Parco degli Iblei, Auteri: “No proroga, un mese per trovare linea comune”

Incontro questa mattina a Siracusa tra il consigliere comunale di Sortino, Carlo Auteri, che attende la rinuncia di Luca Cannata per insediarsi all’Ars, e il commissario del Libero consorzio, Domenico Percolla. Argomento centrale è stato l’iter di istituzione del parco degli Iblei.
Dalla riunione svolta qualche settimana fa a Sortino, alla quale Auteri ha partecipato, era emersa la volontà dei Comuni di chiedere una nuova proroga per entrare nel dettaglio della perimetrazione e della zonizzazione. “Ma non è questo il modo di affrontare la questione – ha ribadito oggi Auteri – non si risolve alcun problema ma lo si rinvia e basta. Per questo ho invitato il commissario a convocare una riunione con il presidente dell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei e, al termine, portare già tra un mese una linea comune e condivisa davanti al ministro competente cui sottoporre la questione. Nessuna voglia di bloccare il parco, anzi, ma fare in modo di istituire un parco a tutela di tutti attraverso una cabina di regia che dia risposta chiare e univoche a favore di ambiente e cittadini”.




Una “confort letter” per Isab Lukoil, “linee di credito garantite per il greggio”

Due settimane dopo la richiesta, il Comitato di Sicurezza Finanziaria del Mise ha rilasciato una “comfort letter” per Isab Lukoil di Priolo. Soddisfatto il senatore siracusano Antonio Nicita (PD) che insieme alla Furlan aveva presentato la richiesta.
“Oggi è stato chiarito ufficialmente e per la prima volta, che le operazioni dell’impianto Isab, con importazione di petrolio non russo, sono fuori dal perimetro giuridico che fa scattare le sanzioni europee. Ciò fornisce, finalmente, alle banche un forte garanzia giuridica dello Stato contro il rischio di essere passibili di sanzioni in relazione all’erogazione di linee di credito dopo il 5 dicembre, data dell’embargo sul petrolio russo”, dice Nicita.
Questo dovrebbe sbloccare l’incertezza giuridica che da mesi caratterizza la programmazione futura per la vita regolare dell’impianto. “La comfort letter permette di programmare l’attività dell’impianto dopo il 5 dicembre e di accelerare, ove necessarie, eventuali integrazioni di garanzie economico-finanziaria pubblica (ad esempio, ma non solo, attraverso SACE). D’altra parte, la remuneratività e il valore degli asset dell’impianto e delle transazioni economiche connesse alla raffinazione non sono mai state messe in discussione, a maggior ragione in presenza di dinamiche dei prezzi energetici così elevate. La cosa importante, per il momento – continua Nicita – è che la comfort letter permette oggi di avviare da subito, da parte delle banche, linee di credito per contratti di import di petrolio non russo, anche di breve periodo, così da non interrompere, intanto, l’attività dell’impianto”.




La nota di garanzia statale per Isab Lukoil, il M5s: “Passo verso la direzione giusta”

