Siracusa-Gela, a febbraio ripartono i cantieri: l'annuncio della Regione

È stato emanato l’atteso via libera, da parte del Dipartimento vigilanza enti del Ministero dello Sviluppo economico, al subentro integrale di Cosedil nell’appalto per la costruzione dei lotti 6, 7 e 8 (tratto Rosolini-Modica) della Siracusa-Gela. L’azienda prende il posto di Condotte spa, azienda capofila del consorzio Cosige che si era aggiudicato l’appalto. Cosedil deteneva il 30 per cento della commessa, mentre adesso si occuperà del completamento dell’intera opera.
L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, parla di mesi di pressing costante del governo regionale sul Ministero per accelerare la procedure di autorizzazione al subentro di Cosedil, al fine di far ripartire rapidamente il cantiere e di evitare che la Siracusa-Gela restasse una grande incompiuta. “Dopo quattro mesi – commenta – il Consorzio autostrade siciliane può adesso definire la trattativa con Cosedil. La società deve però risolvere le questioni attinenti ai debiti del Cosige, ovvero il consorzio di cui fino ad oggi Cosedil ha fatto parte”.
Prima della fine dell’anno, incontro operativo con il Cas e l’impresa anche “per garantire quanto più è possibile i vari creditori locali e poter così riaprire a pieno regime i cantieri entro l’inizio di febbraio”.




Siracusa. Teatro comunale, che sfortuna! I fulmini mandano ko l'impianto elettrico

La “pioggia” di fulmine di due notti fa ha causato un fuoriprogramma al teatro comunale di Siracusa che di certo continua a godere di poca fortuna. Un fulmine, infatti, ha colpito lo storico edificio di Ortigia causando il cortocircuito dell’intero sistema elettrico. Alcune tegole sono cadute sulle uscite di sicurezza.
L’assessore alla cultura, Fabio Granata, insieme a tecnici comunali ha eseguito una serie di sopralluoghi sulla sommità del teatro, nel tentativo di garantire il normale prosieguo della stagione teatrale appena cominciata e in vista del debutto del cartellone comunale. “Nonostante il nostro impegno, siamo costretti a rinviare lo spettacolo di Salvo Piparo “Le Favole del Mare” a data da destinarsi. Ci scusiamo con la Compagnia e con gli spettatori e speriamo di recuperare al più presto”, le sue parole.




L'Annunciazione, la movimentazione sconsigliata e gli assessori: l'opinione di Silvia Mazza

