Il sindaco di Siracusa in commissione Antimafia: "Tassello per verità e legalità a Siracusa"

“Per quel che mi riguarda, credo di avere messo un ulteriore ed importante tassello per ripristinare verità e legalità a Siracusa”. E’ lo stingato commento del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, al termine della sua audizione in commissione nazionale Antimafia.
E’ durata poco più di novanta minuti con domande attente da parte del presidente Rosy Bindi sui temi di stretta e scottante attualità a Siracusa. “Sono soddisfatto”, si limita ad aggiungere Garozzo.
Dopo l’Antimafia Regionale ora anche la commissione nazionale cerca di mettere ordine tra le polemiche, i veleni, le inchieste, le accuse ed i sospetti che hanno investito palazzo Vermexio negli ultimi mesi.
Pochi i dettagli perchè è stata richiesta la secretazione dell’audizione. E’ comunque apparso evidente che la Bindi e gli altri componenti della Commissione fossero ben documentati su diversi passaggi recenti consumati a Siracusa.
Non è da escludere che nei prossimi giorni vengano chiamati a Roma altri protagonisti delle vicende che ruotano attorno a palazzo di città e tra questi la “grande accusatrice”, la consigliera comunale Simona Princiotta.




Siracusa. Allagamenti ad Epipoli, una idea pratica e poco costosa per risolvere il problema

Lunedì scorso il Consiglio comunale di Siracusa ha provato a fornire qualche risposta per l’annoso problema degli allagamenti ad Epipoli. Idee e buoni propositi che, però, devono trovare adesso un percorso per diventare realtà altrimenti si rimane sempre a livello di pubbliche chiacchierate.
Alcuni residenti di Epipoli hanno seguito i lavori d’aula. “E siamo rimasti allibiti dalla somma faraonica che dovrebbe servire, secondo alcuni consiglieri, per risolvere il problema”, spiega il professor Giuseppe Sampognaro in una lettera inviata alla redazione di SiracusaOggi.it
“Premesso che per costruire il nuovissimo e costosissimo canale di gronda si dovrebbero innanzitutto superare vincoli paesaggistici ed archeologici e quindi un sicuro veto della Sovrintendenza, si deve mettere in conto la sua lunghezza e l’attraversamento di zone abitate e strade molto strette”, scrive. “Molti cittadini sono dell’opinione che esiste una soluzione alternativa molto meno costosa e con minore quantità di lavoro, minor disturbo per la popolazione e che può risolvere contemporaneamente i casi degli allagamenti nel villaggio Miano come nella traversa La Pizzuta, in via Piazza Armerina, in viale Scala Greca, in Via Augusta, fino a via Lentini”.
Ed ecco il piano studiato da Sampognaro. “Partendo dall’incrocio tra viale Scala Greca, via Piazza Armerina e via Augusta si dovrebbe riaprire il canale di gronda dove passava la fognatura dell’ex Ospedale Psichiatrico, il cui percorso arriva sino al mare di contrada Targia, e l’inizio del piccolo canale di gronda di via Piazza Armerina. Qui si dovrebbero mettere delle grate (lavori già approvati e finanziati dal Comune di Siracusa, con deliberazione del 2014, ndr) in modo da risolvere il caso del fiume in piena di via Augusta durante le piogge intense. Quindi ampliare l’esistente piccolo canale di gronda di via Piazza Armerina per tutta la sua lunghezza mantenendo la pendenza e la profondità sino all’incrocio dove è presente il rifornimento della Esso. In tale punto si dovrebbe convogliare l’acqua piovana del villaggio Miano e del viale Epipoli (lato ovest rispetto il rifornimento). Invece l’acqua piovana della parte Est dovrebbe essere convogliata verso la traversa la Pizzuta, dove si deve sistemare il relativo canale di gronda e portare l’acqua piovana dentro l’ex Ospedale Psichiatrico sino l’inizio del canale di gronda che, come dicevo in precedenza, giunge in Contrada Targia. Infine negli incroci di via Avola, via Noto e via Lentini con Viale Scala Greca si dovrebbero mettere delle grate. In questo modo si potrebbero risolvere tutti i problemi degli allagamenti con modiche spese e non con la spaventosa somma della prima alternativa”.

