Siracusa. Via Agatocle tra erbacce, spazzatura e tanfo: “serve bonifica urgente”

Dopo una visita in via Agatocle, segnalata come ricettacolo di rifiuti, la consigliera comunale Silvia Russoniello, ha annunciato una interrogazione consiliare a cui potrebbe seguire anche la presentazione di un esposto. “Tanfo di urina e di spazzatura, i residenti sono costretti a serrare le finestre ed a non utilizzare quel sottopassaggio centrale, di cui andrebbe seriamente considerato lo sbarramento, in modo da evitarne un uso improprio e pericoloso”.
Crescono le erbacce a dismisura tra il cantiere abbandonato e l’ex cintura ferroviaria. “Proporrò al Comune una bonifica straordinaria dei luoghi e una manutenzione ordinaria, a cadenza ravvicinata”.




Sbarca nel siracusano la protesta dei produttori del latte: a Sortino versato in strada

Protestano anche i produttori di latte del siracusano. Seguendo l’esempio dei colleghi sardi, una trentina di allevatori delle zone di Melilli e Sortino si sono dati appuntamento questa mattina proprio a Sortino e in contrada Madonnina, dove insiste l’edicola votiva, hanno riversato in strada il loro latte. Manifestazione a sostegno dei pastori sardi e delle loro rivendicazioni. Anche il sindaco di Sortino, Enzo Parlato, ha rivolto un messaggio di solidarietà alle ragioni della protesta.
La mobilitazione di pastori e piccoli imprenditori è partita anche in Sicilia. Protestano per i prezzi troppo bassi del latte e per la concorrenza sleale dei prodotti provenienti dall’estero. Chiedono, anche in Sicilia, un intervento del governo. L’Isola vanta il 10% del patrimonio ovino da latte di tutta Italia, una percentuale che la pone al secondo posto, proprio dietro la Sardegna. Tra le varie specie prodotte in Sicilia, l’80% deriva da vacche e bufale, mentre la restante parte viene munto da capre e pecore. I numeri più alti nelle province di Palermo e Messina, dove si contano complessivamente quasi la metà dei 10mila allevamenti zootecnici bovini e o ovi-caprini presenti su tutto il territorio regionale.
Martedì 19 a Palermo vertice con l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, con i vertici delle associazioni di categoria.

foto da Facebook




Siracusa. Frattura il setto nasale della sua convivente con calci e pugni: arrestato

Un 31enne siracusano è stato arrestato e condotto in carcere a Cavadonna. Con violenti calci e pugni ha aggredito la compagna, fino a provocarle la frattura del setto nasale. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, sarebbe stata solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni. A far scatenare la rabbia dell’uomo, la gelosia nutrita nei confronti della 28enne. L’ha aggredita e minacciata di morte.
La donna ha cercato rifugio in casa dei suoi genitori da dove ha chiamato i carabinieri. Accompagnata al pronto soccorso dell’Umberto I, le è stato riscontrato un evidente stato ansioso, ferite multiple e la frattura delle ossa nasali. Prognosi per lei di 21 giorni.




Sciolto il consiglio comunale di Pachino, decade anche il sindaco: “faremo ricorso”

Il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Pachino “per forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata” produce come effetto anche la decadenza di sindaco e giunta. Non appena il decreto sarà notificato – forse lunedì – avverrà il passaggio di consegne con la commissione amministrerà Pachino per 18 mesi.
Il sindaco Roberto Bruno, però, non ci sta. “Sono fiero di aver servito con lealtà e dedizione la mia città”, dice. E valuta il provvedimento “ingiusto e abnorme, che danneggia Pachino ed il suo tessuto produttivo. Io e la mia amministrazione abbiamo sempre lavorato nell’interesse della collettività, nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità. Sciolgono un Comune per responsabilità di un Consiglio Comunale che era già decaduto per inadempienze e incompetenza. È evidente che si tratta di una operazione politica ad opera di un governo ostile”. E cita Crispi e il prefetto Colmayer utilizzato per colpire le amministrazioni socialiste in Sicilia.
“Leggeremo le carte contenenti non solo i fatti contestati, relativi agli elementi concreti, univoci e rilevanti, ma soprattutto i nomi di quelle persone direttamente coinvolte con i fatti addebitati. Ovvio che presenteremo ricorso rispetto a questo provvedimento che, ribadisco, ha una chiara connotazione politica”, aggiunge ancora Roberto Bruno rivendicando che “nè io, nè i miei assessori, nè i consiglieri comunali di maggioranza che sono stati al mio fianco fino all’ultimo sono mai stati coinvolti in procedimenti penali”.




