Siracusa. Lisistrata al Teatro Comunale: in scena gli allievi dell’Accademia Inda

Gli allievi del terzo anno dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico sul palco del Teatro Comunale di Siracusa. Venerdì 12 aprile, alle 21, i ragazzi della scuola di teatro “Giusto Monaco” della Fondazione Inda presenteranno alla città la commedia Lisistrata di Aristofane, la messa in scena diretta da Massimo Di Michele che dal 23 marzo al 6 aprile ha riscosso un grande successo in tutta Italia conquistando quasi 7 mila spettatori.
L’esibizione sul prestigioso palco del Teatro Comunale chiuderà la tournée che ha toccato sette regioni e undici città italiane offrendo anche la possibilità agli allievi di confrontarsi con migliaia di studenti di tutto il Paese. Con il saggio di fine triennio, i futuri attori e attrici completano il corso di studi all’interno dell’Accademia scelta ogni anno da giovani provenienti da tutta Italia.
Il regista, Massimo Di Michele, si è formato presso il Piccolo Teatro di Milano diretto da Giorgio Strehler e ha frequentato il corso di perfezionamento Santa Cristina lavorando con Luca Ronconi. Tra le sue regie Il funerale del padrone di Dario Fo, Studio su Medea-black di Michel Azama, Orgia di Pierpaolo Pasolini, Echoes di Henry Naylor e Felicità…tà…tà… uno sguardo su Achille Campanile. La traduzione e l’adattamento del testo di Aristofane, rappresentato per la prima volta ad Atene, alle Lenee del 411 avanti Cristo, sono di Federica Rosellini, che è anche fra le attrici migliori della sua generazione, i costumi sono di Alessandro Lai, le musiche di Stefano Libertini Protopapa, le coreografie di Dario La Ferla, gli elementi scenici dell’artista Cristina Gardumi, assistente alla regia è Marcello Gravina.
“Il nome di Lisistrata si lega a una rivoluzione culturale, tutta al femminile – spiega il regista -. E’ una donna a capo di un esercito pacifico di donne più che mai decise a imporre il proprio volere su quello degli uomini. Per la prima volta consapevoli, organizzate, risolute e finalmente consce di essere parte di un pezzo di umanità riconoscibile, identificabile e fiero della sua specificità. Lisistrata è un’eroina moderna, ammantata di autorevolezza e saggezza; la sua battaglia ha il sapore di una rivolta sociale e al tempo stesso di una rivendicazione politica: contro la guerra, contro un potere di scelta che risiede stabilmente nelle sole mani degli uomini”.
Massimo Di Michele ha adottato una chiave registica dinamica, mixando diversi linguaggi, dalla commedia dell’arte al cartoon, arricchendo lo spettacolo-saggio di citazioni e riferimenti al mondo della televisione, dell’avanspettacolo, della canzone. Fra balletti su hit anni Settanta, costumi colorati ed eccentrici, un linguaggio diretto e spassoso, gag e quadri lirici, questa Lisistrata appaga tutti i palati con una classe di futuri attori, pieni di talento, verve, generosa adesione.
Danno effervescenza al palcoscenico gli allievi diplomandi: Giulia Antille, Emanuele Carlino, William Caruso, Adele Di Bella, Tommaso Garrè, Federica Gurrieri, Giulia Messina, Silvia Messina, Federico Mosca, Roberto Mulia, Salvatore Pappalardo, Stefano Pavone, Isabella Sciortino, Alba Sofia Vella, Salvatore Ventura, Gabriella Zito.

foto: repertorio




Siracusa. Carcassa di delfino alla Pillirina, forse sbalzato da una mareggiata

La carcassa di un delfino è stata rinvenuta nei pressi della Pillirina. La presenza del corpo senza vita del mammifero è stata segnalata all’Amp Plemmirio ed alla Guardia Costiera per gli interventi del caso. Secondo una prima ricostruzione, il delfino sarebbe stato sbalzato sulla terra ferma dall’ultima violenta mareggiata, registrata circa una settimana fa. Impossibile per lui tornare in acqua.
A segnalare alle autorità la presenza della carcassa è stato Sebastian Colnaghi, ormai personaggio noto dell’ambientalismo siracusano nonostante i suoi 18 anni appena. Evidente il dispiacere di Patrizia Maiorca, alla guida del consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. “Vedere un delfino morto sulla spiaggia di Siracusa-commenta-  è un dolore grandissimo per chi come me ama il mare. Non abbiamo idea di cosa sia successo. La Capitaneria di Porto è stata messa al corrente di quanto accaduto affinchè possa comunicarlo a chi studia i cetacei. E’ stato portato dalla mareggiata dei giorni scorsi. Non è escluso-conclude la presidente dell’Amp-  che sia rimasto incagliato in una rete o essere stato vittima della plastica, come è accaduto in altri casi riscontrati nei mari italiani”.




