Noto. Chiusura del Pronto soccorso, cinque medici indagati: “falsi infortuni refertati”

Cinque avvisi di conclusione indagine emessi dalla Procura di Siracusa sono stati notificati dalla Guardia di Finanza nei confronti di altrettanti medici dell’Ospedale di Noto, accusati, in concorso, dei reati di falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio.
Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Noto sotto la direzione dei sostituti procuratori Andrea Palmieri e Salvatore Grillo, hanno riguardato le assenze di personale medico che hanno determinato, nella scorsa estate, la chiusura del Pronto Soccorso del Nosocomio netino.
In particolare, i dottori, tutti impiegati presso la citata azienda ospedaliera, si sarebbero refertati vicendevolmente falsi incidenti sul lavoro, dichiarandosi tutti inabili al servizio e costringendo così i vertici dirigenziali a chiudere il Pronto Soccorso di Noto a causa dell’assenza del numero minimo di medici disponibili all’impiego.




Cinque “avvisi” per i medici del Ps del Trigona di Noto, il sindaco: “cattive coincidenze”

La notizia degli avvisi di conclusione indagini notificati a 5 medici del Pronto Soccorso dell’ospedale di Noto non pare aver sorpreso il sindaco Corrado Bonfanti. “Che la giustizia faccia il proprio corso. Noi eravamo intervenuti in tempo perché troppe coincidenze, anzi troppe cattive coincidenze, facevano presagire al sacco a danno della nostra comunità”. Queste le sue prime parole. I medici sono accusati, in concorso, dei reati di falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio.
I fatti si riferiscono ai primi giorni di luglio 2019, quando, a seguito della chiusura del Pronto Soccorso di Noto da parte dell’Asp 8 di Siracusa per “gravi criticità di organico”, il sindaco Bonfanti presentò un esposto a Carabinieri di Noto per effettuare opportuni accertamenti e per valutare eventuali profili di penale rilevanza sugli accadimenti nell’ambito di una vicenda amministrativa che riguardava la tutela del territorio e la salvaguardia della salute pubblica.




Siracusa. In auto con 100 grammi di cocaina e 10mila euro in casa: arrestato 44enne

Fermato per un controllo su strada dai Carabinieri di Siracusa, è stato trovato in possesso di 100 grammi di cocaina. E’ scattato l’arresto in flagranza per Giuseppe Di Blasi, 44 anni. La droga era probabilmente destinata allo spaccio nelle piazze di spaccio locali ed avrebbe garantito un guadagno di diverse migliaia di euro.
Una successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di una ingente somma di denaro in banconote di diverso taglio, pari a quasi 10.000 mila euro che, verosimilmente provento di attività di spaccio. Rinvenute anche varie schede telefoniche usa e getta per cellulari. Dopo l’arresto, Di Blasi è stato accompagnato in carcere a Cavadonna a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Siracusa. Consegna mastelli, falsa partenza in via Elorina: slitta a domani l’apertura

Falsa partenza per il punto di ritiro mastelli per la differenziata di via Elorina. Questa mattina, infatti, le porte dei locali destinati al servizio aggiuntivo sono rimaste chiuse. Brutta sorpresa per le decine di persone già in fila alle 8.30, dopo l’annunciata apertura – prevista per stamattina – dello sportello, dedicato in particolare ai residenti nelle contrade marinare.
Un problema con il sistema informatico ha bloccato l’avvio del servizio. Tutto adesso risolto. Da domani porte aperte per davvero. Dalle 8.30 alle 14, si possono ritirare gratuitamente i kit per la raccolta differenziata presentando tessera sanitaria, documento d’identità ed una bolletta Tari (non importa se pagata o meno). Dal 2 dicembre, in tutta la città la raccolta dei rifiuti avverrà con il sistema del porta a porta. Calendario unico per le utenze domestiche, due calendari per le attività commerciali e food.
Confermato, intanto, lo stop alla raccolta dell’organico prevista per sabato a causa dei noti problemi di conferimento in impianto.




Siracusa. Debito di memoria: intitolata al latinista Antonino Immè un’area a verde

E’ stata intitolata alla memoria del latinista Antonino Immè l’area a verde di viale Regina Margherita, nei pressi del parco dei Marinaretti. E’ stato l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, a svelare la targa dopo aver ricordato la figura del siracusano Immè. “Dedicandogli questo bellissimo spazio a verde- ha detto – colmiamo un ritardo che Siracusa deve a questo latinista la cui importanza va oltre i confini nazionali. Basti pensare che la città francese di Pau alla sua morte, avvenuta nel 1988, decise di erigere una stele dedicata a tutti quei cultori e studiosi che hanno fatto del Latino la lingua che lega i popoli di tutta la terra. Nella stele, accanto al suo nome, si trovano quelli di Terenzio, Seneca, Ausonio, Eginhard, Thomas More, Pascoli”.
Antonino Immè, nato a Melilli, ma siracusano di adozione, è considerato come lo studioso ed il divulgatore più importante mondiale della lingua latina della seconda metà del Novecento. Docente del Liceo Gargallo, nel 1939 si trasferì a Roma dove fondò periodici scolastici in lingua latina quali “AVENTINUM” e “ MAS” letti ed apprezzati in tutto il mondo. Trasferitosi in Francia nel 1978, diede poi vita a diverse iniziative miranti all’uso ed alla diffusione della lingua latina come strumento di pace e di dialogo tra i popoli.




