Cinque spari contro il portone di un’abitazione: la Polizia indaga a Lentini

Al momento è un giallo ma gli investigatori confidano di riuscire a far piena luce su quanto accaduto. Cinque colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro il portone di ingresso ed il garage di una abitazione di Lentini. La Polizia è intervenuta in via Monte Grappa. I fatti risalgono a ieri mattina. Indagini in corso.




Augusta. Panineria senza le autorizzazioni, 5.000 euro di multe e sanzioni

Cinquemila euro di multe e sanzioni per una panineria di Augusta. Controlli congiunti di Polizia, Asp e della Municipale. Riscontrate numerose irregolarità amministrative. L’attività, ad esempio, sarebbe stata esercitata senza le necessarie autorizzazioni e sono state riscontrate numerose carenze igienico–sanitarie, nonché la mancata tracciabilità degli alimenti. Infine, è stata sequestrata un’attrazione gonfiabile non in regola con le norme di sicurezza.




Siracusa. Auto in fiamme nella notte in largo Nicolosi: causa da accertare

Auto in fiamme nella notte. La Polizia è intervenuta, insieme ai Vigili del Fuoco, alle 2.40 circa di questa notte, in largo Nicolosi per l’incendio di una Golf. Le cause dell’incendio sono da accertare, non si esclude la matrice dolosa.




Siracusa. Ricordati i caduti del ponte sull’Anapo: episodio del secondo conflitto mondiale

Con una breve cerimonia sui luoghi, l’associazione culturale Lamba Doria di Siracusa ha ricordato i caduti del ponte sull’Anapo. Hanno partecipato l’Unione Nazionale dei Paracadutisti d’Italia e i Vigili del Fuoco e i familiari dei caduti Nunzio Formisano (UNPA) e di Calisto Calcagno (Agente di Pubblica Sicurezza).
Il 10 luglio 1943, la zona del ponte sull’Anapo fu interessata da scontri tra aliantisti inglesi e le truppe italiane. Per la difesa del ponte morirono in combattimento fanti, marinai, avieri, un agente di polizia, un paracadutista e anche quattro vigili del fuoco di Siracusa. I Vigili del fuoco caduti in combattimento furono
Antonino Rubera, Francesco Sicuso, Gaetano Costanzo e Luciano Di Natale.




Fumo da serbatoio in zona industriale, nessun allarme: vuoto all’interno, è il coibentante

Quel fumo da un serbatoio industriale dismesso sta creando qualche motivo di apprensione. In una opinione pubblica già colpita dal devastante incendio di mercoledì, paure e preoccupazioni sono dietro ogni angolo. La situazione, è bene dirlo, è sotto controllo e non desta grosse preoccupazioni. Il fumo che, di notte e di giorno, si vede uscire dal serbatoio che si trova in area ex Syndial è dovuto ad una lenta combustione in atto nella coibentazione. Il serbatoio è stato bonificato già tempo addietro e non contiene residui di sostanze potenzialmente pericolose. A bruciare è il coibentante catramoso tra la parete esterna ed il lamierino. I vigili del fuoco, come da procedura in questi casi, raffreddano costantemente la parete esterna. Impossibile un altro tipo di intervento. Ci vorranno tra i 3 ed i 4 giorni perchè la combustione si arresti, dopo aver consumato tutto il coibentante.




Vertenza Sma/Simply, c’è il closing: accordo con Arena e Radenza, garantiti i lavoratori

Anche i 2 punti vendita Sma/Simply di Siracusa passano alle società del gruppo Arena con insegna Decò. Quelli di Priolo e Lentini, invece, al gruppo Radenza. Soddisfatti i sindacati per la positiva conclusione della vertenza con l’accordo per il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali e retributive.
“Si chiude positivamente una delle vertenze più delicate degli ultimi anni”, commenta Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia. “Con questo accordo si sancisce l’uscita definita di Sma dalla Sicilia, situazione che aveva creato molti timori tra i mille dipendenti di cui 180 sono andati in mobilità, perché molti di loro erano alle dipendenze di questa azienda da più di 30 anni”.
Decò diventa leader della grande distribuzione organizzata in Sicilia, con un progetto di espansione che nei prossimi giorni vedrà anche l’acquisizione di una parte dei negozi Cambria a insegna Spaccio alimentare tra cui anche quello dell’ex centro commerciale Papiri, a Siracusa.
La nuova proprietà ha assicurato un consistente piano di investimenti per ristrutturare i punti vendita. Durante questo periodo i lavoratori saranno sostenuti dalla cassa integrazione.
“Non è stata una trattativa semplice”, spiega il segretario provinciale della Filcams, Alessandro Vasquez. “Oltre quindici ore di vertice per riuscire ad evitare il rischio spezzatino ed ottenere garanzie per i lavoratori. Abbiamo preteso ed ottenuto ad esempio la clausola di salvaguardia per i lavoratori che potrebbero essere Interessati in futuro da una possibile chiusura del proprio punto vendita, nei supermercati immediatamente limitrofi. Le aziende avevano anche richiesto l’abbattimento degli scatti d’anzianità, l’abolizione dei super minimi, ed altre deroghe al contratto nazionale, richieste rispedite al mittente. L’augurio adesso, è che il gruppo Arena riesca a consolidare la propria presenza nei punti rilevati – continua Vasquez – garantendo prospettive di sviluppo ai propri dipendenti e che il Gruppo Radenza faccia quel salto di qualità che tuteli i lavoratori e le lavoratrici nella stessa maniera dei colleghi appena transitati a Decó.




