Parco degli Iblei, Carlo Auteri: “Fermare l’iter, vanno risolte prima le irregolarità”

“Fermare l’iter di istituzione del Parco degli Iblei fino a che non vengano risolte tutte le irregolarità che caratterizzano il territorio. Basta proroghe, bisogna ragionare con la testa”. A parlare è il consigliere comunale di Sortino Carlo Auteri, dopo aver trattato questa mattina la questione, durante un incontro con il commissario del Libero consorzio Domenico Percolla.
Auteri, primo dei non eletti all’Ars e prossimo all’insediamento regionale al posto di Luca Cannata, si è fatto promotore del vertice al quale hanno preso parte anche i sindaci di Canicattini (Paolo Amenta, anche presidente dell’Unione Valle dei Comuni), Ferla (Michelangelo Giansiracusa), Cassaro (Mirella Garro), Buccheri (Alessandro Caiazzo) e il presidente del Consiglio comunale di Sortino, Sebastian Custode in vece del sindaco Vincenzo Parlato.
“Abbiamo discariche sparse sul territorio, mancano i depuratori praticamente per ogni comune e i Piani regolatori sono scaduti o assenti – ha sottolineato Auteri – Come si può parlare di tutela del territorio quando si è al limite della legalità, se non oltre, senza aver fatto nulla in questi anni”.
Assieme al parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, Auteri ha confermato di voler portare la questione al tavolo del ministro della Transizione ecologica, Gilberto Pichetto Fratin, per chiedere la sospensione dell’iter di istituzione del parco. “Prima bisogna risolvere le problematiche inerenti al territorio, in seguito tutelare il parco. Non possiamo parlare di perimetrazioni, di chi è pro o contro, ma bisogna essere in regola con i criteri di legge. E oggi, i Comuni, non lo sono”.




Caro bollette, Schifani promette: “Moratoria Irfis per la rata mutui di dicembre”

«Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui». Lo ha detto il governatore Renato Schifani nel corso dell’incontro, questa mattina, a Palazzo d’Orléans con una delegazione della associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo.
I rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.
«Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore – Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi».
«Sulla lunga durata – ha concluso il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia».




Le parole di Amenta scuotono il Pd: “Noi con Italia? Anche, ma dialogo per fronte progressista”

Il Pd di Siracusa sosterrà Francesco Italia per una ricandidatura nel 2023? Alcune dichiarazioni del presidente provinciale, Paolo Amenta, rilasciate a BlogSicilia.it, lasciavano intendere che si, i democratici avrebbe sostenuto l’attuale sindaco per la riconferma. Una posizione contestata subito dalla base e dai maggiorenti delle varie anime del Pd, cittadino e provinciale, con una serie di distinguo e la specifica ‘Amenta parla a titolo personale’. Una mobilitazione, anche social, che ha costretto il presidente provinciale a chiarire meglio la sua posizione. “Non ho detto che il Partito Democratico sosterà Francesco Italia ‘sic e simpliciter’, ma piuttosto che ritengo più opportuno per il fronte progressista, alla luce dei recenti risultati elettorali delle elezioni nazionali e regionali che hanno visto il centrodestra prevalere su tutti i fronti, che si riapra un confronto ed un dialogo costruttivo con tutte le parti di quello che oggi appare il diviso e frastagliato campo progressista, compreso il M5S”. Non solo cinquestelle, Amenta ‘apre’ anche al Terzo Polo sempre nell’ottica di un campo progressista che deve fare fronte comune.
Un ritorno al dialogo, “se non si vuole consegnare anche il Comune capoluogo ad un centrodestra che si rafforza e si prepara, come si legge dalle cronache politiche, a mettere in campo tutte le proprie truppe pesanti”, dice ancora Amenta con riferimento alle indiscrezioni circa la possibilità di rivedere in campo anche Titti Bufardeci (che smentisce, ndr).
Ma Amenta ne approfitta anche per tirare le orecchie ad alcuni pezzi del partito che non gli hanno risparmiato critiche immediate. “Ricordo a me stesso e a quanti l’avessero dimenticato, che il PD ha sostenuto e contribuito all’elezione di Italia e che anche oggi, seppur ‘divisi’, parti del PD sono all’interno e nell’entourage della giunta Italia”.
Parole che prevaricano i ruoli e ledono l’autonomia della direzione cittadina del Pd? “Ho parlato nel mio ruolo di dirigente provinciale del Partito democratico, senza alcuna prevaricazione e in linea con quelle che sono, tra le altre cose, anche le basi di discussione e di confronto congressuale al quale siamo chiamati, affrontando con serenità e lucidità il momento, cancellando ogni segmento di risentimento che, nel caso nostro, porterebbe a consegnare un’ulteriore vittoria al centrodestra”, chiude Amenta.




