“Scuole che cadono a pezzi”, mobilitazione studentesca: incontro con il commissario Floreno

Sono nuovamente tutti in piazza. Con loro ci sono anche i rappresentanti dei docenti. Gli studenti delle scuole siracusane tornano a protestare rivendicando il diritto di frequentare scuole sicure. Questo l’hashtag che campeggia sotto i loro cartelli e striscioni. Si sono radunati intorno alle 9 in piazzale Marconi, come da invito della Rete degli Studenti Medi. Prima di far partire il sit-in, gli studenti siracusani hanno atteso gli alunni del Bartolo di Pachino, il cui andamento regolare dell’anno scolastico è messo in serio dubbio dallo sfratto esecutivo che il proprietario dei locali che ospita la scuola ha consegnato all’ex Provincia regionale, per non aver provveduto a pagare il canone d’affitto per l’utilizzo della sede. La vicenda dell’istituto Alberghiero non darebbe migliori speranze. Dopo il cedimento di parti di intonaco dal soffitto di un’aula (non utilizzata come classe, ma accessibile, come da liberatoria concessa, l’ex Provincia ha rotto il silenzio ieri pomeriggio, puntualizzando che gli interventi di messa in sicurezza dei locali di via Polibio spettano al condominio. L’ex Provincia ha voluto anche precisare che l’aula in cui si è verificato il problema e l’aula magna erano state interdette per motivi di sicurezza a causa di infiltrazioni di acqua piovana. Tutte risposte, dopo una settimana di proteste, che gli studenti hanno interpretato come un volersene lavare le mani. Inaccettabile per i ragazzi, che ritengono grave un atteggiamento del genere da parte dell’ente responsabile in materia. Al loro fianco, a chiedere un incontro con il commissario straordinario del Libero Consorzio, Carmela Floreno, ci sono anche la vice preside, Corallo e il docente Tubolino. I ragazzi si sentono abbandonati a se stessi. Sui loro striscioni, tra le altre frasi: “Siamo troppo giovani per morire sotto i banchi di scuola” o “I caschi dovremmo indossarli in moto, non a scuola”, o ancora, “Se degna d’essere Provincia vorrai, sulla nostra sicurezza basarti dovrai”. L’hashtag , sempre  lo stesso #scuolesicure.Dall’incontro con l’ex prefetto Floreno gli studenti si attendono risposte più concrete e possibili soluzioni.




Priolo e Melilli, odori molesti nella notte: ecco cosa hanno rilevato gli strumenti

Nuovo episodio di miasmi avvertiti dalla popolazione di Melilli e Priolo. Di fronte alla mole di segnalazioni ricevute, il disaster manager della Protezione Civile di Melilli, Gaetano Albanese, spiega che – dopo gli “odori fastidiosi” della notte – si sono subito messi in contatti con i responsabili dei principali impianti industriali. “Rassicuriamo tutti dicendo che i valori risultano nella normalità”, ha scritto sulla pagina Facebook del Comune di Melilli. Intanto, la Protezione Civile e l’ufficio Ambiente hanno predisposto un prelievo di campioni d’aria tramite canister.
Anche a Priolo, messi in moto la macchina dei controlli. “Verifiche sulla natura delle molestie olfattive che durante la scorsa notte sono state avvertite nel nostro paese”, sono state annunciate dal sindaco, Pippo Gianni.
Il fenomeno degli odori molesti si è registrato in particolare a Melilli e con i venti che spiravano da nord poi hanno lambito anche Priolo, in particolare la zona alta (Pineta, Talà, le vie Abba e Quasimodo). I tecnici dell’Arpa, arrivati a Priolo, non hanno effettuato prelievi con il ”canister” in quanto si è trattato di una sorta di “bolla” subito dissoltasi.
I dati delle centraline di controllo ambientale, attive a Priolo, hanno registrato ieri sera – tra le 21 e le 22 – un aumento della concentrazione di idrocarburi non metanici. Nella stessa fascia oraria, l’Airsense di Melilli ha registrato 14,7 ug/m3 isobutilmercaptano una sostanza odorigena a bassa soglia olfattiva. Non sono stati rilevati valori significativi per le altre sostanze monitorate “e comunque non tali da giustificare gli inconvenienti segnalati”.




