Daverio, che guaio in Sicilia. Musumeci: “francese razzista, si scusi”

Scende in campo il governatore siciliano, Nello Musumeci, per difendere l’isola dall’attacco di Philippe Daverio che dipo aver fatto inalberare tutti a Palazzolo Acreide è riuscito a peggiorare ulteriormente la sua posizione. Musumeci annuncia persino azioni giudiziarie.
“Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione Siciliana di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità. Mi auguro che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente. Se poi dovessero arrivare le scuse, sarò io stesso a invitare il razzista francese nella nostra Isola: senza cannoli a canne mozze, stia tranquillo, ma con una abbondante fetta di cassata, accompagnata da un bicchierino di passito. E non è una minaccia”.




VIDEO. Siracusa: Tumori, aumento dell’incidenza nelle donne: “Urgenti bonifiche”

Aumenta l’incidenza di tumori al polmone e alla mammella nelle donne in provincia di Siracusa. Si riduce la mortalità negli uomini ma la vera urgenza rimangono le bonifiche ambientali. E’ , in estrema sintesi, quanto emerge dai dati del Registro Tumori , aggiornato al 2018. I risultati dell’indagine sono stati illustrati questa mattina nella sala conferenze dell’ospedale Rizza di Siracusa. Il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa e responsabile scientifico di area del Registro Tumori ha evidenziato come l’incremento dell’incidenza dei tumori al polmone nelle donne possa essere causata dal fumo di sigaretta. Abitudine che negli anni, partendo dal 1999, è aumentato rispetto agli uomini, che hanno, invece, in 18 anni, abbandonato in percentuale sempre maggiore il vizio della sigaretta. Per quanto riguarda il tumore alla mammella, invece, l’aumento della mortalità potrebbe dipendere dai ritardi nell’avvio delle campagne di screening. L’incidenza potrebbe invece risultare in aumento per via delle diagnosi precoci. In provincia di Siracusa, aumento del tumore al colon retto , non statisticamente rilevante negli uomini e diminuzione non statisticamente rilevante nelle donne. Aumenta anche il dato relativo al tumore alla prostata. Diminuisce nei maschi il tumore alla vescica, che però aumenta nelle donne, cosi’ come nel caso del polmone. Aumenti per entrambi i sessi quanto a tumore tiroideo. Per la mortalità, nei maschi il tasso standardizzato sulla popolazione europea per il totale dei tumori escluso cute non melanomatosa del Sin Priolo è significativamente piu’ alto rispetto alla provincia,mentre l’area a rischio mostra valori comparabili. Il tasso provinciale è comparabile a quello regionale,mentre è più basso di quello italiano.




VIDEO. Operazione Bugs Bunny, sgominata piazza di spaccio: arrestata intera famiglia

