Sanremo Young, tra i finalisti c’è Tecla Insolia: “orgoglio floridiano”

Sui social è già partita la campagna di sostegno per Tecla Insolia. E’ una giovane cantante, in gara questa sera su Rai 1 durante la puntata di Sanremo Young. Tecla ha 15 anni e vive a Piombino ma la famiglia ha solidissime radici siracusane. La mamma è di Solarino, della vicina Floridia il papà.
Per Tecla la ribalta televisiva non è una novità. E’ apparsa anche in Pequenos Gigantes su Canale 5 e nella fiction di Rai 1 “L’Allieva.
L’ex sindaco di Floridia, Orazio Scalorino, è tra i primi fan. “È un onore per tutti noi floridiani, ma è un onore anche per i cugini di Solarino. Insomma orgoglio siciliano. Buona fortuna Tecla. Io tifo per te e ti voto”.




Siracusa. Italia tra i 600 sindaci a Montecitorio, incontro con il premier Conte

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia tra i 600 primi cittadini che questa mattina hanno partecipato all’incontro su “Lo Stato dei Beni Comuni” con il premier Conte. Ad aprire l’iniziativa, il Presidente della Camera, Roberto Fico. La seduta è stata trasmessa in diretta su Rai Due. Durante il suo intervento, il sindaco di Siracusa ha parlato dell’esperienza di Siracusa degli ultimi anni e della visione dei “beni comuni come strumento di crescita sociale e sviluppo sociale, baluardo contro egoismo e individualismo. Nell’epoca della condivisione-ha detto Italia- ritrovare il valore della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica significa costruire fiducia e responsabilità sociale.
Beni comuni- ha aggiunto il primo cittadino di Siracusa- per condividere non solo spazi fisici ma soprattutto quel fragile sistema di valori che costruisce la base per ridurre il solco tra cittadini e amministratori tra persone e decisori pubblici”.




Sequestro impianti, Priolo Servizi: “Realizzate iniziative per contenere le emissioni”

Dopo il sequestro di alcuni impianti della zona industriale, la Priolo Servizi, inserita nell’operazione “no Fly”, coordinata dalla Procura della Repubblica, fa alcune puntualizzazioni. In una nota diffusa in mattinata “segnala di aver realizzato negli ultimi anni una serie di iniziative volte all’eliminazione e contenimento delle emissioni odorigene, nell’ambito di un programma di intervento pluriennale attualmente in corso di esecuzione nonché di essere in attesa, già da tempo, delle conclusioni dell’istruttoria da parte degli enti preposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Vista la natura del provvedimento richiesto, Priolo Servizi continuerà ad assicurare la piena operatività all’interno dello stabilimento multi societario, garantendo l’erogazione dei servizi nel rispetto delle normative vigenti.
Priolo Servizi, in relazione al decreto di sequestro preventivo dell’impianto di trattamento acque di scarico, emesso il 21 febbraio dalla Procura di Siracusa, pur ritenendo di aver sempre operato nel pieno rispetto dei dettami normativi vigenti ed applicabili, in linea con i principi e le regole societarie a tutela della Salute, Sicurezza e Salvaguardia Ambientale, intende ribadire la propria completa disponibilità a collaborare con le autorità preposte”.




Siracusa. Rinasce il centro diurno per disabili Anfass a un anno dallo “sfratto” dell’ex Provincia

