Barbie Santa Lucia di Siracusa. I vescovi siciliani contro due artisti argentini

La chiesa siciliana si scaglia contro Pool Paolini e Marianel Perelli. I due artisti argentini hanno “creato” una particolare collezione di Barbie in versione religiosa. Trentatrè esemplari tra cui anche una Barbie Santa Lucia. Faranno parte dell’esposizione “The Plastic Religion” ma i vescovi siciliani bocciano seccamente l’iniziativa.  L’agenzia dei vescovi “Sir” definisce una “provocazione” l’opera dei due artisti argentini.
Oltre Santa Lucia, ci sono anche le versioni Barbie – riferisce sempre l’agenzia dei vescovi – con santa Giovanna D’Arco, la Vergine di Luján o Maria Maddalena, la Vergine di Lourdes e pure quella di Fatima, con i tre pastorelli a corredo. “C’è anche la componente maschile della coppia di plastica  quindi ecco il fido ed eterno fidanzato Ken nei panni di Gesù, san Rocco, san Sebastiano e, per il politically correct, di Buddha”, si legge nell’editoriale dei vescovi, nel quale si fa notare anche che però manca un Ken in versione Maometto.
“La religione è davvero così di plastica che si può ridurre la devozione a oggettistica?”, si chiedono i vescovi siciliani confortati dal fatto che le installazioni artistiche (“vogliamo chiamarle così?”, si domandano con sarcasmo, ndr ) “non arriveranno mai nei negozi”.




Roma. Vertice sulle Aia per le industrie a Roma: il debutto di Siracusa, l'assenza di Augusta e Melilli

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro al Ministero dell’Ambiente. Si doveva parlare di Autorizzazioni Ambientali (Aia) con particolare riguarda al polo industriale siracusano. Ma il vertice, a cui per la prima volta ha partecipato anche il Comune di Siracusa con l’assessore Francesco Italia, si è chiuso con il rinvio di ogni decisione relativa alla concessione delle Aia. Se ne riparlerà ad ottobre quando dovrebbe essere convocato  il tavolo tecnico con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Arpa e tecnici dei Comuni del triangolo industriale ma non il capoluogo.
All’incontro odierno mancavano i rappresentanti dei comuni di Augusta e Melilli: quest’ultimo è quello che ha rimesso in discussione la concessione delle autorizzazioni di impatto ambientale.




"La farsa di Siracusa con i partiti estinti": ecco come la Repubblica racconta le elezioni suppletive di Rosolini e Pachino

La storia delle elezioni regionali bis, quelle da ripetere in nove sezioni tra Pachino e Rosolini due anni e molti cambiamenti dopo finisce oggi su La Repubblica. Per il quotidiano nazionale è “la farsa di Siracusa con i partiti estinti”. Così si legge nel titolo di un lungo articolo firmato da Emanuele Lauria.
Nel pezzo si ripercorrono velocemente le vicende che hanno condotto all’indizione della nuova tornata per il 5 ottobre. “SI chiamano suppletive. Nell’Isola non c’erano mai state. Stavolta, salvo sorprese (ancora possibili) legate a una pronuncia in extremis del consiglio di giustizia amministrativa, si svolgeranno in due paesi in provincia di Siracusa: il replay delle elezioni regionali del 2012, ma soltanto in nove sezioni di Pachino e Rosolini. Novemila votanti, defunti compresi. Perché tutto dev’essere esattamente come due anni fa: così ha stabilito il giudice e allora anche il corpo elettorale non cambia…”, scrive sarcastico Lauria.
Inevitabile la sorpresa di chi, da fuori, si imbatte in questa vicenda. “Sulle schede i votanti troveranno simboli di partiti che non esistono più: come il Popolo della libertà di Berlusconi oppure Futuro e libertà di Fini”, aggiunge infatti il giornalista de La Repubblica.
E del caso si occuperà domattina anche Radio 24, con Alessandro Milan nel suo 24 Mattina.




