Avola. Tentato omicidio di un 16enne, arrestato giovane: “Una lite alla base del gesto”

E’ accusato di tentato omicidio e omissione di soccorso. Arrestato dai carabinieri della stazione di Avola Danilo Carbè, 24 anni. L’esecuzione della misura cautelare è la conseguenza di quanto disposto, a seguito di indagini, coordinate dal Procuratore Fabio Scavone e diretta dal Pubblico Ministero Carlo Enea Parodi. Ricostruito l’episodio della notte del 26 maggio scorso, quando, secondo gli inquirenti, Carbè, a bordo dell’auto in suo uso, mentre percorreva la centrale via Linneo avrebbe investito volontariamente G.M, 16 anni, procurandogli traumi diffusi dichiarati guaribili in 30 giorni. L’origine del risentimento  verso la vittima sarebbe da ricondursi ad una lite nata tra i due per futili motivi, verosimilmente riconducibili allo stato di ebbrezza alcolica in cui si trovavano entrambi poco prima dell’urto volontario. Nello specifico Carbè avrebbe intenzionalmente deviato la corsa della propria autovettura al fine di investire il giovane, dandosi immediatamente alla fuga dopo aver commesso il fatto. Carbè si era presentato dopo alcune ore presso la stazione dei Carabinieri, quando era già stato identificato quale l’autore del fatto. L’Autorità Giudiziaria di Siracusa ha disposto l’arresto del giovane che, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari.




Siracusa. Rifiuti, riportare ordine e decoro “con controlli incrociati e denunce penali”

“Ci sono tecniche di lavoro molto semplici da mettere in atto per riportare l’ordine in città sul fronte rifiuti”. A dirlo è Rino Tona, ex comandante della Municipale a Noto, ex comandante del nucleo di Polizia Giudiziaria a Siracusa e vicecomandante della Municipale sempre nel capoluogo.
Le multe e le fototrappole non spaventano e non sortiscono i risultati sperati. Ortigia, Borgata, Santa Panagia: le discariche proliferano in una sorta di sfida continua lanciata all’amministrazione pubblica. “Fino ad ora il Comune ha detto agli ispettori della Municipale di censire i soggetti o dare vita ad appostamenti per multare chi sporca. Un inutile dispendio di uomini e tempo. Serve altro”, spiega deciso Tona. “Non capisco perchè non si utilizzi un sistema semplice come quello dei controlli incrociati. Richiederebbe appena quattro agenti della Municipale, due di mattina e due di pomeriggio, e la collaborazione degli uffici. Faccio un esempio: in viale Xyz l’ufficio anagrafe sa che ci sono 500 residenti. Bene, si può cominciare con il verificare quante utenze Enel risultano in quel viale ed a chi sono intestate. Dopo si incrocia questo dato con quello dell’Ufficio Tributi comunale: c’è chi paga la luce ma non la Tari? E’ sospetto: si mandi la Municipale a verificare”.
Scovato l’evasore/zozzone (dove e come butta la sua spazzatura?) che si fa? “Niente multe. Non funzionano e si vede”, taglia corto Rino Tona. La soluzione è tra le pieghe dell’articolo 650 del codice penale. “Ci sono gli estremi per una diffida d’ufficio. E se si viene di nuovo sorpresi, scatta la denuncia penale da parte del Comando di Polizia Municipale”. Il rischio di un processo e di una condanna dovrebbero funzionare più e meglio di una multa che non si paga o contro cui ci si presenta ricorso.
“Vigili nascosti dietro un angolo che aspettano di multare qualcuno che abbandona la spazzatura? Sorrido. Bisogna stare al passo con i tempi. Questo significa che i servizi vanno cambiati in funzione delle esigenze della città”, continua Rino Tona, con una posizione che non mancherà di fare discutere.
“Sia chiaro che la colpa della situazione attuale non è della Municipale. Alla quale va data una cornice precisa dentro cui operare, ovvero una ordinanza che fissi e preveda le regole per i controlli incrociati ed il meccanismo diffida-denuncia, richiamando il contenuto dell’articolo 650 del codice penale”.
Cosa dice questo articolo è presto detto: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [c.p. 336, 337, 338], con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206”. E il provvedimento dell’autorità in questione è l’ordinanza che andrebbe emanata da Palazzo Vermexio.