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto hanno eseguito a Rosolini cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Andrea Migneco, del Tribunale di Siracusa. I destinatari sono Salvatore Cannata (50 anni), Giuseppe Conte (31), Pietro Conte (51), Loredana Cannata (42) e Giovanni Di Mare (21). A loro carico sono stati raccolti sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti (cocaina), con purezza variabile tra il 50e l’80%, in concorso.
L’attività di indagine, iniziata nel mese di luglio 2018, ha permesso di appurare come Salvatore Cannata, figura già nota nell’ambito criminale rosolinese, avesse avviato una collaborazione criminosa con i propri più stretti familiari, in particolare la sorella Loredana, il cognato Pietro Conte ed il nipote Giuseppe Conte, per condurre nelle loro rispettive abitazioni un’ampia e fiorentissima attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche di un giovane rosolinese (Giovanni Di Mare), con precedenti di polizia anche specifici.
Ricostruite le modalità di distribuzione dello stupefacente, che veniva spacciato dall’intera famiglia prevalentemente nella contrada Perpetua di Rosolini. Lì si trova l’abitazione degli arrestati che ad ogni ora del giorno e della notte, erano pronti a servire la clientela. La droga veniva nascosta nei modi più disparati, come ad esempio all’interno di capsule in plastica che solitamente contengono i giochi per bambini.
Il sodalizio criminoso è stato avvantaggiato dalla zona impervia in cui operava, tant’è che sono state utilizzate sofisticate attrezzature tecniche per documentare l’attività di spaccio della cocaina. Neanche le misure alternative alla detenzione sono riuscite a fermare le condotte illecite del sodalizio che, non curante della sottoposizione di uno degli odierni arrestati alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, ha continuato ad approvvigionare, detenere e spacciare sostanza stupefacente, evidenziando una particolare pervicacia criminale.
Gli arrestati, inoltre, al fine di eludere i controlli, utilizzavano nei terreni dove celavano la droga addirittura 13 cani che all’atto degli arresti sono stati rinvenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie e con evidenti segni di malnutrizione.
Nel corso delle attività d’indagine i Carabinieri avevano già tratto in arresto 6 persone, sequestrato un totale di 12 grammi di cocaina e recuperato materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura delle dosi, una rivoltella, un passamontagna ed oltre 60.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita, a riprova dell’eccellente andamento commerciale della piazza di spaccio.
Nella nottata scorsa, nel corso dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i militari hanno perquisito le abitazioni in uso agli arrestati rinvenendo 4 grammi di cocaina suddivisa in 16 dosi, 7 grammi di sostanza da taglio tipo mannitolo, materiale per il confezionamento delle dosi, una pistola a salve cal. 8 nonché la somma contante di 7.400 euro ritenuta provento dell’attività illecita. Arresto in flagranza per Giuseppe Conte, Pietro Conte e le loro compagne di 28 e 41 anni. Questi ultimi arrestati, espletate le formalità di rito, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati rimessi in libertà.
Salvatore Cannata, Giuseppe Conte e Giovanni Di Mare sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, mentre Pietro Conte e Loredana Cannata attenderanno il processo in regime di arresti domiciliari.

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Siracusa chiede lo stato di calamità, danni da quantificare ma “comunque ingenti”

Siracusa chiede lo stato di calamità per disastro naturale. Dopo le violente piogge che da venerdì si sono abbattute sul capoluogo, la giunta comunale sta esitando in questi minuti il provvedimento di richiesta della declaratoria che compete alla Regione.
Ancora in corso la conta dei danni per strade ed edifici pubblici, costruzioni private ed attività commerciali. L’elenco completo sarà poi allegato in un secondo momento alla richiesta che, peraltro, era stata stimolata per tutti i comuni del sudest siciliano dallo stesso governatore Musumeci.
Due i numeri da chiamare per segnalare i danni subiti: 800632328 (Polizia Municipale) e 800187500 (Protezione Civile). Presto disponibili sul sito del Comune di Siracusa i modelli.




Siracusa. Bocciato in commissione il Consuntivo, pesa il parere dei revisori dei conti

La commissione bilancio ha bocciato il consuntivo 2018 del Comune di Siracusa. Quattro voti contrari mentre i tre rappresentanti della maggioranza (La Mesa, Trimarchi, Pantano) si sono astenuti. E il clima si surriscalda in vista della discussione in aula. Il Consiglio comunale si riunirà domani alle 18.00 al Salone Borsellino ed all’ordine del giorno c’è proprio l’approvazione del conto consuntivo 2018.
“E sarà scontro”, anticipa il presidente della commissione bilancio, Salvo Castagnino. Il consigliere di opposizione chiama in causa anche la presidenza del Consiglio comunale “per la mancata vigilanza sulla gestione del fondo di riserva del sindaco, come previsto dell’articolo 18 comma 3 del regolamento di regolarità contabile. Le giustificazioni si danno con gli atti in mano, non con dichiarazioni generiche e confusionarie”, dice ancora il consigliere di opposizione.
Nei giorni scorsi, duro scontro a distanza con il sindaco, Francesco Italia, proprio sulla gestione del fondo di riserva. Castagnino ha contestato la scelta, in variazione rispetto al preventivo approvato pochi giorni prima, relativa alla destinazione di 20mila euro in contributi ad associazioni. Il primo cittadino ha replicato rendendo pubbliche le spese sostenute con il fondo di riserva e parlando di “becero populismo” relativamente alle cirtich emosse.
“In Consiglio comunale dovrà portare qualcosa in più delle parole”, dice duro Castagnino che oggi ha mostrato in Commissione la relazione dei revisori dei conti. “Il fondo di riserva non sembra poter essere utilizzato per finanziare il capitolo per assegnare contributi alle associazioni”, scrivono nel documento inviato alla Commissione citando l’articolo 166 del Testo Unico Enti Locali e una recente sentenza del Tar di Lecce. Il collegio dei revisori si è poi riservato una ulteriore analisi per determinare “l’effettiva fattispecie di spesa effettuata nel capitolo”.




