Siracusa. Bando rifiuti, l'assessore Coppa: "Nessuno rischia il posto, anzi possibili nuove assunzioni"

C’è voluta una seduta in più, ma del nuovo bando rifiuti e della situazione dei dipendenti attualmente Igm si è riusciti a parlare in Consiglio Comunale. In un gioco di tecniche consiliari, per una volta l’ha spuntata la minoranza che aveva chiesto la discussione del punto all’ordine del giorno poi scivolato nella discussione anche per mancanza del numero legale in prima convocazione.
In aula, l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, è tornato a sottolineare diversi passaggi che nei giorni scorsi avevano dato vita a polemiche e proteste, in particolare da parte dei lavoratori dell’attuale gestore preoccupati per il loro futuro occupazionale.
“Ho nuovamente spiegato che nel bando sono contenute garanzie sufficienti. Nessuno perderà il posto di lavoro”, spiega oggi l’assessore. “Certo, ci saranno degli aspetti organizzativi da rivedere. Il servizio, nel nuovo bando, è concepito in maniera radicalmente diversa per cui bisognerà dotarsi di una organizzazione differente”. Il che significa, ad esempio, che puntando al 95% sulla raccolta porta a porta diminuirà il numero di camion in servizio e chi attualmente guida il mezzo verrà destinato ad altra attività secondo l’organizzazione del servizio rivisto e – si spera – migliorato. Insomma, le mansioni possono cambiare senza che questo debba comportare in automatico stravolgimenti nei diritti acquisiti dai lavoratori.
“Le aziende che presenteranno la loro offerta allegheranno anche uno schema di come vorrebbero organizzare il servizio a Siracusa. Esamineremo anche questo aspetto. Ma non lasceremo indietro nessuno. Chi oggi alimenta tensioni fa solo male alla città”, chiosa Coppa.
E le sue parole sembrano chiamare in qualche misura in causa i sindacati e lo sciopero sbandierato e poi ritirato. “Ci siamo incontrati in due occasioni – dice l’assessore – Siamo entrati nel merito della questione, discutendo per ore. Il momento più importante, a mio avviso, sarà quello dell’aggiudicazione” e non questo farcito di polemiche che a Palazzo Vermexio paiono preventive. “Vi dico di più, è altamente probabile che il nuovo gestore effettuerà ulteriori nuove assunzioni oltre le unità attuali, perchè con il nuovo servizio potrebbe servire un numero maggiore di persone”, aggiunge poi Pierpaolo Coppa.
Ma i lavoratori la pensano diversamente. Intanto per quel che riguarda le garanzie per il futuro. Perchè nel bando – pur essendo richiamate diverse norme nazionali e regionali, più l’accordo quadro – preoccupa il passaggio secondo cui il nuovo gestore assume “l’impegno in via prioritaria ad assumere maestranze che operano alle dipendenze dell’appaltatore uscente” se avrà “l’esigenza di disporre di ulteriori risorse umane rispetto a quelle già presenti nella sua organizzazione”. I tecnici comunali, però, parlano di una formula tecnica che non cambia la sostanza secondo cui tutti i 252 Igm – o ex Igm – verranno assorbiti nella nuova società.
Frattanto, però, si sono visti recapitare il preavviso di licenziamento. Con l’apertura di un altro fronte di lotta, questa volta con il gestore in proroga. L’assessore Coppa su questo aspetto sceglie la via della prudenza. “Ci può anche stare una decisione di questo tipo. L’Igm ha tutto il diritto di partecipare alla nuova gara e tutelare le proprie chance ponendosi al pari delle altre aziende che si dichiarano disponibili a fare le assunzioni necessarie”.




Farmacie: 17 nuove aperture in provincia di Siracusa. Pubblicata la graduatoria regionale

In provincia di Siracusa apriranno 17 nuove farmacie. L’assessorato regionale alla Salute ha pubblicato la graduatoria provvisoria dei vincitori del concorso straordinario per 222 nuove aperture in Sicilia.
Un concorso sofferto sin dalla sua genesi, combattuto a suon di ricorsi al Tar. Venne bandito nel 2013 con regole stabilite dal decreto Monti sulle liberalizzazioni che stabilisce una farmacia ogni 3.300 abitanti. In Sicilia sono state 222 le sedi messe a bando, la maggior parte delle quali di nuova istituzioni, le altri vacanti.




Due campani scomparsi, visti l'ultima volta a Siracusa. Che fine hanno fatto Alessandro e Luigi?

