Siracusa. I volontari ripuliscono la spiaggia della Playa, tanta plastica sull’arenile

Volontari all’opera questa mattina sulla spiaggia nota come “playa”, nell’area della riserva delle Saline di Siracusa. Armati di guanti e sacchetti hanno ripulito il litorale dalla plastica e da altri rifiuti che si erano raccolti sull’arenile anche per effetto delle mareggiate.
Sfruttando qualche ora di bel tempo, i ragazzi che si hanno deciso di mobilitarsi per questa operazione di pulizia hanno raccolto 25 grandi sacchi di rifiuti, avviati adesso a corretto smaltimento. C’erano anche un frigorifero ed una decina di copertoni.
A “guidare” le operazioni il 18enne Sebastian Colnaghi che si era già segnalato per aver “ripulito” l’area della Pillirina, piazzando anche dei cartelli per invitare a non abbandonare rifiuti. Sulla spiaggia della playa, pochi giorni fa, Sebastian aveva trovato un messaggio in bottiglia. Era stato affidato alle onde del mare in agosto da una coppia di coniugi tedeschi. La bottiglia, però, era di plastica ed è adesso finita nella differenziata.




L’ultimo saluto a Gabriele e Manuel. “Vicini ai genitori, con discrezione e tenerezza”

Il lutto cittadino, la commozione e il ricordo ma anche tante testimonianze e applausi. Noto si è fermata per un giorno, lo ha fatto in occasione dei funerali di Manuel Petralito e Gabriele Marescalco, i due adolescenti vittime pochi giorni fa in via Montessori di un incidente stradale. “Ci siamo svegliati nel dolore – ha sottolineato don Angelo Giurdanella, vicario generale che ha celebrato il rito funebre alla Cattedrale di Noto – Ci accostiamo al dolore dei genitori e lo facciamo con tenerezza e discrezione. E’ difficile trovare le parole adatte e non possiamo che stringerci tutti attorno in un simbolico abbraccio per una comunità ancora troppo scossa da quanto accaduto. Gesù è stato mandato per condividere il nostro dolore e stringerci in un abbraccio come segno di amore. E’ il momento della riflessione, della preghiera del pensiero rivolto alle due famiglie ed è per questo che non occorre mai sottovalutare il valore della famiglia. Per questo dico sempre, sin quando si è in tempo, di tenere per mano i vostri genitori, di far capire loro quanto siano fondamentali nel vostro percorso di crescita proprio come lo erano i genitori di Manuel e Gabriele”. Tante le testimonianze e gli striscioni, come quelli esposti davanti alla scuola dei due giovani dalla comunità dei Caminanti, particolarmente colpiti come tutti i netini che oggi hanno perso due figli della propria terra e che ancora non riescono a darsi delle risposte su quanto accaduto.




Noto. Giorno del dolore: Gabriele e Manuel, lasciati soli in strada in quegli ultimi minuti

Oggi Noto si ferma per tributare un ultimo commosso saluto a Gabriele Marescalco e Manuel Petralito, i due ragazzi che hanno perduto la vita nel tragico incidente di via Montessori. Alle 15.30 in Cattedrale saranno officiati i funerali. E’ lutto cittadino: bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio in molti uffici pubblici e scuole. Molte attività commerciali hanno raccolto l’invito del sindaco e terranno le saracinesche abbassate durante la celebrazione. Una partecipazione corale e collettiva, sebbene silenziosa, al dolore di una comunità intera, ancora sotto shock per l’accaduto.
E’ il giorno del dolore, ma anche della rabbia. Due fratelli poco più che trentenni sono stati denunciati per omicidio stradale, uno, e per la sola omissione di soccorso, l’altro. Erano a bordo dell’auto che si è scontrata con lo scooter dei due ragazzi. Subito dopo l’incidente sono scappati, lasciando da soli Gabriele e Manuel – 16 e 17 anni – agonizzanti per diversi minuti. “Abbiamo avuto paura, siamo scappati”, hanno raccontato ai poliziotti di Noto quando si sono costituiti, a diverse ore di distanza dall’incidente. Una versione che non ha convinto per nulla gli investigatori certi vi sia ben altro da raccontare.
Un gesto vigliacco quello di lasciare due ragazzini morenti. Gabriele e Manuel erano ancora vivi dopo il terribile impatto. Respiravano a fatica, con lesioni gravissime che ne hanno causato la morte in pochi minuti. Non più di otto, secondo il medico legale che ha svolto l’autopsia, Francesco Coco. Non potevano essere salvati, neanche da un intervento immediato dei soccorritori. Ma averli abbandonati così, sull’asfalto è stato disumano.

foto Salvatore Morana




Le indagini: cosa sappiamo del drammatico incidente di via Montessori?

