Pioggia oleosa, Sud chiama Nord chiama in causa il sindaco: “prenda posizione sull’accaduto”

L’amministrazione comunale di Siracusa deve “prendere una posizione netta” sull’episodio culminato con la pioggia oleosa di lunedì mattina. A chiedere l’intervento del sindaco del capoluogo è Alessandro Spadaro, coordinatore cittadino di Sud Chiama Nord che auspica anche una seduta aperta di Consiglio comunale per approfondire ogni aspetto dell’accaduto.
“Se piove catrame dal cielo, non si tratta di nulla di normale. Vanno condotte subito tutte le verifiche del caso”, rincara Alessandro Spadaro. L’esponente di “Sud Chiama Nord” ritiene che la questione non venga affrontata nel territorio con la dovuta attenzione e con la preoccupazione che richiederebbe. “In altri Paesi – dice – avrebbero chiuso tutto all’istante. In tempi lontani, un evento del genere sarebbe stato tramandato come eccezionale”. Poi una critica nei confronti di  “una parte della politica locale” che “tende a minimizzare l’accaduto”, contribuendo alla “normalizzazione della notizia” su episodi che, invece, “sono pericolosi e gravi”.
“E’ fondamentale -conclude Alessandro Spadaro-  tutelare il diritto dei cittadini di Siracusa a vivere in un ambiente sano e sicuro”.




Piste ciclabili, correttivi per superare le criticità: la quarta commissione consiliare presto al lavoro

“Lo stato cronico di abbandono della pista ciclabile Maiorca, la pericolosità dei cordoli in cemento delle ciclabili in città, soprattutto quando piove, l’assenza di progettazione rispetto a quanto previsto dal Pums , piano della mobilità sostenibile, per le zone balneari”. Sono alcuni degli aspetti discussi ieri in consiglio comunale nell’ambito del dibattito sulle piste ciclabili, riaperto su sollecitazione dei consiglieri Paolo Cavallaro e Paolo Romano di Fratelli d’Italia.
“Abbiamo sottolineato-raccontano gli esponenti di opposizione-  l’assenza di un piano di manutenzione periodica delle stesse e persino la mancata previsione di un capitolo di bilancio specifico, tanto che le linee orizzontali per tanti tratti sono totalmente sbiadite.Abbiamo,inoltre, sollevato la problematicità di alcuni tratti, come quello su  via Re Ierone II, che viene  percorso dai mezzi della Tekra per raccogliere i rifiuti e dai fornitori del vicino supermercato per scaricare i beni, in considerazione dell’evidente restringimento della carreggiata a danno della viabilità, dei cittadini e delle attività commerciali. Sotto quest’ultimo profilo sono tante le attività commerciali fortemente penalizzate dalle ciclabili, che, in zone tra l’altro sprovviste di adeguati parcheggi, impediscono anche il posteggio di breve durata. Abbiamo, infine, rimarcato la necessità che le ciclabili, quasi del tutto inutilizzate, costituiscano un’opportunità per una mobilità alternativa e non un problema per chi, per bisogno o volontà, deve o vuole utilizzare l’autovettura”.
L’amministrazione comunale ha mostrato disponibilità all’apertura di un tavolo di confronto per migliorare quanto realizzato. Un ordine del giorno sarà elaborato in quarta commissione per andare in questa direzione. “Non possiamo non sottolineare-concludono Cavallaro e Romano-  come una realizzazione graduale delle stesse, senza la frenesia delle tempistiche dei finanziamenti, avrebbe avuto maggior favore da parte della cittadinanza, già provata dalla carenza cronica dei parcheggi e dal caos cittadino sempre più costante e non relegato oramai solo alle ore di punta.L’Amministrazione comunale deve smetterla di agire senza adeguata programmazione”.



I nodi dell’industria, Nicita ‘vede’ un futuro da dissalatore per Ias: “verso la produzione di idrogeno”