Le ricerche di due ragazzi campani scomparsi nel nulla passano da Siracusa. Lo ha svelato ieri sera la trasmissione tv “Chi l’ha visto?”. Occupandosi di Alessandro e Luigi, due casertani di 40 e 23 anni spariti nel nulla dallo scorso maggio, il programma di Rai Tre ha ricostruito i loro ultimi spostamenti che portano proprio in Sicilia. Qui avevano trovato lavoro come badanti e grazie all’appello di “Chi l’ha visto?” i familiari dei due sono riusciti a scoprire la casa dove prestavano servizio a Siracusa. L’11 maggio del 2014 l’ultimo contatto telefonico con i genitori, poi di loro non si è saputo più nulla. “Siamo sicuri che sono vivi e spero facciano ritorno a casa presto”, confidano in tv. La redazione di “Chi l’ha visto?” ha intervistato l’ultimo datore di lavoro, a Siracusa. Una intervista di spalle in cui si ricostruisce il periodo lavorativo dei due in Sicilia. Pare avrebbero preso un taxi il 14 maggio 2014 alla periferia di Siracusa e sarebbe questo il loro ultimo avvistamento. Sulla pagina facebook dedicata al loro caso, spazio a sospetti e ricostruzioni non si sa quanto attendibili. Tra queste anche quella dell’omofobia come causa del loro allontanamento e della loro scomparsa.




Servizio Idrico. Ligeam spiega le ragioni del ritiro dall'Ati: "altri impegni, qui tempi lunghi"

“La mancata presentazione della certificazione antimafia non può imputarsi alla Ligeam e pertanto non è da considerarsi come motivo del ritiro” dall’associazione temporanea d’impresa con Dam e Onda che aveva dato vita alla newco per la gestione del servizio idrico integrato a Siracusa e Solarino.
Inizia così una articolata replica ai sospetti e alle accuse che una parte del mondo politico locale – Sel soprattutto – aveva avanzato nei giorni scorsi sulla vicenda. “La richiesta e conseguenziale produzione” del documento “esula dalla competenza della società stessa”, si legge nella nota con cui la Ligeam chiarisce i contorni della vicenda.
Quanto alle effettive ragioni del ritiro dall’Ati “vanno individuate nella circostanza che il protrarsi della definizione degli atti contrattuali impedisce un’adeguata e puntuale programmazione delle attività (e degli investimenti) aziendali e nella circostanza che, essendo sopravvenute delle esigenze gestionali e organizzative, la Ligeam non può procedere ad eseguire la quota di servizio affida in base all’accordo di raggruppamento, ed in particolare che l’assunzione di altri impegni professionali ovvero la partecipazione ad altre gare e la successiva aggiudicazione dei relativi lavori/servizi rendono oggettivamente difficoltoso, tecnicamente e finanziariamente, alla Ligeam di eseguire il servizio trattandosi peraltro di una prestazione che deve essere espletata in un’area geografica diversa da quelle in cui la medesima dovrà svolgere gli incarichi medio tempore assunti. Infine si precisa che ogni riferimento a trame e strategie o comportamenti furbetti è destituito di qualsiasi fondamento”.
La Ligeam è sempre risultata del tutto estranea a fenomeni di criminalità organizzata. Tant’è che la società, ad oggi, è titolare di diversi e complessi appalti pubblici.




Lo sgarbo delle Ferrovie: solo un traghetto per arrivare in treno da Siracusa a Roma

Italia una e indivisibile? Si secondo la definizione costituzionale, meno nella “visione” delle Ferrovie dello Stato che, con buona pace della continuità territoriale, hanno annunciato il loro piano operativo da giugno. Sottotitolo: bye bye Sicilia.
Rimarranno solo due treni a garantire una minima continuità territoriale, due notturni per Roma. Tagliato tutto il resto e quindi i collegamenti con Milano e di giorno stop a Messina o Villa San Giovanni per attraversare lo Stretto “a piedi” e con i bagagli in mano perchè i treni non traghettano più. La colpa, spiegano da Rfi, è dei tagli governativi che costringono a sopprimere tre treni e due navi. Da giugno ci sarà un solo traghetto che permetterà, ad esempio, di arrivare da Siracusa a Roma senza scendere dal treno.
La politica siciliana prova a reagire ed alza la voce, senza però riuscire ad incidere. Il governatore Rosario Crocetta ha inviato una nota al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. Scrive di una “grave situazione che si sta creando nel campo dei trasporti ferroviari in Sicilia, a causa dell’eliminazione dei treni di collegamento con il nord”. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, bacchetta le Ferrovie che non avrebbero brillato per comunicazione con le istituzioni. Il deputato siracusano, Pippo Zappulla, chiede a Roma l’intervento del governo. Schermaglie verbali che non paiono poter condurre a risultati concreti, specie considerando che da Rfi fanno orecchie da mercante.
Il servizio offerto sui binari in Sicilia non è mai stato di livello europeo, se non rare eccezioni. I tempi di percorrenza, come documentato dal comitato pendolari, “sono da terzo mondo e le vetture desuete”. Rfi parla di investimenti impossibili in Sicilia perchè non nessuno usa i treni. Falso problema: non si usano i treni per via della qualità appena accettabile del servizio.
Ed anche gli annunciati interventi per il rafforzamento della rete ferroviaria interna (con Siracusa comunque esclusa perchè si guarda solo alla linea Palermo-Messina-Catania, ndr) non convincono i sindacati.




