Siracusa. Incendio al Cumanà, il proprietario ai domiciliari: tentata estorsione

Non sarebbe stato un atto intimidatorio ma un tentativo di truffare l’assicurazione. Per l’esplosione e l’incendio che distrusse il pub Cumanà, in viale Teracati a Siracusa,  è finito agli arresti domiciliari Salvatore Greco, 53 anni. Obbligo di dimora nel comune di residenza per la compagna di 32 anni. Misure disposte dal gip del Tribunale di Siracusa perchè i due sono “ gravemente indiziati” dei reati di danneggiamento seguito da incendio, detenzione di materiale esplodente e simulazione di reato.

Era il 3 aprile quando si verificarono i fatti.  Greco, dipendente nonché proprietario di fatto dell’esercizio commerciale, era rimasto ferito a seguito dell’esplosione. Agli inquirenti aveva dichiarato di aver visto, poco prima dello scoppio, due giovani travisati entrare nel bar per poi allontanarsi rapidamente. La visione delle immagini registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza, nonché le attività tecniche avviate a seguito dell’episodio dalla Mobile di Siracusa, hanno invece fatto emergere una diversa ricostruzione dei fatti. Sarebbe stato proprio Greco, con la complicità della compagna, a piazzare l’esplosivo all’interno dell’esercizio commerciale e a farlo deflagrare. Il gesto sarebbe stato finalizzato ad ottenere una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno dalla compagnia assicurativa presso cui il locale era assicurato.
Con le false dichiarazioni rese agli inquirenti, inoltre, gli indagati avrebbero simulato il reato di tentata estorsione, inducendo in errore l’amministratore di diritto della società proprietaria del bar, così da determinarlo a sporgere denuncia presso la locale Squadra Mobile.      




Siracusa. "Nessuna mansione da svolgere", Tekra motiva le ferie per 37

Sulla scelta di mandare in ferie i 37 amministrativi ex Igm arriva una nota di chiarimento di Tekra. “La decisione è stata assunta nel rispetto dell’impegno preso con le organizzazioni sindacali. Non avendo mansioni da far svolgere, abbiamo ritenuto opportuno collocarli in ferie anticipate nelle more dell’incontro del prossimo 19 dicembre”.
Domattina, intanto, alcune sigle sindacali si recheranno in Prefettura per un incontro urgente sulla situazione venutasi a creare.




Siracusa. Diventa incerto il futuro dei 37 amministrativi ex Igm: ferie forzate

Diventa subito un braccio di ferro quello tra Tekra e i 37 amministrativi ex Igm assorbiti nell’ambito del cosiddetto passaggio di cantiere. La società campana che ha preso la guida del servizio di igiene urbana a Siracusa aveva mostrato nelle ultime settimane le sue perplessità sul numero di impiegati, considerato elevato per le necessità. Aveva pertanto proposto un demansionamento che i sindacati hanno bocciato senza appello durante i vertici in Prefettura prima e Ufficio del lavoro poi.
La situazione dei 37 rimane però “ibrida”. Ieri e oggi si sono presentati regolarmente a lavoro, pur senza aver ricevuto particolari indicazioni o informazioni anche relative all’avvenuto passaggio da Igm a Tekra. I locali affittati nell’area dell’ex cantiere Igm non sono sufficienti a contenerli ed hanno quindi trascorso le giornate all’esterno, nel cortile, in attesa che qualcuno comunicasse loro cosa fare. E nella battaglia di nervi, nessuna comunicazione ufficiale su orario di lavoro o mansioni da svolgere sarebbe arrivata.
L’unica comunicazione, a sorpresa, è quella di ferie forzate fino al 31 dicembre. Una decisione dell’azienda che pare però stridere con gli accordi assunti non più tardi di una settimana fa. Una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal sindaco, Francesco Italia, nel primo pomeriggio. A lui hanno manifestato le loro preoccupazioni circa il futuro occupazionale. La paura è che Tekra voglia sostituire tutti gli amministrativi già in forza o destinare i lavoratori in altri città.
Se in una prima fase la clausola sociale ha garantito il loro posto di lavoro, nonostante il proposto demansionamento, adesso preoccupano le prospettive future con un gestore che lavora sotto ordinanza fino al 31 gennaio e nessuna altra certezza da quella data in avanti.
Ogni riorganizzazione del servizio andava discussa il 19 dicembre al tavolo convocato con i sindacati per analizzare le posizioni circa il famigerato articolo 7 del contratto collettivo nazionale. E’ quello che consente al nuovo gestore di riorganizzare il servizio. Adesso si aggiunge il caso dei 20 giorni di ferie forzate (peraltro neanche maturate con due giorni di assunzione, ndr). I sindacati iniziano a rumoreggiare. E sullo sfondo c’è anche la posizione dei circa 50 lavoratori delle cooperative che svolgevano mansioni in subappalto per Igm ed ora fuori dai giochi.




