Priolo. Telecamere ovunque h24, “occhi” anche verso la zona industriale

Un sistema di telecamere di videosorveglianza operativo h24. E’ stato installato a Priolo, ma lo “sguardo” è puntato anche verso la zona industriale. Il sindaco, Pippo Gianni, ieri pomeriggio ha già preso visione delle prime immagini catturate in alcune zone “sensibili” del comune, incluse quelle di ingresso e uscita. Il secondo step dell’intervento deciso dall’amministrazione comunale comporterà il collegamento dell’impianto con il Commissariato di Polizia e la Stazione dei Carabinieri. “Obiettivo principale – ha commentato il Sindaco, Pippo Gianni – è quello di garantire la sicurezza e l’ incolumità dei nostri concittadini, visti i frequenti atti vandalici e gli attentati incendiari, che hanno creato paura tra la popolazione. Priolo diventa così il comune più videosorvegliato del territorio”. Il progetto sarà presentato nel dettaglio al presidente del consiglio comunale, Alessandro Biamonte e all’assise cittadina nel corso di uno specifico incontro, che si svolgerà nei prossimi giorni.




Siracusa. Pulizia straordinaria al mercato di via Giarre e nella piazza di Cassibile

Interventi di pulizia straordinaria nell’area del mercato di via Giarre. La zona, che versava in condizioni igieniche ritenute insufficienti, è stata ripulita dagli operatori della Tekra, in base a quanto disposto dall’assessore all’Igiene Urbana, Andrea Buccheri, anche alla luce delle richieste avanzate in tal senso dai residenti e dagli stessi commercianti. La riqualificazione del mercato di via Giarre è da tempo al centro dell’attenzione dei venditori ambulanti, che più volte hanno evidenziato la necessità di rilanciare il mercatino della zona alta della città. Gli interventi di pulizia hanno riguardato anche la piazza di Cassibile, con la pulizia “a vapore” effettuata con l’utilizzo del nuovo macchinario acquistato dalla ditta che gestisce il servizio in città e che, a rotazione, viene usato per tutte le aree con piazze o basolati che necessitano di interventi particolarmente incisivi. La “super vaporella” è in grado di smacchiare la pietra laddove necessario e di sbiancarla.




Siracusa. Ex Tonnara Santa Panagia, tutto da rifare: rubate le assi in legno, marmi distrutti

La ex tonnara di Santa Panagia doveva diventare un museo. Ma oggi chi ci pensa più. Purtroppo è diventata solo l’ennesima incompiuta, a disposizione di vandali e malintenzionati. Per semplicità, uno spreco di soldi pubblici. Qualcuno potrebbe forse gridare allo scandalo, se solo non si fosse così abituati agli scandali.
Ignoti hanno trafugato le pesanti assi in legno poste trasversalmente sotto il nuovo tetto realizzato durante i lavori di consolidamento. Erano partiti, con tanto di presentazione in pompa magna, sfilata di assessore regionale dell’epoca in Soprintendenza, progetti e buoni propositi. Poi tutto si è arenato nel 2017 con un contenzioso ancora aperto tra la ditta e la Soprintendenza ai Beni Culturali.
Sia come sia, al momento vincono i vandali e i furbi. Quelli che – approfittando del cantiere ormai abbandonato – hanno ben pensato di recuperare ottimo materiale, come quelle pesanti, utili e decorative, assi di legno. Sono stati utilizzati utensili per tagliarle e mezzi pesanti per trasportarle via. Ovviamente nessuno ha visto o sentito nulla.
Eppure mentre le assi venivano tagliate, cadevano e si sfracellavano al suolo anche i marmi posti a supporti, lungo tutto il perimetro. E così parte dei lavori che erano stati completati sono ora completamente da rifare. Tanto a pagare è sempre Pantalone.




