Pay-tv in bar e sale scommesse ma violando le norme: denuncia per 7 esercenti

Le partite di calcio delle pay-tv trasmesse all’interno di locali pubblici in violazione delle norme di settore. I carabinieri del comando provinciale di Siracusa, coadiuvati da personale specializzato di Sky Italia, hanno denunciato i titolari di 7 centri scommesse-internet point e bar, tra Siracusa e Carlentini. Dovranno rispondere di violazione della legge a tutela dei diritti d’autore, in quanto sorpresi a proiettare indebitamente le trasmissioni della pay-tv avvalendosi di diversi artifici: in alcuni casi, tramite schede acquistate per soli fini privati; in altri, addirittura avvalendosi di decoder non autorizzati ed appositamente programmati per riuscire a decrittare fraudolentemente, pur in assenza di qualunque tipo di contratto, i programmi televisivi Sky.
Sono stati circa una ventina gli esercizi commerciali sottoposti a controllo, principalmente pub, ristoranti e sale di ricevitoria di scommesse.

foto: archivio




Siracusa. Il mare si ingrotta sotto viale dei Lidi, situazione da monitorare

Al momento il problema interessa circa 80cm della sede stradale, sotto il guardrail. Ma bisogna tenere sotto controllo quello che sta accadendo in un tratto di viale dei Lidi, a Fontane Bianche. Sotto la strada, è evidente un principio di ingrottamento, potenzialmente pericoloso in futuro se non seguito con la dovuta attenzione. La situazione è nota ai residenti. Da ormai diverse settimane, dopo l’ultima decisa ondata di maltempo, un piccolo pezzo di strada è stato inibito al transito ed alla sosta con la rete arancione. Ed è proprio il punto in cui cominciano a manifestarsi i primi effetti legati all’ingrottamento. Sotto la spinta dei marosi, l’acqua penetra in profondità, scavando tunnel che lasciano il vuoto.




Siracusa. Tar, I Verdi a sostegno di Italia : “Chi parla di brogli specula”

“La città sta subendo l’ennesimo sfregio  da chi non desidera il suo bene ma ha solamente l’obiettivo di occuparne posizioni di potere”. I Verdi commentano così il clima che si è venuto a creare dopo la sentenza del Tar che ha annullato la proclamazione del sindaco e del consiglio comunale di Siracusa. La federazione, con Salvo Costantino, Andrea Buccheri (con la giunta Italia assessore all’Igiene Urbana), Salvo La Delfa e Alberto Scamacca “manifestano la loro solidarietà al Sindaco Italia che si trova a dover rispondere alle accuse infamanti di brogli elettorali fatte da chi vuole speculare sulla sentenza del Tar. Accuse che fanno intendere ad una forma di broglio voluto, quanto invece, leggendo la sentenza è evidente che non si è trattato di altro che dell’errore umano di qualche presidente di seggio che, non avendo ricevuto alcuna formazione, si è trovato a dover svolgere un compito per lui resosi complicato”. I Verdi evidenziano come “da subito dopo le votazioni era noto che sono stati errori umani a determinare le incongruenze osservate nelle nove sezioni su cui il Tar si è pronunciato ma, nonostante ciò, per meri fini propagandistici si continua a dichiarare ciò che non corrisponde al vero”. I Verdi assicurano il loro “pieno appoggio a Italia e che lavoreranno per evitare la paralisi in cui questa città potrebbe precipitare dopo l’annullamento della proclamazione del Sindaco e dopo lo scioglimento Consiglio Comunale”. Una presa di posizione chiara quella dei Verdi che, in questo modo, stanno anche rendendo evidenti le proprie intenzioni in merito alle alleanze da stringere in vista della campagna elettorale. Sebbene le liste rimangono, infatti, le stesse che hanno partecipato alle ultime amministrative, non è un mistero per nessuno che, in base agli accordi e alle strategie politiche, si possa utilizzare il voto disgiunto come mezzo per spostare voti. Il gruppo dei Verdi, in consiglio comunale, si è costituito come tale pochi mesi fa. I suoi componenti facevano parte di Democratici per Siracusa.