Siracusa. Con lo scooter rubato in fuga sulla ciclabile: arrestato

La pista ciclabile come facile via di fuga. Così almeno pensava un 18enne finito bloccato dai carabinieri. È stato arrestato in flagranza di reato poco dopo aver rubato uno scooter di grossa cilindrata assieme ad un complice. Avevano imboccato la pista ciclabile al Monumento ai Caduti, direzione Targia. Insospettiti dal sistema di allarme sonoro dello scooter attivo, i carabinieri hanno intercettato i due – a bordo di due scooter – all’altezza della vecchia Tonnara. Alla vista delle divise, si sono dati alla fuga. Il 18enne è stato riconosciuto e rintracciato poco dopo. Il riconoscimento è stato confermato anche dagli accertamenti effettuati sui veicoli abbandonati, che hanno consentito di appurare che il veicolo utilizzato per il furto era intestato appunto al 18enne siracusano. Poco dopo, i Carabinieri hanno riconsegnato lo scooter rubato al legittimo proprietario, mentre il responsabile è stato dichiarato in arresto per furto aggravato e condotto in carcere a Cavadonna come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa in attesa di rito direttissimo. Le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso per risalire all’identità del complice ed assicurarlo alla giustizia.




Dalla provincia il nuovo ospedale si raggiungerà così: vi sveliamo la Park Way

Nella polemica in atto tra il Comune capoluogo e diversi centri della provincia, l’argomento più utilizzato è quello della difficoltà a raggiungere il nuovo ospedale di Siracusa, se lo si costruirà alla Pizzuta. Da qui la richiesta di un’altra area, magari prossima alla grande viabilità e quindi all’autostrada. Ma la proposta è vaga, non indica una zona precisa e con confini netti su di una mappa catastale. Non parla di metraggi e costi, espropri e collegamenti. Si limita a dire no alla Pizzuta, perchè è meglio di là; dove “là” è qualcosa ancora di indecifrato.
In questa polemica ci si dimentica però di un collegato al progetto di costruzione del nuovo ospedale, ovvero la cosiddetta park way. Ideata proprio per eliminare il problema, è una arteria con galleria che da Canalicchio – poco dopo il cimitero inglese, muovendosi da Siracusa verso Floridia – collega direttamente alla Pizzuta. E’ su quella strada che andrebbero convogliate le auto e le ambulanze provenienti dalla zona montana e dalla zona sud della provincia e dirette al nuovo ospedale. Senza bisogno di attraversare il centro cittadino (col rischio di restare imbottigliati) e senza impegnare somme in più rispetto a quei 140 milioni di euro necessari per la costruzione del nosocomio. Vengono così a cadere le obiezioni circa la difficoltà per raggiungere l’ospedale.
La park way inizia da un tratto di strada (Canalicchio) già esistente per poi tracciare una linea retta in direzione Pizzuta. Per superare la barriera naturale costituita da un rilievo roccioso, si dovrà realizzare una galleria di 278 metri (sul progetto è la linea tratteggiata, ndr). Non è un’opera faraonica o impensabile. La Pizzarotti, nella vicina autostrada Siracusa-Catania, ha realizzato manufatti molto più avanzati.
Ad allungare i tempi potrebbe però intervenire la necessità (eventuale) di realizzare anche un viadotto per sistemare la pendenza della park way o una galleria con due bocche (una in ingresso, l’altra in uscita) anzichè una sola (senso unico, ndr).
Ai detrattori dell’opera – oltre a consigliare di recuperare autostima ed ambizione per Siracusa – va anche ricordato che in qualunque area si andrà a costruire il nuovo ospedale, bisognerà comunque costruirvi tutto attorno una viabilità ad hoc, non esistendo aree già predisposte (da quel punto di vista) ad accogliere una simile struttura. Essere semplicemente vicino all’autostrada non significa entrare direttamente all’ospedale che va in ogni caso collegato alla viabilità principale e secondaria con opere ad hoc.




