Siracusa. Escrementi di topo tra i preziosi reperti, scandalo al museo Paolo Orsi

Povero Museo Regionale Paolo Orsi. Di “regionale” è rimasta solo l’incuria e il disinteresse. L’importante sito museale siracusano pare essere finito nel dimenticatoio dei Beni Culturali. E mentre si discute di grande parco archeologico di Siracusa, del turismo come settore economico predominante ecco che all’interno del museo si passeggia tra clamorose macchie di umidità sulla moquette del pavimento, escrementi di topi anche all’interno delle bacheche accanto ai preziosi reperti in mostra e addirittura cartacce dentro vasi in terracotta esposti in teca. Per non tacere delle lampade rotte nelle sale e vari loro resti sul pavimento.
Sono ormai settimane, se non mesi, che si ripetono episodi simili e segnalazioni al limite del masochismo di una presunta città turistica. Abbastanza per gridare allo scandalo. Anche se il vero scandalo è l’assenza di risorse messe a disposizione anche solo pulire, dopo i recenti tagli al personale. Verrebbe da suggerire all’attuale direzione una clamorosa iniziativa di protesta: chiudere il museo per protesta verso le condizioni in cui Palermo e la sua miopia costringono una istituzione culturale che meriterebbe ben altro livello.




Siracusa in tv: Il Borgo dei Borghi (Rai Tre) tra i vicoli di Ortigia e Noto

C’è gloria tv anche per Siracusa e Noto nella trasmissione di Rai Tre “Il Borgo dei Borghi”. Dopo il debutto nella competizione di Ferla, in lizza tra i 60 borghi italiani coinvolti nella sfida televisiva (si vota anche online fino al 22 novembre), sabato sera tocca al capoluogo ed alla cittadina barocca far bella mostra di sè sulla terza rete.
Camila Raznovich, che conduce la trasmissione, e lo storico dell’arte Philippe Daverio condurranno gli spettatori alla scoperta dei borghi in gara durante un percorso eccezionale fra le stradine e i monumenti di Ortigia e tra le acque del Porto Grande, con mezzi di trasporto storici e caratteristici locali. Lo stesso anche a Noto, presentata oltre le tradizionali immagini e storie da copertina.
Alla realizzazione delle riprese ha collaborato la Film Commission del Comune di Siracusa, affiancando i protagonisti, la troupe e la Produzione “Elephant Italia” per l’intera organizzazione sul territorio e per una migliore valorizzazione e promozione, nonché visibilità del Patrimonio inserito nella impostazione prevista dal citato programma televisivo.
L’assessore alla Cultura, Fabio Granata, ha ribadito “come Siracusa sia stata messa ancora una volta in vetrina grazie al suo patrimonio storico-artistico di eccellenza che non è sfuggito alla nuova interpretazione che la Rai ha voluto dare a quest’edizione straordinaria de Il Borgo dei Borghi. Non è un caso – ha aggiunto – che Siracusa continui ad avere richieste di collaborazione da svariate Produzioni televisive che scelgono la nostra città quale location di particolare rilevanza per i programmi, dove proprio Siracusa riempie spesso la durata di una intera puntata e le Produzioni che si occupano di spot pubblicitari per noti brand, la scelgono per il lancio sul mercato dei loro progetti”.
E tra gli spot in lavorazione con Siracusa come set c’è la versione dedicata al mercato americano della nuova campagna Martini. Non solo, la Song Design Factory (etichetta musicale tedesca) sta lanciando un brano interamente dedicato a Siracusa e ad un amore che nasce tra gli incantevoli scorci di Ortigia, che presto sarà divulgato sui canali web.




Archimede a Siracusa, viaggio immersivo nella città antica: mostra alla Galleria Montevergini