Siracusa. L’addio a Loris e Benny… E quei ragazzi in scooter senza casco fuori dalla chiesa

Don Massimo i giovani li conosce, li vive a scuola, da insegnante. Ieri, durante i funerali di Loris e Benny, ha voluto parlare di vita, del suo valore. Lo ha fatto in un modo per certi versi inatteso, molto più diretto. Un pugnale, se vogliamo. E questo volevano essere le sue parole. Qualcosa che restasse davvero, soprattutto ai tanti giovani presenti, dentro la chiesa e fuori, dove durante la funzione si preparava qualcosa che fosse eclatante, forse troppo per un momento tragico come quello. “Noi sacerdoti non abbiamo mica tutte le risposte- racconta Don Massimo- e non è stato affatto semplice parlare ieri a tutte quelle persone e soprattutto a tutti quei ragazzi. Non è vero che il Signore ha chiamato a sè Loris e Benny, che li ha voluti con sè, togliendoli alle loro famiglie. Non li vuole il Signore i ragazzi. Ha donato loro la vita perchè la vivano, fino in fondo. Ed è inconcepibile che ancora alle soglie del 2020 si muoia alla fine di una serata tra amici. Dovremmo alzare gli scudi, questa è la verità”. Commuovono le parole di Don Massimo, ma soprattutto fanno male e dovrebbero farne a tutti. “Ho chiesto e chiedo ai ragazzi se a loro sembra celebrare la vita correre in auto, alzare il gomito. E’ vita quella? E’ godersela? Ed è vita quella di padri e madri che per tutta la notte attendono preoccupati il rientro dei loro figli? “. Ai ragazzi, il sacerdote ha chiesto di riflettere, di celebrare la vita, di tornare a casa senza premere sull’acceleratore. “Domandiamoci piuttosto se siamo felici, se abbiamo la gioia dentro – aggiunge- il valore della vita è in crisi. Ma la disperazione, il pianto di famiglie che perdono i loro figli in questo modo non deve ripetersi. Il monito è anche rivolto a chi può e deve garantire strade sicure, vigilanza. Si prenda coscienza di questo, si dica basta, ma davvero”. Eppure l’impressione, al termine della funzione religiosa, è stata quella di un effetto a metà. Chi era dentro la chiesa è sembrato colpito profondamente da quelle parole. Chi era fuori, invece, ha pensato di celebrare la vita, ma in realtà non l’ha fatto: i giovani in scooter senza casco, a muoversi in maniera disordinata sulla strada sono sembrati uno schiaffo all’importanza di proteggere la vita, proprio mentre si stavano salutando due giovani deceduti in maniera assurda.  Poi  i fuochi d’artificio, la musica a volume assordante. L’intento era rendere omaggio, ma il metodo è sembrato distante da tutto questo. Un ulteriore pugno nello stomaco, la sensazione netta che diventi sempre più difficile far comprendere e comprendere il valore della vita e di una maggiore attenzione sulla strada, per sè e per gli altri.




Ciao Loris, ciao Benny. Ai funerali, appello ai giovani: “Lottate affinchè la vita sia valore”