Ovviamente questa seconda alternativa non è di gradimento per i “Politici” che, per questo motivo, non possono più avere la fiducia di quasi tutti i Cittadini che comprendono, al contrario degli “Onorevoli”, quanto valgono sei milioni di euro che vorrebbero sottrarre dalle tasche degli Abitanti di Siracusa.

Lo scrivente è certo, come per gli altri documenti da lui già inviati a Codesta Redazione, che il presente articolo non sarà pubblicato perchè non volete calpestare gli interessi di qualcuno. Distinti saluti.




Zona industriale, dura vertenza Comes: incontro in Confindustria, i blocchi restano

Continuano notte e giorno i blocchi alle portinerie della zona industriale da parte dei lavoratori ex Comes. I 156, licenziati per cessazione dell’attività nonostante contratti e commesse, da quattro notti e cinque giorni si danno il cambio nell’arco delle 24 ore per tenere fuori dagli impianti le autobotti che dovrebbero garantire rifornimenti e approvvigionamenti. Una protesta dura per una vertenza ancora senza soluzione.
C’è stato un primo incontro nella sede di Confindustria ma le posizioni restano ancora distanti. I lavoratori chiedono di essere riassorbiti direttamente dalle aziende del polo petrolchimico. In questo senso, Isab si è esposta per un massimo di 70 posti chiedendo però l’immediata rimozione dei presidi che stanno danneggiando l’azienda del gruppo Lukoil. Nessuna indicazione precisa da parte delle altre società dell’area. Di fatto l’incontro si è chiuso con un nulla di fatto, sindacati e aziende rimangono sulle loro posizioni.
L’unico elemento di novità sarebbe rappresentato dalla indiscrezione secondo cui ci sarebbe una ditta privata pronta a subentrare a Comes, riassorbendone i lavoratori e le commesse. Ma gli ex dipendenti della chiusa società si mostrano perplessi ed avanzano timidi sospetti. Intanto i blocchi proseguono ad oltranza.




Siracusa. La "politica" delle querele: dibattito pubblico ad alta tensione

E’ oramai la politica delle querele. Non importa il tema, più che a confronti o dibattiti si preferisce dar spazio agli avvocati. Alta tensione a tutti i livelli. “Ci vediamo in tribunale” è frase ultimamente di moda. A Siracusa, ultimamente, si sono “sfidati” così Princiotta, Palestro, Castelluccio e il sindaco Garozzo giusto per citare alcuni nomi.
Un elenco a cui si aggiunge anche l’assessore regionale alla Formazione Professionale, il siracusano Bruno Marziano. Non ha gradito l’uscita del deputato regionale del M5S, Cancelleri ed ha annunciato querela. “Qualsiasi cittadino ed ancor di più un parlamentare laddove si determinasse a rilasciare dichiarazioni agli organi di informazione dovrebbe avere quantomeno l’accortezza di verificarne prima la autenticità soprattutto quando queste interessino un trasparente atto gestionale individuato come una spartizione di partito. Per tali ragioni, soprattutto nell’interesse della mia onestà, trasparente e cristallina attività e soprattutto nell’interesse di migliaia di giovani siciliani, ho già dato mandato al mio legale per verificare se da tali affermazioni dell’onorevole Cancellieri nonché di chiunque abbia effettuato dichiarazioni o abbia scritto sugli organi di stampa emergano elementi penalmente rilevanti che denuncerò immediatamente sporgendo querela alle autorità competenti”, la nota inviata alle redazioni. Polemiche sono state sollevate sui finanziamenti al settore tramite Avviso 8 ed ai rapporti personali di amicizia con l’assessore Marziano.




