Fornitura gratuita di libri di testo, pubblicata la circolare Regionale. Come fare per richiederla

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana la circolare con cui sono state fissate le procedure per l’erogazione degli stanziamenti destinati alla fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo alle famiglie con basso reddito.
Beneficiari dell’intervento sono gli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, statali e paritarie, appartenenti a famiglie con fascia di reddito inferiore a 15.493,71 ceuro e che he presentano un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 10.632,94 euro.
La richiesta di contributo dovrà essere presentata insieme all’attestazione ISEE relativa ai redditi 2013 dei nucleo familiare; fotocopia del documento di riconoscimento del soggetto richiedente il beneficio (padre, madre o tutore) in corso di validità; codice fiscale del soggetto richiedente.
L’istanza di partecipazione dovrà essere presentata alla scuola frequentata, entro il 12 dicembre 2014.
Le istituzioni scolastiche cureranno la ricezione delle domande di partecipazione e provvederanno a trasmetterle ai Comuni di residenza, entro il 13 febbraio 2015.
I Comuni comunicheranno poi il numero degli alunni aventi diritto al beneficio entro il 27 marzo 2015. L’erogazione dei fondi è subordinata all’accreditamento delle somme da parte dello Stato. Previsti controlli a campione per verificare la rispondenza al vero di quanto dichiarato dai richiedenti in autocertificazione.




Pil pro-capite, la provincia di Siracusa è la più ricca di Sicilia

Tenetevi forte, perchè la notizia potrebbe farvi balzare dalla sedia. Siracusa è la provincia più ricca di Sicilia. Lo dice Eurostat, il servizio di statistica europea, che ha pubblicato la classifica delle regioni europee in base al Pil pro-capite. I dati sono espressi in base alla media europea alla quale è stato assegnato il punteggio di 100. Il Sud Italia e la Sicilia sono ovviamente piuttosto attardate, oltre la posizione 300. Ma almeno Siracusa – forse anche a sorpresa – offre la migliore performance regionale.
Il prodotto interno lordo della provincia si aggira attorno ad un valore medio di 72. Dopo Sracusa c’è Palermo (71), poi Ragusa (70), Messina (66), Catania (63), Caltanissetta (60), Trapani (56), Enna (57) e Agrigento (51).
La classifica Eurostat ci offre uno spaccato europeo che non è nuovo: un Nord Europa con un alto benessere e un Sud che segue, con notevole stacco.
Per la cronaca, Inner London – West è la provincia eruopea più ricca con un Pil pro capite pari a più di 6 volte quello della media europea. Dopo il Regno Unito, si piazzano cinque province tedesche.
La prima italiana, oltre la quarantesima posizione, è Milano con pil pro capite di 181.




