Siracusa. Nuovi sequestri di impianti industriali: il precedente nel 2017

Quello operato in queste ore nel polo petrolchimico siracusano non è il primo sequestro di stabilimenti industriali. Lo precede, in ordine di tempo, il sequestro disposto dalla Procura per gli stabilimenti Esso di Augusta e Isab Nord e Isab Sud di Priolo. Anche in quel caso la Procura ipotizzava un peggioramento della qualità dell’aria a seguito di emissioni dagli impianti. Per la restituzione, furono disposte delle prescrizioni per l’adeguamento degli impianti alle norme vigenti, a garanzia della salute pubblica, secondo un preciso cronoprogramma. Alle imprese fu data la possibilità di decidere entro 15 giorni se aderire o meno alle prescrizioni indicate. In entrambi i casi furono accolte le disposizioni. Esso chiese una proroga dei termini stabiliti nella fase di passaggio del controllo agli algerini di Sonatrach, con gli ultimi interventi a cura proprio della nuova proprietà.
Le prescrizioni studiate dal team di esperti chiamati dalla Procura di Siracusa riguardavano in questo caso anche la copertura delle vasche di trattamento, il miglioramento delle coperture dei serbatoi, il controllo dei vapori da camini e il loro monitoraggio. Tutto per ridurre sensibilmente le emissioni di sostanze odorigene in atmsofera. Nell’ambito dello stesso procedimento otto persone furono messe sotto indagine con l’accusa di inquinamento ambientale .colposo.




Impianti industriali sequestrati, Granata (Oltre): “l’aria è cambiata”

Ci sono anche dettagli esposti presentati da cittadini ed associazioni alla base dell’operazione che ha portato al sequestro di quattro stabilimenti dell’area industriale siracusana. Uno di questi è stato promosso dal movimento politico Oltre che, attraverso il suo leader Fabio Granata, plaude all’iniziativa della Procura. “I provvedimenti odierni rappresentano un segnale di vita e di attenzione verso il sacrosanto diritto alla salute e alla qualità della vita dei cittadini. Tanta strada ancora va fatta per rigenerare territorio e atmosfera ma, e’il caso di dirlo, l’aria è cambiata e sono fiducioso. Adesso – conclude Granata – le istituzioni facciano la
Loro parte con il Piano di qualità dell’aria e imponendo bonifiche e rigenerazione industriale”.




Torna operativo l’aeroporto Fontanarossa, voli regolari

Vista la diminuzione dell’emissione di cenere vulcanica dall’Etna, l’Unità di Crisi ha disposto la riapertura totale dello spazio aereo dell’aeroporto di Catania, dalle 8 di oggi.
I voli potranno ancora subire ritardi e disagi ma la situazione evolve verso la normalità. I passeggeri sono pregati di verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree.




Domani in cattedrale a Noto l’ultimo saluto a Gabriele e Manuel

Il sindaco Corrado Bonfanti e la Giunta comunale di Noto hanno proclamato il lutto cittadino per domani, venerdì 22 febbraio, giorno in cui si svolgeranno i funerali di Gabriele Marescalco e Manuel Petralito, giovani vittime dell’incidete di via Montessori.
In segno di cordoglio e vicinanza alle famiglie colpite dal lutto, l’amministrazione comunale, invita gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche durante le esequie ed a rispettare un minuto di silenzio in tutti gli uffici pubblici e anche negli istituti scolastici, secondo le direttive che i vertici di ciascuna struttura vorranno impartire.
L’amministrazione comunale parteciperà ai funerali di domani (15.30 in Cattedrale, celebrati da mons. Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi di Noto) con una delegazione e con il gonfalone listato a lutto. Le bandiere di Palazzo Ducezio saranno esposte a mezz’asta.




