Siracusa. L’intervento di Mimmo Lucano al presidio pro Sea Watch: “stop ai vigliacchi”

E’ divenuto celebre in tutto il mondo per il suo approccio nella gestione dei migranti, nota come modello Riace. Della cittadina calabrese è il sindaco, eletto dalla sinistra a simbolo dell’integrazione: Mimmo Lucano è intervenuto telefonicamente al presidio di Siracusa, in largo XXV luglio, per i migranti della Sea Watch.
Parole dure verso Salvini, un appello all’orgoglio del sud e la vigliaccheria di uno sbarco negato. Riportiamo l’audio del suo intervento.
Ad ottobre, ricorderete, Lucano era finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Sospeso da sindaco, non è più ai domiciliari ma è soggetto al divieto di dimora a Riace.




Siracusa. Nuovo rifornimento di viveri per la Sea Watch, sanificati i bagni a bordo

Con il coordinamento della Prefettura di Siracusa, nuova assistenza è stata fornita alla Sea Watch ed alle persone a bordo. Nella notte, sono stati svuotati i reflui e sanificati i servizi igienici dell’imbarcazione. Un ulteriore bagno chimico trasportabile è stato messo a disposizione della nave.
Con motovedette della Guardia Costiera la Sea Watch è stata anche rifornita di viveri con alimenti freschi, generi di prima necessità e prodotti per la cura della persona insieme a coperte termiche e sacchi a pelo.




Il direttore del Cara Mineo: “albergatori siracusani, ho cento ospiti da sistemare…”

L’offerta persino di un contratto di lavoro stagionale ai 47 migranti della Sea Watch ha suscitato una serie di accese reazioni. Nettamente contraria l’opinione pubblica siracusana, sorpresa piuttosto dall’indifferenza verso i giovani siracusani senza lavoro o costretti a trafile lunghissime anche solo per un’occasione formativa. Commenti negativi e valanga di insulti rivolti all’associazione di albergatori che ha proposto la soluzione sui social.
Anche il direttore del Cara di Mineo, Francesco Magnano, saluta con sarcasmo l’iniziativa. “Gli albergatori disposti ad ospitare i migranti? Ho cento persone da sistemare in caso di dimissioni dal Cara di Mineo. Dai…”, scrive sulla sua pagina facebook il direttore della struttura, finita al centro di una operazione contro la mafia nigeriana. “Le cento persone da sistemare” sono i migranti ospitati al Cara e che entro la fine dell’anno potrebbero ritrovarsi senza un posto in cui stare vista la preannunciata volontà governativa di chiudere il centro accoglienza catanese. E comunque offrire un lavoro suona altamente propagandistico, tanto che Magnano – peraltro siracusano – sottolinea come dietro simili idee ci sia la poca conoscenza delle norme. “Hai idea del percorso amministrativo e giudiziario per l’ottenimento del permesso di soggiorno?”. Insomma, non è cosa semplice. E senza quello non si può lavorare in Italia.
Non sono certo parole morbide quelle scritte dal direttore del Cara di Mineo che non risparmia nessuno. I politici, certo. Ma ne ha anche per la Chiesa cattolica, i movimenti civili, le associazioni e la sinistra. Chi tira di qua, chi tira di là. “E in mezzo 47 sciagurati che, se avessero immaginato tanto, col cavolo che si sarebbero imbarcati…”.




Udo Bullman, leader dei Socialisti e Democratici Europei, oggi a Siracusa

Il leader dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo, Udo Bullmann, sarà oggi a Siracusa per verificare le condizioni dei migranti della Sea Watch ed esprimere loro solidarietà. Duro il suo tweet nel quale esprime una forte condanna all’indirizzo governo italiano. Bullmann, secondo quanto si apprende, parlerà con gli operatori, volontari e responsabili della Sea Watch 3, la nave ong con a bordo 47 migranti al largo di Siracusa.




Sea Watch, sbarco a Siracusa: summit in mattinata. Cinque nazioni pronte ad accogliere

Pare sbloccarsi la lunga impasse sulla sorte dei 47 migranti a bordo della Sea Watch, ferma a poche centinaia di metri dalla costa nord di Siracusa. Cinque paesi europei (Francia, Germania, Portogallo, Romania e Malta) hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza di una quota di immigrati che, però, dovranno sbarcare in Italia. Sembra quindi più vicino l’approdo in porto (Siracusa o Augusta?) della nave della ong tedesca.
La novità è maturata nottetempo, durante un vertice tra il premier Conte ed i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio. In mattina previsto nuovo summit per il via libera allo sbarco. Mancano ancora “soluzioni convergenti”. Nella notte lo sbarco sembrava imminente, ogni decisione però è stata rinviata a questa mattina.




