Siracusa. Che sorpresa: il videomapping “ridisegna” le tracce greche della Cattedrale

Doveva essere una sorpresa per la città, una bella sorpresa. Ma è difficile tenere top secret qualcosa di così affascinante e in un luogo, piazza Minerva, dove centinaia sono ogni giorno gli obiettivi puntati.
Finisce così sui social l’anteprima del videomapping che ridisegna sul prospetto laterale della Cattedrale la sua originaria struttura di tempio greco.
Le colonne, come gli altri elementi, visibili o invisibili, inglobati nella basilica cristiana si “illuminano” la notte, ridisegnati dai mirati fasci luminosi. E l’effetto è, indubbiamente, notevole.
Secondo le prime indiscrezioni, si è trattato di una prova generale di quanto accadrà il 25 ottobre, a partire dalle 19. L’appuntamento si chiama “La Cattedrale di Siracusa” e viene presentato come “un viaggio nel tempo lungo 2.500 anni, attraverso una tecnologia originale e innovativa”. Una ricostruzione virtuale del vecchio tempio di Atena.

foto Carmela Giansiracusa




Siracusa. Rimproverano dei ragazzi per gli schiamazzi, aggredita una famiglia

Una famiglia è stata aggredita da alcuni giovani. E’ accaduto tutto in via Giarre. Stanchi dei continui schiamazzi, i componenti di quel nucleo hanno rimproverato dei ragazzi che sono soliti sostare in prossimità della loro abitazione. Grida, schiamazzi, lanci di pietre in un crescendo di maleducazione che purtroppo pare essere tipica di questa nuova generazione. E’ dovuta intervenire la Polizia.




Siracusa. Due anziani vivevano in una casa di riposo senza energia elettrica

Due anziani ultranovantenni, ospiti di una casa di riposo siracusana, sono stati riaffidati ai loro familiari dalla Polizia. Agenti delle Volanti hanno effettuato dei controlli all’interno della struttura, insieme a personale dei servizi sociali e dell’Asp. Emerse carenze delle condizioni igieniche della casa di riposo nella quale, peraltro, i due anziani vivevano da diverso tempo senza energia elettrica. La posizione della titolare dell’attività è al vaglio degli inquirenti.




Fiera dei Morti,anche quest’anno ai Villini: solo tre i commercianti siracusani

Anche quest’anno la Fiera dei Morti si svolgerà nell’area del Foro Siracusano, i Villini. L’amministrazione comunale conferma la scelta operata negli ultimi anni, ritenendo quell’area la più idonea. Dal 27 ottobre al 2 novembre, quindi, torneranno le bancarelle, più simili ad un mercatino etnico, in realtà, che alla tradizionale Fiera dei Morti. A confermarlo, la composizione della graduatoria definitiva approvata. Per il settore non alimentare, 20 i posti assegnati. Solo due di queste attività sono di siracusani, un terzo è gestito da un commerciante di Noto. I rimanenti sono invece gestiti da stranieri, perlopiù africani (tunisini, senegalesi, ma anche cittadini del Bangladesh, della Guinea, per poi passare alla Cina). Nel caso del settore non alimentare, invece, sono 9 i posti previsti e assegnati. In questo caso i commercianti sono quasi tutti catanesi, ad esclusione di un ambulante di Cesarò e di un commerciante di Villalba. Previsto uno spazio per una piccola giostra. Tra le raccomandazioni del Comune, quella di limitare il più possibile le emissioni di fumo proveniente, ad esempio, dalla preparazione di caldarroste, vista la presenza, all’interno del Foro Siracusano, di parecchi alberi.




