratitudine”. Questi i sentimenti espressi da Michele Mangiafico, leader politico del movimento Civico4 all’indomani del primo turno di ballottaggio. Parla di “grande riconoscenza alle 2 mila persone che hanno riposto nel nostro Programma Amministrativo la loro fiducia, riconoscendoci credibilità e affidabilità”. Amaro in bocca “per non essere riusciti a far comprendere a sufficienza la bontà della nostra proposta politica per la città che verrà, per la nostra Siracusa”, continua Mangiafico.
Poi un pensiero a quanti “si sono impegnati in questa campagna elettorale, alla squadra che ha combattuto una battaglia difficile ma entusiasmante. Non li deluderò. Non li deluderemo. Non vi deluderà la comunità politica che si riconoscerà nei prossimi cinque anni nell’impegno civile e sociale di Civico4”.”
Per il futuro, “faremo da stimolo per qualunque Amministrazione governerà la città, come abbiamo fatto in questi tre anni e mezzo. Ieri come oggi, la nostra bussola era e resterà il Programma Amministrativo costruito insieme ad un pezzo di città, che oggi rappresentiamo e che abbiamo bisogno di ascoltare in questi giorni”, conclude Mangiafico.




Capitombolo M5S, Ficara e Scerra: "Amarezza, voto troppo frammentato"

“Amarezza e delusione per il risultato, ci aspettavamo di più. E’ inutile negarlo”. E’ l’analisi di Paolo Ficara (M5S) dopo la conclusione della prima fase dello spoglio a Siracusa. “Il Movimento 5 Stelle non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5%: un patrimonio di circa 2.000 voti che non ci permette però di esprimere consiglieri comunali. Ringrazio Renata Giunta per essersi messa in gioco e per l’impegno, in bocca al lupo a Ferdinando Messina e Francesco Italia per il ballottaggio”.
Poi una lettura politica, incentrata “sulla dispersione del voto utile a causa di un frazionamento eccessivo tra liste e candidati che si sono moltiplicati, rispetto a cinque anni addietro. E questo, in primis, colpisce un movimento che si basa sul voto di opinione”, analizza Paolo Ficara.
“Adesso faremo le opportune valutazioni, nel frattempo ringrazio tutti quelli che si sono spesi con lealtà, dal primo all’ultimo giorno di questa avventura. Come sempre, abbiamo portato avanti una proposta nuova, concreta e pulita per la città. Abbiamo preferito parlare di temi, proposte e soluzioni altri invece di poltrone e sottogoverno. Siamo già pronti a ripartire, facendo opposizione anche all’esterno del Consiglio comunale. Abbiamo una base giovane, un primo ricambio generazionale su cui lavorare per costruire qualcosa di importante. La vicinanza del presidente Conte è uno stimolo a fare di più e meglio”.
“Siamo amareggiati per il risultato di Siracusa, non in linea con le nostre aspettative. Abbiamo lavorato per costruire un’alternativa pulita e credibile, puntando sui temi, sulle proposte per il futuro e le soluzioni per il presente della città. L’eccessivo numero di liste e candidati ha chiaramente penalizzato una forza come il Movimento 5 Stelle, che poggia molto sul voto di opinione, finendo per frazionare il voto e disperderlo in mille rivoli. Ciò nonostante, insieme al resto della coalizione progressista, abbiamo fatto da argine all’avanzata della destra a Siracusa, costringendola comunque al ballottaggio. Siamo assolutamente soddisfatti della scelta della candidatura di Renata Giunta, che ha dimostrato, anche in questa campagna elettorale, la sua preparazione e la sua capacità di potere sintetizzare e rappresentare la visione di Città delle diverse forze della Coalizione”. Così il parlamentare nazionale Filippo Scerra (M5S) commenta il dato dello spoglio a Siracusa.
“Come M5S Abbiamo costruito un gruppo giovane che rappresenta oggi la nuova base da cui il Movimento 5 Stelle riparte, forte di una rinnovata struttura territoriale affidata da alcuni giorni al nuovo coordinatore provinciale, nominato dal presidente Giuseppe Conte. Proprio al nostro presidente – prosegue Scerra – un sentito ringraziamento per la vicinanza ed il supporto. Ci rimboccheremo le maniche per rilanciare l’azione del M5S a Siracusa. Di certo non mancherà la nostra attenzione nel seguire l’azione dei nuovi amministratori negli anni importanti del Pnrr e delle sfide energetiche. Ed anche fuori dal Palazzo continueremo a proporre e collaborare alla costruzione di un’idea di città inclusiva e sostenibile, sempre dalla parte della gente”.