La Protezione Civile Regionale: “pioggia eccezionale, come non capitava da 200 anni”

“Le prime rilevazioni sulle piogge cadute nella Sicilia centro-sud orientale in questo fine settimana, ci dicono che si è trattata di una situazione eccezionale che in alcuni casi può verificarsi ogni duecento anni. La violenza delle precipitazioni con caratteristiche differenti nelle diverse zone geografiche dell’isola e la loro concentrazione in poco tempo, ha fatto il resto, causando notevoli danni in numerosi Comuni”. Lo dichiara il capo della Protezione civile della Presidenza della Regione Siciliana, Calogero Foti, sulla base delle rilevazioni prodotte dal servizio Rischio idraulico e idrogeologico del DRPC Sicilia.
In particolare, nel settore sud-orientale le piogge di venerdì sera sono state particolarmente violente, con significativi quantitativi concentrati in poco tempo (da 210 a 260 millimetri nell’arco di un’ora e mezza) e con tempi di ritorno superiori ai duecento anni. La pioggia caduta è pari a circa 3 volte la media mensile del periodo (ottobre).
“Nella zona di Noto – dichiara Giuseppe Basile, responsabile del Servizio che ha elaborato i dati e redatto i relativi grafici – le piogge sono state meno violente (da 50 a 150 millimetri in un’ora) e con tempi di ritorno da 2 a 10 anni. Rispetto alla media mensile dello stesso periodo, i quantitativi caduti sono stati pari a circa una volta e mezzo. Due i picchi importanti: il primo alle ore 3.30, l’altro alle 22”.
A Siracusa le precipitazioni si sono distribuite nell’arco di due giorni (25 e 26) raggiungendo valori da 80 a 150 millimetri, con picchi di intensità da 45 a 75 millimetri in 3 ore e tempi di ritorno da 2 a 10 anni.
“Il Governo regionale, attraverso il Dipartimento della Protezione civile, è stato costantemente presente sui luoghi in cui si sono verificate le condizioni di maltempo con una presenza costante sia all’interno dell’Unità di crisi presso la prefettura di Ragusa che all’interno dei COC (centri di coordinamento comunali), dichiara Calogero Foti. Già ieri, su indicazione del presidente della Regione Musumeci, abbiamo avviato una prima fase dI ricognizione dei danni ai fini del riconoscimento dello stato di calamità naturale”.




Siracusa. Piano di Protezione Civile, dopo l’emergenza duro affondo di Mangiafico

