Noto. Nervi tesi e confusione sul Trigona, aggredito il direttore Di Lorenzo

Clima incandescente a Noto, con un tutti contro tutti sull’ospedale Trigona. Non sono servite le parole dell’assessore regionale Razza a riportare tutto nell’alveo di un confronto civile. Anzi, questa mattina, durante la manifestazione cittadina per la difesa dell’ospedale (che però non è a rischio chiusura), il direttore sanitario dell’ospedale riunito Avola-Noto, Rosario Di Lorenzo, è stato aggredito da alcuni manifestanti.
“E’ stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine e annuncio sin da adesso che l’Ordine dei Medici insieme all’Asp di Siracusa non esiterà ad adire le vie legali, qualora emergessero profili di responsabilità penale”, fa sapere il direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu. Nel condannare con forza l’accaduto, Madeddu porta la solidarietà sua personale e del commissario della Asp, Salvatore Lucio Ficarra, “a tutti gli operatori sanitari vittime di violenza e ai pazienti ricoverati vanno la solidarietà dell’intero mondo medico”.
Poi aggiunge: “Noto è una città dalla millenaria civiltà, una città che amo, splendida e civilissima nella gente. Chi rappresenta le istituzioni a Noto ha il dovere di informarli correttamente e serenamente. Le dichiarazioni del sindaco Bonfanti – continua Madeddu – ci costringono a dei chiarimenti. Nello scorso Consiglio Comunale non si è mai promesso che il punto nascita potesse ritornare a Noto nei termini da lui riferiti. E’ stato ribadito invece che fino a quando non ci saranno le necessarie condizioni di sicurezza rimarrà a Siracusa”.
Madeddu ribadisce poi quanto detto dall’assessore Razza sugli ospedali di Avola e Noto. “L’attuale decreto non ha modificato l’impianto del decreto precedente, sul quale era stato già espresso il parere favorevole della Conferenza dei Sindaci, ivi compreso quello dello stesso Bonfanti.Tuttavia la ASP ha assunto l’impegno di non trasferire alcuno dei reparti ancora a Noto (ma destinati ad Avola dal decreto), se prima non vengono attivati i reparti che invece lo stesso decreto prevede di istituire a Noto, ovvero Lungodegenza e Riabilitazione. E questo è esattamente quello che si è fatto – continua Madeddu – considerato che il punto nascita non è stato trasferito ad Avola e si trova a Siracusa per i motivi di cui prima, e considerato anche che il primo passo verso la rifunzionalizzazione è stata l’attivazione dei nuovi reparti di Lungodegenza e Riabilitazione a Noto”.
Il sindaco di Noto, forse ancora non al corrente di questo episodio, ha diramato una nota nel pomeriggio con la quale commentava la manifestazione. “È fortunata la città di Noto quando abbandonando ogni bandiera politica riesce a manifestare con grande garbo e rispetto delle regole. Questa non è una campagna politica di una parte, ma della città intera che si sente offesa e raggirata”. Ha voluto così ringraziare i cittadini che hanno manifestato con ordine questa mattina partecipando al corteo che da piazza Municipio ha raggiunto l’ospedale Trigona.




Siracusa. Incendio in un magazzino nei pressi della ex statale 114: ingenti i danni

Incendio in un magazzino poco dopo Targia, nei pressi della concessionaria Fiat lungo la ex Statale 114. Una densa colonna di fumo si è levata in cielo, visibile dalla parte nord del capoluogo.
Sul posto sono intervenuti tre mezzi dei vigili del fuoco partite dal comando di viale Tica. Oltre alle autobotti anche una autogru. All’interno del deposito, prevalentemente materassi. Sono andati totalmente distrutti. Ma le fiamme hanno divorato anche alcuni mezzi in uso alla ditta proprietaria del capannone. La struttura ha riportato ingenti danni. Non si esclude l’origine dolosa.