Siracusa. Truffe agli anziani, il decalogo dei carabinieri per evitare brutte sorprese

E’ uno dei reati più odiosi e purtroppo diffusi: la truffa agli anziani. Varie forme, diversi modi di operare da parte di smaliziati imbroglioni ma con un unico fine: arraffare quanto più possibile, approfittando di soggetti deboli.
I carabinieri ricordano alcune semplici regole per non cadere nei tranelli di questi truffatori. La prima: non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Diffidate poi degli estranei che vengono a trovarvi in orari inusuali, soprattutto se in quel momento siete soli in casa.
Mai mandare i bambini ad aprire la porta e comunque, prima di aprire, controllare dallo spioncino e – se di fronte c’è una persona mai vista prima – aprite con la catenella attaccata.
In caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata.
Prima di far entrare qualunque persona, accertatevi della sua identità ed eventualmente fatevi mostrare il tesserino di riconoscimento.
Nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’è qualche particolare che non vi convince, telefonate al numero unico per le emergenze: 112.
Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice. Tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità.
Non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato.
Se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se è necessario, ripetete l’invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni.
In generale, per tutelarvi dalle truffe diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata. Non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza;
Non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute. Non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.
Maggiori informazioni si possono trovare all’indirizzo:
http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe




"Sistema Siracusa", archiviazione per il pm Di Mauro

Archiviazione per il pm Marco Di Mauro, indagato nell’ambito del cosiddetto “Sistema Siracusa”, che vede coinvolti magistrati, professionisti, consulenti tecnici. Il Gip ha accolto la richiesta dell’Ufficio della Procura. Il magistrato era indagato per associazione a delinquere dalla Procura di Messina. La richiesta è stata integralmente accolta dal Gip Maria MIlitello. Riconosciuta, in questo modo, l’assoluta estraneità ai fatti del magistrato.




La verità? A nessuno importa dell'ambulanza 118 in Ortigia: postazione vuota

La postazione 118 di Ortigia continua a vivere alterne fortune. Non trova continuità e, nonostante le dichiarazioni della vigilia, non si allargano i servizi sanitari che dovevano essere assicurati nei locali restaurati della ex casermetta Mazzini.
L’ambulanza dal 5 dicembre non è più in postazione, destinata ad altri servizi perchè i mezzi del servizio di emergenza/urgenza in provincia di Siracusa accusano i segni ed i guasti dell’età. E con una coperta corta, penalizzata è il più delle volte la postazione del centro storico.
Le polemiche politiche non sono mancate così come le rassicurazioni da parte dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. In attesa di organica riforma del servizio, la provincia di Siracusa è costretta al domino delle
ambulanza. Una qua, l’altra là e pazienza se qualche postazione rimane fuori.
Dopo gli strali di Vinciullo e dei consigli comunali che fanno riferimento alla sua area, prende oggi la parola padre Rosario Lo Bello, anima della parrocchia di San Paolo e motore di mille iniziative. “Come parroco della più popolosa parrocchia di Ortigia mi rivolgo alla deputazione regionale di Siracusa e al sindaco. Non mi stanno a cuore solo le anime dei miei parrocchiani, ma anche la loro salute. Dal 5 Dicembre la postazione 118 di Ortigia è chiusa e non vi è una ambulanza. Pur avendo un numero di interventi più alto della provincia non è stata più riattivata”, spiega appassionato. “Nel passato furono raccolte più di cinquemila firme a sostegno del ripristino di quella postazione. Vi sono stati poi numerosi proclami da parte politica, proclami che promettevano la risoluzione del problema. Ma ancora niente. Oggi la città ha solo due ambulanze. Vi sono disservizi e ritardi nei soccorsi. Si è voluta aprire una sede della Guardia Medica accanto al 118 in Ortigia, ma il servizio non è mai stato attivato. Ricorda a tutti che Ortigia non è solo luogo di feste e festini, ma vi abitano ancora numerosi anziani e bambini molti dei quali indigenti. Il 118 è una cosa dovuta”, argomenta deciso padre Lo Bello.
La sensazione, però, è che a nessuno freghi concretamente qualcosa dell’ambulanza 118 in Ortigia. Forse tornerebbe utile una presa di posizione dell’Asp, anche solo per spiegare.




