Si poteva salvare la vita di Iginio Gianluca Ruvioli? C’era il piano per lo spartitraffico

La vita di Iginio Gianluca Ruvioli poteva forse salvarsi. Non c’è la controprova ed il senno del poi è sempre fastidioso in storie di questo tipo. Ma una cosa, va detta forte e chiaro: un anno fà il Comune di Siracusa aveva pensato alla realizzazione di uno spartitraffico a Targia, là dove è avvenuto l’incidente mortale. I soldi per costruirlo (270mila euro) erano disponibili: somme attinte dalle multe stradali, come peraltro suggerisce la legge. Ma non si è fatto. Perchè?
A dare l’input era stato l’allora assessore alla mobilità e trasporti, Giuseppe Raimondo. Una volta avvicendato lui in giunta, gli uffici non hanno più dato seguito a quel progetto. E ancora oggi non è chiaro il motivo esatto per il quale tutto si sia arenato.
Oggi lo spartitraffico sarebbe già lì e forse per lo sfortunato 24enne staremmo raccontando tutta un’altra storia. Fa rabbia, raccontata così fa veramente rabbia.
In Prefettura, c’era Castaldo all’epoca, era anche stato evidenziato durante l’annuale riunione per la mappatura delle strade a maggior rischio incidenti che le emergenze siracusane erano due: viale Paolo Orsi e, appunto, Targia.
Era stato assunto l’impegno per quella realizzazione di sicurezza. Non si è fatto. Poco più di un chilometro di spartitraffico, chiesto a gran voce anche dai tanti esercenti commerciali che insistono nell’area, stanchi di assistere ogni giorno a decine di incidenti, dai piccoli tamponamenti alle tragedie come quella di ieri.
Il computo metrico era stato condotto dagli uffici comunali che avevano anche richiesto i preventivi per i diversi materiali: cordolo sopraelevato in plastica, new jersey o calcestruzzo. Si era arrivati alla conclusione di utilizzare – come in viale Paolo Orsi – uno spartitraffico in cemento armato precompresso con un torna indietro a metà.
Poi ci si potrebbe anche domandare perchè misure tecnologiche come il telelaser ed il sistema scout, di cui la Municipale è dotata, non vengano quasi mai utilizzate a Targia dove, invece, la cattiva abitudine di andare ben oltre il limite di velocità pare purtroppo radicata.




Siracusa. Aggredito operatore del 118 durante un soccorso: “fatto grave”

Un operatore del 118 è stato aggredito questa mattina, insieme ad un collega. Stavano accorrendo per una chiamata di soccorso in codice rosso quando uno dei due si è visto inseguire da un cane. Ha chiesto al padrone, presente, di tenerlo a bada per consentire le operazioni di primo soccorso. Ne sono seguiti insulti ed aggressioni verbali e fisiche da parte di alcuni presenti nell’appartamento dove si trovava l’ammalato.
“Un episodio grave ed inaccettabile”, la condanna del segretario provinciale del sindacato della sanità Fsi-Usae, Renzo Spada.”Non si può giustificare un atto di violenza nei confronti di chi si trova a prestare aiuto e soccorso e di chi necessita di essere soccorso. Purtroppo questo è solo uno dei tanti episodi che ormai troppo spesso accadono nei confronti dei soccorritori del 118 ed è assurdo pensare che si debba lavorare in condizioni tali da doversi preoccupare per se stessi e per la propria incolumità e guardarsi le spalle mentre si lavora per aiutare gli altri”.




In arcivescovado i lavoratori di Siracusa Risorse: “Eccellenza, nessuno ci aiuta…”

Sono stati accolti e ricevuti dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo i lavoratori di Siracusa Risorse da giorni in agitazione. Lamentano il mancato pagamento delle ultime mensilità e l’assenza di prospettive, in stretto collegamento alla nota e grave crisi della ex Provincia Regionale. L’ente è l’unica azionista della società.
Dopo il presidio dei giorni scorsi al palazzo di via Roma, insieme ai provinciali diretti, e dopo la visita a Palermo di venerdì scorso, hanno raggiunto questa mattina la Prefettura. Presidio in piazza Archimede, con la richiesta di un incontro. Ma come risposta avrebbero ricevuto un educato ma fermo diniego. Su invito della Digos, i lavoratori hanno lasciato la piazza, dirigendosi poco prima delle 13 verso piazza Duomo.
In un primo momento si vociferava addirittura di una possibile “occupazione” della Cattedrale. Hanno, invece, raggiunto l’arcivescovado dove sono stati fatti accomodare nel salone della curia, al primo piano. “Eccellenza, nessuno ci aiuta…”, hanno a più voci ribadito all’alto prelato.
Il clima è piuttosto teso ed i sindacalisti stanno faticando non poco a mantenere la calma tra lavoratori che si vedono continuamente rimbalzati. “Sembra che nessuno sia nella posizione di fornire risposte…”, spiega il segretario della Filcams Cgil, Alessandro Vasquez, fortemente contrariato dal mancato incontro in Prefettura. Alcune fonti parlano di un possibile sblocco (a marzo) con il pagamento di una mensilità arretrata. Poco, con ogni probabilità, per placare una protesta alimentata dalla disperazione in cui sono sprofondati i lavoratori.