Siracusa. Una pazza idea per alleggerire il traffico in Ortigia: taglio di “privilegi”

Con oltre 7.000 pass rilasciati, è un’impresa tenere le auto lontane da Ortigia. Però forse una “pazza idea” potrebbe tornare utile, magari anche più delle corsie preferenziali che sono state pensate per il futuro prossimo, su via Malta e corso Umberto.
Partiamo da un numero: i residenti di Ortigia sono circa 3.200. Più del doppio, però, sono i veicoli autorizzati all’accesso, alla sosta ed al transito in Ztl. Con immagine ad effetto, si può dire che nel centro storico ci sono più auto che residenti, in certi momenti della giornata.
In effetti sembra proprio una cifra elevata, ed in effetti lo è, pur se giustificata dalla presenza di numerosi uffici pubblici, privati, banche e altre attività i cui dipendenti sono molto spesso possessori di pass Ztl. Molte di queste attività, però, il venerdì chiudono i battenti. Per cui – e qui sta la pazza idea – sospendendo la validità dei pass “di lavoro” nelle giornate del sabato e della domenica, si allontanerebbero giocoforza auto dal centro storico che, altrimenti, potrebbero comunque avervi accesso e questo nonostante non vi sia alcuna reale necessità di accedere (sabato e domenica) sin dentro Ortigia. Salvo, è chiaro, eccezioni dimostrabili.
In linea teorica il discorso sembra filare e poter produrre risultati subito, tagliando di almeno mille auto il peso veicolare sull’isolotto. Ma il tagliare piccoli “privilegi” (come è considerato il pass Ztl) alle volte richiede più determinazione e resistenza di un paio di corsie preferenziali.

foto: fila su via Malta, accesso ponte Santa Lucia (archivio)




Siracusa. Sport e Periferie: “Bando da 72 milioni, nessun progetto presentato in provincia”

Nessun comune della provincia di Siracusa tra quanti otterranno finanziamenti nell’ambito del fondo “Sport e Periferie 2018”. Tra i 248 progetti per gli impianti sportivi, per un valore di circa 72 milioni di euro, non ne figura nessuno del territorio locale. Un dato che rende noto l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, il quale evidenzia come non si sia trattato di un’esclusione, ma della mancata partecipazione. “Nessuno ha elaborato un progetto per tentare di ottenere le risorse necessarie”. Un’occasione persa per il leader di “Siracusa Protagonista”.  “Il Bando “Sport e Periferie” -argomenta- ha l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura dello sport, nelle zone più povere e più fragili, in tutto il territorio nazionale e, in modo particolare, nelle periferie urbane, vedi Mazzarona. Il piano è stato istituito nel 2015 per rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana attraverso gli investimenti sulle infrastrutture sportive. Ci saremmo aspettati-prosegue-  la partecipazione dei Comuni siracusani al bando e, in modo particolare, quello di Siracusa che,invece, fa orecchie da mercante e non partecipa ad alcun bando, convinto che, con la sua superbia/ignoranza, può risolvere tutti i problemi della città”.




Siracusa. Cittadinanza onoraria alla famiglia di Nicola De Simone, “ok” del consiglio comunale

Il consiglio comunale dice “si” al gemellaggio istituzionale con il Comune di Castellammare di Stabia e al conferimento della cittadinanza onoraria alla moglie e alla figlia di Nicola De Simone. L’assise cittadina ha approvato l’ordine del giorno proposto dai consiglieri del gruppo “Amo Siracusa”, da cui potrebbe scaturire, secondo quanto evidenziato da Gaetano Favara, Michele Mangiafico e Carlos Torres, “risvolti positivi per le due istituzioni perché molte volte gli avvisi pubblici per la partecipazione a progetti che possono portare finanziamenti esterni prevedono partenariati con altri comuni e, in questo caso, potrebbe crearsi un rapporto naturale tra Siracusa e Castellammare di Stabia, nato con lo sport, ma nutrito anche in altri settori della vita associata”. I consiglieri di “Amo Siracusa” auspicano che gli uffici predispongano in maniera celere gli atti di competenza in raccordo con i medesimi uffici del Comune di Castellammare di Stabia e cercheremo in tal senso di essere da sprone”. Favara, Mangiafico e Torres sottolineano come “lo sport rappresi uno degli strumenti più importanti per fare promozione sociale. Attraverso lo sport, la politica-continuano- può trasmettere esempi alla comunità e valori da condividere, può nutrire forme di identificazione che rendono più coesa una cittadinanza, può determinare i presupposti per un miglioramento delle condizioni sociali e civili di una popolazione. Con l’approvazione dell’ordine del giorno che abbiamo promosso ieri in Consiglio comunale, inizia l’iter di un procedimento amministrativo che potrebbe rappresentare la partita più importante vinta da Nicola De Simone”. Anche il consiglio comunale di Castellammare di Stabia si starebbe muovendo per fare altrettanto.




