Il centrodestra siracusano è a rischio spaccatura. A pochi mesi dalle elezioni di maggio, manca proprio quell’unità tanto richiamata, almeno da dicembre in avanti. Il problema non è solo l’accordo sul nome del candidato o il metodo da seguire. A dar retta alle indiscrezioni, amplificate dalla posizione critica assunta da alcuni big (Cafeo, Bandiera, Bonomo e Vinciullo), sotto traccia c’è anzitutto un discorso di leadership. Come dire che se Fratelli d’Italia ha, per via dei recenti risultati elettorali, diritto alla guida della coalizione deve però mettere in campo una leadership autorevole. Gli alleati – Mpa in testa, ma anche Lega – vorrebbero una discesa in campo diretta da parte di Luca Cannata, l’uomo forte tra i meloniani aretusei. Una sorta di sfiducia verso il commissario provinciale di FdI, Giuseppe Napoli. La “rappresentatività” dell’interlocutore non avrebbe convinto, per via di alcuni passi avanti e indietro ad esempio sul civismo ed il coinvolgimento delle liste civiche nel tavolo del centrodestra.
L’altro problema, non meno importante, riguarda il nome del candidato sindaco. Napoli dice che FdI ha il nome pronto. Ed i critici interni rispondono chiedendogli, allora, di rendere pubblico questo nome. “Chi è? E’ il candidato di FdI, di Napoli o della coalizione? Ci dicano chi è…”, si domanda Mario Bonomo. Il nome più chiacchierato è quello di Giuseppe Assenza. Non è un però ritenuto inclusivo, essendo percepito come calato dall’alto. Motivo per cui Cafeo, Bandiera, Bonomo e Vinciullo si sono smarcati, chiamandosi fuori dal tavolo del centrodestra. “Il metodo così non funziona. Se pensano di andare avanti senza ascoltare, lo facciano; se invece domani venisse presentato un altro nome, pronti a discuterne”, è la sintesi del pensiero comune ai quattro big che si sono messi di traverso alle scelte di FdI Siracusa. E che potrebbero pensare di dare vita ad un altro progetto civico, nell’alveo del centrodestra.
Sollecitato sul punto, Mario Bonomo non si tira indietro. “Siamo organici al centrodestra e fino all’ultimo lavoreremo per andare uniti alle urne. Se non sarà possibile, apriremo un ragionamento aperto a tutto il civismo. Guardo con interesse ad Officina Civica e Civico4. Michele Mangiafico è anzi l’unico che ha fatto vera opposizione all’amministrazione Italia”.
Un quadro estremamente frammentato, quello offerto dal centrodestra siracusano oggi. Ma un nome come quello di Ferdinando Messina (Forza Italia area Gennuso e Ternullo) potrebbe rimettere la palla al centro. Finirebbe però per scontentare quella parte di Mpa che fa riferimento al sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. Tanto scontento, in quel caso, da spingere quell’importante gruppo verso Francesco Italia?
“Il centrodestra siciliano ha due modi di affrontare le prossime elezioni amministrative: o facendosi risucchiare nella girandola dei nomi e dei veti oppure proponendo ai siciliani che vivono a Ragusa, Catania, Siracusa, Trapani, Modica e nelle altre città chiamate al voto progetti amministrativi concreti e candidati di alto livello”, dice il segretario regionale della Lega, Nino Minardo. “Anteporre l’interesse delle città, l’unità della coalizione e l’allargamento al civismo ai piccoli interessi del proprio orticello”, esorta Minardo. Parole lette con particolare interesse a Siracusa, dove valgono quasi come una indicazione. Anche da Giovanni Cafeo, specie se la Lega decidesse di giocare la sua “partita” per la sindacatura qui e non a Catania.