Siracusa. Libero Consorzio, i numeri di una crisi paurosa. "Solo Roma può salvarlo"

La situazione economica in cui versa il Libero Consorzio Comunale di Siracusa è “gravissima, ai limiti del dissesto, la peggiore fra tutti gli ex enti locali”. Aggettivi ed espressioni emerse durante l’audizione in Commissione Bilancio del commissario Lutri, presenti gli assessori regionali Lanteri e Baccei. La ex Provincia di Siracusa è gravata da un mutuo di circa 8,5 milioni di euro fino al 2044. “Una cifra enorme – commenta il presidente della Commissione, Enzio Vinciullo – che non ha pari né in termini percentuali né in valore assoluto con le altre 8 ex Province siciliane. È stato chiesto al Governo regionale uno sforzo per aumentare le risorse per le ex Province e per quella di Siracusa in particolare, ma l’unico provvedimento che l’assessore Baccei è disponibile a discutere subito è quello da me già annunciato, relativo ai 9 milioni di euro che potranno essere, con emendamento, trasformati da investimenti in spese correnti”.
Solo attraverso una concertazione con il Governo nazionale si potrà cercare di risolvere questa situazione difficilissima. Unica nota positiva dell’incontro: oggi pomeriggio è stato sbloccato il 30% dei 19.600.000 euro messi a disposizione delle ex Province che, a causa di litigi e incomprensioni fra le varie province, erano rimasti bloccati. “Sbloccati esattamente 5.800.000 euro e di questi, orientativamente, 500.000 euro andranno alla ex Provincia di Siracusa. La prossima settimana il Comitato dei legali rappresentanti delle ex Province si riunirà e in quella sede si procederà a distribuire i rimanenti 13.800.000 euro che al momento sono ancora nelle casse della Regione. Nello stesso tempo – ha concluso l’on. Vinciullo – continueremo a insistere con il Governo nazionale per spostare la data di presentazione del bilancio dal 31 luglio al 31 ottobre”.
Lo spettro del default è dietro l’angolo. Il Commissario Lutri avrebbe già voluto dichiararlo. I sindacati frenano. “La crisi economica non è dovuta a una cattiva gestione amministrativa dell’ente ma al taglio delle risorse da parte del governo nazionale e questo non può essere elemento di default per gli enti locali”, insiste il segretario della Funzioe Pubblica Cgil, Franco Nardi. “Visto che si tratta di una crisi indotta, abbiamo chiesto che intervenga la Regione, con finanziamenti straordinari, in attesa che si arrivi alla definizione e alla riorganizzazione dei nuovi enti, ovvero i Liberi Consorzi dei Comuni, come previsto da legge 15, previste per ottobre. E’ indispensabile evitare il dissesto, considerando tutti i servizi che l’ente eroga. La Regione accompagni l’ente fino a fine anno con investimenti straordinari”.




La morte di Tony Drago, otto indagati a Roma

Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte Tony Drago, il caporale siracusano di 25 anni trovato morto nel cortile della caserma Sabatini di Roma due anni fa. Il pm Galanti si muove per concorso colposo in delitto doloso commesso da soggetti per il momento ignoti. Rispunta allora il nonnismo una delicata testimonianza ha fatto emergere. Una circostanza ritenuta credibile, come racconta Il Messaggero.
La famiglia non ha mai creduto alla frettolosa conclusione del suicidio. Il sospetto è “sia stato indotto al suicidio o, addirittura, assassinato”, spiega il quotidiano romano. Per questo motivo, il magistrato ha indagato i superiori gerarchici di Drago, accusati di non aver vigilato su quanto avveniva in caserma. “Gli autori delle vessazioni o di una possibile aggressione fatale, invece, sono in corso di identificazione”.