Palazzolo: Salvatore Gallo si riconferma sindaco con il 66,32%

Salvatore Gallo riconfermato sindaco di Palazzo Acreide. Con una percentuale del 66,32% ha avuto la meglio su Francesco Magro (Obiettivo Comune Palazzolo) che si è fermato al 33,68%. Sin dai primi dati dello spoglio, Gallo avanti con un margine che è presto diventato di sicurezza sino al dato ufficiale relativo alle 10 sezioni di Palazzolo.
Festa nella cittadina montana, all’insegna del “fare”: verbo su cui Gallo ha impostato la sua campagna elettorale e – come rivendica – l’azione amministrativa dei 5 anni scorsi. “E da quanto fatto si riparte”, il suo commento.




Bufera Camera di Commercio a due giorni dal voto: le reazioni della politica siracusana

La conferma dell’accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa con quella di Catania (insieme a Ragusa), inserita nel riordino degli enti come deciso dalla Regione, da ore monopolizza il dibattito politico a Siracusa. Al coro di critiche all’indirizzo del centrodestra si unisce anche il candidato sindaco Edy Bandiera. «Siracusa città di conquista e saccheggio per precisa volontà del presidente Schifani, in associazione consociativa con i catanesi” accusa l’ex assessore regionale. “Questa è l’ennesima dimostrazione che Siracusa ha bisogno di un sindaco autorevole, slegato da logiche e sudditanze di partito che possa fieramente indossare la fascia tricolore e difendere la propria comunità e gli interessi del territorio”, la posizione di Edy Bandiera.
Anche Giancarlo Garozzo, candidato sindaco del polo civico, mostra la sua contrarietà. “Come volevasi dimostrare: il presidente regionale Schifani svende Siracusa nel totale e connivente silenzio del centrodestra siracusano. Il governatore disattende e disconosce il decreto del governo Draghi che ridava dignità alla Camera di Commercio di Siracusa slegandola da quella farraginosa creatura che è l’ente camerale del Sud-Est. Il timore che avevo denunciato la scorsa settimana è adesso ufficiale. Avevo chiesto un impegno ufficiale al candidato a sindaco del centrodestra che, a sua volta, aveva risposto vantando l’intenzione, da ‘autonomista’, di voler difendere la Camera di Commercio locale. La risposta, sul peso specifico del centrodestra locale, l’ha data Schifani! Rispettando il decreto Draghi – continua Garozzo – avremmo avuto un Commissario di garanzia già nominato a tutela dell’Ente camerale locale che, invece, continuerà adesso ad essere cannibalizzato da Catania che eroderà ben presto le quote dell’aeroporto di Fontanarossa in possesso della Camera di Commercio di Siracusa”.
Per Renata Giunta, candidata sindaca di Siracusa della coalizione progressista, “il centrodestra siciliano assesta l’ennesimo scippo al territorio” con questa mossa. “Si tratta della certificazione di un fallimento che ha avvilito le rappresentanze siracusane delle imprese, ridotto al lumicino i servizi alle imprese siracusane che hanno visto regredire progressivamente il supporto dell’ente camerale. È davvero incredibile – prosegue – leggere i toni trionfalistici con cui il governatore Schifani comunica gli