Il senatore Nicita festeggia a Siracusa e il Pd adesso incrocia le dita per Glenda Raiti

L’occasione della “chiusura” del comitato elettorale di Antonio Nicita in corso Gelone a Siracusa, si trasforma in occasione per far festa al neo senatore. Rientrato ieri da Roma, dove era volato per impegni lavorativi, ha trovato amici torici e sostenitori ad attenderlo. Nel suo primo intervento da candidato eletto, ieri pomeriggio, Nicita ha già preannunciato una opposizione rigorosa ed attenta. E con un post sulla sua pagina social ha difeso la condotta di Enrico Letta.
Ad attenderlo impazienti, tra gli altri, il presidente provinciale del Pd, Paolo Amenta. E poi quel Bruno Marziano che è stato uno dei perni della corsa elettorale di Antonio Nicita. Pur se “sfasciato” (parole di Amenta su FMITALIA) il Partito Democratico siracusano riesce comunque a portare a casa l’elezione di un senatore e di un deputato regionale, il giovane Tiziano Spada. Proprio Marziano, scherzando, si lascia sfuggire un “forse non siamo così sfasciati” che da ancora una volta la misura delle distanze tra anime e correnti. In ogni caso, nulla rovina la festa. Una festa che potrebbe addirittura diventare ancora più ampia se, in base alle decisioni di Barbagallo, dovesse aprirsi uno spazio verso Roma anche per Glenda Raiti.




Prestigiacomo, il giorno dopo: “Ho perso ma non è una bocciatura. Resto in campo con FI”

“Mi devo arrendere ai numeri. Il mio seggio non è scattato”. Inizia così il lungo messaggio di Stefania Prestigiacomo, affidato ai social poche ore dopo la mancata rielezione. Due volte ministro, curriculum da politico di razza, in Parlamento dal 1994 e – al di là di simpatie e antipatie di parte – comunque determinante per la provincia di Siracusa in tutte quelle vicende che sono approdate a Roma, dal nuovo ospedale alla Camera di Commercio.
A corredo del suo post, Stefania Prestigiacomo sceglie una foto con Silvio Berlusconi. E proprio al presidente di Forza Italia rivolge un ringraziamento. “In un giorno non facile per me, ha saputo farmi sentire la sua vicinanza e darmi la carica”. Un pensiero alla famiglia e poi la promessa: “Io resto in campo, al servizio dell’unico partito in cui ho militato, un partito che mi ha dato tanto e a cui ho dato tanto e con il quale intendo proseguire il mio impegno”.
In poche righe presenta poi la sua analisi del risultato. “Ho conquistato 107.000 mila consensi per Forza Italia nel collegio plurinominale del Senato della Sicilia orientale, 3000 in meno dei voti del collegio della Sicilia occidentale dove è scattato il seggio. Nella mia circoscrizione sono stati determinanti i consensi del messinese Cateno De luca che in Sicilia orientale ha preso da solo il 17% dei voti. In Sicilia occidentale il 7%. Peccato tantissimi voti del tutto inutili, buttati via. Voti contro più che voti per costruire. E poi c’è stato il ritorno demagogico dei Cinquestelle che hanno incassato il voto dei percettori del reddito di cittadinanza”, analizza la Prestigiacomo a cui il partito ha chiesto una candidatura di sacrificio in un collegio “difficile”, forse mancandole di rispetto per il rango stesso della candidata.
“Penso di avere fatto il mio dovere, ma non è bastato e ovviamente sono molto dispiaciuta che non sia scattato il seggio per il quale ho combattuto una battaglia politica tenace, faticosa ma di una fatica bella. Oggi voglio ringraziare di cuore innanzi tutto i sostenitori e i militanti di Forza Italia Siracusa, Catania, Messina, Enna e Ragusa, con i quali ho vissuto la più bella e difficile campagna elettorale che mi ha regalato tanta umanità e passione politica. Faccio politica da tanti anni e so che nelle elezioni si vince e si perde. Ho perso, ma non mi sento bocciata come qualcuno troppo frettolosamente stamane ha scritto. Anzi mi sento cresciuta”.




