Siracusa. L'odissea dei 123 lavoratori ex Set Impianti: l'accordo c'è, no gli stipendi

E’ ancora un percorso in salita quello dei 123 lavoratori ex Set Impianti. Dopo mesi di proteste e blocchi alle portinerie della zona industriale e l’accordo che era stato faticosamente raggiunto con Synergo per garantire a tutti continuità lavorativa a fronte di commesse in essere con i grandi gruppi industriali che operano nel siracusano, manca ancora qualcosa perchè si sblocchino finalmente stipendi e occupazione. E questo qualcosa è un provvedimento del gip del Tribunale di Catania circa lo sblocco dell’attrezzatura della ex Set Impianti da utilizzare per il ritorno a lavoro dei 123.
Le loro assunzioni a tempo indeterminato sono state completate e trasmesse lo scorso 19 ottobre, con verbale siglato in Confindustria a Siracusa. Le grandi committenti – Isab, Versalis e Sasol – hanno confermato il loro impegno e la voltura dei contratti a Synergo. A complicare il quadro, però, il fallimento della Set Impianti e la necessità di avviare un dialogo con due tribunali (Siracusa e Catania) per poter arrivare ad una giusta conclusione di una delle più complesse vertenze dell’ultimo anno. In settimana, comunque, i sindacati convocheranno il Consorzio Synergo per discutere dello sblocco degli stipendi arretrati e la necessaria ripresa dei lavori.
Intanto, da 5 mesi circa le famiglie dei 123 operai vivono con apprensione l’iter dell’intricata vicenda. Si sono ritrovati in una situazione paradossale: senza stipendio e senza ammortizzatori sociali perchè mai licenziati. “Siamo disperati”, raccontano con la dignità di chi chiede solo di poter tornare a lavorare secondo condizioni ormai stabilite da tempo. “Basta elemosina, facciano quanto hanno promesso e siglato da mesi a questa parte”, lo sfogo a più voci. E c’è chi pensa a rivolgersi al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Nella sua visita siciliana ieri ha infatti incontrato anche lavoratori del catanese in difficoltà.




Omicidio La Porta, confermate le condanne: 16 anni per il killer

E’ giunto a conclusione il processo a carico dei quattro imputati accusati, in concorso, dell’omicidio dell’operaio floridiano Nicola La Porta, 47 anni, crivellato di piombo nei pressi del cimitero. La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Assise di Appello di Catania, che ha inflitto al killer Osvaldo Lopes, successivamente divenuto collaboratore di giustizia, la pena di sedici anni di reclusione; quattordici anni per l’altro collaboratore di giustizia, Salvatore Mollica e alla coppia non pentita – Leonardo Maggiore e Giuseppe Genesio – la pena di dieci anni e otto mesi di reclusione ciascuno.
I carabinieri di Floridia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti dell’avolese Giuseppe Genesio, riconosciuto colpevole di porto abusivo di armi e omicidio doloso in concorso e dovrà scontare in carcere, una pena definitiva e residua di 6 anni e 9 mesi.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa erano riusciti a smascherare l’autore dell’omicidio e i suoi complici arrestandoli a distanza di due settimane dal delitto. Poco dopo aveva iniziato a collaborare il Mollica che, oltre ad ammettere la propria responsabilità, aveva messo con le spalle al muro Osvaldo Lopes, additandolo come l’esecutore materiale dell’uccisione di Nicola La Porta e specificando il ruolo svolto da Genesio e Maggiore nella fase di preparazione e di esecuzione dell’agguato.

foto: la vittima, Nicola La Porta




Siracusa. Villetta in fiamme a Fontane Bianche, era disabitata

E’ di probabile origine dolosa l’incendio che nella notte ha avvolto una villetta a Fontane Bianche, nei pressi di via Bolsena. La costruzione era in stato di abbandono e disabitata. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. Indagini in corso.




