Siracusa. Più attenzioni per la Fonte Aretusa, parte la cura Civita-Basile per il papiro

Partono i primi interventi per la valorizzazione della Fonte Aretusa previsti dal bando di gara del Comune di Siracusa. Civita Sicilia, che se lo è aggiudicato, ha avviato le azioni più urgenti tra le quali un incarico di consulenza al Museo del papiro di Siracusa e la pulizia della Fonte. Sotto la guida del professor Corrado Basile, autorità scientifica internazionale, i papiri della Fonte da adesso saranno curati e manutenuti e torneranno a un nuovo splendore. Già impartite le prime indicazioni tecniche all’associazione di volontariato di protezione civile ROSS alla quale Civita Sicilia ha affidato l’incarico della manutenzione ordinaria e straordinaria e che ha da qualche giorno ha avviato il suo intervento.
Nelle prossime settimane saranno affrontate le altre emergenze, innanzitutto l’analisi delle acque e lo stato di salute degli animali che vi stazionano.
Contemporaneamente verrà redatto un progetto generale per tutti gli interventi necessari sia per la completa valorizzazione della Fonte che per la riqualificazione e il rilancio dell’acquario comunale e dei bagni pubblici adiacenti.
“Siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire alla valorizzazione di uno dei monumenti simbolo di Siracusa, una città in cui il nostro Gruppo ha scelto di investire con progetti di alto valore sociale e culturale”, afferma Renata Sansone, amministratore delegato di Civita Sicilia.
“Quello della Fonte Aretusa – ha detto il sindaco, Francesco Italia – non è una semplice pulizia ma un intervento più profondo rispetto al passato perché punta a salvaguardare l’intero microsistema e l’ambiente adiacente e in maniera non più sporadica ma costante. Un esempio virtuoso di collaborazione tra Comune e privati come altri messi in atto nel corso di questi ultimi anni”.




Lavoro nero e sicurezza sul posto di lavoro: controlli dei carabinieri, sospese attività

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno eseguito altre 20 ispezioni in altrettante aziende dei settori edile, agricolo, commercio, ristorazione e case di riposo. L’obiettivo rimane il contrasto al dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Controlli eseguiti a Melilli, Francofonte, Noto, Pachino, Portopalo, Priolo Gargallo, Augusta, Lentini e Rosolini.
Esaminate 62 posizioni lavorative, di cui 34 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 14 lavoratori in nero in cantieri edili, fondi agricoli, negozi di abbigliamento, case di riposo, bar/pasticcerie e supermercati. Nei confronti dei titolari di otto aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Nei confronti di 5 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano l’omesso allestimento di opere provvisionali, l’inadeguato fissaggio di tavole fermapiede a strutture resistenti, l’omessa valutazione dei rischi ai quali sono stati esposti i lavoratori dipendenti, l’omessa verifica dello stato di efficienza dei dispositivi di protezione individuale, l’omessa predisposizione di impianti di estinzione incendi e utilizzo di luoghi di lavoro privi di agibilità.
Ed ancora, nei confronti di 3 titolari di imprese è scattata la denuncia in stato di libertà per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 55 mila euro e le ammende contestate ammontano a oltre 49 mila euro.




Siracusa. Teatro comunale, avanti con Erga. “In futuro, gestione pubblica”

Il teatro comunale di Siracusa avrà gestione pubblica e un direttore artistico. Sulla forma dell’ente gestore deciderà il Consiglio comunale. I privati, che sino ad oggi hanno assicurato l’apertura della struttura ed i primi spettacoli, non saranno tagliati fuori ma coinvolti per la logistica ed i servizi aggiuntivi. Questo il piano dell’assessore alla cultura, Fabio Granata. I tempi sono piuttosto stretti: entro il 30 giugno Palazzo Vermexio deve farsi trovare pronto.
Scadrà in quella data, infatti, la proroga che è stata concessa alla Erga srl. Ragioni tecniche hanno suggerito di ricorrere alla proroga: le autorizzazioni per il funzionamento del teatro sono allo stato in capo alla stessa società privata e c’era il rischio di dovere interrompere la stagione di prosa. Lo ha spiegato proprio Granata rispondendo ad una interrogazione del consigliere Simone Ricupero.




Siracusa. “Cattive frequentazioni”, 30 giorni di chiusura per un pub di Ortigia

Un pub-pizzeria di Ortigia si è visto notificare un provvedimento di chiusura per 30 giorni emesso dal Questore e notificato da agenti della Polizia Amministrativa.
Il locale era già stato sottoposto ad una sospensione di licenza di 20 giorni nel 2015 e di 30 giorni nel 2017, perchè frequentato da pregiudicati ed era stato teatro di operazioni di polizia giudiziaria che avevano portato all’arresto di alcune persone per spaccio. Inoltre, i residenti della zona – non molto distante da corso Matteotti – lamentavano continui schiamazzi notturni ed atti vandalici posti in essere dagli avventori del locale.
Il pub è stato, pertanto, sottoposto ad attenti controlli delle forze di polizia ed i residenti hanno presentato numerosi esposti, attesa la circostanza che le problematiche evidenziate non trovavano una soluzione. Da qui il nuovo provvedimento di chiusura per altri 30 giorni.