Fiocco rosa in casa Ardita: è nata la piccola Eligia Maieli, Luisa è mamma

Una grande gioia, dopo tanto dolore,  per la famiglia Ardita. E’ nata nella notte, alle 3.04, la piccola Eligia, 3,4 chili . Luisa, la sorella di Eligia Ardita, l’infermiera morta nell’appartamento in cui viveva con il marito, accusato del suo omicidio, ha partorito una bella femminuccia. L’ha chiamata come la compianta sorella. Dalla redazione di FMITALIA e SiracusaOggi.it, tanti auguri a mamma Luisa e a papà Graziano.




Siracusa. Truffa del finto avvocato ad anziani: arrestati padre e figlio

Truffa aggravata ai danni di anziani. La polizia ha eseguito questa mattina l’ordinanza emessa dal Gip della Procura di Siracusa a carico di Antonio e Vincenzo De Martino, padre e figlio di 69 anni e 44 anni, entrambi napoletani, già detenuti a Poggio Reale. I due sono gravemente indiziati di tre episodi di truffa aggravata ai danni di persone ultrasessantacinquenni residenti a Siracusa.
L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile di Siracusa, su direttive del Sostituto Procuratore Gaetano Bono e con il coordinamento del procuratore aggiunto Fabio Scavone, è stata avviata a seguito di una serie di truffe, avvenute nel capoluogo  tra i mesi di agosto e dicembre 2018, in danno di donne anziane, note come “truffe del finto avvocato” e accomunate dal medesimo modus operandi.
Secondo lo schema delittuoso, le vittime venivano contattate telefonicamente da un soggetto, che si qualificava come “avvocato” o “maresciallo dei carabinieri” e che riferiva che un loro parente, di solito il figlio o il nipote, si trovava in stato di fermo, per aver causato un grave incidente stradale. I truffatori, tuttavia, paventavano la possibilità di evitare il carcere al loro congiunto, grazie al pagamento immediato di una somma di denaro, che oscillava tra i 5 mila e gli 8 mila euro, e che il “finto avvocato” riscuoteva personalmente, presentandosi a casa delle vittime poche ore dopo.
Decisiva, dunque, per carpire la buona fede del malcapitato di turno, era la perfetta conoscenza dei nominativi e delle abitudini dei familiari delle vittime.
La complessa attività di indagine, basata sulla analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, delle celle telefoniche e dei transiti stradali, ha di permesso di acquisire gravi indizi in relazione a tre distinti episodi, nel corso dei quali i due indagati sarebbero riusciti a farsi consegnare dalle vittime denaro e oggetti preziosi per un valore di oltre 10 mila euro.
Padre e figlio, entrambi napoletani, sarebbero giunti in Sicilia con autovetture prese a noleggio, e avrebbero alloggiato in alberghi di rinomate località turistiche, per poi muoversi nelle diverse province siciliane e perpetrare le loro truffe. Entrambi erano già stati raggiunti da ordinanze analoghe emessa dal Gip di Ragusa per analoghi episodi commessi nella provincia ragusana.




Piano (segreto) della Regione per evitare il sequestro del depuratore Ias: funzionerà?

