Siracusa. La Marcia per i Diritti dei Bambini manda in tilt la città

La Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia manda il traffico in tilt. La marcia per i diritti dei bambini, a cui aderiscono gli istituti comprensivi del capoluogo, con le quarte e le quinte classi, ha letteralmente bloccato la circolazione veicolare, con l’apice nella zona a ridosso di viale Teracati e lungo tutto il percorso stabilito, che si concluderà in piazza Santa Lucia. Appuntamento alle 8,30 davanti al Campo Scuola Pippo Di Natale. A quell’ora, nessun vigile urbano a regolare il traffico. La situazione è peggiorata nei minuti successivi, quando il corteo ha iniziato a snodarsi: i bambini, gli insegnanti, i genitori che hanno deciso di partecipare all’iniziativa. Eppure non si trattava di certo di un’iniziativa estemporanea. Al contrario, da giorni, se non da settimane, si lavorava all’organizzazione della giornata dedicata ai diritti dell’Infanzia, tanto che diverse associazioni hanno predisposto le loro postazioni in piazza Santa Lucia per spiegare, ciascuno da un punto di vista diversi, il senso dei diritti dei bambini. Situazione limite, in viale Teracati, all’incrocio tra viale Teocrito, da una parte e via Augusto dall’altra. Semafori in funzione (peraltro con il mai risolto problema dell’organizzazione sbagliata di quelli pedonali), auto che si accalcavano davanti al Campo Scuola,che le famiglie raggiungevano per  accompagnare i propri figli. Polizia municipale: non pervenuta e la cattiva educazione al volante tipica degli automobilisti siracusani, specialmente nelle ore di punta. E mentre la marcia era in svolgimento, traffico ulteriormente a rilento, bloccato perfino nella zona alta della città, in viale Scala Greca, scenario di piccoli incidenti stradali. In via Costanza Bruno, coda “immobile”, tanto da spingere i conducenti dei mezzi in transito a spegnere il motore vista la lunga attesa. Non sarebbe stato di certo strano aspettarsi che la circolazione potesse essere regolata diversamente questa mattina, in modo da renderla più fluida. Se questo è avvenuto, è comunque stata un’organizzazione errata, un vero e proprio fallimento. L’iniziativa va certamente premiata, invece, valorizzata. Sarebbe stato opportuno, garantendo anche il diritto ad un corteo sereno, per chi marcia e per chi, invece, si muove in città per svolgere le proprie attività quotidiane.




Siracusa. Consiglio comunale "snobbato" da assessori e dirigenti

Torna in aula oggi alle 18 il Consiglio comunale di Siracusa, in seconda convocazione. Nervi tesi per l’assenza di assessori e dirigenti che ha reso, ieri, complicati i lavori per la mancanza di interlocutori. Il vuoto è stato poi riempito dal vice sindaco e assessore alla Mobilità, Giovanni Randazzo, che si è scusato per il suo ritardo e per le assenze.
A sollevare la questione Salvo Castagnino quando è stato chiamato a relazione sul primo argomento: la nomina del capo di gabinetto del sindaco. Il consigliere ha prima espresso perplessità sulla scelta di una professionalità esterna all’Ente, ma poi ha chiesto di calendarizzare il punto in una prossima seduta proprio per la mancanza di rappresentanti dell’amministrazione. L’assenza è stata stigmatizzata in maniera decisa da Cetty Vinci, Zappalà e da Paolo Reale che, dopo essersi chiesto se fosse legittima la scelta di un capo di gabinetto esterno operando con un bilancio in dodicesimi e viste la difficoltà finanziarie del Comune, ha proposto di abbandonare l’aula in segno di protesta rinunciando tutti al gettone di presenza. Favorevoli si sono detti Roberto Trigilio e Mauro Basile, mentre Michele Mangiafico ha suggerito di limitarsi a trattare solo gli atti di indirizzo che non richiedevano la presenza dell’amministrazione; Mangiafico e Ferdinando Messina hanno chiesto alla presidente dell’assemblea, Moena Scala, di essere più incisiva nel chiedere la presenza di assessori e dirigenti ai lavori dell’aula.




