Pachino. Scioperano i netturbini della Dusty: “mancato pagamento di 4 mensilità”

Braccia incrociate oggi a Pachino per i 38 netturbini della Dusty. Alcuni di loro si sono dati appuntamento sotto il Municipio per un sit-in. Proclamata una giornata di sciopero a causa del mancato pagamento delle retribuzioni. Sindacati sul piede di guerra, con il segretario Filas, Giuseppe Caruso, che ricorda come i lavoratori siano indietro di ben 4 mensilità.
Un mese fa, il sindacato aveva chiesto un incontro per avviare una procedura di conciliazione ma nessuna risposta sarebbe giunta dai vertici della società che si occupa di igiene urbana.
La protesta andrà avanti, dopo questa giornata di sciopero, con l’astensione dallo straordinario fino al 17 aprile.




Siracusa. Riconoscimento per la banda degli ecologisti: il sindaco premia Sebastian

E’ personaggio noto ai lettori di SiracusaOggi.it: Sebastian Colnaghi, il giovane ecologista a capo di una “banda” di volontari impegnati a pulire nel fine settimana pezzi di costa dall’avanzata della plastica ed altri rifiuti. Il sindaco Francesco Italia domani lo premierà in Sal Verde. Appuntamento alle 13 per il 18enne Sebastian, nato a Milano ma siracusano a tutti gli effetti. A lui sarà consegnata una targa per la meritoria azione a tutela del nostro ambiente.
Attraverso l’hashtag #GreenChallenge, Colnaghi ha lanciato una campagna social per la pulizia straordinaria di luoghi simbolo della città, a partire dalla Pillirina. Adesso sono una trentina i volontari impegnati in questo progetto giunto anche alla ribalta nazionale.




Siracusa. Palo dell’illuminazione pubblica si schianta al suolo, nessun ferito

Un palo dell’illuminazione pubblica è caduto in via dell’Olimpiade, poco prima del palazzetto dello sport. Sul posto i Vigili del Fuoco ed i Vigili Urbani. Traffico rallentato nell’area per i controlli e gli accertamenti del caso. L’elemento di pubblica illuminazione verrà sostituito dalla ditta che si occupa del servizio. Da definire le cause che hanno portato al cedimento.
Al momento della caduta, attorno alle 10.30, fortunatamente nessun mezzo si trovava a passare in quel tratto, solitamente trafficato.




A Siracusa il flash mob itinerante contro la violenza sulle donne di ShamOfficine

Fermezza e coraggio. Sono i due principi che il flash mob organizzato ieri a Siracusa, nella suggestiva cornice di piazza San Giovanni, intendeva sottolineare. L’universo femminile, la difesa dei diritti delle donne, l’abbattimento di certi insopportabili muri. Dall’8 marzo scorso, in quel caso flash mob a Catania,“ShamOfficine” ha deciso di dedicare ogni 8 del mese ad uno degli aspetti che meritano ed è urgente affrontare. Si riuniscono cosi’ associazioni, centri antiviolenza, singole persone che dicono “No” alla violenza sulle donne, che lottano contro il femminicidio, contro il “muro del patriarcato”. L’idea, del fotografo Francesco Nicosia, nasce  “dalla mostra di Spencer Tunick organizzata l’anno scorso a Palermo- racconta Nicosia- Cominciai in quell’occasione a pensare ad una campagna sociale sulle problematiche legate alle donne di oggi. Ogni 8 del mese metteremo in risalto la donna e la sua essenza, ogni volta focalizzando la nostra attenzione su alcuni specifici temi”. Alla guida di ShamOfficine c’è Amalia Zampaglione . “E’ un coordinamento, il nostro, contro la violenza- racconta- Il flashmob si chiama “L’8″ perchè serve fare rete per cercare di contrastare la violenza che sta nelle parole e quella che sta nei fatti. Abbiamo scelto Siracusa come seconda tappa per farne la città dell’accoglienza, da cui hanno preso anche inizio le vicende delle navi Diciotto e poi Sea Whatch. Diversi saranno i temi ma unica la volontà: amalgamare le forze sul territorio per ottenere dei risultati che siano incisivi nel contrasto e nella previsione della violenza”. A Siracusa hanno organizzato e promosso l’evento: Centro Antiviolenza Ipazia, AccoglieRete, Arci Siracusa, Arciragazzi 2.0, Astrea in memoria di Stefano Biondo, Casa delle Donne di Scicli, Cobas Scuola Siracusa, Comitato DDL Pillon Siracusa, Donne x le Donne, Fare Democrazia, Giovani Democratiche, Centro Antiviolenza Doride Avola, Piazza Grande Femminista, Rete Emporwerment Attiva, Semaforo Rosa, Stonewall, Zuimama Arciragazzi.