Un lungo applauso accompagna Loris e Benny. Sul sagrato della chiesa di San Metodio si riflettono intanto i fuochi d’artificio, sparati poco distante. Il rimbombo fa tremare ancora più forte i cuori di chi ha voluto esserci, dentro e fuori quella chiesa, troppo piccola per contenere tutti.
Tantissimi sono i ragazzi, gli amici di Loris e Benny. I compagni di scuola e di tante avventure. Uno striscione appeso alla ringhiera li ritrae insieme e quella stessa foto è stampata su decine e decine di magliette indossate sotto i giubbotti.
Le due bare sono affiancate, prima sull’altare poi all’uscita. Fiori bianchi e foto dei due giovani sorridenti.
“Non avremmo mai voluto essere qui a piangere la morte di Loris e Benny. Pieni di allegria contagiosa, con tante qualità umane”, dice nella sua omelia don Massimo Di Natale. “Perché un altro dolore così grande, ancora una volta? Mai questa domanda potrà avere risposte, non ci sono parole ma tanti perché. C’è solo dolore che il tempo potrà attenuare, però mai cancellare. Dobbiamo avere purtroppo la forza di andare avanti. Con il dono della fede come sostegno. Loris e Benny staranno dentro di noi, li sentiremo vicini come i battiti del cuore”.
Poi si rivolge alle famiglie dei due sfortunati ragazzi. “Questi sono momenti che scuotono ogni genitore. Ogni figlio è valore superiore. Tanti si sono immedesimati nella tragedia che stiamo vivendo. Desidero abbracciare le due famiglie che sono qui, affettivamente distrutte. Non abbiamo parole per voi. Gesù nel Vangelo ha pianto. Ed è quello che noi, con la nostra presenza, oggi vogliamo condividere. Vogliamo pregare con voi e per voi, perché la vostra strada sia meno pesante. Per il resto c’è solo il silenzio”.
Don Massimo guarda a quella chiesa colma di giovani. E con parole decise li scuote, senza ipocrisia. “Lottate perché la vita sia valore. Questa sera, dopo questo funerale, riprenderete a correre con l’auto? È il caso di stare fuori tutta notte per divertirsi? Domandanti, caro giovane, che senso dai alla tua vita. Non è possibile consegnare due così giovani vite nelle braccia del Signore. È inconcepibile, nel cento storico, nel 2019. È impossibile. Oggi Gesù si è chinato su Loris e Benny. Combattete il divertimento vuoto e insignificante. Seguite gli insegnamenti dei vostri genitori. Celebrate la vita sempre. Solo così renderemo Loris e Benny presenti”. Il celebrante ammonisce però anche sui facili giudizi. “Erano cinque amici, erano insieme. Non siate giudici. A chi ha i mezzi per rendere le nostre strade sicure, chiedo oggi impegno maggiore”.




Siracusa. Omicidio stradale: indagato il ragazzo alla guida nell’incidente di sabato

E’ indagato per omicidio stradale il ragazzo che era alla guida della Ford Fiesta che nelle prime ore di sabato scorso si è scontrata con un pilone del belvedere San Giacomo, in Ortigia. In seguito a quel tragico impatto, hanno perso la vita Loris Fazzina (20 anni) e Benny Di Maria (22), oggi a San Metodio l’ultimo saluto. Un terzo ragazzo, di 17 anni, è ricoverato in gravi condizioni all’Ismett di Palermo, dopo un primo intervento chirurgico a Siracusa.
La Procura ha iscritto il guidatore nel registro degli indagati per omicidio stradale. L’indagato si trova ricoverato all’ospedale Umberto I di Siracusa, insieme ad un quinto amico che era nella stessa auto. Toccherà ai magistrati ricostruire cosa è accaduto e le eventuali responsabilità. La velocità della macchina, prima dello scontro, e lo stato psicofisico del giovane al volante i primi elementi da chiarire.




Fantassunzioni, il pm chiede la condanna di sei ex consiglieri comunali di Siracusa

Al termine della sua requisitoria, il pm Stefano Priolo ha chiesto la condanna di tutti e 6 gli ex consiglieri comunali di Siracusa imputato nel processo denominato “Fanta assunzioni”. Accusati di truffa aggravata anche 6 imprenditori. Il pubblico ministero ha chiesto 3 anni e 6 mesi per Sergio Bonafade;  2 anni  e sei mesi per gli altri ex consiglieri  Adolfo Mollica, Piero Maltese, Franco Formica, Riccardo Cavallaro, Riccardo De Benedictis, tutti quanti in carica a Palazzo Vermexio fra il 2008 ed il 2013.
Due anni e sei mesi anche per i datori di lavoro: Giuseppe Serra, Sebastiano Solerte, Roberto Zappalà, Paolo Pizzo, Marco Romano e Maurizio Masuzzo.
Inoltre, il difensore del Comune di Siracusa, costituitosi parte civile nel processo, ha sollecitato un risarcimento di oltre 2 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli ex consiglieri comunale  sarebbero stati fittiziamente assunti dagli imprenditori allo scopo di incassare i soldi dei rimborsi erogati dal Comune.
Gli imputati hanno sempre respinto tale tesi. E torneranno a contestare la ricostruzione della Procura in occasione della prossima udienza, fissata a gennaio 2020.