“Non si può ancora cantare vittoria ma la risposta del Mef per quanto riguarda Isab-Lukoil va verso la direzione giusta”. Così Filippo Scerra, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, commenta la comfort letter che il Comitato di Sicurezza Finanziaria ha emesso per garantire la continuità di produzione della grande raffineria siracusana, rassicurando il sistema creditizio sulla possibilità di continuare a finanziare gli acquisti di greggio della società, non coinvolta in sanzioni internazionali. “Non possiamo che essere fiduciosi – dice il parlamentare- per queste ultime novità, ma è bene ricordare che questo risultato è anche frutto del grande lavoro che il Movimento 5 Stelle ha svolto da aprile a oggi con una serie di richieste al Governo Draghi e a più riprese al Mise.”
Già nel maggio scorso, infatti, la deputazione pentastellata nazionale e regionale composta da Filippo Scerra, Pino Pisani, Paolo Ficara, Maria Marzana, Stefano Zito e Giorgio Pasqua, aveva chiesto a gran voce al Governo di trovare una soluzione tecnica per permettere alla stessa Isab di potere regolarmente acquistare petrolio da altre fonti oltre quella russa a breve sotto embargo, e continuare così la sua piena e regolare attività, e quella trovata dal Mef era proprio una delle possibilità suggerire dallo stesso M5S.
“Dopo i grandi silenzi del ministro Giorgetti, siamo felici che adesso oltre al Movimento 5 Stelle anche altre forze politiche, come il Pd, abbiano finalmente acceso un faro sulla vicenda nel tentativo di trovare soluzioni concrete per il mantenimento e il proseguimento delle attività industriali”, conclude Scerra.
Gli fa eco il parlamentare regionale Carlo Gilistro (M5s) che saluta con favore la prima mossa per scongiurare una interruzione nell’attività di Isab Lukoil a Priolo. “La lettera di garanzia prodotta dalla struttura tecnica del ministero di Economia e Finanze – dice Gilistro – è quel segnale necessario che, come Movimento 5 Stelle, abbiamo incessantemente chiesto al Ministero. Da sola non basta e per valutarne bene l’impatto bisognerà attendere la risposta del sistema creditizio italiano a cui la nota è stata trasmessa, confermando che la società che gestisce le grandi raffinerie nel siracusano non è oggetto di sanzioni internazionali. Questo – conclude Gilistro – potrebbe offrire spiragli per la riapertura di linee di credito e l’acquisto di greggio da altre fonti, non russe. Rinnoviamo la nostra collaborazione, a Roma come a Palermo, con tutti quei gruppi che con i fatti vogliono adoperarsi per evitare il tracollo della zona industriale, sempre in prospettiva però di una transizione ecologica non rinviabile”.




Il centrodestra, la ricerca del candidato frontman e l’idea Bufardeci (che resta fermo)

Ciclicamente, in questi mesi, il suo nome è uno di quelli più gettonati, specie in casa centrodestra. Quando si parla di candidato sindaco, la suggestione da quelle parti spinge verso il grande ex, Titti Bufardeci. Anche in queste ultime giornate, mentre il centrodestra siracusano inizia a programmare un tavolo per serrare le fila in previsione delle elezioni del 2023, torna in piedi l’idea Bufardeci. Nome che pare mettere tutti d’accordo, da Forza Italia a Prima l’Italia, passando per il maggiorente di coalizione Fratelli d’Italia.
Il diretto interessato evita al momento dichiarazioni. Ma sul punto rimane fermo sulla posizione già illustrata a maggio dello scorso anno, riassumibile in “grazie, ma no”. Bene la stima e la considerazione di essere un candidato ideale, ma Bufardeci non sentirebbe particolarmente il fascino della tentazione, anzi.
Niente tatticismi o giochi a nascondersi a otto mesi dal voto. Chi lo conosce, lo sa. I tempi sono cambiati e per quanto l’ex sindaco ed ex deputato regionale non si sottrarrebbe nel fornire il suo contributo per il centrodestra, non si spingerebbe però sino al punto di diventarne il candidato frontman.
Titti Bufardeci è stato sindaco di Siracusa per due volte, dal ’99 al 2008, deputato al parlamento siciliano, vice presidente della Regione, consigliere di Stato, consulente giuridico e amministrativo.
La politica lo corteggia e trova il gradimento dei social.
“Sono felice che si esprima simpatia nei miei confronti. In realtà i cittadini lo fanno da sempre, anche semplicemente incontrandomi per strada. Hanno un buon ricordo di me come sindaco e questo rappresenta motivo di soddisfazione, senza dubbio. Dopo oltre 14 anni, però, troverei una realtà sconvolta rispetto a quella che ho lasciato”, disse poche settimane addietro su FMITALIA davanti all’ennesima indiscrezione sulla sua candidatura. “Tutto è cambiato. Le condizioni oggi sono ben diverse da allora. Sono semplicemente convinto che nei ritorni ci siano delle aspettative quasi salvifiche. Non esistono, tuttavia, bacchette magiche e oggi le condizioni in cui si opererebbe sarebbero terribili e temo che lo scenario, con la situazione internazionale che viviamo, stia ulteriormente cambiando, peggiorando”.




