Siracusa. Bus elettrici, pronta una “scommessa” da 2,5 milioni di euro

Si va verso una mini-proroga per la Rotak di Priolo, la società che si sta occupando della messa su strada dei bus elettrici comunali. Ma è ormai in dirittura di arrivo la nuova gara per l’affido pluriennale della gestione del servizio.
Dopo la sforbiciata ai costi del passato, Palazzo Vermexio è ora impegnato a razionalizzare il settore prevedendo anche una gara per la manutenzione dei mezzi. Ogni riparazione, in questo periodo, è un extra da pagare ed un potenziale problema se una navetta dovesse aver bisogno di interventi meccanici sostanziali.
A febbraio sarà pronto il bando per la gara aperta da aggiudicare in base all’offerta economicamente più vantaggiosa. Il Comune ha messo in bilancio 165mila euro per il 2019 e 179mila euro per il 2020 alla voce manutenzione dei bus e dei mezzi elettrici municipali. Per il vero e proprio servizio di bus navetta prevista una spesa, nel biennio, di 270mila euro.
Intanto è stato disposto l’acquisto di una ulteriore navetta elettrica con i fondi del collegato ambientale. Ma il 2019 potrebbe regalare anche altre novità grazie ai circa 2,5 milioni di euro messi a disposizione da Agenda Urbana. Si potrebbero acquistare altre navette e persino un bus da 8 metri superaccessoriato con l’obiettivo di aumentare i chilometri coperti dai mezzi comunali, su tratte sempre più lunghe e non limitate al solo centro storico con puntate alla Borgata.




Siracusa. Salvi i dipendenti dei supermercati Abate ceduti adesso al gruppo Arena

Ci sono anche due punti vendita di Siracusa (Famila di via Elorina e A&O di via Algeri) tra gli 11 ceduti al gruppo siciliano Arena. Ieri è arrivata la firma dell’accordo coi sindacati. Salvi oltre 300 dipendenti (33 sono siracusani), che transiteranno dal primo febbraio 2019, tra cui anche diversi lavoratori che l’azienda aveva inizialmente escluso dal transito come quelli degli uffici.
Il personale, che era in solidarietà con un esubero dichiarato del 20 per cento, tornerà a tempo pieno. Il gruppo Arena ha infatti ritirato la dichiarazione di esubero e non ha richiesto la proroga della solidarietà a fronte di alcune deroghe.
Soddisfatti i sindacati. Anna Floridia, della Uiltucs Siracusa, sottolinea come nell’operazione siano stati salvaguardati “anche i lavoratori degli uffici, i cosiddetti rotanti e i lavoratori della logistica i cui rami d’azienda non erano comunque inseriti in procedura”.
Tra i punti vendita ceduti ci sono Belpasso (Etnapolis), Biancavilla, Catania-Leopardi, Catania-via Messina, Catania–Via Sebastiano Catania, il Famila di Giarre, Paternò, San Gregorio, due punti vendita di Siracusa, Upim di via Sebastiano Catania.




Siracusa. Lotta all’evasione, incentivi per 15. L’assessore: “Premi sulla base di quanto recuperato”

Premi per il personale dell’Ufficio Tributi per il recupero dell’evasione dell’ Ici per l’anno 2018. Una determina a firma del dirigente Vincenzo Migliore impegna circa 24 mila euro per gli incentivi ai dipendenti del settore. Una scelta che, puntualizza il documento firmato il 31 dicembre scorso, rientra nell’ambito di quanto consentito dal Peg, il piano esecutivo di gestione. Percepiranno i premi, con cifre variabili , fino a circa 3 mila euro,  15 tra funzionari, collaboratori, istruttori contabili ed esecutori. Nel mese di Dicembre l’Ufficio Tributi ha ricominciato , dopo un lungo periodo di sospensione, a garantire anche due aperture pomeridiane degli sportelli. “Il provvedimento- spiega l’assessore comunale al Bilancio, Nicola Lo Iacono – è stato adottato dal dirigente come consentito e con le modalità previste dalle normative. Il recupero dell’evasione per la voce in questione quest’anno è stato consistente. L’impegno di spesa non si calcola più sui valori teorici come avveniva in passato, ma su quanto effettivamente recuperato e certificato dall’Ufficio Ragioneria”.




