Siracusa. Il parere della Protezione Civile: no spartitraffico a Targia, c’è una alternativa

E’ diventato pluricitato in queste ore il parere della Protezione Civile comunale su Targia e sullo spartitraffico nel rettilineo teatro di diversi incidenti, purtroppo anche mortali. Ma cosa dice esattamente quella nota che risale al 12 marzo scorso?
E’ vero che chiude le porte in faccia ad ogni possibilità di installare un guardrail, fisso o mobile, in una strada che è via di fuga dalla zona industriale verso il capoluogo, in particolare postazione per mezzi di soccorso. Ma è anche vero che la Protezione Civile indica una soluzione alternativa: “sarebbe opportuno realizzare per il tratto di strada in questione, ove fosse possibile, delle corsie complanari di emergenza che garantirebbero i flussi veicolari dei mezzi di soccorso in caso di incidenti a rilevanza esterna in ogni singolo impianto all’interno del polo petrolchimico”.
Per i suoi compiti, quell’ufficio deve prendere in esame l’ipotesi dell’incidente industriale e non può soffermarsi sullo scenario dell’incidente stradale grave. Questo, quindi, non deve sorprendere. Semmai, è il caso di soffermarsi sull’esistenza di una soluzione praticabile avallata dall’ufficio: questa è la novità per il dibattito pubblico.
Ma quanto costa? Dove prendere i soldi? Esiste il progetto? Ecco, oggi la politica siracusana dovrebbe forse concentrarsi sul fornire risposte a questi tre interrogativi, per rendere realizzabile quella che appare l’unica soluzione possibile e senza controindicazioni. Contrada Targia è vissuto come tema emergenziale dall’opinione pubblica locale. Come tale, una emergenza, va allora affrontato.
Utili i provvedimenti sin qui assunti, ma non decisivi nell’affrontare e risolvere il problema. Certo però che fa specie annotare misure di Protezione Civile per i circa 900 metri del rettilineo di Targia quando a nord ed a sud – bretella di ingresso a Scala Greca, ex SS114 – esistono già evidenti difficoltà quotidiane, incompatibili con misure di sicurezza in caso di incidente industriale o calamità. A proposito, qualcuno si ricorda ancora del viadotto di Targia?




Siracusa. Spartitraffico a Targia, c’è chi dice si: Moena Scala, “non si può rimandare”

“Si allo spartitraffico a Targia”. A dirlo non è semplicemente un cittadino qualunque. Anche la presidente del Consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala, indica nei new jersey in cemento armato l’unico rimedio per evitare che si ripetano tragedia come quella di ieri o dello scorso febbraio. “Non possiamo più rimandare interventi drastici a tutela dell’incolumità dei cittadini. La politica tutta si impegni subito affinché questo drammatico bollettino di sangue venga interrotto”, scrive poche ore dopo il drammatico incidente di contrada Targia.
Posizione diametralmente opposta a quella del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che segnala l’impossilità di realizzare lo spartitraffico, sulla scorta di un parere negativo espresso dal responsabile dell’ufficio Comunale protezione civile. Parere datato marzo 2019, dopo la richiesta dell’allora assessore Randazzo di realizzare una barriera fisica per dividere le corsie di Targia.
Moena Scala, insieme ai consiglieri Burgio e Ficara, ritiene però quel parere “assolutamente inappropropriato” e chiede – oltre alla teoria – di contestualizzare il tratto stradale “a ciò che lo precede e lo segue e soprattutto di tenere conto della grande pericolosità dello strada e dell’esistenza di strumenti tecnologici che oggi vengono in supporto a tali opere”.
Il tratto dalla zona industriale alla città è preceduto da un lungo rettilineo “realizzato proprio come chiediamo noi, ovvero con posizionamento di guard rail spartitraffico sulla carreggiata. Ed è seguito dalla cosiddetta bretella di Targa, ancor più problematica in termini di larghezza della carreggiata, di livelletta stradale e di aree di sosta inesistenti o quasi”, dice ancora Moena Scala. “Se il flusso veicolare in questi due tratti che precedono e succedono il tratto in questione, è già limitato ad una capacità di traffico ben inferiore a quella che si avrebbe nel rettilineo della Targia, come si può pensare di giustificare un mancato posizionamento di barriere stradali di protezione senza tenere conto della contestualizzazione della strada in un impianto viario già di suo parecchio compromesso in termini di capacità?”. L’analisi è, in effetti, pertinente.
La presidente del Consiglio comunale non si ferma a questo. “Esistono tantissimi casi di tratti stradali separati da new jersey che sono a doppio senso di marcia e che, in caso di emergenza, tramite degli opportuni sistemi tecnologici comandati a distanza e coadiuvati da impianti di diffusione audio, possono facilmente trasformarsi in una unica via di fuga unidirezionale, semplicemente delimitata da uno spartitraffico che non rappresenterebbe in alcun modo un impedimento alla viabilità su due corsie monodirezionali”.