Elezioni RegionalI: in provincia affluenza del 48,37%, più alta del 2017

Leggermente in aumento l’affluenza alle urne per le regionali in provincia di Siracusa.

Lo dicono i dati definitivi diffusi in mattinata, secondo cui in provincia ha votato il 48,37% degli aventi diritto, contro il 47,56% registrato nel 2017.

Per le elezioni regionali in Sicilia ha votato il 48,62 per cento degli aventi diritto, ovvero 2.249.870 votanti su 4.627.146 elettori. Il dato sull’affluenza del 2022 è comunque superiore a quello di cinque anni fa quando era stata del 46,75%.

Dai dati definitivi delle 23 di ieri la provincia con l’affluenza più alta è Messina, al 53,4% (nel 2017 era al 51,75%); a seguire Catania col 52,24% (51,56%) e Palermo al 50,14% (46,4%). Questo il dato per le altre province: Siracusa 48,37% (47,56%), Trapani 48,12% (45,43%), Ragusa 47,08% (47,28%), Agrigento al 41,46% (39,63%), Caltanissetta 40,81% (39,83%) e infine Enna al 39,99% (37,68%).

Lo scrutinio per il presidente della Regione e i deputati dell’Ars nelle 5.293 sezioni della Sicilia inizierà alle 14.

Settanta i deputati dell’Assemblea regionale siciliana che saranno eletti.  A Siracusa ne toccheranno 5.  All’Ars, 62 seggi saranno attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); 1 seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto e 1 seggio al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze.

Infine, 6 seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino): si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento.

I dati relativi alle operazioni di scrutinio odierne, man mano che verranno trasmessi al dipartimento delle Autonomie locali dalle prefetture territorialmente competenti, saranno immessi sul sistema Idec (realizzato con la collaborazione dell’assessorato dell’Economia e della società Sicilia digitale), elaborati dal programma e pubblicati sul portale elezioni.regione.sicilia.it, in modo da assicurare un aggiornamento in tempo reale.

I risultati ufficiali saranno proclamati dagli appositi Uffici centrali circoscrizionali, costituiti presso i Tribunali dei nove Comuni capoluogo, e dall’Ufficio centrale regionale, costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.

 




L’Italia al voto, Azzolina: “Astensionismo troppo alto, la destra avrà tanto da dimostrare”

“Una lotta ad armi impari. Abbiamo parlato esclusivamente di progetti e idee per questo Paese”.

Questo il commento a caldo di Lucia Azzolina di Impegno Civico, che entra anche nel merito delle dinamiche emerse in  provincia di Siracusa.

L’ex esponente del Movimento 5 Stelle, che ha poi scelto di unirsi al percorso di Luigi Di Mario, ha ottenuto il 17.78  per cento delle preferenze.

L’ex ministro parla di “astensionismo ancora troppo alto” e di “una parte di italiani andati al voto che hanno consegnato il Paese a una destra che dovrà dimostrare di saper governare uno dei momenti storici più difficili dal dopoguerra ad  oggi. Noi abbiamo difeso i diritti dei cittadini e abbiamo parlato di progetti”.
Azzolina, che era candidata alla Camera, racconta di ” un’esperienza unica che mi ha consentito di ascoltare storie diverse tra loro, ma legate da un’unica speranza – aggiunge -: riscattare il meridione e dare nuove  occasioni ai giovani.  Ora-prosegue-  a livello politico, si apre il momento della responsabilità per chi andrà al Governo e della riflessione per chi ha perso le elezioni – sottolinea – Se la destra dovrà  dimostrare di essere capace di far uscire dalla crisi l’Italia senza farla uscire
dall’Europa, il centrosinistra dovrà ricostruire la capacità di essere opposizione seria e di contenuti. Solo così si eviteranno derive inaccettabili e anacronistiche. Ringrazio quanti mi hanno sostenuto con il loro voto – conclude Lucia Azzolina -, sono stati tanti e mi hanno dimostrato tutto il loro sostegno giorno dopo giorno. Il vero senso della politica-conclude-  è il confronto e non mi sono mai tirata indietro”.