Siracusa. Mercato di via Giarre, “nessun trasloco anzi lo rilanciamo”

Il mercato di via Giarre non sarà spostato al parco Robinson di Bosco Minniti. Dopo l’allarme lanciato su SiracusaOggi.it dagli operatori, arriva la rassicurazione dell’assessore alle attività produttive, Fabio Moschella. “Desidero tranquillizzare quanti hanno espresso preoccupazioni sul mercato di via Giarre. Il mercato rimarrà regolarmente aperto ed attivo e non sarà trasferito all’interno del Parco Robinson. A breve peraltro l’ufficio attività produttive pubblicherà un bando per l’assegnazione di molti altri posteggi, per sostituire gli operatori che per vari motivi hanno lasciato il mercato”.
Il mercato non chiude, non si sposta ma cerca rilancio. Saranno messi a bando spazi per attività alimentari e non alimentari. “Mi auguro che molti operatori possano partecipare ed avere l’assegnazione. Questo servirà a rilanciare il mercato di via Giarre che negli ultimi tempi ha, purtroppo, visto diminuire le presenze e le attività di vendita. Siamo assolutamente vicini a tutti gli operatori e, naturalmente, anche ai residenti che indubbiamente patiscono disagi”, dice ancora Moschella.
“Nei mercati rionali è ancora possibile trovare prodotti alimentari e ortofrutta di qualità e a prezzi molto convenienti, certamente concorrenziali a quelli della grande distribuzione. Anche l’offerta di prodotti non alimentari è anch’essa molto competitiva e consente alle nostre famiglie di potere risparmiare notevolmente su moltissimi articoli di largo consumo. Siamo vicini agli operatori del mercato di via Giarre che sono, fra l’altro, in larga parte locali e quindi è anche giusto sostenerli. Mi auguro che si possa tornare a frequentare assiduamente questo mercato che ormai, da tantissimi anni, è entrato a pieno titolo nella vita dei siracusani”.




“Paura, siamo scappati”: i due pirati della strada e quella versione che non convince

Sarà lutto cittadino a Noto in occasione dei funerali di Manuel e Gabriele. La conferma arriva dal sindaco Corrado Bonfanti, all’indomani di una festa di San Corrado segnata dal lutto e dalla decisione di non dar luogo alla tradizionale processione e ad ogni momento di festa. Sarà la cattedrale ad ospitare il triste rito, con la comunità netina pronta a stringersi alle famiglie colpite dal tragico, duplice lutto. Dovrebbero essere celebrati domani pomeriggio. La conferma si avrà in giornata, subito dopo l’autopsia disposta dalla Procura di Siracusa che sta indagando sul sinistro che ha coinvolto lo scooter su cui viaggiavano i due ragazzini e un’auto. A bordo della Golf bianca c’erano due fratelli di 33 e 30 anni. Il più grande era alla guida ed è accusato di omicidio stradale ed omissione di soccorso.
Si tratta di due “caminanti” con una lunga lista di precedenti di Polizia. Volti noti in commissariato a Noto, anche ieri mattina quando si sono presentati. Prima il 33enne e poi il fratello minore, 30enne. Si sono costituiti perchè ormai braccati. Per tutta la notte, subito dopo l’incidente, i poliziotti di Noto li hanno cercati nella zona dove abitano. Ma subito dopo l’incidente, si erano dati alla fuga, rendendosi irreperibili. “Si erano nascosti”, raccontano a mezza bocca gli investigatori.
Gabriele e Manuel sono stati abbandonati così, soli. In agonia, dopo uno scontro terribile che li ha sbalzati a metri di distanza. Il loro scooter incastrato tra le lamiere dell’auto, irriconoscibile. Li hanno lasciati morenti e soli. “Abbiamo avuto paura”, hanno tentato di giustificarsi i due fratelli una volta costituitisi. Nessuna parola sui due giovani che hanno perso la vita, pare. Ed hanno fornito una versione dell’incidente che non convince però gli inquirenti. Le indagini continuano e non sono esclusi ulteriori sviluppi a breve.
Con perizia, il commissariato di Noto ha raccolto tutta una serie di elementi nell’abitacolo dell’auto. Repertato, con rilievi scientifici, centimetro per centimetro.




