Siracusa quinta provincia in Italia per liti fiscali e seconda in Sicilia

In provincia fioccano le liti fiscali. Per numero di ricorsi pervenuti alla commissione tributaria, Siracusa è quinta in Italia. Lo evidenzia la classifica del Sole24Ore “Il Paese dei Litigi”. Lo studio è basato sui dati del ministero della Giustizia e mostra con chiarezza come nel Meridione si concentri il maggior numero di cause (civili, tributarie e procedimenti penali). A guidare la graduatoria è Reggio Calabria, seguita da Foggia e Catanzaro. Siracusa si tiene vicina alla media nazionale di 71 processi ogni mille abitanti ma spicca il volo quando si tratta di liti fiscali, finendo dritta in top ten con 8,6 ricorsi per mille abitanti che le vale il quinto posto, alle spalle di Catania (9,2) e davanti a Ragusa ed Enna (8,1).Ecco le prime dieci: Lecce (10.5), Reggio Calabria (9.9), Caserta (9.8), Catania (9.2), Siracusa (8.6), Enna e Ragusa (8.1), Cosenza (8), Agrigento (7.8), Vibo V. (7.7).




Siracusa. Legge sull'acqua pubblica, nessuna impugnativa del Commissario dello Stato

La smentita, secca, viene affidata ad un comunicato stampa. “La mia legge sull’acqua pubblica per la provincia di Siracusa non è stata impugnata dal Commissario dello Stato”. Il deputato regionale Enzo Vinciullo mostra così tutta la sua sorpresa per una voce che negli ultimi giorni ha preso a girare dopo quanto successo per il caso Palermo.
“Non solo il Commissario dello Stato non ha impugnato la legge, cosa che non poteva fare dopo che, precedentemente, ne aveva decretato la validità, ma, anzi, impugnando il provvedimento legislativo per la provincia di Palermo, ha voluto ulteriormente riconoscere la bontà della mia legge, tant’è vero che anche gli amministratori della provincia di Palermo, i Deputati e lo stesso Presidente Crocetta hanno dichiarato di volere, ora, una legge fotocopia alla nostra”, spiega Vinciullo.
Che attacca quanti, nel siracusano, hanno alimentato dubbi e nuovo caos nella gestione del servizio idrico. “Dimostrata, semmai ce ne fosse bisogno, la pochezza amministrativa di chi si lascia andare a simili dichiarazioni”, taglia corto. “Assicuro tutti, la legge continua ad essere valida, operativa e costituzionalmente corretta.I gufi stiano in silenzio”.
 




Noto e Marzamemi, sopralluoghi per le riprese del sequel di "The Passion"

Il sequel del film “The Passion” di Mel Gibson sarà girato il prossimo anno in Sicilia. L’annuncio lo ha dato nelle scorse settimane il produttore americano Vito Bruno, ospite del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Adesso arrivano le prime indiscrezioni sulle location scelte per i sopralluoghi prima delle riprese di “Mary mother of Christ”, questo il titolo del proseguimento ideale del film fortemente voluto da Gibson e girato a Matera.
L’Etna ma anche le campagne poco fuori Noto e la spiaggia di Marzamemi potrebbero fare da set ideale per la nuova produzione cinematografica a stelle e strisce. Primo ciak tra  febbraio e marzo del prossimo anno. Nel cast, Ben Kingsley e Julia Ormond.




Indebitamento delle famiglie: la provincia di Siracusa al primo posto in Sicilia

Le famiglie della provincia di Siracusa sono quelle più indebitate in Sicilia. Il dato emerge dall’analisi dell’ultimo studio della Cgia di Mestre che parla di un “passivo” medio accumulato con le banche e gli istituti di credito pari a 16.191 euro. Rispetto all’inizio della crisi (2007) netta la crescita del debito: +32 %. Siracusa, 63.a in classifica nazionale, precede persino Catania (66) e Palermo (73). La provincia aretusea è comunque al di sotto della media nazionale pari a 19.251 euro.  I dati sono riferiti al 2013.
A livello territoriale, denuncia l’Ufficio studi della Cgia, le province più “esposte” sono quelle lombarde. Al primo posto troviamo le famiglie residenti nella provincia di Monza-Brianza, con un debito di 27.544 euro; al secondo posto quelle di Milano, con 27.505 euro e al terzo posto le residenti a Lodi, con 27.281 euro. In fondo alla classifica nazionale, invece, si piazzano le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con un debito di 8.742 euro, quelle dell’Ogliastra, con  8.435 euro e, all’ultimo posto, quelle di Enna, con 8.371 euro.
Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.
Dall’inizio della crisi (anno 2007) l’incremento del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici è stato del 35,1 per cento, anche se dopo il picco massimo toccato nel 2011 le esposizioni sono in calo. L’inflazione, invece, sempre tra il 2007 e il 2013 è aumentata del 13,4 per cento. “Premesso che i territori più indebitati sono anche quelli dove i livelli di reddito sono i più elevati – spiega il segretario della Cgia, Bortolussi – è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di  significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare solo fino ad un certo punto”. Per la Cgia, però, si sta facendo strada un fenomeno molto pericoloso: “La maggiore incidenza del debito sul reddito – conclude Bortolussi – si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli: è evidente che con l’ aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione  del reddito disponibile questa situazione rischia di peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura assuma dimensioni preoccupanti”.