Dopo le forti piogge di venerdì e sabato scorsi, al centro del dibattito pubblico c’è il tema della reazione del territorio di fronte alle situazioni di emergenza. “Pur apprezzando l’attività che in queste ore ha visto protagonisti i tanti volontari di Protezione Civile, non è possibile trascurare che l’attuale Piano vigente sia vecchio di oltre otto anni, a fronte della necessità di un continuo aggiornamento, che debba tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi”, dice il vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico. “E’ trascorso oltre un anno dalla seduta straordinaria del 26 ottobre 2018 che il Consiglio comunale ha dedicato al tema della Protezione civile ed al suo Piano comunale, su impulso del collega Bonafede e durante il quale sono state individuate priorità e criticità sistematicamente emerse nei mesi successivi. Il Consiglio comunale, che è l’organo deputato a deliberare su ogni forma di pianificazione, merita la trasmissione di uno strumento indispensabile alla gestione dell’emergenza. Al dramma di Villaggio Miano, i giorni che ci lasciamo alle spalle hanno consegnato il dissesto idrogeologico delle zone balneari, di Fontane Bianche in particolare, rimasta totalmente isolata per alcune ore nel corso della giornata del 26 ottobre, quando l’esondazione del fiume Mortellaro ha bloccato l’uscita nord, la piena delle campagne ha accumulato oltre un metro d’acqua sul viale dei Lidi all’uscita sud e anche il reticolato di strade attorno al casello ferroviario nei pressi del complesso Selene è risultato impraticabile per i mezzi più bassi. Ma è noto anche che all’altezza della curva della cosiddetta spiaggetta la strada ha ceduto per un pezzo, determinando una situazione di disagio e pericolosità che non può essere affrontata se non nel breve periodo con le tradizionali fascettature arancioni. In questi mesi – continua Mangiafico – abbiamo evidenziato più volte l’inadeguatezza e la lentezza dei lavori che stanno caratterizzando il nuovo centro comunale di Protezione civile, l’area attendamenti e containers e la relativa bretella di servizio lato nord della Statale 124. L’amministrazione comunale è riuscita a costringere la ditta affidataria solo alla realizzazione di alcuni rattoppi, nulla di serio e definitivo. I lavori di questa opera la cui importanza viene compresa solo di fronte all’emergenza, sembrano abbandonati a se stessi, senza nessuna comunicazione istituzionale che ci spieghi le ragioni di tanta lungaggine, giunta alcuni anni ormai oltre la fine dei lavori previsti, inizialmente, nel 2015. Infine, ma non per importanza, il fondo per il dissesto idrogeologico di cui all’articolo 40 della legge regionale 8/2018, con una dotazione finanziaria di 100 mila euro all’anno a decorrere già dal precedente esercizio. Le condizioni del nostro territorio cittadino esigono che l’Amministrazione comunale non perda questo treno e metta in condizione Siracusa di beneficiarne per la risoluzione, anche in parte, dei tanti problemi che ogni emergenza mette alla luce”.




Philippe Daverio e il sindaco di Palazzolo domenica insieme in tv: stretta di mano?

Non è ancora finita. C’è un altro round in programma nello scontro tra la Sicilia e Philippe Daverio. E chissà che questa volta non scoppi la pace. Alla luce delle premesse, pare piuttosto difficile. Nette – e a tratti fastidiose – le parole scelte dallo storico dell’arte per giustificare il suo poco gradimento verso la Sicilia. Rifiutata in modo sdegnato persino una eventuale – per quanto provocatoria – possibile cittadinanza onoraria di Palazzolo Acreide.
Perchè tutto parte proprio dalla cittadina siracusana che più che da Bobbio (Piacenza) sembra esser stata sconfitta in finale nella trasmissione di Rai 3 “Il Borgo dei Borghi” dall’autorevole presidente di giuria Daverio. La storia è nota.
E come ogni giallo che si rispetti, si torna sempre sul luogo del crimine. Domenica, ancora su Rai 3, Philippe Daverio sarà in tv in “Alle falde del Kylimangiaro”. Camila Raznovich, che conduce il programma, ha invitato lui e il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvo Gallo, e il collega di Bobbio. “Per smorzare le polemiche, li ho invitati per stringersi la mano”, scrive su twitter. L’auditel ringrazia. Ma la stretta di mano ci sarà? Possibile così cancellare parole che tutti hanno potuto ascoltare?
“Dopo i vergognosi insulti di Philippe Daverio alla Sicilia e ai siciliani, pronunciati nell’intervista alle Iene a proposito del suo potenziale conflitto di interessi su Borgo dei borghi, la Rai rompa il silenzio che dura da una settimana, prenda subito le distanze, spieghi come è potuto accadere e dica cosa intende fare per garantire che non accadrà più”, tuona però il deputato Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai.




