Chi terrà pulita Siracusa? Igm sbatte la porta: "Non siamo servi sciocchi"

Ancora uno scossone per il servizio di gestione dei rifiuti urbani a Siracusa. Igm sbatte la porta e si congeda, a poche ore dal primo dicembre, la data che dovrebbe segnare l’avvio della gestione Tekra del delicato settore. Ma la ditta campana, secondo diverse indiscrezioni, non sarebbe pronta a subentrare e potrebbe aver bisogno di ulteriori due settimane (almeno) prima di partire. Due settimane durante le quali sarebbe caos, con il rischio di ritrovarsi sommersi dai rifiuti.
Giulio Quercioli, numero uno di Igm, decide questa volta di rompere con il tradizionale aplomb e dichiara guerra. Vede la sua società sotto attacco e allora tira fuori gli artigli. “Noi veniamo trattati come servi sciocchi. Non siamo disponibili a tenere il moccolo al Comune o a Tekra. Cosa succederà non sta a me dirlo. Noi però siamo fuori. Avevamo mostrato disponibilità a collaborare ma adesso basta. Non accetteremo proroghe o altro. Abbiamo una dignità aziendale”, dice Quercioli dal suo ufficio di viale Ermocrate.
Nella intervista realizzata dalla nostra redazione, si parla anche dei risultati altalenanti in termini di pulizia della città e della differenziata. E ancora: carenze del capitolato redatto e futuro dei dipendenti oggi Igm.




Siracusa. Rifiuti e pulizia, il sindaco replica ad Igm: "applichiamo la legge"

Le polemiche accuse lanciate dal massimo rappresentante di Igm, Giulio Quercioli, non lasciano indifferente il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Che risponde a tono, per spiegare che Palazzo Vermexio non fa il tifo per una ditta o per l’altra ma solo per l’interesse della città.
“Ci saranno scossoni nel passaggio da Igm a Tekra, ma come in ogni fase di transizione”, le sue parole. E se il nuovo gestore non dovesse farsi trovare pronto alla data del primo dicembre, in ogni caso – rassicura il primo cittadino – non subirà interruzioni il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Poi Italia punzecchia Igm. “Chiedete ai siracusani se la città è pulita. A giugno poi doveva esserci la differenziata attiva in tutti i quartiere e ancora non è così. E queste non sono certo colpe imputabili al Comune. Noi applichiamo la legge. Igm ha partecipato a due gare perdendole e presentato ricorsi eppure si lamenta di un bando fatto male…”.
I nervi restano tesi. Ma se Tekra non riuscirà a risolvere in poco tempo i problemi relativi alla migrazione del personale (pare ci si sia bloccati anche su mancate comunicazioni circa le divise da lavoro, ndr) ed alla disponibilità di mezzi per la raccolta e pulizia, Comune di Siracusa ed Igm potrebbero ritrovarsi a breve seduti di nuovo allo stesso tavolo.




Siracusa. C'è uno scenario che vedrebbe di nuovo insieme Igm e Comune

Litigano. Non se le mandano a dire. Tra il Comune di Siracusa ed Igm volano gli stracci con accuse reciproche e porte sbattute alle ultime ore di un “matrimonio” durato 70 anni e 2 mesi. Ma siamo davvero sicuri che queste siano le battute finali?
C’è uno scenario, in realtà, che vedrebbe ancora insieme Igm e Comune di Siracusa. Per altri sei mesi almeno.
Se Tekra non riuscirà a far partire il servizio il primo dicembre, come da impegno assunto e comunicazioni ufficiali, Palazzo Vermexio potrebbe decidere in ultima analisi di dichiarare decaduta l’aggiudicazione e scorrere la graduatoria per affidare il servizio di igiene urbana alla seconda classificata. E al secondo posto di quella graduatoria sapete chi c’è? Proprio Igm. Insomma, dopo essersi presi – metaforicamente – a ceffoni, rischiano di ritrovarsi ancora insieme.




Siracusa. Rattoppo in corso Matteotti, è polemica. "Soluzione temporanea"

Rattoppo in corso Matteotti, esplode la polemica. L’elegante viale che conduce in piazza Archimede, nel cuore di Ortigia, risulta da qualche giorno “imbruttito” da un intervento di manutenzione d’emergenza su un quadrato di asfalto, che versava in condizioni particolarmente pericolose per i mezzi in transito. Grida allo scandalo il consigliere comunale Salvo Castagnino, inorridito dalla vicenda. Sui social, pioggia di commenti all’unisono, nella stessa direzione, con cui in tanti esprimono, con toni più o meno accesi, un evidente disappunto per la scelta operata dall’amministrazione comunale,contro cui viene puntato l’indice. “Questa è la nostra città-commenta il consigliere di Siracusa Protagonista sul suo profilo Facebook- e questo è il modo in cui viene amministrata dal sindaco. Corso Matteotti è stato rattoppato  in modo indescrivibile”. L’esponente di minoranza preannuncia un’interrogazione sul tema, per comprendere “le ragioni di un simile intervento”. Pronta la replica del sindaco, Francesco Italia . “Si tratta ovviamente di una soluzione temporanea -spiega il primo cittadino- che una ditta che lavora per il Comune ha realizzato per mettere in sicurezza tratti di strada pericolosi, anche in vista della processione di Santa Lucia (oltre che a vantaggio di chi utilizza mezzi a due ruote).Con l’approvazione del Bilancio-garantisce Italia-  potremo disporre delle somme necessarie a ripristinare le basole, che nel frattempo sono state conservate. Predisposta la perizia per l’intervento di ripristino delle basole”.

