Il sindaco si dimette? Francesco Italia: “Mai avuto intenzione di lasciare per il Parlamento”

“Non mi dimetto”. Con una diretta sui suoi canali social istituzionali, Francesco Italia ha allontanato seccamente le indiscrezioni circa le sue imminenti dimissioni per partecipare alle prossime elezioni nazionali. “Da una settimana ribolle il mio telefono, mille domande e fake news. Vi comunico che non ho mai avuto nessuna intenzione di dimettermi da sindaco e neanche per il Parlamento. E questo nonostante anche persone a me vicine mi avessero consigliato di dimettermi per fare il parlamentare, ambizione legittima per chi fa carriera politica”, dice il sindaco di Siracusa. “Io ho preso un impegno con i cittadini di Siracusa. Cerco di interpretare il mio ruolo come servizio per questa città. Il lavoro di un sindaco è importante e consegnare la città ad un commissario è cosa molto diversa rispetto ad avere una città con una guida, un indirizzo politico e una giunta che lavora per portare avanti quanto costruito in questi anni. Un lavoro che ha avuto brusca pausa per il covid ma che adesso da i suoi frutti, come dimostrano i tanti cantieri avviati negli ultimi mesi”, chiosa Italia.




Politiche turistiche a Siracusa, Cafeo: “Resort di lusso si, Parco degli Iblei no”

“L’evento firmato Dolce&Gabbana che, per alcuni giorni, ha permesso a Siracusa di stare al centro dell’attenzione internazionale, pone il tema sul modello di sviluppo che il territorio intende perseguire.” Così il deputato regionale Giovanni Cafeo (Prima l’Italia) torna ad occuparsi di turismo.
“La vocazione della città è certamente turistica ma occorre individuare quale tipologia di visitatori si intende intercettare. Certamente non è la Riviera romagnola l’obiettivo a cui ambire, d’altra parte Domenico Dolce e Stefano Gabbana, individuando Siracusa e Marzamemi come location per il decennale dell’Alta moda, hanno puntato sull’eleganza unica dei nostri luoghi, come hanno avuto modo di appurare i 700 ospiti al seguito dell’evento, tra cui numerose celebrity.”
Pubblicità gratuita di riflesso per Siracusa. “Per cui non ci sarebbe da stupirsi se già nei prossimi mesi il numero di visitatori dovesse crescere in modo esponenziale. È, però, necessario analizzare il profilo di questi visitatori, personalità facoltose che, oltre ad amare la bellezza, in questo caso i nostri tesori artistici, scelgono di soggiornare in ambienti ed in contesti di alto profilo, di cui siamo carenti. Lasciarsi sfuggire questa opportunità – continua il parlamentare regionale – sarebbe un grave autogol per il territorio, soprattutto alla luce degli eventi che stanno scuotendo il mondo, come la guerra in Ucraina e la crisi energetica che cambieranno le economie, specie in Europa. Investire nel turismo d’eccellenza significa avere dei ritorni cospicui per l’intera provincia di Siracusa.”
Per questo Cafeo auspica “un cambio di passo che deve coincidere con un atteggiamento più flessibile nei confronti degli investimenti privati. Catene mondiali del turismo, nel recente passato, avevano deciso di puntare su Siracusa, come nel caso della Four Season (resort Pillirina, ndr) ma quel progetto è stato ostacolato da associazioni, movimenti e partiti politici che si sono barricati dietro un integralismo ambientale fine a sé stesso. Morale della favola: una multinazionale ha cambiato obiettivo spostando altrove i suoi investimenti.”
Per Giovanni Cafeo quella rimane “un’opportunità straordinaria perduta. Ma non possiamo sprecarne un’altra perché proprio nella zona della Pillirina, peraltro in stato di abbandono, altri imprenditori intendono edificare un residence di pregio, a zero impatto ambientale, sui ruderi di una batteria risalente alla Seconda Guerra mondiale e non su un’area archeologica. Ancora una volta, per affossare l’investimento, alcune associazioni hanno presentato ricorso al Tar che, però, ha dato torto alle loro ragioni, ma quel che è più grave è il sostegno dell’amministrazione comunale di Siracusa alle tesi degli oppositori. È davvero paradossale che il Governo della città da un lato promuova un evento così esclusivo come quello di Dolce&Gabbana ma dall’altro ostacoli iniziative private di alto profilo che porterebbero ricadute economiche, occupazionali e d’immagine per Siracusa davvero straordinarie.”
Cafeo richiama anche il caso simile, con il progetto della One and Only ad Ognina. “Pure in questo caso, abbiamo assistito ad una campagna di demonizzazione di un investimento privato, anch’esso ecocompatibile, che ha tirato dentro la stessa amministrazione”. A questi temi si lega la recente vicenda dell’istituzione del Parco degli Iblei. “Per come è concepito, il Parco rischia di paralizzare l’iniziativa privata. Pende, infatti, la spada di Damocle di una perimetrazione sconfinata in un’area vasta ed i vincoli rigidissimi affosserebbero gli investimenti già pianificati delle imprese, peraltro tagliate fuori dal dibattito sulle osservazioni al piano presentato dal Ministero per la Transizione ecologica. Il paradosso è tale che – conclude Cafeo – potrebbe addirittura capitare, ad esempio, che vecchi ed inutilizzabili ruderi da trasformare in strutture turistiche di alto livello, su cui le imprese hanno pianificato risorse impegnandosi con gli istituti di credito, restino così come sono, mortificando ancora una volta l’iniziativa imprenditoriale sul territorio”.




