Siracusa. Ex Provincia, la Regione taglia le risorse: “Un milione in meno per i lavoratori”

Ridotti dalla Regione i fondi destinati alle ex Province: dieci milioni in tutto . L’ex deputato regionale, Vincenzo Vinciullo esprime preoccupazione, in particolare, per il Libero Consorzio di Siracusa, che “avrà una riduzione di quasi un milione di euro di risorse destinate al pagamento degli stipendi dei lavoratori e questo-evidenzia l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars-  nonostante tutte le rassicurazioni e tutti i proclami degli ultimi mesi”.
Ma la cosa più grave, secondo Vinciullo, “è che, nonostante sia passato oltre 1 mese, ad oggi gli assessori non hanno ancora firmato il provvedimento congiunto”.




Antonino Cannavacciuolo a Siracusa: nominato ambasciatore de Le Soste di Ulisse

A Siracusa, lo chef Antonino Cannavacciuolo riceve l’investitura ufficiale di ambasciatore de “Le Soste di Ulisse”. La cena di gala con quaranta chef a proporre i loro piatti ha chiuso la manifestazione ospitata dal Grand Hotel Minareto e che ha visto anche la presenza del popolare comico palermitano Salvo Ficarra (che ieri sera, durante la puntata di Striscia la Notizia, che conduce con Valentino Picone, ha indossato la divisa di ambasciatore de Le Soste di Ulisse parlando della prestigiosa manifestazione di Siracusa). Antonino Cannavacciuolo era attesissimo. Durante l’apprezzata serata conclusiva il popolare chef e star della tv non si è risparmiato, regalando momenti di simpatia e selfie a quanti, tra le centinaia di persone che hanno voluto gustare l’esclusiva cena gourmet, si sono avvicinati all’amato protagonista di fortunate trasmissioni televisive.




Ferrovie. Il parlamentare Ficara: “Siracusa-Catania a buon punto”, incontro con Falcone

Un ultimo tratto da completare per la velocizzazione della linea ferroviaria Siracusa-Catania e ulteriori possibili migliorie, a partire dall’eliminazione del passaggio a livello di Augusta. Questo il punto della situazione fatto ieri dal deputato siracusano del Movimento 5 Stelle, Paolo Ficara, componente della commissione Trasporti della Camera, che ieri ha incontrato a Catania l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. in merito al potenziamento della Siracusa-Catania, Ficara spiega che “manca l’ultimo tratto per completare la velocizzazione della linea che sta per arricchirsi della tanto agognata fermata di Bicocca (aeroporto) per la quale abbiamo lavorato sodo a Roma facendo partire i lavori sempre annunciati negli anni ma mai avviati”. Il parlamentare evidenzia come siano “possibili altre migliorie, anche al tracciato, con l’eliminazione ad esempio del passaggio a livello di Augusta”. Il deputato siracusano guarda anche a sud. “La Siracusa-Ragusa è una linea appetibile, ha un mercato potenziale che giustifica la volontà di investire sulla tratta-osserva- quanto meno in una prima fase fino a Pozzallo. Avvieremo una interlocuzione con Rfi per definire i costi ed aggiornare il contratto di programma. Con l’assessore Falcone ci aggiorneremo a breve per segnare i passi in avanti”. In merito alle competenze, Ficara ricorda che “le competenze in materia di trasporto sono in capo alla Regione,  Rfi ha previsto per la Sicilia 13mld di investimenti nel Contratto di programma 2017-2021, di cui 8 già stanziati e 2,5 presto disponibili. Sono somme da sfruttare, per interventi sulle linee principali e ammodernamenti lungo le secondarie, dopo troppi anni di nulla. A Roma, con Ferrovie e Rfi abbiamo analizzato la situazione e siamo riusciti a sbloccare somme che non devono tornare indietro non spese. Non possiamo raccontare ai cittadini di voler fare cose se poi, quando c’è la possibilità, non le facciamo. Ho riscontrato una volontà precisa-conclude il deputato 5 Stelle-  anche da parte dell’assessore Falcone”. Ragione che lo spinge ad esprimere soddisfazione per l’esito del colloquio.