L’Anfass rinasce. L’associazione dei familiari dei disabili ha nuovamente il suo centro diurno. Dopo un anno dallo “sfratto” subito dall’ex Provincia, l’associazione guidata da Nando Peretti ha fatto ripartire le attività, affittando dei nuovi locali, in via Forlanini, con alcuni operatori riassunti dopo i licenziamenti che seguirono l’interruzione di un servizio che per numerosi disabili e per famiglie che se ne prendono cura, era ed è indispensabile.
Lo scorso anno, improvvisamente, lo sfratto e l’obbligo di lasciare entro quel marzo i locali precedentemente assegnati. L’equipe di professionisti si ritrovò con un colpo di spugna senza lavoro, visto che una sede alternativa non era stata individuata. Lettere di licenziamento, dunque, per 7 persone. Il problema era legato alle condizioni finanziarie del Libero Consorzio, che non pagava l’affitto dei locali da due anni. Il debito accumulato era di circa 300.000 euro e i proprietari dell’immobile avevano detto basta. Una pagina triste, l’aveva definita Peretti.
L’ ex Provincia Regionale si era rivolta al Comune di Siracusa chiedendo di individuare una struttura di proprietà dell’amministrazione comunale che potesse essere utilizzata dal centro disabili.
Alla fine l’Anfass ha fatto da sè,riuscendo, a fatica, a recuperare le somme necessarie per utilizzare dei nuovi locali, presi in affitto, nella nuova sede di via Forlanini. Non tutti gli operatori sono stati reimpiegati.




No Fly, il procuratore Scavone: “contributo contro l’inquinamento”

È cominciata poco dopo le 11 la conferenza stampa sull’operazione che ha condotto al sequestro preventivo i quattro stabilimenti industriali. Attesa per le parole del procuratore Fabio Scavone che ha subito sottolineato “una partecipazione corale nelle indagini che sottolinea impegno profuso da tutti. Nessun tono trionfalistico. Il problema è avvertito dal territorio anche per via dei miasmi. Non vogliamo risolvere il problema dell’inquinamento ma dare un contributo facendo fino in fondo il nostro dovere”.
Scavone si è poi soffermato sulle indagini. “Operazioni complesse, ci siamo avvalsi di consulenti che hanno lavorato all’Ilva come Santilli, Filici, Sanna. Hanno individuato i punti nevralgici. Alcuni parametri nelle emissioni di idrocarburi non sarebbero stati rispettati”.
Come nel precedente del 2017, la Procura ha imposto 12 mesi per tutte le migliorie che dovranno essere apportate agli impianti. “Proseguiremo la nostra attività – ha assicurato Scavone – ma non celebriamo un trionfo. Questa è solo una tappa per un territorio che da quasi settant’anni convive con questa situazione”.
Il sostituto Grillo ha voluto ricordare come in passato “si cercasse il responsabile dei miasmi, ma era impossibile arrivarci. E questo perché si guardava solo al picco del fenomeno. I consulenti hanno dimostrato che molte volte si riesce a individuare con alte probabilità i responsabili anche attraverso studi ambientali e incrociando una serie di parametri”. Per quel che riguarda l’inquinamento nel suo complesso, si parte dai dati di incidenza. Una scusa del passato era che non fosse possibile distinguere inquinamento industriale da quello urbano o agricolo. Ora abbiamo dimostrato il contrario. Con modelli matematici – ha proseguito Grillo – è stata ricostruita l’incidenza degli impianti rispetto all’inquinamento”. Ed è emersa una situazione in cui mancano le autorizzazioni ambientali o sono parziali. O casi in cui le autorizzazioni risulterebbero superiori ai limiti di legge. E sarebbe il caso di Versalis. Per i magistrati, particolarmente preoccupante “è la situazione di Ias dove, per via di una interpretazione fantasiosa e creativa, si opera senza Aia. Come nel depuratore Tas di Priolo Servizi. L’impianto di deodorizzazione di Ias non è mai entrato in funzione perché con quelle emissioni non poteva funzionare. I vari cda e la Regione proprietaria dell’impianto hanno operato come se nulla fosse. La Regione non ha prescritto altro che dei limiti per le emissioni di quell’impianto che nemmeno lavorava”.
Quanto alle zone in cui i miasmi sono stati segnalati con frequenza, “su Scala Greca l’inquinamento risente anche del traffico ma in altre zone è solo industriale”, secondo gli inquirenti.
Non è stato effettuato uno screening sulle patologie.
I 19 indagati sono i rappresentanti legali di Versalis e Sasol; e le figure apicali di Ias ovvero il direttore tecnico e l’intero cda.
Gli investigatori hanno seguito le tracce degli idrocarburi non metanici.