(cs) La nuova mostra dedicata a Archimede offre ai visitatori l’occasione, unica, di conoscere da vicino una delle più geniali figure dell’intera storia dell’umanità e, grazie alle più avanzate applicazioni multimediali, di immergersi nella Siracusa del terzo secolo avanti Cristo; in questa città, una delle più importanti del Mediterraneo, il grande scienziato ha vissuto e concepito le straordinarie invenzioni che lo hanno reso celebre già nell’antichità; a Siracusa, infine, è stato ucciso da un soldato romano appena entrato in città da conquistatore.
La mostra si apre nella ex Chiesa – e oggi Galleria – di Montevergini, in un ampio ambiente attrezzato con 16 video proiettori per una visione multimediale a 360 gradi, che conduce il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo, per “immergersi” all’interno della città in cui Archimede visse. Una ricostruzione spettacolare e filologicamente accurata mostra alcuni degli edifici simbolo (dal Castello Eurialo al Teatro Greco e al tempio di Atena) che fecero di Siracusa uno dei più importanti centri del Mediterraneo anche dal punto di vista artistico e culturale. Una serie di animazioni progettate da Lorenzo Lopane e realizzate con gli allievi dell’INDA rende viva la presenza degli antichi siracusani e, tra loro, del grande scienziato. Emerge in tal modo l’importanza della città e quindi del contesto, troppo spesso trascurato, in cui si è formata la personalità di Archimede. Basata sulle fonti storiche e archeologiche, una suggestiva narrazione disponibile in 4 lingue e affidata in italiano alla voce di Massimo Popolizio, consente di seguire gli eventi che portarono, sul finire della seconda guerra punica, allo scontro con Roma. Le straordinarie macchine ideate da Archimede, utili in tempo di pace come in guerra, diventano protagoniste di questo racconto, che si conclude con la tragica vicenda dell’uccisione del grande siracusano. La proiezione immersiva non è che l’inizio di un articolato percorso di approfondimento, nel quale i visitatori possono interagire con oltre venti modelli funzionanti di macchine che la tradizione attribuisce a Archimede: dalla vite idraulica alla vite senza fine, dagli specchi ustori ai dispositivi per sollevare ingenti carichi. Il fascino che l’immagine del Siracusano ha sempre esercitato non è dovuto solo alle macchine che la tradizione gli attribuisce, ma anche agli importantissimi risultati raggiunti dalle sue ricerche e dei quali restano tracce nei suoi scritti, particolarmente complessi. Per rendere accessibile al grande pubblico questa parte dell’opera di Archimede, una serie di modelli funzionanti e dispositivi illustra gli aspetti salienti delle ricerche compiute dal Siracusano e gli straordinari obiettivi raggiunti anche sul piano delle applicazioni pratiche. Ciascun exhibit è accompagnato da video didattici, di approfondimento e interattivi.
L’immagine di Archimede attraversa intatta 23 secoli di storia. Il suo inesauribile desiderio di conoscenza e la profondità degli studi ne hanno fatto l’antesignano dell’inventore per eccellenza, capace di realizzare dispositivi meccanici destinati a entrare nell’immaginario collettivo di tutte le generazioni: al punto che ancora oggi il suo nome è sinonimo di invenzione e innovazione nel campo della produzione industriale e del design. Ammirato dagli uomini di cultura di ogni epoca, ad Archimede vengono attribuiti, sin dall’antichità e per tutto il Medioevo latino e arabo, gli appellativi di inventore, astronomo, matematico ed esperto costruttore di dispositivi meccanici.
La nuova mostra su Archimede propone un itinerario nel quale il visitatore è accompagnato alla scoperta della cultura tecnico scientifica del Mediterraneo antico e di cui Siracusa fu splendida protagonista.La mostra, ideata dal Museo Galileo e curata da Giovanni Di Pasquale con la consulenza scientifica di Giuseppe Voza e Cettina Pipitone Voza, è promossa dal Comune di Siracusa e prodotta da Civita Mostre con Opera Laboratori Fiorentini e la collaborazione di UnitàC1 e dell’Istituto Nazionale Dramma Antico di Siracusa.




Siracusa. Multe, 2 milioni nelle casse del Comune: ecco come si spendono

Ammontano a circa 2 milioni 244 mila euro i proventi da sanzioni per violazioni al Codice della Strada che entrano in un anno nelle casse comunali. Questa, quantomeno, è la previsione per l’anno 2018 (che in realtà è un dato che emerge quando l’anno è già quasi terminato). La giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi il nuovo piano di ripartizione delle quote, modificato rispetto ad una precedente ipotesi. Al miglioramento della circolazione veicolare, palazzo Vermexio decide di destinare 106 mila euro, con altri 105 mila per la segnaletica stradale. Spulciando la delibera dell’esecutivo guidato dal sindaco, Francesco Italia, emergono anche altre cifre. All’acquisto di attrezzature per la Ztl di Ortigia e impianti semaforici, l’esecutivo destina 70 mila euro, mentre alla manutenzione stradale ordinaria vanno 37 mila euro. Somma che sale a 55 mila euro per gli interventi di sicurezza stradale “per utenti deboli”. Inserita anche la voce “videosorveglianza  e monitoraggio traffico, per una somma di 25 mila euro. Per la rimozione dei veicoli, 40 mila euro. Cifra ben più consistente per il canone dell’illuminazione pubblica: si tratta di 324.312 euro.