Siracusa. Rifiuti, la foto simbolo del fallimento culturale di fronte all'emergenza

Non importa dove è stata scattata. Potrebbe essere un qualunque angolo di Siracusa. Ed è l’emblema dell’impreparazione culturale della città alle emergenze. Nei giorni caldi di quella rifiuti, quando note sono le difficoltà per smaltire i sacchetti prodotti quotidianamente, con la possibilità di conferire in discarica solo 170 tonnellate al giorno, c’è chi decide di occupare i cassonetti con gli sfalci di potatura. Che fanno “volume” anche in discarica. Oltre che essere già di fatto vietato dalle attuali regole segnala una strafottenza di fondo di fronte a problemi, come l’emergenza rifiuti, che possono esser risolti solo se tutta la catena funziona: dal cittadino al politico. E certo non è il politico che conferisce nei cassonetti gli sfalci di potatura…




Depuratore consortile Ias, futuro ancora nebuloso per gestione e dipendenti

Non è ancora chiaro il futuro dei dipendenti Ias, strettamente collegato a quelle che saranno le decisioni della Regione per il depuratore consortile che serve Priolo e Melilli. È stata inoltrata all’assessore regionale alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello, e al Commissario ad acta dell’Irsap, Maria Grazia Brandara, una richiesta di incontro.
Sindaci, deputati regionali siracusani e vertici di Ias hanno siglato questa richiesta insieme ai sindacati.
“L’impianto deve avere una continuità di gestione, affrontando l’esigenza dell’ammodernamento con la pianificazione degli investimenti definendo un nuovo sistema di governance e di organizzazione per una maggiore efficienza”, si legge nella lettera inviata a Palermo. Che, di fatto, chiede – insieme alla proroga – un nuovo piano industriale.
L’incontro richiesto dovrà fare soprattutto chiarezza su di un punto: se ci sono le condizioni, nel rispetto delle normative vigenti, per avere una continuità di gestione con la società Ias spa, “considerando che è una società con maggioranza pubblica e senza fini di lucro”.
L’iter potrebbe accelerare se venissero concessi al commissario ad acta pieni poteri per affrontare e definire le attività di Ias e del futuro dell’impianto di depurazione.




Balneabilità e Aia, nuovo botta e risposta tra Isab e l'on. Segoni: "legga i dati del ministero"

Nuovo botta e risposta tra il deputato di Alternativa Libera, Samuele Segoni, e l’Isab. Non contento dei chiarimenti ricevuti sullo scarico a mare della raffineria (autorizzato, ndr) e sul ciclo di deourazione interna verificato da controlli anche a sorpresa, il deputato contesta il monitoraggio Aia perché “misura solo cloro e la temperatura delle acque marine non la presenza di altre sostanze pericolose. Aspettiamo quindi con ansia la risposta del ministro Galletti perché i cittadini sono stanchi dei soprusi e meritano di vederci chiaro“.
Sin qui Segoni. Ma dall’impianto siracusano spiegano invece come “la lista dei parametri oggetto di controllo in Aia è ben più lunga e strutturata dei due soli parametri citati. La lista di tutti questi parametri comunque è disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per chi la volesse consultare”.
Le parole del deputato nazionale vengono però rilanciare da Mara Nicotra, presidente di Melilli Bene Comune.
“Se le acque depurate fossero così pulite come sostiene l’azienda perché in tutta Marina di Melilli esistono cartelli che indicano la non balneabilità delle acque? E’ evidente che lo scarico dell’Isab ne compromette la balneabilità”.
Isab, relativamente a questa tematica, rimanda al “Portale balneazione” del Ministero della Salute, “dove le acque del litorale in oggetto sono dichiarate balneabili, con qualità dell’acqua eccellente. Il divieto di balneazione, a cui probabilmente si fa riferimento nel comunicato stampa, è limitato ad una piccola area, per motivi di sicurezza dovuti alla presenza di pompe di prelievo di acqua mare e non per ragioni ambientali”.