Siracusa. Scoperta nei fondali del Plemmirio: trovato “scarpone” di un idrovolante

I fondali dell’Area marina Protetta Plemmirio non smettono di stupire i subacquei e si rivelano forieri di nuovi ritrovamenti e scoperte. Localizzato in profondità uno “scarpone”, ovvero il galleggiante in alluminio di un idrovolante che presumibilmente potrebbe risalire al periodo della seconda guerra mondiale.
Il ritrovamento ha avuto luogo nell’ambito del progetto di ricerca Hydra che si propone di studiare gli effetti fisiologici derivanti dall’uso di scooter subacquei o Dpv (Diver Propulsion Vehicles) in immersione. Ideato da Padi, Suex e Dan Europe, il progetto è stato avviato di recente in partnership con l’Area marina Protetta Plemmirio e altre oasi marine.
In particolare, Hydra consente a team di sub esperti nell’uso dello scooter subacqueo, e su basi volontarie, di donare le proprie immersioni alla ricerca medica ed effettuare un monitoraggio attento ed efficace dell’ambiente marino soggetto a speciale tutela.
A fare la scoperta nelle acque siracusane il team composto dai subacquei Fabio Portella e Linda Pasolli che, nel corso di una immersione scientifica sotto l’egida di Hydra hanno localizzato lo “scarpone” dell’idrovolante e le altre componenti rinvenute, su un fondale fangoso ad una profondità di 60 metri, nella zona C dell’Area Marina Protetta siracusana.
Un ritrovamento consistente se si pensa che la base dell’idrovolante rinvenuta misura circa dodici metri di lunghezza per 1,2 metri di larghezza.
“Le parti ritrovate farebbero pensare  ad un Cant Z.506 – spiega Portella – un idrovolante di fabbricazione italiana risalente al periodo compreso fra il 1936 ed il 1960. E’ noto, infatti, che la compagnia aerea Ala Littoria utilizzasse tali velivoli sulla linea Roma-Siracusa-Bengasi, tanto è vero che  nel Porto Grande di Siracusa era presente un idroscalo. Oppure potrebbe trattarsi di un modello utilizzato per scopi di ricerca, soccorso o ricognizione durante il secondo conflitto mondiale”.
“Oltre all’elevata importanza storica del ritrovamento, non è da sottovalutare l’importanza biologica aggiunge la biologa marina Pasolli – infatti i relitti, una volta affondati, possono diventare substrato artificiale da colonizzare per organismi bentonici e riparo per numerose specie di pesci.  Sullo scarpone sono state individuate ben tre specie non ancora segnalate all’interno dell’Area Marina Protetta Plemmirio: due delle quali molto rare ovvero: Dendrophyllia ramea, e Astrospartus mediterraneus ed infine il sacchetto (Serranus Hepatus), pesce comune ma non ancora registrato”.




Siracusa bocciata in ambiente, tutto tranne che una città green: i dati di Legambiente

Siracusa bocciata in ambiente. La pagella “verde” redatta da Legambiente relega ai margini della classifica proprio il capoluogo aretuseo: “Siracusa, penultima, non risponde a nessuna domanda da due anni”, spiegano dall’associazione ambientalista.
Il rapporto di Legambiente si chiama Ecosistema Urbano e vede al primo posto Trento, ultima Catania. Siracusa fa registrare tante pessime performance con in più l’incapacità di dare risposte ai quesiti ambientali del questionario.
Qui i dati relativi a Siracusa.
Sono 18 gli indicatori presi in considerazione da Ecosistema Urbano e che coprono sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.I punteggi assegnati identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno dei 18 indici considerati). Nel computo complessivo va considerata poi l’assegnazione di un “bonus” per le città che si contraddistinguono in quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, modal share. Il bonus è pari a un terzo del peso complessivo degli indicatori che si riferiscono all’ambito prescelto.
Nel nostro Paese la situazione continua a rimanere preoccupante: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, l’Italia aveva avuto nel 2016 il primato fra gli Stati della Ue per morti premature da biossido di azoto e da ozono, rispettivamente 14.600 e 3.000.