Presidenziali: Melilli e Floridia fanno vincere Chinnici anche nel siracusano

In attesa di capire se PD e Cinquestelle proseguiranno veramente insieme, tra le stilettate dei leader nazionali, si è consumata l’inedita scelta del candidato alla presidenza della Regione. Le presidenziali sono state vinte da Caterina Chinnici (PD) con 13.519 voti tra online e gazebo. Barba Floridia (M5S) poco dietro con 10.068 preferenze. Terzo Claudio Fava con 6.977.
A Siracusa città maggioranza grillina, in occasione delle presidenziali. Il maggior numero dei siracusani del capoluogo iscritti alle primarie (312) ha votato per la Floridia, seguita dalla Chinnici (263). Guardando alla provincia intera, però, l’esponente PD torna in testa: 1.039 Chinnici, 789 Floridia e
666 Fava. A fare la “differenza” due insolite roccaforti Pd: Floridia e soprattutto Melilli. A Floridia, l’azione pro Chinnici del sindaco Carianni, insieme a Tiziano Spada, è dato che il PD non può sottovalutare. Com’è evidente a Melilli è l’effetto Carta, il sindaco che da poche settimane ha aderito al Partito Democratico. Il dato è netto, a Melilli ben 206 voti per la Chinnici, appena 11 per la Floridia e 16 per Fava. A Floridia 111 preferenza per la candidata PD, 23 per la pentastellata e 56 per Fava. Sono queste due città a permettere alla Chinnici di vincere le primarie anche in provincia di Siracusa. E adesso nel Pd tutti sanno di dovere fare i conti con le forze emergenti in provincia.




Che succede nella sinistra siracusana? L’analisi di Bruno Marziano, da Adorno a Carta

In una intervista a SiracusaOggi.it, Bruno Marziano dice la sua sul momento vissuto dal Partito Democratico a Siracusa. L’ex assessore regionale ed ex presidente della Provincia inizia la sua analisi dalle dimissioni del segretario provinciale Adorno (“che hanno rimesso in discussione l’unità ritrovata”) e dalla quasi contemporanea richiesta di adesione al partito del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta.
Marziano definisce Carta un arricchimento per il Pd ma mette in guardia da una eventuale adesione mirata solo alla candidatura alle regionali (“non siamo carmelitane scalze”).




Effetto Carta sulle primarie Pd: boom di iscrizioni online a Melilli in poche ore

Al di là delle polemiche che hanno accompagnato l’adesione di Giuseppe Carta al Partito Democratico, un primo benefico effetto il sindaco di Melilli lo ha prodotto. Nelle ultime ore sono infatti schizzati gli iscritti online alle primarie del campo progressista nella cittadina iblea. Secondo l’ultimo aggiornamento, sono adesso 191 quando ieri – secondo i dati del segretario regionale Pd, Barbagallo – erano 115. Una crescita continua che sta portando proprio Melilli, a pochi giorni dal voto online e dopo l’adesione di Carta, al secondo posto per iscritti tra i 21 comuni della provincia.
A meno di una improvvisa esplosione grillina o pro-Fava, non c’è altra chiave di lettura di questo boom melillese se non l’onda lunga della new entry Carta. Lo sanno bene anche all’interno del Pd provinciale. E ne prendono nota in queste giornate delicate, in cui si stanno ridefinendo gli equilibri nel partito ed i rapporti di forza che saranno decisivi nella scelta dei candidati alle regionali, alle nazionali ed alle amministrative 2023 a Siracusa. E non troppo sullo sfondo c’è la questione segreteria provinciale, dopo le dimissioni di Salvo Adorno.
Intanto, non è passata inosservata la presenza di un altro sindaco alla convention di ieri del Pd: Marco Carianni, primo cittadino di Floridia. “Sono un estimatore della Chinnici, non c’entro nulla con le dinamiche attuali del Partito Democratico”.