 




Depuratore consortile sotto sequestro, c’è una soluzione sul filo di lana per Ias?

Sarà l’assemblea dei soci convocata domani a definire la vicenda Ias. L’impianto è sotto sequestro preventivo dopo l’operazione No Fly della Procura di Siracusa. Il socio di maggioranza, l’ex Asi in liquidazione, ed i soci privati della società che gestisce il depuratore consortile (gli industriali) avrebbero già individuato alcune soluzioni praticabili per soddisfare le richieste della Procura di Siracusa che non vuole attendere oltre la scadenza del 15 aprile, ultimo termine di proroga per un’assunzione di impegno per risolver alcune delle criticità ambientali sollevate.
In linea di massima, sarebbe già stato delineato il modus operandi. E questo è l’atteso elemento nuovo emerso durante il vertice in Prefettura di ieri pomeriggio. Del caso Ias, insieme al prefetto Pizzi, hanno discusso i sindaci di Siracusa, Priolo e Melilli, un rappresentante dell’assessorato regionale delle Attività Produttive, Irsap, Confindustria e Consorzio Asi.




Siracusa. Chiudono 4 centri di accoglienza straordinaria: preoccupazioni e scenari

Chiudono i centri di accoglienza straordinaria per migranti presenti nel territorio siracusano. Lo dispone un provvedimento della Prefettura. La comunicazione di chiusura dei progetti è arrivata nei giorni scorsi e riguarda il cas Arcobaleno di contrada Pantanelli, lo Zagara di Città Giardino, Mater Dei di Belvedere e Freedom di Priolo. Gli ospiti che continuano a possedere determinati requisiti saranno trasferiti. Ma per la maggioranza dei ragazzi e delle famiglie che hanno beneficiato di questa accoglienza straordinaria, legata al periodo degli sbarchi, si apre una fase di grande incertezza. Secondo lo scenario più allarmante, sarebbero attesi da un futuro di clandestinità. Non ci sono certezze, determinanti saranno le prossime mosse.
Intanto però si apre anche un vuoto occupazionale: cosa ne sarà degli operatori impegnati da anni nelle strutture ora in chiusura?




Operazione Opera dei Pupi: “avvertimenti” col fuoco, gli ordini partivano dal carcere

Si chiama “Opera dei pupi” l’operazione che ha condotto gli agenti del commissariato di Pachino, alle prime luci dell’alba, ad eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, della commissione di alcuni atti intimidatori perpetrati ad ottobre e novembre dello scorso anno a Pachino.
Si tratta di Renato Boager, 54 anni, attualmente detenuto a Paola, in provincia di Cosenza; Antonio Piazzese, 41 anni, residente a Rosolini, già ai domiciliari; Corrado Caruso, 43 anni, detenuto nel carcere di Cavadonna; Maria Caruso, 57 anni, di Rosolini e Cristian Rubbera, 28enne rosolinese.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza. 
Il nome scelto per l’operazione del commissariato di Pachino prende spunto dal ruolo di Boager che – seppur in carcere – sarebbe stato il “puparo”, capace di muovere i fili e le pedine in un piano di vendetta verso il fratello (per pregressi rancori, ndr) divenuto negli anni quasi ossessione. Gli ordini del puparo partivano anche dal carcere dove Maria Caruso, detta Antonella, sarebbe riuscita a far arrivare pure dei piccolissimi telefoni cellulari per comunicazioni “riservate”, oltre al tradizionale sistema dei messaggi durante i colloqui.
Un puzzle per gli investigatori, abili a leggere le situazioni ed i vari coinvolgimenti, ricostruendo i ruoli di ognuno anche attraverso le conferme che arrivavano dalle intercettazioni.

Altra figura chiave è quella del compagno di cella di Boager, Corrado Caruso, fidato al punto da prendersi carico persino di un eventuale omicidio da commettere una volta fuori dal carcere. Avrebbe dovuto uccidere il fratello di Boager per 20.000 euro, visto che uno dei “pupi” disponibili nel gruppo (Antonio Piazzese, ndr) non sembrava adatto allo scopo, come al telefono confermerebbe anche la compagna di Caruso. Renato Boager avrebbe apprezzato, al punto da modificare il suo testamento ed inserire Caruso come erede di una sua casa.
Gli “avvertimenti” sarebbero quindi da inserire – secondo gli investigatori – in una sorta di strategia della tensione tendente non solo alla vendetta ma anche ad alleggerire la posizione di Boager in un procedimento in corso che, però, si è concluso poi a febbraio comunque con la sua condanna a 5 anni di reclusione. Gli episodi, non a caso, si verificavano sempre a ridosso della data delle udienze per intimidire i testimoni.
Gli investigatori hanno ricostruito i pezzi di un puzzle particolarmente complesso, trovando man mano conferma alle risultanze investigative anche grazie a sequestri e perquisizioni che hanno creato nervosismo nel gruppo.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza privata.