Quindicenne si impicca in casa: tragedia ad Augusta, corpo rinvenuto dal padre

Tragedia ieri pomeriggio ad Augusta. Una quindicenne si è tolta la vita impiccandosi ad una porta di ferro della sua abitazione, utilizzando una corda. A rinvenire il corpo senza vita della ragazzina sarebbe stato il padre, rientrando in casa. L’adolescente, che viveva con il papà e con la compagna dell’uomo, non avrebbe lasciato alcun biglietto che possa spiegare le ragioni che l’hanno spinta all’estremo gesto. Sul posto, dopo la macabra scoperta, i carabinieri della Compagnia di Augusta. La Procura della Repubblica ha disposto l’ispezione cadaverica sul corpo della giovane. Non è escluso che la magistratura possa disporre anche l’autopsia.




Siracusa. Prima tempio greco poi chiesa cristiana, festa per la Cattedrale unica al mondo

Ha accesso mille curiosità il suggestivo videomapping che riporta in vita il tempio greco inglobato dalal Cattedrale di Siracusa. Per due settimane, dal 25 ottobre, potrà essere ammirato dal crepuscolo, sul prospetto laterale di piazza Minerva e sulla facciata di piazza Duomo della principale chiesa della città. E proprio alla Cattedrale è dedicato l’appuntamento.
Risale al 480 a.C. l’edificazione del tempio di Atena, su cui è stato fondato il Duomo siracusano. Un luogo unico che sarà raccontato da Giuseppe Voza, soprintendente emerito ai Beni culturali di Siracusa, e da don Umberto Bordoni, direttore della scuola Beato Angelico di Milano a partire dalle 19 del 25 ottobre.
Il video mapping è stato realizzato dalla Gobo Service in collaborazione con IBAM (Istituto per i beni archeologici e monumentali) del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche), responsabile scientifico Francesco Gabellone (progetto PON Energia).
“Abbiamo colto al volo la straordinaria opportunità di celebrare un luogo fortemente identitario della nostra città perché testimonia la profonda stratificazione culturale e ciò che essa rappresenta”, ha detto il sindaco Francesco Italia. “La nostra Cattedrale, che ingloba un tempio dorico, è un esempio unico al mondo e ne siamo fieri. Quella a cui assisteremo venerdì prossimo è un’eccellente operazione culturale che terrà insieme passato e futuro. Da un lato, la doppia lectio magistralis di due importanti studiosi ci consentirà di rivivere la storia del monumento; dall’altro, la ricostruzione in video-mapping dell’antico tempio e della sua trasformazione ci proietterà nel futuro perché sarà utilizzata una tecnologia fortemente innovativa, che ci regalerà per due settimane uno scenario di forte attrazione per i siracusani e per i visitatori. Per noi – ha concluso il primo cittadino – è normale ammirare le colonne doriche inscritte nel corpo dell’attuale Cattedrale, in realtà è qualcosa di straordinario che non esiste altrove”.
Don Gianluca Belfiore sottolinea poi come “non si sia pensato di abbattere e ricostruire ma di valorizzare ciò che c’era di bello per elevarlo a Dio. Da 2500 anni questo luogo è dedicato al culto: prima agli dei pagani adesso al Dio cristiano. Peraltro vi è la Cattedra dell’Arcivescovo che rappresenta l’unità della Chiesa locale, l’unità della Diocesi. E’ la chiesa più importante dalla quale si dipartono idealmente tutte le altre comunità che ci sono in Diocesi. E’ bene festeggiare questo evento che ci richiama come Chiesa a metterci di fronte a questo monumento elevato a Dio per potere elevare anche le nostre stesse vite a Dio”.




Siracusa. Ancora vandali al parchetto Fanusa, distrutto uno dei giochi per bimbi

Ancora vandali in azione all’interno del parchetto della Fanusa, creato dai volontari dell’associazione Tfm e da sempre a disposizione dei residenti della contrada. Brutta sorpresa per il presidente Luca Miceli che, durante un consueto sopralluogo, ha trovato staccionate divelte ed uno dei giochi per bambini sdradicato dalla sua sede e lanciato a metri di distanza, contro una siepe.
“Mi sono cadute le braccia…”, dice amareggiato Miceli. “Come associazione chiediamo a tutti di aiutarci a tutelare questo parco giochi. Spero che gli amici dell’area marina protetta del Plemmirio riusciranno a dotare il nostro parco di una telecamere di videosorveglianza. I casi di vandalismo, purtroppo, si stanno moltiplicando anche qui”.