FdI e l’idea Bufardeci sindaco: Castagnino, “Bene ma serve chiarezza in coalizione”

Scricchiolii nel centrodestra siracusano, all’intero di quello che si presenta come il primo partito: Fratelli d’Italia. Il commissario Giuseppe Napoli ha accolto l’idea di un tavolo dei moderati, lanciata da Forza Italia Siracusa, e si candida come host della coalizione.
Ma la comunicazione lampo del commissario di FdI ha sorpreso una parte importante del partito in città, quella che si riconosce nel deputato Carlo Auteri e che vede in Salvo Castagnino una delle principali anime. “Confesso che io e l’intera squadra che ha sostenuto il deputato Carlo Auteri siamo all’oscuro di cosa voglia proporre al centrodestra unito il commissario e credo che prima di sedersi a tavola con gli ospiti invitati, una famiglia deve prima stabilire cosa offrire. Sono sicuro che questo passaggio è sfuggito ma rimedierà nell’immediato”, dice con apparente serenità.
Per l’ala Castagnino, il nome buono per il candidato sindaco del centrodestra è quello di Titti Bufardeci. “Figura di alto spessore e con cui ho iniziato il mio percorso da eletto nel 2004 ed ho poi proseguito ininterrottamente fino alle ultime amministrative. Mi chiedo cosa risponderebbe Napoli se tale nome venisse bocciato dal centrodestra?”.




Finalmente l’Ars: convocata la prima seduta della nuova legislatura regionale

Concluso ieri l’infinito “conteggio” dei voti, con le ritardatarie province di Catania e Messina, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha convocato la prima seduta della nuova Assemblea Regionale Siciliana. Appuntamento in Sal d’Ercole per il 10 novembre, alle 11.
Sarà la prima seduta della nuova legislatura, la 18.a, dell’Assemblea regionale siciliana. Firmato questa mattina il decreto di convocazione dell’Aula, con il relativo ordine del giorno: costituzione dell’Ufficio provvisorio del Consiglio di presidenza, giuramento dei settanta deputati ed elezione del presidente dell’Assemblea.
Sono 5 i deputati che rappresentano la provincia di Siracusa in Ars e sono tutti debuttanti: Tiziano Spada (Pd), Carlo Gilistro (M5s), Giuseppe Carta (Mpa), Riccardo Gennuso (Forza Italia) e Luca Cannata (FdI). Quest’ultimo, già deputato nazionale, in occasione della prima seduta dell’Ars rinuncerà ufficialmente al seggio che andrà al primo dei non eletti nella lista siracusana di FdI, ovvero Carlo Auteri.




Forza Italia contro l’amministrazione di Siracusa: “città allo sbando, serve alternativa”

Forza Italia alza la voce a Siracusa. Il coordinatore cittadino, Gianmarco Vaccarisi, parla di città “totalmente allo sbando, non governata, senza alcuna prospettiva verso il futuro”. E si concentra su problemi: manutenzione del verde pubblico, trasporti pubblici inefficienti per non dire spesso inesistenti.
“Siamo tutti favorevoli ad una mobilità Green e sostenibile, ma quest’amministrazione verrà ricordata esclusivamente per le piste ciclabili che, così realizzate, sono solo una pura follia”. Per Vaccarisi avrebbero prodotto solo “l’incremento di un caos e un traffico urbano già sovrani nella nostra città; senza contare che alcune (vedasi Viale Teracati) costituiscono anche un intralcio in caso di situazioni emergenziali”.
Forza Italia scalda i motori in vista delle amministrative del prossimo anno. “Tra circa sette mesi, i cittadini siracusani saranno chiamati al voto, e credo che tutti coloro che reputano negativa questa esperienza amministrativa debbano attivarsi per creare una seria proposta alternativa alla città”. Il coordinatore cittadino di Forza Italia lancia un appello “a tutti quei movimenti, associazioni o semplici cittadini, che vogliano impegnarsi attivamente per il bene della Polis e che si ispirano e si riconosco nei valori moderati, e di buon governo: unire le forze e sedersi, insieme con gli altri partiti del centro-destra, attorno ad un tavolo, per iniziare un dialogo volto a costruire e a condividere un progetto comune di idee e valori per il futuro della città”.