Tony Drago, il gip di Roma archivia. Il sindaco Italia: “noi con la famiglia”

Il gip del Tribunale di Roma ha archiviato il procedimento penale che vedeva indagati otto militari per omicidio colposo per la morte del caporale siracusano Tony Drago. Il decesso avvenne la notte del 5 luglio 2014 mentre il giovane si trovava all’interno della caserma Sabatini di Roma.
Per il giudice, “gli elementi ad oggi raccolti non possono ritenersi idonei a sostenere l’accusa in giudizio, non essendo stata neppure accertata la esatta dinamica dei fatti, che al limite avrebbe potuto fornire indicazioni su eventuali responsabilità concorrenti di natura colposa”.
Non ci sta l’avvocato della famiglia del caporale, Dario Riccioli, pronto a nuove iniziative legali. Nel 2017, le perizie e gli studi condotti avevano lasciato pochi dubbi sulla natura omicidiaria di quanto accaduto ai danni di Tony Drago.
“La sentenza del Gip di Roma sulla vicenda del nostro concittadino Tony Drago, lascia aperta una lunga serie di dubbi assolutamente legittimi. Lo si evince non solo dalle parole di uno degli avvocati della famiglia Drago ma anche dalla lettura della stessa sentenza”. Lo dice il sindaco, Francesco Italia, che prosegue: “Fermo restando il rispetto che si deve al giudice e alla magistratura, non possono non colpire, tuttavia, i tanti rilievi medico-legali che negano la tesi dei suicidio e, soprattutto, l’ammissione di accertamenti che avrebbero dovuto essere compiuti a tempo debito e che oggi è impossibile effettuare. L’archiviazione – dice ancora il sindaco Italia – lascia aperta una ferita profonda e inquietante ed è dovere di ognuno stringersi attorno ai familiari per una morte che, così come fu per Emanuele Scieri, è maturata all’interno di una caserma. Il dovere di accertare la verità sui punti che restano tutt’ora oscuri, merita la massima attenzione da parte chi ricopre ruoli di responsabilità nelle istituzioni. Incontrerò – conclude il sindaco Italia – nei prossimi giorni i familiari di Tony Drago e i loro avvocati per esprimere la solidarietà mia e di tutta la cittadinanza insieme all’impegno di restare loro accanto fino a quando giustizia non sarà fatta”.




Siracusa. Aumento Tari bocciato dal consiglio: “Ora dovremo tagliare servizi”

“La campagna elettorale è finita. Il sindaco amministra. Non comprendo il concetto di vittoria e sconfitta”. Il sindaco, Francesco Italia ha esordito con queste dichiarazioni questa mattina, nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione dopo la bocciatura, da parte del consiglio comunale, della proposta di aumentare il costo della Tari a Siracusa. Il primo cittadino si dice dispiaciuto per quanto accaduto, con l’idea che possa essere stato condotto un percorso per delegittimare l’amministrazione comunale. ” Più grave ancora-ha detto Italia-  che alcuni consiglieri  sabato sera abbiano diffuso fake news e dati falsi. Tutto questo è  eticamente e politicamente scorretto”. Il sindaco e gli assessori Pierpaolo Coppa e Nicola Lo Iacono hanno smentito che Siracusa sia la città con il costo Tari più alto d’Italia. La percentuale di differenziata è aumentata negli ultimi mesi del 28 per cento rispetto ad ottobre 2018. Sulla qualità del servizio, anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale evidenziano come non sia in linea con i costi. “Il consiglio comunale di Siracusa ha condannato la città ad un taglio importante di servizi, che sarà già visibile il prossimo mese, con l’approvazione del Bilancio”. L’assessore Nicola Lo Iacono rende evidente un dato, dopo la bocciatura, da parte dell’assise cittadina, della proposta di aumento dei costi della Tari. Sabato sera, “no” alla proposta dell’amministrazione comunale. Ne è seguito un dibattito, di natura anche politica, abbastanza serrato. Ma il titolare della rubrica del Bilancio non legge quanto accaduto come una “vittoria dell’opposizione e sconfitta dell’amminstrazione comunale. Se abbiamo ritenuto necessario arrivare all’ipotesi di aumento del costo della Tari per un milione 700 mila euro rispetto al passato- puntualizza Lo Iacono- è solo perché i numeri sono quelli, freddi e inconfutabili. Chi ha bocciato la proposta, fingendosi paladino dei diritti dei cittadini, si assumerà tra un mese esatto la responsabilità di quanto fatto. Le conseguenze saranno serie. Potrà essere l’impossibilità di approvare il nuovo Bilancio o, più probabilmente, l’esigenza di tagliare parecchi importanti servizi, perchè quel milione 600 mila euro serve, volenti o nolenti, a prescindere dalla qualità del servizio fino ad oggi. La ragione per cui i servizi saranno ridotti è bene che la si conosca fin da adesso: lo ha deciso il consiglio comunale”. In tema di evasione, numeri impietosi: in 14 anni, l’evasione ammonta a 400 milioni di euro. “Significa che il 40 per cento dei cittadini le ha evase-osserva Lo Iacono-  Altrettanto chiaro che 4 cittadini su 10 adesso non ha alcun diritto, in realtà, di lamentarsi”. Per l’assessore Coppa è stata  “persa un’occasione per migliorare il servizio. Dovremo rimodulare gli investimenti previsti per la crescita e il miglioramento del servizio. Rischia di saltare l’estensione della raccolta “porta a porta” alle contrade marine. Potrebbero essere rivisti anche gli sgravi e le riduzioni”. 