Conte a Siracusa: “Percettori del reddito oggetto di una indegna campagna di odio”

Bagno di folla anche a Siracusa per il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Dopo Catania e Messina, nel pomeriggio ha raggiunto il capoluogo aretuseo dove, tra le vie del centro storico di Ortigia, c’erano centinaia di persone ad attenderlo.
“Dobbiamo dire basta allo sfruttamento del lavoro, occorre una seria riforma. Si deve ripartire dall’agenda sociale, investire sulle rinnovabili e la semplificazione massima della burocrazia”, ha detto poco prima di rivolgersi alla piazza.
Ha poi preso il microfono e parlato ai siracusani assiepati in largo XXV Luglio. “I percettori del reddito di cittadinanza sono oggetto di una indegna campagna di odio”, ha detto Conte tra gli applausi. “Miglioreremo la misura e il collegamento con le politiche attive del lavoro, ma non permetteremo che il centrodestra, Renzi e Calenda possano boicottare questa riforma”. Un accenno anche al Superbonus ed al recente sblocco dei crediti per circa 40mila imprese “che rischiavano di chiudere”.
Anche da Siracusa è tornato ad attaccare Lega e FdI per il voto sull’Ungheria di Orban. “C’è una relazione documentata che ha certificato la svolta autocratica di quel Paese europeo. Fratelli d’Italia e la Lega, al Parlamento Europeo, hanno votato a favore di questa svolta illiberale. E’ un fatto serio, puntuale”.
Quanto alla fuoriuscita di alcuni pezzi fondanti dal Movimento, Conte ha tagliato corto. “Sono entrati nei salotti e hanno perso la bussola, cedendo alle sirene del potere. La loro uscita è stata la nostra salvezza ed elemento di chiarimento”.




Granata sui social: “Nulla mischiato con il niente”. Riferimento al sit in di contestazione?

“Poveretti, anzi, mischini…sono il nulla mischiato con il niente”. Richiamando un antico detto siciliano, Fabio Granata liquida così il sit-in organizzato da alcune forze politiche locali che chiedevano le sue dimissioni, dopo il noto episodio dello spintone. Non c’è un riferimento diretto nel post apparso sui suoi canali social, ma le sue parole arrivano il giorno dopo quella piccola manifestazione e sembrano fare riferimento alle posizioni espresse da esponenti politici locali che hanno sostenuto o partecipato al sit in.
Una veloce premessa storica sulla condivisione degli spazi tra politica e teatro al tempo della Magna Grecia, poi l’affondo: “In questi giorni si assiste invece a delle farse, promosse da guitti e casi umani in cerca di notorietà, in cui si maramaldeggia sul nulla, lanciando accuse prive di senso e che scivolano sul piano inclinato della mia indifferenza”, scrive Granata con quello che pare essere un riferimento alla manifestazione in cui esponenti di Civico4, Forza Italia, Italia Viva, Viva l’Italia, Pd e Pci si sono ritrovati in piazza Archimede per chiedere le sue dimissioni, ritenendo grave l’episodio e non sufficienti le scuse pubbliche. Numericamente non impressionante, ma il capannello era comunque rappresentativo di forze politiche presenti in città.

Il post di Granata non rasserena gli animi. Anzi, torna ad accendere le polemiche. Michele Mangiafico (Civico4) tra i principali oppositori di Granata parla di “toni sprezzanti e atteggiamento muscolare” che mostrano un “prepotente atteggiamento”. Mangiafico prende atto “del tenore delle argomentazioni che caratterizzano l’esponente della giunta Municipale e che il sindaco di questa città tollera e, quindi, condivide come modus operandi della dialettica democratica con le forze politiche cittadine” e attende con ansia “il giudizio della città e degli elettori, fortunatamente sempre più vicino”. Il prossimo anno si vota a Siracusa per le amministrative.