Diatribe continue sul nuovo ospedale da costruire, l’assessore Fontana fa chiarezza

Nonostante i passi avanti concreti che, per la prima volta, rendono davvero credibile l’avvio dell’iter per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, non sono mancate in queste ultime ore le polemiche sulla scelta della nuova area. Per la verità, su questo tema, sono almeno vent’anni che le diatribe tengono banco. Più degli atti concreti che, invece, oggi ci sono. In forma embrionale ma decisa. Con l’indicazione netta della strada da percorrere.
L’assessore all’Urbanistica, Maura Fontana, stoppa le critiche. “L’individuazione dell’area per il nuovo ospedale ha seguito un procedura rapida ed assolutamente economica per le casse del Comune di Siracusa. Per tale ragione ritengo che è il caso di fare chiarezza sia a chi è profano sia a chi, da troppo tempo lontano dalla aule del governo, ne ha smarrito memoria”. La Fontana non replica ma chiarisce ruoli, passaggi e competenze. “Gli iter per l’individuazione di un’area, nelle condizioni del nostro Prg scaduto nel 2012, nei suoi vincoli preordinati, cioè di possibilità di esproprio pubblico, sono due: il primo prevede una variante ordinaria, il secondo una variante in corso d’opera. La prima comporta un iter complesso, che, nel caso dell’ospedale, si sarebbe tradotto in una proposta di variante che il consiglio comunale avrebbe dovuto adottare. La stessa sarebbe stata successivamente sottoposta alle eventuali opposizioni ed osservazioni per poi fare ritorno in Consiglio. A quel punto, la proposta di variante sarebbe stata trasmessa all’assessorato regionale Territorio e ambiente che avrebbe provveduto all’approvazione ed alla sua esecuzione in tempi, come è facile immaginare, imprevedibili”.
Ma c’è anche una seconda possibilità, un iter agevolato per opere di interesse pubblico e di importanza sovracomunale. “Questo procedimento contempla l’esclusione della Vas, valutazione strategica ambientale, e la redazione della Via, valutazione di impatto ambientale. Questa procedura risulta più snella in quanto prevede l’approvazione diretta dell’assessorato Territorio e ambiente entro 45 giorni. Inoltre, per quanto concerne la valutazione dell’area, che tiene conto non solo degli aspetti urbanistici ma anche afferenti alla tipologia di struttura da realizzare, l’Asp ha dato l’incarico ad un tecnico altamente specializzato, Giuseppe Pillitteri. Alla luce di questo, non possiamo che rendere merito alla scelta del sindaco, Francesco Italia, di aver imboccato una strada più rapida e meno impegnativa in termini di costi e risorse umane per il Comune”.
Maura Fontana si dice però preoccupata dal fatto che “chi muove tali accuse avrebbe scelto diversamente con un azzardato utilizzo dei soldi dei cittadini. Se c’è un merito da attribuire al sindaco Italia è sicuramente quello di aver agito da buon amministratore nell’interesse anche di chi lo accusa. Non si può, infatti, non ricordare che il consiglio comunale, nella seduta del 14 novembre del 2018, aveva scelto di collocare il nuovo ospedale nell’area della Pizzuta, diversa da quella presa in considerazione dall’Asp. E tra i sostenitori di questa soluzione c’era anche il gruppo consiliare di chi, in modo stucchevole, oggi tenta di attaccarsi al petto qualche medaglia”.




Nuovo ospedale di Siracusa, costruito su di un’area mai presa in considerazione prima

Una nuova perizia tecnica è alla base dell’individuazione della nuova area su cui costruire l’ospedale di Siracusa. A redigerla è stato anche questa volta l’urbanista Giuseppe Pellitteri, su incarico dell’Asp di Siracusa. Viene così fuori una mezza sorpresa: il terreno individuato (200.000mq), nei pressi dello svincolo autostradale sud, non è uno di quelli presi precedentemente in considerazione. Non era un mistero che fossero stati disposti approfondimenti, dopo alcune perplessità emerse dopo la pubblicazione della precedente superperizia. Ed ecco che il 19 novembre viene allora depositata l’ultima, e a questo punto decisiva, valutazione tecnica che individua “l’area ideale secondo criteri di scelta oggettivamente predefiniti in prossimità dell’incrocio tra la SS124 e l’Autostrada Siracusa-Catania”, come da planimetria allegata agli atti (sotto).