A distanza di tre giorni da quel maledetto scontro notturno in via Montessori, a Noto, non è ancora chiara la dinamica dell’incidente. Da una parte lo scooter con Gabriele alla guida e Manuel seduto dietro, dall’altra la Golf con a bordo due fratelli di 33 e 31 anni. Tutto il resto dovrà essere chiarito dalla perizia sui mezzi che la Procura di Siracusa ha fissato per questo pomeriggio alle 15. Consulente tecnico di parte è l’ingegnere Chiarenza. Toccherà a lui ricostruire cosa è accaduto. Dovrà stabilire il punto d’impatto esatto, la velocità dell’auto e dello scooter, le direzioni di marcia, l’avvenuto utilizzo dei dispositivi di sicurezza previsti (il casco, ndr).
Anche sulla scorta di questi elementi il pm deciderà le prossime mosse. I due fratelli che si trovavano dentro l’auto sono a Noto, nella loro abitazione. Denunciati a piede libero, hanno affidato la loro difesa all’avvocato Aldo Ganci. “Siamo di fronte a fatti dalla gravità inaudita, il dolore è di tutti”, premette il legale prima di ogni valutazione. “Anche i miei assistiti sono addolorati”, spiega cercando di non urtare sentimenti altrui. I due fratelli si sono presentati in commissariato alcune ore dopo l’incidente. “Erano spaventati, presi dal panico. Non volevano sottrarsi, tant’è che hanno lasciato la macchina lì. Non hanno messo in moto l’auto e non sono scappati. Forse hanno vagato per Noto terrorizzati, prima di presentarsi in commissariato. Non volevano nascondersi. Ma vedremo di chiarire al momento debito”.
Alla guida dello scooter c’era Gabriele Marescalco. Nell’impatto, sarebbe finito contro l’autovettura, infrangendo il parabrezza e rimanendo incastrato tra lo scooter e il portellone del vano motore della Golf. Manuele sarebbe invece stato sbalzato oltre il parapetto che costeggia la strada, un volo concluso sul selciato di un piccolo dirupo. Le gravissime lesioni non gli avrebbero lasciato scampo.
Agli inquirenti, i due fratelli hanno raccontato la loro versione dei fatti. “Eravamo vicini al ciglio destro della strada e l’impatto è avvenuto sulla parte anteriore della nostra auto, lato passeggero”, hanno detto assistiti dal loro legale. Dovranno però chiarire anche perchè non abbiano chiamato i soccorsi, nè dopo l’incidente e neanche nei minuti seguenti. Intanto, nessuna relazione o perizia tecnica parla di alcol. Ci vorranno trenta giorni circa per conoscere i risultati degli esami tossicologici a cui si sono sottoposti anche i due denunciati.




Augusta. La Dia sequestra beni per 300mila euro a imprenditore vicino al clan Nardo

E’ ritenuto vicino al clan Nardo di Augusta l’imprenditore Giuseppe Petullà a cui la Dia di Catania ha sequestrato beni per 300mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del direttore della Dia, Giuseppe Governale, in sinergia con la procura distrettuale Antimafia. Sono state sequestrate tutte le quote del capitale sociale della società Agenzia del Centro S.r.l. con sede ad Augusta.
Accertamenti patrimoniali hanno evidenziato una netta sperequazione tra il valore dei beni a vario titolo posseduti, il tenore di vita mantenuto e le fonti di reddito documentate dal nucleo familiare.
Il ruolo di Pedullà era già emerso nelle indagini Morsa 2 e Nostradamus: in quest’ultima l’uomo è stato arrestato con Fabrizio Blandino, Renzo Vincenti Marcello e Massimiliano Rizzo, accusati di di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e altro.
Le intercettazioni, svolte dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Siracusa, hanno fatto emergere come Blandino, sottoposto ai domiciliari, avrebbe mantenuto contatti con i vertici del clan “Nardo”, attraverso Giuseppe Petullà e Renzo Vincenti.