Decreto Crescita, 100milioni per le ex Province Regionali. “Ossigeno per Siracusa”

“Fondi per le ex Province Regionali, è arrivato il via libera in commissione alla Camera al decreto Crescita. La misura per gli enti siciliani sofferenti è parte integrante del provvedimento”. Lo annunciano i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Filippo Scerra e Maria Marzana (Movimento 5 Stelle). “E’ stato approvato l’emendamento che garantisce 150 milioni di euro alla Regione. Di questi, 100 sono per le ex Province Regionali che potranno sfruttare ora anche norme finalizzate all’approvazione dei bilanci degli enti di area vasta e allo sblocco di quasi mezzo miliardo di euro di investimenti infrastrutturali”, dicono ancora i pentastellati.
Dopo anni di blocco totale di servizi ed investimenti ed una grande crisi che ha investito il personale delle ex Province Regionali, con il caso Siracusa su tutti, arriva adesso una boccata d’ossigeno con beneficio anche per i cittadini. “Con il gruppo parlamentare siamo riusciti a mettere una toppa agli errori di chi, al posto di aiutare l’Isola, l’ha depredata con incompetenza e avidità. Adesso subito a lavoro per sistemare in via strutturale la situazione per i prossimi anni, con un apposito intervento nella prossima legge di bilancio”.




Siracusa. Incontri all’Orecchio di Dionisio: primo appuntamento con lo scrittore Claudio Magris

Quattro giornate per altrettanti momenti di riflessione  sui temi narrati dai grandi poeti classici. Il programma della Stagione 2019 della Fondazione Inda sarà impreziosito dal 19 giugno a lunedì 1 luglio da quattro incontri nello scenario dell’Orecchio di Dionisio, con quattro grandi figure nel mondo della cultura, dello spettacolo e della letteratura italiana e internazionale che dialogheranno sul tema della Stagione al Teatro Greco di Siracusa, Donne e guerra. La serie di incontri sarà inaugurata mercoledì 19 giugno, alle 17,30, dal critico, scrittore e saggista Claudio Magris che interverrà su Alcesti, Euridice e l’idea del tempo. Magris in molti dei suoi romanzi e racconti, come Alla cieca e Lei dunque capirà, rivisita o crea l’eco intima e contemporanea di miti e drammi greci la cui forza emerge indirettamente anche nel suo ultimo racconto, Tempo curvo a Krems.Torna a Siracusa Luciano Canfora, storico del mondo antico, filologo e profondo conoscitore della cultura classica. Canfora, mercoledì 25 giugno, alle 18,30, rifletterà sul tema Il colpo di stato di Lisistrata: non solo nella commedia di Aristofane ma anche nella realtà contemporanea del V secolo ad Atene, Lisistrata segna una precisa presa di posizione che ha anche una natura politica contro democratici e demagoghi.Il 29 giugno, alle 18,30, l’attrice e scrittrice Lella Costa dialogherà con Margherita Rubino. Il tema dell’incontro è Donne e guerra in Aristofane; Lella Costa, per cogliere la presenza, a distanza di 2.500 anni, della questione femminile a partire dalla Commedia antica, rileggerà monologhi e scene della “trilogia al femminile” di Aristofane: Festa delle donne, Lisistrata e Donne all’assemblea.A chiudere la serie di incontri all’Orecchio di Dionisio sarà Eva Cantarella, una delle più importanti studiose del mondo antico, che lunedì 1 luglio, alle 18,30, terrà un intervento sul tema Donne e misoginia nel mondo antico. Cantarella, autrice del saggio L’ambiguo malanno, libro tradotto in decine di paesi, ripercorrerà episodi e vicende del dramma antico, a partire da Ippolito di Euripide, concentrando l’attenzione sulla misoginia e sull’introduzione di stereotipi in uso ancora oggi.