Parco archeologico autonomo, il futuro adesso è roseo: Siracusa, è la tua occasione

Il futuro del neo-istituito parco archeologico autonomo di Siracusa sembra roseo. Il precedente di Agrigento spiega meglio di ogni esempio di come il nuovo modello di gestione possa davvero far esplodere una economia turistica, con numeri da capogiro. Gli attuali 4 milioni di euro incassati dalla’rea archeologica siracusana, potrebbero presto veleggiare verso la doppia cifra e stimolare la nascita di piccole imprese private per i servizi accessori ed il turista.
Determinante, adesso, la sarà la scelta di una governance qualificata e preparata, pronta a rilanciare e riqualificare l’immenso patrimonio siracusano. Toccherà alla Regione, attraverso il suo presidente, nominare un direttore (tra i funzionari regionali dei Beni Culturali) e dal quel momento avrà inizio la gestione autonoma dei fondi che rimarranno a Siracusa senza andare dritti, dritti a Palermo. Non solo, tutte le scelte gestionali avverranno il loco. Senza strettoie e anticamere palermitane.
Al direttore del parco verrà affiancato un comitato di gestione di cui faranno certo parte anche rappresentanti dei Comuni di Siracusa e Noto. Questo perchè il parco di Siracusa si è “preso” anche la Villa del Tellaro ed Eloro, troppo piccoli per stare in piedi sulle loro gambe da soli. Fabio Granata, autore della legge regionale che nel 2000 profetizzò il sistema dei parchi autonomi, gongola per il successo dopo quasi vent’anni di battaglie. Qualcuno lo indica già come possibile direttore del parco, a cui andrà peraltro trovato un nome suggestivo. “Non nascondo che mi piacerebbe. Lo farei anche gratuitamente. Credo di essere qualificato per un ruolo di questo tipo. Ma oggi rivesto un altro incarico per cui non credo sia fattibile. Inoltre non sono un funzionario regionale e comunque il parco non sarà certo un poltronificio. Mi piacerebbe però poter dare un contributo”, spiega sorridente.
Le idee oggi sono tante e raccontano di un futuro prossimo, forse già entro la fine dell’anno, di pulizia e riaperture: il sentiero di Augusto, la latomia del Paradiso, il percorso attorno all’anfiteatro romano e poi ancora il tempio di Giove, il ginnasio romano e su tutti il sin qui sacrificato Castello Eurialo. Tutti i siti collegati con navette di proprietà del parco, pronte ad una spola continua. Personale dedicato per la pulizia, il diserbo e l’accoglienza ai visitatori.
“Ho apprezzato la fermezza del presidente Nello Musumeci nel rispettare la piena applicazione della legge scrivendo così una bellissima pagina per la Sicilia”, aggiunge il sindaco, Francesco Italia. “Per Siracusa sarà un’ulteriore accelerazione verso un destino di capitale culturale europea: adesso potremo valorizzare pienamente e in modo organizzato un Patrimonio inestimabile che va dalla Neapolis al Castello Eurialo passando per le Mura dionigiane, per il Tempio di Giove e il Ginnasio romano fino al sistema delle Latomie”.




Depuratore consortile, Ias prepara il “si” alla Procura: i dettagli dell’intesa raggiunta

Alla scadenza del 15 aprile, anche Ias risponderà positivamente all’impegno di osservare le prescrizioni ambientali dettate dalla Procura di Siracusa. Dopo un tira e molla tra Palermo e Siracusa, trovata un’intesa di massima all’interno del cda di Ias, la società che gestisce il depuratore consortile. Le posizioni non sono unanimi, ci sono alcune sfumature da valutare ma intanto – per evitare il blocco dell’attività – si è riusciti a trovare un punto di incontro al termine di un confronto fiume con la Regione. Permangono alcuni elementi di incertezza che alcuni soci approfondiranno nelle prossime settimane. Ma il “si” alla Procura non è in dubbio. Così ha deliberato alla fine l’ultima assemblea dei soci.
L’accordo può essere sintetizzato in due passaggi. Il consorzio ex Asi, proprietario dell’impianto, si impegna a ripagare ai soci privati le somme che investiranno per ottemperare alle richieste della Procura. E questo avverrà a scadenza della proroga ad Ias (giugno) o non appena si conoscerà il nuovo gestore del depuratore: c’è un bando in corso, anche se gravato di due ricorsi (con prima udienza il 18 aprile). Il secondo punto dell’intesa prevede che al subentro del nuovo gestore, sarà questo nuovo soggetto a farsi carico dell’impegno verso la Procura di Siracusa, materialmente ed economicamente.