 

 




Nuovo prefetto per Siracusa: arriva Luigi Pizzi, Castaldo destinato a Pisa

Nuovo prefetto in arrivo per Siracusa. Si tratta di Luigi Pizzi. E’ stato nominato, insieme agli altri rappresentanti territoriali di Governo ieri, dal Consiglio dei Ministri. L’attuale prefetto, Giuseppe Castaldo,è stato destinato alla provincia di Pisa. A Siracusa arriverà, invece, Luigi Pizzi, 65 anni, originario di Ascoli Piceno. È stato nominato prefetto il 31 luglio 2009. Ha anche svolto diversi incarichi commissariali presso Comuni. A Gioia Tauro, è stato presidente della Commissione straordinaria del Comune,  il cui consiglio comunale era stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Nel 2014 è stato insignito del titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E’ stato prefetto di Matera, Pesaro, Urbino.




Siracusa. Fusti con rifiuti "sospetti" vicino alla Chindemi, discariche davanti alle scuole

Fusti di rifiuti, probabilmente addirittura speciali, abbandonati a ridosso dell’istituto Chindemi di via Basilicata, accanto a cumuli di rifiuti di vario genere, ingombranti e non. Uno spettacolo che, oltre ad essere poco decoroso, ha preoccupato per prima la dirigenza della scuola che, attraverso il referente, Marco Vero, ha segnalato il rinvenimento al Comune. Il materiale, nonostante siano trascorsi 10 giorni, non è ancora stato rimosso, con disappunto evidente da parte dei genitori dei bambini che frequentano l’istituto. Si tratta di bimbi anche piccoli, della scuola dell’Infanzia, oltre che della primaria. La sollecitazione che parte dalla scuola, indirizzata all’assessorato all’Ambiente è evidente e determinata.

Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, tuttavia, non risparmia anche le aree a ridosso di altri istituti scolastici della scuola. Nei pressi della Montessori di via Mazzanti, ad esempio, lo scenario è quantomeno imbarazzante. Anche in questo caso, proprio di fronte all’ingresso della scuola, immondizia di ogni genere fa bella mostra di sè (e ovviamente si fa per dire).




Patata novella di Siracusa, richiesto il marchio Dop

La patata novella di Siracusa riceverà a breve il riconoscimento del marcio Dop. I produttori hanno presentato all’Unione Europea le caratteristiche di pregio e distintività che rendono inimitabile il tubero siracusano. A maggio, durante una riunione organizzata dall’Ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa, si è dato inizio al percorso di qualificazione e valorizzazione della patata di Siracusa.
Si è costituito un gruppo di lavoro, con i docenti dell’Università di Catania, il Cnr, il Servizio Fitosanitario Regionale ed esperti del settore che ha provveduto a redigere i documenti necessari per la richiesta della
denominazione di origine.
Sabato 1° dicembre alle 10.00 presso l’Hotel Parco delle Fontane a Siracusa sarà ufficializzata la richiesta di registrazione del marchio a denominazione di origine protetta “patata novella di Siracusa Dop”. Realizzato anche un apposito logo dal Liceo Artistico di Siracusa “Antonello Gagini”.




Siracusa. Presentato il calendario dei Carabinieri 2019, spazio anche ai siti Unesco