Siracusa. Porta a porta nelle zone balneari dopo il no al piano Tari: “andremo avanti”

Tra le novità più attese nel sistema di raccolta differenziata siracusano c’era l’annunciato progetto di estensione del porta a porta alle contrade marinare. Isola, Arenella, Fanusa, Ognina, Fontane Bianche e le altre sono ancora legate a quelle “isole ecologiche di prossimità” che hanno dimostrato di non essere adeguate alle esigenze dei residenti.
Nel piano Tari presentato dalla giunta e bocciato dal Consiglio comunale erano previsti fondi in più anche per le spese necessarie all’avvio del porta a porta nelle contrade marinare. Il no dell’assise blocca tecnica quell’adattamento ritenuto dai più necessario.
L’assessore Pierpaolo Coppa non si nasconde. “E’ stata persa un’occasione per migliorare il servizio”, dice rivolto al Consiglio comunale. Ma nonostante le difficoltà, annuncia che si andrà avanti con l’estensione anche alle zone balneari del porta a porta.
Quanto a Tiche, Acradina e Grottasanta le scadenze del 9 aprile passeranno senza novità. L’avvio della differenziata in quei quartieri permetterebbe un ulteriore balzo in avanti della percentuale che, ad ottobre 2018, era del 28%.




Siracusa. Stop alla plastica monouso: piatti e bicchieri biodegradabili in market e locali

Da oggi entra in vigore l’ordinanza che vieta, a Siracusa, la vendita o il ricorso ad oggetti in plastica monouso in supermercati, botteghe e attività di ristorazione. Potranno essere serviti cibi e bevande solo usando piatti, bicchieri, posate, giracaffè ed altro in materiale biodegradabile. Negli ultimi 60 giorni i titolari di attività commerciali e artigianali hanno potuto eliminare le scorte di magazzino. Da oggi per i trasgressori scatteranno le sanzioni che vanno da 25 a 500 euro.
L’ordinanza sindacale risale allo scorso febbraio e bandisce dal territorio comunale la plastica monouso non biodegradabile. Il provvedimento riguarda “supermercati, botteghe di vicinato, salumerie ed ogni altro esercizio e centro abilitato alla vendita di stoviglie per alimentari e cotton fioc” ma anche “le attività della ristorazione, quali bar, ristoranti, pizzerie, paninerie, take-away, rosticcerie, friggitorie e attività similari aventi quale finalità la somministrazione di alimenti e bevande, inclusi gli stabilimenti balneari e i chioschi”.
Stesso accorgimento dovrà essere applicato in occasione di feste pubbliche e sagre oltre che da enti e associazioni. Chi abita in città e i turisti dovranno dotarsi di sacchetti monouso biodegradabili e compostabili, oppure in carta o borse riutilizzabili.
Le misure rientrano nella più generale “Strategia europea per la plastica” adottata dalla commissione europea un anno fa e che punta a un continente “plastic free” entro il 2030. Già dall’1 gennaio, su tutto il territorio nazionale, è vietato vendere cotton-fioc con bastoncini in plastica e dall’1 gennaio 2020 sarà bandito l’uso di microplastiche dai prodotti cosmetici.