Cosa è cambiato nel giro di pochi mesi, dalla prima perizia all’ultima? In mezzo ci sono stati importanti decisioni della Regione, come la promozione a Dea di II livello dell’ospedale di Siracusa e l’aumento di posti letto (420). Elementi che hanno spinto verso la nuova individuazione, così da bypassare anche quelle problematiche che potevano nascere da vincoli paesaggistici di recente istituzione nelle aree precedentemente analizzate, sulla scorta di vari provvedimenti nel tempo del Consiglio comunale di Siracusa.
“Ma questa è una di quelle cose che il sindaco di Siracusa, nella bramosia di assumersi meriti non suoi, ha dimenticato di dire”, attacca Enzo Vinciullo. La bocciatura delle aree che erano state in precedenza prese in considerazione confermerebbero, secondo il leader di Siracusa Protagonista, le perplessità che erano state espresse da più parti. Lo stesso Vinciullo era stato tra i primi a segnalare ed evidenziare i vincoli esistenti, alcuni recenti, che avrebbero reso inedificabile l’ospedale là dove si stava considerando la sua realizzazione. “Io capisco che la Regione e un tecnico incaricato dall’Asp, ancorché bravissimo, non abbiano conoscenza del nostro territorio, ma che il sindaco della città non sappia quali siano i vincoli posti a difesa del territorio lascia alquanto sbigottiti”, la critica rivolta ad Italia e su cui Vinciullo basa la nuova richiesta di dimissioni. “Saccenti e saputelli come sono, continueranno a dire che il merito è loro, ma l’unica cosa che hanno saputo collezionare in questa vicenda è l’esproprio da parte della Regione della funzione e dei compiti del Comune di Siracusa e una serie di brutte figure veramente gravi e insopportabili, legate alla mancata conoscenza dei vincoli di cui questa città gode per tutelare il proprio territorio. E nel frattempo, grazie a ciò, è passato un altro anno”.
Intanto, pronta la convenzione per l’affidamento degli accertamenti e degli studi preliminari sull’area, idonei a consentire la verifica della fattibilità tecnica del nuovo ospedale di Siracusa. Da valutare gli aspetti geologici, geotecnici, idraulici, idrogeologici, agricoli forestali e di bonifica ambientale. Attività che l’ufficio tecnico dell’Asp potrà svolgere in collaborazione con i tecnici del Comune di Siracusa, con l’obiettivo di contenere i costi ed accelerare la conclusione degli studi.




VIDEO. Studenti “ciceroni” e musica con il Fai: il Paolo Orsi come mai visto prima

Un museo Paolo Orsi inedito, con un’atmosfera forse mai respirata. Giovani guide, giovani visitatori, perfino la musica, all’ingresso, con ragazzi ad accogliere con i loro piccoli “live” circa mille studenti provenienti da diverse scuole del territorio. Le mattinate d’inverno Fai stanno dando un’impronta ben precisa, che può rappresentare anche un bel modello su cui basare prossime iniziative di valorizzazione dei beni culturali del territorio. Non una previsione azzardata, ma una possibilità concreta. Il museo vissuto, questa mattina, ha sostituito l’immagine del museo semplicemente visitato. Bella l’immagine delle moto parcheggiate nei pressi dell’ingresso, che voleva dire tanti giovani in uno dei piu’ importanti luoghi della cultura di Siracusa. Bello immaginare che possa ripetersi. A dirlo è anche il direttore del Parco  Archeologico, Calogero Rizzuto, soddisfatto di un evento che probabilmente non sarà unico, proprio per la ventata di gioia che i ragazzi hanno portato al museo, anche a beneficio del personale. Parlano di prospettive il delegato Fai di Siracusa, Sergio Cilea parla già di prospettive e il direttore del parco archeologico, Calogero Rizzuto