Siracusa. Igiene Urbana con Tekra, Coppa: "Completare la copertura del porta a porta"

Riapertura dei centri comunali di raccolta e riattivazione di un numero verde. Sono i passaggi che, nei prossimi giorni, Tekra dovrà compiere per garantire il rispetto del capitolato d’appalto della gara-ponte che ha condotto all’aggiudicazione del servizio di igiene urbana alla ditta campana. Tutto questo, in attesa degli sviluppi della vicenda amministrativa, dopo la sentenza del Tar che, di fatto, rappresenta una censura per gli uffici comunali, a cui viene intimato di verificare meglio alcuni elementi di entrambe le partecipanti alla gara, oltre a Tekra, l’uscente Igm. L’assessore Pier Paolo Coppa non nasconde alcune difficoltà, soprattutto nella distribuzione dei mastelli non ancora consegnate alle famiglie, ad esempio nella zona di Grottasanta, così come nel completamento del servizio in aree come Tiche, in cui il “porta a porta”, in realtà, non è partito o, comunque, non è partito ovunque. “Igm avrebbe dovuto completare questi passaggi- racconta Coppa- e non l’ha fatto.Stabiliremo in questi giorni come colmare questa lacuna e se anche questi aspetti dovranno essere affidati a Tekra”. L’assessore della giunta Italia rimanda di un paio di settimane le prime valutazioni sulla qualità del servizio della nuova ditta, ieri all’esordio. “Di certo abbiamo visto tutti dei mezzi nuovi -osserva Coppa- anche dal punto di vista tecnologico. Osserveremo molto bene in questi giorni”. Per la riapertura dei centri comunali di raccolta di contrada Arenaura e di Targia, Tekra sta svolgendo le verifiche del caso. Entrambe le strutture dovranno adesso essere attrezzate di strumenti e personale. Intanto la differenziata ha raggiunto, in città, il 28, 8 per cento. “Dobbiamo proseguire nella crescita- conclude Coppa- Buona parte della città non è ancora servita e ci sono troppi cassonetti in giro, che non agevolano di certo il percorso. Non incorreremo in sanzioni, vista l’istanza alla Regione con cui il rischio è stato scongiurato, ma dobbiamo speditamente andare avanti e garantire alla città tutto ciò che il capitolato prevede”.




Siracusa. Corso Umberto riaperto al traffico, completato il tratto del Foro Siracusano

Sarà interamente riaperto al traffico entro oggi corso Umberto.
Ieri è stata completato il tratto compreso tra e due bretelle del Foro siracusano. Gli operai sono intervenuti anche  più avanti, al confine tra la villa e piazzale Marconi, per eliminare gli avvallamenti che si erano creati nel corso degli anni. Su quest’ultimo tratto è stato momentaneamente collocato una strato di asfalto. Questo dovrebbe consentire alla malta di stabilizzarsi prima della posa delle basole e renderà la strada percorribile in considerazione del crescente traffico prenatalizio e della processioni religiosa per l’Ottavario della festa di Santa Lucia.

(In foto: le ultime fasi dei lavori in corso)