Da Siracusa la Chinnici “ricuce” con gli alleati di primarie. E Barbagallo avvisa il Pd siracusano

In una delle fasi più convulse della sua storia recente, il Pd siracusano ha accolto questa mattina Caterina Chinnici. Indicata dal partito Democratico come candidata alle primarie del campo progressista per le presidenziali della Regione Sicilia (barbara Floridia del M5s e Claudio Fava gli altri nomi, ndr), è stata accolta dal presidente provinciale Paolo Amenta che al momento riveste anche il ruolo di segretario facente funzioni, dopo le dimissioni di Salvo Adorno.
Caterina Chinnici ha illustrato la sua candidatura ed il percorso verso le elezioni regionali. Da Siracusa ha allontanato l’ipotesi che le primarie del campo progressista possano saltare a pochi giorni dal voto online.

Ad accompagnare la Chinnici anche il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. Non è un mistero che il partito a Siracusa sia una polveriera. “Affronteremo la questione dopo le primarie”, taglia corto. Ma ha anche un messaggio per alcuni dirigenti provinciali.




Gaetano Cutrufo: “Sono e resto Pd, non sono io l’intruso o l’ultimo arrivato”

L’adesione al Pd di Giuseppe Carta agita da giorni il partito siracusano. All’incontro con Caterina Chinnici, questa mattina, il sindaco di Melilli era assente. Ma viene considerato una sorta di “concorrente” interno a Gaetano Cutrufo, e non solo in una eventuale lista per le prossime elezioni regionali.
Cutrufo ha seguito l’incontro del Pd con la candidata alle presidenziali del campo progressista. E risponde alla domanda sul suo futuro, dopo la vicenda Carta. “Sono dirigente del Partito Democratico, non vedo il motivo per cui dovrei andare da altra parte. Non sono io l’intruso o l’ultimo arrivato”.




Sindaci pro-Draghi? Caiazzo: “non dovrebbero prestarsi al gioco della politica romana”

Sindaci pro-Draghi? In provincia di Siracusa ce ne è uno, invero, che di firmare petizioni per un nuovo esecutivo a guida Draghi non vuol proprio sentirne. Ed è il primo cittadino della piccola Buccheri, Alessandro Caiazzo. “La campagna elettorale logora già da mesi il governo Draghi ed un ulteriore prosecuzione, a condizioni ancora mutate, non farà altro che ingigantire la litigiosità del Parlamento, immobilizzando ulteriormente il lavoro dell’esecutivo. Non si capisce per quale ragione in Italia, parlare di voto, sia sempre un tabù”, dice Caiazzo.
“Non mi unirò al 20% dei sindaci italiani che hanno firmato l’appello e che hanno posto alla base della loro petizione la necessaria ‘stabilità’ del Paese, alcuni sicuramente in buona fede ma altri sicuramente no e li vedremo presto scendere in campo con i vari ‘partitini’ per tentare la scalata politica. Credo – insiste il sindaco di Buccheri – che Draghi sia troppo intelligente per farsi tirare la giacca e che le elezioni sono, finalmente, più vicine che mai”.
Secondo Caiazzo, anche i sindaci dovrebbero essere “intelligenti” e pertanto “non dovrebbero prestarsi al becero gioco della politica romana”.




Il Pd è la nuova casa di Carta: fronda interna. Raciti: “dovevamo chiedere permesso?”