Sulle polemiche divampate attorno al prestito dell’Annunciazione di Antonello da Messina interviene la giornalista e storica dell’arte Silvia Mazza. Già nel 2016 aveva evidenziato l’inopportunità di spostare il dipinto in un articolo pubblicato su «Il Giornale dell’Arte», criticando le scelte dell’allora Soprintendente di Siracusa Rosalba Panvini che reagì presentando una querela per diffamazione nei suoi confronti. Il 7 dicembre scorso il gip di Torino, ritenendo meritevole di accoglimento la richiesta del pm, l’ha archiviata. Alla notizia ha dato risalto Gian Antonio Stella su «Il Corriere della Sera» (https://www.corriere.it/opinioni/18_dicembre_11/querele-infondate-avvocati-pagare-eb1830aa-fd5c-11e8-84b7-ff9bf5ee4344.shtml) ed è stata riportata dall’Associazione Nazionale Forense.
“Tra le molte considerazioni e notizie circolate, più o meno a sproposito, c’è anche quella secondo la quale il dipinto di Antonello rientrerebbe nell’elenco di opere riconosciute come inamovibili dal decreto 1771 del 2013. E ciò per via per le sue critiche condizioni conservative. Chiariamo subito – spiega Silvia Mazza – che tale decreto, firmato dall’allora assessore Mariarita Sgarlata, non nasce per tutelare opere particolarmente fragili, Antonello compreso. Basta scorrere l’elenco per riscontrare che non sia così: penso alla Phiale di Caltavuturo in gran forma o agli Argenti di Morgantina che sono così inamovibili da trovarsi attualmente non ad Aidone, ma al Met di New York. La norma fu scritta, invece, per chiudere i rubinetti del prestito facile o almeno così si disse, in occasione del contenzioso sorto tra la Regione siciliana e alcuni musei statunitensi ai quali erano state prestate delle opere. Disciplina, infatti, solo i prestiti extra regionali anche se a dimenticarsene, incredibilmente, fu la sua stessa firmataria: lo invocò per argomentare il suo no al prestito a Palazzolo Acreide, ad appena 40 km da Siracusa!E anche Palermo è ancora in Sicilia…”, dice ancora la storica dell’arte.
“Ma, soprattutto, è tutt’altro che una norma blinda prestiti, non facendo altro che allentare le maglie del prestito proprio per quella ristretta lista di 23 beni, tra cui l’Annunciazione, riconosciute come ‘risorsa essenziale delle azioni di valorizzazione del patrimonio culturale in Sicilia’. Lo scrivo da anni, grazie, infatti, a una deroga (art. 4) sposta la valutazione di questioni specialistiche dai tecnici ai politici, alla Giunta di Governo, consentendo a quest’ultima piena libertà di movimento, a prescindere dalle questioni di opportunità sollevate dai tecnici. È già avvenuto di recente. Nel 2016, in tempi insolitamente rapidissimi, la Giunta fornì parere positivo al prestito di un’altra opera dello stesso Antonello da Messina, l’Annunciata della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. Contro il parere negativo dell’allora direttore del museo Gioacchino Barbera, fu dato l’ok al prestito alla volta di una dubbia mostra («Mater») di una dubbia Fondazione milanese, tanto che i Musei Vaticani avevano ritirato le opere in un primo momento concesse in prestito alla prima tappa dell’evento espositivo a Parma, come mi disse l’allora direttore Antonio Paolucci. La seconda tappa della mostra a Torino alla fine saltò, ma dalla Sicilia, intanto, il via libera lo si era dato senza batter ciglio. Grazie alla deroga prevista dal decreto Sgarlata”, argomenta Silvia Mazza.
“Deroga di cui si servì anche la stessa attuale consigliera del ministro Bonisoli. Come oggi l’assessore Tusa difende la validità culturale della mostra a Palermo, nel 2013 l’allora assessore Sgarlata sottolineava quella del Mart di Rovereto per cui l’Annunciazione aveva lasciato Siracusa. Allora, è il caso di ricordare, venne richiesto il parere dell’Istituto Superiore Conservazione e Restauro di Roma, condizione oggi opportunamente posta anche dal direttore del Bellomo, Lorenzo Guzzardi. E la risposta fu positiva. Attenzione, però, perché, a quanto pare, non basta invocare il parere del tecnico. Infatti, ad esprimersi, in contraddizione con il compianto professore Giuseppe Basile, che aveva curato per l’Istituto romano l’ultimo restauro tra il 2007e il 2008, fu un tecnico che non ebbe alcun ruolo in quest’ultimo, invece che quello probabilmente più titolato, il dottor Roberto Ciabattoni. È proprio a lui che, invece, nel 2016 ho chiesto cosa ne pensasse, dato che aveva effettuato indagini diagnostiche sul dipinto di Siracusa e che, tra i massimi esperti in materia di movimentazione e trasporto delle opere d’arte (suoi i “sistemi” per il Satiro di Mazara del Vallo e i Bronzi di Riace), si era occupato anche del suo trasporto in sicurezza da Roma a Siracusa. La risposta fu che si sentiva di poterne ‘sconsigliare la movimentazione’.
Ecco, sarà meglio ricordarsi di questi recenti trascorsi, quando verrà il momento di citare non a sproposito il decreto del 2013, cioè quando saranno assessori come quelli alla Salute, alla Famiglia o dell’Agricoltura a stabilire se la pellicola pittorica dell’Annunciazione potrà affrontare il viaggio alla volta della seconda tappa della mostra a Milano”.




Siracusa. Istituto Fermi, lavori ok e scuola in ordine: "volantinaggio strumentale"

L’azione di volantinaggio dei militanti di Blocco Studentesco non è piaciuta al dirigente scolastico dell’istituto Fermi. Che risponde con dati di fatto alle accuse sulle condizioni strutturali dell’edificio che ospita l’importante scuola. “Sono conclusi i lavori di messa in sicurezza della facciata esterna; portati a termine anche i lavori di messa in sicurezza delle terrazze e sono in fase di espletamento i lavori di ripristino e di ristrutturazione dei solai interni del quarto e del terzo piano dell’edificio”, precisa il dirigente Antonio Ferrarini.
Il preside del Fermi segnala “la completa estraneità alla comunità scolastica del fantomatico gruppo studentesco” ed ha denunciato alle forze dell’ordine l’azione i volantinaggio che rischia di “turbare la serenità degli studenti e delle famiglie del Fermi”.