La Polizia chiude il pub The Crow, applicata per la prima volta la dura sanzione

Revocata la licenza del pub The Crow, ex Atrium, in via Gargallo (Ortigia), a Siracusa. Il questore, Gabriella Ioppolo, ha disposto il relativo decreto come previsto dal testo unico di pubblica sicurezza. La norma dispone la revoca della licenza di un esercizio commerciale nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini.
Gli episodi accaduti nel locale e nelle sue immediate adiacenze, accertati dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, per la loro gravità hanno reso necessario il provvedimento predisposto dal personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ed il Questore ha disposto la revoca della licenza al fine di evitare la reiterazione dei comportamenti illeciti e violenti da parte dei suoi frequentatori con precedenti penali e di polizia.
Nello specifico, il duro provvedimento disposto dal Questore di Siracusa segue all’adozione di tre provvedimenti di sospensione dell’attività commerciale adottati rispettivamente nel 2015, nel 2017 e, da ultimo, nel febbraio dell’anno in corso.
Nei vari interventi svolti dalle forze dell’ordine, già a partire dall’anno 2014 ed in molti casi culminati sia con arresti in flagranza sia con plurimi deferimenti all’Autorità Giudiziaria, è stata acclarata reiteratamente la presenza di persone, anche evase dagli arresti domiciliari, in stato di manifesta ubriachezza, condizione che ha sempre generato, favorito od aggravato la commissione, all’interno e nelle immediate adiacenze dell’esercizio commerciale, di reati tra cui molestia, disturbo alle persone e risse tra gli avventori, oltre all’uso personale ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nonostante il lungo periodo di osservazione, di controllo e di repressione, gli interventi delle forze dell’ordine ed i tre precedenti provvedimenti cautelari di sospensione della licenza da parte del Questore di Siracusa non hanno minimamente sortito gli effetti sperati. “Motivo per cui – afferma il Questore – l’adozione della più grave misura revocatoria si è resa improcrastinabile, per evitare che la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio possa causare il protrarsi di condizioni nocive per l’ordine e la sicurezza pubblica e ciò, per giurisprudenza consolidata, prescindendo dall’accertamento della colpa del titolare del pubblico esercizio, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa indotta dalla chiusura dell’esercizio stesso”. Non solo, il questore Ioppolo spiega anche che “l’autorità di Pubblica Sicurezza è tenuta a valutare l’esigenza obiettiva di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, indipendentemente da ogni eventuale responsabilità dell’esercente che, essendo assoggettato ad un rischio specifico, legato all’eventualità che il locale gestito dia luogo ai problemi che legittimano l’applicazione dell’art.100 del TULPS, non deve mai sottrarsi all’autonomo obbligo della diligenza nella conduzione dell’attività, rilevando, infatti, nella ratio del legislatore, l’effetto definitivamente dissuasivo sui soggetti indesiderati, i quali vengono privati di un luogo di abituale aggregazione
solo dopo essere stati resi edotti, con le misure meno gravi della sospensione, della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle Autorità preposte”.
Per la Questura si tratta di una “risposta concreta fornita alla cittadinanza, a quella parte sana della società civile che, oggi, in questo significativo provvedimento, può scorgervi sia una valenza di ripristino dell’ordine sociale, sia una valenza di maggiore prossimità tra la Polizia di Stato e la comunità aretusea”.




