Siracusa. La differenziata non si ferma, avanti con Igm fino al 9 dicembre

La raccolta differenziata prosegue con Igm fino a giorno 9 dicembre. Firmata dal sindaco di Siracusa l’ordinanza. Come ribadito nelle ultime ore, la raccolta differenziata quindi non si ferma. Si continua regolarmente secondo il calendario di conferimento attualmente vigente.
Nel frattempo dovrebbe completarsi il passaggio di cantiere tra Igm e Tekra. Lunedì pomeriggio in Prefettura le parti sono state convocate per cercare di risolvere le ultime problematiche, legate soprattutto al personale ed ai demansionamenti proposti dal gestore entrante.
Da domani Igm garantirà i servizi base, unico disservizio potrebbe essere collegato alla raccolta di organico (solo per domani) per le attività food. Il centro di raccolta di Arenaura dovrebbe riaprire lunedì mentre i cancelli rischiano di restare chiusi a Targia. Da lunedì riparte anche la distribuzione dei kit per la differenziata.




Siracusa. Da impiegati a netturbini: sul personale Tekra e Igm sono ancora lontane

E’ sui numeri dei dipendenti che adesso si gioca la partita del futuro del servizio di igiene urbana a Siracusa. L’attuale organico di Igm è composto da 244 unità. La gran parte sono operai, autisti, netturbini. Poi ci sono gli impiegati e dirigenti, in totale 37. A supporto, 50 lavoratori delle cooperative chiamate in subappalto da Igm ma non previsti dal capitolato.
Questi ultimi, ad oggi, restano fuori da ogni accordo con il nuovo gestore, Tekra. Con la chiusura dell’era Igm, si ritrovano senza lavoro. Il loro malumore cresce con il passare delle ore e questa mattina si sono dati appuntamento sotto Palazzo Vermexio per manifestare il loro malumore e chiedere un incontro con i rappresentati dell’amministrazione. Hanno fatto irruzione in Consiglio comunale chiedendo al sindaco di relazionare in aula. I sindacati stanno tentando di “recuperare” la posizione di questi lavoratori con l’inserimento di una clausola che prevede la loro assunzione in via prioritaria qualora Tekra dovesse decidere di rinforzare l’organico. Se ne discuterà lunedì pomeriggio in Prefettura.
C’è poi la posizione degli impiegati amministrativi e quadro. Per Tekra 37 sono troppi. Proposto il demansionamento: alcuni, insomma, dovrebbero accettare di lasciare la scrivania per andare in strada con compiti diversi. Una proposta definita inaccettabile dai sindacati. Ma il gestore entrante è stato chiaro: serve chi si occupi di pulire la città. La società campana sarebbe, poi, rimasta spiazzata dal numero di certificazioni di inabilità che sarebbe stato riscontrato.




Siracusa. Rifiuti, la vicenda in Consiglio comunale: domani seduta ad hoc

Il delicato momento di transizione del servizio di igiene urbana irrompe in Consiglio comunale. Nonostante non fosse punto all’ordine del giorno, è stato il tema su cui si è confrontata l’aula. In apertura di seduta i consiglieri hanno infatti chiesto al Presidente la trattazione dell’argomento che, non essendo posto all’ordine del giorno, per Regolamento, non sarebbe potuto essere trattato se non in un’apposita nuova seduta consiliare. A seguito di una riunione dei capigruppo straordinaria, il presidente Moena Scala ha convocato una nuova seduta consiliare per domani pomeriggio alle 15 con un unico argomento all’ordine del giorno, quello delle “Problematiche di igiene urbana”. Sarà presente in aula il sindaco, Francesco Italia. Oggi al quarto piano presenti anche diversi lavoratori delle cooperative che svolgevano servizio per Igm che rischiano di ritrovarsi senza lavoro nell’immediato.
La seduta odierna, per mancanza del numero legale, è stata rinviata a domani, sabato 1 dicembre, sempre alle 10, in seconda convocazione. Tra i punti all’ordine del giorno due variazioni di bilancio: la prima riguardante le spese di manutenzione straordinaria all’edificio Mae del cimitero dove si è verificato il cedimento di una parte di solaio posto a copertura dei loculi; la seconda impegna spese relative ai servizi connessi al randagismo. Ci sono poi un atto di indirizzo, primo firmatario Francesco Zappalà, che impegna la Giunta all’istituzione di un “Ufficio trasparenza”; ed un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Carlo Gradenigo, riguardante l’impatto sul territorio del D.L. 4 ottobre n.113 in materia di immigrazione e sicurezza.