L’ottimismo che circolava nelle prime ore di quest’oggi circa un salvataggio sul filo di lana del depuratore consortile, evitando commissariamento o peggio i sigilli, pare essersi già affievolito. Era infatti atteso da Palermo l’arrivo della proposta redatta dai legali dell’assessorato regionale alle Attività Produttive, annunciato anche alla Prefettura di Siracusa.
Ma quando mancano 24 ore all’assemblea dei soci Ias – che gestisce l’impianto di proprietà regionale – nessuno avrebbe ancora ricevuto il “piano” che dovrebbe permettere di rispondere agli impegni chiesti dalla Procura. E quando anche fosse arrivato, secondo alcuni dei soci privati di Ias, basse sarebbero le possibilità di approvarlo in un battito di ciglia, senza aver avuto prima la possibilità di studiarlo nei dettagli.
Non si parla di bruscolini ma di fidejiussioni ed impegni per lavori milionari e in grado di garantire il miglioramento della resa ambientale del depuratore. I soci privati (le industrie) sarebbero anche disponibili ad intervenire economicamente, ma quale formula tecnica lo permetterebbe, considerando che la proprietaria dell’impianto è la Regione? E attraverso quale procedura verrebbero assegnati i lavori? Senza tacere che, sborsando milioni di euro, ai privati non si può certo chiedere di passare per meri benefattori.
E quindi, a meno che la proposta della Regione (al momento top secret) non sia in grado di tirar fuori a sorpresa il coniglio dal cilindro, la situazione si complica col passare delle ore. L’assessore regionale Turano rischia di restare col cerino in mano. Nel vertice palermitano di ieri ha posto una serie di paletti come l’azzeramento del cda Ias, ribadendo il “no” al ritiro del bando di gara in corso per la futura gestione del depuratore che si occupa dei reflui civili di Priolo, Melilli e parte di Siracusa ma soprattutto dei reflui della zona industriale, di cui è il “fegato”.
Il 15 scade la proroga concessa dalla Procura ad Ias. Il rebus si infittisce. E torna sullo sfondo la figura del commissario se non, addirittura, il rischio di un sequestro con tanto di sigilli che avrebbe come effetto il blocco dell’attività industriale.




“Lavoro&Dignità”: sindacati, Comuni e associazioni sabato in piazza per il territorio

“Lavoro&Dignità”, Siracusa è pronta a scendere in piazza, sabato 13 aprile, a difesa del territorio con tutte le emergenze ad esso legate. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto uno slogan preciso e diretto e questa mattina hanno presentato la manifestazione promossa dalle tre organizzazioni sindacali alla quale hanno aderito decine tra istituzioni, associazioni datoriali, degli studenti, del mondo del sociale, delle imprese. I dettagli della giornata e i punti cardine della piattaforma condivisa sono stati presentati nel salone Cisl “Giulio Pastore” dai tre segretari generali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò.ù
“Hanno aderito tantissime associazioni, siamo veramente soddisfatti perché l’appello rivolto a tutti è stato raccolto – hanno esordito i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil -, affinché ciascuno svolga il proprio compito. Una manifestazione per il territorio e non contro il territorio attraverso un’alleanza politica e sociale dopo una grande crisi che ha interessato tutti i settori: ognuno dei quali ha pagato e sta pagando tanto, per cui tutti insieme vogliamo rimettere in marcia il territorio. La zona industriale rimane un punto di riferimento occupazionale ma l’industria oggi deve essere eco-sostenibile per la collettività, poi vogliamo accendere i riflettori sulle infrastrutture perché poiché settimane fa abbiamo toccato con mano cosa siano le nostre ferrovie. Pensiamo anche all’autostrada “congelata” Rosolini-Modica e all’ammodernamento della Catania-Ragusa, all’edilizia scolastica. Ecco perché serve un patto e un’alleanza forte con tutti i soggetti interessati, tutta la comunità siracusana affinché ci sia il popolo a manifestare per far sì che i Governi ci ascoltino. E’ una iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil ma condivisa da tutti per fare ripartire l’economia e dunque la speranza per questo territorio”.
“Siracusa scende in piazza perché vuole far sentire la propria voce – hanno poi aggiunto Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò -; c’è una mortificazione di tanti lavoratori, viene toccata la dignità di ognuno di loro, c’è un territorio “ingessato” ed è fortemente penalizzato e bloccato. Vogliamo essere ascoltati, è tempo che alla nostra voce si dia seguito con i fatti perché sinora non sono date risposte appropriate. Questo territorio ha tutti gli anticorpi per reagire se ci permetteranno di farlo. E sarebbe opportuno – hanno concluso i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – che ognuno di noi faccia la sua parte; noi ci stiamo mettendo la faccia, abbiamo l’esigenza, così come recita il nostro slogan, di creare un lavoro dignitoso. Siracusa ha tanti progetti finanziati o in fase di finanziamento ma non si è riusciti a dare seguito attraverso appalti e dunque cantieri al via: chi ha responsabilità di governo si deve mettere in moto perché se non lo farà e dunque non darà seguito a questa nostra mobilitazione, possiamo solo aggiungere che questa sarà la prima di una serie di interventi ma di maggiore forza e portata”.
Alla conferenza stampa sono poi intervenuti il sindaco di Siracusa, Francesco Italia (“questo è il momento di fare squadra e non contrapporsi e noi ci saremo”), il vicepresidente regionale di Anci Paolo Amenta (“bisogna pretendere le riforme per i Comuni e gli enti locali, sburocratizzare tutto e andare avanti con le mobilitazioni, a Palermo e a Roma se necessario oltre che a difesa del territorio”), Arturo Linguanti e Simona Falsaperla (“il mondo delle imprese non può non essere al fianco delle organizzazioni sindacali perché nel Mezzogiorno ci sono troppi ritardi, a Torino si protesta per la Tav, qui lo faremo per le numerose emergenze”) in rappresentanza del mondo delle imprese e Marilena Miceli (“oggi i Comuni non riescono a dare risposte alla propria gente perché mancano gli interlocutori con chi ci governa, quindi è giusto farsi sentire”), sindaco di Canicattini in rappresentanza dei Comuni della zona montana.