Non solo i sindacati, anche la politica riporta d’attualità il tema del futuro della zona industriale di Siracusa. Il polo petrolchimico vive in costante tribolazione, sospeso tra transizione energetica ed ecologica, sostenibilità ambientale, tutela della salute, rilancio dell’occupazione, riqualificazione dei lavoratori, bonifica e riconversione industriale. Una situazione che spinge il senatore Antonio Nicita (Pd) a parlare di “ultima chiamata per costruire una strategia lungimirante” per non condannare ad un lenta agonia la locomotiva dell’economia siracusana. “Il quadro peggiore è quello di una crisi industriale, occupazionale e ambientale senza precedenti e senza soluzioni: una povertà economica, ambientale e della salute destinata ad alimentarsi e ad aggravarsi nel tempo”.
Ecco perchè ha preso carta e penna per chiedere al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, un incontro urgente per affrontare le troppe questioni rimaste aperte, nonostante rassicurazioni e interventi. A partire, ad esempio, dalle incertezze attorno al depuratore Ias (con l’idea dissalatore, ndr) per arrivare all’assenza di investimenti pubblici strategici per il polo. “Stupisce che il PNRR, anche nella settima nuova missione RePower EU, non preveda ad oggi investimenti strategici in transizione ecologica, riconversione e rilancio di grande respiro, ad esempio nel solco della pur più volte enunciata Hydrogen Valley siciliana”, annota il senatore siracusano. Eppure, prosegue, “costituiscono un’occasione formidabile per porre le basi per quella promessa della Sicilia come Hub energetico europeo e per assumere un ruolo strategico nell’area mediterranea”.
Sarebbe un autogol clamoroso, nell’ambito delle politiche energetiche del nostro Paese, rischiare di perdere il know-how dell’area industriale siracusana e la sua capacità di produzione basata su di “un sistema infrastrutturato e interdipendente” e “con competenze particolarmente idonee allo sviluppo di un polo mediterraneo dell’idrogeno collegato con altri siti strategici siciliani (Termini Imerese e Gela)”. Quella che manca, sottolinea Nicita, è “una linea strategica complessiva che possa indicarci la strada per una profonda trasformazione di attività hard to abate destinate a esaurirsi nel medio periodo, nel quadro della compliance europea. Per questa ragione riteniamo necessario un confronto ampio e profondo che indichi nuovi percorsi strategici di innovazione sostenibile e di rilancio occupazionale e individui, nel combinato disposto di PNRR e FSC, le risorse pubbliche da affiancare all’iniziativa privata, anche tenendo conto del ruolo propulsivo che può svolgere l’infrastrutturazione dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia Orientale e che può avere proprio nel campo dell’energia sostenibile il suo punto focale”. Parole che valgono come indicazione degli obiettivi rimasti, sin qui, fuori dai radar del governo.

Il primo, delicato nodo da sciogliere – vero tema per l’oggi e per il futuro – è quello relativo alla depurazione dei reflui industriali e della stessa sopravvivenza di Ias. Il senatore Pd è pronto a chiedere nuovi investimenti “adeguati e credibili” in Ias (“anche con un nuovo DPCM”, ndr), superando così i rilievi sollevati dalla magistratura e dalla Corte Costituzionale. Nicita ritiene che affidare ai privati la soluzione del problema, attraverso la realizzazione di impianti di depurazione interni alle stesse aziende industriali, moltiplicherebbe anzichè risolvere i problemi, specie in fase di verifica e controllo. Ecco perchè si dice convinto della necessità di un rilancio del depuratore consortile esistente, magari con un’azione “di complementarietà tra investimenti in depurazione a monte ove realizzati da parte dei privati (in questo caso limitati al pre-trattamento e alle esalazioni inquinanti) e depurazione a valle (da parte di IAS), anche al fine di economizzare e dare certezza all’attività di controllo dei reflui in mare in un unico presidio pubblico”. Altrimenti, serve subito un piano B per assicurare la sopravvivenza del gigante Ias. E la depurazione civile oggi non offre quelle garanzie di sostenibilità che sarebbero invece richieste.
In una regione che ha scoperto di soffrire la sete, come la Sicilia, quella struttura accanto al mare potrebbe allora assumere un nuovo ruolo: “il trattamento delle acque marine ai fini della desalinizzazione per usi idrici (industriali e non)”. Peraltro, come sottolinea il senatore siracusano, sarebbe anche “un passo intermedio per la produzione prospettica di idrogeno, all’interno di una nuova filiera energetica”.




Consiglio comunale,ferie finite: si ricomincia dalla Consulta dello Sport

Conclusa la pausa estiva, il consiglio comunale di Siracusa torna in aula in 27 agosto. All’ordine del giorno della seduta convocata dal presidente Alessandro Di Mauro figurano diversi punti, fra cui la proposta di istituzione di una Consulta dello Sport, nonché l’approvazione del relativo regolamento. Torna al centro del dibattito anche il destino dell’Istituto musicale Privitera , con la proposta, primo firmatario il consigliere Sergio Bonafede, di istituzione di “un percorso musicale”. Si discuterà anche della rimozione dei resti della demolizione di via Italia 103,proposta dal Pd e del tema delle piste e corsie ciclabili, sottoposto da Fratelli d’Italia. Di Damiano De Simone, infine, la mozione sull’“Accesso sicuro al litorale costiero comunale”.




