Smilitarizzazione di via Elorina e waterfront, interpellanza al ministro: "A che punto siamo?"

Con un’interpellanza al ministro Crosetto, il parlamentare siracusano Filippo Scerra (M5s) riporta all’attenzione del governo la proposta smilitarizzazione dell’ex Idroscalo di via Elorina, a Siracusa. L’idroscalo fino al 2012 è stato la sede del 34° gruppo Radar, mentre oggi lo è del Distaccamento Aeronautico di Siracusa. Si tratta di un’area che si estende per 4 ettari circa e che oggi appare decisamente sovradimensionata per le esigenze tecniche e logistiche dell’Aeronautica.
“La città – prosegue il parlamentare pentastellato – attende speranzosa la possibilità di riappropriarsi di almeno una parte di quell’area”. Un Comitato cittadino ha anche già messo a disposizioni idee progettuali e competenze professionali per “disegnare” il futuro del waterfront.
Nel gennaio dello scorso anno, il sottosegretario alla Difesa dell’epoca, Giorgio Mulè, aveva aperto all’ipotesi di una parziale smilitarizzazione dell’area, “nel rispetto delle caratteristiche operative e logistiche che devono essere assicurate”.
Ma dopo l’entusiasmo iniziale, “ad oggi non vi sono più riscontri sulla vicenda che potrebbe offrire a Siracusa l’opportunità di una significativa riqualificazione del proprio assetto urbano anche attraverso gli strumenti messi in campo dal Pnrr”, lamenta il parlamentare siracusano. “Al ministro Crosetto ho chiesto un aggiornamento sulle eventuali interlocuzioni in corso con le parti interessate ed i motivi per cui, in questi mesi, l’iter sembra essersi interrotto”.




Nuovo ospedale, Gilistro: "I soldi ci sono, l'Accordo di Programma è risultato storico"

La conferma della firma dell’Accordo di Programma tra Stato e Regione per il maxi-finanziamento destinato alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa “è un risultato storico”. Il deputato regionale Carlo Gilistro (M5s), al termine della seduta in Ars di ieri sera ne ha discusso con l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. “I soldi per costruire il nuovo ospedale di Siracusa ci sono. Si chiude così anche una parentesi di sterili polemiche politiche attorno alla reale volontà di costruire la struttura sanitaria. Nei prossimi giorni – dice Gilistro – incontrerò il commissario straordinario per l’opera, il prefetto Giusi Scaduto, in modo da approfondire tutti i passaggi da seguire per procedere spediti verso l’atteso obiettivo”.
Gilistro ha voluto complimentarsi con il commissario Scaduto per “la coraggiosa scelta di revocare l’incarico al raggruppamento di professionisti che non stava garantendo l’avvio della progettazione definitiva. L’immediato ricorso ad un efficace piano B mostra la chiara volontà della struttura commissariale di arrivare in tempi brevi ad aggiudicare in maniera integrata progettazione e avvio lavori”, chiosa Carlo Gilistro.
Nel suo intervenuto in Aula, intanto, è tornato a porre l’attenzione sulla necessità di rafforzare la medicina del territorio per allentare la pressione sugli ospedali siciliani ed umanizzare, anche nei tempi, la sanità pubblica.




Primo giorno da senatrice per Daniela Ternullo: "un'emozione grande"