Caso Trigona, interviene l’assessore Razza: “c’è chi disinforma ed istiga a delinquere”

Costantemente informato su quanto sta accadendo in questi giorni a Noto, l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, interviene in prima persona sulla situazione dell’ospedale Trigona. “Noto non rischia di perdere l’ospedale. Mi dispiace venga utilizzata questa polemica per destare allarme sociale. Abbiamo dovuto assumere nelle settimane scorse la decisione di spostare Pediatria a Siracusa perchè c’era un rischio concreto per la salute, in assenza di continuità dei turni per l’assenza di personale. E bene ha fatto l’Asp a decidere per quella soluzione”.
Quanto al resto, “ho la sensazione che si sia data sin qui ai cittadini una informazione distorta”, aggiunge il massimo referente regionale per la Sanità, intervenendo al telefono su FMITALIA. “Il decreto che rifunzionalizza la rete ospedaliera della Regione ha mantenuto inalterata la qualificazione di tutte le strutture ospedaliere, compreso il Trigona. E questo perchè in molti casi la decisione di costruire quel modello era avvenuta a seguito dell’approvazione da parte della conferenza dei sindaci. E il primo cittadino di Noto lo sa bene, visto che ha partecipato a quegli incontri. Il modello di ospedale riunito Noto-Avola è stato valutato positivamente ed attuato nel 2017. In precedenza, nel 2015, anche il Tar aveva confermato l’impianto che oggi si sta realizzando, bocciando un ricorso presentato da un comitato”.
La rimodulazione dell’offerta sanitaria del Trigona, riunito al Di Maria di Avola, doveva essere completata entro giugno di quest’anno ma, come segno di attenzione verso il territorio, “stiamo rallentando la sua attuazione”. Viene comunque attuando quanto previsto nel cronoprogramma che i sindaci della provincia di Siracusa già conoscevano. “Oggi ad esempio – aggiunge Razza – stiamo dando il via ad un bando pubblico di selezione per un erogatore accreditato privato che possa completare l’offerta sanitaria”.
Ma l’assessore regionale non si limita solo a fornire chiarimenti ed aggiornamenti sulla rifunzionalizzazione del Trigona. Lancia anche un messaggio. “Purtroppo, visto quanto sta continuando ad accadere a Noto, ho dovuto dare indicazione al commissario straordinario dell’Asp di Siracusa di presentare dettagliate denunce all’autorità giudiziaria. Si stanno consumando anche dei reati, in particolare quello di istigazione a delinquere”. Parole destinate ad aprire un altro momento di forte frizione tra l’amministrazione comunale netina ed i vertici provinciali e regionali della Sanità.




Noto. Nessuno tocchi il piccolo Trigona, manifestazione a difesa dell’ospedale

Partecipato corteo, questa mattina, a Noto contro la chiusura di alcuni reparti dell’ospedale Trigona di Noto (Ostetricia, Ginecologia e Pediatria) e la sua rifunzionalizzazione. Mentre è in atto un acceso botta e risposta tra l’amministrazione comunale e l’Azienda Sanitaria Provinciale, la popolazione scende in strada per difendere il “suo” ospedale.
Dopo l’occupazione simbolica da parte di un centinaio di persone dell’unità operativa di Pediatria, ieri, questa mattina alle nove manifestazione pacifica di protesta, in difesa dei reparti dell’ospedale netino e in segno di disappunto rispetto al piano di razionalizzazione della rete ospedaliera deciso dall’assessorato regionale alla Salute, retto da Ruggero Razza.
Il piano, però, ricalca il precedente che aveva ottenuto il via libera dello stesso Comune di Noto. La distribuzione tra Noto e Avola – ospedali tecnicamente accorpati – non piace comunque ai cittadini. Al contrario , li preoccupa. E questo nonostante recenti indagini abbiano dimostrato l’anacronismo dell’ospedale di qualità sotto casa: troppo piccolo, troppo poco specializzato per poter offrire servizi sanitari all’altezza.
Intanto la petizione contro il ridimensionamento della struttura ospedaliera ha raggiunto quota 7 mila firme.




