Una restauratrice siracusana riporta all'originario splendore il portale romanico di Gandesa (Spagna)

Una restauratrice siracusana sta contribuendo a riportare all’antico splendore il portale romanico di Gandesa, in Spagna. Lei è Silvia Bottaro, trasferitasi nella penisola iberica (a Terrassa per la precisione) poco dopo aver completato i suoi studi a Siracusa.
Da diverso tempo è a lavoro sull’antico edificio di cui rimane solo il magnifico portale con cinque archivolti sostenuti da colonne a capitelli. Anche i giornali spagnoli si sono occupati della sua attività in corso, soprattutto per la particolarità dell’utilizzo del laser nel restauro. “E’ una macchina che si utilizza per pulire le parti sporche in pietra, legno e metalli”, racconta a SiracusaOggi.it.
“In questa fase stiamo restaurando la pietra e il laser è stupendo, perché mantiene la patina che è la protezione naturale che la pietra si crea negli anni”, spiega ancora sorridente.
Con Siracusa, la sua città natale, il legame rimane forte. Appena può, chiude la valigia e torna in riva allo Jonio. “Ma la Spagna è stata una scelta di vita”, confida Silvia prima di rimettersi a lavoro sul portale romanico di Gandesa




Il siracusano Carlo eroe del giorno a Padova: trova un portafoglio e lo riconsegna

Ha trovato un portafoglio a terra. Dentro c’erano 1.200 euro in contanti. Carlo Galfo , 48 anni, non ci ha pensato su due volte. Ha dato un’occhiata ai documenti, ha rintracciato il proprietario e gli ha riconsegnato quanto aveva perduto.
La storia è finita sui principali quotidiani veneti, visto che la vicenda è accaduta a Padova. Eroe del giorno è un siracusano, Carlo. Disoccupato, 48 anni, da alcuni mesi è al nord in cerca di occupazione e fortuna.
“La vita è già piena di problemi, mi ha fatto piacere poter aiutare una persona”, ha raccontato lui con semplicità.
(foto: Il Mattino di Padova)




L'ex sindaco di Siracusa, Bufardeci, reintegrato al Cga: "Legittima la nomina"

E’ legittima la nomina di Titti Bufardeci al Cga.Lo ha stabilito il Consiglio di Stato chiudendo una vicenda che risale al 2013. Il tribunale amministrativo di secondo gradoha accolto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Siracusa, difeso dall’avvocato Carlo Comandè. Accolto anche il ricorso di Nuara. I due, comunque, già da quattro mesi erano stati reintegrati nell’incarico con una sospensiva dopo uno stop durato 6 mesi dopo una sentenza del Tar del Lazio.




Al Ministero della Salute caccia ai soldi per il nuovo ospedale di Siracusa

Riunione a Roma al Ministero della Salute per discutere di edilizia sanitaria. Oggetto del vertice, l’accordo di programma quadro per ottenere le risorse ex articolo 20 della legge 67/88 che la Sicilia aspetta dal 2010.
Tra i progetti da finanziare con gli attesi 845 milioni di euro “7 riguardano la provincia di Siracusa”, ricorda il presidente della Commissione Bilancio all’Ars, Vincenzo Vinciullo, presente all’incontro.
Si parla del nuovo ospedale di Siracusa, del Pta di Palazzolo Acreide, del presidio di Augusta, dell’ex Onp di Siracusa, dell’ex Inam di Lentini, del presidio Trigona di Noto e dell’Ospedale di Pachino.
“L’Assessorato regionale della Salute ritardò nell’inviare la richiesta al Ministero di quasi due anni e nonostante l’assenso tecnico arrivato nel 2012, non vi erano più le risorse disponibili”, ricorda oggi Vinciullo.
Il ministro Lorenzin ha ripreso in mano quelle carte ed ha comunicato alla Regione di essere disponibile a finanziare un primo stralcio, per 375 milioni di euro. A marzo dello scorso anno Palermo proponeva un addendum all’accordo di programma originario ed individuava 74 interventi fra quelli da finanziare e fra questi tutti quelli della provincia di Siracusa.
“Questa mattina- ha spiegato Vinciullo – è stata affrontata la tematica relativa alle somme dovute alla Sicilia e si è deciso che, fermo restando il diritto della Regione a ottenere le risorse a suo tempo programmate, si svolgeranno ulteriori riunioni per accelerare l’iter di approvazione dell’accordo quadro e della sua copertura”.