Daniela Ternullo si è insediata oggi in Senato. Dopo la scelta di Miccichè – eletto all’Ars ed in Senato – di puntare su Palermo, per la melillese si sono aperte le porte di Palazzo Madama, da seconda in lista. “Sono anni che faccio politica, rappresentando i cittadini. Sono partita facendo la classica gavetta, dal consiglio comunale della mia città. Adesso che ho prestato giuramento per l’insediamento a Palazzo Madama, non nascondo un pizzico di sana emozione per la mia prima volta da senatrice della Repubblica. Con profondo senso di rispetto verso i principi della nostra Costituzione, porrò al centro della mia attività la promozione del territorio, attraverso un impegno sinergico e leale”, le parole dell’esponente di Forza Italia.
“Da senatrice, anche da Roma continuerò a tenere alta l’attenzione su quelle che sono le criticità della mia terra – continua la neo senatrice azzurra – a cominciare dalla sanità regionale e dal polo petrolchimico siracusano, che a livello nazionale garantisce la fetta più grossa del processo di raffinazione e di trasformazione del petrolio e dei suoi derivati. Un tema quanto mai attuale”.
Ad accoglierla, la capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. “Un ringraziamento particolare, oltre al mio partito va soprattutto al coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché. Se in oltre 25 anni di storia il partito ha mantenuto a livello regionale alti standard, svolgendo al meglio il ruolo di faro e guida del centrodestra, è soprattutto merito suo e della fiducia che il presidente Berlusconi ha sempre riposto in lui”.




Verso le amministrative, il commissario Nicita detta i tempi al Pd: un mese per linea politica

Si è insediato il commissario provinciale del Pd. Durante la direzione dello scorso sabato, il senatore Antonio Nicita ha preso ufficialmente le redini del partito, a poche settimane dalla sua indicazione. Il primo nodo da affrontare è quello relativo alla linea politica che il Pd dovrà tenere nei cinque comuni del siracusano chiamati alle urne a maggio. Tra questi c’è il capoluogo, dove il dilemma interno al partito di centrosinistra è radicale: dialogare con il sindaco uscente Italia o mantenere la linea di opposizione, lavorando ad un progetto di sindacatura alternativa?
Il partito è diviso e non mancano le tensioni come, nei giorni scorsi, nel caso del botta e risposta a distanza tra il deputato regionale Tiziano Spada e Bruno Marziano. Per cercare di trovare una posizione di sintesi – accettata dalle varie anime – Nicita incontrerà adesso i segretari cittadini dei cinque centri chiamati al voto. Primo passo per andare poi a delineare il perimetro delle possibili alleanze ed avviare un dialogo con le relative forze politiche.
Il caso più spinoso è quello di Siracusa città. La posizione della segreteria cittadina è nota: dialogo con l’amministrazione uscente ed Azione solo se il candidato sindaco non dovesse essere Francesco Italia. Una eventualità remota, considerando come il primo cittadino abbia già più volte confermato la sua intenzione di ricandidarsi. Il commissario ne parlerà con il segretario di Siracusa, Santino Romano.
Intanto, Antonio Nicita detta i tempi: un mese per definire la linea politica del Pd, ricucire gli strappi e serrare le fila in vista del congresso prima e delle elezioni poi. Sottotraccia, intanto, avviati i primi contatti con potenziali alleati.




Cavallaro (FdI) scuote il centrodestra: "trovare intesa sul candidato sindaco, manca pragmatismo"

Chi è il candidato sindaco del centrodestra a Siracusa? La suggestione Bufardeci, corteggiatissimo da FdI, le posizioni da valutare di Giovanni Cafeo, Edy Bandiera, Enzo Vinciullo. “Non possiamo ancora tergiversare nella scelta e nella definizione del programma”, dice Paolo Cavallaro (FdI) che prova così a scuotere il tavolo del centrodestra locale. “La nostra forza è il pragmatismo che forse sta mancando a Siracusa, con il rischio concreto di non vincere la sfida per il prossimo sindaco di Siracusa”, la considerazione di Cavallaro.
A pochi mesi dalle elezioni, lo stallo non gioca per chi deve fare corsa su di un sindaco uscente. “Siracusa non può essere sacrificata sull’altare delle legittime ambizioni di tanti che, delusi dalle ultime elezioni politiche e regionali, vorrebbero spendersi in prima persona nel governo della città. Ci si chiuda a chiave in una stanza per 48 ore e si esca solo dopo l’accordo”. Una sorta di conclave per il centrodestra siracusano, per livellare le differenze di posizione tra alleati e trovare l’intesa sul nome attorno a cui costruire la corsa verso Palazzo Vermexio. “Il tempo sta scadendo, mentre i partiti della ex maggioranza cercano di darsi una nuova verginità approfittando della nota debole memoria dei siracusani”, avvisa Paolo Cavallaro con un riferimento che pare diretto al Pd ed al dibattito interno sulla posizione da tenere verso Francesco Italia: dialogo o non dialogo?