Zona industriale, corsa contro il tempo. Cannata chiama in causa Musumeci e Urso

“Mentre giustamente i sindaci e i sindacati stanno organizzando una grande mobilitazione per difendere la zona industriale e l’occupazione a Siracusa e provincia, ho immediatamente rappresentato la vicenda ai ministri Nello Musumeci e Adolfo Urso, definendola prioritaria per difendere un territorio che rischia di subire un grosso contraccolpo da dicembre”. Così il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, che ha chiamato in causa i ministri del Sud (che da ex governatore regionale doverebbe già conoscere la vicenda) e dello Sviluppo economico.
Dal 5 dicembre la Lukoil non potrà importare petrolio russo e sembra, da indiscrezioni recenti di stampa internazionale, stia valutando la cessione dell’azienda o lo spostamento della sede della controllata Litasco da Ginevra a Dubai. Al momento, nessuna conferma ufficiale. “Non perderemo tempo – commenta Cannata – i ministri mi hanno assicurato un loro interessamento nel più breve tempo possibile. Nel frattempo seguo la vicenda assieme ai colleghi deputati ed al prefetto di Siracusa. Seguiamo con attenzione, anche le vicende giudiziarie che riguardano Ias e Priolo Servizi e il funzionamento del depuratore”.




Isab-Lukoil, si attiva a Roma il Comitato Sicurezza Finanziaria. Mise ancora alla finestra

E’ stato attivato, a Roma, il Comitato di Sicurezza Finanziaria in merito alla vicenda Isab Lukoil. Si occuperà anche delle connesse interlocuzioni con le banche per una soluzione che possa intanto garantire la continuità dell’attività dell’impatto, in attesa di ulteriori misure strutturali di medio-lungo periodo. Il 5 dicembre diventerà operativo l’embargo via mare al petrolio russo e ben noti sono i problemi di approvvigionamento tramite altre fonti della raffineria siracusana, indirettamente bloccata dalle sanzioni internazionali alla Russia.
Ad avanzare una simile situazione, non appena insediate le Camere, era stato il senatore siracusano Antonio Nicita. “Il congelamento di ulteriori riunioni del tavolo istituito mesi fa, in sede Mise, necessita a questo punto un intervento urgente del Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF), istituito presso il Ministero di Economia e Finanze. Si tratta dell’autorità italiana competente sui temi relativi alle sanzioni in vigore disposte dall’UE e alla legislazione europea in relazione alle misure restrittive di carattere finanziario. Nell’imminenza della data di embargo, solo un intervento del CSF può eliminare ogni incertezza giuridica circa la compatibilità, con l’attuale impianto sanzionatorio europeo, dell’importazione di petrolio non russo, consentendo alle banche interessate di riprendere l’erogazione delle necessarie linee di credito, al fine di consentire la continuità dell’operatività dell’impianto”, spiega Nicita.
Oggi la conferma dell’attivazione del Comitato. Fatto di cui è stata informata anche Giusi Scaduto, prefetto di Siracusa.
Ma intanto, martedì scorso, a vuoto l’ennesima interlocuzione con il Mise che – ad essere generosi – può essere definita appena “interlocutoria” e con vista su fine anno per una qualche posizione operativa ed ufficiale.




Il progetto di un nuovo campo pozzi, Gradenigo-Ficara-Tuttoilmondo: “una scelta illogica”