Due casi di Epatite A all'istituto comprensivo di Cassibile, l'Asp: "Vaccinazioni per tutti"

Due casi di epatite A all’istituto comprensivo “Falcone – Borsellino” di Cassibile. L’hanno contratta altrettanti bambini (ma ci sarebbero altri due casi dubbi) che frequentano la scuola. La notizia è stata comunicata ai genitori dei bimbi ieri, riferita  da un medico dell’Asp  nel corso di una riunione con la dirigente scolastica, Agata Balsamo e due mamme. Tra i genitori è subito psicosi. Le famiglie chiedono la chiusura della scuola, di sapere come comportarsi con i propri figli, protestano per il ritardo con cui ritengono di essere stati informati e in molti starebbero decidendo di non portare i propri bambini a scuola per il timore che possano contrarre il virus. L’Asp rassicura. La dirigente del settore Epidemiologia, Lia Contrino spiega che i casi accertati riguardano due bambini della scuola primaria, di 9 e 7 anni. Frequenterebbero due classi differenti dell’istituto scolastico. Il più grande è già stato dimesso, il più piccolo è arrivato ieri in ospedale, dove è sottoposto alle cure del caso. “Non c’è nulla di preoccupante- assicura la dirigente Contrino- tutto è sotto controllo e peraltro circoscritto. Il virus rimane in incubazione anche fino a 50 giorni. Abbiamo ritenuto opportuno, fermo restando che non c’è da allarmarsi, disporre la vaccinazione degli alunni, dei docenti e delle famiglie. Non è invece necessaria la disinfestazione dei locali scolastici. Sono sufficienti le normali azioni di pulizia quotidiana da parte di tutti”. Per quanto riguarda i piccoli che hanno contratto l’infezione, sono in corso degli accertamenti sui cibi che hanno ingerito, sui luoghi che hanno frequentato e su tutto ciò che può produrre elementi utili a ricostruire il quadro. Tutto da protocollo. “E’ necessario parlarne bene con noi – tuonano i rappresentanti dei genitori- informare l’Ufficio Scolastico Provinciale ed il Ministero della Salute su quanto accaduto, onde evitare che si ripropongano, in futuro, casi analoghi. Devono spiegarci bene e nel dettaglio, immediatamente, come dobbiamo comportarci perchè abbiamo paura per i nostri figli e ci sembra che ci stiano tenendo fin troppo all’oscura-

 

 




La strana partita del governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa

Che partita sta giocando il governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa? Da una parte la Regione dichiara di volere fortissimamente la realizzazione dell’infrastruttura di cui si discute ormai da trent’anni, dall’altra quasi suggerisce azioni “perdi-tempo”.
E’ il caso di chiarire le posizioni. Negli incontri ufficiali con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il presidente Musumeci è stato perentorio: “entro il 30 novembre dovete comunicarmi l’area su cui costruire l’ospedale, perchè Siracusa deve dotarsi di un nuovo nosocomio”. E per non sbagliare, ai rappresentanti dell’Asp presenti al vertice ha chiesto un parere sull’area individuata dal Consiglio comunale aretuseo nel luglio 2017: “è ok”, il laconico sta bene ricevuto in risposta. Nonostante, sotto traccia, si parli di qualche perplessità mai pubblicamente manifestata, dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda Sanitaria Provinciale che dovrebbe occuparsi della progettazione dell’ospedale. Ricapitolando: Musumeci dà un termine perentorio oltre il quale vuole archiviare le discussioni sull’area su cui costruire l’ospedale per passare alla progettazione e sua realizzazione e, per questo, chiede anche il parere di Asp.
Ma quando ha ricevuto il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo, il governatore Musumeci ha cambiato atteggiamento. “Fatemi avere quanti più ordine del giorno possibili approvati dai Consigli comunali della provincia e riapriamo i termini per la scelta dell’area”, avrebbe più o meno detto. Un suggerimento che, però, striderebbe con il Musumeci che vuole che si faccia in fretta per l’ospedale di Siracusa. Il primo cittadino ibleo però smentisce categoricamente. “La proposta degli ordini del giorno è mia, il governatore si limiterebbe a prenderli in considerazione”, dice commentando una partita politica che adesso si infiamma. “Si facciano l’ospedale da 350 posti letto alla Pizzuta, se vogliono. Ma così devono spiegare perchè svendere 350 posti letto della sanità pubblica visto che l’Umberto I ne conta 700”.
Ieri, intanto, assemblea dei sindaci della provincia di Siracusa a Palazzo Vermexio. All’ordine del giorno, l’area su cui costruire il nuovo ospedale. Ai sindaci della zona montana con in più il sostegno di Melilli non piace la zona scelta, quella della Pizzuta. Penalizza chi, proprio dalla provincia, vorrebbe raggiungere la struttura sanitaria. Per questo chiedono di valutare un “ripensamento” e optare per un terreno nei pressi della grande viabilità, l’autostrada insomma. Se ne tornerà a discutere, in una nuova assemblea con la partecipazione – richiesta – di Asp e Regione.
Se si deve tener conto del Musumeci-pensiero 1, ovvero del perentorio termine del 30 novembre, non c’è più tempo per rimettere tutto in discussione. Se dovesse valere il Musumeci-pensiero 2, tutto è possibile. Sarebbe a questo punto interessante capire chi e se vuole davvero che si costruisca il nuovo ospedale di Siracusa. Per il momento continuano a vincere confusione, divisioni ed egoismi. Un mix perfetto per allontanare il risultato.