Il nuovo ospedale di Siracusa potrebbe sorgere qui: contrada Tremilia promossa dall’Asp

La super-perizia dell’Asp indica come area migliore su cui costruire il nuovo ospedale quella di Tremilia. Si trova a sud della SP77 (Strada Tremilia), a circa 700 metri dall’incrocio con via Lorenzo Bandini ed è delimitata a Nord dalla SP 77 e a Est, Sud e Ovest da strade poderali. Lo strumento urbanistico vigente classifica l’area agricola. Il piano regolatore “individua a Sud–Est dell’area in oggetto una zona E1 (Aree di valenza paesaggistica e ambientale a vocazione agricola) e a Sud e Sud–Ovest l’area C6b3 (Aree per edilizia residenziale pubblica – privata di nuovo impianto). La distanza dal centro di Siracusa è di circa 8 minuti in auto (4,7 km), mentre dall’autostrada
è raggiungibile in circa 4 minuti di auto (circa 3,2 km dallo svincolo). L’area individuata ha un’estensione di circa 204.000 mq. Non sussistono vincoli sull’area in esame.
“L’accessibilità per gli utenti provenienti da altri centri abitati è buona, in ragione della vicinanza dell’area dagli svincoli autostradali per Siracusa Sud. La SP 77 inoltre, che delimita a Nord il confine dell’area, si immette sulla SS124, Strada Statale Siracusana, che collega Siracusa con i centri dell’entroterra. L’area può inoltre essere facilmente raggiunta dalla SS 115, trovandosi il tratto finale di quest’ultima a circa 5 minuti di percorrenza in automobile. Tale facile accessibilità si pone sicuramente come punto di forza anche nella connessione dell’eventuale Nuovo Ospedale con la rete ospedaliera esistente sul territorio”, appunta Pellitteri. Buona anche la connessione con la viabilità interna alla città di Siracusa. L’area può essere infatti raggiunta da un lato percorrendo viale Paolo Orsi, dunque viale Emocrate, un breve tratto della via per Floridia e svoltando infine a destra e percorrendo per circa un chilometro la Strada Tremilia; dall’altro dalla direzione opposta percorrendo la SP 77, percorrendo la quale si giunge ad esempio da Città Giardino in circa 8 minuti di
percorrenza. L’area dista circa 7 minuti di percorrenza dalla Stazione e circa 13 minuti di percorrenza da Ortigia”.
Area pianeggiante e con sviluppo longitudinale, confina però con l’area occupata dalle strutture della
Protezione Civile. Comunque “non presenta particolari impedimenti alla realizzazione di accessi multipli (ipotizzando di prevederne più di uno sul versante Nord lungo la SP77 e prolungando per un brevissimo tratto la strada che attualmente costeggia a Nord l’area della Protezione Civile o prevedendo un accesso da quest’ultima area stessa)”.
I servizi previsti, compresi quelli accessori, sarebbero di facile realizzazione. Le strutture per l’elisoccorso potrebbero essere agevolmente previste e risulterebbero poco impattanti, considerando la natura agricola delle aree confinanti, e anzi consigliabili verso la contigua area della Protezione Civile. Inoltre, si legge nella perizia, “la collocazione dell’area in oggetto appare favorevole dal punto di vista della qualità ambientale e dell’urbanità”.
Capitolo espropri. Il costo di esproprio delle aree agricole ubicate nella contrada Tremilia, “come stabilito anche dalle sentenze del TAR relative alle aree espropriate per la realizzazione delle strutture della Protezione Civile (anch’esse precedentemente classificate come z.t.o. E) si aggirava intorno ai 18 €/mq e pertanto un’eventuale espropriazione dell’area in oggetto, con costi unitari attualizzati di circa 25 €/mq, che tengono conto della tipologia di colture insistenti sui terreni, ovvero di orto irriguo, e dell’assenza di edifici esistenti, avrebbe un costo pari a circa 5.100.000 €. Il costo di esproprio può ovviamente, come già ribadito, essere soggetto a variazioni in funzione delle eventuali variazioni della tipologia di coltura e alla produttività del terreno in oggetto. In ragione di quanto illustrato relativamente alla viabilità di accesso all’area e alla sua conformazione si ritiene che un eventuale cantiere nella stessa, per la realizzazione di una struttura ospedaliera, non comporterebbe particolari criticità”.
La relazione del perito Asp toglie i dubbi: “tra le aree alternative alla Pizzuta quella in contrada Tremilia, si
conferma nettamente la migliore”.