Siracusa. Spara all’auto dell’ex fidanzata, arrestato 29enne

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa sono intervenuti in via Algeri. Una giovane donna aveva rinvenuto poco prima la propria autovettura raggiunta da un proiettile da arma da fuoco. Gli immediati accertamenti effettuati dai militari hanno permesso di appurare come l’autore del danneggiamento potesse essere l’ex fidanzato della donna, Antonino Fortezza. Il 29enne è stato dopo poco individuato presso la propria abitazione, poco distante da quella della vittima. Alla vista dei Carabinieri, impossessatosi di uno scooter, tentava di darsi alla fuga investendo anche uno dei militari intervenuti a cui, fortunatamente, provocava solo lievi lesioni.
Si è consegnato poco dopo accompagnato dal legale di fiducia, presso gli uffici della caserma di viale Tica. Le ulteriori indagini poste in essere dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, permettevano di appurare come lo stesso, presumibilmente non accettando la fine della storia sentimentale con la donna, si fosse reso responsabile, negli ultimi tempi, di una serie di reiterati episodi di minaccia, maltrattamenti ed atti intimidatori posti in atto nei confronti della ex fidanzata che, proprio nella giornata di ieri, era dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Umberto I, dopo che era stata fisicamente aggredita dal Fortezza a seguito dell’ennesimo confronto verbale nato tra i due. Inoltre, i militari dell’Arma, a seguito di perquisizione domiciliare, rinvenivano una pistola Beretta cal. 9 corto con matricola abrasa, che l’uomo ammetteva di detenere illegalmente presso la propria abitazione. L’arma, sottoposta a sequestro, sarà sottoposta ad accertamenti tecnici per verificare se possa essere la stessa con cui il Fortezza avrebbe sparato all’autovettura dell’ex fidanzata mentre era parcheggiata nei pressi della sua abitazione. L’uomo pertanto, dichiarato in arresto per atti persecutori, lesioni personali, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e detenzione illegale di arma clandestina, nella nottata è stato tradotto presso la casa circondariale di Cavadonna.

Foto dal web




Impianto fotovoltaico tra Siracusa e Canicattini: a rischio abbattimento ulivi secolari