Siracusa. Rammendo urbano, micro-cantieri per Mazzarrona: ecco cosa hanno fatto

Verso la conclusione i micro-cantieri alla Mazzarrona studiati dalla facoltà di Architettura insieme alla fondazione Renzo Piano. Tre neo-laureati (Carmelo Antonuccio, Tommaso Bartoloni e Giuseppe Cultraro) erano stati scelti per portare avanti uno studio di ricucitura urbanistica tra la città e la periferia, nell’ambito di un intervento nazionale coordinato dal noto architetto genovese.
Nella squadra siracusana anche il professor Carlo Colloca (DSPS), il professpre Vito Martelliano (SDS Architettura-DICAR) e la professoressa Gabriella Vindigni (Di3A), insieme al professore Bruno Messina presidente della Sds di Architettura.
Il progetto G124 è scattato lo scorso febbraio e mira alla realizzazione di un percorso di “rammendo urbano” per il quartiere della Mazzarona, a Siracusa. Micro-cantieri per interventi che rispondano ai bisogni e alle domande di progettazione dei residenti e finalizzati alla realizzazione di spazi per lo sport e per l’aggregazione sociale, nonché per una migliore fruizione degli accessi al mare e della pista ciclabile che attraversa il quartiere. Interventi che sono stati già in parte realizzati con il contributo dei cittadini residenti nel quartiere, in particolare con quello della Cooperativa sociale “Insieme”, che ha dato il proprio supporto in tutte le fasi di cantiere, lavorando in squadra con il team di architetti e studenti.
Il primo intervento consiste nella realizzazione di una scala e di un sistema di sedute. La scala connette la pista ciclabile al quartiere e alla costa, in un punto dove ogni estate viene realizzata una piattaforma per la balneazione. È realizzata in legno, con un sistema di incastri e viti e un’armatura di acciaio ancorata alla scarpata. Il prototipo di seduta, è stato posizionato in un punto strategico dove si intravedono l’Etna e la costa ionica e realizzato in legno multistrato marino con un sistema di incastri e viti. I manufatti sono stati realizzati con la collaborazione del laboratorio “Allestiamoci” coordinato dal prof. Gianfranco Gianfriddo. Le parti di legno sono state tagliate con le macchine a controllo numerico della SDS di Architettura di Siracusa.
Lo stato di avanzamento dei lavori è stato oggetto di incontri periodici con l’architetto Piano presso Palazzo Giustiniani, a Roma, e a Genova, presso la Fondazione che porta il suo nome. I più recenti, il 2 agosto scorso, quando i giovani architetti dell’Università di Catania hanno illustrato, nella sede della Fondazione Piano, il percorso di progettazione partecipata con residenti della Mazzarona che ha portato all’individuazione e alla realizzazione delle prime micro-architetture.
Il team G124 siracusano ha anche allestito dei pannelli all’interno di un vano della circoscrizione Grottasanta (sempre a Mazzarona), concessa dall’amministrazione comunale di Siracusa al progetto e ribattezzata “Spazio G124”.
L’arredo della stanza consente di renderla più fruibili per il prosieguo delle attività di partecipazione attiva fatte con gli abitanti, immaginando che in futuro possa diventare un centro civico di riferimento per la cittadinanza e per la testimonianza del lavoro che il progetto G124, in sinergia con l’Università di Catania, ha fatto ‘nel’ e ‘per’ il quartiere. ANCE Siracusa, ha sponsorizzato il progetto, fornendo tutti i materiali necessari alla realizzazione di quest’ultimo intervento.




Sicurezza nelle scuole, gli studenti siracusani tornano in piazza domani

La stagione delle rivendicazioni studentesche prosegue con determinazione. Gli studenti siracusani tornano in piazza. Dopo la protesta, ieri, degli studenti dell’istituto alberghiero “Federico II di Svevia”, per via dei problemi strutturali riscontrati nella sede di via Polibio, ma anche per la mancanza di una sede unica (e adeguata), domani tutte le scuole manifesteranno ancora, a pochi giorni dalla precedente mobilitazione. Ad organizzare l’iniziativa è la Rete degli Studenti Medi. L’appuntamento è fissato per le 9 in piazzale Marconi. La rivendicazione è sempre la stessa: sicurezza all’interno delle scuole, perchè non si debba più temere, com’è invece accaduto spesso e fino a pochi giorni fa, che dai soffitti delle aule possa distaccarsi del materiale edile, con il rischio di arrecare danni, non soltanto alle cosse ma soprattutto alle persone, gli studenti, gli insegnanti, gli operatori scolastici. Il diritto ad una scuola sicura torna, dunque, al centro dell’attenzione dei ragazzi delle scuole superiori del territorio. Indice puntato contro l’ex Provincia, competente in materia, ma anche contro la disattenzione che gli studenti riscontrano rispetto alle loro esigenze basilari.




Siracusa. Cane finisce dentro un pozzo, imbracato e salvato dai Vigili del Fuoco

Ancora un intervento dei Vigili del Fuoco di Siracusa in soccorso di animali. Dopo il falco e il green kuper (volatile) neozelandese dei giorni scorsi, gli uomini del comando di via Von Platen sono intervenuti a Tivoli, in contrada Rigiliffi. Un cane di media taglia era accidentalmente caduto in un pozzo. I vigili del Fuoco si sono calati e, dopo aver imbracato lo spaventato animale, sono riusciti a riportarlo in sicurezza in superficie.
A chiedere aiuto ai Vigili del Fuoco era stato il proprietario del cane che ha seguito, trepidante, le operazioni di salvataggio.