Punto di primo intervento pediatrico chiuso a Lentini, Carta: “Asp ripristini servizio”

Giuseppe Carta, prossimo all’insediamento in Ars come deputato regionale, raccoglie il grido di allarme delle famiglie della zona nord della provincia, dopo la chiusura a Lentini del PPI pediatrico di piazza Aldo Moro.
“Senza retorica, la salute è un argomento di fondamentale importanza, una priorità imprescindibile che spesso in Sicilia è ingiustamente vilipesa. Leggo con dispiacere lo sconforto dei genitori che si trovano davanti ad un disagio che tocca la salute dei propri figli e non posso che associarmi alla denuncia del presidente dei diritti del malato, Alfio Bosco”, dice Carta.
“Precisiamo che da circa 2 anni il Centro è chiuso. Contatterò personalmente e a stretto giro l’Asp di Siracusa, in primis per avere delucidazioni su questa interruzione e poi per chiedere il ripristino del servizio o, qualora non fosse possibile subito, nell’attesa una soluzione alternativa che possa fornire ai genitori un servizio compensativo”.




Paolo Ficara punge il sindaco Italia: “Su migranti e ong, strizza l’occhio alla destra”

“Strizza l’occhio al centrodestra ma nel frattempo finge di stare a sinistra. Le ultime dichiarazioni del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sul tema dei migranti e la giravolta operata rispetto alle posizioni assunte nel 2019 possono essere spiegate solo con la voglia di Calenda e di Azione, di cui questa amministrazione è parte integrante, di passare dall’altra parte della barricata”. Sono parole di Paolo Ficara, del Movimento 5 Stelle. E valgono un’implicita accusa di ambiguità politica diretta al sindaco Italia.
Ficara motiva il suo giudizio. “(Italia) Parla di maggiore attenzione alle fragilità rispetto al governo Conte 1. Finge di non ricordare che i giorni in cui le navi ong venivano fermate davanti ai porti, nel 2018/19, venivano impiegati dal Presidente Conte per chiudere, in silenzio, accordi di ridistribuzione immediati con gli altri paesi europei mentre Salvini faceva propaganda in tv. La stessa propaganda del governo attuale, che opera forte coi deboli, decidendo chi può sbarcare e chi no, generando condizioni di debolezza e fragilità, mentre non si contano nemmeno gli sbarchi autonomi o i migranti salvati dalla guardia costiera, circa 9000 da quando il governo Meloni è in carica”.
E allora, ironicamente, Ficara si domanda se “Italia è ancora di centrosinistra”. E sull’inatteso flirt con il Pd siracusano, o alcuni suoi pezzi, secca cesura del pentastellato. “Il Pd che parla di campo progressista dopo averlo distrutto a Roma ed a Palermo, a chi esattamente guarda?”, si domanda dopo le parole del presidente provinciale Amenta ed un chiarimento che ha lasciato aperti i dubbi, anche nella base democratica.




Senatore siracusano a bordo della Humanity. Nicita: “Logica perversa del governo”

Il senatore siracusano Antonio Nicita (PD) ha raggiunto Catania, nel cui porto sono iniziate le operazioni di sbarco parziale da alcune navi ong da giorni a largo delle coste siciliane.
“Siamo ancora qui dopo una lunga notte. Ci sono ancora 25 ragazzi pakistani che ‘siccome stanno bene’ secondo le nuove direttive del governo, dovrebbero ripartire con la nave per essere eventualmente identificati nel paese associato alla bandiera della nave Ong”, scrive sui social con atteggiamento di censura della linea governativa. Inevitabile notare la distanza dalle parole di un altro esponente di centrosinistra, ovvero Francesco Italia, esponente di Azione.
“La nave ha attraccato e secondo le vigenti regole internazionale gli stranieri vanno fatti scendere per essere identificati e valutarne eleggibilità asilo”, puntualizza Nicita.
Nelle prime ore del mattino, il senatore siracusano è salito a bordo, insieme al deputato Soumahoro. “Un ragazzo è collassato e si è ripreso dopo lungo massaggio cardiaco. Abbiamo chiamato un’ambulanza perché vi erano molte auto polizia e carabinieri ma nessuna ambulanza. Dopo venti minuti il ragazzo è stato trasportato in ospedale.
Ci guardano, piangono. Ci dicono che possono scendere perché stanno bene, anche se in realtà sono esausti. Non hanno capito la logica perversa della direttiva del governo. E noi non riusciamo a spiegargliela. Il comandante aspetta. Ma di certo non ripartirà”.