“Ombre nere”, perquisizioni anche a Siracusa nell’indagine sull’eversione di destra

Perquisizioni in corso anche a Siracusa ed in alcuni centri della provincia nell’ambito dell’operazione condotta dalla Digos di Enna su estremisti di estrema destra. Secondo gli investigatori, era stata messa in piedi una rete per la costruzione di un movimento d’ispirazione filonazista, xenofoba ed antisemita chiamato “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori”. La Procura di Caltanissetta dirige le indagini, in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. “Ombre Nere” il nome dell’operazione.
Per il momento non filtrano particolari dettagli sui risultati dei sopralluoghi condotti dalla Digos di Siracusa nel territorio della provincia. Confermata però l’attività in corso.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini scattate due anni fa, il gruppo si sarebbe speso in campagne di reclutamento social. In alcune conversazioni intercettate si sarebbe fatto riferimento alla presunta disponibilità di armi ed esplosivi.
L’inchiesta è coadiuvata dagli omologhi uffici di Milano, Monza Brianza, Bergamo, Cremona, Genova, Imperia, Livorno, Messina, Torino, Cuneo, Padova, Verona, Vicenza e Nuoro. In totale sarebbero 19 gli indagati.




Cani avvelenati a Priolo, trovate le esche. Il sindaco: “Malvagità che ci turba”

L’Asp di Siracusa presenterà una denuncia contro ignoti, per risalire al responsabile dell’ennesimo episodio di avvelenamento ai danni di cani, avvenuto martedì sera nei pressi della stazione di Priolo. Anche il sindaco, Pippo Gianni, esprime dura condanna per l’accaduto. “La cattiveria e la malvagità perpetrate ai danni di animali innocenti che non sanno difendersi, lasciano turbati e sgomenti. Un gesto disumano, che desta grande preoccupazione e disagio. E’ nostra intenzione – ha continuato il primo cittadino – condurre tutti gli accertamenti necessari ad individuare il responsabile di tale ignobile azione. Invitiamo a segnalare immediatamente alla Polizia Municipale e alle Forze dell’Ordine qualsiasi elemento utile all’individuazione del responsabile”.
Nella serata di martedì, insieme all’Asp, ai veterinari e ai volontari, sul posto si è recato il comandante di Polizia Municipale, Pippo Carpinteri, che ha eseguito un sopralluogo volto a bonificare l’area, così come previsto dalla normativa vigente. Ieri mattina nell’area è stata apposta la segnaletica che avvisa del rischio di avvelenamento. Nel pomeriggio sono state trovate e rimosse anche le esche avvelenate, messe a disposizione dell’Asp per le relative analisi. “Visionate dai Vigili Urbani e dalla Polizia le telecamere della zona – ha fatto sapere Carpinteri – e sembra sia stata trovata qualche immagine utile, adesso al vaglio degli inquirenti, volta all’individuazione del responsabile”.




VIDEO. Teatro Greco: vietato calpestare i gradoni, nuovi percorsi per proteggerlo

Nuovi percorsi e nuove regole per le visite all’interno del parco archeologico. Il direttore, Calogero Rizzuto sta dando una nuova impronta alla gestione del patrimonio culturale del territorio, che può contare da qualche mese sull’autonomia. Con la sua guida è già stato stabilito, ad esempio, che i gradoni del Teatro Greco, viste le delicate condizioni della cavea, non possano essere calpestati. Questa, insieme ad altre misure, tendono alla tutela dei beni culturali, accanto alla valorizzazione.  Avviato un confronto, a questo proposito, con le guide turistiche con nuove ipotesi allo studio per offrire ai turisti un servizio migliore e per certi versi innovativo. Un’apertura anche nei confronti del territorio, che rappresenta, secondo quanto spiega ai nostri microfoni, un primo passo fondamentale verso una rivisitazione totale di alcuni aspetti della gestione della Neapolis.