No Fly: l’arciprete anti-inquinamento, don Prisutto: “normare gli inquinanti”

Don Palmiro Prisutto è diventato negli anni un simbolo della battaglia ambientalista. Con le sue messe ad Augusta ricorda una volta al mese, ogni mese le morti per tumore, patologia spesso accostata alla presenza di inquinanti nell’ambiente. Dopo l’operazione della Procura di Siracusa, questa la sua reazione.




Versalis e Sasol, le reazioni: “operato rispettando sostenibilità ambientale”

Poche ore dopo i provvedimenti della magistratura siracusana, arrivano le reazioni di Versalis e Sasol. I loro impianti del siracusano sono stati posti sotto sequestro preventivo.
“Versalis conferma di avere ricevuto notifica da parte della Procura di Siracusa di un provvedimento di sequestro preventivo degli impianti della società situati presso lo stabilimento industriale di Priolo. La società, che è in attesa di analizzare le motivazioni del provvedimento, sta fornendo la massima collaborazione all’autorità giudiziaria – recita la nota ufficiale – e confida di poter dimostrare la correttezza del proprio operato in termini di sostenibilità ambientale delle proprie attività”.
Sasol Italy “sta fornendo la sua completa disponibilità a collaborare con le autorità competenti. Lo Stabilimento di Augusta, che opera nel campo della chimica per la detergenza e il personal care, nel rispetto del provvedimento di sequestro, manterrà la piena operatività. In attesa di conoscere e valutare i dettagli del provvedimento ed effettuare ogni opportuna verifica in relazione allo stesso, Sasol Italy, pur ritenendo di avere sempre operato nel rispetto delle prescrizioni normative ed autorizzative, sottolinea di aver già effettuato negli ultimi anni cospicui investimenti per lo Sviluppo Sostenibile, adottando i più moderni presidi ambientali al fine di ridurre quanto più possibile l’impatto della propria attività sull’ambiente”.




Sequestri nell’area industriale, il sindaco Italia: “tassello importante per chiarezza”

Sui sequestri effettuati stamattina nella zona industriale in occasione dell’operazione “No fly”, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, hanno rilasciato la seguente dichiarazione. “Le misure disposte dalla Procura della Repubblica e l’esito delle indagini fanno sintesi dell’impegno di tutti coloro che, nel corso degli ultimi anni, hanno posto la questione ambientale come priorità, non con annunci o proclami, ma con azioni incisive su tutti i piani (amministrativi e giudiziari) cercando di operare con argomentazioni tecniche, ma soprattutto, avvalendosi nel tempo di un esperto in materia ambientale, l’ingegnere Giuseppe Raimondo, che ha sempre sostenuto, in tutte le sedi, quanto oggi sembrerebbe emergere dalle indagini. La Procura fa riferimento ad esiti che, sulla base di modelli matematici, hanno finalmente evidenziato che le immissioni olfattive non hanno fonti indistinte e che il contributo del depuratore IAS è determinante. Confidavamo nel lavoro dell’autorità giudiziaria, che ha risorse tecniche economiche ed umane per verificare se le imprese industriali operanti nel nostro territorio esercitano le attività attenendosi scrupolosamente alle norme ambientali. Serviva chiarezza e quanto fatto dalla procura della Repubblica di Siracusa rappresenta un tassello essenziale per fare luce innanzitutto sulle responsabilità di natura penale da accertare, ma soprattutto affinché chiunque ha ruoli istituzionali e politici esprima chiaramente la propria posizione sul presente e sul futuro ambientale economico e produttivo del nostro territorio. C’è una responsabilità sociale delle imprese che non può essere limitata solo ed esclusivamente al dato occupazionale ed economico e che deve andare oltre. Trincerarsi dietro il timore occupazionale significa non avere una visione innovativa del futuro”.