Siracusa. Chiude Spaccio Alimentare, tre mesi per ristrutturare: 87 lavoratori in bilico

Chiude, ma solo per tre mesi, l’ipermercato del centro commerciale I Papiri. Era ancora aperto nonostante l’intera struttura sia oggetto di massicci lavori di ristrutturazione. Il gruppo Cambria è stato autorizzato alla chiusura temporanea dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, sezione fallimentare. Il ramo aziendale non sarà dismesso, nessun contratto sospeso e nessuno degli 87 dipendenti siracusani licenziato.
Potranno invece accedere alla cassa integrazione o venire ricollocazione “presso altro punto di vendita in base al piano di rotazione in essere”. Ecco, questo ultimo passaggio è quello che allarma maggiormente i sindacati, in particolare la Filcams Cgil, non essendo su base volontaria.
Possono intanto partire i lavori di ristrutturazione anche all’interno dell’ipermercato. Lavori più che mai necessari. Il centro commerciale è un cantiere e mantenere aperto l’ipermercato appariva un paradosso. Peraltro, la presenza di polveri e materiali edili aveva portato alla richiesta, nei giorni scorsi, da parte degli uffici dell’Asp di più reparti: pasticceria, rosticceria, salumeria, macelleria e ricevimento freschi.
Nei giorni scorsi i dipendenti avevano protestato all’esterno del centro commerciale di Necropoli del Fusco proprio per la incredibile situazione vissuta.




“Sistema Siracusa”, altri arresti per corruzione: c’è anche l’imprenditore Bigotti

Ancora sviluppi nelle indagini che si allacciano con il cosiddetto sistema Siracusa. Sono stati arrestati per corruzione in atti giudiziari e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale l’imprenditore piemontese Ezio Bigotti e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero Eni. Sono stato posti ai domiciliari.
La vicenda si intreccia con l’operazione “Sistema Siracusa” diretta sempre dalla Procura di Messina e che, nel mese di febbraio dell’anno scorso, ha portato all’arresto di 13 persone sospettate di far parte un “comitato di affari” capace di condizionare il buon andamento della gestione della giustizia nella provincia aretusea e che, successivamente, sulla base delle dichiarazioni rese dai principali indagati (i legali Piero Amara e Giuseppe Calafiore) ha portato a diversi ed importanti sviluppi investigativi.
Nel provvedimento cautelare odierno, in sintesi, sono state ricostruite diverse modalità illecite poste in essere dagli avvocati siracusani con l’obiettivo di favorire – con la loro “rete” – Ezio Bigotti nell’ambito degli accertamenti condotti a carico di imprese a lui riconducibili presso le Procure di Torino, Roma e Siracusa nonché in sede tributaria. Inoltre, è stata messa in luce una complessa operazione giudiziaria che sarebbe stata ordita dall’avvocato Amara e poi realizzatasi grazie alle condotte dell’ex pm Longo per ostacolare l’attività di indagine svolta dalla Procura di Milano nei confronti dei vertici dell’Eni.




Siracusa. Postazione 118 di Ortigia: “Ore sottratte a Cassibile, Buccheri e Buscemi”