Antimafia regionale, il giorno di Simona Princiotta: oltre due ore di audizione sui veleni al Vermexio

Un faldone di cento pagine: memorie, trascrizioni di intercettazioni, denunce ed esposti. Ecco cosa Simona Princiotta ha preparato per la commissione regionale Antimafia. Oggi la sua audizione a Palermo. Senza avvocato, si è seduta di fronte al presidente Musumeci ed agli altri componenti, pronta a rispondere colpo su colpo alle domande ed a fornire ulteriore materiale alla commissione che lavora al “caso” Siracusa.
Oltre due ore e venti di audizione. Un racconto articolato sui “veleni” a palazzo Vermexio tra indagini, appalti, avvisi e sospetti. “Ho fatto parlare le carte più che fornire semplici racconti personali”, spiega laconicamente al termine.
“Ho presentato pagine di vita politica e personale vissuta negli ultimi 3 anni”, racconta la consigliera comunale. “Ho parlato del mio lavoro da consigliere comunale, delle ritorsioni subite, delle calunnie certificate, delle umiliazione subite ingiustamente, dei complotti per infangarmi e di tutte le denunce fatte dopo aver tentato i passaggi in commissione consiliare ed in Consiglio comunale”. Niente registrazioni audio, solo trascrizioni. “Tutti gli audio sono in Procura, se l’Antimafia dovesse decidere di ascoltarli può richiederli ai magistrati siracusani verso cui nutro il massimo rispetto”.
La consigliera, nota per le sue battaglie politiche e le denunce alla base di alcune indagini scattate, è stata chiamata in causa dal sindaco Garozzo nel corso della sua audizione in commissione regionale Antimafia. Il sindaco di Siracusa aveva parlato di elementi del Pd troppo vicini ad ambienti della criminalità.
E’ stato un fuoco incrociato di domane. Oltre sessanta quesiti anche sui rapporti personali (passati) tra Simona Princiotta ed un pentito di mafia. “Ho risposto senza alcun problema, non c’è niente da nascondere”, racconta ancora al termine dell’audizione.
L’antimafia regionale pare si sia soffermata anche sui provvedimenti assunti dall’amministrazione dopo gli avvisi di garanzia: spostamenti, avvicendamenti e quant’altro. E pare che sia emersa una contenuta sorpresa nell’apprendere come poche sarebbero state le mosse di questo tipo.
Alla Princiotta sono stati chiesti elementi anche sulle ultime vicende: l’imprenditore che denuncia anni di tangenti per potere lavorare con il Comune, l’arresto dell’ex consigliere Sergio Bonafede e poi domande su altri personaggi che ruotano attorno a palazzo Vermexio.
Domani alle 11 in conferenza stampa Simona Princiotta racconterà la sua verità sull’infuocato “caso” Siracusa.




Siracusa. Formazione, l'assessore Marziano e quell'ente siracusano: "nessun finanziamento ad amici"

“Nessun finanziamento a corsi di amici”. L’assessore regionale alla formazione, Bruno Marziano, replica alla notizia apparsa su LiveSicilia.it secondo cui ci sarebbe un “gran finanziamento di Marziano ai corsi di un suo caro amico”, con riferimento a Sergio Pillitteri dell’associazione Arti e Mestieri onlus, inserita nell’elenco dei corsi finanziati attraverso Avviso 8 con 3,4 milioni di euro.
Marziano non ci sta. “Pillitteri è un semplice dipendente dell’ente, con i cui proprietari, con i cui gestori non ho alcun rapporto di alcuna natura”, specifica.
“Non credo sia vietato conoscere persone che lavorano nel mondo della formazione”, taglia corto l’assessore regionale.




Siracusa. Espulso un tunisino, il ministro Alfano: "motivi di sicurezza"

Un tunisino di 32 anni residente in provincia di Siracusa è stato espulso dal territorio nazionale. Motivi di sicurezza alla base della decisione, illustrata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “E’ stato segnalato in ambito di cooperazione internazionale perché in contatto con un minorenne francese di origine italiana. Era già noto alle autorità d’oltralpe perché molto attivo in un forum di discussione jihadista e chiaramente intenzionato a raggiungere il teatro siro-iracheno”.
Entrato in Italia nel 2003, aveva alimentato un profilo Facebook con post e video di supporto all’autoproclamato Stato Islamico. Un attento lavoro investigativo ne aveva individuato le forti propensioni radicali. Dopo la revoca del suo permesso di soggiorno per carenza dei presupposti di legge è stato espulso in Tunisia con un volo decollato oggi dall’aeroporto di Palermo.