Dilemma Pd: sostenere o non sostenere un Italia-bis? Spada: "Marziano parla a titolo personale"

Si annuncia una direzione Pd ad alta tensione quella in programma sabato a Siracusa. All’ordine del giorno, l’insediamento del commissario provinciale, il senatore Antonio Nicita. Ma è già pronto lo scontro di posizioni sulle prossime amministrative. A scaldare l’ambiente è stato ieri Bruno Marziano che, in diretta su FMITALIA, ha chiuso la porta ad ogni possibilità di sostegno al sindaco uscente, Francesco Italia. “Il Pd perderebbe la faccia davanti ai suoi elettori”, le parole dell’ex assessore regionale. Una posizione distante da quella del presidente provinciale, Paolo Amenta, che invece aveva aperto al dialogo dopo lo strappo consumatosi due anni addietro, quando il Pd tolse il sostegno alla giunta Italia. Toccherà al commissario Nicita trovare una posizione di sintesi.
Operazione per nulla semplice, come confermano le parole del deputato regionale Tiziano Spada. “Bruno Marziano parla a titolo personale. Non mi pare abbia un ruolo all’interno del Pd se non quello di iscritto. Per carità, un tesserato di spessore. Ma oggi non mi sembra sia il presidente della direzione o il segretario provinciale o il commissario. Comunque affronteremo questo tema in direzione”.
Lo scontro a distanza è servito. Subito una patata bollente per il commissario Nicita: non la migliore premessa alla vigilia della stagione congressuale del partito.

foto: Tiziano Spada (a dx) con il commissario provinciale, sen. Antonio Nicita




E Marziano punge Spada: "Si vede che è stato lontano dal Pd per tanto tempo…"

Prima grana per il neo commissario provinciale del Pd, Antonio Nicita. Sabato in direzione provinciale, al debutto nel ruolo, il senatore dovrà vestire i panni dell’arbitro e tentare di riportare ordine attorno al tema politico del momento, per il Partito Democratico siracusano: tornare a dialogare con il sindaco Italia, in prospettiva di un accordo elettorale per maggio, o confermare lo strappo di due anni fà e presentarsi con una candidatura alternativa?
In questa fase, le due diverse posizioni hanno anche due volti. A sostegno dell’apertura per un Italia-bis c’è il deputato regionale Tiziano Spada; decisamente contrario Bruno Marziano (insieme agli organismi di partito, ndr). Spada può contare sul sostegno del presidente provinciale Amenta.
Tra il giovane Spada e l’esperto Marziano non pare correre buon sangue, sin dai tempi dell’ingresso dell’attuale deputato regionale in casa Pd. E le dichiarazioni delle ultime ore parlano chiaro. Al “perdiamo la faccia se torniamo a sostenere Italia”, pronunciato da Bruno Marziano, ha replicato Tiziano Spada con un “parla a titolo personale, non mi pare abbia ruoli rappresentativi nel partito”.
Parole pronunciate durante un’intervista su FMITALIA che sono subito arrivate all’orecchio di Marziano. “Si vede che Spada per tanto tempo è stato lontano dal Pd ed ha preso parte ad elezioni come avversario del Partito Democratico. Altrimenti saprebbe che sono l’unico componente espressione del territorio nell’Assemblea Nazionale del Pd. Sono anche componente della Direzione regionale e di quella provinciale”, puntualizza l’ex assessore regionale ed ex presidente della Provincia.
“Per sfortuna di Spada, io non difendo una posizione personale perchè contro il sostegno ad un Italia-bis si sono pronunciati gli organismi interni del partito. Per cui, parlano a titolo personale quelli che vogliono modificare quella posizione, assunta seguendo le regole democratiche ed interne del partito. Spero – conclude Bruno Marziano – di avere così chiarito, con qualche puntino messo sulle i”.




