Noto. A 10 anni piazzano il colpo: furto alla mostra d’arte

È stata ritrovata dalla Polizia di Noto la palla da biliardo in bronzo facente parte dell’opera d’arte di Man Ray denominata “Assemblange”, riproducente una mano che tiene una biglia.
La sua scomparsa era stata denunciata il 23 ottobre scorso, dalla responsabile della mostra d’arte al Convitto Ragusa.
Dagli accertamenti espletati e dalla verifica in particolare dell’impianto di video sorveglianza, gli agenti hanno scoperto che gli autori erano
minori di circa 10, 11 anni, caminanti, non imputabili per la giovane età.
Si sono introdotti nella sala al piano superiore ove era collocata l’opera d’arte e,sollevata la teca di protezione, hanno asportatato la biglia in bronzo adagiata sulle dita della mano, anch’essa in materiale bronzeo. L’opera era stata assicurata per un valore di 25mila euro.
Il pezzo mancante è stato ora rinvenuto e consegnato all’avente diritto. Gli atti venivano trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente (procura dei minori di CT) per le valutazioni del
caso trattandosi di minori assolutamente non imputabili.




E alla fine Philippe Daverio si scusò. “Ho generalizzato, non dovevo. Ma Bobbio ha vinto”

E alle fine arrivano le scuse di Daverio. Parziali e a mezzo facebook. “Mi scuso con i siciliani, perché ho generalizzato dicendo a tanti ciò che era destinato a pochi facinorosi”, scrive in apertura di un lungo post nel quale, però, dimostra di averla presa davvero male e – forse – non ancora compreso cosa è accaduto.
“Sono talvolta ingenuo e come tale, dopo una lunga giornata di viaggio e di lavoro, dopo una sommatoria di insinuazioni d’interesse mio privato lanciatomi da politici siciliani per il mio voto libero nella trasmissione dei borghi e dopo aver ricevuto minacce d’ogni genere e anche di morte a me e alla mia famiglia, mi sono trovato pure inseguito da una iena della nota trasmissione, ex candidato sindaco di Palermo, che mi ha posto una serie di tranelli. Mi ha fatto ribollire il sangue e ho sbottato come lui sperava che facessi. Non tollero i ricatti, dal nord o dal sud. E ho reagito in un modo ironico che ha generato confusione e da parte di spiriti malversati reazioni spropositate. Al Presidente della Regione Sicilia che ha dato una intervista contro di me sul Giornale di Sicilia nella quale esige la mia espulsione dagli schermi della Rai ho scritto una lettera aperta”.
Una lunga lettera dal tono ironico nella qual ricorda i suoi anni siciliani, da insegnante alla Facoltà di Architettura a Palermo e consulente per il festino di Santa Rosalia. “Ho più d’una volta in Sicilia litigato con dei siciliani; sono umano e sanguigno come lo erano i miei parenti svevi ed è forse la mia quota sveva che mi ha reso possibile intendere la complessità dell’animo siciliano, nel bene sempre e nel male talvolta”, scrive tra l’altro, rivendicando subito dopo con fierezza la sua origine francese ma il suo essere italiano al tempo stesso. Quanto al caso dei casi, le votazioni per la scelta del Borgo dei Borghi con Bobbio preferito a Palazzolo Acreide, “anche gli altri due componenti della Giuria hanno votato a favore di Bobbio: ritenere che siano stati influenzati da me è un drammatico insulto alla loro professionale competenza e alla loro rispettabilità. Sono l’una olimpionica con varie medaglie d’oro, la gentile signora triestina Margherita Granbassi e il geologo Mario Tozzi, il quale ha votato pure per Rotondella in provincia Matera, dove ha lavorato per anni (sarà quindi anche lui mosso da conflitto d’interesse per via del martelletto da geologo?) e per la quale ho votato pure io (c’eravamo forse messi d’accordo con dei pizzini passati sottobanco?). La cultura del sospetto e delle insinuazioni è repellente”. Daverio richiama la libertà di espressione e di pensiero, citando l’articolo 21 della Costituzione, e si rammarica di non poter più lavorare in Sicilia dove il clima d’odio nei suoi confronti avrebbe partorito persino minacce di morte via social.
“Le scuse a tutti i siciliani le faccio con sommo piacere, e so che alcuni mi capiranno, almeno quelli non troppo suscettibili ai pizzicotti critici”. Basterà per chiudere la polemica?