Parco degli Iblei, mediazione di Auteri per analizzare le perplessità dei sindaci

Si torna a parlare di Parco nazionale degli Iblei nel salone di rappresentanza del Libero Consorzio comunale di Siracusa. Martedì 8 novembre, nella Sala degli Stemmi, il commissario dell’ente, Domenico Percolla, incontrerà i sindaci di Canicattini (Paolo Amenta), Sortino (Vincenzo Parlato), Ferla (Michelangelo Giansi-racusa) e Buccheri (Alessandro Caiazzo). Note sono le perplessità dei territori circa alcuni aspetti relativi alla larga perimetraizone del parco ed agli effetti sul sistema dei vincoli e delle autorizzazioni.
Promotore dell’incontro è Carlo Auteri, consigliere comuanle di Sortino che a breve subentrerà in Ars a Luca Cannata (FdI) che ha scelto la Camera dei Deputati. Auteri non vede di buon occhio la proroga di ulteriori 12 mesi richiesta dai sindaci e confida, con questo incontro, di avvicinare le parti. Il Libero Consorzio è l’ente che, in chiave provinciale, segue e coordina l’iter istitutivo del parco nazionale degli Iblei.
“I rinvii non servono, sono necessarie decisioni certe e condivise con il presidente dell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei (Amenta) e i sindaci che più di tutti hanno affrontato la questione parco”, spiega Auteri. “Ribadisco: il parco deve tenere conto di esigenze ambientali e urbanistiche che non ingessino il territorio così come oggi sarebbe pensato. Per questo motivo sentirò il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, che sul tema è a sostegno delle attività produttive e agricole”.




Isab Lukoil, Schifani: “Il tempo stringe, Sicilia non perda asset strategico”

Il presidente della Regione, Renato Schifani, questa mattina, ha incontrato a Palazzo d’Orléans il direttore generale della Lukoil, Eugene Maniakhine, e il vice presidente Isab-Lukoil, Claudio Geraci.
«Conosciamo bene le problematiche legate alla vicenda Isab-Lukoil di Priolo e ho già avviato un’interlocuzione con il governo nazionale perché si possa avere un’attenzione particolare che consenta di arrivare in tempi brevi a una soluzione positiva per l’impianto siracusano e per le migliaia di lavoratori tra azienda e indotto che vi operano», ha detto al termine.
«Sappiamo che il tempo stringe e la Sicilia non può permettersi di perdere né un’azienda così strategica per l’energia né posti di lavoro – aggiunge Schifani – C’è in gioco la vita di mille dipendenti e di quasi 2mila lavoratori dell’indotto, ma considerata la rilevanza dell’impianto e la connessione tra imprese del tessuto produttivo locale non sfugge che a rischio ci sono almeno 10mila posti di lavoro. La mia attenzione sulla vicenda, che riguarda non soltanto una intera provincia ma anche tutta la nostra Regione, è massima e anche quella del governo nazionale», conclude il presidente Schifani.




Ex Province, il presidente Schifani annuncia disegno di legge per ripristinarle

“Uno dei primi atti del mio governo dovrà essere quello di trovare una soluzione legislativa che permetta di reintrodurre le vecchie Province e con elezione diretta”. Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, durante la cerimonia di consegna delle lauree e di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 della Facoltà di Medicina e Farmacia dell’Università rumena “Dunărea de Jos” din Galați a Enna.
“Non è un fattore squisitamente elettorale o campanilista, ma oggi mancano gli interlocutori per alcuni servizi di base. È necessaria una presenza istituzionale sul territorio più efficace, più capillare”, ha aggiunto. “Presenteremo un disegno di legge in questa direzione, e spero che su questo ci possa essere collaborazione anche con le opposizioni”.




Centrodestra a trazione FdI, primo vertice: “salvaguardare unità della coalizione”

Vertice del centrodestra siracusano nella sede provinciale di Fratelli d’Italia. Tra i temi affrontati, la coesione della coalizione, reduce dal successo elettorale; e l’appuntamento con le urne a Siracusa, nel 2023.
“È stata ribadita la necessità di salvaguardare l’unità del centrodestra, in grado di proporre soluzioni efficaci e vincenti ai problemi della nostra provincia”, spiega una nota diffusa al termine dell’incontro. Un passaggio che prelude anche ad un chiarimento interno a FdI, dopo qualche fibrillazione del gruppo che fa capo a Salvo Castagnino.
Le varie anime del centrodestra presenti al vertice – tra questa anche FI e Prima l’Itala – hanno convenuto di dare vita ad un tavolo tecnico-politico “per approntare il programma elettorale per il Comune capoluogo, partendo da tavoli tecnici tematici su singoli aspetti della città”.
Preoccupazioni sono state espresse circa quelle che vengono definite “irregolarità” nelle “operazioni di spoglio perpetrate nelle ultime consultazioni elettorali senza soluzione di continuità rispetto a quelle già verificatesi alle amministrative del 2018”. Il centrodestra siracusano sta accarezzando, inoltre, l’idea di tornare al voto popolare per le circoscrizioni e per le ex Province, per le quali però si è parlato sin qui di elezioni di secondo livello, ovvero senza la partecipazione dei cittadini ma attraverso il voto di sindaci e consiglieri comunali della provincia.