Reparti riconvertiti a Lentini per i pazienti covid, Spada contro l'Asp: "Scelta insensata"

La scelta di riconvertire in reparti covid Medicina/Geriatria e Lungodegenza dell’ospedale di Lentini non convince il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada. Ieri la comunicazione dell’Asp di Siracusa, davanti all’aumento dei ricoveri covid in provincia e la necessità di reperire nuovi posti letto.
Pronte un’interrogazione all’assessore regionale della Salute, una richiesta di audizione in VI Commissione e un intervento in Aula. “Oltre all’ultima, insensata scelta di chiudere il reparto di Medicina di un ospedale a cui fanno riferimento i pazienti di Lentini, di Carlentini e di Francofonte, la struttura in questione ha una dotazione organica del 60% in meno rispetto alla media regionale. E tutto ciò avviene in una città come Lentini che ha il più alto tasso di incidenza di talassemici in Sicilia. Una città dove si trova la discarica più grande della regione, tramite cui si è continuato a inquinare il territorio, non tenendo conto della salute dei cittadini”, dice Spada.
Nella sua interrogazione all’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, chiede di conoscere “quali siano le ragioni che hanno portato alla scelta dell’ospedale di Lentini tra quelli presenti nel territorio dell’Asp e quali provvedimenti si intendano adottare al fine di garantire l’erogazione delle prestazioni del reparto di Medicina i cui posti letto sono stati temporaneamente riconvertiti”.
Per gli stessi motivi, il deputato della provincia siracusana ha chiesto al presidente della VI commissione Salute, Giuseppe Laccoto, la convocazione di un’apposita seduta per l’audizione dell’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, e del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.
“Invito il Governo regionale a intervenire immediatamente, avviando tutte le azioni necessarie a tutela dei cittadini che ricadono nel territorio di Lentini, Carlentini e Francofonte, già stremati da una situazione sanitaria pregiudizievole che incide notevolmente sulla qualità della loro vita. Per questo riteniamo ingiuste ed ulteriormente offensive le scelte operate dall’Azienda Sanitaria Provinciale. Se il Governo regionale pensa che la provincia di Siracusa possa continuare a essere utilizzata come discarica – conclude – ha sbagliato totalmente strategia politica e, soprattutto, sappia che troverà un’opposizione ferrea, seria e determinata a tutela della salute dei cittadini”.




Bruno Marziano: "Tornare a sostenere Italia? Per il Pd significherebbe perdere la faccia"