135 mila euro vanno invece per “progetti speciali e interventi straordinari per il miglioramento della circolazione veicolare, inclusi la manutenzione e il mantenimento dei mezzi”. Curiosità a margine,  alle esercitazioni di tiro a segno della polizia municipale vengono destinati circa 12 mila euro.




Gare d'appalto pilotate al porto di Augusta, sei arresti

Avevano costituito un articolato sistema per “alterare” le gare d’appalto bandite dall’autorità portuale di Augusta. Lavori da importi anche milionari per la realizzazione di opere infrastrutturali nel porto commerciale, finanziate con fondi nazionali o europei. In sei sono finiti agli arresti (1 in carcere, 5 ai domiciliari) a conclusione di una nuova tranche dell’operazione Port Utility della Guardia di Finanza di Siracusa, articolata indagine coordinata dalla Procura. Due persone sono state raggiunte anche da misure interdittive mentre è stata posta sotto sequestro una società ed alcune somme di denaro per circa 1 milione di euro.Gli arrestati sono:  Gaetano Nunzio Miceli, ingegnere, Pietro Magro, architetto con il geometra Giovanni Magro, soci dello studio di progettazione Tecnass. I funzionari dell’Autorità Portuale arrestati sono invece l’ingegnere Giovanni Sarcià e il geometra Venerando Toscano, oltre ad Antonino Sparatore. Interdetti, invece Salvatore La Rosa e Francesco Patania, ingegneri. Nel dettaglio , gli appalti “pilotati” rientrano in quelli previsti nella “Scheda Grandi Progetti – Hub porto di Augusta”. Le opere sono finanziate nell’ambito della programmazione 2007/2013 con fondi PON e ammontano a circa 100 milioni di euro. Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria sotto la direzione e il coordinamento della Procura, hanno anzitutto dimostrato che le gare pubbliche bandite dall’A.P.A. sono state “turbate”. I bandi e i disciplinari di gara, infatti, non venivano direttamente predisposti dai funzionari dell’Ente pubblico appaltante, bensì venivano realizzati da professionisti titolari di una società di progettazione siracusana. Inoltre in alcune circostanze, taluni commissari di gara, dopo aver svolto l’incarico di
componente della commissione aggiudicatrice, ricevevano – anche con lo schermo di terzi
soggetti – incarichi di consulenza dalla società che si era aggiudicata l’appalto.
Attraverso la meticolosa ricostruzione delle “relazioni” intercorrenti tra i tre professionisti
titolari della società di progettazione e i due funzionari dell’A.P.A. addetti alle procedure
di evidenza pubblica, è stato acclarato che i tre privati “ideavano” i bandi e i disciplinari di
gara, mentre i Responsabili Unici del Procedimento dell’Autorità Portuale si limitavano, di
fatto, alla stampa e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sotto altro profilo è emerso che l’illecito condizionamento delle procedure era preordinato alla pilotata aggiudicazione dell’appalto a soggetti economici con i quali i titolari dello studio di progettazione avevano già concluso “accordi preventivi” finalizzati a trasferire agli stessi importanti quote di utili, attraverso apposite “consulenze”. Un collaudato sistema che ha portato gli stessi professionisti ad assicurarsi “consulenze” per quasi 8 milioni di euro, da incassare dai vincitori delle milionarie gare d’appalto.
Per la gestione dei contratti di consulenza i tre professionisti avevano anche creato alcune
società di diritto maltese. Queste però sono risultate strumentalmente utilizzate solo per
incassare i relativi compensi. Infatti, all’esito delle apposite rogatorie internazionali, le
società straniere sono risultate prive di effettiva operatività e preordinate all’illecito
sistema.
Dal lato pubblico, i due funzionari dell’Autorità Portuale, incaricati di gestire le gare di
appalto quali Responsabili Unici del Procedimento, avrebbero incassato circa 500 mila euro
ciascuno a titolo di incentivi per le relative attività d’istituto. Come dimostrato dalle indagini,
queste attività sono state in realtà svolte dai tre professionisti titolari dello studio di
progettazione.
Il meccanismo sopra delineato troverebbe  conferma negli atti d’indagine eseguiti.
Nei personal computer in uso ai privati è stata infatti rinvenuta documentazione di quasi
tutte le gare di appalto bandite, nonché diversi atti dell’Autorità Portuale. L’indagine tecnica
sui computers ha poi acclarato che lo studio di progettazione aveva stipulato accordi con
le imprese che avrebbero vinto gli appalti ancor prima che venisse pubblicato il bando di
gara. Inoltre gli stessi indagati, sentiti sul punto, hanno ammesso che gli atti di gara erano
stati predisposti da mano privata.
Figura di spicco del complesso sistema corruttivo è risultato l’ingegnere dello studio di
progettazione, il quale assume il ruolo di “regista” del sistema di distribuzione degli appalti.
Soci in affari sono risultati invece gli altri titolari dello Studio, un architetto e un geometra,
tra loro fratelli e i due funzionari pubblici “piegati” al generale sistema.
Agli indagati, a vario titolo, vengono contestati i reati di corruzione per atto contrario ai
doveri d’ufficio unitamente alle circostanze aggravanti  e alle pene per il corruttore , turbata libertà degli incanti.
Infine è stato disposto il sequestro della somma di circa 1 milione di euro, anche per
equivalente, in ordine ai patrimoni personali di ciascuno, ivi comprese eventuali
partecipazioni in società o enti. Sequestrata anche la società di progettazione siracusana