Melilli. I giorni del caos: il Comune sospende il servizio mensa scolastica

Non sono giorni facili per il Comune di Melilli, investito dall’operazione di polizia ribattezzata “Muddica”. Da lunedì sarà sospeso il servizio di mensa scolastica. Una notizia comunicata attraverso i canali social dell’ente e che non ha mancato di provocare accese reazioni tra la popolazione. Emerge anche una certa preoccupazione per il servizio di trasporto degli studenti che però non parrebbe ad oggi giustificata. La sospensione del servizio mensa riguarda anche le frazioni di Villasmundo e di Città Giardino.
Intanto, è in subbuglio il mondo politico locale con l’opposizione che ha chiesto con forza le dimissioni del sindaco Giuseppe Carta. Il primo cittadino è ai domiciliari per presunti appalti pilotati. Durante l’interrogatorio di garanzia ha negato ogni addebito, obiettando di essersi sempre mosso correttamente. Il gruppo consiliare di Ritorniamo al Futuro (Salvo Sbona, Pierfrancesco Scollo, Crocetta Quadarella e Pippo Sorbello) minaccia l’occupazione dell’aula consiliare se entro martedì non avverrà la convocazione urgente di una seduta da dedicare alla situazione del Comune di Melilli. Nei giorni scorsi era stata protocollata la richiesta. Lunedì i consiglieri chiederanno delucidazioni sulla sospensione del servizio mensa. “Siamo sorpresi. C’è troppa approssimazione. E siamo adesso preoccupati anche per il servizio di trasporto studenti”.




Siracusa. Guasto elettrico, piccolo incendio al Cocus: zona al buio per diverse ore

Ancora fiamme in un locale siracusano nella notte scorsa. Attorno alla mezzanotte, un probabile guasto elettrico ha ha dato vita ad una fiammata, concentrata in particolare sul prospetto esterno del Cocus, in via Columba. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Limitati, per fortuna i danni, nessuna conseguenza per le persone. Ma nella zona si è registrato un black out elettrico che è durato diverse ore.
La notte precedente, il grosso incendio che ha gravemente danneggiato il ristorante del resort Valle di Mare a Fontane Bianche. In quel caso, sarebbe stato un malfunzionamento della canna fumaria del camino a causare il rovinoso rogo.




Sequestrato dalla Gdf capannone industriale: azienda abusiva di pallet

I finanzieri della Tenenza di Noto hanno individuato e sequestrato a Rosolini un capannone industriale. All’interno sarebbero stati abusivamente riparati e commercializzati bancali in legno a marchio “Epal” che ne dovrebbe certificare la regolarità e la sicurezza sotto diversi profili.
Il titolare, inoltre, avrebbe smaltito illegalmente i rifiuti di lavorazione oltre ad impiegare manodopera in nero ed essere privo di un regolare contratto di affitto per l’uso della struttura.
Nel corso dell’ispezione, grazie alla perizia immediata di un consulente del Consorzio Servizi Legno–Sughero di Milano (CONLEGNO), è stata accertata la presenza di oltre 12.000 articoli tra pedane, attrezzature e materiale per la lavorazione, utilizzati per la riparazione e lo smaltimento dei bancali. Al termine della complessa attività di servizio, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 3.000 pallet detenuti e lavorati senza le prescritte autorizzazioni, tutta l’attrezzatura tecnica per lo smontaggio, sostituzione e rimontaggio dei bancali, una superficie di oltre 500 mq adibita a discarica contenente oltre 1.500 pezzi, tra bancali a perdere e bancali da riparare, nonché l’intera area industriale per complessivi mq. 2500.
Nei confronti del titolare sono state elevate sanzioni per la mancanza delle autorizzazioni fitosanitarie regionali nonché sanzioni in materia di pubblica sicurezza; il responsabile è stato anche denunciato per la gestione non autorizzata di rifiuti speciali. Infatti lo smaltimento delle pedane da imballaggio, assemblate con legni trattati, colle e vernici, va effettuato secondo specifiche norme che, nel caso di specie non sono state rispettate.
Il marchio “EPAL” è un marchio registrato presso la tedesca “European Pallet Association”, con sede in Germania, che riunisce tutti i produttori, commercianti, riparatori ed utilizzatori di questa particolare categoria di prodotti. Il particolare segno distintivo è legato alla necessità delle più importanti ferrovie europee di utilizzare un bancale in legno standardizzato con determinate caratteristiche, per garantire sicurezza, affidabilità e controllo sanitario.
In Italia, il marchio “EPAL” è tutelato dal menzionato consorzio CONLEGNO, che provvede ad autorizzare le aziende del settore con lo scopo di assicurare la corretta fabbricazione, riparazione e commercializzazione del prodotto. Sovrintendono le speciali procedure anche norme di carattere fitosanitario, che assicurano l’igiene della merce trasportata a presidio della salute pubblica.
Ecco perché la lavorazione e l’immissione in commercio di prodotti senza il possesso delle prescritte autorizzazioni, oltre a sottrarre opportunità di lavoro alle imprese oneste, mette a rischio la salute e l’incolumità di tutti nonché costituisce un moltiplicatore di illegalità, favorendo il lavoro nero e l’evasione fiscale.