Soluzioni per la crisi, Confcommercio consegna ai candidati un piano in sei punti

Sei punti programmatici per arginare la crisi in cui è precipitata la provincia di Siracusa e adottare passi concreti di rilancio. E’ il piano di Confcommercio Siracusa, presentato questo pomeriggio ad alcuni candidati siracusani alle prossime elezioni regionali e nazionali: Giovanni Cafeo, Carlo Gilistro, Michelangelo Giansiracusa, Enzo Vinciullo, Pierpaolo Coppa e Paolo Tuttoilmondo. Nei giorni scorsi avevano chiesto un incontro con i vertici provinciali di Confcommercio che ha accorpato le istanze, dando vita all’appuntamento di questo pomeriggio.
Nella sede dell’associazione, accanto ad una gigantografia della parola “Lavoro”, la giunta di Confcommercio ha illustrato la propria vision agli intervenuti, avviando subito dopo un confronto sui temi.
Il punto di partenza è la fotografia consegnata dai principali indici statistici e che vedono la provincia di Siracusa in forte sofferenza economica. La parola “crisi” non è un tabù. In cinque anni ha subito una forte impennata il fenomeno dell’emigrazione, in particolare dei giovani in cerca di lavoro ed opportunità. Scende la popolazione residente e diminuiscono anche consumi globali e Pil provinciale. Per chi resta, il contesto è fatto di servizi carenti, condizioni di vita poco soddisfacenti. Basti il dato del reddito medio: poco più di 18.000
euro annui, a fronte dei 31.000 della media nazionale. Tutto ora aggravato dal caro energia che ribalta ogni costo sulle famiglie.
Un quadro allarmante, che richiede risposte urgenti senza altri tentennamenti. Confcommercio ha presentato ai possibili deputati di domani, un piano in sei punti per la ripresa locale. Primo punto: Trasporti e Mobilità.
“Riteniamo che la realizzazione del Ponte sullo Stretto sia una condizione preliminare ed imprescindibile per poter collegare effettivamente la Sicilia al resto dell’Europa”. Ma oltre al Ponte servono “infrastrutture moderne e adeguate per poter collegare la provincia e il capoluogo con le più importanti città della Regione e del Paese”. Per riuscirci, bisogna “completare la Siracusa-Gela, avviare i lavori per la Catania-Ragusa, raddoppiare la linea ferroviaria Siracusa-Catania, mantenere la stazione di Siracusa quale terminale della linea Jonica orientale”. E poi ancora: “elettrificare e ammodernare il tratto ferroviario Siracusa-Gela al fine di rendere possibile e favorire i collegamenti merci e passeggeri fra i due poli industriali, fra gli aeroporti di Comiso e Catania, fra i porti di Catania, Augusta, Siracusa, Pozzallo e Gela”.
Al punto due, Confcommercio piazza “Accoglienza e Servizi”. Focus, quindi, sul sistema dell’accoglienza turistica che non può essere lasciato nelle mani dei privati “che da soli non possono sopperire alle aumentate richieste dei turisti degli ultimi anni”. Alla politica Confcommercio chiede allora di creare “le condizioni per agevolare l’organizzazione e la programmazione degli eventi e delle attività alberghiere”. Utile anche una promozione ragionata “attraverso i nuovi sistemi di comunicazione del territorio tutto” per riuscire a comunicare la forza di “un sistema culturale integrato: le arance e le chiese, la mandorla ed il vino, il mare ed il barocco, le escursioni e la cucina, l’albergo ed il cioccolato”. Tutto in una unica esperienza, “trasformando i beni in prodotto turistico – alberghiero”.