Siracusa. Un centro commerciale e due navette: collegamenti con Ortigia e Arenella

Collegare la zona balneare con Ortigia attraverso due navette e un centro commerciale. Là dove il servizio di trasporto locale ha sin qui mancato, potrebbe “funzionare” l’iniziativa studiata dalla nuova proprietà del centro commerciale di Necropoli del Fusco con la collaborazione del Comune di Siracusa. Proprio Palazzo Vermexio avrebbe “suggerito” l’iniziativa e convinto la Cds Holding della bontà (anche per loro) dell’iniziativa.
Due navette saranno messe a disposizione per fare la spola (gratuitamente) lungo le due importanti direttrici. Una si occuperà dei collegamenti da e per la zona balneare: Arenella forse anche Fontane Bianche e Plemmirio (il percorso è in fase di definizione presso la Motorizzazione di Catania). Arrivo all’interno del parcheggio della struttura commerciale. E da qui partirà anche una seconda navetta, diretta verso il centro storico e viceversa.
Per dare respiro al traffico in Ortigia e fornire una risposta alla cronica mancanza di parcheggi nell’isolotto, potrebbe inoltre essere siglata a breve un’intesa per l’utilizzo nelle ore notturne del parcheggio del centro commerciale come area di scambio (auto-navetta) per raggiungere comodamente il centro storico.




Siracusa. Gli ultimi giorni dei cassonetti a Tiche e Acradina: l’elenco delle “rimozioni”

Come anticipato ieri da SiracusaOggi.it, dal prossimo 16 aprile i centri comunali di raccolta di Arenaura e Targia cambiano orario di apertura. Per andare incontro alle richieste degli utenti, dal martedì al sabato sarà possibile conferire dalle ore 8.00 alle 20.00, la domenica dalle ore 8.00 alle 14.00 ed il lunedì dalle 13.00 alle 19.00.
Dalla prossima settimana, inoltre, inizieranno le operazioni di rimozione dei cassonetti nei quartieri di Acradina e Tiche. In particolare le operazioni interesseranno prima Acradina. Il 15 aprile si comincia da via Conigliaro, via Danieli, via Borgia e via Rizza; il giorno 16 via Cannizzo ed il giorno 17 via Italia 103.
Operazioni di rimozione dei cassonetti che invece a Tiche scatteranno il 18 aprile da via Luigi Monti; il 19 via Gela; il 20 via Avola e via Noto; il 22 via Butera e via Monsignor Gozzo; il 23 via Piazza Armerina, via Meli e via Selinunte; il 24 via Lo Surdo e via Agira; il 25 via Modica; il 26 via Tindari e via Randone; il 27 via Raiti; ed il giorno 29 via Raffadali e via Nassiriya.
Nelle strade interessate dalla rimozione dei cassonetti inizierà contestualmente la raccolta dei rifiuti con sistema “Porta a Porta” secondo i calendari già in vigore. Si ricorda il divieto di conferimento dei rifiuti con sacco nero.




Bloccata la portineria Isab/Lukoil, autocisterne fuori: torna protesta selvaggia

Sono tornati i blocchi in portineria nella zona industriale. Questa mattina lunga fila di autocisterne lungo la ex Statale 114 impossibilitate ad entrare negli impianti Isab/Lukoil a causa della protesta dei lavoratori della Pontisol. Si tratta di una azienda dell’indotto, con commissioni nella zona industriale. In trenta sono stati licenziati e per questo è scattata la dura forma di protesta.
Il ricorso ai blocchi selvaggi delle portinerie viene oggi contestato da più parti sociali. Non elevata la solidarietà degli altri lavoratori della zona industriale. Diversi, anzi, hanno lamentato la difficoltà a raggiungere il proprio posto di lavoro. Non la migliore delle vigilie per la grande mobilitazione sindacale di domani.