Corruzione: terremoto al Cas. Anche lavori sulla Siracusa-Rosolini nell'indagine

Anche lavori effettuati sulla Siracusa-Rosolini nel faldone dell’inchiesta che si è abbattuta sul Cas, il Consorzio delle Autostrade Siciliane. Un vero e proprio terremoto che coinvolge funzionari del Consorzio e imprenditori, arrestati nelle prime ore del mattino nel corso di un’operazione della Dia di Messina e del centro operativo di Catania per turbata libertà degli incanti, induzione a dare o promettere utilità e istigazione alla corruzione.
L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Messina, dall’aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Fabrizio Monaco. Otto le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e due le misure interdittive nei confronti di altrettante imprese, per la durata di due mesi.
L’indagine ha fatto luce su un sistema di pilotaggio degli appalti in cui sarebbero stati coinvolti funzionari e imprenditori in grado – secondo le accuse – di truccare le gare dei lavori sulle autostrade siciliane.
I magistrati si sono soffermati sull’assegnazione di alcuni lavori assegnati nel 2013 relativi al servizio di sorveglianza attrezzata e per interventi urgenti e di assistenza al traffico sulle autostrade Messina-Catania, Siracusa-Rosolini e Messina -Palermo. La gara sarebbe stata truccata, è l’accusa, con il coinvolgimento di un dirigente del Cas e alcuni imprenditori. Di comune accordo, secondo gli inquirenti, avrebbero turbato la gara concordando le offerte da presentare e le percentuali di ribasso. Una volta aggiudicati i lavori, la ditta vincitrice si sarebbe avvalsa della manodopera e dei mezzi degli altri imprenditori che l’avevana favorita, con la compiacenza del dirigente del Cas che, in cambio, avrebbe ottenuto 100 mila euro in contanti e la ristrutturazione di una casa di sua proprieta’ ad Acqualadroni, una borgata costiera di Messina.
Nel pomeriggio arriva dal Cas una nota del presidente, Rosario Faraci. “Prendo atto dei provvedimenti scaturiti dalle conclusioni delle indagini della Dia e rimango in attesa che l’Autorità Giudiziaria, nel cui operato ho assoluta fiducia, stabilisca la verità riservandosi ogni azione utile a difesa della immagine dell’Ente e della sua condotta”. Faraci conferma l’impegno di continuare nell’azione di risanamento del Consorzio per garantire, nella massima legalità e trasparenza, l’eliminazione di qualsiasi comportamento “deviato” insieme con l’ammodernamento della intera rete autostradale nonché la realizzazione di tutti i lavori programmati nei tempi previsti.




Siracusa ha il parco auto circolanti più "giovane" di Sicilia: "solo" il 58,3% ha otto o più anni

E’ Siracusa il capoluogo di provincia siciliano con il parco circolante di autovetture più “giovane”. Solo il 58,3% delle auto circolanti ha almeno otto anni. La vicina Catania, invece, accusa il dato peggiore con il 69,5% delle vetture circolanti con superato il traguardo degli otto anni dall’immatricolazione. Poi Caltanissetta (63,3%), Trapani (61,8%), Palermo (60%) e Siracusa che quindi può fregiarsi di capoluogo di provincia siciliano con il parco circolante più giovane. I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su elementi Istat.
A livello nazionale, è Andria il capoluogo di provincia italiano in cui il parco circolante di autovetture è più vecchio (72,8% delle auto con otto anni o più). Seguono Napoli (72,1%), Barletta (70,8%), Trani (69,7%) e Catania (69,5%).
Il fatto che l’età del parco auto circolante nelle città del meridione sia più alta rispetto alle città del nord viene letto come ennesimo segnale del divario economico tra le due realtà.




Siracusa-Catania, la galleria delle tenebre. La Filippella rimane al buio: nessun intervento programmato

Ormai non si contano più i mesi: sei, forse addirittura otto. Comunque sia, da troppo tempo la galleria Filippella della Siracusa-Catania è al buio. Zero illuminazione e traffico ridotto su di una sola corsia per ragioni di sicurezza. La colpa originale è dei ladri di rame che tagliuzzando di qua e di là hanno messo ko l’impianto.
Anas, che gestisce il tratto, non ha ancora fatto partire i lavori di manutenzione straordinaria. E ad oggi non c’è nessun intervento programmato con data certa. Si farà, ma quando ancora non è dato saperlo. Intanto le auto sfrecciano al buio.
E dire che nel 2009, quando venne inaugurata, l’autostrada era considerata una delle più moderne e tecnologicamente avanzate della Sicilia.