Torna la neve a Buccheri, imbiancata nella serata la zona di Monte Lauro

E’ tornata la neve a Buccheri. La parte più alta del piccolo comune montano si è colorata di bianco, ieri sera. A partire dalle 23 circa, una leggera nevicata ha sorpreso anche gli automobilisti di passaggio nella zona di Monte Lauro. Questa mattina la neve (“una spruzzata”) era però già sciolta, nonostante le temperature siano rimaste particolarmente “fredde”.




Lettera aperta della mamma di Renzo Formosa, “disperata sete di giustizia ma…”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Lucia Formosa, la mamma di Renzo il ragazzo di 16 anni che ha perduto la vita nell’aprile del 2017 in seguito ad un grave incidente stradale in via Cannizzo. Una storia che continua a riempire le cronache, non solo locali, per diversi aspetti che attendono di essere chiariti.

“Sono Lucia Formosa, mamma di Renzo, un ragazzo di 16 anni che è finito sull’asfalto di una strada della
periferia di Siracusa, esalato dopo diverse ore di agonia, il 21 aprile 2017, perché travolto da un’utilitaria,
priva di copertura assicurativa, lanciata in folle corsa, in pieno centro abitato, da un altro giovane,
sprezzante del pericolo, che per la sua imprudenza ancora non è stato punito e trascorre le sue giornate
come se nulla fosse…come se nulla avesse provocato.
A noi genitori, a cui è stato sottratto tutto, per un piede pigiato eccessivamente sull’acceleratore, non resta
quindi, che aspettare che, almeno, la giustizia faccia il suo lentissimo corso in un’aula di tribunale, sperando
di non essere ancora una volta delusi.
Durante questa attesa estenuante, che non è caratterizzata da sete di vendetta, ma di una pena certa sì, ho
deciso di scriverVi questa lettera, dettata da quel che resta di un’anima in pena, per sensibilizzare le
istituzioni su quello che da qualche anno è finalmente, almeno nel codice penale italiano, rubricato come
reato, l’omicidio stradale, di cui tutta la nostra famiglia è rimasta vittima.
Un reato per il quale vanno condannati tutti i responsabili, riconosciuti tali, e nessuno deve ottenere sconti
di pena o esenzione dalla stessa, come finora è stato, invece, per il conducente che ha investito mio figlio,
“esonerato” persino dai controlli tossicologici di routine, previsti a carico di chi provoca incidenti di una
certa gravità. Forse solo perché il padre indossa la divisa di poliziotto della Municipale?
Quell’uniforme, illustrissimi, dovrebbe garantire il rispetto delle regole e delle prassi, invece di eluderle a
favore di un proprio congiunto, giocando sulla “discrezionalità”.
Uccidere un ragazzo in strada non equivale ad una bravata del proprio figlio da “coprire” o da lasciare
correre e io non ho intenzione di perdonare chi ha dimostrato una freddezza disumana e ha solo subito per il
proprio comportamento una sospensione temporanea dal servizio, tra l’altro dopo le mie disperate e
indignate sollecitazioni.
Una così grave omissione, come minimo, doveva costare al “pubblico ufficiale” e ai suoi colleghi la
rimozione dall’incarico rivestito, ma così non è stato e già la legge ci appare sempre meno uguale per tutti.
Per questo invoco la vostra autorevole intercessione, affinché il sacrificio di mio figlio non sia vano, affinché
altre madri non debbano provare questa sofferenza, difficile da descrivere e impossibile da arginare, sapendo liberi e sereni i responsabili del loro dolore (nemmeno una scusa ci è pervenuta).