Mal'Aria 2015, il rapporto di Legambiente e i numeri di Siracusa, "bocciata" per Pm10 e Ozono

Appuntamento di ogni anno, il rapporto “Mal’Aria 2015”: ampio dossier di Legambiente sulla situazione ambientale nei capoluoghi di provincia italiani. Inquinanti, smog, polveri sottili contribuiscono in varia misura ad “appesantire” la qualità dell’aria in Italia. Le situazioni più critiche al nord ma Siracusa, purtroppo, non brilla.
L’associazione ambientalista ha monitorato in particolare l’andamento delle Pm10, il famigerato particolato atmosferico, uno egli inquinanti di maggiore impatto sulla qualità dell’aria. Nella classifica stilata da Legambiente, Siracusa occupa la 17.a posizione tra le città con il più alto numero di sforamenti della soglia consentita. Gli ambientalisti prendono in cosiderazione la centralina di rilevamento “peggiore”. Nel caso di Siracusa, quella di viale Teracati che nel 2014 ha superato per 57 giorni i 50 microgrammi per metrocubo di media giornaliera. Il limite di legge è di 35 giorni di sforamento in un anno. In Sicilia, fa peggio solo Palermo con la centralina di via Di Blasi con 65 sforamenti (posizione numero 12).
Altro nemico dell’aria siracusana è l’ozono troposferico, un gas ossidante e tossico se inalato in grandi quantità. Il limite di legge è di 25 giorni di superamento della soglia giornaliera di 120 microgrammi per metrocubo, mediata su otto ore consecutive. Per Legambiente, Siracusa occupa il 25.o posto tra Trento e Vercelli con 48 sforamenti.
A febbraio, intanto, l’assessore all’ambiente Pierpaolo Coppa volerà nuovamente a Roma perchè al ministero dell’Ambiente si torna a parlare di Aia per le industrie e limitazioni nelle emissioni.




L'operaio Isab è sceso dalla torretta del pontile Santa Panagia

E’ sceso poco prima delle 15, dalla torretta del pontile Isab di Santa Panagia, l’operaio 36enne Ivan Baio. Dopo una lunga trattativa con la Digos, l’uomo ha deciso di interrompere la sua eclatante protesta cominciata ieri mattina per chiedere attenzione sul suo caso. L’operaio parla infatti di vessazioni e mobbing oltre che di continui demansionamenti che avrebbero finito per ridurre quasi al minimo il suo stipendio. La versione dell’azienda – ufficiosa – offre spiegazioni e letture differenti.
Domani si ritroveranno nuovamente tutti attorno ad un tavolo per un accordo transattivo per chiudere il rapporto di lavoro. “Non voglio più far parte di questo gruppo”, dice Baio provato dopo 36 ore trascorse sulla torretta.
La notte, segnata da temperature vicine allo zero e pioggia, l’ha trascorsa coperto con il suo giubbotto e una sciarpa. Alcuni amici hanno cercato di fargli arrivare una coperta utilizzando un drone. “Li ringrazio”. A seguirlo, al di là della recinzione dell’area industriale, i suoi genitori. “Vuole difendere il suo stipendio e il suo posto di lavoro ma lo accusano di stare facendo tutto per soldi”, si sfoga al telefono la madre.