Riconversione Petrolchimico?Confindustria:”Siamo realisti”

“Impossibile la riconversione industriale dall’oggi al domani. Il polo petrolchimo-energetico di Siracusa non è quello degli anni 60 e 70, quando non esisteva alcuna legislazione ambientale”. Il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona replica alle dichiarazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, pronto alla rinconversione in Sicilia.  “Dal 2000 ad oggi-spiega Bivona- il settore ha investito in Sicilia quasi 4 miliardi di euro per la salvaguardia ambientale, ed è forse il settore più controllato a livello nazionale, regionale e provinciale. L’attività di raffinazione assicura all’economia regionale il 65% dell’export, rappresenta il 40% della raffinazione in Italia e occupa 5.200 persone. Solo il Porto “Core” di Augusta insieme alla Rada S. Panagia hanno movimentato, nel 2017, 40 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, che rappresentano circa il 50% delle merci movimentate nei porti siciliani. Il contributo annuo all’Erario, tra IVA e accise, è di 1,8 miliardi di euro e le tasse ed oneri sociali sono circa 264 milioni di euro, secondo i dati di Unione Petrolifera.Seppure la domanda è in contrazione, ancora fino al 2050 i prodotti petroliferi ricopriranno un ruolo fondamentale nei trasporti”.Bivona esclude la possibilità di riconvertire tutte le raffinerie per produrre biofuel, “considerato che le due Green Refinery di Porto Marghera e Gela di ENI coprono già oggi il fabbisogno nazionale, peraltro con un rapporto degli occupati di 1 a 10 rispetto alle tradizionali raffinerie, tant’è che oggi non ci sono investitori privati disponibili”. Il presidente di Confindustria Siracusa è convinto che sia opportuno accompagnare la transizione energetica, “avendo presente la realtà dei fatti, altrimenti- avverte- si rischia di creare false aspettative e imboccare strade impercorribili”. Poi le rassicurazioni di carattere ambientale. “Il Patto di Responsabilità Sociale-assicura Diego Bivona-  ha fatto luce sul tema delle bonifiche: è stato certificato da ARPA Sicilia che da parte delle aziende private i siti contaminati ricadenti nelle aree di loro proprietà sono stati caratterizzati e sono in corso le attività di bonifica, mentre niente è stato fatto per le aree di pertinenza pubblica.Ha sviscerato il tema delle patologie tumorali nell’area industriale siracusana da parte degli esperti del Registro Tumori e della ASP ed è emerso che l’incidenza tumorale è più elevata nelle città metropolitane di Catania, Messina e Palermo rispetto ai 4 comuni dell’area industriale di Siracusa dove si registra un calo dei morti di circa il 3% per la chiusura di attività impattanti”. Ragioni che, a detta del presidente di Confindustria Siracusa, dovrebbero “indurre a guardare con diverso occhio il polo petrolchimico siracusano. Non possiamo far pagare, anche in termini di valutazioni, le colpe di chi oggi non c’è più e agiva in un contesto normativo e prescrittivo in cui la cultura ambientale era pressochè inesistente”. Infine due chiare domande a Musumeci. “Come pensa di sostituire l’economia che proviene dalle attività del polo petrolchimico siciliano? Che tipo di sviluppo intende privilegiare, vista la mancanza cronica di infrastrutture che pone la Sicilia agli ultimi posti per competitività a livello europeo? “. Parte la richiesta di un impegno concreto da parte della Regione per lo sblocco, piuttosto, delle opere pubbliche e infrastrutturali immediatamente cantierabili, per 4 miliardi e 722 milioni secondo uno studio di Ance, l’associazione dei costruttori. “Questo-conclude Bivona- per dare lavoro alle imprese, creare occupazione , soprattutto per i giovani che in migliaia annualmente lasciano la nostra terra in cerca di un lavoro”.