Nuove soluzioni per Targia: jersey mobili e rotatorie, proposta di Cantiere Siracusa

“Presenteremo un atto di indirizzo urgente in Consiglio comunale affinché l’amministrazione si faccia carico di interloquire con i soggetti privati che insistono su Targia per ottenere una fascia stradale di 3 metri al fine di poter istallare un guardrail fisso e una rotatoria per la migliore fruizione del flusso veicolare e commerciale”.
L’ex assessore comunale Gianluca Scrofani, esponente di Cantiere Siracusa, anticipa le misure richieste per evitare che in contrada Targia possano ripetersi incidenti stradali gravi.
“Sono vicino alla famiglia della vittima, a cui sento di esprimere il mio cordoglio. Nelle more che il procedimento amministrativo venga espletato, si ritiene indispensabile una deroga alle disposizioni della Protezione civile. Vero è che il tratto stradale rappresenti una viabilità di emergenza, che deve garantire una via di accesso e di fuga privilegiata per mezzi di soccorso e popolazione, ma il carattere di urgenza e la serie di morti su questa strada impone scelte di buonsenso. Si trovi in fretta un accordo con i proprietari dei terreni limitrofi alla strada, che so già essere d’accordo in linea di massima, ma nel frattempo si appongano jersey mobili temporanei che in quanto precari non rappresenterebbero un ostacolo per i mezzi di emergenza e di evacuazione in caso di incidente industriale”.




Siracusa. Fuoco nella notte in via Agatocle: doloso il rogo che ha distrutto un’auto

Doloso l’incendio di un’auto parcheggiata in via Agatocle. Le fiamme hanno avviluppato una Alfa Romeo Giulietta di proprietà di un uomo di 33 anni. L’allarme è scattato alle 4,09. Sul posto, una squadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di via Von Platen che si sono occupati dello spegnimento del rogo. I rilievi effettuati immediatamente dopo non hanno lasciato spazio ai dubbi.  Indagini in corso , affidate alla polizia, per risalire al movente e ai responsabili dell’atto incendiario. Insieme ai vigili del fuoco sono intervenuti gli uomini delle Volanti.




Siracusa. Condannati a lavori di pubblica utilità a servizio del Comune

Chi è stato condannato allo svolgimento di lavori di pubblica utilità, potrà espiare la pena prestando la propria attività al Comune di Siracusa. Lo permette una convenzione siglata nei giorni scorsi tra il Ministero della Giustizia e Palazzo Vermexio. Dieci persone in totale, ma non più di 5 contemporaneamente, potranno lavorare gratuitamente a favore della collettività siracusana, per il periodo di tempo previsto dalla loro condanna.
Potranno collaborare alla cura e manutenzione del verde pubblico, servizi di facchinaggio, centralino, custodia, randagismo e manutenzione ordinaria. A seguirli saranno dirigenti e funzionari comunali, nominati tutor.
L’unico obbligo a carico del Comune è la stipula di assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.




Gravissimo incidente a Targia, ancora una vittima sulla strada

Gravissimo incidente ancora a Targia. C’è una vittima. La strada è chiusa, è arrivato anche l’elisoccorso per uno dei feriti, pare un bambino. Le sue condizioni non sarebbero gravi.
Per ironia della sorte, erano in corso i lavori per la realizzazione della segnaletica orizzontale.
La vittima è un 34enne di Augusta, Sebastiano Cavaliere. Tre le vetture coinvolte: due Audi e una Smart. La vittima era alla guida di quest’ultima auto. Spaventosa la scena che si è presentata ai primi soccorritori.
La dinamica è ancora in fase di ricostruzione ma pare che all’origine del terribile uncidente possa esservi un sorpasso azzardato.
Ancora una volta emerge la necessità di uno spartitraffico.