Un catamarano prodotto a Siracusa incanta al salone nautico di Cannes

E’ prodotto da un cantiere di Siracusa uno dei pezzi più ammirati al salone nautico di Cannes. Si tratta di un catamarano di 62 piedi, prodotto dalla Setmarine, al suo secondo modello. Il suo nome è 625 Sail e con il suo design unito alla cura nella realizzazione della barca e il suo prezzo contenuto ha colpito l’attenzione dei visitatori. Concepito per la crociera veloce, con ampi spazi aperti, il 625 Sail è un catamarano semi-custom di 19 metri.
Le linee d’acqua e il disegno dello scafo sono opera dell’architetto Toni Punzio, mentre le linee di design sono firmate da Ilenia Indaco. L’ispirazione parte dall’artigianato siciliano di livello, integrandolo con concetti di design moderno.
Il 625 Sail è il secondo modello della gamma Sail, il primo, presentato lo scorso anno, sempre qui a Cannes, è il 455 Sail, un catamarano di 45 piedi da crociera veloce.
(foto: la dinette del 625 Sail)




Crocetta vuol denunciare la Sgarlata: "chi sbaglia deve pagare". Lei si difende, "calunnie"

Finisce in prima pagina su La Repubblica Palermo il “caso” della piscina dell’assessore regionale Maria Rita Sgarlata. Una vicenda che era finita nei giorni scorsi al centro delle cronache locali per via di alcune indiscrezioni che la collegavano alla rimozione di Beatrice Basile dall’incarico di Soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa. “La piscina abusiva dell’assessore, nuovo caos in giunta” è il titolo dell’articolo di Emanuele Lauria che racconta anche della decisione del presidente Rosario Crocetta di denunciare la Sgarlata, siracusana considerata in realtà una “fedelissima” del governatore. “Chi sbaglia deve pagare”, sottolinea Crocetta e sono parole che suonano come una bocciatura politica. Neanche di fronte al caso del flop del Piano Giovani l’ex sindaco di Gela era stato così diretto contro un esponente della sua giunta, in quel caso l’assessore Nelli Scilabra.
La redazione siciliana de La Repubblica racconta l’excursus del caso Sgarlata. Partito da una relazione arrivata in regione a fine agosto. “Cinque pagine in cui gli ispettori del dipartimento Beni culturali sollevano pesanti sospetti sui lavori che l’assessore Mariarita Sgarlata (che proprio quel ramo d’amministrazione ha diretto fino ad aprile e che ora siede al Territorio) ha realizzato nella sua villa di contrada Isola, a Siracusa. Su tutti, una piscina prefabbricata fuoriterra realizzata, assieme a un pavimento in teak e a un solarium, entro il limite dei 150 metri dalla costa”.
Dal dossier sarebbe partita una ispezione, conclusa il 13 agosto. E da lì, sono le conclusioni de La Repubblica, sarebbe partito “un procedimento di sospensione nei confronti della soprintendente Beatrice Basile. Privata delle sue funzioni e sostituita da Calogero Rizzuto, proprio per le presunte irregolarità in casa Sgarlata su cui hanno fatto luce gli inviati da Palermo”.
Maria Rita Sgarlata – che parla di “Metodo Boffo” ai suoi danni – si difende con un comunicato stampa. “Da più di una settimana sento riecheggiare sui giornali i termini abusiva, sospetta e altro in riferimento alla piscina fuori terra prefabbricata che ho poggiato sul mio giardino quest’estate. Pur potendolo solo comunicare agli organi preposti, come prevede la normativa, ne ho chiesto l’autorizzazione perché ho pensato che se come cittadina potevo allinearmi ai comportamenti comuni, come assessore non potevo permettermi alcuna leggerezza. Ma essere assessore non può e non deve privarmi dei miei diritti di cittadina. Le notizie calunniose quindi non rispondono in alcun modo a verità e per contrastarle, a difesa del mio buon nome e del mio operato, ho già dato mandato ai miei legali di procedere. Nessun abuso è stato commesso: siamo davanti ad un castello maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata, per la quale è stato richiesto regolare permesso per quanto, in qualunque sito on line, manufatti di questo tipo vengano proposti in vendita proprio perché esenti da richiesta di autorizzazione e realizzabili con una semplice comunicazione. Mi sembra evidente che si voglia strumentalizzare l’argomento con fini che non sfuggirebbero neanche al più ingenuo dei Siciliani. Convinta della correttezza delle mie azioni, ho chiesto io al presidente Crocetta di trasmettere il rapporto ispettivo dell’attuale direttore dell’Assessorato ai Beni Culturali, Rino Giglione, alla Procura della Repubblica al fine di dissipare ogni dubbio sul mio operato. C’è un altro enigma, meritevole di approfondimento in sede giudiziaria, che riguarda la facilità con cui tutti hanno avuto accesso ai documenti (lo ha ammesso a chiare lettere giorni fa un noto imprenditore edile siracusano in una conversazione pubblica su Facebook) ad eccezione della sottoscritta che ha dovuto chiedere l’accesso agli atti, come è giusto faccia ogni cittadino onesto. Rimettendomi serenamente al giudizio degli organi inquirenti, qualora contrariamente ad ogni logica e presupposto che a me oggi sfugge, dovessero risultare responsabilità dirette e personali, non tarderò un minuto in più a rassegnare le mie dimissioni nelle mani del Presidente”.
 