Paleopatologia: scoperta scientifica con contributo siracusano

C’è anche siracusanità nella scoperta scientifica dell’Università di Catania in collaborazione con la Flinders University (Australia). Per la prima volta in paleopatologia è stato scoperto e descritto un osteoma osteoide (diverso dall’osteoma “classico”), del seno frontale: un tumore benigno delle ossa – in questo caso delle ossa del cranio – mai rilevato in antichità e raro anche nella casistica moderna. La scoperta si deve infatti anche al contributo della Casa di cura Santa Lucia di Siracusa.
Il team di ricercatori è composto da Elena Varotto, bioarcheologa e antropologa forense (UniCT), Francesco Maria Galassi, medico e paleopatologo (Flinders University), Edoardo Tortorici, archeologo (UniCT), Maria Teresa Magro, archeologa (Soprintendenza BBCC, CT), Rodolfo Brancato, archeologo (UniCT), Lorenzo Memeo, anatomopatologo (IOM, Istituto Oncologico del Mediterraneo), Carmine Lubritto, fisico e responsabile del laboratorio di spettrometria di massa isotopica (Università della Campania Luigi Vanvitelli), con l’ausilio dell’equipe di Radiologia della Casa di cura Santa Lucia (SR). Un approccio multidisciplinare, insomma, che ha permesso di arrivare a un incredibile risultato.
Elena Varotto non ha dubbi: «L’analisi paleopatologica delle ricche collezioni bioarcheologiche siciliane darà un impulso fondamentale alla conoscenza delle malattie nel passato, spiegandone la loro evoluzione». Le fa eco Francesco Maria Galassi, paleopatologo di fama internazionale, inserito dalla rivista americana Forbes nella lista dei 30 scienziati under 30 più influenti in Europa: «Si tratta di una scoperta eccezionale che arricchisce il corpus di nozioni paleo-oncologiche. A differenza di quanto si sente spesso ripetere, il cancro è una malattia antichissima e non il prodotto esclusivo della modernità». Inoltre il paleopatologo annuncia che questo è solo l’inizio di un progetto di ampio respiro che coinvolgerà vari enti e ricercatori siciliani, il Sicily Paleopathology Project, che si prefigge di ricostruire i trend evolutivi delle malattie che hanno afflitto le popolazioni dell’Isola nel corso dei secoli, utilizzando fonti storico-artistiche, resti osteologici e mummie, dalla preistoria all’epoca moderna.




Al neuroscienziato Lamberto Maffei il XVI Premio di Filosofia "Viaggio a Siracusa"

È stato consegnato a Lamberto Maffei, neuroscienziato e vice presidente dell’Accademia dei Lincei, il Premio di Filosofia “Viaggio a Siracusa”, organizzato dal Collegio siciliano di Filosofia e giunto, quest’anno, alla sua sedicesima edizione. A Sara Campisi, studentessa dell’ateneo bolognese, il premio per la tesi di laurea.
La cerimonia di premiazione si è svolta nell’ambito del convegno “Intelligenza Artificiale: tra realtà aumentata e patrimonio simbolico perduto”: davanti a una folta platea il professore Lamberto Maffei, l’economista Giovanni Vecchi e il filosofo Umberto Curi – introdotti e coordinati da Elio Cappuccio e Roberto Fai, Presidente e Vice Presidente del Collegio siciliano di Filosofia – si sono confrontati sul complesso tema dell’Intelligenza Artificiale e su come le nuove tecnologie stiano progressivamente cambiando la vita dell’uomo.
“Le tecnologie oggi disponibili potrebbero automatizzare – ha spiegato Maffei nella sua relazione – circa il 45% delle attività svolte da persone e quasi il 60% del lavoro potrebbe prendere almeno una quota del 30% di automazione delle proprie attività lavorative. Questi strumenti hanno influenzato prima timidamente e poi in maniera più aggressiva la mente umana generando fenomeni collaterali come l’occlusione del cervello che, a un certo punto, di fronte ai numerosi stimoli non risponde più, e paradossi come la solitudine, soprattutto dei giovani: iperconnessi, parlano con tutto il mondo, ma sono soli. Assistiamo a una bulimia dei consumi e un’anoressia dei valori: si sono persi i valori del contatto, della conversazione e della solidarietà. L’Intelligenza Artificiale trasferisce l’autorità del cervello all’algoritmo, compresa la libertà di scegliere e di pensare e può rendere l’uomo irrilevante in quanto sostituibile con algoritmi. Essa dà la libertà di esprimere quello che si vuole ma interferisce e blocca la libertà di pensiero”.
Vecchi ha sottolineato quanto scienza e tecnologia possano accrescere il benessere economico. “La tecnologia offre opportunità, ma tali opportunità per essere colte richiedono social capability ovvero l’adattabilità della società, delle sue istituzioni e dei suoi cittadini. Questi ultimi, infatti, possono decidere di non volere accomodare il cambiamento richiesto dall’innovazione tecnologica. Quando questo accade, la crescita economica cessa e se una società non riesce a crescere per un lungo periodo si sviluppano valori che sono manifestazioni della paura: chiusura, intolleranza, immobilità sociale, ricerca di rendite fisse e disuguaglianza, tutti valori nemici della crescita”.
È stata affidata, invece, al filosofo Umberto Curi la relazione finale del convegno. Partendo dalle radici etimologiche del termine e da un’esplorazione a ritroso della cultura greca classica, Curi ha provato a dare una definizione del concetto di intelligenza, per concludere, a proposito dell’Intelligenza Artificiale, che “l’impiego tecnologico della scienza e la trasformazione dei processi produttivi è ambigua, duplice: da un lato, crea nuove condizioni di schiavitù per il lavoratore, appendice cosciente della macchina (è la macchina a usare l’operaio e non il contrario); dall’altro, però, la trasformazione tecnologica pone le premesse per una liberazione del lavoro e per una liberazione dal lavoro”.