Il sindaco di Palazzolo, Gallo: “Non so se stringerei oggi la mano a Daverio…”

Al sindaco di Palazzolo Acreide, Salvo Gallo, le scuse di Philippe Daverio a mezzo social network non sono apparse “di cuore”. Il caso, pertanto, non è ancora chiuso. “Non può sostenere che il voto è valido. Non possono uscirsene tutti così”, dice ancora riferendosi al casus belli ovvero la posizione della giuria della trasmissione di Rai 3 “Il Borgo dei borghi”.
Domenica il primo cittadino di Palazzolo è stato invitato in tv, per stringere la mano al collega di Bobbio e stemperare le polemiche. Appuntamento davanti alle telecamere di Kilimangiaro. “Ma col sindaco piacentino non abbiamo niente. Anche loro, alla fin fine, sono parte lesa in questa vicenda. Non si stanno potendo godere la vittoria piena per via delle ombre che si sono allungate. Altro che stretta di mano, possiamo anche abbracciarci. Il problema non è Bobbio. Comunque non ho ancora deciso se andrò o meno in tv”.
Potrebbe esserci anche Daverio. La sua presenza non è confermata e in Rai, comunque, circola qualche imbarazzo. “Ecco, oggi non so se a lui stringerei la mano. Dipende, non pianifico. Certo, se le scuse fossero sincere e di cuore non ci sarebbero problemi. Ho letto quello che ha scritto e secondo me non ha capito bene cosa ha combinato. Crea dei solchi, divide e soffia sui regionalismi vanificando il lavoro di segue la via dell’unità, dell’Italia una e dell’Europa unita. Quel tipo di messaggio è pericoloso, mica il cannolo…”.




Siracusa, alta vincita al Lotto: quasi 39mila euro per una giocata da 50

Una giocata da 50 euro “premiata” dalla dea bendata con una vincita al Lotto con quasi 39 mila euro. A Siracusa è stata così registrata la vincita più alta dell’ultimo concorso con sei ambi, quattro terni e una quarte. Il fortunato giocatore ha puntato 50 euro complessivi sui numeri 5-16-19-31-57 su tutte le ruote.
Ad Avellino, invece, è stato centrato un terno secco (22-69-73 su Napoli) da 22.500 euro. Sul podio anche la vincita da 21.660 euro di Vercana (CO).
Si ricorda di giocare con moderazione.




VIDEO. Siracusa, lavori a rate per Targia: tocca alla segnaletica orizzontale

Lavori a rate per Targia. Adesso tocca alla segnaletica stradale orizzontale. Da questa mattina in corso i lavori per rendere evidenti le demarcazioni di corsia e la striscia continua, doppia per lunghi tratti, che indica l’impossibilità di attraversare la carreggiata.
Per completare gli interventi pensati per migliorare la sicurezza lungo l’arteria nord del capoluogo mancano adesso i marker stradali, le testine catarinfrangenti piazzate lungo la linea continua.
Dopo la pressione dell’opinione pubblica, seguita alla scia di incidenti anche mortali che si sono susseguiti a Targia, si sono decisi diversi interventi ma non lo spartitraffico. I tratti maggiormente degradati sono stati riasfaltati. Poi è arrivato il telelaser. Quindi è stata la volta dei segnalatori di velocità. E adesso, la segnaletica orizzontale.




Asili nido ancora chiusi, Siracusa Protagonista: “Ritirare il bando in autotutela”