Siracusa. L'idea: dimezzare il traffico cittadino con una galleria sotterranea

Una idea “rivoluzionaria” per la stantia mobilità siracusana. La propone il consigliere comunale Carlo Gradenigo in un momento in cui sembra si sia smarrito il coraggio di sperimentare. “Mancano le risorse economiche, la soluzione migliore resta allora quella di ottimizzare strutture e mezzi a disposizione”, è il punto di partenza del piano di Gradenigo: “la linea metro1 Corso Gelone-Targia, ovvero un percorso già esistente che si sviluppa attraverso una lunga galleria sotterranea che taglia tutta la città da sud a nord. Un asse importantissimo dotato di doppio binario elettrificato e servito da numerosi treni che compiono questa tratta da Siracusa ad Augusta E’ una infrastruttura poco utilizzata e che potrebbe risolvere, in parte, l’annoso problema delle interminabili code di auto a Targia”, il piano del consigliere attivo sul fronte mobilità.
“Sviluppare un grande parcheggio scambiatore in corrispondenza della stazione Targia, come previsto dal piano urbano della mobilità sostenibile, mediante l’utilizzo dei fondi strutturali e mettere in piedi di comune accordo con gli stabilimenti industriali un servizio di bus navetta da Targia/Priolo agli impianti potrebbe rappresentare una soluzione intermodale capace di collegare in pochi minuti il centro città ad uno dei principali luoghi di lavoro di migliaia di siracusani. Ripensare il trasporto treno/bus in sostituzione dell’auto privata vuol dire decongestionare le vie cittadine, risparmiare tempo, ottimizzare i costi, ridurre lo stress e soprattutto rispettare l’ambiente”. 




Siracusa. Un laboratorio per la produzione di armi clandestine in casa

In casa aveva messo su un attivo laboratorio di produzione e vendita di armi clandestine. Nella sua villetta di Fontane Bianche i carabinieri hanno trovato una pistola “new police”, calibro 8 mm. e priva di matricola, originariamente a salve, trasformata in arma comune da sparo a seguito sostituzione canna, con caricatore contenente 2 cartucce calibro 7,65; una pistola “bruni” new 380, calibro 380 e priva di matricola, originariamente a salve, in via di trasformazione mediante sostituzione canna; 60 cartucce per pistola di vario calibro; 75 cartucce a salve; un involucro in plastica contenente polvere da sparo; 1200 ogive di varia tipologia e calibro, 205 bossoli di vario calibro, privi di ogiva e capsule di innesco; 79 capsule di innesco cariche, per cartucce di diverso calibro; una canna per pistola calibro 8; due cilindri in metallo verosimilmente parti di un silenziatore per pistola calibro 9 in via di realizzazione; 2 tamburi per rivoltelle calibro 38; vari componenti ed accessori per armi (molle, aste, percussori, cani, scovolini, lubrificanti, fondine per porto occulto) e 2 trapani a colonna ad alta precisione.

Il 40enne Antonello Fiaccola è stato posto allora in stato di fermo dopo una breve latitanza. Si è presentato al comando di viale Tica accompagnato dal suo avvocato. Si trova in carcere a Cavadonna, dopo la convalida del fermo. Per gli investigatori, si sarebbe specializzato nella realizzazione di armi comuni da sparo clandestine, prodotte modificando la canna ed i congegni di sparo di pistole scacciacani di libera vendita.
Le indagini dei carabinieri, ancora in corso, punteranno ora a ricostruire la rete di acquirenti delle armi clandestine perfettamente funzionanti ed i fiancheggiatori che in qualsiasi modo abbiano concorso nella loro produzione e traffico.