Rosatellum, appello dei sostenitori della campagna referendaria: “Rilanciamo la Democrazia”

Manca poco meno di un mese alla fine della raccolta firme per il Referendum per la parziale abrogazione della legge elettorale Rosatellum e i sostenitori siracusani dell’iniziativa scendono nuovamente in campo per lanciare un appello ai cittadini. “Io Voglio Scegliere” è lo slogan dell’iniziativa finalizzata a restituire “ai cittadini italiani il diritto di scelta dei propri parlamentari, da 18 anni nominati dai leader dei partiti- fanno notare l’ex presidente della Provincia, Nicola Bono ed il sindaco di Priolo Pippo Gianni,che portano avanti la campagna. Entreranno nel dettaglio oggi,nel corso di una conferenza stamla.convocata per le 10:30 all’Urban Center per fare il punto della situazione. “Non cambia- è la premessa – la congiura del silenzio attorno alle pur numerose e impegnative iniziative per diffonderlo più massicciamente nell’opinione pubblica.Da qui un appello ai media locali e nazionali, della carta stampata, dei social e delle televisioni, di una più incisiva narrazione dell’importanza di questo fondamentale referendum per la difesa della Democrazia.Allo stesso modo un appello a tutti i cittadini per una forte e coesa partecipazione nella raccolta delle firme per questo referendum, che costituisce l’azione più efficace e incisiva per rompere le logiche del rifiuto della partecipazione democratica e della rinuncia al diritto di voto, per rilanciare al contrario l’interesse di tutti i cittadini alla riappropriazione dei propri diritti, ed alla gioia della ripresa dell’impegno democratico”.




Borse di studio,25 milioni di euro per finanziarle

Circa 25 milioni di fondo Fse per finanziare il 90 per cento delle richieste di borsa di studio in Sicilia. La Regione si muove in questa direzione,motivo di soddisfazione per il deputato regionale Tiziano Spada,che aveva affrontato il tema durante la discussione relativa all’ultima Finanziaria “insieme ai colleghi del Partito Democratico e al capogruppo Michele Catanzaro. In seguito abbiamo riscontrato la disponibilità del presidente dell’aula Gaetano Galvagno e dell’assessore al ramo Mimmo Turano a convocare un tavolo tecnico e ad assumere impegni che oggi risultano rispettati. A seguito di un taglio importante da parte del Governo Nazionale, da Palermo sono stati svincolati 25 milioni di fondi Fse che permetteranno di coprire il 90% delle richieste”.Ad avere la meglio sono stato i territori di Palermo e Catania,in cui “è stato coperto quasi il 100% delle richieste”.




“Campionamenti nelle acque di Fontane Bianche”: la richiesta di Cavallaro

Campionamenti immediati per verificare la qualità dell’acqua del mare di Fontane Bianche. La richiesta parte dal consigliere comunale Paolo Cavallaro ed è indirizzata al sindaco,Francesco Italia e agli organi competenti dopo la protesta di alcuni turisti. L’esponente di minoranza chiede di verificare la presenza di eventuali scarichi fognari abusivi in mare. “Sarebbe inaccettabile -sostiene il consigliere- dopo le innumerevoli normative approvate negli anni a tutela dell’ambiente.
Occorre intervenire rapidamente a compiere tutte le verifiche e ad adottare gli eventuali e consequenziali provvedimenti. Se venissero accertati immobili non ancora allacciati alla rete fognaria, sarebbe un fatto gravissimo che richiederebbe un immediato intervento dell’Amministrazione comunale e l’emissione di sanzioni dure e risolutive”.




Nicita (Pd): “Nuove ispezioni alle carceri siracusane, stop al sovraffollamento”

“A fronte di alcuni episodi di aggressione ad agenti di custodia avvenuti in questi giorni nelle carceri del siracusano, esprimiamo piena solidarietà agli agenti feriti e prendiamo atto delle dichiarazioni delle diverse sigle sindacali sulle condizioni insostenibili e sul sovraffollamento, che saranno oggetto di nuove interrogazioni al Governo. In alcune di queste strutture, nei mesi scorsi, alcune persone detenute sono morte a seguito di sciopero della fame”. A dirlo è il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita.
“Torniamo ad effettuare una serie di visite ispettive nelle strutture carcerarie della Sicilia orientale nelle ultime settimane di agosto. – sottolinea il vice presidente del gruppo PD – I problemi sono noti e li abbiamo ripetutamente denunciati, anche con specifiche interrogazioni parlamentari, dopo aver realizzato oltre 6 visite in un anno e mezzo nelle strutture carcerarie del siracusano: strutture non adeguate, sovraffollamento, personale insufficiente, assistenza sanitaria e psicologica del tutto insufficiente. L’approccio securitario “Law & Order” del Governo Meloni ha ulteriormente esasperato le condizioni carcerarie italiane. Da quando c’è il Governo Meloni la popolazione carceraria è progressivamente aumentata da 54.000 a 61.500 detenuti rispetto a una capienza di 48.000 posti. Non ci sono mai stati così tanti suicidi in carcere: 61 suicidi sono già più della media degli ultimi 35 anni, sono 21 in più dell’anno peggiore. Sei agenti di polizia penitenziaria si sono suicidati.
Serve una cultura della legalità e della sicurezza, ma essa deve sempre essere accompagnata del rispetto della dignità della persona detenuta, la cui sanzione, in un paese civile, è la privazione della libertà e non la privazione della dignità. – conclude Nicita – Purtroppo, le parole e gli atteggiamenti del Sottosegretario Delmastro non sono, culturalmente e politicamente, adeguate al livello richiesto dal suo mandato e finiscono per alimentare una sottocultura securitaria della quale tutto il sistema penitenziario nel suo complesso finisce per essere vittima. Si cambi registro. Si ascoltino le parole del Presidente Mattarella”.