Siracusa. Abbandono di rifiuti: sequestrata discarica, in servizio 5 fototrappola

Le immagini del sequestro della maxi-discarica abusiva nei pressi di via delle Palme, poco fuori Siracusa, in zona circuito. Il comandante del nucleo Ambientale della Polizia Municipale, Romualdo Trionfante, ci racconta come sia diventata sempre più decisa l’azione di contrasto all’abbandono di rifiuti. E da domani entrano in servizio le prime 5 fotocamera trappola per “incastrare” i disubbidienti della differenziata.




Siracusa. Incendiata l’auto dell’avvocato Gabriella Mazzone

All’una di questa notte, un incendio ha distrutto la macchina del legale dell’associazione Astrea, l’avvocato Gabriella Mazzone. “In attesa di conoscere l’esito delle indagini-si legge in una nota dell’associazione- ci poniamo a fianco di una professionista che si spende quotidianamente ed instancabilmente per la tutela dei più deboli, dei disabili, delle donne maltrattate, dei bambini, degli ultimi”. Il presidente Rossana La Monica e i soci tutti chiedono, con forza, tutela alle istituzioni, sollecitando le forze di polizia ad effettuare indagini accurate ed invitando le persone per bene ad unirsi a loro.
Lo scorso anno prese fuoco l’auto di Daniela La Runa, avvocato impegnata in battaglie per la difesa delle donne, medesimo impegno che anche l’avvocato Mazzone persegue nella propria attività.
“Ancora oggi-commenta la presidente del centro antiviolenza- come più di un anno fa, sono convinta che è per questo che si deve andare avanti sempre più forti e determinate perchè certe scelte di vita si pagano, ma il “gioco” vale il prezzo. Gabriella Mazzone io sono con te”.Solidarietà viene espressa dal sindaco, Francesco Italia “per il vile atto intimidatorio ed un forte incoraggiamento ad andare avanti. L’auspicio- aggiunge il Sindaco- è che le autorità facciano piena luce al più presto su questo ennesimo episodio che, di per se gravissimo, sarebbe ancor più inquietante se collegato all’attività che Gabriella Mazzone svolge nel campo del sociale a difesa dei diritti delle fasce più deboli”.




Banca Agricola di Ragusa, tavolo con i 5 stelle: “Soluzioni efficaci”

A distanza di qualche settimana dall’incontro tra il sottosegretario all’Economia e Finanze Alessio Villarosa e una delegazione di risparmiatori della Banca Agricola Popolare di Ragusa, i parlamentari siciliani del MoVimento 5 stelle Marialucia Lorefice, Stanislao Di Piazza, Maria Marzana, Paolo Ficara, Eugenio Saitta, Giuseppe Pisani, Filippo Scerra, la parlamentare regionale M5S Stefania Campo e l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao hanno organizzato, il prossimo 15 febbraio a Ragusa, un tavolo al fine di trovare soluzioni efficaci.“Ringraziamo il sottosegretario Villarosa che fin dal primo momento ha dato massima disponibilità ad approfondire la vicenda e le proposte degli azionisti – dichiarano i parlamentari M5S – Prosegue l’attenzione da parte del governo sulle vicende della Banca Agricola Popolare di Ragusa, dopo che alcuni azionisti avevano espresso preoccupazioni in riferimento alle ultime disposizioni normative italiane ed europee che hanno mutato in questi ultimi anni la regolamentazione della compravendita di azioni delle banche popolari e il riacquisto delle stesse”. “Nella provincia di Siracusa – precisano i parlamentari Paolo Ficara, Maria Marzana, Giuseppe Pisani e Filippo Scerra – sono oltre 2800 i piccoli di risparmiatori della Banca Agricola Popolare di Ragusa. L’obiettivo da perseguire è tutelare sia i risparmiatori sia la banca e il dialogo tra le parti è fondamentale”.
“A tal fine abbiamo avviato un confronto con i vertici della BAPR, i quali rassicurano circa la loro volontà di dare ascolto alle esigenze di soci e risparmiatori nel rispetto delle regole vigenti e di valutare le situazioni di particolare disagio per le quali è stata prevista l’attivazione di un fondo di solidarietà, già autorizzato dalla Banca d’Italia”, concludono i parlamentari del Movimento Stelle.