Il terzo punto che l’associazione ha portato all’attenzione dei candidati è dedicato a “Formazione e Bandi”. Occorre trasferire nuova conoscenza, nuovo know how, nuove visioni, “secondo modelli più congeniali al nostro retaggio culturale”. I bandi pubblici, specie quelli europei, “rappresentano gli strumenti per poter avviare nuovi processi di crescita unitamente all’attività formativa”. Il vantaggio? Duplice, secondo Confcommercio: riposizionamento delle attività e creazione di altre, “più pertinenti rispetto al mutevole scenario internazionale”. Basta, quindi contributi a pioggia ad enti e formatori. Piuttosto, è l’invito, sia “agevolata la formazione professionalizzante che abbia una visione di crescita qualificata”. Centrale diventa poi la lotta contro l’abusivismo “che viola le norme della libera concorrenza dequalificando il territorio”.
Al quarto punto del suo programma, Confcommercio Siracusa ha piazzato il “Sistema portuale integrato”. Un progetto di rete dei porti siracusani che secondo l’associazione, “andrebbe a definire plasticamente le specializzazioni dei porti per progettare gli interventi necessari in un orizzonte temporale a medio termine”. Qui però pesa la poco comprensibile assenza degli approdi e dei porti da Siracusa in giù nel bacino dell’Autorità di Sistema della Sicilia Orientale. Scelte della Regione probabilmente da rivedere. “La fascia costiera che va da Punta Magnisi a Portopalo, benché non sia inserita nell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, ospita degli approdi di grande importanza con diverse specializzazioni: Petrolchimico, Croceristico, Passeggero, Diportistico, Peschereccio”, ricorda Confcommercio. L’elenco è lungo: Marina di Melilli, Santa Panagia, Siracusa, Ognina, Avola, Cala Bernardo, Marzamemi e Portopalo. “Tutti approdi fortemente specializzati e che insieme costituisco un sistema da implementare per mezzo di un’azione concertata tra i vari comuni e la Regione. Lo strumento urbanistico è essenziale per lo sviluppo armonioso e definitivo del Porto per garantire a potenziali investitori la certezza dei programmi per gli scali”. Ecco perchè viene richiesto un “master plan dei porti della provincia di Siracusa”. Il monito è chiaro: “solo individuando in maniera certa e stabile le attività possibili in ogni parte del porto, si potranno attirare traffici, iniziative economiche ed investimenti”. I porti esclusi dalla Port Authority dovrebbero, per Confcommercio, essere dotati di autonomia finanziaria e gestionale. Alla politica la ricerca del modello possibile.
Inevitabile inserire nel piano di Confcommercio un punto dedicato ai Distretti del Commercio. Si tratta di “strumenti innovativi per il presidio commerciale del territorio, il mantenimento dell’occupazione e la gestione di attività comuni finalizzate alla valorizzazione del commercio”. Una formula di governance partecipata, in cui soggetti promotori sono i Comuni e le Associazioni di Categoria del Commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale. “I Comuni, singoli o associati, propongono alla Regione l’individuazione di ambiti territoriali configurabili come distretti del commercio”. Regione come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna hanno già sperimentato con successo questa formula. In Sicilia, nonostante un passaggio in Legge di Stabilità, mancano gli attuativi sui criteri e le modalità di istituzione, riconoscimento, costituzione,
funzionamento e finanziamento dei Distretti del Commercio.
Ultimo punto programmatico, il Testo unico sul commercio. Strumento per contrastare la crisi, “già esitato dalla Commissione attività produttive dell’ARS nel corso del 2022” e che, se approvato in via di urgenza, “potrebbe favorire una corretta riorganizzazione del mondo del commercio che negli ultimi anni è profondamente cambiato, ma si trova tutt’ora regolamentato da una normativa del tutto inadeguata”.
I candidati presenti all’incontro con Confcommercio hanno ascoltato, preso diligentemente appunti ed integrato prospettando una propria visione sul da farsi.