Siracusa-Gela, transazione da 19milioni di euro per sbloccare i lavori

Definita la transazione tra il Consorzio Autostrade Siciliane e Cosedil, primo passo per sbloccare i lavori della Siracusa-Gela. C’è un contenzioso pendente per circa 200 milioni di euro tra la stazione appaltante e società consortile che potrà essere adesso chiuso con una transazione di 18,9 milioni di euro.
“Una buona notizia”, spiega la deputate regionale Rossana Cannata. “Una operazione importante per garantire quanto più possibile i vari creditori locali e poter così riaprire a pieno regime i cantieri, come ha sottolineato l’assessore regionale Falcone, entro metà febbraio”.
Insieme al responsabile regionale delle Infrastrutture ha poi incontrato i rappresentanti di Confartigianato Imprese delle province di Siracusa e Ragusa, proprio sullo stato di prosecuzione dei lavori da parte di Cosedil, subentrata integralmente a Condotte nell’appalto per la costruzione dei lotti 6, 7, 8 nel cantiere della Siracusa-Gela.




Siracusa. La crisi dell’ex Provincia, i deputati 5 stelle rispondono all’appello dei lavoratori

Il deputato nazionale Paolo Ficara e il deputato regionale Stefano Zito rispondono all’appello dei dipendenti dell’ex Provincia, che ieri mattina sono tornati in piazza con un sit-in di protesta davanti alla Prefettura rivendicando il diritto allo stipendio e a certezze circa il proprio futuro occupazionale. Ficara e Zito li hanno raggiunti in piazza Archimede. I portavoce del Movimento 5 Stelle hanno portato ai lavoratori la loro solidarietà, estendendola alle famiglie, in difficoltà ormai da quasi cinque anni. Hanno, inoltre,  ascoltato i lavoratori, che hanno espresso in maniera chiara le  difficoltà che vivono, anche a seguito della dichiarazione di default.
Ficara e Zito hanno poi incontrato il prefetto, Luigi Pizzi, al quale hanno presentato le criticità della ex Provincia e i problemi che si trascinano da anni. “E’ sotto gli occhi di tutti – ha spiegato Paolo Ficara – la situazione critica in cui ci troviamo a causa dei precedenti accordi Stato – Regione e delle insensate riforme regionali e nazionali delle Province che hanno privato questi enti delle risorse minime per erogare i servizi e pagare gli stipendi dei dipendenti. Il nuovo accordo a cui abbiamo lavorato a Roma prevede misure grazie alle quali sarà possibile intervenire e garantire un ritorno graduale alla normalità, rispettando i tempi necessari”. Il deputato regionale Stefano Zito ha spiegato ai dipendenti in protesta quel che sta succedendo alla Regione e al prefetto di Siracusa ha ricordato il debito della provincia di Siracusa che ammonta a più di 162 milioni di euro con verosimili responsabilità degli amministratori passati della ex Provincia che non pare abbiano fatto molto per evitare il dissesto in cui versa oggi. “La soluzione più rapida – ha spiegato – sarebbe quella derivante dall’approvazione della Finanziaria alla Regione, che permetterebbe di pagare alcuni debiti tra cui anche gli stipendi dei dipendenti che oggi hanno protestato. Io mi auguro di chiudere entro il 31 gennaio: mi auguro che anche i miei colleghi all’Ars capiscano che bisogna concordare su questa urgenza, senza cincischiare oltre”




Raccolta differenziata e “resistenze”: sacchetti di spazzatura anche in autostrada

I sacchetti della spazzatura abbandonati iniziano a fare capolino anche nelle zone extraurbana. Mentre aumenta il numero dei Comuni della provincia in cui si fa la differenziata, aumenta purtroppo anche la “resistenza” di chi non riesce ad entrare nella nuova ottica.
Nelle ultime giornate si sono moltiplicate le segnalazioni di rifiuti abbandonati in un’area di grande traffico ed alta viabilità: il cavalcavia subito dopo lo svincolo Siracusa nord dell’autostrada. Va da sè che non è una bella immagine per chi raggiunge il capoluogo, magari per turismo. L’area potrebbe essere di competenza della ex Provincia Regionale o del Comune di Melilli, le mappe catastali fotograferanno la realtà. Si spera prima di una nuova foto con montagne di rifiuti sempre più alte e diffuse.




Litiga con i vicini di casa e si scaglia contro la propria madre: un arresto a Villasmundo

Una lite condominiale a Villasmundo ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Giunti sul posto, hanno ricostruito l’accaduto. Un uomo aveva poco prima litigato con alcuni vicini di casa nell’androne delle scale condominiali. Si sarebbe poi improvvisamente scagliato contro la propria madre che stava tentando di sedarne l’ira.
I carabinieri hanno inoltre accertato che i maltrattamenti verbali, fisici e psicologici nei confronti dell’anziana donna erano reiterati nel tempo e pertanto hanno arrestato l’uomo, accompagnato in carcere a Cavadonna.




