Il Partito Democratico siracusano riparte dal commissario Antonio Nicita. Al senatore il difficile compito di riappacificare anime e correnti, verso il nuovo congresso. Il presidente provinciale del Pd, Paolo Amenta, saluta con favore la nomina dell’ex garante delle comunicazioni. “Non si è riusciti a trovare una quadra interna, buona la scelta di puntare sul senatore Nicita. Ora sta a noi non creare problemi e rimettere in moto il partito verso le sfide future”. E le sfide future hanno una data precisa, quella di metà 2023 con le elezioni amministrative in quattro centri della provincia, tra cui Siracusa.
E il Pd come si muoverà per queste elezioni? “Lo deciderà il partito, con i suoi organismi. La segreteria cittadina ha preso una posizione sulle tematiche del capoluogo”, ricorda Amenta. Il segretario cittadino, Santino Romano, è stato chiaro: mai con Italia. “Io tempo fa ho lanciato un messaggio. Se il centrosinistra vuole vincere, si deve aprire al dialogo anche con l’attuale amministrazione comunale. Troppo semplicistico ridurre tutto il discorso al dire appoggiamo o non appoggiamo Francesco Italia. Bisogna invece costruire una macchina da guerra. Perchè c’è il rischio che quanto di buono sta facendo questa amministrazione non venga adeguatamente valorizzato. Allora si riparta da quanto c’è di buono. Non possiamo smentire che questa amministrazione sia di centrosinistra”, l’analisi di Paolo Amenta.
Il presidente provinciale del Pd invita comunque a non personalizzare l’intera vicenda. “Dobbiamo ragionare, non fare la caccia all’uomo. Oggi l’unico dato certo è che se si vogliono vincere elezioni a Siracusa, si deve riaprire al dialogo senza attacchi frontali. Nel partito provinciale c’è una parte importante che vuole aprire al dialogo e ad una certa prospettiva per il futuro, anche guardando a questa amministrazione”, racconta in diretta su FMITALIA.
Guardando ad una eventuale coalizione, Paolo Amenta ha usato l’espressione “macchina da guerra”. Intende, chiaramente, un’alleanza forte e coesa che sappia guardare oltre al solo Pd. “Non mi sono mai confrontato con i 5 Stelle per capire cosa si vuole fare, quali sono i loro contenuti ed il programma. Di quelli dovremmo parlare e poi vedere se Francesco Italia è nome buono o meno. Ma a mio avviso dobbiamo per forza avere dialogo con i cinquestelle. Un progetto per la città senza coinvolgere le forze politiche non ha senso. Per questo penso anche a L&C, al civismo. Ma dobbiamo partire dal dato che una percentuale importante del nostro centrosinistra è rappresentata dall’attuale amministrazione. Ci sono cose da limare, certo. Ma non capisco quando ci si blocca davanti ai nomi, senza dialogo”.
Intanto prima grana all’orizzonte per il commissario Nicita: pacificare gli animi, dopo qualche mal di pancia per l’ascesa del golden boy Tiziano Spada, deputato regionale del Pd. “Qualcuno soffre spada? E’ una caratteristica del nostro partito farci del male da soli”, ironizza Paolo Amenta. “Spada ha lanciato messaggi di apertura, dialogo e di prospettiva. Spero nessuno soffra la naturale crescita di nuovo gruppo dirigente. Gli uomini che hanno fatto la storia del Pd di Siracusa sono i padri nobili del partito ed i garanti dei valori. Ma la novità deve esserci, ognuno con le proprie competenze”.
guida a tre? no, ci sarà Nicita a rappresentare il partito ed a guidarlo verso il prossimo congresso provinciale, mettere ordine nel tesseramenton. io spero, è la mia idea, attorno a Nicita si ricompatti partito con le sue caratteristiche