Nuovo ospedale di Siracusa: la risposta equivoca, l’Asp e Pippo Gianni

Bene l’incontro a Palermo per parlare di sanità a Siracusa e nuovo ospedale. Ma tutto troppo aleatorio così, senza un documento scritto che possa valere come “agreement” e fotografia di una intesa o accordo – pure programmatico – tra la Regione ed il territorio, rappresentato lunedì pomeriggio dai sindaci della provincia. Tra loro anche Pippo Gianni, primo cittadino di Priolo con esperienza politica da vendere. E sarà lui, domattina, ad incontrare nella sede dell’Asp di Siracusa il commissario Ficarra per mettere nero su bianco alcune linee programmatiche di intervento per la sanità siracusana.
Al primo punto, il nuovo ospedale: Dea di II livello o no? La provincia, compatta, chiede il massimo dell’offerta sanitaria possibile, ma la Regione ha fornito una risposta equivoca e coniugata al futuro: vedremo, faremo. Gianni, allora, chiederà all’Asp di inviare una richiesta di chiarimenti al ministero sulla distribuzione degli ospedali nel bacino Catania-Siracusa-Ragusa, per tramite dell’assessorato regionale alla Salute. Quanto all’area su cui costruirlo, attesa per le verifiche degli esperti esterni nominati dalla Regione. Pare, però, piuttosto chiaro che si renderà necessario un nuovo pronunciamento del Consiglio comunale di Siracusa. L’area della Pizzuta, che negli ultimi vent’anni ha subito notevoli modifiche, non sarebbe rispondente alle esigenze dell’ospedale immaginato – in linea di massima – dall’Asp di Siracusa (5 piani, struttura modulare, forma a P greco). Gianni ritiene quindi sempre attuale l’indicazione di un terreno nei pressi della grande viabilità, a nord o a sud del capoluogo.
Posto comunque che ci vorranno non meno di 8/10 anni (partendo oggi…) per vedere costruito il nuovo ospedale, il sindaco di Priolo invita a predisporre interventi per l’Umberto I attuale, individuando fondi che possano anche portare all’apertura di necessarie specialistiche come Chirurgia Toracica, Chirurgia Plastica, Neurochirurgia e Radiologia Interventistica. Oltre ad un vero e proprio centro oncologico. Ed a proposito di fondi, proporrà al commissario Asp, Ficarra, di dirottare parte di quelli previsti dall’ex articolo 20 all’assunzione di primari, tecnici e radiologici.




Siracusa. Angelo De Simone, chiesta l’archiviazione. La madre:”Chi sa, parli”

“Se qualcuno vuole davvero aiutarci a far sì che la verità venga fuori, ci faccia sapere anche in modo anonimo qualcosa di utile per le indagini”. A tre anni dalla morte di Angelo De Simone,trovato impiccato nella sua abitazione, la madre, Patrizia Ninelli, lancia un nuovo accorato appello. Lo fa attraverso la pagina Facebook “Verità per Angelo De Simone”, aperta all’indomani della morte,avvenuta in circostanze ritenute misteriose, del giovane siracusano. Angelo De Simone aveva 27 anni, sfegatato tifoso del Siracusa, e nessuno aveva il minimo dubbio sulla sua grande voglia di vivere. Si pensò in un primo momento, ad un suicidio. Poi una serie di conti che non tornavano, perizie che sembravano dire altro; l’ipotesi dell’omicidio. Ma le indagini non hanno mai fatto alcun passo avanti concreto, tanto che si torna a ipotizzare l’archiviazione (nuovamente richiesta). Proprio quello che i familiari di Angelo De Simone vorrebbero evitare. Rivendicano il diritto di sapere perchè quel giovane pieno di vitalità è morto ed escludono in assoluto l’idea che possa essersi trattato di un gesto estremo. La madre lo dice a chiare lettere.
“Se c’è stata una lite, un qualsiasi motivo anche se per voi può sembrare insignificante-il suo appello- a noi potrebbe tornare utile per poter far luce sulla morte assurda e misteriosa di Angelo(che non si è suicidato e nessuno comunque mi potrà convincere del contrario). Potete contattare noi o il nostro avvocato, David Buscemi, anche anonimamente. In ogni caso noi non abbiamo intenzione di fermarci”. Sulla richiesta di archiviazione, la madre di Angelo esprime tutta la sua amarezza. “Potrei anche dire molte cose -scrive in un altro dei suoi pensieri affidati alla pagina dedicata al figlio- ma preferisco continuare a stare in silenzio e cercare in qualche modo di agire e non arrendermi.Anche se il mio sole si è spento e non sorgerà mai più, non smetterò mai di combattere. Non penso di chiedere la luna, ma solo verità e giustizia. Continuate pure a dormire sonni tranquilli voi-sembra riferirsi a chi è eventualmente responsabile della morte di Angelo- ma tenete in mente che non avete ancora vinto”. Angelo De Simone ha lasciato un figlio, un bimbo che da tre anni- fa notare la madre del piccolo, Chiara Zito- “non festeggia più il suo compleanno con il suo papà e che quando spegne la sua candelina ha occhi spenti, tre anni che non ride e gioca con suo papà e fare tutto ciò che un bambino di 7 anni dovrebbe fare e questo ancora senza capirne il motivo”.