Miasmi nella zona industriale di Siracusa, Spada (PD): “In arrivo 30 unità di Arpa”

“In arrivo 30 unità di Arpa solo per la zona industriale di Siracusa”. Sono le parole di Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico che, sull’aria irrespirabile a causa dei miasmi della zona industriale, ha presentato un’interrogazione parlamentare e ha avviato una fitta interlocuzione con il direttore regionale di Arpa, il direttore regionale dell’assessorato all’Ambiente e al territorio e il neo assessore Giusi Savarino “persona di esperienza che, sono certo – spiega il parlamentare regionale -, nel suo ruolo sarà in grado di dare un contributo importante”. Dal confronto è emersa l’esigenza di dare attenzione massima al territorio, non solo da parte dell’ARPA ma anche da parte della Prefettura e degli organi preposti alla tutela della nostra salute.
“C’è un progetto che, subito dopo questo periodo estivo, prevede l’assunzione a tempo determinato, per tre anni, di 30 unità di Arpa che andranno a potenziare l’organico della Zona Industriale dì Siracusa. – continua Spada – Ad oggi, infatti, le unità sono soltanto due. Il potenziamento consentirà di controllare meglio il territorio e preservare, di conseguenza, la salute dei cittadini”.
“Se oggi, come ieri, si avverte da parte della comunità la necessità di avere più controlli e risposte sull’impatto ambientale che la zona industriale ha sui rispettivi territori, significa che qualcosa non sta funzionando e che occorre riorganizzare il rapporto tra comunità e industria, tenendo conto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica che questo rapporto deve avere sul territorio. – conclude il deputato regionale del Partito Democratico – L’auspicio è che si tratti di un primo passo che possa portare cittadini a sentirsi più sicuri grazie a un organismo potenziato, e allo stesso modo la Regione a essere più incisiva verso la tutela ambientale”.




Gruppo consiliare Mpa a Priolo: “Disposti a variazioni di bilancio, ma senza accordi di facciata”

Il gruppo consiliare MPA di Priolo Gargallo, composto da Diego Giarratana, Manuela Mannisi, Salvatore Campione, Jenny Scuotto, Emanuele Pinnisi e Giuseppina Valenti, riguardo alla situazione di stallo politico e amministrativo del Comune, esprime con fermezza la propria posizione. “In questi ultimi mesi abbiamo lavorato per cercare di trovare una convergenza politica che potesse portare a soluzioni concrete per superare l’immobilismo che ci affligge – si legge in una nota – Tuttavia non si è riuscito di raggiungere un equilibrio tra i gruppi politici e l’amministrazione poiché le posizioni politiche sono rimaste distanti, malgrado la nostra azione fosse guidata esclusivamente dal desiderio di servire al meglio i cittadini che rappresentiamo, in un momento particolarmente delicato per il nostro Paese. Siamo profondamente consapevoli delle difficoltà che le famiglie, i lavoratori, gli anziani, i giovani e le persone diversamente abili stanno affrontando quotidianamente. Le loro esigenze e le loro richieste non possono essere ignorate. Per tutte queste ragioni, il gruppo MPA, animato da un profondo senso di responsabilità, si dichiara pronto a contribuire attivamente alla ricerca di una soluzione che garantisca la continuità e la qualità dei servizi essenziali per la nostra comunità. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a discutere sullo strumento di variazione finanziaria del bilancio attuale, con l’intento di proporre chiare e concrete azioni che rispondano alle reali necessità del territorio e della comunità priolese. Purtuttavia vogliamo essere altrettanto chiari: la nostra disponibilità a collaborare resta nell’interesse esclusivo della nostra comunità e non deve essere interpretata in altro modo. Non siamo disposti a fare accordi di facciata per interessi personali e/o ad accettare ricatti di sorta per accontentare il desiderio di chi vuole solo innestare vecchie logiche legate al passato. Il nostro unico obiettivo è trovare soluzioni condivise e ragionate per il bene dei cittadini, siamo fermamente convinti che solo attraverso un dialogo aperto e trasparente, si possa uscire da questo fermo amministrativo”.