“asili nido ancora chiusi ed enormi disagi per le famiglie”. I consiglieri comunali Salvo Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile tornano, insieme all’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo, sul tema dei ritardi nell’avvio del servizio, attualmente in fase di gara d’appalto (offerte già presentate). “La scorsa estate- ricordano i rappresentanti di Siracusa Protagonista- l’amministrazione comunale aveva accusato l’opposizione di non aver fatto approvare il bilancio, cercando di addossare ad altri responsabilità che, invece, sono proprie del sindaco e della sua giunta”. Secondo Vinciullo, Castagnino, Alota e Basile, ad ogni modo, il bando va ritirato in autotutela per evitare che sia il Tar a bocciarlo. “Comprendiamo -proseguono-che sarebbe l’ennesima bocciatura da parte dei Giudici Amministrativi e che, quindi, avendo ormai fatto il callo, l’Amministrazione Comunale non prova vergogna, ma noi, anche in questo caso, cerchiamo di dare una mano, facendo presente alcune incongruenze che, se esaminate, in seguito a possibili ricorsi, da parte della Giustizia Amministrativa, avranno conseguenza nefaste sulla città. In particolare, lascia alquanto stupefatti leggere di introduzione di criteri volti a premiare le “maggiori quantità prestazionali” già ampiamente contestate dall’ANAC, quanto soprattutto il fatto che i costi orari per il personale siano inferiori al CCNL delle Cooperative Sociali, creando così il rischio di pagare le operatrici ad un prezzo inferiore ai costi previsti per i lavoratori, dalle tabelle ministeriali del maggio 2013″.




Il Comune mette i suoi immobili all’asta: anche ex Macello e Custodia della Carrozza

Saranno venduti tramite asta pubblica alcuni degli immobili del Comune inseriti nel piano delle alienazioni. La vendita avrà luogo il prossimo 17 dicembre alle 10,30 negli uffici del settore Patrimonio di via Gargallo. L’aggiudicazione, per ciascun lotto, avverrà a favore del concorrente che avrà presentato l’offerta più alta rispetto al prezzo posto a base d’asta.
Nel dettaglio, la vendita riguarderà l’ex Macello, con base d’asta 181.740 euro; un fabbricato, da 42.660 euro; un terreno, da 220mila euro; l’ex Custodia della Carrozza del Senato, da 590mila euro; la villa Formosa Platzgummer, da 2 milioni di euro; un basso adiacente alla Biblioteca comunale, da 440mila euro.
Le offerte, in plico sigillato, devono pervenire al protocollo generale del Comune entro le 12 del 16 dicembre.




Acquistare una o due navette? Avvisi, bandi e cambi di programma: perso un anno

Uno o due bus navetta? Nel giro di un anno il Comune di Siracusa ha più volte cambiato idea. E così, mentre da febbraio 2018 i soldi sono in cassa grazie al collegato ambientale, di nuovi bus navetta non c’è ancora traccia. L’assessore alla Mobilità, Maura Fontana, spiega che adesso Palazzo Vermexio vuole acquistare due navette – come da progetto originario presentato al Ministero – e che pertanto bisognerà rivedere tutto e programmare la relativa gara d’appalto.
Peccato che almeno gli ultimi nove mesi siano invece andati via con diversi tentativi esperiti per acquistare un solo bus elettrico. L’ultimo a settembre, con un avviso pubblico che – a quanto pare – non ha prodotto risultati. L’unica cosa certa è che il tempo passa e che un anno solare non è bastato per acquistare uno o due bus navetta, pur avendo i soldi. “Abbiamo rivisto le azioni e da una ne acquisteremo due, di navette. Bisogna predisporre la nuova gara”.
Sarà che ormai tutto è maledettamente complicato per il settore pubblico, ma vedere come altre città si dotino di servizi di mobilità (metro a Catania, ciclabili a Ragusa) mentre nello stesso tempo Siracusa continua a girare attorno alle stesse questioni, è fatto curioso.




Siracusa. Viabilità, ecco come cambia nei giorni 1 e 2 novembre

Anche quest’anno, predisposto un piano di viabilità ad hoc per rendere quanto più agevole e sicuro l’afflusso verso il Cimitero cittadino in occasione delle giornate dedicate alla commemorazione dei defunti. Per permettere un’ordinata circolazione sulle direttrici, sono state emesse diverse ordinanze.
Così, venerdì 1 e sabato 2 novembre – dalle 7 alle 19 – sarà in vigore il senso unico di marcia sulla Statale 124, nel tratto interposto tra l’area di intersezione di viale Paolo Orsi e via Ascari con direzione Floridia. Disposto inoltre il divieto di sosta con rimozione coatta sul lato sinistro di marcia, con direzione Floridia, al fine di creare una corsia riservata al transito dei mezzi di soccorso, dei bus elettrici, di taxi e NCC.
I veicoli provenienti da Floridia, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Ascari, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima o a sinistra per via Bandini.
Nel piazzale del Cimitero, a ridosso del muro di recinzione, lato ovest dell’ingresso, stazionerà un mezzo per il pronto soccorso.
Sulla Statale 124, nel tratto antistante il Cimitero Monumentale Inglese, nella giornata di sabato 2 novembre, dalle 7 alle 13, sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati.