 




Noto. Reddito di Cittadinanza, Bonfanti: “Dimenticata la fiscalità comunale”

Una “dimenticanza” di rilievo nel Reddito di Cittadinanza. Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti sottopone al presidente nazionale Anci, Antonio De Caro e a quello regionale Leoluca Orlando una questione particolarmente delicata per i comuni. In una lettera indirizzata ai due sindaci, Bonfanti spiega come ritenga “grave che il Reddito di Cittadinanza contempli una serie di pagamenti a favore di soggetti privati, senza considerare il dovere del cittadino verso la fiscalità comunale, a partire dalla Tari (Tassa sui Rifiuti), un costo puro per i Comuni per garantire ai cittadini un servizio di pubblica utilità”. La richiesta è che questa “dimenticanza venga sanata”.
«Ancora una volta – spiega Bonfanti – sono state soddisfatte le esigenze delle banche, di aziende e soggetti privati, destinatari, in parte, delle risorse che il Reddito di Cittadinanza offrirà. I Comuni, invece, vengono cancellati dall’orizzonte di ciò che configura, garantisce e salvaguarda un corretto sistema economico, quando invece andrebbe riconosciuto il ruolo di soggetti attivi sia nel contrasto alla povertà, sia nell’erogazione di fondamentali servizi pubblici».




Siracusa. L’offerta degli albergatori per la Sea Watch: “trasbordo, alloggio e un lavoro”

Non è una provocazione ma una reale proposta. L’associazione Noi Albergatori Siracusa offre ai 47 migranti a bordo della Sea Watch trasbordo a terra, alloggio un lavoro con contratto regolare nelle strutture ricettive siracusane. Il presidente dell’associazione, Peppe Rosano, ha scritto al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e al ministro degli Interni, Matteo Salvini.
A loro ha chiesto le relative autorizzazioni per predisporre tutta l’operazione, pagata dagli albergatori siracusani che si riconoscono nell’associazione.
Il piano di Rosano prevede anzitutto il trasferimento a terra “con nostri mezzi di trasporto navale”. Poi l’offerta di “adeguato alloggio, il necessario vitto e l’occorrente vestiario fintantoché non sarà trovata soluzione politica a livello internazionale per la definitiva sistemazione” dei migranti. Se i tempi dovessero rivelarsi lunghi, Noi Albergatori Siracusa si assumerà oneri e costi per avviare i 47 migranti “all’apprendimento della lingua italiana, con specifici docenti”, poi “corsi di addestramento per avviarli successivamente alle attività lavorative tipiche
dell’albergo” fino all’assunzione “con contratto stagionale”.
Bene la solidarietà e lo spirito alla base dello slancio umanitario. Ma sorge il dubbio che l’associazione si sia spinta forse un pò oltre non volgendo lo sguardo anche alla comunità locale, ricca di giovani bisognosi di un impiego o di una possibilità formativa nella loro terra.




Siracusa. Veglia in Cattedrale per i migranti, “ero forestiero e mi avete ospitato”

Una veglia in Cattedrale sul tema “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Vangelo secondo Matteo 25,35). All’appuntamento organizzato dalla curia di Siracusa per mercoledì 30 gennaio, a partire dalle 20, ci sarà anche l’arcivescovo Salvatore Pappalardo.
E’ stato proprio lui ad esprimere il desiderio di promuovere un momento di condivisione fuori dal clamore mediatico che la vicenda dei 47 migranti sulla Sea Watch sta avendo. “Un momento di riflessione guidato dai pensieri di don Luca Saraceno, dei fratelli Maristi e delle suore scalabriniane per ritrovare la nostra umanità. Nel Vangelo, Gesù Cristo si identifica con l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, il malato e il prigioniero”.
Chiuderanno l’incontro gli studenti della Scuola di teatro dell’Istituto nazionale del dramma antico.




La Sea Watch ricorre alla Corte Europea dei diritti umani. Video messaggio da bordo

“Un immenso grazie. Per favore continuate così”. Sono le parole con cui si chiude il video messaggio partito dalla Sea Watch. A parlare, in inglese, è Kim, il capomissione. “Grazie alla gente di Siracusa e grazia anche al sindaco per la solidarietà mostrata verso la nostra situazione”.Il video è stato pubblicato sulla pagina twitter della Ong tedesca. Lo stesso strumento social è stato utilizzato per comunicare il ricorso alla Corte Europea dei diritti umani. “Chiediamo alla Corte se il governo italiano, impedendo lo sbarco, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse da Sea-Watch 3”. Richieste “misure urgenti” per porre fine allo stallo. Ad assistere Sea Watch 3 è lo staff legale di Mediterranea, altra ong.