Siracusa. Il prestito dell'Annunciazione si farà: "resistenze da retroguardia"

L’Annunciazione di Antonello da Messina andrà a Palermo per la mostra dedicata al maestro del 1400. Nonostante la annunciate barricate e le resistenze di Siracusa, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, è chiaro. “Sono veramente imbarazzato, perchè questo tipo di atteggiamento non fa onore ai siciliani. Le mostre si fanno in tutto il mondo e sono eventi ormai codificati che danno un valore enorme alla cultura ed a chi presta e riceve”, l’incipit di Tusa. “E’ una battaglia di retroguardia questa scoppiata a Siracusa. Questo atteggiamento mi imbarazza. Persino la National Gallery farà uscire il San Girolamo di Antonello…”, spiega intervenendo al telefono in diretta su Fm Italia.
Quanto alle condizioni del dipinto e la sua inamovibilità, l’assessore regionale chiarisce. “Intanto il quadro non va via per sempre. E poi oggi ci sono tecnologie di trasporto eccezionali”. Per farla breve, “rischi e pericoli non ce ne sono. Chi conduce questa battaglia ha poca memoria. Il quadro è già uscito due volte e per eventi di bassissimo profilo. Spostarlo a San Cataldo, ad esempio, non è stato un evento di grande spessore. Inserirlo in una mostra a Palermo, capitale della cultura, insieme a opere che arrivano dagli Uffizi e dalla National Gallery è una operazione culturale unica”, argomenta Tusa. Il Bellomo, che custodisce l’opera, riceverà in cambio per compensazione tre quadri di Filippo Palladini: Caino e Abele, Santa Caterina e San Girolamo. “E questo permetterà al Bellomo di offrire una novità che, se ben organizzata e comunicata, porterà nuovi benefici anche al museo”, suggerisce il massimo responsabile regionale dei Beni Culturali. Resta, però, ancora un mistero la data di apertura della mostra palermitana, annunciata per il 26 ottobre ma poi rimandata. “Mi auguro la mostra si faccia al più presto, domani incontrerò gli organizzatori per dirimere ultime difficoltà”.




Mafia e scommesse: "Gaming Off-Line", ancora arresti e sequestri

Dopo RevolutionBet, la Direzione Distrettuale Antimafia assesta un altro colpo alla galassia illegale e criminale delle scommesse on line che anche questa volta tocca in pieno Siracusa. L’operazione è stata ribattezzata “Gaming Off Line” ed ha permesso di sgominare un’intera banda collegata al sodalizio criminale Cappello – Bonaccorsi di Cosa Nostra.
Sono 29 le persone arrestate, che si aggiungono alle 7 dello scorso 12 novembre. Lunga la lista di accuse: associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, accesso abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio, intestazione fittizia di beni.

Ecco l’elenco degli arrestati:

Giovanni Orazio Castiglia, 34 anni, già detenuto, custodia cautelare in carcere
Santo D’Agata, 45 anni, arresti domiciliari
Andrea Di Bella, 27 anni, arresti domiciliari
Francesco Nania, 42 anni, arresti domiciliari
Antonino Russo, 38 anni, arresti domiciliari
Salvatore Truglio, 35 anni, arresti domiciliari
Salvatore Bosco, 33 anni, pregiudicato già detenuto, custodia cautelare in carcere
Salvatore Massimiliano Salvo “Massimo ‘u carruzzeri”, 36 anni, detenuto in regime 41 bis, custodia cautelare in carcere
Santo Blanco, 54 anni, arresti domiciliari
Francesco Bucceri, 40 anni, arresti domiciliari
Domenico Caniglia, 47 anni, arresti domiciliari
Orazio Castiglia, 55 anni, arresti domiciliari
Angelo Cavaleri, 74 anni, arresti domiciliari
Ivano Cavaleri, 41 anni, arresti domiciliari
Christian Conte, 25 anni, arresti domiciliari
William Crali, 29 anni, arresti domiciliari
Federico Di Cio, 41 anni, arresti domiciliari
Tiziano Di Mauro, 38 anni, arresti domiciliari
Giuseppe Greco, 58 anni, arresti domiciliari
Lorenzo Greco, 29 anni, arresti domiciliari
Antonino Guasta, 45 anni, arresti domiciliari
Massimo Iannelli, 53 anni, arresti domiciliari
Alessandro Rosario Lizzoli, 46 anni, arresti domiciliari
Giovanni Minutola, 32 anni, arresti domiciliari
Cristian Nania, 29 anni, arresti domiciliari
Andrea Sterzi, 43 anni, arresti domiciliari
Giorgio Tela, 39 anni, arresti domiciliari

