Un commissario per realizzare un nuovo depuratore industriale: emendamento del sen. Nicita

Il senatore siracusano Antonio Nicita (Pd) ha depositato in Commissione Industria al Senato un nuovo emendamento in sede di conversione del DL che ha riguardato la vicenda Isab/Lukoil. Con l’emendamento si punta ad estendere il periodo in cui può essere esercitata l’ipotesi di amministrazione temporanea pubblica, anche quindi con una nuova proprietà. E questo “al fine di avere uno strumento in più di policy come moral suasion, circa gli obiettivi industriali, ambientali e occupazionali di interesse pubblico che dovranno essere conseguiti. Peraltro, grazie all’intervento, tra gli altri, delle senatrici Camusso e Furlan, il parere della decima commissione in Senato già estende alla fine dell’anno, il periodo in cui può essere esercitata l’amministrazione temporanea pubblica”, spiega Nicita.
L’emendamento, inoltre, ripropone il testo già presentato del Decreto Aiuti Quater e applicabile, potenzialmente, a vicende analoghe, con riferimento in particolare al caso Ias e smaltimento di reflui industriali. In questo caso, si propone la nomina di un commissario per la gestione e la realizzazione, entro il limite massimo di 24 mesi, di nuovi investimenti di impianti di depurazione di reflui industriali per gli impianti petrolchimici che siano qualificati infrastrutture strategiche nazionali, ancorché sotto sequestro dell’attività giudiziaria, a condizione che siano aderenti a nuove AIA e alle prescrizioni della magistratura e di concerto con essa.




L’idea della Regione contro il caro voli: privatizzare gli aeroporti. L’annuncio di Schifani

Non si ferma la battaglia della Regione Siciliana contro il caro voli. Dopo le denunce pubbliche del presidente Renato Schifani e l’attivazione di un team legale per coinvolgere nella battaglia anche l’Antitrust, sono stati diversi i leader di partito regionali ad unirsi all’iniziativa. A dicembre come in estate, i prezzi dei voli da e per la Sicilia schizzano alle stelle, spremendo soprattutto i siciliani residenti ed i fuorisede.
“È un fatto inaccettabile e scandaloso, continueremo la nostra battaglia fino in fondo. Non faremo sconti a nessuno, così come lavoreremo per privatizzare gli aeroporti: più vettori e più efficienza nell’interesse dei cittadini”, dice il presidente Schifani. Ma quel passaggio sulla privatizzazione degli aeroporti rischia di aprire un nuovo fronte di scontro in una politica sin qui compatta sul “core” della battaglia. Per quel che riguarda l’aeroporto di Catania, ad esempio, basti ricordare che una buona percentuale azionario è siracusana, tra Libero Consorzio e CamCom.




Caro voli, in Commissione Bilancio via libera per un fondo dedicato a siciliani e sardi

Via libera in Commissione Bilancio della Camera a un emendamento che istituisce un fondo ministeriale contro il caro voli per la Sicilia e la Sardegna. Prima firmataria è la deputata M5s Angela Raffa. Il fondo avrà una dotazione di 5 milioni di euro per il 2023 e di 15 milioni a partire dal 2024.Fino ad esaurimento delle risorse, possibile uno “sconto” sul prezzo intero del biglietto per i residenti nelle due isole maggiori.
“Il fondo – dice Angela Raffa – ovviamente non è risolutivo per il problema. E’ un primo passo in questa direzione. Essere riusciti a istituire un fondo stabile destinato a questo scopo è un risultato storico. Finalmente affrontiamo in maniera seria la questione. Questo è stato possibile grazie alla riforma costituzionale che abbiamo fortemente voluto ed ottenuto al fotofinish della scorsa legislatura, con cui abbiamo riconosciuto il principio di insularità nell’art. 119 della nostra Costituzione. Ringrazio tutto il gruppo 5 stelle che ha fatto nottata insieme a me per condurre le trattative senza mai retrocedere su questo punto ed il presidente Giuseppe Conte che ha dimostrato grandissima attenzione per le isole. L’emendamento è stato firmato e sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, quindi non mi aspetto sorprese in Aula”.
Per capogruppo M5S all’Ars, Antonio De Luca, “questa norma deve avere un seguito fino ad arrivare a tariffe equiparabili ad ogni parte del Paese. Al presidente Schifani voglio ricordare di far valere le prerogative discendenti dall’articolo 22 dello Statuto Siciliano che consente alla Regione di partecipare con un suo rappresentante all’istituzione e alla regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano interessare la Regione, al fine di far valere in maniera determinata e costante i diritti e gli interessi dei siciliani”.