Nuovo ospedale di Siracusa: Ecco perchè l’area della Pizzuta è “poco idonea” e bocciata

E’ l’area identificata dal vigente strumento urbanistico come destinata ad “attrezzature ospedaliere” e quindi possibile sede per l’edificazione del nuovo ospedale di Siracusa. Ma la Pizzuta non ha convinto il perito dell’Asp di Siracusa. Leggendo la relazione, viene presentata come “un lotto di forma irregolare” costituito da alcuni terreni compresi fra la Traversa la Pizzuta, via Professore Vittorio Guardo e viale Epipoli (SP 46). L’area è ubicata a Nord – Ovest del centro di Siracusa, da cui dista circa 3 km (circa 9 minuti di percorrenza), ed è raggiungibile dall’autostrada A18 (da Catania verso Siracusa) dallo svincolo per Siracusa Nord, da cui dista circa 8,5 km (circa 13 minuti di percorrenza).
A penalizzarla le voci traffico, eccessiva urbanizzazione e la difficoltà nel costruire la pista per l’elisoccorso. Ma la voce che più penalizza la Pizzuta è quella dei costi. Qui aiuta tornare alla perizia. “I costi di esproprio determinati dallo studio EsseA Project si aggirano intorno ai 130 €/mq, valore più volte ribadito in sentenze definitive del C.G.A. su ricorso degli stessi proprietari della zona Fs2 della Pizzuta, limitrofe a quelle già espropriate di recente per l’insediamento delle vicine cooperative edilizie e per le nuove sedi stradali realizzate; valore che, dopo un’attenta analisi di tali atti e da indagini di mercato, può presuntivamente essere attualizzato a 110 €/mq. Data l’estensione dell’area Fs2 si ha quindi un costo totale pari a circa 12.000.000 €. A
tale cifra bisogna sommare i costi necessari all’acquisizione dell’area S3 di proprietà del Comune, che, come già accennato, sono stati quantificati dallo stesso Comune in circa 14.000.000 €, contrariamente a quanto deliberato dal Consiglio Comunale il 29/9/2016 circa il contenimento dei costi, per un totale di circa 26.000.000 € (pari a circa il 20% del costo di realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, i cui costi di costruzione sono stati quantificati, nel vecchio progetto preliminare del 2011, in 140.000.000 €). Ipotizzando tuttavia di acquisire l’area S3 allo stesso costo unitario dell’adiacente area Fs2 (a 110 €/mq), si otterrebbe un costo totale dell’area pari a circa 5.110.000 €, ricavando un totale necessario all’acquisizione di circa 17.000.000 €. Ai costi elevati dovuti all’acquisizione dell’area – continua il professore Pellitteri – bisognerebbe poi aggiungere le somme
necessarie all’urbanizzazione del lotto. Pur essendo l’area della Pizzuta già urbanizzata (e relativamente più urbanizzata di altre aree della città), si renderebbero elevati per la stessa, come già accennato, i costi necessari all’infrastrutturazione, al fine di permettere un miglioramento sostanziale di tutto il sistema viario circostante e non; quindi in definitiva l’area della Pizzuta aggraverebbe notevolmente i costi di realizzazione del nuovo ospedale, rendendo antieconomica l’iniziativa”.
L’area sarebbe in definitiva è “poco idonea alla realizzazione di una nuova struttura sanitaria capace di servire l’intero bacino d’utenza, specialmente considerando un’eventuale riclassificazione dell’ospedale e quindi la
necessità di garantire l’erogazione di servizi sanitari per tutto il territorio provinciale (e non solo), data l’insufficienza della rete viaria urbana ed infrastrutturale. Si ritengono inoltre eccessivi i costi necessari all’acquisizione delle aree in oggetto (pari a circa 1/5 del costo di realizzazione dell’intervento), oltre a quelli dell’infrastrutturazione, considerando anche la disponibilità di altre aree con costi di acquisizione decisamente inferiori”. Punteggio finale di 46 su 100 nella Matrice di Valutazione dell’idoneità delle aree, pertanto “si ritiene l’area ubicata in contrada Pizzuta poco adatta a localizzarvi il Nuovo Ospedale di
Siracusa”.