Ivan Lo Bello sferza la politica: "la Sicilia muore, servono nuove ricette. Imprese e sindacato lo hanno capito"

Sono destinate a far discutere le parole di Ivan Lo Bello. Il presidente della Camera di Commercio di Siracusa e vicepresidente nazionale di Confindustria ha spiegato la sua ricetta per far uscire la Sicilia dalla crisi in cui è precipitata. Una crisi economica e sociale su cui la classe dirigente avrebbe più di una responsabilità. “La Sicilia muore. Imprese e sindacati lo hanno capito, la politica no”, spiega Lo Bello dalle colonne de La Sicilia.  Non solo dito puntato. “Discutiamo su un progetto per l’Isola”, invita il presidente della Camera di Commercio di Siracusa. Il 2014 si conferma anno negativo per le imprese. “Il 2015? Dipende dalle scelte che faremo, la crescita non è un fatto automatico”. I sindacati, Cgil in testa, chiedono pragmatismo e porgono una mano alle imprese che vogliono creare lavoro. “E noi siamo pronti a raccogliere questa mano – commenta – Con il sindacato da anni abbiamo un significativo rapporto e collaboriamo su temi generali e locali. Lo dimostrano un’unita’ di intenti e richieste comuni nel corso delle manifestazioni, come quella recente che abbiamo fatto a Palermo. La crisi e i disservizi, l’immobilismo della politica hanno unito sindacati ed imprese. E quando l’obiettivo è salvare la nostra terra non guardiamo certo al ruolo ma a una visione comune”. Lo scenario da mutare rimane però inquietante.  “La verità è che abbiamo vissuto per decenni pensando che la spesa pubblica e non quella delle imprese bastasse a prosperare. Avevamo un mercato drogato dalla spesa pubblica. Poi ci siamo svegliati bruscamente: la spesa pubblica è finita. E ora l’imperativo categorico è tornare sul mercato, sennò la Sicilia muore. Imprese e sindacato lo hanno capito, la politica no”.




La Cassazione conferma la Commissione Tributaria di Siracusa: cartelle nulle in caso di avviso irregolare o accertamento omesso

Le cartelle esattoriali e gli avvisi di mora sono nulli se l’accertamento fiscale è stato omesso o è stato notificato in modo irregolare. La Corte di Cassazione ha dato ragione la sentenza 235 del 2012 della Commissione Tributaria Provinciale di Siracusa. Contro quel pronunciamento aveva presentato ricorso Riscossione Sicilia.
Non solo, il contribuente che vuole contestare la pretesa tributaria può farlo chiamando in causa anche solo uno tra Ufficio delle Entrate e agente della riscossione. Lo scrive il Sole24Ore.
La vicenda ha interessato un contribuente che aveva proposto ricorso contro una cartella ricevuta dall’agente della riscossione, chiedendone l’annullamento in quanto non era stata preceduta dalla notifica dell’accertamento. Il ricorso veniva accolto dalla Commissione Tributaria di Siracusa e impugnato davanti alla Commissione Tributaria Regionale dall’agente per la riscossione che, in quanto unico ente chiamato in causa, lamentava la carenza di legittimazione passiva. La Ctr prima, e la Cassazione dopo, hanno ritenuto infondata la censura proposta.