Augusta. Incontro in Assoporto per il futuro dell'hub megarese: sponda politica

Nella sede di Assoporto Augusta incontro con alcuni rappresentanti della deputazione regionale e nazionale. Hanno risposto all’appello i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e il deputato Pd Giovanni Cafeo. Presenti anche Vera Uccello, segretaria provinciale Filt Cgil, Alessandro Valenti Cisl, Fit regionale, e Silvio Balsamo della Uil trasporti provinciale.
Si è discusso in un primo momento della notizia che la regione siciliana si sta dotando di linee guida per la scelta dei territori in cui far ricadere le aree Zes e della possibile esclusione delle zone con vincoli ambientali. Tra queste Augusta, Melilli, Priolo e parte di Siracusa. I parlamentari, condividendo le preoccupazioni di merito, hanno convenuto sulla necessità di fissare un incontro con l’assessore Turano e con la commissione parlamentare al fine di definire regole che possano contemperare le diverse esigenze, senza di fatto escludere i luoghi più vocati per l’istituzione di questo provvedimento.
Quanto al richiesto trasferimento della sede dell’Autorità Portuale di Sistema, Assoporto Augusta ha incassato dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle forti rassicurazioni in merito alla posizione che il ministero intende assumere nell’udienza al Tar del prossimo 7 novembre.
Assoporto Augusta ha sottolineato, l’esigenza di attuare anche per gli operatori economici portuali, finora esclusi, forme di sburocratizzazioni ed a tale scopo fornirà ai parlamentari un documento contenente tutte le norme obsolete cosi come i regolamenti e le circolari che dovrebbero essere superate.
E’ stata affrontata anche la problematica inerente il sistema informatico nazionale che invece di semplificare i sistemi, come vuole la norma europea, ha partecipato inesorabilmente ad un processo d’implementazione della burocrazia, spostando l’onere sulle imprese.
In ultimo è stata sottolineata l’esigenza che i parlamentari si facciano carico di affrontare e definire il cronico problema della carenza di organici e di strumenti dei diversi uffici periferici dello Stato ad Augusta, come Dogana, Polizia di frontiera, Capitaneria di porto, Asp, Vigili del fuoco.

Soddisfazione a nome di tutti gli associati è stata espressa da Marina Noè :”Un importante incontro che punta alla soluzione reale dei problemi anche attraverso il coinvolgimento di diversi attori istituzionali che di volta in volta saranno coinvolti. Gli incontri continueranno con cadenza periodica. E’ stato un piacere assumere la consapevolezza che i diversi invitati all’incontro hanno sostenuto il principio di leale collaborazione, di fatto costituendo un patto di coesione sociale”.




Pachino. Il Tar rigetta il ricorso del Consorzio Granelli, impianti restano requisiti

Il Tribunale amministrativo di Catania ha rigettato il ricorso presentato da Consorzio Granelli contro l’ordinanza dello scorso luglio con la quale il sindaco aveva requisito gli impianti idrici della contrada omonima. Giovedì scorso il Tar, con sentenza breve, ha accolto la tesi dei legali del Comune di Pachino, gli avvocati Giuseppe Losi e Giovanni Giuca, dichiarando inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione.
“Riceviamo la notizia con moderata soddisfazione – ha dichiarato l’assessore ai Servizi idrici, Andrea Nicastro – . Abbiamo sempre agito in nome della trasparenza, della legalità e del rispetto dei diritti e della salute dei cittadini e dei residenti delle contrade interessate. Ci siamo presi un’enorme responsabilità nell’affrontare una questione così intricata e dai contorni legali poco chiari che si era sedimentata ormai da anni”.
Nel frattempo il sindaco Roberto Bruno, attraverso una ordinanza, aveva prorogato per altri 6 mesi la requisizione da parte del Comune di Pachino di tutti gli impianti idrici e le strutture di contrada Granelli, in cui l’erogazione dell’acqua, come accaduto nel periodo estivo, sarà garantita dal limitrofo comune di Ispica, in virtù di un accordo siglato nel luglio scorso dai rispettivi uffici del Comune di Pachino e di quello ragusano.
“La ragione dell’ordinanza sindacale di requisizione – ha continuato il sindaco Bruno – è stata proprio quella di voler fortemente restituire alla legalità e alla gestione pubblica, così come prevede la Legge regionale, un servizio di erogazione privato che era stato svolto dal Consorzio Granelli senza regole certe e, nonostante ciò, gli alti prezzi che imponeva agli utenti finali”.