Siracusa. Riili da voce alla rabbia degli edili: "Basta, non siamo cementificatori selvaggi"

“Basta etichettarci come cementificatori selvaggi”. Massimo Riili non ci sta e dopo qualche giorno di riflessione sbotta sul dibattito nato dopo l’articolo pubblicato dal Corriere della Sera sul “caso” Siracusa. Un pezzo con alcune informazioni “fantasiose”, secondo il presidente dell’Ance, l’associazione degli edili di Siracusa. “I costruttori non hanno alcuna intenzione, né interesse, ad una espansione edilizia sconsiderata in nessuna parte della città, e ancora meno nelle aree di pregio che danno valore alla città ed al patrimonio immobiliare esistente e futuro. L’assioma ‘cemento zero’ è un simpatico slogan elettorale, ma deve essere coniugato in termini realistici che potrebbero essere ‘cemento nuovo solo di qualità e senza occupazione di nuovo suolo in periferia’, sintesi che ci vede sicuramente d’acccordo”, spiega Riili che prende di mira anche le istituzioni locali.”Agiscono ormai come meteore impazzite e così, tanto per fare un esempio, il nuovo Sindaco di Pachino poche settimane fa scopre che il Piano Paesaggistico impedisce qualsiasi sviluppo urbanistico e perfino agricolo della sua città. Siracusa ha provato a presentare le proprie osservazioni quando la Sovrintendenza ha partorito il piano paesaggistico senza tenere in alcun conto le previsioni degli strumenti urbanistici dei Comuni interessati. Nessuno ci ha risposto. Ad oggi, quel piano paesaggistico impedisce molte iniziative, spesso tutt’altro che invasive”. C’è poi la vicenda Parco Archeologico. “Sceneggiata. Il progetto – attacca il presidente di Ance Siracusa – è stato abbozzato su planimetrie superate da non meglio precisati esperti della Sovrintendenza, in aperto dispregio delle raccomandazioni fatte dal Consiglio Comunale di Siracusa nel dicembre dello scorso anno, ingenerando ancora una volta confusioni e creando opposti schieramenti sicuramente non utili ad uno sviluppo ordinato della città”.
Frecciatina anche per “quei politici che prendono le informazioni da internet”. A loro, Massimo Riili ricorda che il Tar ha sancito che “il Parco Archeologico attualmente risulta tamquam non esset, essendo solo una mera proposta di perimetrazione del Parco pensata dall’ufficio in assoluta autarchia, che non esplica alcun effetto sulla edificabilità dei suoli colorati in tinte pastello più o meno gradevoli, in quanto il Parco sarà istituito ed avrà efficacia solo dopo innumerevoli e lunghissimi ulteriori verifiche, modifiche e passaggi di competenza palermitana”.
Gli edili siracusani confermano il loro rispetto per i patrimoni archeologici e paesaggistici della città, ma solo quelli veri. “Basta lezioni, men che meno da gruppuscoli più o meno autoreferenziali che urlano a gran voce le loro personalissime convinzioni, rappresentando una residuale minoranza dell’opinione pubblica”, abbozza senza citare direttamente gli ambientalisti.
“E poi sarebbe il caso di smettere di parlare di poteri forti. Noi come Ance abbiamo chiesto sempre regole certe e nessun arbitrio nel rilascio di pareri e autorizzazioni”, commenta rigettando alcune delle tante accuse piovute nelle ultime settimane.
“Siamo sicuri che il nuovo Assessore Regionale ai Beni Culturali, con la novità di un economista a gestire il nostro patrimonio storico, saprà valutare senza pregiudizi la realtà produttiva della nostra città per attuare quello che lui stesso ha definito una scommessa epocale per la nostra intera Regione”.