Da Catania appello per la Basile: "Crocetta scongiuri la revoca", chiede SiciliAntica

La rimozione di Beatrice Basile dall’incarico di soprintendente ai beni culturali di Siracusa diventa un caso regionale. Dopo le prese di posizione degli ambientalisti siracusani ed alcuni esponenti del Pd, interviene a difesa della Basile l’associazione etnea SiciliAntica. “Dopo avere superato indenne il ricorso del suo predecessore, adesso deve subire, immeritatamente, l’avvio dell’iter di revoca della sua nomina. Tale provvedimento, a nostro parere, rappresenterebbe una gravissima minaccia al patrimonio culturale della città aretusea, sopratutto in vista delle importanti decisioni che, a breve, andranno prese su aspetti urbanistici e ambientalistici determinanti per il futuro della città di Archimede”, scrivono i rappresentanti dell’associazione culturale. “Nel ribadire la totale solidarietà alla dottoressa Basile, che in tanti anni di servizio presso l’Amministrazione Regionale ha sempre operato nell’esclusivo interesse della collettività, SiciliAntica auspica che il Presidente della Regione Rosario Crocetta intervenga autorevolmente per scongiurare tale immotivato provvedimento”.
 
 




Siracusa. Il prefetto convoca Don Prisutto, prete contro l'inquinamento industriale. E le associazioni scrivono al Procuratore

Potrebbe essere ad una svolta la battaglia avviata dalla Chiesa siracusana contro “le morti silenziose” nel triangolo industriale della provincia. Dopo la decisione dell’Arcidiocesi di sposare l’iniziativa di Don Palmiro Prisutto, parroco di frontiera di Augusta, con l’invito a tutti i sacerdoti del territorio di fornire dati sulla mortalità per tumore da inserire in un registro  parallelo a quello ufficiale, il prefetto, Armando Gradone ha convocato questa mattina il parroco di Brucoli per un incontro nella sede dell’ufficio territoriale di governo. Un passaggio importante, da cui potrebbero scaturire ulteriori decisioni. Don Prisutto avrebbe sottoposto al prefetto una lettera inviata anni fa all’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con cui il sacerdote augustano, facendosi portavoce delle famiglie che hanno subito dei lutti a causa di tumori, stigmatizzava il mancato intervento del Governo in difesa del territorio.
E intanto alcuni gruppi e associazioni a difesa del territorio, in particolare “Popolo Inquinato” di Siracusa, Gela, Milazzo e molti altri, hanno inviato una lettera denuncia al procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Segnalate quelle che sembrerebbero omissioni di atti e interventi mai avvenuti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica nelle 3 aree a rischio siciliane. In particolare, per quel che riguarda il siracusano, “oltre ad non esserci i dovuti controlli negli impianti, carenti e poco attendibili sono le centraline sulla qualità dell’aria”, lamentano i referenti delle associazioni. “Si evidenzia anche il grande conflitto di interessi esistente. Manca una normativa ad hoc riguardante l’inquinamento industriale dell’aria che si respira, ma i Comuni consentono ancora all’industria, attraverso il Cipa  di stare all’interno di una rete di rilevamento pubblica attraverso un protocollo di intesa istituito nel 2005 per contrastare tale inquinamento. Ci chiediamo: è normale che chi deve essere controllato diventi controllore di se stesso? E’ normale che l’industria attraverso il Cipa, il cui presidente è anche il coordinatore del registro tumori della Sicilia orientale, debba controllare la qualità dell’aria delle centraline della provincia alla stessa stregua di una Arpa, che è l’organo di controllo istituzionale? Ma allora è per questo motivo che l’Asp Siracusa non fa correlazioni tra il dato ambientale e patologie tumorali nonostante Arpa e provincia inviano loro i dati degli inquinanti petrolchimici non normati ma comunque rilevati?”. Interrogativi che attendono una risposta mentre la Procura mostra sempre più attenzione per il fenomeno.




Cassibile-Rosolini, fine settimana da bollino rosso

Saràancora un fine settimana da bollino rosso sulla Cassibile-Rosolini (tratta in esercizio della Siracusa-Gela) pertanto si raccomanda particolare prudenza da parte del Cas. Nota la causa dei problemi, i restringimenti di carreggiata con conseguenti ripercussioni sulla circolazione. In particolare in prossimità della barriera di Cassibile dove solo un varco è aperto.