Incidente mortale a Targia, la rabbia sui social: non più rinviabile lo spartitraffico

E adesso lo spartitraffico in contrada Targia non è più rinviabile. Di fronte all’ennesima tragedia, non si può solo parlare di limiti di velocità come se l’apposizione di un cartello o di una multa eviterà in futuro altri imprevedibili eccessi. Ci sarà sempre chi non rispetterà una regola o una norma su strada. In fondo, se fossimo rispettosi di leggi e precetti non ci sarebbe bisogno di recinzioni per difendere le case, di telecamere contro chi abbandona i rifiuti e utopicamente non ci sarebbe neanche bisogno di forze dell’ordine. Ma la realtà è un’altra cosa.
Chi ha la responsabilità di guidare una comunità deve saperne curare la sicurezza, anche a costo di forzature. Lo spartitraffico a Targia, con uno o due tornaindietro, non è compatibile con le esigenze di Protezione Civile? Si definiscano meglio le esigenze di Protezione Civile. Evitare altre morti, evitare altro sangue su strada non è forse esigenza di Protezione Civile? O si deve considerare prioritaria solo una eventuale, remota calamità?
Contrada Targia è via di fuga dalla zona industriale verso Siracusa. In caso di emergenza, nessun siracusano potrebbe lasciare la città percorrendo quella strada. Scatterebbero i cosiddetti cancelli di Protezione Civile.
E poi, in fondo alla fine di Targia la strada diventa la provinciale ex Ss114, lo spartitraffico c’è e non si ha notizia di incidenti o problemi per il passaggio dei mezzi di soccorso.
Perchè no allo spartitraffico? Una barriera fisica per evitare pericolosi attraversamenti di carreggiata, che andrebbero regolati in altra maniera (tornaindietro). Una barriera fisica per evitare sorpassi azzardati e piè veloci. Una barriera fisica per salvare vite. Più e meglio di un display luminoso che indica la velocità. Più di un marker stradale. Più di un deflettore.
Le polemiche infuriano sui social. Già a febbraio, dopo l’ultimo tragico incidente che è costato la vita al giovane Gianluca, si era levata forte la richiesta di misure idonee di sicurezza: uno spartitraffico. E adesso rabbiosamente vengono reiterate. Saranno ascoltate questa volta?




Siracusa. Mortale a Targia, cordoglio del sindaco. “Impossibile lo spartitraffico”

“Vorrei esprimere a nome dell’intera amministrazione comunale di Siracusa sentito cordoglio e vicinanza alle famiglie della vittima e delle persone coinvolte nel tragico e fatale incidente verificatosi a Targia oggi pomeriggio”. Così il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, poche ore dopo lo scontro costato la vita ad un 34enne.
Il primo cittadino ricorda gli interventi realizzati per aumentare la sicurezza di chi percorre contrada Targia. “Utilizzando risorse del fondo di riserva (130.000,00 euro) per il rifacimento del manto stradale e altre somme (50.000,00 euro) per l’installazione di dissuasori e indicatori luminosi di velocità, e relativa segnaletica verticale e orizzontale. Sono stati, inoltre, ripuliti i margini della carreggiata e, grazie al servizio di telelaser, solo da febbraio a settembre sono stati elevati, in quel tratto, 240 verbali di infrazioni da parte della polizia municipale”.
Niente da fare per lo spartitraffico. Ancora una volta vengono opposte di Protezione Civile. “Il posizionamento di uno spartitraffico, soluzione già da tempo ipotizzata dall’amministrazione, non può essere perseguito in quanto, a giudizio tecnico della protezione civile, rappresenterebbe un ostacolo per i mezzi di emergenza e di evacuazione in caso di incidente industriale. Ritengo che le campagne di sensibilizzazione, i controlli serrati, le nuove tecnologie, la prudenza e il buon senso alla guida insieme al rispetto delle regole, possano rendere sicura la circolazione in quel tratto di strada – ove il limite orario è di 50 Km/h – come nella generalità delle nostre arterie cittadine. Ciò non toglie che chiederemo ai tecnici di proporre e valutare ulteriori soluzioni compatibili per evitare nuove tragedie”.
Poi l’invito ad evitare strumentalizzazioni. “La sicurezza dei cittadini riguarda tutti i siracusani ed è una priorità che accomuna tutti noi”, dice il sindaco, Francesco Italia.




L’adesivo delle polemiche e le “X” nere sui loculi: che sta succedendo al cimitero?