Siracusa. Maxi discarica vicino al circuito: scatta il sequestro

Sigilli alla maxi discarica a cielo aperto nell’area a ridosso del circuito automobilistico in via Traversa delle Palme. Gli uomini della Polizia Ambientale, a seguito di numerose segnalazioni, hanno effettuato un sopralluogo, e posto l’area sotto sequestro. La discarica abusiva contiene sfalci, ma anche rifiuti speciali non pericolosi e pezzi di carrozzeria. Non è escluso che si tratti di rifiuti che provengono da altri comuni della provincia e scaricati nella zona dell’autodromo perchè ritenuta abbastanza “appartata” e “comoda” per consentire a quanti abbandonano tali rifiuti di procedere indisturbati. In realtà da oggi in poi questa attività (illecita) potrebbe non risultare piu’ cosi semplice, visto l’impiego di fotocamere mobili acquistate di recente dal Comune proprio per contrastare l’abbandono dei rifiuti in diverse aree del capoluogo (anche fuori dal centro urbano). Le foto-trappola vengono periodicamente spostate, per consentire un controllo adeguato in tutto il territorio di competenza di palazzo Vermexio.




Siracusa. Ex Provincia,in piazza vestiti da fantasmi: “Dipendenti ignorati”

“Siamo fantasmi, siamo rimasti senza parole, solo disperazione, non ascoltata dalle istituzioni, dalla politica, dalla società civile. Tutti pretendono dei servizi efficienti, ma lasciano soli i dipendenti, addirittura in attesa degli stipendi da mesi”. Un’immagine emblematica quella che arriva questa mattina dalla sala consiliare dell’Ex Provincia, “occupata” dai dipendenti per l’ottavo giorno, senza che nulla di positivo sia, in realtà, emerso, nonostante le interlocuzioni e nonostante la solidarietà ricevuta da alcuni esponenti politici in questi giorni di protesta. Una dipendente si è presentata vestita di bianco, come un fantasma, la bocca tenuta chiusa da nastro adesivo, un’immagine che racchiude e sintetizza lo stato d’animo delle centinaia di lavoratori del Libero Consorzio e della partecipata Siracusa Risorse, che sentono di essere stati lasciati soli da tutti e rivendicano il diritto ad un po’ di serenità, dopo sei anni di tensioni, “tira e molla”, incertezze e ritardi nell’erogazione degli stipendi. Nell’immediato, la speranza è che gli stipendi possano essere pagati procedendo per dodicesimi. Serve, tuttavia, una clausola che vincoli tali somme rispetto a quelle che l’ente deve agli altri creditori.In tarda mattinata alla protesta della dipendente si sono aggiunti altri colleghi che, vestiti con tuniche bianche, a voler simboleggiare l’essere “fantasmi”, sono usciti dall’edificio di via Roma e hanno raggiunto Piazza Archimede, stazionando davanti alla sede della prefettura.




Siracusa. Incidente mortale a Targia: chi era la giovane vittima

Si chiamava Iginio Ruvioli, per tutti Gianluca, il 24enne che ha perduto la vita questo pomeriggio in un drammatico incidente stradale a Targia. Era alla guida della sua moto quando, pare durante sorpasso, è rimasto coinvolto in una carambola che non gli ha lasciato scampo. Il corpo, su disposizione del magistrato, è stato trasferito in obitorio.
Abitava nella zona di viale Epipoli, insieme alla compagna. La cucina era la sua passione: lavorava come chef in un noto ristorante siracusano.




Targia, carambola mortale: la prima ricostruzione. Riesplode il tema della sicurezza

Ci sarebbe un sorpasso all’origine del tragico incidente avvenuto nel pomeriggio a Targia e costato la vita ad un giovane 24enne (I.R. le sue iniziali), residente a Siracusa. Alla guida della sua moto, stava muovendosi in direzione nord, verso Priolo. Secondo una prima ricostruzione fornita dalla Polizia Municipale, avrebbe sorpassato una vettura. Durante la manovra, avrebbe però urtato l’auto. Un contatto da cui sarebbe nata una carambola mortale contro una, due auto e poi il muretto che divide la strada di Targia dalla campagna. La moto,a quel punto, è volata oltre il muretto. Il giovane alla guida, invece, è rimasto sull’asfalto.
Uno degli elementi che gli investigatori devono adesso appurare è se, durante il sorpasso, la moto abbia o meno superato la doppia striscia continua sull’asfalto. Un elemento da cui potrebbero dipendere anche le valutazioni del magistrato accorso sul luogo dell’incidente mortale.
Nella zona sono presenti diversi esercizi commerciali, dotati di impianti di videosorveglianza. Dalla visione dei fotogrammi si spera di poter chiarire ogni aspetto relativo alla dinamica. Ma torna prepotentemente d’attualità il tema della sicurezza stradale lungo Targia. E in molti chiedono adesso il posizionamento di “barriere” fisiche per evitare che possano ripetersi tragici incidenti. Dal piazzamento di new jersey ad un vero e proprio spartitraffico per dissuadere da comportamenti poco prudenti. Anche il manto stradale finisce sul banco degli imputati: il tappetino appare in più punti logoro, con diverse buche e avvallamenti.