Servizi anagrafici smart, Buccheri il primo comune siracusano ad usare il nuovo Anpr

E’ Buccheri il primo comune della provincia di Siracusa ad adottare il nuovo sistema anagrafico. Si chiama Anpr e con l’attivazione del servizio si modificano alcuni adempimenti anagrafici, relativi alla gestione della popolazione residente. Ad esempio, l’utilizzo di una base dati nazionale consentirà la certificazione dei dati di un cittadino in qualsiasi Comune e non solo in quello di nascita o residenza; il procedimento anagrafico di trasferimento di residenza da un Comune ad un altro sarà semplificato, in quanto la banca dati centralizzata consentirà ai Comuni interessati di disporre immediatamente dei dati necessari alla conclusione della registrazione anagrafica.
“Un grande risultato – commenta il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo – che sicuramente è frutto dell’ottimo lavoro e della grande professionalità del personale comunale e sopratutto del responsabile dell’Ufficio Anagrafe, la signora Pepe. Con il nuovo sistema ci adeguiamo alle più moderne modalità relative agli adempimenti anagrafici e agevoliamo i nostri concittadini, sia vicini che fuori sede, semplificando le procedure anagrafiche. Essere poi il primo Comune della provincia di Siracusa a subentrare nel nuovo sistema è sicuramente motivo di vanto e soddisfazione”.
Il nuovo sistema anagrafico si aggiunge alla possibilità di ottenere la nuova Carta d’Identità elettronica già attiva da diversi mesi nel Comune di Buccheri.




Siracusa. Omicidio di Pippo Scarso, vent’anni di reclusione per Andrea Tranchina

Vent’anni di reclusione per l’omicidio dell’80enne Pippo Scarso. I giudici della Corte d’Assise hanno riconosciuto il 20enne Andrea Tranchina colpevole di omicidio volontario. Il difensore del ragazza ha optato per il rito abbreviato.
L’80enne morì dopo giorni di agonia a causa anche delle ustioni riportate a causa delle fiamme sprigionate dall’imputato che ha ammesso di aver cosparso il capo dell’anziano con del liquido (alcol, ndr) e di aver poi usato un accendino per appiccare il fuoco.
Il processo si è incentrato sull’analisi di due aspetti: se la morte sia stata conseguenza delle ustioni, che hanno interessato il 13% del corpo della vittima; e se Tranchina fosse consapevole del cosiddetto nesso di casualità ovvero della possibilità che dal suo gesto potessero scaturire conseguenze ben peggiori come, appunto, la morte.
Su questi due punti si è incentrato il processo, concluso con la pesante condanna a 20 anni. Il pm ne aveva chiesti 16, quattro meno di quelli poi comminati. Attesa adesso per le motivazioni, intanto l’avvocato Gianpiero Nassi – difensore del giovane – anticipa la volontà di voler ricorrere in appello.
In precedenza, era stato condannato anche un altro dei ragazzi che prese parte a quella notte di follia, a Grottasanta, tra il 30 settembre ed il 1 ottobre di due anni fa: Marco Gennaro. Per lui, condanna a 10 anni.