Allievi Ufficiali all'Accamedia Aeronautica, informazioni sul concorso in Distaccamento

Pubblicato il bando unico per l’accesso alla prima classe dei corsi regolari delle accademie militari, dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare. La scadenza per la presentazione delle domande in qualità di allievi ufficiali è prevista per il prossimo 9 febbraio.
Per l’Accademia Aeronautica, che ha sede a Pozzuoli (Na), sono 84 i posti messi a concorso per l’accesso al corso “Turbine V”, suddivisi in: 55 del ruolo normale dell’Arma Aeronautica (di cui 48 del ruolo naviganti, specialità pilota e 7 del ruolo delle armi), 16 del ruolo normale del Corpo del Genio aeronautico, 5 del ruolo normale del Corpo di Commissariato aeronautico e 8 del ruolo normale del Corpo Sanitario aeronautico.
Possono partecipare ai concorsi concorrenti, anche se alle armi, di entrambi i sessi che abbiano compiuto il 17° anno d’età e che non superino il giorno di compimento del 22° anno di età al 31 ottobre 2015 e che abbiano conseguito o siano in grado di conseguire al termine dell’anno scolastico 2014-2015 un diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale
On-line, sul portale del Ministero della Difesa, è possibile scaricare il bando di concorso ed ottenere maggiori informazioni sul concorso. Anche la trasmissione delle domande di partecipazione dovrà avvenire esclusivamente in via telematica, previa registrazione nella sezione “concorsi on line” del portale del Ministero della Difesa.
Per i residenti a Siracusa, informazioni ed assistenza sui concorsi in atto possono essere ottenute rivolgendosi al Distaccamento Aeronautico Siracusa di Via Elorina (dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00), mentre inizieranno a breve le conferenze di orientamento presso gli istituti superiori di Siracusa.




Siracusa. A rischio taglio i treni per Roma e Milano, On. Zappulla: "Non siamo figli di un Dio minore"

Cinque treni a lunga percorrenza dalla Sicilia per il resto d’Italia a rischio taglio. Con l’entrata in vigore dell’orario estivo Rfi potrebbe eliminare i treni che collegano Siracusa e Palermo con Roma e Milano. “Si emargina la Sicilia dal sistema di collegamento ferroviario con il resto del Paese”, lamenta il deputato nazionale del Pd, Pippo Zappulla. “E’ una provocazione giustificare la scelta con la carenza di viaggiatori e di merci perché è chiarissimo che senza interventi di ammodernamento, investimenti per la velocizzazione e potenziamento del sistema ferroviario si disincentiva in modo clamoroso l’utilizzo del trasporto su rotaie. Se poi, addirittura, si costringe il cittadino a doversi recare a Messina o con mezzi propri o con treni regionali per poi traghettare autonomamente per Villa San Giovanni, Rfi sta decidendo deliberatamente di chiudere di fatto le ferrovie siciliane”, denuncia con forza il parlamentare.
“I siciliano vengono trattati come figli di un Dio minore: noi abbiamo bisogno e pretendiamo un sistema integrato, forte e moderno, dei trasporti e le ferrovie sono un pilastro insostituibile. Se dal mese di giugno sarà confermata questa scelta si troveranno a rischio più di 5oo posti di lavoro: parlo degli operatori marittimi a Messina, dei manovratori, macchinisti, capi treno e addetti alle cuccette, personale della manutenzione e aziende di pulizia…”. Ecco perchè Zappulla ha presentato un’interrogazione al ministro Lupi chiedendo al Governo di intervenire con urgenza nei confronti delle Reti Ferroviarie Italiane.




Siracusa. L'Associazione degli Edili a caccia di progetti subito cantierabili

Ha preso carta e penna e ha scritto a tutti i sindaci della provincia e al commissario dell’ex Provincia Regionale. A loro Massimo Riili, presidente di Ance Siracusa, chiede un elenco di progetti che possono essere subito cantierabili. E questo per inviare subito dopo il 30 gennaio la lista a Roma, per pianificare un veloce utilizzo di risorse disponibili che potrebbero essere dirottate anche su Siracusa.
Privilegiati sono gli interventi e le opere mirate ad incrementare il livello di sicurezza del territorio, di ridurre il rischio idrogeologico, di riqualificare gli edifici pubblici, le scuole e le reti urbane.
“Confido – dice Riili – in una collaborazione fattiva delle Amministrazioni affinchè di fronte alla crisi senza precedenti che l’edilizia sta vivendo, con questa rapida ricognizione si possano trovare progetti pronti da portare a finanziamento e si possa aprire qualche cantiere che rimetta in moto, anche parzialmente, l’economia della provincia. La struttura tecnica di Ance Siracusa è pronta a collaborare con le Amministrazioni locali per ogni chiarimento e suggerimento utile a rispettare i ristrettissimi tempi imposti dal Governo”.