Impossibile tornare a sostenere Francesco Italia, in ottica di una nuova sindacatura. Per Bruno Marziano il Pd “perderebbe la faccia” davanti ai suoi elettori se ricucisse lo strappo consumato ormai due anni addietro, con l’uscita dalla maggioranza. “E’ vero, c’è una parte del Partito Democratico che vorrebbe che si cambiasse posizione, per andare a sostegno di Francesco Italia. A parte il mio giudizio personale, ho l’impressione che ci sia un giudizio negativo della città sull’operato di questa giunta. Mai queste esperienze di uomini soli al comando, senza confronto democratico, portano buoni risultati. Ora, la decisione del Pd può essere cambiata ma deve essere assunta dagli organismi del partito e non dai singoli. Credo che oggi non ci siano le condizioni per cambiare giudizio verso l’amministrazione Italia, a pena di perdere la faccia”, spiega l’ex assessore regionale in diretta su FMITALIA.
E vale come risposta alla chiamata al dialogo partita nelle settimane scorse dal presidente provinciale del Pd, Paolo Amenta, e dal deputato regionale Tiziano Spada. “La strada da percorrere è quella di muoversi per aggregare o aggregarsi a movimenti già esistenti e scegliere assieme una candidatura che sia rappresentativa e che abbia possibilità di successo”, indica invece Marziano.
A Siracusa si voterà a metà di quest’anno. “Il Pd deve dare vita ad un campo largo progressista in contrapposizione, nei fatti, ad un Italia-bis. Abbiamo ritirato da tempo il sostegno all’amministrazione comunale. E non c’è stato alcun atto del sindaco per recuperare il rapporto, se non un errato lavorio interno con cui ha cercato di intervenire sulle decisioni assunte dagli organismi del partito; l’esatto contrario di quello che si deve fare in questi casi. Italia, peraltro, è esponente nazionale di Azione, un partito che vorrebbe risucchiare il Pd e farlo sparire. Farà la sua strada. Il Pd, piuttosto, deve riuscire a formare un’aggregazione con forze di centro e centrosinistra per presentarsi come alternativa credibile”.
Ma nella giunta comunale – può essere l’obiezione – ci sono assessori con tessera del Pd. “Si ma non si tratta di assessori indicati dal Partito Democratico. Sono persone con la tessera Pd scelte però dal sindaco. E non funziona così quando ci si confronta e si vuole dialogare con i partiti”.
A scanso di equivoci, Bruno Marziano chiarisce di non avere velleità: non sarà il candidato sindaco di Siracusa per il centrosinistra. “Sono contrario ai ritorni in campo, si rischia di diventare copie sbiadite di quello che si è stato nel passato. Non mi sogno di tornare in campo. Ci sono, do una mano attiva al Pd ed ai suoi candidati ma senza necessariamente dovere essere io il candidato”.




Barbagallo sceglie Roma, niente Parlamento per Glenda Raiti. "Il segretario Pd si crede superman"

Non è facile per un pezzo importante del Pd siracusano digerire la scelta compiuta in extremis dal segretario regionale del partito, Anthony Barbagallo. Ha scelto il seggio alla Camera dei Deputati, chiudendo così la porta a Glenda Raiti (candidata nel collegio di Siracusa) che ha sperato fino all’ultimo di poter vestire i galloni di parlamentare, se Barbagallo avesse invece optato per il seggio in Ars.
“Non è questo il risultato che si aspettavano gli elettori del Pd della provincia che hanno votato il partito in una percentuale molto più alta che nel resto della Sicilia, sperando nell’elezione di un proprio rappresentante del territorio”, spiega Bruno Marziano, esponente di peso del partito di centrosinistra. Poi, rivolgendosi direttamente a Barbagallo, “con questa scelta, unita a quella di rimanere a svolgere il ruolo di segretario regionale, condanni il partito per i prossimi anni ad una attività a scartamento ridotto poiché solo un Superman può pensare di svolgere contemporaneamente la funzione di segretario regionale, che si sviluppa soprattutto a Palermo, di deputato nazionale, attività che si esercita soprattutto a Roma, vivendo a Catania e dovendo rappresentare le esigenze di tre province importanti come Catania, Siracusa e Ragusa”.
Marziano, come esempio, rimprovera a Barbagallo l’assenza di interventi e dichiarazioni sul tema della crisi del polo industriale di Siracusa che, eppure, tra Lukoil ed Ias ha riempito pagine nazionali e regionali. “Meno male che c’è il senatore Nicita…”, sussurra Marziano che prevede una imminente implosione del Pd in Sicilia, incapace di avviarsi ad una credibile stagione congressuale.
Tutte queste doglianze sono state inoltrate direttamente a Barbagallo, attraverso una lettera firmata anche da Salvo Baio, Gabrio Calabrò, Antonella Fucile, Rossella Di Paola, Franco Iemmolo, Paolo Censabella, Francesco Sgarlata, Alex Siracusano, Veruccio Ferro, Alessandro Boscarino, Angelo Greco, Elio Magnano ed Enzo Bordonaro.