Sit-in in Prefettura a Siracusa per chiedere la sospensione dalla carica dell’assessore Granata

Non si arrestano le polemiche attorno all’assessore alla Cultura, Fabio Granata. Il noto episodio dello spintone rifilato ad un fastidioso contestatore, durante una cerimonia pubblica, continua a far discutere. Questa sera, sotto la sede della Prefettura di Siracusa, in piazza Archimede, si sono ritrovati alcuni esponenti della politica locale che da giorni chiedono il passo indietro dell’esponente della giunta Italia, nonostante le scuse pubbliche.
Ad organizzare la manifestazione di protesta è stato il Pci che ha raccolto negli ultimi giorni la partecipazione anche dei rappresentanti di Civico4, Forza Italia, Italia Viva, Prima l’Italia e Consulta Civica. Niente bandiere di partito, come era stato chiesto dagli organizzatori.
“Al Prefetto di Siracusa chiediamo di non derubricare i gravi fatti compiuti dall’assessore alla Cultura e alla Legalità di Siracusa, Fabio Granata, nel pieno esercizio della sua funzione e addirittura durante una manifestazione pubblica, alla presenza del sindaco Francesco Italia. Riteniamo doveroso che siano effettuati gli accertamenti del caso e la sospensione/ritiro delle deleghe alla Cultura e alla Legalità a Fabio Granata, poiché il suo atteggiamento si è rivelato lesivo nei confronti delle funzioni pubbliche di cui lui stesso dovrebbe essere garante, difensore ma soprattutto esempio da seguire”, spiega in una nota Marco Gambuzza, segretario regionale del Pci.
Alla manifestazione c’erano anche Michele Mangiafico (Civico4), Gianmarco Vaccarisi (Forza Italia), Santino Romano (Pd), Salvatore Piccione (Italia Viva), Alessandro Cotzia (Prima l’Italia) e Damiano De Simone (Consulta Civica).
“La violenza verbale e fisica di un rappresentante delle istituzioni cittadine non ammette scuse né può limitarsi a delle scuse. Riteniamo inaccettabile il fatto che ad oggi non siano ancora arrivate le dimissioni volontarie dell’assessore alla cultura e alla legalità, né un gesto del primo cittadino in questa direzione”, dice Mangiafico, leader di Civico4. “Parteciperò al sit-in di oggi organizzato dal PCI perché da sempre condividiamo gli ideali di non violenza e di collaborazione con la cittadinanza. Questa amministrazione – aggiunge Romano (Pd) – è stata cieca e sorda nei confronti dei cittadini e delle forze politiche che l’hanno sostenuta e fatta eleggere. Il nervosismo e il distacco dalla cittadinanza ha avuto il suo punto più basso nel momento in cui un esponente dell’amministrazione, accanto al sindaco, per zittire chi non la pensava come lui, lo ha aggredito fisicamente! Non possiamo tollerare questi comportamenti che giustificano, agli occhi di molti, la violenza in un momento in cui il disagio sociale cresce giorno dopo giorno”. Anche i Giovani Democratici, guidati da Angelo Greco, parteciperanno al sit-in.
Per Forza Italia a parlare è il coordinatore cittadino, Gianmarco Vaccarisi. “E’ inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni, per di più con le rubriche della legalità e della cultura, reagisca al dissenso con violenza, fisica e verbale. In altri Paesi civili, per molto meno, un’ora dopo l’assessore si sarebbe prima dimesso e poi scusato. Qui, invece, Granata si è tardivamente scusato e peraltro in maniera poco convinta. Non solo, ha addossato le colpe del suo gesto alla Municipale. A differenza dell’assessore, il sindaco si è subito scusato ed ha riconosciuto l’errore di Granata. Ma se non revocherà il mandato, di fatto avrà difeso il suo assessore, divenendo complice di quel brutto gesto”, le sue parole.
Alessandro Cotzia parteciperà al sit-in rappresentando Prima l’Italia. “In certi posti, evidentemente più civili, c’è chi si dimette per il solo fatto di aver copiato la tesi di laurea…il sindaco Francesco Italia voglia, pertanto, revocare tutte le deleghe all’assessore Granata dato che, a quanto pare, lo stesso non intende dimettersi”, dice. “Parolacce, spintoni ed atteggiamenti intimidatori verso i cittadini che criticano l’operato dell’amministrazione comunale non possono albergare nell’animo delle persone civili e, specialmente, di quelle che, come lo stesso sindaco Italia, conducono battaglie verso il pieno rispetto di tutti”.




Verso le elezioni. La Cgil a muso duro: “Dove sono i veri temi? Troppo autoreferenzialismo”