Traghetto Siracusa-Malta, questa volta si fa sul serio

Il collegamento via mare tra Siracusa e Malta potrebbe tornare ad essere attivo. Il tema è da decenni un “sempreverde”. Nonostante una serie di tentativi, negli anni passati, la tratta non è ancora stata ripristinata. Adesso, tuttavia, potrebbero esserci sul serio le condizioni per potere riavviare un servizio intorno al quale si svilupperebbero una serie di dinamiche positive in termini economici e di promozione del territorio. L’assessore alle Attività Produttive, Fabio Moschella ha avviato, nelle scorse settimane, delle interlocuzioni. Due incontri, nel dettaglio, lascerebbero bene sperare, anche dal punto di vista della tempistica. “Ho incontrato una delegazione maltese- racconta l’esponente della giunta Italia- e poi i vertici della Capitaneria di Porto. In entrambi i casi ho registrato la massima disponibilità e volontà a realizzare quegli interventi attraverso cui il collegamento possa essere attivato”. Nel dettaglio, si tratta innanzitutto della realizzazione di una rampa, che consenta l’attracco dei traghetti, che ospitano sia passeggeri, sia automobili. “La spesa non è ingente- aggiunge Moschella- Si aggira intorno ai 100 mila euro e l’Autorità di sistema, così come la Camera di Commercio, si sono dette disponibili ad intervenire se necessario”. Interessata al progetto la Virtu Ferries, con cui sta partendo un’interlocuzione. Resterebbero solo degli aspetti organizzativi da definire, a partire da quelli legati agli eventuali disturbi alle attività di Marina Yachting. La rampa sarebbe realizzata al termine dei lavori in corso nell’area portuale. “Basterebbero pochi mesi- conclude l’assessore alle Attività Produttive- per vedere il primo traghetto iniziare il proprio viaggio per e da Malta, con benefici enormi in termini di scambio turistico con la vicinissima isola, riprendendo una vecchia linea, che i siracusani ricordano come qualcosa di assolutamente positivo”. Quando funzionava, il traghetto da Malta attraccava alla Marina. “Questo adesso non sarebbe più possibile- fa notare Moschella- visto che, su indicazione della Soprintendenza, il fondale è stato alzato”. Altro progetto legato alla riqualificazione dell’area portuale e da rispolverare è quello che prevede la realizzazione della stazione marittima. “Il progetto c’è da anni- spiega l’assessore- fu realizzato da un team italo-spagnolo nell’ambito di un concorso di idee . Andrebbe eventualmente aggiornato. Possiamo lavorare al reperimento dei fondi necessari e questo potrebbe rappresentare il primo momento di rapporto tra Siracusa e l’Autorità portuale di Sistema. La stazione marittima è pensata come una struttura completa, per gli aspetti tecnici  e amministrativi, per quelli relativi all’accoglienza e per quelli commerciali, così da poter accogliere i turisti in modo moderno e confortevole. Il tutto si integrerebbe con quanto previsto per la riqualificazione del mercato ittico, già finanziato. Non sarà più soltanto un luogo di vendita all’ingrosso e al dettaglio, ma una struttura in cui, tra le altre cose, sarà possibile anche godere di momenti di relax e degustazione, con una riqualificazione dell’area che ne esalterà le enorme potenzialità”.