“Ortigia avrà la postazione 118 a discapito di Cassibile, Buccheri e Buscemi”. L’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo punta l’indice contro la deputata regionale Rossana Cananta, che nei giorni scorsi ha annunciato con soddisfazione la decisione, assunta a Palermo, di garantire il servizio h24 nel centro storico. “Leggendo le carte- tuona Vinciullo- emerge con chiarezza che il servizio sarà destinato a Ortigia ma con delle decurtazioni di ore da Cassibile, fino al 30 maggio 2019 e, durante i mesi estivi, fino al 30 settembre, togliendole alle postazioni di Buccheri e Buscemi, a turno, l’una dopo l’altra. Questo- aggiunge- evidentemente non è affatto un successo e nemmeno un passo avanti”. Ma non si tratterebbe dell’unica notizia “meno positiva di quanto non sembri”. “Anche per Sortino- prosegue Vinciullo- l’entusiasmo manifestato per la presunta garanzia del mantenimento dell’ambulanza risulta eccessivo. Ancora una volta, leggere bene i documenti darebbe la possibilità di interpretare bene quanto viene deciso. L’ambulanza rimarrà a Sortino soltanto perchè la strada Carlentini-Sortino è impercorribile. Nel momento in cui il collegamento viario sarà ripristinato, l’ambulanza lascerà comunque Sortino”. Nel dettaglio “Fontane Bianche perde dal 1 dicembre 2018 al 31 maggio 2019, 12 ore al giorno e quindi la sua operatività passa da h24 a h12, con conseguente penalizzazione della comunità di Cassibile e Fontane Bianche;
Dal 1 giugno 2019 al 30 settembre 2019, questa volta a subire lo scippo sono i Comuni di Buccheri e Buscemi che perdono 12 ore al giorno; Dal 1 ottobre 2019 al 30 novembre 2019 la postazione di Ortigia torna ad essere h12, dal momento che non è stata individuata altra sede a cui sottrarre le ore.Lascia almeno perplessi il fatto che il 6 febbraio 2019 si possa decidere cosa fare a partire dal 1 dicembre 2018”. Vinciullo ironizza. “Credo che sia una delle poche volte nella storia amministrativa della nostra Nazione che si sia pensato di intervenire per dare direttive nel tempo ormai trascorso-Questi deputati, ha concluso Vinciullo, invece di cimentarsi in queste lodi sperticate nei confronti dell’attuale Governo, potrebbero prima provare a leggere quello che è stato scritto e quindi scippato alla nostra provincia” .




Priolo. Il sequestro degli impianti Ias, Pippo Gianni: “Avevo sollevato il problema”

“Una mia lettera dello scorso dicembre metteva in evidenza le carenze strutturali e autorizzative dell’Ias”. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni interviene così sul sequestro degli impianti del depuratore consortile disposto dalla Procura, che ha fatto altrettanto, nell’ambito dell’operazione “Fly” con gli impianti Sasol e Versalis. “La mia è una battaglia per la salute- spiega il primo cittadino di Priolo- Non è un caso se non ho voluto approvare il Bilancio Ias per via della mancanza della copertura delle vasche. Esiste la possibilità di avviare un’operazione che consentirebbe di garantirne la copertura e di utilizzare un tubo in grado di raccogliere le emissioni, facendole passare attraverso dei filtri e arrivando a ripulire il 95 per cento di ciò che viene canalizzato”. Le carenze strutturali e autorizzative di cui Gianni parla nella lettera dello scorso dicembre sarebbero emerse da una relazione tecnica. La nota fu inviata ai vertici di Ias e dell’Irsap proprietaria dell’impianto. Con quel documento il sindaco chiedeva notizie in merito alle “perplessità rilevate ed agli eventuali procedimenti attivati nell’interesse della salute dei cittadini”.
Il Comune di Priolo è uno dei soci pubblici di Ias. Confindustria ha svelato la volontà degli industriali di chiedere la gestione dell’impianto in cambio degli interventi strutturali richiesti. Il problema relativo alle autorizzazioni, secondo quanto spiegato dal primo cittadino di Priolo, riguarderebbe il mancato rinnovo per gli scarichi industriali e l’autorizzazione all’emissione relativa alla linea fanghi”.




Sortino. Vandali al cimitero, preso di mira anche lo scuolabus: “nessuna emergenza”

Vetri delle porte del cimitero infranti a pietrate, scuolabus danneggiato, un’auto in fiamme nella notte. A leggerli così in fila, uno dopo l’altro, sembra vera emergenza vandali a Sortino. Gli episodi sono, in realtà, avvenuti nel giro dell’ultima settimana e le loro conseguenze fortunatamente sono state limitate. I vetri delle porte sono stati sostituiti, scuolabus regolarmente in marcia. Non ci sta al racconto di una Sortino in emergenza legalità il sindaco, Enzo Parlato. “Questi episodi non sono collegati tra loro e non c’è nessuna emergenza. Semmai c’è da condannare questa recrudescenza di vandalismo becero di cui speriamo di poter presto individuare i responsabili”.