Amministrative bis, le strategie di “squadra”: sostegni trasversali e scontri in lista

Gli strateghi della politica siracusana sono già all’opera. Le strategie uniche delle forze in campo si iniziano a dipanare, più o meno chiare. Anche se di chiaro, al momento, c’è veramente poco. Dopo la sentenza del Tar che dispone la ripetizione delle operazioni di voto in 9 sezioni siracusane, diciotto mesi dopo, come si comporteranno i vari schieramenti?
Ipotizzando che potrebbero essere tra 3.500 e 4.000 i voti validi in quelle 9 sezioni, appare difficile l’obiettivo dell’elezione al primo turno di Ezechia Paolo Reale (adesso al 37,5%). La matematica lo rende possibile, ma si dovrebbe rasentare il plebiscito. Reale è comunque già certo comunque di andare al ballottaggio. A questo punto, allora, la strategia di squadra potrebbe virare sull’inatteso sostegno all’avversario considerato più debole, tra quelli possibili al secondo turno. Ed il centrodestra lo ha individuato in Silvia Russoniello (M5s) che dovrebbe recuperare in 9 sezioni poco più di 1.100 voti su Francesco Italia. Alla stessa maniera, strategia unica di Francesco Italia e del suo staff sarebbe quella di far convergere sullo stesso Italia, già al primo turno bis, i voti di quelli che poi sarebbero diventati gli alleati al ballottaggio del 2018 (Granata, Randazzo, Moschella).
Ma così facendo si rischia di sottovalutare un altro interessante motivo di scontro in quella che sarà la tornata bis: diverse liste ballano attorno al famoso sbarramento del 5%. E tra candidati al Consiglio comunale della stessa lista le distanze sono cortissime. Sarà già faticoso convincere gli elettori ad andare al seggio per una tornata dal particolare appeal, però il disgiunto spinto creerebbe forse ancora più confusione in una battaglia che – inutile negarlo – dentro molte liste sarà accesa all’inverosimile per un posto in Consiglio. Quasi fratricida.
Si potrà capire qualcosa di più quando si avrà anche contezza della data della ripetizione delle elezioni. E poi ancora: si rivoterà solo in 9 sezioni o dopo gli eventuali ricorsi e controricorsi quel numero aumenterà o diminuirà? Variabili non da poco per credibili strategie politico-elettorali.




Siracusa, città senza guida amministrativa: “La Regione nomini subito un commissario”

La quarta città della Sicilia, Siracusa, è senza sindaco e senza consiglio comunale. Dopo la decisione del Tar sulle amministrative 2018, non c’è più una guida amministrativa. Nessun rappresentante legale per Palazzo Vermexio. “La Regione, immediatamente, nomini un commissario ad acta che possa svolgere le funzioni di sindaco e della giunta. Se questa decisione non verrà presa entro oggi, il Governo regionale si assume responsabilità gravissime, stante che non si può lasciare Siracusa, una fra le prime 50 città d’Italia, senza una guida che svolga tutte le funzioni necessarie ed indispensabili al buon funzionamento della civica amministrazione”. Lo dice Enzo Vinciullo, leader di Siracusa Protagonista.
“Il rischio per Siracusa è altissimo. Nel caso malaugurato di un’emergenza, la città sarebbe priva dell’organo di autogoverno e lasciata alla mercé di chiunque. Faccio, quindi, appello al Governo regionale affinché provveda, con l’urgenza del caso, a sanare questa ferita che la città sta vivendo ed a ridare serenità a tutti i cittadini”.




Terremoti, lo studioso dell’Ingv: “Siracusa, Catania e Ragusa province fragili”

Argomento tabù, tanto fa paura il terremoto. Imprevedibile, spaventoso. Solo la freddezza della scienza permette di parlarne con un distacco che spesso impressiona. Mario Mattia è un giovane vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sede di Catania. E intervistato dall’AdnKronos rilancia le teorie di un possibile, forte terremoto in Sicilia. “Ci sarà ma non possiamo prevedere quando . La geologia della zona è la stessa del 1693 come gli sforzi a cui sono soggette le faglie. E’ realistico allora pensare che altri eventi sismici importanti si verificheranno”, racconta intervistato dall’agenzia stampa.
Il ricordo corre subito al 1990, quella notte di Santa Lucia quando la terrà tremò in particolare a Siracusa. “E’ solo un esempio di ciò che può succedere e fu, anzi, un terremoto relativamente piccolo che in altre parti del mondo non avrebbe creato danni”, spiega ancora Mario Mattia che parla di Siracusa, Ragusa e Catania come città fragili, province in cui negli anni si è costruito in modo dissennato. Non un bene per un territorio che ha la stessa criticità di California e Giappone.