Siracusa. Qualità dell'aria, tra miasmi e sforamenti: "sorprende l'inerzia della Regione"

Piano regionale della qualità dell’aria, con riferimento particolare al rinnovato allarme per le emissioni inquinanti nelle aree Sin Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa: quali novità? A chiederlo all’assessore regionale Territorio e Ambiente è la parlamentare regionale Marika Cirone Di Marco.
“Si deve accelerare nell’adeguamento del Piano regionale alla normativa vigente, in modo da dare risposte attese da troppi anni dalle popolazioni siciliane, in particolare dai territori Sin e sempre più urgenti per limitarne i danni alla salute”, argomenta la deputata.
Con l’aggiornamento del Piano diventa possibile adottare “tutte le misure necessarie a scongiurare il continuo superamento dei valori limite in molte città siciliane e nelle zone industriali, a tutela della salute dei cittadini”.
La Cirone Di Marco punta il dito contro “la perdurante inerzia che la Regione ha maturato negli anni”, esponendo ad un grave pregiudizio “la salubrità dell’ambiente ed impedendo l’erogazione di finanziamenti indispensabili per la rimozione delle cause dell’inquinamento”.
Nella notte tra il 6 e il 7 giugno, a Siracusa, “si è registrato l’ennesimo caso di miasmi avvertiti dalla popolazione ed analoghe segnalazioni hanno riguardato i comuni di Priolo ed Augusta. Per ben 7 ore le centraline hanno registrato valori molto superiori ai 200 microgrammi per metro cubo, limite tollerato per un intervallo massimo di tre ore. La forte puzza di gas percepita dalla cittadinanza indica che, oltre ai non metanici, vi fosse in atmosfera la presenza di composti solforati, sostanze presenti nei prodotti petroliferi; inoltre la concentrazione di tiofene, mercaptani e acido solfidrico nell’aria è una ulteriore conferma dell’origine industriale del fenomeno. L’Assessore per l’Ambiente del Comune di Siracusa ha informato dell’accaduto il Prefetto di Siracusa affinché intervenga, per quanto di sua competenza, a difesa del diritto alla salute dei cittadini”, ricorda la Di Marco che pungola così la Regione.




Due giovani siracusani nella tragica notte di Istanbul: "distruzione e sangue"

Nella difficile notte di Istanbul ci sono anche due siracusani. Stanno bene Carmelo e Giuliana ma le scene a cui hanno assistito rimarranno indelebili.
Erano partiti ieri sera, alle 19, da Fontanarossa, Catania. All’aeroporto Ataturk arrivano poco dopo le 22. Ad Istanbul è caos proprio mentre l’aereo con a bordo la giovane coppia siracusana si prepara all’atterraggio. Rimarrà quello, infatti, l’ultimo “landing” della tragica nottata. Poi aeroporto chiuso.
Completate le manovre e arrestata la marcia del velivolo, le porte non si aprono. E l’equipaggio si affretta a tranquillizzare i passeggeri, parlando di generici “motivi di sicurezza”. Trenta minuti dopo viene data l’autorizzazione all’accensione dei telefonini e le notizie cominciano ad arrivare dal web, dalle chiamate dei parenti a casa.
Papà Rosario riesce a parlare con Giuliana solo alle 22.40: “sto bene, siamo bloccati a bordo dell’aereo”. E tanto basta per un sospiro di sollievo a chilometri di distanza.
Giuliana e Carmelo, come gli altri passeggeri, rimarranno a bordo, in pista, fino alle 3 del mattino. Nonostante lo stress emotivo, la situazione a bordo rimane sotto controllo. “Niente panico”.
Ma lo spettacolo che si presenta ai loro occhi quando finalmente viene dato l’ok allo sbarco è drammatico. “Ovunque guardavamo, distruzione. Un aeroporto a pezzi. E poi sangue a terra, tanto. Pozze…”.
E non bastano le poche ore di sonno nell’albergo messo a disposizione dalla compagnia aerea per superare quello choc di una vacanza diventata presto un inferno.