Giudice del Tar di Catania accusato di corruzione con Amara e Calafiore

Anche un giudice del Tar di Catania coinvolto in Sistema Siracusa. Per Dauno Trebastoni, questo il nome, l’accusa è di corruzione in atti giudiziari. La Procura della Repubblica di Catania, con una nota, conferma dopo il blitz di questa mattina della Guardia di Finanza. “In relazione alla notizia relativa alla perquisizione effettuate presso gli Uffici del Tar di Catania e riguardante il giudice Dauno Trebastoni, questo Ufficio rappresenta che la perquisizione presso i locali del Tar ha riguardato esclusivamente il predetto magistrato, indagato per il delitto di corruzione in atti giudiziari unitamente ad alcuni avvocati, tra i quali Amara e Calafiore”.
Questi ultimi due sono considerati i vertici del cosiddetto Sistema Siracusa e già a processo. Ai due legali, i Pm messinesi, contestano la corruzione del magistrato Mineo che, in servizio al Consiglio di Giustizia Amministrativa e in qualità di giudice relatore, avrebbe favorito le società Open Land e Am Group Srl nei contenziosi contro il Comune di Siracusa (Fiera del Sud) e contro la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali di Siracusa (villette di Epipoli), riferendo agli avvocati Amara e Calafiore notizie coperte da segreto d’ufficio sullo svolgimento delle Camere di consiglio.
I due avvocati siracusani hanno collaborato con i magistrati e chiesto patteggiamento. Pronuncia attesa per il 21 febbraio.




Fiamme al palasport del polivalente di Priolo: il sindaco Gianni è una furia, “ignobili”

Vandali in azione nel primo pomeriggio all’interno del palazzetto del polivalente di Priolo. Hanno raccolto del materiale, probabilmente spazzatura, e poi vi hanno dato fuoco, all’altezza del centro del campo sportivo.
Il parquet in materiale ignifugo ha permesso di contenere i danni, anche grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Circa 20 metri quadrati di parquet sono però andati distrutti. La struttura sportiva è interessata da lavori di riqualificazione e prossima doveva essere la riapertura.
Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, è una furia. “E’ un atto ignobile, opera di gente malata che dovrebbe finire in manicomio altro che vandali…”, ruggisce rabbioso. Ha subito chiesto la convocazione urgente di un Consiglio comunale e domattina chiederà al prefetto di Siracusa più sicurezza e più controlli. “Sono segnali inquietanti. E’ successo al polivalente potrebbe capitare ancora dappertutto. Serve una maggiore presenza di forze dell’ordine”.




Avola. Operazione Eclipse: i nomi e le foto degli arrestati; le immagini dell’indagine

Operazione Eclipse. Sono 10 i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Catania. Si tratta di Sebastiano Amore, soprannominato “Iano bumb bum” (37 anni); Giuseppe Bianca, 34 anni, detto “Iano”; la 31enne Monica Campisi; Concetta Cavarra (33); Giovanni Di Maria, detto “Gallina” (30); Corrado Lazzaro (32); Paolo Nastasi (36); Giuseppe Tiralongo detto “Peppe Sobà” (31); Corrado Vaccarella, detto “stucciu” (24) e Gianluca Vaccarisi, detto “Luca Pappaconi” (34).

Dovranno rispondere di estorsione, danneggiamento seguito da incendio, associazione finalizzata al commercio, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione, porto e cessione di armi clandestine, tutti aggravati dal “metodo mafioso” e dalla finalità di agevolare il clan Crapula, attivo ad Avola.
Il gruppo era strutturato, con ruoli precisi. Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio – arrestati nel luglio del 2017 – sono considerati a capo del gruppo che poteva contare su canali di approvvigionamento di droga tali da potere alimentare una fiorente attività di spaccio, attraverso una capillare rete di “pusher”.

Se lo spaccio era l’attività centrale del gruppo, non meno importante era l’attività estorsiva. Due gli episodi accertati che hanno interessato una impresa edile e poi la ditta che si occupa del servizio di igiene urbana nei Comuni di Noto e Avola. Per mantenere “l’obbedienza” dei taglieggiati non veniva utilizzata solo la paura ma anche una costante dimostrazione di forza, come le insistenti richieste di assunzioni o di spostamenti di personale “amico”.