Nuova famiglia per Rocky, il cane che aspettava davanti all’ospedale il proprietario morto

Una nuova vita per Rocky, il cane che per quasi tre mesi è rimasto davanti all’ospedale Di Maria di Avola aspettando il suo proprietario che purtroppo,da quell’ospedale,non è mai uscito. La sua storia ha commosso e mobilitato il web. Avrebbe seguito correndo l’ambulanza che ha trasportato il suo amico umano sino al Di Maria. E da allora non si è più mosso. Fino a ieri. Di lui si occupavano i volontari dell’associazione Giustuzia per Roby, che per settimane hanno anche cercato di scongiurare il rischio che qualcuno,infastidito dalla presenza del cane, potesse farlo allontanare in maniera. Poi questo cagnolone  ha conquistato tutti ed  è scattata una corsa per quella che è stata definita “un’adozione del cuore”. E alla fine sembra proprio che questa opportunità si sia concretizzata. Lo dimostrano le immagini girate ieri. Rocky ha una nuova casa, un bel giardino in cui scorazzare, una famiglia che potrà accoglierlo e magari alleggerire quello che è stato il suo percorso dopo la perdita del suo punto di riferimento umano. Una storia a lieto fine, insomma, su cui resterebbero tante osservazioni da fare, che non hanno a che fare, però, con il cane e la sua seconda vita. Hanno piuttosto a che fare con le persone, che non sempre si distinguono per correttezza….Ma questa è un’altra storia e non ha un retrogusto dolce come quella che riguarda quello che è ormai per tutti il cane del Di Maria.




Sorpresa al Ciapi di Priolo: barbagianni si intrufola nei bagni, incappucciato e salvato

“Ospite” inatteso al Ciapi di Priolo: un esemplare di barbagianni. Il rapace sarebbe riuscito ad entrare da una finestra semiaperta del bagno, spaventando una addetta alle pulizie che in quel momento si trovava nei paraggi. Spaventato a sua volta, e disorientata, il volatile ha iniziato a sbattere contro le pareti e le porte, cercando di guadagnare una via di fuga. Un movimento continuo che rischiava di procurare seri traumi al barbagianni.
Provvidenziale l’intervento di un operatore del Ciapi, Michele Bianca. “Ho usato un camice per catturarlo ed evitare che continuasse a sbattere. Lo abbiamo portato all’esterno e, appena scoperto, è subito volato via. Certo, non è stato molto collaborativo: nonostante il buio causato dal camice avrebbe dovuto calmarlo, è riuscito comunque a beccarmi la mano, causandomi una piccola ferita. Fa nulla, contento sia andata bene a lui ed a noi”.




Siracusa. “L’ex Provincia ha i soldi per il Quintiliano ma non li usa”, j’accuse di Vinciullo

“L’ex Provincia dispone e ha disposto di fondi stanziati dalla Regione per l’edilizia pubblica ma non li usa e in passato è stata anche costretta a restituire addirittura 4 milioni e mezzo di euro”. La spiegazione della carenza di fondi non sta affatto bene all’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, che punta l’indice contro il commissario straordinario del Libero Consorzio, Carmela Floreno, responsabile, secondo Vinciullo, di non muovere un dito per l’edilizia scolastica, nonostante ne abbia la possibilità. Il caso attuale riguarderebbe 50 mila euro che l’ex Provincia avrebbe ottenuto per la riapertura del cortile interno del Quintiliano di Siracusa. Il cortile resta chiuso per ragioni di sicurezza e, senza un progetto, a fine ottobre la Regione potrebbe riprendersi i soldi e destinarli ad altri progetti per scuole siciliane di altri territori, secondo quanto spiega l’ex deputato regionale. Motivo per cui torna a chiedere l’invio di un funzionario che possa “davvero avere l’interesse di far bene, di ottenere risultati, perchè magari nel pieno della sua carriera, che nel caso della Floreno è, invece, già finita, essendo ex prefetto e non avendo più nulla da dimostrare”. Dure le sue parole. “Quei 50 mila euro sono stati stanziati un anno fa con tanto di decreto- ribadisce Vinciullo- L’ex Provincia avrebbe solo dovuto pubblicare il bando, aggiudicare i lavori e quindi ottenere i fondi.Non l’ha fatto”. Non è finita qui, secondo Vinciullo. Entro il 16 gennaio anche il Corbino, l’Alberghiero e il Quintiliano potrebbero dover lasciare le loro sedi perchè oggetto di sfratto da parte dei proprietari per via del mancato versamento dei canoni di affitto, come nel caso del Bartolo di Pachino.