Chiusura della tratta ferroviaria Siracusa-Catania, Federconsumatori sul piede di guerra

Anche Federconsumatori bacchetta Rfi per la decisione di chiudere per tre mesi la tratta ferroviaria che collega Siracusa a Catania. E parla di “superficialità” che “rivela pienamente l’assoluta mancanza di attenzione delle Ferrovie dello Stato per i collegamenti ferroviari in Sicilia”.
Anche se irrinunciabile, il provvedimento di chiusura “è stato adottato senza tenere conto delle reali necessità dei viaggiatori e delle esigenze dell’economia turistica della zona, nonché con arbitrarie procedure decisionali, nelle quali non c’è stato alcuno coinvolgimento della Regione, delle autonomie locali e delle associazioni dei consumatori e dei pendolari”, l’accusa di Federconsumatori.
Che boccia i servizi sostitutivi approntati (“sono molto approssimativi e non rispondono ai reali bisogni dei passeggeri e del territorio”).
Pronta una denuncia alle Autorità garanti e le prime azioni di risarcimento.




Siracusa. Avvisi di conclusione indagini: cosa sono e cosa succederà agli "avvisati"?

Cosa sono questi avvisi di conclusione delle indagini recapitati dalla Guardia di Finanza a 12 persone, tra cui anche consiglieri e dirigenti comunali? Nel nostro ordinamento sono considerati come strumento a garanzia di un indagato e servono a rendergli noto che un Pubblico Ministero sta per esercitare l’azione penale nei suoi confronti. In breve, arrivano quando un Pm ha raccolto elementi a sufficienza per convincersi che serva andare a processo.
Ricevuto l’avviso, l’indagato viene messo nelle condizioni di prepare al meglio la propria difesa prima dell’inizio dell’eventuale processo. Può, infatti, prendere visione ed avere copia di tutti gli atti del fascicolo che lo riguardano ma soprattutto ha 20 giorni di tempo per presentare memorie o depositare investigazioni difensive e produrre documenti che possano chiarirne la posizione. L’indagato può anche presentarsi spontaneamente per rilasciare dichiarazioni o chiedere di essere sottoposto ad un interrogatorio: il pubblico ministero è obbligato a procedere, in questo caso.
Tutti strumenti che possono essere utilizzati per far eventualmente cambiare opinione al magistrato ed evitare il rinvio a giudizio tramite l’archiviazione.




Eloro: pulire la spiaggia? I siracusani dicono no, aiutano solo due romani

Non è certo il migliore dei benvenuti quello che ha ricevuto una coppia di giovani romani in vacanza a Siracusa.
Tutto inizia quando un siracusano e la sua compagna raggiungono la spiaggia di Eloro per il primo bagno della stagione. L’acqua è cristallina, la spiaggia grande ed immacolata. La triste sorpresa però è dietro l’angolo. Un grosso contenitore colmo di spazzatura, proprio sulla riva. Pieno oltre l’orlo si vanno spargendo tutto intorno sacchetti di plastica, bottiglie di plastica e vetro, carta e tanto altro. La coppia di siracusani pensa a cosa poter fare. Non c’è altra soluzione che togliere tutto per evitare che la spazzatura finisca a mare o dispersa sulla spiaggia. Il dramma è che da quel punto alle auto c’è quasi un chilometro e trascinare il tutto non è cosa facile. Idea: chiedere aiuto a qualche anima bella che gode di cotanto paradiso.
Risultato? Sfiancante sequenza di no: “se avessi i guanti magari lo farei ma senza no”; “abbiamo gia fatto tanta strada e siamo stanchi, non ce la sentiamo”; “qualcuno sicuramente addetto a questo li raccoglierà”; “gli altri sporcano e io pulisco? Non esiste!”.
Rimane in fondo alla spiaggia un’ultima coppia di ragazzi cui chiedere. Un sorriso e “certo, andiamo, cosa possiamo fare?”. Fantastici, senza un attimo di esitazione. Si alzano e donano uno spicchio delle loro vacanze ai siracusani sporcaccioni. Grazie Eren e Saverio, arrivati a Siracusa proprio quella mattina da Roma.
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