Oltre il danno la beffa, noi li abbiamo visti a pochi mesi dalla tragedia, tornare a guidare, sui posti di lavoro
e brindare persino al nuovo anno, postando sfacciatamente i loro momenti allegri sui social, irrispettosi del
nostro lutto.
Qualcuno, purtroppo, e mi auguro non lo facciano anche i magistrati, proponendo una scellerata sentenza,
dimostra di sottovalutare e tenta di giustificare le colpe di chi, pur non impugnando una pistola, imbraccia
un volante e preme il piede sull’acceleratore, giocando alla roulette russa, non solo con la propria vita, ma
togliendola agli altri. Come, purtroppo, è successo al mio piccolo uomo, strappato a noi e al suo futuro,
mentre faceva rientro a casa da scuola, dove lavorava sodo per raggiungere i suoi obiettivi da adulto.
Quella, ricordo a tutti, fu la nostra ultima giornata di sole… le tenebre sono d’allora scese sulle nostre
esistenze, trasformandole in un calvario quotidiano, trasferendo le nostre meste giornate davanti ad una
lapide del cimitero comunale della nostra città, da dove Renzo ci sorride su una foto dalle fredde pareti, che
custodiscono il suo corpo di adolescente, martoriato che aveva il diritto di crescere: sarebbe stato un uomo
fantastico il nostro Renzo, gioioso e brillante come è sempre stato, un faro per noi ed i suoi amici.
L’ultima casa di nostro figlio è diventata anche la nostra, meta giornaliera del nostro disperato
pellegrinaggio, nel tentativo di sentirlo fisicamente vicino a noi. Perché l’assenza di nostro figlio pesa, e lui
non deve diventare un numero di fascicolo da archiviare o da liquidare con sterili motivazioni, come
temiamo possa accadere.
Il mio bambino non ha avuto la possibilità di vedere quel domani che disegnavamo, con tanta speranza e
gioia, tutti insieme. A distruggere i suoi e i nostri sogni è bastato trovarsi al momento sbagliato, nel posto
sbagliato, scaraventato da un irresponsabile, a terra; quella terra che lo ha inghiottito e ci ha seppelliti.
Un figlio per i genitori, che hanno scelto consapevolmente e con amore di esserlo, rappresenta un dono
inestimabile, un dono, che giorno dopo giorno, diventa sempre più prezioso, un’estensione indissociabile, un
organo vitale, un polmone che irrora aria e che consente di affrontare qualsiasi difficoltà.
Quando Renzo era piccolo, ricordo, soffiavo sulle sue ginocchia sbucciate, per alleviare il dolore delle sue
cadute, e mi sentivo impotente quando vedevo i suoi occhietti strizzarsi per il bruciore del disinfettante con
cui tamponavamo le escoriazioni, quel maledetto 21 aprile avrei strappato il mio cuore, senza esitazione,
per tornare a fare battere il suo, ma non è stato possibile. Lui è andato via, lasciandoci questa non vita,
queste esistenze senza orizzonti, questi sguardi vaganti alla ricerca della sua immagine, Vi prego fate in
modo che le nostre ferite, che non si rimargineranno più, brucino meno, facendo trionfare quella giustizia, in
cui oggi vogliamo ancora credere.
Distinti e Disperati Saluti”.




Siracusa. Colpite le “piazze di spaccio”: a Santa Panagia sequestrati 11 panetti di hashish

Prosegue l’attività della polizia per la repressione dello spaccio di droga a Siracusa.Al setaccio le principali piazze di spaccio del territorio. Nuovo sequestro ieri, in questo caso in viale Santa Panagia. In un sottotetto gli uomini della Squadra Mobile hanno rinvenuto 6 panetti di hashish per 605 grammi . L’attività sta coinvolgendo tutti gli uffici investigativi della polizia, infliggendo importanti danni alle “piazze di spaccio”.
(Foto: repertorio)