“Una scelta illogica”. Carlo Gradenigo (Lealtà e Condivisione) definisce così la mossa del Comune di Siracusa che ha presentato una richiesta di finanziamento pari a 20 milioni di euro al Ministero della Coesione Territoriale per la realizzazione di un nuovo campo pozzi in contrada Belfronte.
“Grazie a un lavoro molto faticoso, che ho seguito personalmente come assessore, dopo oltre un anno di relazioni, approfondimenti e incontri si era riusciti a inserire nell’ultimo Bando per il Servizio Idrico Integrato, il progetto esecutivo per il ‘Recupero e riuso Condotta Ex Cassa del Mezzogiorno’, finalizzato all’approvvigionamento dalla Presa di Petino (Pantalica) dell’acqua dolce per la città e all’alleggerimento della pressione sulla falda”. Nonostante quel lavoro, è il pensiero di Gradenigo, “il Comune chiede fondi per un nuovo campo pozzi”. Cosa che rinvierebbe nel tempo rimandato la soluzione “del problema della qualità dell’acqua distribuita”, con un rischio – secondo l’ex assessore – di vedere nel tempo insalinarsi i nuovi pozzi.
Non solo, Gradenigo mette in guardia anche dal rischio economico di continuare “ad emungere acqua dal sottosuolo con pompe elettriche attive 24 ore al giorno, anziché sfruttare la portata di 26 milioni di mc che giungerebbero per caduta attraverso un’infrastruttura già esistente, costata miliardi delle vecchie lire alla comunità, e che a distanza di 50 anni viene ancora lasciata in totale abbandono.”
Per vedere finanziati i suoi progetti, il Comune di Siracusa sta rispondendo ad un bando del Ministero della Coesione che ha come obiettivo il miglioramento del servizio idrico dei comuni del Sud, affrontando la crisi climatica che sta rendendo il bene acqua tanto scarso quanto conteso. “Se questi erano gli ambiti specifici previsti dal bando del Ministero della Coesione Sociale” – afferma Paolo Tuttoilmondo candidato alle scorse regionali nelle liste Cento Passo e già presidente di Legambiente Siracusa – “perché allora si è scelto di aprire nuovi pozzi?. Con quale coerenza si è deciso di farlo rispetto ai reali bisogni della città che sono quelli di ridurre l’emungimento dalla falda, riparare la rete ‘colabrodo’ attraverso la quale si spreca il 64% dell’acqua immessa, eliminare lo sversamento dei reflui depurati nel porto grande riutilizzandoli a fini industriali e risparmiare risorsa idrica? Con quale coerenza rispetto ai criteri di eleggibilità fissati dal Ministero come l’utilizzo di tecnologie innovative e a basso impatto ambientale? Con quale coerenza, infine, rispetto alla pianificazione di settore che nel programma degli interventi del bando per la gestione del Servizio Idrico Integrato prevede il progetto di recupero della condotta Ex Cassa Mezzogiorno?”
Una analisi puntuale che viene condivisa da Paolo Ficara (M5s). “È paradossale quanto comunicato dall’amministrazione. Evidentemente è stato fatto cadere nel vuoto l’ultimo, l’ennesimo, appello lanciato qualche mese fa, per approfittare dell’ultimo bando del PNRR a favore dell’ammodernamento delle reti idriche, con scadenza fine ottobre. Un bando, il terzo nel giro di un anno, rivolto agli Ambiti territoriali idrici, cioè le ATI, che corrispondono al territorio provinciale. A causa dei ritardi burocratici diverse ATI siciliane sono rimaste fuori da questi finanziamenti, tra cui Siracusa che attendeva l’approvazione dello statuto da parte di alcuni comuni piuttosto lenti. Ma l’Ati siracusana avrebbe potuto procedere anche senza loro, come affermato lo scorso agosto. Invece nulla anche stavolta. Il sindaco Italia, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’ATI, preferisce prendersela con il PNRR che avrebbe escluso ‘tantissime Ati del Sud, e tra queste anche quella di Siracusa’ dai finanziamenti ‘nonostante la presentazione di una nostra proposta’. Affermazioni gravi, che vorrebbero scaricare le colpe su altri, come se per noi andrebbe fatta una eccezione rispetto a regole che valgono per tutta Italia. Non basta per nascondere l’incapacità a fare da pungolo per quelle amministrazioni comunali del siracusano che hanno fatto perdere risorse importanti a tutti i cittadini aretusei. E oltre il danno, la beffa – prosegue Ficara – perché se da un lato si dà la colpa al PNRR, dall’altro ci si elogia per aver partecipato ad un’altra linea di finanziamento per un nuovo campo pozzi, dimenticandosi però di quanto la stessa giunta Italia aveva scritto nell’ultimo bando per il servizio idrico, lasciando nel cassetto progetti pronti. E rischiando di sperperare, ancora una volta e per esiti incerti, risorse pubbliche”.