Siracusa. Presentate 10.260 domande per il reddito di cittadinanza

Siracusa è quinta in Sicilia per numero di domande per il reddito di cittadinanza. Secondo i dati Inps, sono 10.260 le istanze presentate nella provincia aretusea. A Palermo 37.761, segue Catania con 27.622 e poi Messina (15.649). Prima di Siracusa figura Trapani (11.299). Chiudono Agrigento (9.973), Caltanissetta (7.262), Ragusa (5.078) ed Enna (3.830).
In totale sono 128.734 le domande per il reddito di cittadinanza pervenute alle sedi Inps della Sicilia. Lo comunica l’Istituto di previdenza. A livello nazionale le domande sono state 800mila (16% in Sicilia).




Al teatro greco di Siracusa “rinascono” 200 tronchi sradicati dal maltempo in Carnia

Stefano Boeri ha “svelato” il suo progetto per la scenografia de Le Troiane di Euripide, al teatro greco di Siracusa. Scelta eco e con messaggio di rinascita: in scena campeggeranno infatti i tronchi dei maestosi abeti rossi abbattuti dall’ondata di maltempo dello scorso ottobre in Friuli Venezia Giulia e in special modo in Carnia. Filiera Legno FVG, grazie al supporto di Innova FVG e il Consorzio dei Boschi Carnici selezionerà duecento tronchi di abete bianco e abete rosso dai diversi siti degli “schianti”. Anzichè marcire senza reale utilizzo, si potrà così “recuperare” quel legname sostenendo così l’economia delle zone colpite.
Stefano Boeri racconta il progetto per la Stagione 2019 del teatro greco di Siracusa parlando di “un bosco morto. Un bosco di alberi uccisi da una tempesta, di tronchi spezzati che coprono il suolo. Quando mi è stato chiesto da Antonio Calbi di immaginare la scenografie per Le Troiane di Euripide al Teatro di Siracusa dirette da Muriel Mayette – Holz, ho subito pensato di portare in scena un Paesaggio, piuttosto che una scenografia teatrale. E così, camminando sugli spalti di pietra del teatro e guardando il bosco di cipressi e pini mediterranei che fa da sfondo al palcoscenico, ho subito pensato all’immagine spettacolare e terribile delle migliaia di alberi deposti dalla furia del vento sui monti della Carnia nello scorso ottobre. Migliaia di abeti sradicati e accatastati al suolo a formare una scia dispersa di desolazione tra l’ordine potente delle foreste secolari”.




Palazzolo Acreide. La Madonna del Laurana in trasferta a Matera, racconterà la bellezza del Sud

C’è anche la Madonna del Laurana tra le oltre 200 opere in mostra a Matera, capitale della Cultura, a palazzo Lanfranchi. Dal 19 aprile apre i battenti “Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo”, che sarà visitabile dal 19 aprilefino al 19 luglio 2019.
La Madonna del Laurana racconterà della bellezza di Palazzolo e della Sicilia. L’opera è solitamente custodita all’interno della chiesa dell’Immacolata ed è stata realizzata tra il 1471-72, in marmo bianco di Carrara. Fu commissionata dagli Alagona, che erano al tempo baroni di Palazzolo. 
Il sindaco Salvo Gallo e l’assessore al turismo, Maurizio Aiello, hanno chiesto precise garanzie sulla sicurezza nel trasporto e sul riposizionamento. A dare il via libera al trasferimento il Fondo Edifici di Culto, la Curia e la Soprintendenza di Siracusa.
“La presenza della preziosa Madonna del Laurana di Palazzolo Acreide alla mostra di Matera capitale della cultura sarà un ulteriore apripista per il turismo culturale in Sicilia e in provincia di Siracusa”, commenta il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo. “Un ulteriore segno della nostra civiltà e della nostra arte chiamata a dare un tangibile segno in una manifestazione culturale unica al mondo per la quale si prevedono numeri esorbitanti di visitatori provenienti da tutto il mondo”.