Fontanarossa e la privatizzazione, secco no di Prestigiacomo (FI) e Ficara (M5s)

La privatizzazione dell’aeroporto di Fontanarossa provoca reazioni anche nella politica siracusana. Due parlamentari, Paolo Ficara (M5s) e Stefania Prestigiacomo (FI), manifestano tutte le loro perplessità e preoccupazioni.
Ficara ha depositato una interrogazione parlamentare. “Privarsi della gestione pubblica di un bene fondamentale per l’economia dell’isola e che serve un territorio vastissimo e produttivo che abbraccia oltre tre province, significherebbe concedere l’ennesimo favore ai grandi gruppi privati. Un errore strategico e potenzialmente dannoso per l’intero sistema aeroportuale ed economico siciliano con ricadute che potrebbero essere devastanti, ad esempio, anche per l’aeroporto di Comiso”, dice in una nota. “Qui si vuole privatizzare una infrastruttura pubblica che negli ultimi anni, pur con tutti i suoi limiti, ha prodotto utili nonostante le ridotte capacità di investimento dei soci pubblici come il Comune di Catania (l’unico a non vendere la sua quota del 2,5%) e l’ex Provincia Regionale di Siracusa, entrambe in dissesto. Ricordiamo che il 12,5% di SAC è della ex Provincia Regionale di Siracusa e dopo aver subito lo smacco della rappresentanza nel C.d.A; adesso la vendita della quota azionaria da parte della CamCom del Sud-est, e quindi la perdita del controllo pubblico, sarebbe un altro duro colpo. Fontanarossa è arrivata ai livelli in cui è grazie ai soldi dei contribuenti – spiega ancora il parlamentare del M5s – mentre ora si pensa di servire la tovaglia apparecchiata ai privati che nulla hanno messo per questi risultati. Se proprio si deve vendere, per ragioni di cassa e di maggiori investimenti, si vendano le quote di minoranza e si assicuri ancora il controllo pubblico sulla gestione dell’aeroporto di Catania”. Poi la pungolatura alla Regione: “ha sin qui disatteso il suo ruolo guida nello sviluppo strategico del settore. Sono mesi che il gruppo M5s all’Ars chiede al presidente Musumeci una seria discussione in Assemblea. Ma come su tanti altri temi, solo silenzio”, conclude Ficara.
Per Stefania Prestigiacomo (FI), “la vicenda della privatizzazione dell’aeroporto di Catania sta assumendo giorno dopo giorno toni e caratteristiche sempre più opachi e preoccupanti. Anche la Regione, nonostante le stentoree dichiarazioni di alcuni esponenti del suo governo, ha dato con il suo rappresentante il via libera all’operazione di svendita del gioiello di famiglia siciliano. Tutta la vicenda, che ha radici nell’era Crocetta e aleggia sugli scandali che hanno travagliato la Regione in quegli anni, appare economicamente e politicamente priva di senso, se l’obiettivo, s’intende, è la tutela e la valorizzazione di un bene pubblico. La SAC, società pubblica, con capitale a maggioranza della SuperCamera di Commercio della Sicilia sud orientale gestita dal presidente Pietro Agen, vero deus ex machina della privatizzazione, è una società in attivo, che produce utili, che non si comprende per quale ragione vada svenduta al privato”, sottolinea l’ex ministro dell’Ambiente. “E’ assolutamente inspiegabile la distanza sciroccosa della Regione da una vicenda chiave per lo sviluppo del trasporto isolano. Perché la Regione non ha bloccato politicamente Agen? Perche non ha voluto vederci chiaro? Se la Regione intende continuare su questa strada dissennata, se intende continuare a sponsorizzare e condividere i progetti di Agen, proceda, ma non nel nome di Forza Italia e sappia che la battaglia per restituire dignità e trasparenza nelle scelte che riguardano il patrimonio pubblico non finisce. E’ appena iniziata”, chiarisce a brutto muso Stefania Prestigiacomo.