Santa Lucia, verso il ritorno del corpo. Le parole del Patriarca di Venezia

Il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, accompagnerà il corpo di Santa Lucia nel suo secondo viaggio nella “sua” Siracusa, dieci anni dopo la prima, storica visita. Poco più di un mese e il 14 dicembre le spoglie mortali della patrona ritroveranno i fedeli siracusani dopo un breve viaggio in elicottero. “A Venezia conserviamo il corpo e per noi è una grazia
del Signore. Ma ogni grazia è essenzialmente un dono, da condividere. In particolare con la Chiesa di Siracusa così legata alla Santa”, ha spiegato a Gente Veneta. Il viaggio a Siracusa “vuol essere un grande pellegrinaggio nella fede tanto per chi accompagna la Santa quanto per chi ne riceve la visita. Siamo convinti che, al suo passaggio, Lucia lascerà uno strascico di grazie; l’intento è suscitare la fede guardando ad una testimone che ha saputo dire quanto Gesù fosse più importante e venisse prima della sua stessa vita”. Il Patriarca di Venezia ricorda poi il valore del sacrificio della giovane siracusana. “Il valore della devozione a santa Lucia, giovane donna vissuta nel terzo secolo, ci aiuta a comprendere come la figura e il ruolo della donna, oggi, nella Chiesa vadano riscoperti e potenziati, non in una insipiente e mascolina imitazione dell’uomo ma nell’affermazione della specificità femminile che arricchisce l’intero corpo ecclesiale. Infine il valore della devozione di
Santa Lucia, essendo venerata sia nella Chiesa cattolica sia ortodossa, riveste anche un
innegabile valore ecumenico”.




"Siracusa, potenzialità inespresse", il gruppo extra-lusso Rocco Forte Hotels studia un investimento

Rocco Forte è l’italo-inglese alla guida del gruppo Rocco Forte Hotels, specializzato nel turismo di lusso. In una intervista a Il Giornale rivela di voler investire in Sicilia: “Siracusa o Taromina”, specifica. Le due perle isolane al ballottaggio nel progetto della società con base a Londra. “Vogliamo creare in Italia una rete di hotel extra-lusso, capace di attirare viaggiatori interessati a riscoprire il Grand tour, che tanto affascinò i nobili del ‘700-800”, sottolinea l’erede di Lord Charles Forte, uno dei primi imprenditori italiani d’Oltre Manica. “Stiamo vagliando opportunità a Venezia, Milano e Napoli. Sono convinto delle potenzialità inespresse della Sicilia, dove possediamo un fantastico resort. L’isola, molto più ricca d’arte della Sardegna, non dispone di molti alberghi a cinque stelle. Penso per esempio a Taormina o Siracusa”.




Il Ciclone è andato via ma guardate che percorso su Siracusa

Tregua maltempo ma da lunedì tornerà a soffiare lo scirocco “con temperature in aumento, tanta sabbia del Sahara ma anche piogge soprattutto nelle zone joniche esposte alle correnti di sud/est”, spiegano gli esperti. Il ciclone tropicale formatosi nella mattinata di ieri nel Canale di Sicilia, ha definitivamente abbandonato la Sicilia spostandosi nello Jonio verso est. Ma il suo è stato un percorso eccezionale, come dimostra la grafica realizzata da Meteoweb.  “Il ciclone, in 24 ore, ha viaggiato nelle calde acque del Mediterraneo intorno alla Sicilia. La tempesta nella notte ha lambito Capo Passero, è risalita nello Jonio fin quasi la Calabria, proprio di fronte Catania ha sterzato nuovamente su se stessa e s’è mossa in moto retrogrado verso ovest,  interessando stamattina presto l’estremità più orientale della Sicilia, tra Augusta e Siracusa, con piogge torrenziali e venti impetuosi. A Palazzolo Acreide, nel siracusano, la raffica più forte di 105km/h. Nella sola giornata odierna, invece, Acireale e Augusta le località più piovose con 80mm di accumulo dalla mezzanotte”.




Esposizioni ad inquinanti: il rapporto sentieri duro con Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo

E’ stato pubblicato sul sito del Ministero della Salute nel mese di maggio, ma nonostante contenga numeri e osservazioni di una certa rilevanza per Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo e la salute dei suoi abitanti, è passato quasi inosservato. E’ il rapporto Sentieri, acronimo di Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. Ovvero uno studio completo su mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri nei Sin italiani. Nasce dalla collaborazione tra Istituto Superiore della Sanità e Associazione Italiana dei Registri Tumori (Artium).
Il Sin Priolo è costituito dai 4 Comuni di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo con una popolazione complessiva, al Censimento 2011, di 179.797 abitanti. Il decreto di perimetrazione elenca la presenza di varie tipologie di impianti: impianti chimici, un polo petrolchimico, una raffineria, un’area portuale, amianto e discariche.
Nello studio presentato alla Riunione annuale Airtum del 2013 sull’incidenza oncologica nei 4 Comuni del Sin di Priolo (periodo 1999-2006) due diverse patologie tumorali sono risultate in eccesso soprattutto nei Comuni di Augusta e Siracusa. “In particolare, sono risultati in eccesso in entrambi i generi il melanoma, i tumori del pancreas, del polmone, della mammella e della vescica a Siracusa, e il mesotelioma pleurico ad Augusta. I risultati
più deboli degli altri due Comuni (Melilli e Priolo), possono aver risentito della bassa numerosità della popolazione che può aver inficiato la precisione delle stime”.
Dal 2005 anche la Regione si è dotata di un Osservatorio epidemiologico ed ha attivato un monitoraggio continuo del profilo di salute della popolazione residente nell’area di Augusta-Priolo. “Tale monitoraggio, attraverso tre successive indagini basate su dati sanitari correnti, di cui l’ultima con aggiornamento all’anno 2011, ha evidenziato uno specifico profilo di mortalità e di morbosità con diversi livelli di compromissione. Nell’area di Priolo, in entrambe le fonti utilizzate e per entrambi i confronti emerge un incremento della mortalità generale e di malattia nel territorio rispetto alle popolazioni di riferimento (regionale e locale)”.
Nell’ambito del Sin Priolo “vi sono alcune aree in cui le vie di esposizioni sono multiple e un lavoro di tipo multidisciplinare risulta fondamentale e necessario per pervenire a una caratterizzazione del rischio”. Il sito Priolo è incluso nell’elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale. Nel suo perimetro ricadono: un polo industriale costituito da grandi insediamenti produttivi, prevalentemente raffinerie; l’area marina antistante comprensiva delle aree portuali di Augusta e Siracusa; numerose discariche di rifiuti, anche pericolosi; lo stabilimento ex Eternit di Siracusa (dove si producevano manufatti in cemento-amianto); le aree umide (saline di Priolo e Augusta).
Sono stati raccolti nel periodo 2007-2010 tutti i dati disponibili di caratterizzazione chimica delle varie matrici ambientali (aria, acqua sotterranea, acqua superficiale, sedimenti, suolo, sottosuolo) e alimentari (acqua potabile, biota) al fine di elaborare valutazioni preliminari di rischio per la salute umana. “Le molteplici attività produttive dell’area, che includono impianti chimici, petrolchimici, produzione di energia, cementifici e inceneritori, hanno negli anni emesso in atmosfera macroinquinanti (ossido di zolfo e azoto, particolato) e microinquinanti (diossine, IPA, PCB, metalli pesanti, COV),determinando un’esposizione della popolazione per via inalatoria. Mentre per i macroinquinanti la fitta rete di monitoraggio della qualità dell’aria consente di supportare efficacemente le valutazioni di rischio sanitario, per i microinquinanti le scarse conoscenze non consentono di effettuare valutazioni quantitative di rischio”.
E’ attualmente in corso uno studio, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha l’obiettivo di valutare il rischio sanitario attraverso la raccolta di dati disponibili (nell’ultimo periodo molto più numerosi, in particolare per quanto concerne le matrici alimentari), l’aggiornamento degli inquinanti identificati nel corso dello studio e l’applicazione di un modello di dispersione e ricaduta al suolo di inquinanti atmosferici emessi dalle industrie.
Pesante, infine, la valutazione del rapporto Sentieri su quanto fatto per le bonifiche. “È del tutto evidente – si legge nel rapporto Sentieri – che le varie strutture commissariali per i rifiuti in Sicilia, succedutesi nel tempo, e il ministero dell’Ambiente con la società pubblica Sogesid, non hanno svolto in maniera efficace il proprio compito, gestendo in maniera non adeguata gli incarichi e le risorse conferite loro”.