Siracusa. Rischio ambientale: la Gdf sequestra un capannone e 20.000 mq di terreno

Un’area di oltre 20.000 metri quadrati è stata posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza insieme agli uomini del Nictas (Nucleo Investigativo Circondariale Tutela Ambientale e Sanitaria) della Procura di Siracusa. L’ampio terreno si trova a Cozzo Pantano e vi si troverebbero collocati materiali pericolosi per l’uomo e per l’ambiente.
Nella zona insiste infatti un capannone, usato anni fa a fini industriali, le cui coperture sono fatiscenti e parzialmente sbriciolate.
Lo stato di degrado della struttura non è sfuggito alle pattuglie del Servizio Navale della Guardia di Finanza di Siracusa, che hanno chiesto l’intervento di un elicottero per eseguire un rilevamento dall’alto.
Sono quindi partiti gli accertamenti per l’analisi dei materiali, che si sono rivelati pericolosi perchè in amianto ormai deteriorato e particolarmente insidioso anche perché, nelle immediate vicinanze, si trovano terreni agricoli. Il responsabile dell’area è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. L’ipotesi di reato sarebbe suffragata anche dal mancato rinvenimento di lastre di amianto a copertura del capannone, cadute al suolo, che si ritengono illecitamente smaltite in quanto non è stata trovata traccia della loro regolare eliminazione tra i costi della società che contabilizzava il relativo cespite.




Perchè le fiamme pericolosamente vicine alla zona industriale? Vertice al Comune

Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha convocato lunedì in Municipio i responsabili sicurezza e anti-incendio di tutti gli stabilimenti della zona industriale. Il primo cittadino vuole capire come sia stato possibile che le fiamme siano riuscite ad entrare in aree di pertinenza degli impianti (Versalis e Ias soprattutto). E’ polemica sul rispetto dell’ordinanza che impone la pulizia delle aree e la creazione di corridoi di sicurezza per “tagliare” il fuoco ed evitare una rapida propagazione delle fiamme.
“Il sospetto che non tutti abbiano rispettato le misure che pure avevamo chiesto, richiesto e segnalato c’è. Per questo ho voluto convocare il vertice lunedì. Certe situazioni non devono più ripetersi. Sono pronto a portare tutto in Procura, il Comune di Priolo si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento”.
Viene valutata intanto la richiesta dello stato di calamità mentre i festeggiamenti per i 40 anni dell’autonomia priolese sono stati posticipati di una settimana.




La straordinaria manovra di soccorso: dodici minuti per evacuare Marina di Priolo

Se il devastante rogo di Priolo non ha avuto conseguenze ben peggiori è anche perchè la risposta all’emergenza è stata vicina alla perfezione. Mentre le fiamme avanzavano veloci ed il fumo riempiva le narici, tutta Marina di Priolo è stata evacuata in 12 minuti. Circa 850 metri lineari di lidi e spiagge svuotati in 720 secondi, un risultato eccezionale difficile anche solo da avvicinare in esercitazione.
Per riuscire nell’incredibile operazione di sicurezza, si sono mobilitati tutti. Dalla Protezione Civile di Priolo alle forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Municipale. Un lavoro collettivo, senza risparmio di energie, utilizzando anche mezzi privati per allontanare tutti dal pericolo incombente. Il fumo più che le fiamme facevano paura, al punto da rendere necessaria l’evacuazione. E se le operazioni via terra fossero diventate troppo complicate, c’erano già pronte nello specchio di mare davanti Marina di Priolo due motovedette della Guardia Costiera e le moto d’acqua della Polizia.
E’ anche grazie a questo movimento ordinato e coordinato se non ci sono stati feriti o peggio. A Priolo è stato chiesto l’encomio solenne per la Protezione Civile comunale. “Siamo stati fortunati. Ha funzionato tutto”, si schermisce il disaster manager Gianni Attard. La sensazione diffusa, però, è che abbiano fatto qualcosa di veramente straordinario, finito ai margini della cronaca.




Siracusa. Castello Eurialo, a tappe forzate verso la riapertura: “31 luglio, cancello aperto”

La data è cerchiata di rosso sul suo calendario: 31 luglio,mercoledì. E’ il giorno in cui il direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, vuole riaprire il castello Eurialo. La celebrata fortezza dell’antichità è da circa un anno “inaccessibile” ai visitatori che pure continuano a raggiungere Belvedere per “sbattere” contro un cancello chiuso.
La pulizia avviata dai Forestali siciliani dovrebbe essere completata entro una settimana. Sono stati intanto affidati i lavori per il rifacimento delle staccionate ed è stata completata la periziai sugli alberi bruciati lo scorso anno.
“La chiusura del castello Eurialo è una vicenda che ha fatto male all’immagine della Sicilia. Stiamo mettendoci impegno per arrivare pronti all’apertura del 31 luglio”, conferma Rizzuto che da poche settimane ha assunto l’incarico a Siracusa, dopo la positiva esperienza da soprintendente a Ragusa.
Anche il tempio di Giove potrebbe riaprire le porte per un piccolo calendario di aperture straordinaria. E’ un altro progetto a cui si sta lavorando, dopo l’avvenuta pulizia dell’area grazie ai volontari del Cai e della cooperativa sociale Insieme.
A proposito di diserbo e pulizia, dalla Regione sono in arrivo i fondi necessari per bonificare il ginnasio romano, il sito di Akrai (Palazzolo) ed il sito di Eloro (Noto). La villa del Tellaro (Noto), invece, è stata ripulita grazie all’intervento della Forestale.