Siracusa e Melilli. Chiese gremite per l'ultimo saluto a Michele Assente e Salvatore Pizzolo

Siracusa e Melilli si sono strette, oggi pomeriggio, intorno alle famiglie di Michele Assente e Salvatore Pizzolo, i giovani che hanno perso la vita, mercoledì scorso, mentre lavoravano all’interno dell’impianto Versalis, nella zona industriale. I funerali dell’operaio siracusano della Xifonia sono stati celebrati nella chiesa di Santa Rita, mentre la funzione per Salvatore Pizzolo è stata celebrata nella chiesa di San Sebastiano,a Melilli, la sua città. Il dolore di chi li conosceva, lo sgomento di quanti, pur non sapendo niente di loro, restano senza parole, con la netta sensazione di un forte pugno allo stomaco al pensiero che due giovani vite possano essere state spezzate in un giorno qualunque, una qualunque giornata di lavoro. Le altre considerazioni spettano a chi di competenza. C’è l’inchiesta della Procura della Repubblica in corso e ci sono le prese di posizione dei sindacati, che sono tornati a chiedere garanzie in termini di sicurezza sul posto di lavoro, con il coinvolgimento del prefetto, Armando Gradone. Alla gente comune resta la rabbia per quanto accaduto. Nel capoluogo, il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha proclamato il lutto di cittadino, con l’invito agli operatori commerciali (e non solo) a sospendere le proprie attività durante i funerali.




Mattino Cinque in diretta da Siracusa: "Chi ha ucciso Eligia?", pressing per la verità

Continua ad essere uno dei casi di cronaca maggiormente dibattuti in tv. Il mistero della morte di Eligia Ardita è stato nuovamente affrontato questa mattina dalla trasmissione Mediaset “Mattino Cinque”. In studio con Federica Panicucci il legale del marito, Christian Leonardi, indagato per omicidio colposo dalla Procura di Siracusa. Ha replicato alle ombre ed ai sospetti piovuti sul suo assistito anche in un precedente appuntamento televisivo.
Un’inviata in collegamento da Siracusa ha raccontato gli ultimi sviluppi dell’indagine. Dal sequestro dell’abitazione di via Calatabiano all’imminente arrivo dei Ris che dovranno repertare ogni traccia utile a comprendere cosa sia accaduto all’infermeria 35enne in quella sera di gennaio.
Eloquente uno dei titoli scelti per accompagnare la discussione in studio: “Chi ha ucciso Eligia?”. Un giallo per il quale da mesi la famiglia rinnova e rilancia la sua richiesta di verità e giustizia. Anche per Giulia, la piccola vita che Eligia portava in grembo.




"Vorrei presentarvi Michele…", il vicepresidente della Regione Lazio commuove il web

“Vorrei presentarvi Michele”. Inizia così il messaggio che sta commuovendo Siracusa. A scriverlo e pubblicarlo su Facebook è stato il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. Poche parole, per non dimenticare due giovani vite spezzate, per evitare che la corsa serrata delle notizie passi sopra questa tragedia senza emozione.
“Vorrei presentarvi Michele, ha 33 anni. Anzi li aveva perché ieri è morto. Insieme a Salvatore, suo compagno. Sono morti nello stabilimento Eni di Priolo Gargallo vicino Siracusa, e guardate che lo so che Priolo Gargallo non è il centro del mondo, che non può competere con la scollatura della figlia di Mourinho o con Johnny Depp così orribilmente imbruttito. Vorrei però parlarvi un attimo di questi due ragazzi, operai. Stavano effettuando la manutenzione di una videocamera nel reparto fognario, uno si è sentito male per esalazione di idrocarburi, l’altro, disperato, è sceso per soccorrerlo ma è morto pure lui. Io lo so che siamo distratti da cose più importanti, come il dibattito sul nude look della Marini a Venezia o il nuovo IPad gigante. Però, ecco, stamattina ho voluto trovare un po’ di spazio per le futilità”.
Sono quasi quattromila le condivisioni, centinaia i messaggi di commento per una tragedia la cui eco è arrivata fino alla Capitale.




Priolo. Tragedia sul lavoro: operaio muore travolto da un cancello alla Coemi

Non ce l’ha fatta l’operaio travolto questa mattina da un cancello mentre si trovava all’interno della Coemi di Priolo, ditta che si occupa di installazione e manutenzione di impianti elettrici e attrezzature per aziende della zona industriale. Subito dopo l’incidente le condizioni del 61enne, Vincenzo Guercio, sono apparse gravi, tanto da rendere necessario l’intervento dell’elisoccorso. Trasportato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, i tentativi di strapparlo alla morte sono risultati vani.
L’uomo, insieme ad altri due operai, stava iniziando la manutenzione al cancello in ferro che delimitava due aree interne della ditta, per ripristinarne la regolare e completa apertura, impedita da uno scorrimento difficoltoso delle ruote. Per cause in corso di accertamento, è rimasto schiacciato dal cancello stesso, fuoriuscito dal binario inferiore di scorrimento.
“Fim, Fiom e Uilm si stringono al dolore della famiglia di Vincenzo Guercio – hanno dichiarato Getulio, Catinella e Faranda, segretari generali delle sigle di categoria – vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro. Ora bisogna interrogarsi seriamente sulla necessità di intensificare i controlli e alzare i livelli di guardia e di attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. La morte del capo officina della Coemi, è l’ennesima di una lunga, tragica e intollerabile lista. La gente ha bisogno di lavoro, gli operai chiedono dignità e la certezza di potere tornare a casa”.
Cordoglio espresso anche dalla Coemi, la ditta per cui l’uomo lavorava. “L’azienda, insieme a tutti i suoi lavoratori, nel comune dolore, esprime il più vivo e sentito cordoglio alla famiglia, attorno alla quale si stringe”.