Rosolini. Rabbia e dolore nel giorno dei funerali di Giuseppe Cappello

E’ il giorno del dolore e della rabbia a Rosolini. La comunità si è stretta attorno alla famiglia dello sfortunato Giuseppe Cappello, l’agente di Polizia Penitenziaria che ha perduto la vita nella notte di venerdì scorso a causa dell’ondata di maltempo. Nel giorno dei suoi funerali, celebrati in chiesa Madre, il Comune ha proclamato il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta e sospensione di attività rumorose o che possano comunque intralciare il rito funebre, in segno di raccoglimento e rispetto. I titolari di attività commerciali sono stati invitati ad abbassare le saracinesche dalle 15:30 alle 18:00.
“L’uomo è estremamente debole dinanzi allo scatenamento delle forze della natura”, ha detto il vescovo di Noto, Antonio Staglianò. “Viene spontaneo, nella fede cristiana, rivolgerci a Dio, per trovare in Lui rifugio, aiuto e conforto. Soprattutto oggi, però, è doveroso non eludere l’interrogativo di quanti restano disorientati e nello sconcerto, proprio riguardo alla fede e alla fiducia in Dio: dov’è Dio nel nostro dolore, perché non interviene a proteggere i nostri campi dalle acque che si abbattono, ad evitare le nostre disgrazie, a impedire che onesti lavoratori muoiano nel compimento del loro dovere? È giusta la domanda, ma anche è giusto avviare una ricerca onesta per trovare la risposta nel Dio di Gesù, che non vuole la morte e la sofferenza degli esseri umani, ma, piuttosto, è Lui stesso a soffrire e morire per noi. Dov’è Dio nel nostro dolore? La risposta c’è. È sempre là sulla croce del Figlio a condividere, a con-soffrire, a chiedere agli esseri umani la pratica della giustizia vera e dell’amore autentico, che sa offrire e donare con generosità, assumendosi tutte le proprie responsabilità umane, sociali, politiche, al servizio della vita e del bene comune”.
I colleghi in divisa hanno trasportato a spalla il feretro al termine della triste cerimonia. Incredulità e dolore per una dramma che si doveva evitare. “Abbiamo il dovere morale di predisporre e mettere in atto tutto quanto rientra nella possibilità dell’uomo per prevenire, scongiurare o limitare le devastazioni purtroppo già registrate”, sono ancora parole del vescovo Staglianò. “Non può passare inosservato il fatto che la regione siciliana sia in estremo ritardo nella recezione e attuazione della normativa della Legge De Marchi del 1989 e del successivo decreto legislativo 152 del 2006, che regolamentavano con chiarezza e precisione il controllo e il convogliamento delle acque meteoriche, al fine appunto di evitare disastri ambientali”.
L’alto prelato individua in questa inerzia legislativa gran parte della colpa ma parla anche di “carenti disposizioni comunali volte ad assicurare la manutenzione, la pulizia costante e il ripristino degli antichi solchi di scolo dei fondi rustici, nonché il loro convogliamento adeguato nella rete dei corsi d’acqua già esistenti; il mantenimento delle sponde dei fossi per impedire il franamento del terreno; la pulizia degli alvei da erbe infestanti, rovi e rifiuti; il divieto di rimozione delle ceppaie degli alberi che sostengono le sponde del corso d’acqua; la manutenzione delle sedi stradali per evitare l’invasione di arbusti, terra e detriti con conseguente immediato pericolo per autoveicoli e pedoni”.
Più che una sensazione è una certezza quella “che si potrebbe fare molto di più per prevenire o limitare al massimo
disastri come quelli a cui abbiamo assistito in questi giorni”. E’ un richiamo forte rivolto agli amministratori pubblici, un richiama alla responsabilità della guida e protezione di intere comunità locali.