Siracusa. Nuovo ospedale, Madeddu: "Deve essere facilmente raggiungibile"

“Un ospedale da pensare per la provincia, non soltanto per il capoluogo”. Parla a nome dei Medici il presidente dell’Ordine provinciale, Anselmo Madeddu, che lascia invece al nuovo general manager, il cui arrivo in città sarebbe imminente, le valutazioni di competenza dell’Asp. Il punto di vista dei medici è comunque chiaro. “A noi non interessa quale debba essere il luogo e quale il terreno- chiarisce Madeddu- ma certamente ci sono almeno due criteri che riteniamo imprescindibili. Il primo è che il nuovo ospedale va pensato per la provincia, non solo per la città, con l’emergenza,l’emodinamica e quanto necessario per il territorio provinciale. Questo vuol dire- prosegue Madeddu- che diventa necessario che sia facilmente raggiungibile, in mezz’ora dalla zona nord così come dalla zona sud.”. Secondo criterio di base, secondo l’Ordine dei Medici, “proprio l’idea che si debba prima definire cosa si vuole fare, per poi ritagliare intorno a quest’idea il terreno, altrimenti -conclude il presidente dell’Ordine dei Medici- si fa solo un buco nell’acqua”.




Avola. La disinfestazione a scuola diventa un caso: pruriti e malessere

La disinfestazione effettuati in alcuni plessi della scuola De Amicis di Avola – in particolare il Coletta – è diventata un caso. Fastidi lamentati dai bimbi e da alcuni operatori, l’Azienda Sanitaria Provinciale ha avviato degli accertamenti sulla qualità dei prodotti utilizzati. Anche il Comune vuole vederci chiaro. Intanto da martedì la scuola è chiusa, dopo la protesta dei genitori in avvio di settimana.
Pruriti, generale stato di malessere: sono questi alcuni dei fastidi maggiormente lamentati. Il sindacato parla di “bollettino sanitario denso di patologie”, con il segretario della Flc Cgil Paolo Italia sul piede di guerra. “Non si scherza con la salute dei bambini e di tutti i lavoratori della scuola. L’amministrazione comunale di Avola avrebbe dovuto concedere un ulteriore giorno di chiusura e magari con l’utilizzo di sostanze a basso impatto ambientale per la disinfestazione si sarebbero potute evitare queste infelici conseguenze”. Alcuni bidelli, una maestra ed almeno un paio di bambini avrebbero riportato prognosi di diversi giorni.




Avola. Il sindaco: "disinfestazione alla Coletta, errori della scuola"

Il sindaco di Avola, Luca Cannata, risponde a chi polemizza sulla disinfestazione effettuata nel plesso scolastico Coletta. “Abbiamo dovuto far fronte a una grandissima inefficienza e inadeguatezza nella gestione della fase post disinfestazione da parte del dirigente scolastico e del dirigente amministrativo che avrebbero dovuto garantire l’aerazione e la pulizia per rendere i locali salubri”, spiega il primo cittadino. “Il Comune, come richiesto, ha ottemperato ai suoi doveri disponendo la disinfestazione dei 3 plessi e la chiusura per tre giorni. Inoltre i prodotti usati sono certificati ed autorizzati sanitariamente per gli interni delle scuole come ci ha certificato la ditta Dusty. Nessuna richiesta è pervenuta al Comune in merito alla necessità di chiudere per un altro giorno la scuola Coletta. Dunque, chi si è assunto la piena responsabilità di tenere per due giorni chiusi i locali dopo l’intervento di disinfestazione e non procedere alla necessaria aerazione e alla pulizia, si assuma adesso la responsabilità delle proprie scelte”.
Una nota dell’Asp “ha già fatto chiarezza riscontrando tante manchevolezze da parte della scuola e, adesso, sono io a chiedere che qualcuno si assuma la responsabilità di quanto riportato in merito alle carenze riscontrate o, come dice il segretario Flc Siracusa, il bollettino sanitario denso di patologie perché su un punto concordo pienamente: non si scherza con la salute dei bambini”.




Siracusa. Oltre un chilo di droga in casa: ai domiciliari presunto pusher

Oltre un chilo di droga in casa. Gli agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto lo stupefacente nell’abitazione di Francesco Salemi, 50 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio. Nel dettaglio, l’uomo è stato trovato in possesso di 916 grammi di marijuana, parte dei quali suddivisi in dosi pronte allo spaccio, 3 panetti di hashish del peso complessivo di 297 grammi, 35 grammi di cocaina suddivisa in 140 dosi pronte allo spaccio e 75 grammi di sostanza utilizzata per il taglio oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.