Siracusa. Il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza per il maltempo

Il Consiglio dei ministri ha deliberato ieri sera la dichiarazione dello stato di emergenza a causa del maltempo anche per la provincia di Siracusa. In arrivo misure straordinarie dopo i danni causati dagli eventi meteorologici che si sono verificati a partire dal mese di settembre 2019.
Lo stato di emergenza riguarda anche le province di Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Trapani. Le somme per i provvedimenti straordinari saranno trasferite alla Regione che ripartirà alla ripartizione seguendo le richiesta dello stato di calamità presentate dai vari Comuni.




Siracusa. Una barriera “sonora” a Targia per dividere le corsie: piazzati i defleco

Ultimo intervento (al momento) per aumentare la sicurezza stradale a Targia. Sul lungo rettilineo tristemente famoso per l’elevato numero di incidenti, spesso mortali, sono stati piazzati questa mattina i cosiddetti deflego. Sono dei delineatori stradali flessibili, in gomma speciale vulcanizzata ad elevata elasticità. Resistenti agli urti ed agli schiacciamenti, riprendono la posizione verticale dopo essere stati “investiti” dai veicoli in transito, senza distaccarsi dal piano stradale. Questo crea un fastidioso suono, oltre che un sobbalzo che è meglio evitare alle sospensioni delle auto, per avvisare gli automobilisti che si è oltrepassata la linea di divisione, invadendo la corsia opposta. Una “barriera” sonora, insomma.
L’idea spartitraffico non è ancora tramontata del tutto. Dopo la misurazione puntuale degli spazi disponibili, è in corso una progettazione che – tramite l’allargamento delle attuali corsi, utilizzando gli spazi già disponibili – potrebbe finalmente rendere possibile la realizzazione dell’opera richiesta a gran voce.




Violenza sessuale su minori, tre rinvii a giudizio: anche la madre dei 3 bimbi

Sono state rinviati a giudizio le tre persone accusate di abusi sessuali ai danni di minori. Il processo inizierà il 6 marzo del prossimo anno. Sul banco degli imputati il 41enne Mario Schiavone, carabiniere, la madre delle vittime di 43 anni e Nuccio Ippolito (46 anni), il padre della convivente del figlio maggiore della donna.
L’orribile vicenda era venuta alla luce un anno fa circa, quando i carabinieri arrestarono i tre, residenti in un centro in provincia di Siracusa.
Le violenze nei confronti delle vittime, un maschietto di 3 anni e due femminucce di 4 e 7 anni, avrebbero avuto inizio nel 2014.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la madre avrebbe fatto prostituire i figli per cifre irrisorie, fino a 20 euro. Dai riscontri di indagine, gli abusi sarebbero avvenuti in un garage.
Determinanti, ai fini delle indagini, sono state le denunce degli assistenti sociali che, sentendo le bambine, sarebbero riusciti a scoprire il loro agghiacciante segreto.




Il ministro degli Esteri in Sicilia: per Di Maio tappa anche a Rosolini, Noto ed Augusta

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarà in Sicilia questo fine settimana per visitare alcune città colpite dal maltempo e incontrare attivisti e portavoce M5S del territorio. Tappa anche in provincia di Siracusa: sabato il ministro degli esteri sarà alle 17.30 a Rosolini e poi a Noto per incontrare i sindaci Incatasciato e Bonfanti. Poi alle 20.00, ad Augusta, è in programma un incontro pubblico con i cittadini insieme agli attivisti e ai portavoce del MoVimento 5 Stelle nella sala comunale Rocco Chinnici, in piazza Duomo.




Siracusa. Tari, ma quanto mi costi? Bolletta salata: 442 euro in media per famiglia

In questi giorni è arrivato a casa dei siracusani il temuto conguaglio della Tari. La tassa sulla spazzatura rimane una delle più care, anche a livello nazionale. Secondo l’Osservatorio di Cittadinanzattiva, a Siracusa il costo medio sostenuto dalle famiglie è di 442 euro ed è l’ottava bolletta più salata d’Italia, la terza in Sicilia.
Catania è il capoluogo più caro (504 euro). Al secondo posto c’è Cagliari (490) e poi Trapani (475). Nella top ten delle città dove si paga la Tari più cara ci sono altre due siciliane: Agrigento (9.a, 425 euro) e Messina (10.a, 419).
Questo ultimo dato rende evidente la frattura esistente tra nord e sud del Paese. Basti pensare che la regione più economica è il Trentino Alto Adige con 190 euro di spesa media per il servizio rifiuti.
Più di due famiglie su tre (precisamente il 68,2%) ritengono di pagare troppo per la raccolta dei rifiuti: la percentuale sale all’83,4% in Sicilia, segue l’Umbria con l’80,2%, la Puglia con il 79,1%, la Campania con il 78,4%.
L’analisi di Cittadinanzattiva evidenzia anche come, oltre ad essere costoso, il servizio gestione rifiuti è giudicato insoddisfacente e con limitate agevolazioni a sostegno del pagamento della tariffa.
A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 258 euro), segue il Centro (299 euro), infine il Sud, più costoso (351 euro).