Nuovo ospedale, consegnata la super-perizia: bocciata la Pizzuta

Nuovo ospedale si, ma non alla Pizzuta. L’indiscrezione di alcuni mesi addietro, lanciata da SiracusaOggi.it, trova una prima conferma ufficiale al termine dell’incontro a Catania tra l’assessore regionale Ruggero Razza ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Il primo cittadino ha ricevuto la relazione firmata dal professor Pellitteri, incaricato dall’Asp di Siracusa di valutare la migliore area per la costruzione della fondamentale struttura sanitaria. Contiene la valutazione su quattro diversi terreni in altrettante zone della città o a ridosso della città. Sulla base del costo, della collocazione, della forma, delle caratteristiche e della sua raggiungibilità ognuna di queste aree ha ricevuto un punteggio.
La Pizzuta indicata nel 2017 dal Consiglio Comunale è quella che riceve il voto più basso, sotto la sufficienza. Le altre aree si trovano , nei pressi dello svincolo autostradale sulla Statale 124, in contrada Tremmilia e ai Pantanelli. Due di queste soluzioni vengono ritenute sufficienti mentre una terza viene indicata come “ideale”. Secondo quanto filtrato, si tratterebbe di un’area a ridosso della grande viabilità (svincolo autostradale), lungo la via per Floridia ed in linea d’aria sotto Belvedere. Praticamente zona Tremmilia.
“E’ stato un incontro estremamente positivo”, racconta al termine il sindaco Italia. “Mi è stata consegnata ed illustrata la relazione sulle aree su cui costruire l’ospedale. Ho subito trasmesso i documenti alla presidenza del Consiglio comunale per fare in modo che i consiglieri ricevano ogni informazione in merito”. Per la tempistica dell’iter che deve portare alla costruzione del nosocomio diventa ora, infatti, importante il ruolo del Consiglio comunale che dovrà “correggersi” e dare via libera ad un nuovo atto con l’indicazione della nuova area.
Secondo molti, ed il sindaco tra questi, con la relazione finalmente disponibile si potrà accelerare. “Con questo documento si superano tutte le criticità. E’ una valutazione seria e scrupolosa che tiene conto anche dell’impatto economico. E’ un passo decisivo verso l’obiettivo che è la costruzione dell’ospedale, atteso da decenni. Sono davvero soddisfatto”, spiega ancora il sindaco Francesco Italia.
Dal canto l’assessore Ruggero Razza ha confermato la disponibilità delle risorse necessarie. “Nessun problema per il finanziamento dell’opera. Ce lo ha detto in maniera chiara. Anche il presidente Musumeci, brevemente intervenuto, ha dimostrato di voler fare dell’ospedale di Siracusa una priorità regionale”.
È stato proprio il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a formalizzare la consegna del documento, mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – con il dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ha illustrato al sindaco le parti salienti della relazione tecnica. “Dobbiamo dare ai siracusani, che attendono da tanto, troppo tempo, la dignità di un ospedale moderno e funzionale: un’opera che è una priorità del governo. Ho invitato il sindaco Italia a vigilare, ma fare presto, affinché il 2019 diventi davvero l’anno della svolta”, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Palazzo della Regione a Catania, Razza ha anche confermato gli interventi di riqualificazione del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, i cui lavori sono stati già aggiudicati dall’Asp di Siracusa.

Per mercoledì 19 alle 10, la presidente del consiglio comunale, Moena Scala ha intanto  convocato la conferenza dei capigruppo