Versalis, Sasol e Ias: sequestri nella zona industriale, 19 indagati

Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Siracusa, i carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Siracusa, insieme al Noe di Catania ed al Nictas dell’Asp di Siracusa, stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Siracusa nei confronti degli stabilimenti Versalis, Sasol e dei depuratori Tas di Priolo Servizi e Ias.
Le indagini coordinate dalla Procura hanno consentito di accertare come, nel periodo tra il gennaio 2014 e il giugno 2016, agli impianti siano da ricondursi emissioni in atmosfera di natura inquinante e molesta. Nel medesimo contesto sono stati notificati anche 19 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate.
I dettagli saranno divulgati nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta, alla presenza del Procuratore della Repubblica, del comandante provinciale dei Carabinieri e del comandante Provinciale della Guardia di Finanza presso la caserma dell’Aeronautica militare sita in via Elorina 23/25, Siracusa, alle ore 11 di oggi.Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica, Fabio Scavone e dirette dai Sostituti Tommaso Pagano,Salvatore Grillo e Davide Lucignano.
Le attività investigative coordinate dalla Procura di Siracusa, scaturiscono da una serie di esposti e denunce pervenuti, nel tempo, all’ufficio di Procura, alle Forze di Polizia e ad altri organi, a seguito dei quali, un collegio di consulenti tecnici nominati dalla Procura ha accertato la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti di VERSALIS s.p.a. di Priolo e SASOL s.p.a. di Augusta, e dei depuratori TAS di PRIOLO SERVIZI s.c.p.a. di Melilli e IAS s.p.a. di Priolo Gargallo che, pertanto, sono stati sottoposti al sequestro.
I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno, nella sostanza, rilevato:
concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro;ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.
In sintesi, gli stessi consulenti tecnici hanno evidenziato di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata”…… rilevando come “nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”.
Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti e, quindi, la continuità di esercizio delle unità in sequestro, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma attuativo per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera nonché il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
Le notifiche, con contestuale informazione di garanzia, saranno eseguite nei confronti delle suddette persone giuridiche, nonché di 19 persone fisiche che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate, nell’arco temporale ricompreso fra gennaio 2014 e giugno 2016, periodo nel quale sono stati rilevati valori di immissioni nell’aria poi esaminati dai consulenti tecnici nominati dalla Procura.




Operazione “No Fly”: ragioni e conseguenze del sequestro degli impianti

Si chiama Operazione “No Fly”. E’ il risultato delle attività investigative coordinate dalla Procura di Siracusa, scaturite da una serie di esposti e denunce pervenuti, nel tempo, all’ufficio di Procura, alle Forze di Polizia e ad altri organi, a seguito dei quali, un collegio di consulenti tecnici nominati dalla Procura ha accertato la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti di VERSALIS s.p.a. di Priolo e SASOL s.p.a. di Augusta, e dei depuratori TAS di PRIOLO SERVIZI s.c.p.a. di Melilli e IAS s.p.a. di Priolo Gargallo che, pertanto, sono stati sottoposti al sequestro.
I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno, nella sostanza, rilevato:
concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro;ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.
In sintesi, gli stessi consulenti tecnici hanno evidenziato di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata”…… rilevando come “nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”.
Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti e, quindi, la continuità di esercizio delle unità in sequestro, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma attuativo per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera nonché il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
Le notifiche, con contestuale informazione di garanzia, saranno eseguite nei confronti delle suddette persone giuridiche, nonché di 19 persone fisiche che hanno rivestito incarichi di responsabilità e rappresentanza nelle 4 persone giuridiche attinte dal provvedimento di sequestro
che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate, nell’arco temporale ricompreso fra gennaio 2014 e giugno 2016, periodo nel quale sono stati rilevati valori di immissioni nell’aria poi esaminati dai consulenti tecnici nominati dalla Procura.