“Questa amministrazione è un pezzo di centrosinistra, andare oltre Italia si o Italia no”

Il Partito Democratico siracusano riparte dal commissario Antonio Nicita. Al senatore il difficile compito di riappacificare anime e correnti, verso il nuovo congresso. Il presidente provinciale del Pd, Paolo Amenta, saluta con favore la nomina dell’ex garante delle comunicazioni. “Non si è riusciti a trovare una quadra interna, buona la scelta di puntare sul senatore Nicita. Ora sta a noi non creare problemi e rimettere in moto il partito verso le sfide future”. E le sfide future hanno una data precisa, quella di metà 2023 con le elezioni amministrative in quattro centri della provincia, tra cui Siracusa.
E il Pd come si muoverà per queste elezioni? “Lo deciderà il partito, con i suoi organismi. La segreteria cittadina ha preso una posizione sulle tematiche del capoluogo”, ricorda Amenta. Il segretario cittadino, Santino Romano, è stato chiaro: mai con Italia. “Io tempo fa ho lanciato un messaggio. Se il centrosinistra vuole vincere, si deve aprire al dialogo anche con l’attuale amministrazione comunale. Troppo semplicistico ridurre tutto il discorso al dire appoggiamo o non appoggiamo Francesco Italia. Bisogna invece costruire una macchina da guerra. Perchè c’è il rischio che quanto di buono sta facendo questa amministrazione non venga adeguatamente valorizzato. Allora si riparta da quanto c’è di buono. Non possiamo smentire che questa amministrazione sia di centrosinistra”, l’analisi di Paolo Amenta.
Il presidente provinciale del Pd invita comunque a non personalizzare l’intera vicenda. “Dobbiamo ragionare, non fare la caccia all’uomo. Oggi l’unico dato certo è che se si vogliono vincere elezioni a Siracusa, si deve riaprire al dialogo senza attacchi frontali. Nel partito provinciale c’è una parte importante che vuole aprire al dialogo e ad una certa prospettiva per il futuro, anche guardando a questa amministrazione”, racconta in diretta su FMITALIA.
Guardando ad una eventuale coalizione, Paolo Amenta ha usato l’espressione “macchina da guerra”. Intende, chiaramente, un’alleanza forte e coesa che sappia guardare oltre al solo Pd. “Non mi sono mai confrontato con i 5 Stelle per capire cosa si vuole fare, quali sono i loro contenuti ed il programma. Di quelli dovremmo parlare e poi vedere se Francesco Italia è nome buono o meno. Ma a mio avviso dobbiamo per forza avere dialogo con i cinquestelle. Un progetto per la città senza coinvolgere le forze politiche non ha senso. Per questo penso anche a L&C, al civismo. Ma dobbiamo partire dal dato che una percentuale importante del nostro centrosinistra è rappresentata dall’attuale amministrazione. Ci sono cose da limare, certo. Ma non capisco quando ci si blocca davanti ai nomi, senza dialogo”.
Intanto prima grana all’orizzonte per il commissario Nicita: pacificare gli animi, dopo qualche mal di pancia per l’ascesa del golden boy Tiziano Spada, deputato regionale del Pd. “Qualcuno soffre spada? E’ una caratteristica del nostro partito farci del male da soli”, ironizza Paolo Amenta. “Spada ha lanciato messaggi di apertura, dialogo e di prospettiva. Spero nessuno soffra la naturale crescita di nuovo gruppo dirigente. Gli uomini che hanno fatto la storia del Pd di Siracusa sono i padri nobili del partito ed i garanti dei valori. Ma la novità deve esserci, ognuno con le proprie competenze”.

guida a tre? no, ci sarà Nicita a rappresentare il partito ed a guidarlo verso il prossimo congresso provinciale, mettere ordine nel tesseramenton. io spero, è la mia idea, attorno a Nicita si ricompatti partito con le sue caratteristiche