Le indagini – una lunghissima serie – sono scattate ad aprile 2016 e sono andate avanti fino a marzo 2017. Il leader del clan, Salvatore Massimiliano Salvo, aveva mostrato un forte interesse verso il mondo del gaming online, ritenuto vantaggioso sistema per ripulire denaro sporco.
Il punto di partenza è l’acquisizione nelle province di Ragusa e Siracusa di centri scommesse sotto il nome di PlanetWin365 , con la commercializzazione di software da installare nelle sale di terzi esercitando l’abuso di scommesse sotto il dominio .com (illegale nel territorio italiano). Questi esercizi commerciali erano sotto il controllo dell’imprenditore siracusano Fabio Lanzafame che avrebbe dovuto tenere occulto il sistema grazie alle sue conoscenze tecniche. Lanzafame, da gennaio di quest’anno, ha deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria. Da precisare che si tratta della vecchia proprietà del brand “planetwin365”, ovvero quella che ha operato fino al 2017, e non della nuova, risultata completamente esterna ai fatti.
Sul versante catanese, gli interessi venivano curati da Giovanni Orazio Castiglia, accusato di concorso esterno, mentre a Siracusa tutto era sotto la “tutela” degli imprenditori Salvatore Bosco e Antonino Iacono. Le associazioni a delinquere, comunque, erano distinte e separate. Attive anche sul fronte del riciclaggio e dell’intestazione fittizia di beni attraverso società operanti all’estero, in Albania, Romania, Malta e Inghilterra.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha convalidato il sequestro in via d’urgenza di 20 agenzie di scommesse/internet point nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. Il volume di affari è stato stimato intorno a un milione di euro mensili, mentre per gli incassi si stima il doppio.
Il gip del Tribunale di Siracusa, nelle ore scorse, aveva intanto convalidato il fermo dei quattro siracusani coinvolti nella precedente operazione, RevolutionBet. Si tratta del pachinese Nino Iacono, Giovanni Conte, Salvatore Baretta e Gaetano Liottasio. Davanti al giudice, solo Liottasio ha fatto scena muta. Gli altri hanno provato a chiarire la loro posizione, proclamandosi estranei alle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al gioco illecito on line, al riciclaggio e all’autoriciclaggio con l’aggravante della mafia per avere agevolato il clan mafioso Cappello e la cosca mafiosa Santapola-Ercolano.




Gaming Off-Line: la nuova proprietà Planetwin365 è estranea alle indagini

Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte della nuova proprietà di Planetwin365:

A margine degli eventi inerenti l’operazione “Gaming Off line”, in corso di svolgimento dallo scorso 17 novembre ad opera della squadra mobile di Catania e del servizio centrale operativo della polizia di Roma, la nuova proprietà di planetwin365 rinnova il proprio sostegno alle forze dell’ordine nella lotta alle attività di organizzazioni criminali che danneggiano il mercato italiano del gioco legale. Dopo gli episodi che hanno portato allo smantellamento di una fitta rete illecita attiva in particolar modo sul territorio siciliano, la società precisa nuovamente che il provvedimento giudiziario e le indagini delle Autorità fanno esclusivo riferimento a persone associate a SKS365 in passato.
Come specificato già lo scorso 14 novembre nel comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, infatti: “Va precisato, con riferimento alla SKS365 che le investigazioni hanno riguardato esclusivamente la proprietà/management che ha gestito la società fino al 2017, ovvero prima della sua cessione ai nuovi proprietari, nei cui confronti non sono emersi elementi di responsabilità”.
Come ufficialmente riportato negli atti presentati dagli inquirenti in sede Dipartimento Nazionale Antimafia, la nuova società SKS365 è da ritenersi dunque estranea a quanto accaduto ed emerso dalle indagini.