foto: a sinistra, il sindaco di Palazzolo con Musumeci; a destra un momento dell’incontro tra Musumeci, Razza e il sindaco di Siracusa




Siracusa. Viveva in strada contro tutto e tutti, adesso per Agnes inizia una nuova vita

Agnes non è più un “caso”. La migrante che per diverso tempo ha letteralmente vissuto tra una soglia e una panchina di corso Umberto ha vinto la diffidenza ed ha accettato l’aiuto dei servizi sociali di Siracusa. La linea del dialogo avviata ad agosto dall’assessore Alessandra Furnari con il supporto di assistenti sociali, mediatori culturali e forza dell’ordine ha portato al risultato sperato. Senza forzature, in assoluta volontà, Agnes ha deciso di trascorrere un periodo in comunità terapeutica per iniziare a tracciare un cammino diverso. Ci sono strappi e cicatrici di un passato difficile da analizzare e superare ed è il cammino di speranza verso un domani “normale” che parte adesso. Dopo svariati tso, litigate a muso duro e insulti lanciati a chi tentava di aiutarla. Non era un caso facile ed Agnes poco ha fatto per risultare “accettata” e “simpatica”. Divenne anche oggetto di un lancio di uova, segnale di latente insofferenza. Ma ha sempre rivendicato la libertà di vivere la sua scelta da clochard. Fino a pochi giorni addietro, quando è partito il suo nuovo percorso di vita.
Oggi Agnes è calma e felice, racconta chi sta prestandole assistenza. “Andrò presto a trovarla. Ringrazio tutte le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato a ridare speranza a chi si era ritrovata ai margini della nostra società. In particolare il mio grazie va al dottor Gaetano Sgarlata, direttore del Dipartimento di Salute Mentale”, commenta l’assessore Furnari.
Certo, non sono stati risolti tutti i problemi di disagio o indigenza siracusani. Le politiche sociali continuano infatti nella loro opera. In silenzio e senza pubblicità, continuano a prestare uguale attenzione ai siracusani in difficoltà.




Lele Scieri: torna in libertà l'ex caporale arrestato per concorso in omicidio

Revocati i domiciliari ad Alessandro Panella, ex caporale della Folgore arrestato ad agosto scorso con l’accusa di concorso in omicidio per la morte di Emanuele Scieri.
Il gip Giulio Cesare Cipolletta ha accolto l’istanza presentata dai difensori dell’indagato, Tiziana Mannocci e Marco Meoli. Per Panella applicata la meno afflittiva misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Non sussisterebbe il pericolo di fuga o di inquinamento probatorio perché l’ex militare, che ha doppia cittadinanza italiana e statunitense, “ha spontaneamente consegnato tutti i suoi documenti validi per l’espatrio”, hanno spiegato i suoi difensori. Inoltre, essendo passati molti anni dal fatto, non vi sarebbe la possibilità di inquinare l’attività degli inquirenti.