Siracusa. Erbacce in città, campagna straordinaria di diserbo. E tra i rifiuti…

Continuano senza sosta le attività di diserbo condotte in città dalle squadre mobilitate dall’ufficio Ambiente. Nelle ultime ore, operai a lavoro in corso Timoleonte e nella zona di viale Ermocrate fino anche alla zona del cimiter. Nei giorni scorsi completati gli interventi in piazza Cappuccini, via Von Platen, Politi Laudien, Reimann, e Olivieri.
Contemporaneamente, personale di Tekra e agenti della Polizia ambientale continuano nell’attività di controllo del corretto conferimento dei rifiuti, ispezionando i sacchi abbandonati per le strade. Non solo Borgata, controlli estesi anche ad Ortigia e Tiche. Diverse le sanzioni elevate. In un caso, all’interno di uno dei sacchetti abbandonati aperti a campione, trovati due tessere sanitarie scadute con il nome e il cognome dei titolari (presumibilmente moglie e marito) poi raggiunti per la contestazione di abbandono di rifiuti.




Una scuola sotto sfratto, monta la protesta da Pachino a Siracusa: salvate il Bartolo

Tra i quasi 400 studenti che protestano per la mancanza di sicurezza all’interno delle scuole superiori di Siracusa, c’erano anche i ragazzi del Bartolo di Pachino. Il loro è un caso incredibile: la scuola ha ricevuto lo sfratto esecutivo. La ex Provincia Regionale non paga da tempo il canone di affitto e la proprietà dell’edificio ha deciso di far sloggiare la scuola.
Davanti agli uffici della Prefettura, hanno reclamato il diritto allo studio. Sono oltre seicento gli studenti che frequentano la sede centrale del Bartolo, divisi in trenta classi con più indirizzi (Liceo Classico, Scientifico, delle Scienze Umane, Scientifico Tecnologico) nello stabile di via Aldo Moro. La ex Provincia non è riuscita a pagare affitto per quasi 400mila euro. A causa della morosità che si trascina da quattro anni, il Tribunale di Siracusa si è pronunciato a favore della proprietà disponendo, con ordinanza, lo sgombero dell’edificio e fissando per il prossimo 23 ottobre il termine ultimo per il rilascio dell’immobile di via Moro.
A pochi giorni dalla “beffa”, lunedì 21 ottobre assemblea d’Istituto alla quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti del Libero Consorzio, i deputati (regionali e nazionali) del territorio, il Comune e i proprietari.
Nei giorni scorsi la vicenda è approdata a Palermo. A occuparsi del caso è stata la V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars. Le risposte ci sono state: il bilancio del 2020, per fronteggiare la situazione, potrebbe prevedere una somma a favore dei proprietari pari a duecentomila euro. Ma i tempi sono da loro considerati troppo lunghi (si parla della prossima primavera), mentre da subito c’è da garantire la prosecuzione delle attività scolastiche per seicento alunni. Difficile da seguire anche la strada di altri plessi disponibili: sul territorio non esistono stabili capaci di contenere la popolazione scolastica della sede centrale del “Bartolo” che conta anche laboratori, palestre, un’aula magna e uffici amministrativi.
L’annunciato sfratto rischia di mettere in ginocchio le attività della scuola. Da qui l’avviata protesta degli studenti e delle loro famiglie, e l’accorato appello del Dirigente Scolastico, prof. Antonio Boschetti, e del Consiglio d’Istituto alle Istituzioni per una pronta soluzione del problema.
Non è purtroppo un caso isolato. Rischiano un altro sfratto esecutivo anche le scuole siracusane ospitate nell’edificio di via Pitia. Il motivo? Sempre lo stesso. Niente soldi per l’affitto.