L’adesivo notato al cimitero, accanto ad alcuni loculi, con l’invito a pagare il rinnovo per la concessione (SiracusaOggi.it di ieri), è adesso al centro di una ennesima diatriba politica. La consigliera comunale di Siracusa Cetty Vinci ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco, all’assessore alla legalità e al segretario generale per sapere nel dettaglio cosa stia accadendo nel cimitero municipale.
“Mi giungono svariate segnalazioni di cartelli affissi in corrispondenza di alcuni loculi, con la scritta ‘Comune di Siracusa – concessione loculo da rinnovare’ o di altri loculi dove sarebbe stata apposta un segno X con un pennarello nero. Se da un lato, grazie al generoso sostegno economico offerto dall’ex consigliere comunale Salvo Sorbello, finalmente la navetta interna è sempre a disposizione delle persone non autosufficienti, dall’altro non si comprende come si possano mettere in atto azioni così improvvisate e che seminano sconcerto e disorientamento in coloro che vanno a rendere omaggio ai loro cari defunti. Desidero inoltre conoscere se tali atti rispettino le norme vigenti, anche quelle relative alla tutela della privacy. Chiedo inoltre di sapere quale sia lo stato di attuazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinarie delle strutture cimiteriali, tante volte promessi”.
Già ieri l’assessore ai servizi cimiteriali, Alessandra Furnari, raggiunta da SiracusaOggi.it aveva liquidato la vicenda come “datata”. La foto sarebbe stata “vecchia” e quegli adesivi erano solo un esperimento superato. Non doveva essere ancora lì, insomma. Però c’è. Anzi, ci sono. “E sono centinaia. Non ci prendano in giro. Non ci sono scuse e non c’è giustificazione”, tuona il presidente del comitato Gli Angeli, Giacinto Avola. “Inutile sperare che si scuseranno mai per tutti gli atti improvvidi commessi attorno al cimitero…”.
Sullo sfondo, la polemica mai sopita sul provvedimento con cui è stato chiesto il pagamento del rinnovo della concessione dei loculi. La scadenza è stata fissata per la fine di novembre.




Siracusa. Via Elorina, il suo waterfront tra Aeronautica e Carabinieri: “si può ripensare”

“E’ ipotizzabile che la scelta sull’area che dovrà ospitare il nuovo comando provinciale di Carabinieri possa essere ripensata”. Lo dice il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) che ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione sul tema al Ministero della Difesa. “Il sottosegretario Giulio Calvisi, nella sua risposta, ha fatto riferimento ad alcune criticità emerse dopo la firma del protocollo d’intesa del febbraio 2017 tra Regione e Comando Legione Carabinieri Sicilia. Fatti e circostanze che hanno notevolmente rallentato l’originaria realizzazione che prevedeva l’utilizzo di una parte dell’area dell’Aeronautica in via Elorina come sede del Comando Provinciale. E proprio a causa di queste criticità, sono convinto che ci possano essere ancora margini per rivedere quella scelta”, spiega il deputato cinquestelle.
“L’interesse verso questa vicenda si spiega con l’importanza di quel lungomare, oggi in gran parte occupato dall’Aereonautica nella zona dell’idroscalo. Da lì può invece partire una nuova idea di sviluppo di Siracusa, diversa da quella seguita a tentoni negli ultimi 40 anni, che però sappia tenere lontano speculatori e approfittatori. È vero che dal Ministero hanno confermato l’interesse militare su quell’area, rimandando i progetti di fruizione pubblica dell’ex idroscalo De Filippis; però ritengo che una seria interlocuzione, forse sin qui mancata a tutti i livelli istituzionali, potrebbe convincerebbe la stessa Difesa della ormai superata strategicità di quella zona militare. E in fondo non mancherebbero a Siracusa aree dismesse, ma ancora nella disponibilità militare, che potrebbero favorire un ripensamento globale sul waterfront di via Elorina. Sto predisponendo ulteriori atti parlamentari per approfondire la vicenda e stimolare opportune soluzioni. Semmai non capisco come una parlamentare, ministro più volte di svariati governi, si svegli solo adesso. Ma ben venga, gli smemorati sono i benvenuti in questa battaglia per il futuro della città, a patto che si lascino da parte
interessi di speculatori e palazzinari”, dice ancora Paolo Ficara (M5).
Inevitabile, in questa giornata ed a corredo comunque di questa vicenda, un messaggio sulle Forze Armate. “La loro presenza sul territorio siracusano è importante – spiega Ficara (M5s) – e nessuno può pensare di privarsene. Non si può però restare vincolati in eterno a scelte dettate da esigenze di un tempo passato. Nuove sfide e nuove visioni chiamano con orgoglio anche le nostre Forze Armate ad adattamenti e cambiamenti di proiezione futura”.