Siracusa. Monta la protesta di amministrativi e cooperative ex Igm: lunedì sit-in

La prossima settimana si aprirà subito all’insegna della protesta. Sit-in pacifico dei 37 amministrativi ex Igm transitati in Tekra e mandati in ferie forzate dal nuovo gestore (“nessuna mansione da fargli svolgere”) insieme ai lavoratori delle cooperative rimasti fuori dal cambio appalto. Lavoravano su chiamata del precedente gestore come unità di rinforzo per diversi servizi di pulizia e spazzamento: sono poco più di cinquanta.
Con i sindacati al loro fianco, lunedì mattina si ritroveranno alle 9.00 sotto Palazzo Vermexio per chiedere una presa di posizione chiara all’amministrazione comunale rea – a loro avviso – di non aver mosso un dito per risolvere la critica situazione creatasi nella convulsa gestione del passaggio di cantiere, anticipando le decisioni del Tar che hanno poi ulteriormente reso precario il quadro.
Martedì, intanto, vertice all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Si decide proprio il destino dei 37 amministrativi che Tekra giudica in sovrannumero per le necessità del servizio: proposti demansionamenti che i sindacati hanno già rifiutato. Ma più in generale, si inizia discutere di riorganizzazione interna anche se, con l’aggiudicazione annullata dal Tar e senza contratto firmato, complicato è capire se si potrà far leva sull’articolo 7 del contratto collettivo nazionale (che consente al gestore di riorganizzare il servizio) o Tekra dovrà lasciare tutto immutato per il personale considerando che opera solo in virtù di una ordinanza urgente.




Siracusa. Due detenuti aggrediscono in carcere agente della Polizia Penitenziaria

Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito all’interno del carcere di Cavadonna. A denunciare l’accaduto è il Sappe, sindacato di categoria. Una aggressione improvvisa, al rientro dai passeggi condotta da due detenuti che si sono scagliato contro l’agente, rimasto contuso. L’episodio è accaduto nei giorni scorsi. Il sindacato parla di violenza “assurda e incomprensibile” e chiede “fermezza nel punire i responsabili”.
Da tempo vengono lamentate dalle associazioni di categoria condizioni di lavoro estremamente complesse per la Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane e Cavadonna tra queste.




Augusta. L'ex arciprete condannato per abusi sessuali: 5 anni e 3 mesi in appello

La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna a cinque anni e tre mesi di reclusione, per abusi sessuali, a don Gaetano Incardona, 79 anni, ex arciprete della chiesa Madre di Augusta. L’arresto, da parte dei carabinieri, era avvenuto nel febbraio 2013, dopo la denuncia di una studentessa di 21 anni che aveva svelato di essere stata molestata nel corso di una confessione. Dalla denuncia ne era nata un’indagine, nel corso della quale i carabinieri avevano utilizzato intercettazioni ambientali e le riprese di una telecamera.




Siracusa. Ruba impalcature e materiale ferroso da una villetta, arrestato 56enne

Arrestato per furto aggravato di materiale ferroso il 56enne Luciano Campanella. I carabinieri lo hanno sorpreso in una zona di campagna, poco fuori Belvedere. Insospettiti da un’auto carica oltremodo di impalcature e materiale ferroso, l’hanno seguita e bloccata all’ingresso di Siracusa. A bordo dell’auto, c’erano stipati circa 400 kg di materiale ferroso, fra cui 8 elementi da ponteggio in ferro, 2 pedane in ferro zincato, 1 stufa in ghisa, 2 metri circa di tubo in ferro da 2 pollici, 5 ante di finestre in ferro e parti di ferro vario risultati poi essere stati rubati poco prima da una villetta in fase di costruzione in contrada Monasteri.
La refurtiva è stata interamente restituita al legittimo proprietario mentre Campanella è stato dichiarato in arresto per furto aggravato e posto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.

foto archivio