Teatro comunale chiuso, nessuno si assume responsabilità. E Auteri (FdI) punta Granata

Tra il deputato regionale Carlo Auteri (FdI) e l’assessore comunale alla cultura, Fabio Granata, non corre certo buon sangue. Auteri ha chiesto nei giorni scorsi le dimissioni di Granata per la mancata apertura del teatro comunale di Siracusa, nonostante i milioni di euro spesi e le dichiarazioni roboanti dei mesi scorsi, culminate anche nella indicazione di un direttore del teatro.
Intervenendo su La Sicilia, Granata ricorda il fulmine che colpì nel 2018 il teatro come origine dei guai. Un passaggio che fa saltare dalla sedia il deputato regionale. “Offende l’intelligenza dei lettori e dei professionisti. Non è stato capace di farsi rilasciare il certificato di prevenzione incendi in 5 anni di amministrazione. Ancora afferma che un fulmine avrebbe colpito il tetto arrecando danni gravi all’impiantistica. Dare la colpa al maltempo è comodo, al fulmine è un capolavoro. Vendersi la sostituzione delle manichette e degli estintori, così come la manutenzione delle grondaie, come lavori eseguiti dall’amministrazione comunale in questi anni è paradossale: si chiama ordinaria amministrazione. Aggiungerei anche che la graticcia del teatro (la struttura a travi di legno o di metallo alloggiata in cima alla torre scenica, a ridosso del soffitto del palcoscenico) è stata costruita malissimo sperperando denaro pubblico e nessuno ha seguito i lavori come avrebbero dovuto”, dice Carlo Auteri in una nota inviata alle redazioni. “Avevo chiesto come sia possibile pensare di gestire un teatro comunale in quel modo. Ma non ho ricevuto risposte….”, aggiunge.
L’esponente di FdI ricorda come l’associazione “Teatro della città” abbia ricevuto in affidamento la gestione quinquennale a settembre 2021, “senza ancora aver avviato alcuna operazione”. Secondo quell’accordo, “il privato deve corrispondere 80mila euro l’anno al Comune di Siracusa. La domanda è: ha già pagato una prima tranche? E perché non ci sono notizie sui programmi dell’amministrazione comunale? Silenzio. Granata – insiste Auteri – preferisce offendere e parlare, cito, di ‘sedicente operatore culturale, conosciuto più per piccole vicende giudiziarie di paese che per particolari imprese nel settore teatrale’. Ebbene, Granata è molto distratto probabilmente perché è chiuso nelle sue stanze. Quando era assessore regionale al Turismo e faceva eventi con soldi pubblici, io stavo creando il Circuito Regione Sicilia, rimettendo in marcia 21 teatri chiusi utilizzando soldi dei privati e coinvolgendo 110 teatri in tutta Italia. E molte altre cose di cui non mi vanto. Mi spiace che Granata non riesca ad accettare le critiche. Lo ha dimostrato lo scorso settembre quando spinse e aggredì un residente che lo stava contestando durante l’ennesima inaugurazione, quella volta di una semplice lapide restaurata sulla facciata della casa Natale di Elio Vittorini. Neanche allora si dimise, evidentemente il posto di assessore lo considera scolpito nella pelle”.




Solite beghe interne al Pd: la diarchia emergente Nicita-Spada e quel “non mi rappresenta”

L’intraprendenza del giovane deputato regionale Tiziano Spada e la nuova guida del Pd affidata al commissario provinciale Antonio Nicita non fanno saltare tutti dalla gioia. Il dirigente di lungo corso, Salvo Baio, ad esempio, non nasconde di non gradire particolarmente iniziative e comunicazioni.
“Tengo a precisare di non aver dato all’onorevole Spada alcuna delega o alcun mandato ad inserirmi fra i sostenitori di Bonaccini, né a far parte di alcun comitato”, fa sapere con una stizzita nota stampa. Poi rincara: “Tiziano Spada non mi rappresenta, non è, per quanto mi riguarda, nè il leader della mozione pro Bonaccini nè il leader di niente. Sul piano politico, culturale e umano tra me e lui ci sono distanze abissali, pur appartenendo allo stesso partito”.
Ma qu indi Baio non sostiene Bonaccini? “Confermo di sostenerlo, ma con le mie posizioni politiche (e di molti altri compagni e amici) che prescindono da quelle di Spada, il quale deve togliersi dalla testa che per il fatto di essere deputato regionale abbia diritto ad essere il capo del partito assieme al senatore Nicita, nominato nei giorni scorsi commissario del PD, e a Paolo Amenta. Il Partito democratico non è il partito dei parlamentari”.