Il mistero del rapinatore col fucile a canne mozze: due casi in poche ore a Pachino

Due inquietanti episodi a Pachino. In comune, l’uso di un fucile a canne mozze. Alle 18.15 di ieri rapina presso un distributore di carburanti di via Pascoli. Un individuo, con il volto travisato da un passamontagna, ed armato di fucile a canne mozze, si è fatto consegnare dall’addetto all’impianto la somma di 1.100 euro circa per poi dileguarsi.
Poco dopo la mezzanotte, un uomo, mentre effettuava un’operazione presso lo sportello bancomat di via Lincoln, è stato avvicinato da un individuo armato anche in questo caso di un fucile a canne mozze. “Dammi i soldi”, ha intimato, ricevendo una decisa opposizione. Il rapinatore ha preferito desistere.
Su entrambi gli episodi indaga la polizia.




Siracusa. Tutti contro la Floreno, la sospensione del servizio Asacom è un caso

Anche il deputato regionale Stefano Zito stigmatizza la decisione della ex Provincia Regionale di Siracusa che ha sospeso il servizio Asacom. “E’ un fatto davvero grave”, dice. “Nella nota che l’assessorato regionale delle Politiche Sociali ha inviato agli enti locali si evince che non poteva essere bloccato, in considerazione dell’approvazione del bilancio per l’esercizio finanziario del 2019 e del trasferimento delle risorse spettanti agli enti in dodicesimi dell’importo stanziato di 19.150.000 complessivi per l’intero anno 2019″. Il direttore generale degli enti locali ha dato via libera anche allo sblocco in dodicesimi delle accise. “Certo sono somme irrisorie rispetto a quanto realmente servirebbe, però è un segnale. Agli alunni disabili deve essere garantita l’assistenza e il Governo Regionale deve smetterla di perdere tempo nell’approvazione del bilancio”, conclude l’esponente del Movimento 5 Stelle.
Monta la rabbia anche dell’ex parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo e del consigliere comunale Salvo Castagnino. “La commissaria Floreno va rimossa”, tuonano. Per i due non avrebbe seguito la vicenda con la giusta attenzione “accampando scuse e avviando una comunicazione con l’assessorato regionale solo dopo la frittata fatta. Un ritardo e una disattenzione colossali, imperdonabili. Nessuna delle ex Province Regionali ha realmente sospeso il servizio, solo Siracusa. Qui non hanno letto o non hanno capito quello che chiaramente ha detto il Dipartimento Regionale con una nota che non lascia margini di interpretazione”, continuano i due. “Non è vero che i fondi ci sono solo sulla carta. Verrà garantita la ripartizione in dodicesimi su percentuale mensile”, insiste Castagnino. “Qualcuno dovrebbe arrossire e chiedere scusa ai ragazzi diversamente abili ed alle loro famiglie per questa situazione”, conclude.
Anche il deputato regionale Cafeo ha criticato la scelta della commissaria Floreno, dicendosi sorpreso.




Siracusa. Sospensione servizio Asacom, pressing sulla Floreno ma i fondi non ci sono

Sulla sospensione del servizio Asacom è pressing sulla commissaria straordinaria della ex Provincia Regionale, Carmela Floreno. Il consigliere comunale Salvo Castagnino ha dato il via al suo annunciato sciopero della fame per chiederne la riattivazione immediata. Tappa davanti al Tribunale di viale Santa Panagia insieme all’ex deputato regionale Enzo Vinciullo che chiede con forza le dimissioni del commissario Floreno. Da Palermo, anche il deputato regionale Giovanni Cafeo manifesta la sua sorpresa per la decisione di Siracusa, unica ex Provincia arrivata a sospendere il servizio. Nelle ore scorse, anche Caltanissetta aveva autorizzato la prosecuzione del servizio, ritornando sui suoi passi. “Le garanzie fornite dalla Regione sono reali. I fondi ci sono e saranno trasferiti, non si poteva farlo operando ancora in dodicesimi. Approvato il bilancio, arriverà il via libera a quelle somme. A mio avviso il servizio non andava sospeso”, chiosa Cafeo.
Deve anche comprendersi se si possa configurare un’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, come la recente nota del dipartimento regionale delle Politiche Sociali lascia intendere, passando la patata bollente alle ex Province.
La commissaria Floreno oggi è a Siracusa. Dopo una serie di approfondimenti con i suoi uffici, sta monitorando la situazione. Ma nessun passo indietro, pur comprendendo il disagio arrecato alle famiglie. La disponibilità di fondi regionali non viene valutata come sufficiente. Servono soldi in cassa, a Siracusa. Quanto alla interruzione di pubblico servizio, respinta ogni accusa perchè non ci sarebbero le condizioni tali da prefigurare una simile fattispecie. “Il Libero Consorzio comunale comunica che sono in corso interlocuzioni con l’assessorato Regionale competente per garantire la continuità del servizio con le stesse modalità con le quali è stato garantito fino al 31 gennaio”, recita una nota di poche righe inviata dall’ufficio stampa dell’ente.