Dopo il presidente di Confcommercio Siracusa, anche il segretario provinciale della Cgil boccia la campagna elettorale condotta nel siracusano. Per Roberto Alosi, “mancano i veri temi”. Non solo, con un duro riferimento velatamente diretto forse ad alcuni candidati, parla di “ego autoreferenziali e smisurati” che si muovono “assai lontani dal sentire dei cittadini e che le urne si incaricheranno di ridimensionare”.
Alosi elenca le emergenze: quella sociale, quella occupazionale e quella salariale in un territorio siracusano “di profondo degrado infrastrutturale materiale ed immateriale, caratterizzato da elevati indici di povertà assoluta e relativa, di povertà sanitaria, educativa e di servizi, di precarietà spinta ed incontrollata”.
Mancano i temi della crisi e delle soluzioni, insomma. “Una crisi talmente estesa e profonda da rappresentare un fiume carsico che si ingrossa di giorno in giorno e più tarderanno le risposte più l’onda populista minerà dall’interno le istituzioni e la democrazia”, è l’allarme lanciato dal segretario provinciale della Cgil.
E allora eccoli serviti i temi che mancano in campagna elettorale: “lavoro, salute, istruzione”. Alosi lancia l’allarme: “un quarto dei cittadini della nostra provincia vive in condizioni di povertà assoluta o relativa; il numero di disoccupati, sottoccupati, inoccupati, inattivi, giovani e meno giovani è esorbitante; l’aumento sconsiderato dei costi energetici sta soffocando famiglie e imprese; i Comuni non sono più in grado di garantire servizi essenziali nemmeno ai livelli minimi; un terzo dei lavoratori guadagna meno di mille euro al mese, un quinto lavora in condizioni di assoluta precarietà; metà dei pensionati riceve misere pensioni; l’emergenza ambientale e il tema della transizione industriale vanno affrontati senza ulteriori tentennamenti e ritardi”.
Come sindacato, la Cgil da settimane parla di una mobilitazione “senza sconti” anche verso quella “sinistra” che pure sarebbe da considerarsi riferimento del mondo sindacale ma troppo presa – dice Alosi – “dal giustificare armi, diseguaglianze, privatizzazioni e liberismo spinto”.




Verso le elezioni: Schifani a Siracusa incontra gli industriali, “Vicenda Isab Lukoil è priorità”

Il candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di centrodestra, Renato Schifani, oggi a Siracusa. Ha incontrato la consulta delle associazioni produttive ed in particolare Confindustria. “Mi intesterò subito il problema urgente e prioritario della raffineria Isab Lukoil di Priolo”, ha detto. Il 5 dicembre incombe lo spettro dell’embargo al petrolio russo via mare. Uno stop che impedirebbe all’impianto di rimanere attivo. “Ci sono migliaia di posti di lavoro, di lavoratori e di famiglie a rischio, sarà mio impegno come presidente della regione di chiedere un incontro urgente con il prossimo premier e con il prossimo ministro dello sviluppo economico per affrontare e risolvere la questione”.
Complessivamente tra diretto ed indotto l’intero polo industriale del Siracusano conta più di 12mila addetti ed Isab Lukoil gioca un ruolo determinante in Sicilia in quanto fornisce il 40% del carburante nell’Isola, il 20% dell’energia elettrica e rappresenta il 20% della raffinazione italiana. “Sulla vicenda Isab Lukoil esistono delle possibili soluzioni – aggiunge Schifani – che devono essere rappresentate con urgenza al prossimo governo nazionale, con il quale vogliamo avere un confronto alla pari. C’è prima di tutto bisogno di sostenere linee di credito per l’approvvigionamento del greggio non russo che Isab può lavorare non rinunciando all’impegno industriale, economico ed occupazionale sul territorio. La norma cosiddetta ‘salva Isab’, inserita nel decreto aiuti, impone al governo di trovare con urgenza una soluzione”.
Presenti all’incontro, il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona, Maria Pia Prestigiacomo, vice presidente di Confindustria Siracusa, Angelo Grasso, manager di Sonatrach, Claudio Geraci, vice direttore generale di Isab Lukoil, Guglielmo Allibrio manager di Sasol Augusta, Carmelo Di Noto, direttore Confindustria Siracusa, Giancarlo Bellina amministratore delegato Erg Power, Domenico Tringali dei Cantieri navali augusta, Antonino Governanti, direttore di Eni Versalis, e il presidente di Ance Siracusa Massimo Riili. “Il polo petrolchimico di Siracusa costituisce una eccellenza industriale a livello nazionale che va valorizzata e salvaguardata – aggiunge Schifani – opererò in questa direzione. Così come il porto di Augusta – conclude Schifani – che è fondamentale per import ed export ma anche per l’attività di supporto delle raffinerie, e deve diventare hub del Mediterraneo come previsto a suo tempo dall’Unione Europea”.