Ricostruzione e rilancio: Antonio Nicita è il nuovo commissario provinciale del Pd

Antonio Nicita è il nuovo commissario provinciale del Partito Democratico di Siracusa. Una nomina salutata con favore dal deputato regionale Tiziano Spada e dal referente cittadino del Pd, Santino Romano.
Nicita ha il compito di dare nuova linfa a un partito che continua a essere presente sul territorio ma che, di recente, ha vissuto momenti difficili.
«Finalmente all’interno del Pd si vedono completati gli organismi rappresentativi”, sottolinea Tiziano Spada. “Nicita rappresenta un profilo di sicuro affidamento e ha tutte le qualità necessarie per fare sintesi all’interno del partito. Con la sua presenza, quella del presidente provinciale Paolo Amenta e del sottoscritto in qualità di deputato regionale, si potrà dare inizio all’attività di confronto con le singole realtà territoriali in previsione del voto amministrativo previsto nel 2023”.
Ricostruzione e rilancio le parole chiave. Anche per Santino Romano. “Volevo esprime i miei complimenti al senatore Nicita per l’incarico ricevuto. E desidero ringraziare il segretario Letta per aver dato seguito alla richiesta pervenuta a più voci dal partito Siracusano”, dice il responsabile del Pd di Siracusa città. “Sono consapevole e sicuro che Nicita sarà garante di tutte le anime del partito in un momento cruciale e delicatissimo come quello che stiamo attraversando. La sua competenza e il suo impegno faranno si che il tesseramento, il congresso e le sfide amministrative che ci vedranno impegnati nei mesi a seguire verranno affrontate nel migliore dei modi garantendo democrazia e pluralità”.




“Restart Sicilia”, il M5s si riorganizza: incontro a Siracusa con Nuccio Di Paola

Ci sarà anche Nuccio Di Paola, referente regionale del Movimento 5 Stelle, alla tappa siracusana di “Restart Sicilia”. I cinquestelle siciliani, sotto la guida del presidente Giuseppe Conte, si sono dotati di una nuova organizzazione territoriale, “per assicurare un rapporto ancora più diretto e di vicinanza con i cittadini ed i simpatizzanti” spiegano in una nota.
Anche a Siracusa è in corso la riorganizzazione territoriale del M5s. Domenica 18 dicembre, alle 18, all’Urban Center di via Nino Bixio, portavoce, attivisti e cittadini che vogliono dare il loro contributo si ritroveranno insieme per un’analisi del nuovo regolamento sui gruppi territoriali.
“Uno step di crescita e di maturazione per il Movimento che non vuole perdere la sua natura di forza di base, dalla parte della gente. E per questo, anche nella provincia di Siracusa, grazie ai nuovi gruppi territoriali riprende e riparte il dialogo diretto con i territori”. A coordinare l’incontro siracusano sarà Nuccio Di Paola, portavoce regionale del M5s.




Garozzo-Italia, tensione sempre più alta. “Hai causato disagi”, “Abbi il coraggio di candidarti”