Siracusa. Licia Gioia, per il marito poliziotto accusa di omicidio volontario

La Procura di Siracusa ha emesso un avviso di conclusioni indagini per omicidio volontario nei confronti di Francesco Ferrari, 45 anni, poliziotto in servizio alla Questura di Siracusa. L’agente è accusato della morte della moglie, Licia Gioia, sottufficiale dei carabinieri trovata morta la notte del 28 febbraio 2017 nella loro casa.
Dalla sua pistola d’ordinanza erano partiti due colpi, quello mortale alla testa. Inizialmente gli inquirenti avevano ipotizzato l’istigazione al suicidio e poi l’omicidio colposo: la vittima, al termine di una lite con il marito, avrebbe tentato il suicidio e l’uomo sarebbe intervenuto per evitarlo. Ma la perizia del medico legale della Procura avrebbe ricostruito uno scenario diverso, che attribuisce una precisa responsabilità a Ferrari. (Ansa)




Siracusa e gli effetti del Decreto Sicurezza: ordine del giorno di Progetto Comune

I consiglieri comunali Carlo Gradenigo, Pamela La Mesa e Rita Gentile hanno presentato un ordine del giorno circa le eventuali ripercussioni del decreto sicurezza a Siracusa. “Via l’insegnamento dell’italiano, via l’assistenza psicologica, via l’orientamento sul territorio. Penalizzate le strutture di accoglienza diffusa come gli Sprar a vantaggio delle strutture di accoglienza straordinarie sulle quali sono state registrate numerose criticità in questi anni legate in alcuni casi a infiltrazioni mafiose. Ma soprattutto tutti i costi umani, sociali ed economici di questo decreto legge, andranno a ricadere sui Servizi Sociali e Sanitari territoriali dei singoli Comuni, per un costo che l’Anci nazionale ha stimato in 280 milioni di euro”, è l’analisi di Gradenigo relativamente alla stretta sulle misure relative all’immigrazione.
“Vista la grave situazione che si va configurando con il decreto legge sicurezza e le numerose esperienze di eccellenza presenti a Siracusa in tema di integrazione con iniziative pionieristiche che hanno visto il coinvolgimento di numerosi cittadini nell’attività di tutore volontario a favore dei minori stranieri non accompagnati, come Progetto Comune crediamo sia utile avviare un dibattito sul tema in consiglio Comunale con un Odg riguardante l’impatto sul territorio di Siracusa del decreto legge 4 ottobre 2018, n.113 in materia di immigrazione e sicurezza”, riassumo La Mesa e Gentile.