Siracusa. Anziano aggredito e bruciato, l'atroce gioco di una gang. Si cercano 4 giovani

Indignazione crescente e la richiesta di pene esemplari. Sono le principali reazioni alla notizia lanciata da SiracusaOggi.it di un anziano picchiato e bruciato a Siracusa. La polizia da la caccia ai componenti del feroce branco. Secondo alcune indiscrezioni si tratterebbe di giovanissimi, forse quattro. Già in passato avevano terrorizzato quell’indifeso 80enne con problemi fisici e mentali, secondo il racconto di alcuni vicini.
Lo hanno picchiato e poi, dopo averlo cosparso di liquido infiammabile, hanno appiccato le fiamme. L’uomo è ricoverato al Cannizzaro di Catania, centro grandi ustionati. La prognosi sulla vita è riservata.
La Mobile sta chiudendo il cerchio, anche grazie all’ausilio di immagini di videosorveglianza privata. In particolare, pare che in una stazione di carburante di Grottasanta sarebbero stati filmati gli autori dell’aggressione intenti a riempire una tanica di benzina.
Nessun movente plausibile alla base del barbaro episodio, un’agghiacciante e atroce “gioco” di una pericolosa baby gang ancora a piede libero.




Un siracusano orco a Chiaramonte Gulfi (Rg): avrebbe abusato di due fratellini. Ai domiciliari

Protagonista siracusano per una triste storia di cronaca avvenuta nel ragusano. L’uomo, un 47enne, da tempo si è trasferito a Chiaramonte Gulfi. E’ stato arrestato dai carabinieri di Vittoria, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Catania. Per lui emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione al termine di una intensa attività di info-operativa.
Agghiacciante quanto emerso: tra il 2000 e il 2004 il 47enne avrebbe compiuto atti sessuali con due ragazzini, che all’epoca dei fatti avevano 10 e 12 anni. Arrestati anche altri due uomini di Chiaramonte, uno dei quali è il padre dei due minori, che era a conoscenza delle violenze. Indagini scattate a seguito della denuncia della madre.
Gli elementi raccolti, che ne avevano delineato appieno le responsabilità sulla vicenda, avevano consentito nel maggio 2013 l’arresto del 47enne. Le conferme delle risultanze investigative acquisite, hanno dato la possibilità all’Autorità Giudiziaria etnea di emettere, nell’ottobre di quest’anno, apposita ordinanza a carico dell’uomo, che deve scontare una pena residua di quattro anni e nove mesi di reclusione.
E’ stato sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua abitazione.




Siracusa, Priolo e Augusta: ritorna il fenomeno dei miasmi. Servono nuove norme e rilevamenti capillari

Ritorna il fenomeno dei “miasmi”, quell’odore particolarmente acre che rende pesante l’aria del siracusano. Nella prima mattina di domenica la fase più acuta, con decine di segnalazioni dalla zona alta di Siracusa, Priolo ed Augusta. Replay anche nelle prime ore di questa mattina.
Tra rilevazioni, dati e analisi parziali vengono sempre con maggiore frequenza indicati come responsabili gli idrocarburi non metanici. Ma in assenza di riscontri esatti è quasi impossibile stabilirne con esattezza l’origine al di là di un generico sospetto che porta a guardare alla vicina zona industriale. Ma senza una origine chiara diventa difficile capire come intervenire per contenere i miasmi.
Si invoca a più voci il potenziamento della rete di rilevamento provinciale. E si guarda al nuovo piano della qualità dell’aria come panacea di ogni male. Ma spesso le attese, a queste latitudini, finiscono deluse. Come quelle di norme precise a livello nazionale, dove le lacune sono ormai segnalate da decenni, con la stessa frequenza con cui vengono ignorate.