Siracusa. La casa degli anziani di cui era badante usata come deposito di droga

Utilizzava la casa degli anziani presso cui lavorava come badante come deposito di droga. E’ stato arrestato in flagranza di reato un 28enne, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo una accurata attività informativa, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione. Sono stati così rinvenuti all’interno della camera da letto dove dormiva il giovane, all’interno di un mobile del soggiorno e in un soppalco del garage ben 8,4 kg di hashish suddivisa in panetti del peso di 100 e 50 grammi ciascuno.
Lo stupefacente sequestrato, destinato con buona probabilità allo spaccio nella città di Siracusa, avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio fra i 35 e i 40 mila euro. Il 28enne è stato condotto in carcere a Cavadonna in attesa del rito direttissimo.




Siracusa. Il prestito dell'Antonello da Messina, interrogazione di Cafeo all'Ars

La richiesta di conoscere se il trasferimento eventuale dell’Antonello da Messina possa essere supportata dal parere positivo dell’Istituto Regionale di Restauro che, “conoscendo le condizioni di salute de L’Annunziazione, possa formulare un giudizio rispondente alle norme di salvaguardia  dell’importante opera, il cui spostamento è già stato negato in passato” e la richiesta di sapere su quali basi “è stata ritenuta adeguata la compensazione con le opere dell’artista Palladino , che saranno esposte alla Galleria Bellomo in luogo dell’Antonello Da Messina (Caino e Abele, Santa Caterina e San Girolamo). E’ il contenuto di un’interrogazione presentata all’Ars dai deputati regionali Giovanni Cafeo, Catanzaro, De Domenico e Sammartino. Non solo siracusani, quindi, ma anche in rappresentanza degli altri territorio siciliani deputati a dare in prestito opere di Antonello che custodiscono in vista della mostra in programma a Palermo, a palazzo Abatellis e su cui l’assessore regionale, Sebastiano Tusa, ha già espresso la propria ferma intenzione di non tornare indietro sulla scelta di proseguire con i prestiti. La vicenda non rappresenta, dunque, solo una battaglia siracusana, da parte di quanti, a partire dallo Storico dell’Arte, Paolo Giansiracusa, si dicono fortemente preoccupati per le ripercussioni che, sulle condizioni del dipinto, potrebbero avere le operazioni di trasferimento e, poi, di restituzione. Cafeo si dichiara pronto a fare tutto il possibile per andare a fondo alla vicenda, esprimendo l’auspicio di poter incontrare Tusa, come richiesto, prima che la mostra abbia effettivamente inizio.




Igm, Tekra e personale: è stallo. Lunedì tutti in Prefettura: "altri 8 giorni ad Igm"

Adesso c’è anche il crisma dell’ufficialità: Tekra non subentrerà lunedì ad Igm. Il lungo tavolo tecnico del pomeriggio si è concluso con un nulla di fatto. Quello che viene tecnicamente chiamato “passaggio di cantiere” si è arenato pare per la mancanza di alcuni dati relativi alle utenze già servite dalla differenziata sul nodo del passaggio del personale.
Con Igm che ha annunciato di non voler accettare proroghe e Tekra impossibilitata ad iniziare lunedì la gestione, chi si occuperà della raccolta e della pulizia di Siracusa? La palla passa alla Prefettura: lunedì alle 16.30 aziende e sindacati si ritroveranno attorno ad un tavolo. Il prefetto chiederà ad Igm di proseguire ancora per 8 giorni il servizio. Una sorta di precettazione soft. Sperando che saranno sufficienti per chiudere la fase di passaggio che rischia di lasciare scoperta la città sul delicato fronte dell’igiene.
In queste ore si sta decidendo il futuro del personale attualmente in forza ad Igm: 244 unità. I dipendenti dovrebbero migrare dal gestore uscente a Tekra, la società campana che dovrebbe rilevare la guida del servizio di igiene urbana.
Al momento, al di là di schermaglie tecniche e qualche dispetto tra aziende, la situazione è in stallo. Le posizioni restano distanti sul numero degli impiegati. Perchè Tekra ha proposto l’assunzione di tutti gli operai con riserva però sul numero degli impiegati/amministrativi. Per la società campana, Igm ne ha in forza troppi per il tipo di lavoro e servizio che dovrà essere svolto sul territorio. Motivo per cui ha proposto demansionamento per poterli utilizzare sul territorio. Negativa la risposta dei sindacati. “Proposta inaccettabile”, tagliano corto i rappresentati della sigla Filas. “Il contratto nazionale prevede il passaggio integrale di tutto il personale”, ricordano dal sindacato. Ma l’articolo 7 dello stesso contratto da la possibilità di intervenire poco dopo sul personale per adattarlo alle esigenze di servizio. Ed è probabilmente questo il punto che adesso fa più paura.