esiti di una autentica delibera-scippo per Siracusa, lo stesso governatore che verrà in città per sostenere un candidato sindaco che appare impotente. Pochi giorni fa il CGA ha riabilitato dopo una lunga querelle giudiziaria i commissari di nomina ministeriale, oggi in tutta fretta la giunta regionale delibera una posizione senza alcun ascolto dei territori interessati”. “Il fronte progressista che rappresento non intende assistere passivamente a questa scelta che penalizza gravemente il tessuto economico della nostra città e le nostre imprese già penalizzate dalla mancanza di promozione e di sostegno ai tavoli regionali”.
Anche il senatore Antonio Nicita (Pd) attacca: “La decisione di Schifani e della sua giunta di confermare un frazionamento delle camere di commercio che di fatto penalizza Siracusa, una città che continua a perdere pezzi in favore di altre province, è la conferma della marginalizzazione di Siracusa. In Senato avevo presentato mesi fa, con la solidarietà di tutte le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione, un emendamento che stabiliva un principio di eccezione per le regioni a statuto autonomo. In quel caso il Governo ha bocciato l’emendamento e interrotto ogni dialogo nonostante fosse evidente la preoccupazione trasversale delle diverse forze politiche presenti in Senato con i senatori e le senatrici siciliani, di evitare un disegno di accorpamento basato su parametri che nulla hanno a che fare con la vocazione territoriale e con l’equilibrio tra le province che lo compongono. Occorre adesso una mobilitazione – dice Nicita – per evitare che questa marginalizzazione della provincia di Siracusa continui e si estenda ad altre forme di accorpamento in altri settori, lavorando al contempo a una nuova norma che permetta in Sicilia di avere una camera di commercio aggiuntiva in relazioni a specifici costi, quelli dell’insularità, che saranno oggetto di una specifica valutazione nella costituenda Commissione bicamerale sugli svantaggi dell’insularità”.
Critico anche il parlamente del M5s, Filippo Scerra. “Il riordino delle Camere di Commercio messo a punto dal governo Schifani riporta la Sicilia indietro nel tempo. Ed è la dimostrazione pratica di come il centrodestra intenda gestire Siracusa, rendendola marginale nel quadro regionale, spogliandola lentamente di asset strategici e di rappresentanza”, le sue parole. “Un atto che certifica la voglia di egemonia catanese, con la complicità del centrodestra siracusano che non fiata sulla scelta avallata dal governo guidato da Renato Schifani. Il presidente della Regione, a parole, dice di considerare Siracusa importante mentre, con i fatti, la priva di strumenti di gestione”, insiste Scerra. Sullo sfondo, le quote societarie dell’Aeroporto di Catania detenute dalla Camera di Commercio di Siracusa. “Troppa fretta nella scelta, senza tener conto delle associazioni datoriali e di categoria di un territorio che ancora una volta il centrodestra non ha voluto ascoltare. Se non con una convocazione tardiva, a danno fatto, solo per provare a raffreddare gli animi sotto elezioni”.