No all’impianto fotovoltaico che la società romana Lindo vorrebbe costruire in contrada Cavadonna, a due chilometri dal centro abitato di Canicattini Bagni, lungo la provinciale Maremonti. Il Comune siracusano ha espresso parere contrario al rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale con una serie di osservazioni negative, elencate nell’atto di indirizzo politico approvato dalla giunta.
L’impianto, è esteso 1.129.777 metri quadrati, ovvero quasi 113 ettari di terreno tra Canicattini (616.941 m.q.) e Siracusa (512.836 m.q.), con una distesa di pannelli montati su strutture a inseguimento monoassiale in configurazione bifilare per un totale di 4.682 tracker (ogni tracker alloggia 2 filari da 20 moduli) con complessivi 187.280 moduli.
Inoltre, l’energia prodotta, veicolata mediante un cavodotto MT (media tensione) interrato, lungo circa 10 km, transiterebbe da 67 cabine inverter, 5 cabine MT, 1 controllo room, una cabina di consegna e una cabina utente di trasformazione MT/AT (da media ad alta tensione) realizzata in adiacenza alla costruenda sottostazione AT di proprietà di Terna in località Casa Sa Alfano, in territorio di Noto, attraversando quindi lo straordinario reticolo di cave, scrigno unico al mondo di biodiversità, per raggiungere la destinazione finale, sempre a ridosso del centro abitato di Canicattini Bagni.
Tra le osservazioni mosse dalla giunta di Canicattini anche il rischio di modificare per sempre la conformazione vegetale che maggiormente domina gli Iblei, cioè la macchia mediterranea. Non solo, l’installazione dell’impianto fotovoltaico eliminerebbe centinaia di alberi d’ulivo secolari. Il danno – secondo il Comune di Canicattini – sarebbe irreversibile con l’abbattimento di alberi d’ulivo (tipo Siracusa), essenze tipiche protette, anche per la produzione di olive con caratteristiche organolettiche di alta qualità.
Un biglietto da visita negativo, dunque, per quanti transiterebbero per la “Maremonti”, l’asse viario di collegamento della zona costiera con l’entroterra siracusano, in gran parte inserito nella Heritage List dell’Unesco, di cui Canicattini e il suo territorio rappresentano “la porta degli Iblei”.
Secondo la Giunta comunale di Canicattini Bagni, con il mega progetto dell’impianto fotovoltaico vedrebbe inoltre cancellata anche la zona “D” del Prg dov’è prevista la realizzazione dell’area artigianale, gli insediamenti produttivi della città.




Siracusa. A metà mese via i cassonetti da Tiche e Acradina, a Targia nuova bilancia

E’ in fase di attivazione la nuova bilancia per la pesa dei rifiuti conferiti al Centro comunale di raccolta di Targia. Arrivata nei giorni scorsi, risolve il problema dei tempi di attesa divenuti particolarmente lunghi perchè – raccontano gli utenti – la precedente bilancia aveva dimensioni ridotte e rallentava le operazioni. Si attende adesso la partenza del nuovo orario di apertura, esteso per 12 ore al giorno.
Intanto, la prossima settimana Tekra inizierà a toglierà dalle strade i cassonetti verdi rimasti a Tiche ed Acradina. A fine mese anche questi due quartieri cittadini saranno serviti solo dal sistema porta a porta, per il conferimento e la raccolta dei rifiuti. Il gestore conferma l’ordine di servizio e le scadenze. Chi non lo ha ancora fatto, può ritirare i kit per la differenziata, gratuitamente, negli uffici comunali di via Italia 105.
Direttore tecnico del servizio a Siracusa, per Tekra, è Dal Canton. La sfida di completare entro metà giugno la copertura totale del centro abitato con il porta a porta non fa paura. “Ce la faremo. Chi si trova coinvolto e si trova spaesato dalla novità della differenziata che cambia radicalmente le abitudini, vede la montagna da scalare. Ma noi, per esperienza, abbiamo affrontato situazioni simili in tanti altri posti. E posso dirvi che ci si riesce. Serve solo un pò di pazienza. Siracusa ce la farà”.
Quanto alle contrade balneari, il Comune punta entro metà giugno a far sbarcare anche lì il porta a porta. Ma Tekra pare frenare. “Non abbiamo nessuna indicazione in merito”, taglia corto Dal Canton. Peraltro a luglio scadono i sei mesi di affido ponte alla società campana, in attesa della nuova gara per l’affidamento pluriennale.




Noto. Discarica abusiva, oggetti in plastica e policarbonato abbandonati: sequestro

La Polizia Municipale di Noto ha disposto il sequestro di una discarica abusiva di oltre 200 metri quadrati in contrada San Paolo. Sequestro scattato dopo i sopralluoghi disposti dall’amministrazione comunale per contrastare l’abbandono dei rifiuti e il mancato rispetto delle regole nel loro conferimento.
Nei pressi della Sp 31, in zona contrada San Paolo, la Polizia Municipale ha rinvenuto una serie di oggetti in plastica e policarbonato abbandonati a pochi metri dalla carreggiata e riconducibili ad alcune attività commerciali.
Disposto il sequestro dell’area e contemporaneamente sono stati avviati gli accertamenti per riuscire ad individuare gli autori del gesto e poterli così sanzionare.