Scintille tra Giancarlo Garozzo e Francesco Italia. Come sono i lontani i tempi in cui i due guidavano l’amministrazione cittadina, con il primo sindaco ed il secondo suo vice. Orami tra il referente di Italia Viva ed il leader di Azione, è alta tensione.
Il nuovo scontro inizia da un post social di Garozzo che contesta la versione di Francesco Italia sulle luminarie in ritardo. “Si davano in estensione di contratto a chi gestiva la pubblica illuminazione. Come previsto per legge. Costavano circa il 50% di quello che oggi hai speso tu”, scrive l’ex sindaco. “Anche sulla pubblica illuminazione andrebbe fatto il discorso di non aver fatto gare ma averla affidata tramite Consip, oltre a causare disagi al servizio, sta costando molto di più. Avremo modo in altro momento di approfondire. Tornando al punto delle luminarie, spendere il 50% in più non è questione di legalità. Ma non aver capito come amministrare per 9 anni”. E poi ancora: “Ti avevamo detto per tempo, con largo anticipo, come sarebbe finita. E invece hai causato disagi mai visti”, riferimento anche alla vicenda Cittadella dello sport.
Sempre sui social, non si fa attendere la reazione di Francesco Italia. “Ho sempre cercato in questi anni di evitare di rispondere al sindaco Garozzo per rispetto di una storia che non rinnego e della quale, a differenza di lui, continuo ad avere rispetto. Ma non offro lezioni di stile a chi dimostra ancora una volta di non averne.
In effetti, in questi anni, di consigli interessati l’ex sindaco ha cercato di farne arrivare parecchi attraverso gli assessori della giunta. Consigli che ho rispedito opportunamente al mittente. Ma di questo e di tanto altro, se proprio ci tiene, avremo modo di parlare diffusamente in campagna elettorale. L’unica domanda che sorge spontanea: perché non pensa di ricandidarsi? Mi auguro che dopo cinque anni – prosegue il sindaco – trovi la forza d’animo che gli mancò nel 2018 e magari anche una carica più autorevole da cui continuare a dare consigli, non richiesti.
Magari anche a se stesso”.
Un post che porta alla reazione degli assessori di Italia Viva, usciti tempo dalla giunta, che si sentono chiamati in causa: Alessandra Furnari e Cosimo Burti. I due esponenti renziani il sindaco di Siracusa ha “qualche difficoltà a gestire le critiche” e “nelle ultime 24 ore è evidente che ha perso ogni controllo”. Perchè? “Dopo aver paventato l’ipotesi di sabotaggi ed aver risposto con una frase priva di stile ad un messaggio di un cittadino, continua ad allargare il suo raggio d’azione. Per tentare di difendersi da critiche legittime e fondate da parte dell’ex Sindaco Garozzo, Italia tenta maldestramente di attaccare il suo predecessore e dante causa con illazioni su ‘consigli interessati’ che proprio ad Italia sarebbero giunti da parte di Garozzo per il tramite degli assessori! Non parla dell’oggetto di questi inesistenti consigli – continuano Furnari e Burti – non indica il nome degli assessori per mezzo dei quali i fantomatici consigli sarebbero pervenuti, ma è evidente che il riferimento può essere soltanto a noi. Per questa ragione, senza timore di smentita, rimandiamo le accuse al mittente, potendo dire ad alta voce che ogni azione svolta durante il nostro incarico ha riguardato esclusivamente gli interessi della città!”.




Nuovo ospedale di Siracusa: “C’è la copertura finanziaria?”, interrogazione di Gilistro (M5s)

Sull’iter di realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa è calato il silenzio. Scaduto il mandato del commissario straordinario, si attendono novità dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. “A che punto siamo?”, chiede con una interrogazione al presidente Regione ed agli assessori alla Salute ed alle Autonomie Locali il gruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle. Primo firmatario è il deputato siracusano Carlo Gilistro.
“Ci preoccupa il ritardo nella proroga del mandato al commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, il prefetto Giusi Scaduto. Attendiamo in fretta notizie dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, sperando che questo lungo mese di vacatio non vanifichi i passi avanti di questi ultimi due anni. Ma a preoccuparci – continua Gilistro – è anche l’assenza di notizie certe sul quadro di finanziamento dell’opera da parte della Regione Siciliana. Per questo ho chiesto che venga confermata in Aula l’avvenuta firma dell’Accordo di Programma relativo alla copertura finanziaria dell’ospedale. Mi aspetto anche che venga chiarito se le somme a carico dello Stato siano già state trasferite nel bilancio della Regione o meno”.
Carlo Gilistro, componente della Commissione Sanità Ars, ha chiesto che il tema del nuovo ospedale di Siracusa venga trattato con priorità. “Per quanto di sua competenza, che non è poco, la Regione deve accelerare negli adempimenti tecnico-burocratici per consentire la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa nei tempi più celeri possibile”.