foto archivio




Il Rotary dona 5 cuffie per chemioterapia all'oncologia di Avola

Il Rotary Club di Noto ha donato all’Asp di Siracusa cinque cuffie per chemioterapia destinate all’Oncologia di Avola. Si tratta di presìdi che, utilizzati dai pazienti sottoposti a chemioterapia, sono efficaci a ridurre in modo sensibile la caduta dei capelli, effetto collaterale molto comune in corso di trattamento.
Ad accogliere la donazione da parte del presidente del Rotary club di Noto, Corrado Parisi, è stato stamane il direttore generale facente funzioni dell’Asp di Siracusa, Anselmo Madeddu, nel corso di un incontro che si è svolto nella sala riunioni della direzione generale.
Assieme al presidente del Rotary di Noto hanno partecipato i componenti il direttivo e una delegazione di soci, presenti il direttore amministrativo Giuseppe Di Bella, il direttore sanitario dell’ospedale Avola-Noto Rosario Di Lorenzo e il direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica Paolo Tralongo con il personale sanitario del reparto.
Madeddu ha espresso gratitudine per l’attenzione riservata ai pazienti oncologici: “Sono grato a nome dell’Azienda e dei pazienti che ne faranno uso – ha detto – per la sensibilità che li ha mossi preoccupandosi di come rendere più sopportabile una terapia che crea, sotto il profilo da loro attenzionato, notevole disagio soprattutto alle donne. I rotariani non sono nuovi a questi gesti di apprezzabile liberalità nei confronti del sistema sanitario”.
Le cuffie, secondo quanto spiegato da Paolo Tralongo, messe in testa durante il trattamento chemioterapico, determinano una riduzione della temperatura del cuoio capelluto attraverso una vasocostrizione che riduce l’afflusso del principio attivo del farmaco a livello della radice del capello. “Questo determina la riduzione evidente di uno degli effetti collaterali più visibile, quello per il quale ancora oggi alcune donne non accettano di fare chemioterapia, anche di fronte al rischio che la malattia vada avanti. Sembra un paradosso ma non lo è. Occorre rimuovere certi atteggiamenti culturali e per fare questo occorre fornire strumenti che assieme alla quantità agiscano sulla qualità delle prestazioni per affrontare patologia sotto tutti i punti di vista anche quello psicologico. Ringrazio il Rotary – ha aggiunto – per la sensibilità che dimostra in tante occasioni”.




Siracusa. "Il destino non uccide, l'imprudenza si": striscione al Memorial Renzo Formosa

“Il destino non uccide, l’imprudenza si”. Recita così uno degli striscioni esposti questa mattina al Palalobello di Siracusa in occasione del memorial Renzo Formosa. L’istituto Nautico ha voluto ricordare così, con un torneo di pallavolo, lo sfortunato studente che trovò la morte nell’aprile del 2017 in seguito ad un tragico incidente stradale in via Cannizzo. Presente e visibilmente commossa anche la mamma del ragazzino morto ad appena 15 anni, Lucia.
Per quella vicenda è sotto processo con l’accusa di omicidio stradale un 23enne, figlio di un ispettore di Polizia Municipale. Nei giorni scorsi, un servizio andato in onda su Le Iene (Italia 1) aveva intanto sollevato forti dubbi proprio sull’operato della Municipale siracusana, intervenuta sul posto per i rilievi. Dichiarazioni, foto e documenti che sono stati anche acquisiti dalla Procura di Siracusa mentre il Comune ha deciso di avviare la commissione disciplinare per valutare il comportamento degli stessi agenti intervenuti sul posto. Sarebbe due le contestazioni principali: il mancato ritiro immediato della patente e il mancato ricorso ad esami tossicologici, di routine in decine e decine di incidenti anche di minore entità.




Siracusa. Confindustria chiede il riesame del Piano Qualità dell'Aria: "dati vecchi"

“Pur condividendo gli obiettivi prioritari di tutela della salute pubblica e dell’ambiente riteniamo che il metodo utilizzato non va nella direzione giusta: il piano regionale della qualità dell’aria non ha visto garantito un adeguato percorso partecipativo con le rappresentanze socio-economiche”. E’ una bocciatura secca quella che arriva da Confindustria Siracusa allo strumento approvato dalla Regione.
“Abbiamo rilevato, insieme alle aziende del polo industriale di Priolo-Augusta, che i dati riportati nel Piano circa le fonti di emissione in atmosfera non sono aggiornati, ma fermi al 2012 e quelli sulla qualità dell’aria sono fermi al 2015, come affermato nel piano. Inoltre il piano prevede strumentazioni di monitoraggio obsolete e superate da tecnologie più affidabili ed avanzate”, appunta il numero uno dell’associazione siracusana degli industriali.
“Le aziende sono impegnate da molti anni, e non solo per le AIA, a effettuare corposi investimenti (circa 5 miliardi di euro negli ultimi 18 anni) per contenere le emissioni in atmosfera utilizzando le migliori tecnologie, predisponendo piani di controllo e monitoraggio dettagliati e costantemente aggiornati. Chiediamo al Governo Regionale – conclude Diego Bivona – di stabilire le modalità più opportune per procedere al riesame del Piano, considerando che Confindustria Siracusa e le aziende del polo industriale siracusano, e non solo, non sono state messe nelle condizioni di partecipare alla dovuta consultazione.
Siamo pronti a fare la nostra parte fino in fondo, con la consapevolezza che siamo i primi a voler puntare ad uno standard più elevato di qualità della vita in linea con un ambiente sostenibile”.