La storia di Celestino, salvato da un incendio: per il cagnolino ossigeno in ambulanza

Celestino deve la vita ai soccorritori. Nella casa in cui vive si è sviluppato un incendio, forse a causa del malfunzionamento dello scaldabagno elettrico. Il fumo stava per riempirgli i polmoni quando mani provvidenziali lo hanno raccolto e portato di corsa sull’ambulanza del 118. Con una maschera per l’ossigeno, è tornato a respirare aria pura ed ha ripreso lentamente conoscenza.
Celestino è un cagnolino. Per lui si sono mobilitati tutti: i vigili del fuoco di Noto, i carabinieri ed il 118. Erano tutti intervenuti ieri a Pachino per l’incendio nell’abitazione. E quando si è saputo della presenza del piccolo animale ancora all’interno, tutti si sono prodigati per salvarlo. Una missione perfettamente compiuta e che vale un applauso per gli intervenuti.
Anche i padroncini di Celestino stanno bene. Per loro tanta apprensione per le sorti del componente aggiunto della famiglia. Poi il sorriso che scioglie la tensione.




Reddito di cittadinanza, Bonfanti (Noto) e Ficara (M5s) botta e risposta a distanza

“Il reddito di cittadinanza non è una misura assistenziale. Non lo è in generale e non potrebbe esserlo per quei Comuni che non sanno riscuotere correttamente i tributi loro dovuti o che non sanno fornire servizi adeguati ai cittadini”. Il parlamentare Paolo Ficara (M5s) risponde così al sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che si è rivolto all’Anci chiedendo che una parte del reddito di cittadinanza venga introitata dai Comuni per pagare così la Tari.
“Purtroppo leggo diverse dichiarazioni improvvide. Eppure basterebbe dare un’occhiata al decreto che istituisce il reddito di cittadinanza per capire cosa è e a cosa è destinato”, spiega pacato Ficara. Bonfanti, nella sua lettera all’associazione nazionale dei Comuni italiani, lamenta che i Comuni “vengono cancellati dall’orizzonte di ciò che configura, garantisce e salvaguarda un corretto sistema economico, quando invece andrebbe riconosciuto il ruolo di soggetti attivi sia nel contrasto alla povertà, sia nell’erogazione di fondamentali servizi pubblici”.
Ficara non ci sta e replica. “Per la prima volta stiamo realmente contrastando la povertà, con una misura che punta a reinserire nel mondo del lavoro chi ne è stato tagliato fuori. Abbiamo per questo previsto anche incentivi per le imprese che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza. E che un sindaco di sinistra critichi una iniziativa di natura sociale, mettendo subito le mani nelle tasche dei cittadini, significa che non ha compreso per nulla lo spirito di questa rivoluzionaria e attesa novità. I Comuni possono, semmai, realizzare progetti di utilità sociale coinvolgendo chi percepisce il reddito di cittadinanza. Chi lo riceve è infatti tenuto ad offrire otto ore settimanali di attività per iniziative socialmente utili condotte e coordinate dai Comuni di residenza”.




Parte un colpo dalla pistola, “volevo mostrarla ai familiari”. Denunciata guardia giurata

Una guardia giurata privata è stata denunciata a Noto “per aver violato gli obblighi di diligenza previsti per la custodia e l’uso dell’arma in dotazione di servizio”. L’uomo, trentenne, avrebbe mostrato la pistola ai suoi familiari ma dall’arma sarebbe partito accidentalmente un colpo. Per fortuna, nessuna seria conseguenza. Ma lo sparo ha attirato l’attenzione dei vicini che hanno segnalato l’accaduto al commissariato di Polizia.
Le indagini prontamente avviate hanno permesso di fare luce sull’accaduto in pochi giorni, sino alla denuncia odierna.
La pistola, da poco detenuta per ragioni di lavoro, doveva essere con la sicura inserita. O almeno così credeva la guardia giurata. Ma quando è stato premuto il grilletto, è partito un colpo. Secondo quanto rilevato dagli investigatori, che hanno anche raccolto la sua testimonianza, l’arma era stata puntata verso la porta di casa. E’ facile immaginare di quali conseguenze si dovrebbe parlare adesso se fosse stata diretta all’indirizzo di una persona. La guardia giurata rischia adesso di perdere il porto d’armi.