Schifani a Siracusa sul caso Gennuso: "Perchè provvedimento poco prima del voto?"

A Siracusa per partecipare alla chiusura della campagna elettorale di Ferdinando Messina, candidato sindaco del centrodestra, il presidente della Regione ha commentato la notizia dei domiciliari comminati all’ex deputato regionale Pippo Gennuso, padre di Riccardo attuale parlamentare regionale di maggioranza.
Renato Schifani ha premesso di non conoscere tutti i dettagli di una vicenda definita “antica” e relativa alla contestazione di un reato (traffico d’influenze, ndr) “paragonabile alla stregua di una raccomandazione”. Schifani ha poi sottolineato la coincidenza temporale di un’ordinanza cautelare a pochi giorni dal voto. “Mi chiedo cosa sarebbe cambiato se fosse stata eseguita lunedì”, ha detto prima di salire in auto e tornare a Palermo.

Alla convention ha partecipato anche il ministro degli Affari Esterni, Antonio Tajani, che ha lanciato la volata per il centrodestra al primo turno. “Vincere è possibile, grande coesione”.




Francesco Italia: "Lavoro incessante per eliminare contesti di illegalità a Siracusa"

“In questi anni il lavoro dell’amministrazione sotto il profilo della legalità è stato incessante, ed in più direzioni. Soprattutto promuovendo la cultura della legalità nelle scuole con la Prefettura, con le Forze dell’Ordine, con l’Autorità Giudiziaria, con i Consigli dell’Ordine e con le Associazioni e con tutti coloro che hanno sempre sostenuto le iniziative di divulgazione nelle scuole”, dice con entusiasmo Francesco Italia, candidato a sindaco per le amministrative del 28 e 29 maggio.
Italia, come un fiume in piena, rivendica di aver “eliminato contesti di illegalità che si trascinavano da troppo tempo: la baracca abusiva all’incrocio tra viale Santa Panagia e viale Tica, la costruzione abusiva al Molo Sant’Antonio e l’insediamento abusivo dei nomadi nella zona dei Pantanelli, quest’ultimo con la collaborazione dell’Autorità Giudiziaria, della Prefettura e delle Forze dell’Ordine”.
Italia sottolinea anche l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia, “come il progetto premiato dalla Comunità Europea, Le tele di Aracne. Un immobile confiscato alla mafia è stato trasformato in un atelier per giovani usciti dalle carceri minorili, oltre ad un ulteriore progetto finanziato dai fondi del Pnrr che riguarda una casa nel quartiere della Pizzuta che verrà demolita e ricostruita per essere destinata ad un centro antiviolenza”.




Saetta: "Più spazio ai giovani nella vita pubblica e amministrativa della città"

“Per una città che ha ancora ampi margini di crescita serve una continuità amministrativa che permetta di sviluppare i progetti in cantiere e realizzarne di nuovi coinvolgendo i giovani”. Lo sostiene Nicolò Saetta, candidato al consiglio comunale con la lista Francesco Italia Sindaco. “Alla base della scelta di candidarmi – ha aggiunto Saetta – c’è la consapevolezza di rappresentare un gruppo politico che può dare il proprio contributo per migliorare Siracusa. Non servono progetti altisonanti o idee irrealizzabili: basta saper ascoltare i cittadini, conoscere i problemi e prospettare le soluzioni, giorno dopo giorno. Da anni sono in prima linea nei progetti dedicati ai giovani, per questo ho scelto di rappresentare quella parte di città che vuole essere protagonista, puntando a essere il loro riferimento in aula”.
Praticante avvocato di 28 anni, Saetta è stato per tre anni presidente della Consulta per le Politiche Giovanili negli ultimi due anni e ha contribuito allo sviluppo di alcuni progetti in ambito sociale. Tra questi l’istituzione del Garante comunale delle disabilità e la Consulta comunale dei disabili, già previsti e operativi in diversi comuni della provincia di Siracusa.
“L’istituzione di questi due nuovi organi – continua Saetta – permetterebbe di potenziare le relazioni organiche con le associazioni del settore, già da tempo in prima linea per dare assistenza alle famiglie. Ho sempre interpretato il ruolo del consigliere comunale come anello di congiunzione tra la pubblica amministrazione e la società civile. La sfiducia che continua a registrarsi nei confronti della politica va combattuta solo attraverso progetti e percorsi che prevedano un impegno diretto e reale. Per questo ho scelto di scendere in campo, offrendo l’esperienza maturata negli anni al servizio della città e dei giovani che hanno ancora voglia di essere protagonisti”.