Siracusa. Mezzi pesanti all'opera, iniziano i lavori per la caserma dei Vigili del Fuoco

Sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Settimane dopo la consegna, finalmente prime operazioni nel cantiere della Pizzuta sin qui rallentato dal maltempo che aveva trasformato l’area attorno allo scheletro della caserma in un pantano.
Mezzi all’opera per terminare questo primo lotto nei 670 giorni previsti da contratto. Nel frattempo, la Protezione Civile Regionale deve occuparsi delle procedure burocratiche che devono portare all’avvio dei lavori per il secondo lotto: le somme sarebbero già disponibili.
“La presenza dei mezzi all’interno dell’area del cantiere vale come smentita di quei seminatori di menzogne che quasi gufavano affinchè i lavori non partissero mai”, commenta Enzo Vinciullo che della vicenda si occupa sin dai tempi del suo mandato regionale.




Siracusa. Partono i lavori in corso Umberto, completati per dicembre

Sono iniziati questa mattina i lavori per ripristinare il manto stradale di corso Umberto, all’altezza dei Villini. L’ampia sezione centrale del vialone da agosto era stata interdetta al transito con una recinzione arancione, dirottando sulle due corsie laterali tutto il traffico.
Tecnici ed operai a lavoro da questa mattina. Il problema, purtroppo, è noto e riguarda un sottofondo stradale non perfetto con continui problemi per la tenuta delle basole che lo pavimentano con creazione di avvallamenti ed altri problemi che avevano determinato l’interdizione di quel tratto.
I lavori entreranno nel vivo domani e costeranno 25.000 euro. Cambia la viabilità nella zona, con l’obbligo di girare per via del foro siracusano. Entro l’Immacolata le operazioni saranno completate, consentendo il regolare passaggio della processione di Santa Lucia (all’Ottava, ndr). Il consigliere comunale Franco Zappalà sceglie l’ironia alla luce di questa “coincidenza” ed ha annunciato provocatoriamente di voler chiedere all’arcivescovo di cambiare l’itinerario della processione, in modo da toccare tutte quelle strade ridotte ormai a colabrodo e parimenti necessarie di interventi.




Siracusa. Sindacati nella bufera dopo le indagini, l'assist di Confindustria

“Il comportamento dei singoli non può portare a generalizzare, coinvolgendo nella loro interezza le organizzazioni sindacali che da 70 anni sono attori fondamentali della storia industriale di Siracusa con cui abbiamo, nella diversità e nel rispetto dei ruoli, affrontato e risolto tantissime vertenze, anche complesse, per salvaguardare imprese e posti di lavoro”. Chiara la posizione espressa da Confindustria Siracusa dopo l’arresto dei segretari di Fim Cisl, Roberto Getulio e Uilm, Marco Faranda e l’iscrizione nel registro degli indagati del segretario della Fiom Cgil, Antonino Recano. “A prescindere dall’esito della vicenda- è la posizione espressa da Confindustria Siracusa- continueremo a tenere costruttive relazioni industriali con i sindacati, attraverso un proficuo dialogo che in più occasioni e di recente con il “Patto per la fabbrica” ha consentito e consentirà di salvaguardare la competitività delle nostre imprese e l’occupazione in un periodo, come quello attuale,  di profondi cambiamenti sociali”. L’associazione degli industriali esprime “apprezzamento per il comportamento del rappresentante del consorzio Synergo e per l’azione investigativa delle forze di polizia nella conduzione dell’indagine.Siamo fiduciosi-la conclusione-  che la magistratura saprà rapidamente fare piena luce sulla vicenda e accertare le responsabilità degli interessati”.