Il giorno del dolore: la zona industriale si ferma per Michele e Salvatore

E’ la giornata dello sciopero e del dolore. La zona industriale si ferma per ricordare Michele Assente, 33 anni, siracusano e Salvatore Pizzolo, 37, di Melilli, vittime di un nuovo incidente sul lavoro. I due stavano lavorando all’interno dello stabilimento Versalis, del gruppo Eni.
I sindacati unitari hanno subito proclamato la mobilitazione. Edili, chimici, metalmeccanici: tutti si sono ritrovati questa mattina a partire dalle 6.30 davanti alle portinerie. Centrale torna la riflessione sul tema della sicurezza, così come segnalano i segretario di Cgil, Cisl e Uil che dopo aver incontrato i lavoratori si sono spostati in piazza Archimede per incontrare il prefetto, Armando Gradone. A lui chiederanno di coinvolgere anche le aziende che operano nella zona industriale in un nuovo tavolo di confronto.
“É incredibile morire sul posto di lavoro”, mormora Salvo, uno degli operai che questa mattina ha incrociato le braccia. I volti attorno a lui sono tirati. “Siamo frastornati”, spiega. “Non conoscevano Salvatore e Michele ma quando viene a mancare uno di noi è sempre una tragedia”, aggiunge poco distante Valerio. “E’ difficile accettare cose di questo tipo”, gli fa eco Alberto, con il tesserino per l’accesso allo stabilimento industriale tra le mani.
Sul fronte delle indagini si muove la Procura di Siracusa. La prima ricostruzione, non degli inquirenti, parlava di esalazioni o vapori che avrebbero fatto cadere uno dei due sfortunati tecnici in un pozzetto, con il collega che – nel tentativo di salvarlo – si calava perdendo anche lui i sensi. “Sulla base delle prime informazioni raccolte – spiega in una nota Eni – e fermo restando che la reale dinamica dell’evento è tuttora in corso di accertamento da parte delle autorità, sarebbe da escludere la possibilità di una caduta accidentale dei due operatori all’interno del pozzetto di circa 40 centimetri di larghezza. Infatti, l’attività per la quale era stata incaricata la ditta esterna – prosegue il comunicato – non prevedeva per la sua esecuzione l’ingresso all’interno del pozzetto, come esplicitato dal relativo permesso di lavoro, bensì l’ispezione di routine dell’asta fognaria collegata al pozzetto, mediante utilizzo di apposita videocamera e robot controllati dall’esterno”.




Resort di Ognina, l'ad di Siracusa Sun: "Bellezza come fattore di sviluppo economico, pronti a dare lavoro"

Entro quindici giorni la Siracusa Sun Lld produrrà agli uffici comunali competenti tutte le integrazioni richieste al termine della conferenza dei servizi di ieri. Emergono, intanto, altri dettagli. Come i circa 20 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che con questo progetto potrebbero finire nelle casse comunali e destinati ad altri interventi di pubblico interesse.
Quanto ad alcuni punti emersi durante la conferenza dei servizi, di facile soluzione il problema della portata idrica collegato alle condizioni del pozzo che alimenta Cassibile e Ognina, sotto stress da diversi anni. La società di Rosario Giorgio Fanara è infatti pronta a farsi carico del raddoppio del pozzo e delle condutture in modo da risolvere una volta per tutte, e per l’intera area, il problema.
Quanto alla differenza di vedute con la Soprintendenza ai Beni Culturali, con al centro il piano paesaggistico, sarà eventualmente il Tar a dire l’ultima parola.
Entro l’anno potrebbe arrivare il “si” in conferenza dei servizi e partire la fase esecutiva. Un investimento da 120 milioni per realizzare un resort extralusso ad Ognina che potrebbe dare lavoro a circa 350-400 persone: siracusani in massima parte come spiega in una interessante intervista – tra gli altri passaggi – l’ad della Siracusa Sun Lld. Rosario Giorgio Fanara non si sottrae alle domande e affronta tutti gli aspetti di una vicenda che ha subito appassionato l’opinione pubblica.