Riordino Camere di Commercio, la Regione mantiene quella del Sud-Est: è polemica

Il via libera del governo Schifani al riassetto organizzativo delle Camere di commercio della Sicilia, con la conferma dell’accorpamento di Siracusa e Ragusa con Catania, riaccende antiche polemiche. Nonostante una lunga battaglia condotta anche nei tribunali amministrativi e spiragli per il riconoscimento dell’autonomia di Siracusa dall’egemone Catania, la giunta regionale ha approvato il sistema definito dall’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo che mantiene le Camere di Palermo–Enna, di Messina e quella appunto del Sud-Est (Catania, Ragusa e Siracusa) con la conferma dell’istituzione prevista della Camera di Agrigento–Caltanissetta–Trapani. “Con questo provvedimento – dice il presidente della Regione – mettiamo ordine una volta per tutte nel sistema. La Regione, finora, non aveva esercitato la propria funzione e i propri poteri, oggi invece svolgiamo il nostro ruolo e valorizziamo la nostra autonomia – sottolinea il governatore – nel rispetto delle istituzioni e in sintonia con il governo nazionale”.
Ma il parlamentare di FdI, Luca Cannata, invita a rallentare. “Vogliamo ascoltare la voce di tutti gli stakeholders del territorio che rappresentano le istanze camerali. Ecco perché il ministro Adolfo Urso ha voluto organizzare un incontro con tutte le categorie: per ascoltare le esigenze di ciascuno, le richieste del territorio”. Una rassicurazione diretta alle associazioni di impresa e le categorie produttive che sono state convocate il 30 maggio alle 10 a Roma, al ministero delle Imprese. “Abbiamo letto di questo atto del Governo regionale – ammette – ma chiaramente, l’incontro di martedì servirà per decidere sul da farsi in merito alla decisione sulla Camera di commercio e si definirà soltanto dopo il confronto con gli attori protagonisti del nostro territorio”.
Per Renata Giunta, candidata sindaca di Siracusa, “il centrodestra siciliano assesta l’ennesimo scippo al territorio” con questa mossa. “Si tratta della certificazione di un fallimento che ha avvilito le rappresentanze siracusane delle imprese, ridotto al lumicino i servizi alle imprese siracusane che hanno visto regredire progressivamente il supporto dell’ente camerale. È davvero incredibile – prosegue – leggere i toni trionfalistici con cui il governatore Schifani comunica gli esiti di una autentica delibera-scippo per Siracusa, lo stesso governatore che verrà in città per sostenere un candidato sindaco che appare impotente. Pochi giorni fa il CGA ha riabilitato dopo una lunga querelle giudiziaria i commissari di nomina ministeriale, oggi in tutta fretta la giunta regionale delibera una posizione senza alcun ascolto dei territori interessati”. “Il fronte progressista che rappresento non intende assistere passivamente a questa scelta che penalizza gravemente il tessuto economico della nostra città e le nostre imprese già penalizzate dalla mancanza di promozione e di sostegno ai tavoli regionali”.
Anche il senatore Antonio Nicita (Pd) attacca: “La decisione di Schifani e della sua giunta di confermare un frazionamento delle camere di commercio che di fatto penalizza Siracusa, una città che continua a perdere pezzi in favore di altre province, è la conferma della marginalizzazione di Siracusa. In Senato avevo presentato mesi fa, con la solidarietà di tutte le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione, un emendamento che stabiliva un principio di eccezione per le regioni a statuto autonomo. In quel caso il Governo ha bocciato l’emendamento e interrotto ogni dialogo nonostante fosse evidente la preoccupazione trasversale delle diverse forze politiche presenti in Senato con i senatori e le senatrici siciliani, di evitare un disegno di accorpamento basato su parametri che nulla hanno a che fare con la vocazione territoriale e con l’equilibrio tra le province che lo compongono. Occorre adesso una mobilitazione – dice Nicita – per evitare che questa marginalizzazione della provincia di Siracusa continui e si estenda ad altre forme di accorpamento in altri settori, lavorando al contempo a una nuova norma che permetta in Sicilia di avere una camera di commercio aggiuntiva in relazioni a specifici costi, quelli dell’insularità, che saranno oggetto di una specifica valutazione nella costituenda Commissione bicamerale sugli svantaggi dell’insularità”.
Critico anche il parlamente del M5s, Filippo Scerra. “Il riordino delle Camere di Commercio messo a punto dal governo Schifani riporta la Sicilia indietro nel tempo. Ed è la dimostrazione pratica di come il centrodestra intenda gestire Siracusa, rendendola marginale nel quadro regionale, spogliandola lentamente di asset strategici e di rappresentanza”, le sue parole. “Un atto che certifica la voglia di egemonia catanese, con la complicità del centrodestra siracusano che non fiata sulla scelta avallata dal governo guidato da Renato Schifani. Il presidente della Regione, a parole, dice di considerare Siracusa importante mentre, con i fatti, la priva di strumenti di gestione”, insiste Scerra. Sullo sfondo, le quote societarie dell’Aeroporto di Catania detenute dalla Camera di Commercio di Siracusa. “Troppa fretta nella scelta, senza tener conto delle associazioni datoriali e di categoria di un territorio che ancora una volta il centrodestra non ha voluto ascoltare. Se non con una convocazione tardiva, a danno fatto, solo per provare a raffreddare gli animi sotto elezioni”.