L’omicidio di Corrado Vizzini: in un VIDEO il momento dell’agguato

Luce sull’agguato mortale a Corrado Vizzini, 55 anni, detto “Marcuotto”, morto dopo 11 giorni all’ospedale Di Maria di Avola, dove era stato ricoverato quando, lo scorso 16 marzo, era rimasto vittima di un agguato nei pressi della sua abitazione a Pachino. In base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, l’uomo è stato raggiunto da 4 degli 8 colpi di pistola sparatigli contro e per i quali sono stati fermati La misura cautelare riguarda Stefano Di Maria, 25 anni, Massimo Quartarone, 24 anni, Sebastiano Romano, 27 anni, già noto alle forze dell’ordine, Giuseppe Terzo, 26 anni. Le indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato di Pachino, dirette dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono e coordinate dal Procuratore facente funzioni, Fabio Scavone,hanno avuto un valido e decisivo apporto dai riscontri indiziari e probatori emersi dalla visione di alcune telecamere installate nella zona dell’agguato. Per il clima di omertà registrato dagli investigatori, invece, non ci sono stati contributi provenienti da fonti testimoniali dirette. La vittima, la sera del ferimento, intorno alle 21, stava rincasando, in quanto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di rientro, quando, giunto all’incrocio tra Via De Santis e Via Dei Mille, è stato raggiunto da quattro colpi di arma da fuoco , riportando gravi ferite. Dalle modalità e dall’esecuzione dell’omicidio si desume la premeditazione dell’agguato, probabilmente pianificato per un atto intimidatorio subìto da Quartarone nel mese di febbraio e maturato negli ambienti dello spaccio della droga nelle zone del pachinese. Non è esclusa la premeditazione. Gli inquirenti parlano anche di un biglietto aereo, acquistato pochi giorni prima del delitto, probabilmente con l’intento di fuggire subito dopo. Intanto questa notte, incendiata la porta di uno degli arrestati e piazzata una bomba carta davanti al portone di casa del suocero. Episodi che, a brave distanza l’uno dal’altro, potrebbero anche essere ancora collegati alla vicenda in questione.




Cantieri della Siracusa-Gela, sopralluogo dell’assessore regionale Marco Falcone

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone ha compiuto oggi una ricognizione sui cantieri in capo al Consorzio per le autostrade siciliane in provincia di Siracusa. Prima tappa del triplo sopralluogo è stato lo svincolo “Mare monti” per Canicattini Bagni, opera rimasta incompiuta per quattro anni dal valore di circa 11 milioni di euro, che il Cas ha sbloccato lo scorso autunno. L’infrastruttura è in fase di completamento ed entrerà in esercizio il prossimo 4 maggio.
Seconda tappa è stato il cantiere della bretella Noto-Pachino, dal valore di 15 milioni. “Un anno fa abbiamo trovato i lavori nello stallo, adesso l’opera è stata strappata dalle grinfie dell’oblio – spiega Falcone – e prevediamo di attivare il primo tratto, direzione Noto mare, entro il 15 giugno. Prima di Natale, poi, l’intera bretella sarà completata dando un prezioso sfogo alla viabilità di una zona di alto interesse turistico”.
La giornata si è conclusa con un sopralluogo al cantiere Rosolini-Ispica della Siracusa-Gela, rallentato dalla crisi di Condotte spa. Falcone ha preso atto della ripartenza a pieno ritmo dei lavori ed esortato l’impresa Cosedil a fare il possibile affinché si rispettino i tempi. Il primo lotto dovrà essere completato entro i prossimi 16 mesi per tentare di recuperare i 48 milioni del cofinanziamento dell’Unione Europea che, sino all’anno scorso, erano stati revocati a causa dei ritardi.




Detenuto aggredisce cinque agenti di Polizia Penitenziaria in carcere a Brucoli

Ancora agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti da detenuti. E’ successo ad Augusta (Brucoli) dove un carcerato con problemi psichiatrici ha prima colpito alla testa con il manico di una scopa un poliziotto e poi, condotto in infermeria, ha ferito altri quattro poliziotti. A denunciare l’accaduto sono i sindacati Sappe e Osap.
“Stiamo vivendo settimane di costante e continua tensione nelle carceri della Sicilia, oggi affollate da oltre 6.500 detenuti. Gli eventi critici sono all’ordine del giorno la situazione è grave e però nulla si sta facendo”, denuncia il segretario regionale del Sappe, Lillo Navarra. “E’ assurdo come si lasci allo sbando il personale di Polizia Penitenziaria, in condizioni precarie e allarmanti”.
Secondo il sindacato Osapp sarebbero stati tre i poliziotti aggrediti. Per loro prognosi tra i tre ed i cinque giorni.