Presentata la nuova edizione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2019 dell’Arma dei Carabinieri.
Questa mattina, presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, il colonnello Giovanni Tamborrino ha mostrato le tavole e le caratteristiche di un “must” che sfiora ogni anno il milione e mezzo di copie.
Un prodotto editoriale apprezzato e ambito. Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora tanti temi sono stati trattati, vicini all’Arma ma anche ai cittadini.
Questa edizione è stata pensata per la ricorrenza dei 40 anni dell’inserimento del primo sito italiano nel Patrimonio mondiale dell’Umanità e, parallelamente dei 50 anni dalla nascita dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Le pagine del calendario presentano una carrellata dei siti italiani tutelati dall’Unesco. In parallelo è riportato in breve il percorso evolutivo dei Carabinieri negli ultimi decenni, a partire dal Comando Tutela Patrimonio Culturale avviato nel 1969, che di recente ha fornito i primi “caschi blu della cultura” all’Unesco. Accompagnano le immagini dei luoghi simbolo della Nazione le altre articolazioni dell’Arma, attraverso la rappresentazione di uniformi e volti.
L’Agenda Storica 2019 è incentrata sul tema “I Carabinieri nella letteratura”, con uno specifico inserto curato dal Prof. Pietro Sisto. Viene proposta una carrellata di romanzi dedicati ai Carabinieri nel corso dei due secoli della loro storia.
Tra le opere dell’Ottocento si trovano il carme “La rassegna di Novara” di Costantino Nigra, con il verso “usi obbedir tacendo e tacendo morir”, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi e il libro Cuore di Edmondo De Amicis.
Fra i classici del Novecento si ricordano I Racconti del Maresciallo di Mario Soldati e Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia.
Si arriva infine ai nostri giorni, con i romanzi di Andrea Camilleri e Gianrico Carofiglio, di Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, dell’ospite Piero Colaprico e di altri ancora.




Zona Industriale, l'allarme di Legambiente: "problema enorme se si ferma Ias"

Il depuratore consortile finisce sul banco degli imputati. La dura relazione tecnica redatta dal Comune di Priolo in collaborazione con Arpa e Libero Consorzio ha messo nero su bianco tutte le criticità dell’importante impianto della zona industriale. Tra autorizzazioni mancanti e condizioni strutturali da manutenzione straordinaria urgente, emerge la volontà di trattare il depuratore come un vero impianto industriale, con tanto di richiesta di Aia e Bat per contenere le emissioni.
A seguire con grande interesse l’intera vicenda è Legambiente. Dall’associazione ambientalista, Enzo Parisi fa innanzitutto notare il grave silenzio della Regione che dell’impianto è socio di maggioranza. “Emerge con chiarezza la necessità di adeguare i processi tecnici e le strutture. Da Palermo devono affrontare subito la questione, devono trovare i soldi per gestire e ammodernare il depuratore consortile. Se va in tilt o si ferma – avverte Parisi – si ferma la zona industriale. E il problema diventa enorme”.
L’impianto venne costruito con fondi della Cassa del Mezzogiorno, nel corso dei primi anni 80, sull’onda della coraggiosa attività del pretore Condorelli. La maggioranza della proprietà è regionale poi altri soci pubblici sono i Comuni di Siracusa, Priolo e Melilli a cui si uniscono i soci privati (le industrie). “Legambiente denuncia da anni l’assenza di investimenti e manutenzione, mentre i cda che si sono succeduti non hanno mai forse capito cosa stava accadendo. Oggi l’imperativo è tagliare le spese politiche e far funzionare l’impianto. Il depuratore è vitale”.
Le industrie stanno intanto pensando alla costruzione di un proprio depuratore privato, “ma sarebbe grave perdere questo importante strumento che segnò un primo punto per la battaglia ambientalista nel nostro territorio. Prima i reflui venivano direttamente sversati in mare ad Augusta”, ammonisce e ricorda l’esponente di Legambiente.
Da ambientalista impegnato quale è, Parisi confida un suo grande rammarico. “In tutti questi decenni non siamo riusciti a costruire alternative all’industria. Non abbiamo costruito nulla per sostituire queste produzioni ad alto impatto ambientale. Per quanto oggi sia stato ridotto quell’aspetto, rimangono le conseguenze su ambiente e persone”. Poi l’appello, “facciamo manutenzioni, facciamo funzionare l’Ias”.




Eligia Ardita, attesa per la sentenza: la difesa di Leonardi chiede i domiciliari

Ultima udienza nel processo di primo grado a carico di Christian Leonardi, accusato di aver ucciso il 19 gennaio 2015 la moglie Eligia Ardita, all’ottavo mese di gravidanza. A prendere la parola è stato il collegio difensivo dell’imputato, assente in aula. Per lui il pm Scavone aveva chiesto la condanna all’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato.
Ma per gli avvocati Vera Benini e Felicia Mancini, il loro assistito andrebbe assolto perchè innocente. Chiesti anche i domiciliari in un luogo segreto se dovesse essere riscontrato dalla Corte il venir meno delle esigenze cautelari. “Non c’è la prova certa che sia stato lui ad uccidere la moglie”, la tesi difensiva che punta su incongruenze tra diverse testimonianze e le convulse fasi dei soccorsi, scattati dopo la richiesta di aiuto al 118 dello stesso Leonardi.
Nel corso dell’arringa difensiva, i familiari di Eligia Ardita hanno abbandonato l’aula mentre veniva contestata anche la stessa definizione di femminicidio per il caso in esame.
Dalla pubblica accusa e dai legali della famiglia Ardita rigettate le richieste della difesa di Leonardi. Sale la tensione in vista della sentenza di primo grado, prevista per il 5 dicembre.