“Io sinceramente non so cosa avremmo dovuto chiedere. Carta ha chiesto di aderire, il circolo cittadino di Melilli si è detto contento. Rispetto le opinioni di tutti, però si deve rispettare un principio: il Pd è un partito aperto e non si deve chiedere permesso a qualcuno. L’adesione di un sindaco del prestigio di Carta, rieletto con forza e coerente con i valori del Pd, in un posto normale è accolta con piacere dal Pd e con dispiacere dalla parte avversaria”. Sono le parole con cui il parlamentare Fausto Raciti risponde alla levata di scudi interna al partito alla notizia dell’ingresso di Giuseppe Carta, accolto proprio da Raciti. “E’ un’adesione importante perchè arricchisce il Pd e la sua capacità di rappresentanza politica e territoriale, spingendoci verso ambizioni ed obiettivi prima più difficili da immaginare. Con Giuseppe Carta possiamo diventare il principale partito della provincia di Siracusa, non solo sul piano elettorale ma anche dal punto di vista della rappresentanza”, insiste Raciti.
Ma le sue parole non aiutano a riportare la pace all’interno del Partito Democratico siracusano. Anzi, per valutare l’adesione annunciata da Raciti, gli organismi provinciali vogliono rispettare alla lettera lo Statuto, attivando la commissione provinciale.
“Ho fatto quello che richiede lo Statuto”, replica Giuseppe Carta. “Ho chiesto di tesserarmi a Melilli e mi hanno dato parere favorevole. Felicissimi qui e allora mi sono incontrato con Raciti per discutere di questa adesione. Il Pd decide con i suoi livelli e con la sua organizzazione, sto imparando come funziona il partito”. Si parla anche di Bruno Marziano come “sponsor” di questa operazione. L’ex assessore regionale ha respinto ogni ruolo attivo, parlando di un veloce e cordiale incontro con Carta. Versione che il sindaco di Melilli conferma. “Bruno Marziano con me è stato cordialissimo. Ci siamo scambiati idee ma non abbiamo parlato di politica attiva”. Poi Carta lancia il suo messaggio all’indirizzo del PD: “serve unione e non divisione. Il mio gruppo è a disposizione del Pd e l’unico parlamentare del Partito Democratico eletto in questa provincia è venuto a Melilli per accogliermi. Questo mi rende felice”.
Meno felice, indubbiamo, l’area che si ritrova attorno a Gaetano Cutrufo e che può contare tra gli altri su Giovanni Giuca, Enzo Pupillo e Gaetano Firenze. “E’ un grave atto di scorrettezza politica che entra in contrasto con le regole che sovrintendono i rapporti dentro il partito e mina il percorso unitario faticosamente tracciato”, scrivono in una nota con cui chiamano in causa la direzione provinciale del partito. Al di là delle note inviate alla stampa, gli ultimi sviluppi della vicenda legata al sindaco di Melilli, potrebbero spingere quello che rimane un nome forte del Pd verso una lista esterna, a sostegno del candidato presidente di Regione di coalizione. Ma non sotto il simbolo del Partito Democratico. Una diaspora? Forse un “avviso” ad amici e compagni, in attesa che si chiariscano meglio i rapporti di forza interni.
Indubbiamente, però, la “forza” di Carta non può essere sottovalutata da un partito senza segretario e reduce da anni di elezioni amministrative in sofferenza.




Ma adesso è crisi anche per Forza Italia: Carta va via, altri pronti a seguirlo

Il sindaco di Melilli è un “mr preferenze”: Giuseppe Carta è stato rieletto con il 75% dei voti, ma la sua forza elettorale travalica i confini di Melilli e raggiunge direttamente Siracusa. Al punto che per Forza Italia è un vero e proprio terremoto.
Il colpo per gli azzurri è durissimo. In un colpo solo perdono un sindaco, un candidato forte per le regionali ma anche il supporto di pezzi importanti nel capoluogo come Gianni Boscarino e Roberto Di Mauro, ex consiglieri comunali (e patrimonio di voti) da qualche tempo politicamente vicini al primo cittadino di Melilli.
Di Mauro non usa troppi giri di parole. “Da tre anni ci siamo avvicinati a Carta e la nostra vicinanza politica rimane invariata”, racconta al telefono alla redazione di SiracusaOggi.it. Se non è l’anticipo di un addio a Forza Italia, poco ci manca. “Diciamo che in questa fase mi allontano da Forza Italia per continuare il percorso che con i miei amici siracusani avevamo avviato”, aggiunge Di Mauro.
Nome di primo piano per Forza Italia a Siracusa, non lesina critiche alla guida provinciale del partito. “Non mi è piaciuto, ad esempio, ritrovare in Forza Italia l’ex sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. Ma in generale, nell’ultimo periodo, non ho condiviso alcune scelte del partito in provincia. Persone come noi, da sempre in Forza Italia, non sono state mai ascoltate o chiamate in causa su alcune decisioni assunte. Così non va bene…”.