La storia di Rocky, il cucciolone che aspetta in ospedale il padrone che non c’è più

E’ una storia che ha commosso e mobilitato il web. Protagonista è un cane, Rocky. Lo hanno ribattezzato così i ragazzi del 118 ed i dipendenti dell’ospedale di Avola. Si perchè Rocky da quasi tre mesi ha trovato “casa” proprio davanti alla porta del Di Maria.
Non disturba, non crea fastidi. Aspetta. Il cucciolone aspetta che torni il suo padrone. Non sa che non lo rivedrà più: era entrato in ospedale per un malore, purtroppo non ce l’ha fatta. Raccontano che avrebbe seguito correndo l’ambulanza che ha trasportato il suo amico umano sino al Di Maria. E da allora non si è più mosso.
Il suo candore ha conquistato tutti. Non solo coccole e bocconi di cibo. E’ scattata una corsa per quella che è stata definita “un’adozione del cuore”.
Esplosa la sua storia sui social – il primo a raccontarla è stato un volontario in servizio sulle ambulanze – Rocky ha ricevuto anche la visita di alcune rappresentati del mondo animalista siracusano. “E’ buonissimo. L’ho abbracciato e spero avrà la vita che merita”, dice Ilaria Fagotto, da sempre impegnata in battaglie dalla parte degli animali. “Intanto faccio appello per un’adozione del cuore. Lui ha bisogno di colmare il vuoto che ha dentro, per tornare a vivere”.
L’appello non pare essere caduto nel vuoto. Pare che adesso abbia trovato una nuova casa e nuovi affetti. Il lieto fine che rende meno amara una bella favola di amore incondizionato.




Siracusa. Renzo Formosa, c’è la data della nuova udienza: 13 novembre

È stata fissata la data della nuova udienza del processo per la morte di Renzo Formosa. Appuntamento in aula, al Tribunale di Siracusa, il 13 novembre. Il fascicolo è stato assegnato al giudice Cavallaro, nomina necessaria dopo il pronunciamento nel merito del precedente magistrato che ha respinto la quarta richiesta di patteggiamento.
In occasione della nuova udienza, la difesa di Santo Salerno, il giovane imputato di omicidio stradale, potrebbe decidere di optare per il rito abbreviato.
La famiglia, intanto, attende che venga sciolta la riserva nel parallelo procedimento che punta le sue attenzioni sui rilievi condotti dalla Municipale, in occasione dell’incidente. La Procura ha chiesto l’archiviazione per i due ispettori intervenuti. Il legale della famiglia si è opposto. Attesa a giorni la decisione motivata.

Foto: Renzo Formosa. Il giovane siracusano perse la vita in seguito ad un incidente stradale in via Cannizzo




Sofia Amoddio, lo sfogo: “perchè la Procura Militare ora si interessa del caso Scieri?”

“La Procura militare generale di Roma chiede di avocare le indagini che sta conducendo la Procura ordinaria di Pisa per la morte di Emanuele Scieri ucciso, nel agosto del 1999, dentro la caserma Gamerra. Perché ora?”. Una domanda che tutti, nelle ultime ore, ci siamo posti. Ma ha mille volte più forza se il quesito passa per la voce di Sofia Amoddio.
L’ex parlamentare Pd ha guidato con coraggio e caparbietà la commissione parlamentare d’indagine che è riuscita a rompere muri e catene di omertà, a più livelli. Dopo vent’anni di silenzi e reticenze sulla morte di un giovane parà siracusano, all’interno di una caserma dello Stato italiano.
“Nel 1999 la procura militare archiviò il caso. Con una legge a mia firma, il parlamento italiano ha istituito la commissione di inchiesta il 4 novembre del 2015. Perché la procura militare non riaprì le indagini nel 2015? La commissione di inchiesta parlamentare il 5 dicembre 2017 ha depositato la relazione al Parlamento e alcuni mesi prima aveva chiesto ed ottenuto che la Procura ordinaria di Pisa riaprisse le indagini sul caso. Perché la Procura militare non iniziò le indagini nel 2017?”, scrive la Amoddio.
“Hanno dovuto attendere un avvocato di provincia (parla di se stessa, ndr), aiutata da parlamentari visionari che hanno creduto nel sogno della verità, per ricercare nelle carte del 1999 cosa era avvenuto. Cosa è accaduto oggi di nuovo? Rimango attonita e silente in questo interrogativo carico di dolore a cui nessuno potrà darmi una risposta: perché ora?”.
La Amoddio non lo scrive ma quel suo “perchè ora?” è domanda tronca. La versione completa, è impressione diffusa, è che la domanda per esteso potrebbe suonare più o meno così: perchè proprio ora che la verità è vicina ed i responsabili sono chiamati a rispondere delle loro responsabilità?

Foto: la Amoddio interroga in commissione il generale Celentano