Tecnologia: internet a banda larga anche in zone non adeguatamente coperte da servizi di telecomunicazione

È ormai appurato che la tecnologia WiMax rappresenta una svolta per la diffusione della banda larga, laddove gli investimenti per il cablaggio da parte dell’operatore incumbent Telecom Italia e degli altri gestori, proprietari di infrastruttura propria, sono in forte ritardo ed in grave difficoltà, dovuti ad una cronica insufficienza di risorse economiche dedicate, nonché ad una grave/sensibile contrazione degli investimenti nel Mercato.
Con il progetto SiWiFi, Siportal ha raggiunto il duplice obiettivo che si era prefissata: costruire una rete multiservizio di accesso, trasporto e raccolta interamente monitorata, gestita e sviluppata da Siportal; ridurre il divario digitale nelle zone coperte, offrendo servizi di connessione ad Internet e telefonia altamente performanti.
Questo progetto ha visto Siportal protagonista di un investimento di oltre 2 milioni di euro, che ha permesso di coprire già qualche decina di siti in Sicilia e, entro il prossimo biennio, garantirà l’ulteriore apertura di altri “Punti di Presenza”, portando ad almeno 100 gli impianti presenti su tutto il territorio italiano.
In tale scenario si inquadra la recente apertura dei POP a Siracusa, con il dichiarato intento di coprire un vasto territorio balneare della provincia – da Ortigia a Fontane Bianche, da Belvedere a Cassibile passando da Floridia e Solarino – caratterizzato da zone estese, in parte sprovviste di adeguati servizi di telecomunicazione, in parte caratterizzati da elevate esigenze di banda con caratterizzazione stagionale.
Miglioramento delle potenzialità di connessione ad uso pubblico e privato, incremento ed allineamento agli standard europei in merito ai servizi internet offerti ai turisti, possibilità di servire luoghi difficilmente raggiungibili, e per le caratteristiche geografiche del territorio e per le eccessive distanze dai più vicini impianti cablati, sono stati gli input che hanno spinto Siportal ad una rapida realizzazione dell’infrastruttura WiMax in questi fantastici luoghi a sudest dell’isola.
Per la realizzazione dell’infrastruttura di rete, nulla è stato trascurato: tutti gli impianti, costruiti secondo le più recenti disposizioni in materia di sicurezza e rispetto per l’ambiente e per la salute del cittadino, sono stati realizzati dopo un attento studio di V.I.A., approvato dagli organi competenti. Anche il posizionamento delle antenne ha seguito uno scrupoloso studio sia al fine di ridurre al minimo l’impatto con le bellezze naturali del territorio, sia per garantire la massima copertura possibile.
In quest’ambito, Siportal rappresenta appieno l’idea di innovazione che sta cambiando gli attuali equilibri competitivi tra i servizi di connettività della old generation con quelli più rivoluzionari e performanti della new generation: gli impianti già realizzati e attivi sono infatti tutti LTE ready per poter navigare in Internet fino a 80 Mega.




Ebola e immigrazione: il sindacato degli infermieri preoccupato. "Risorse e interventi inadeguati"

Il continuo arrivo di migranti sulle coste siciliane rende l’opinione pubblica particolarmente “vulnerabile” su alcuni allarmi. In materia di sicurezza. E negli ultimi giorni sul tema della salute. I media parlano di emergenza ebola in Africa. E inevitabilmente ci si chiede se la Sicilia è pronta a fronteggiare una eventuale – oggi inesistente – emergenza. Lo fa, ad esempio, il segretario regionale del sindacato Coordinamento Nazionale Infermieri, Calogero Coniglio. “Sono fortemente preoccupato – racconta – per la salute degli operatori sanitari, dei pazienti e dei cittadini siciliani”.
In Friuli Venezia Giulia è stata istituita una task force multidisciplinare in grado di far fronte a eventuali situazioni di rischio legate alla febbre emorragica da virus ebola. E in Sicilia, dove si registra il maggior numero di sbarchi di immigrati, le strutture sanitarie sono pronte? Ospedali, Infermieri, medici siciliani sono formati e preparati? Sono gli interrogativi che il sindacato  pone alla Regione, ribadendo la necessità di potenziare la vigilanza sanitaria al fine di evitare il “rischio contagio” – oggi, ribadiamo, molto basso – di ebola, tubercolosi, scabbia e malattie infettive varie.
Giuseppe Spada, dirigente sindacali nell’Asp di Siracusa, ritiene inadeguati gli interventi e le risorse messi in campo delle autorità regionali e locali. “Ad esempio mascherine e camici di carta monouso in ospedale non sono adatti. Già il sindacato della polizia ha fatto segnalazione e richiesta proprio nei luoghi di sbarco”.
Negli ospedali di Siracusa e Augusta sono stati diverse decine i  ricoveri  di migranti con malattie infettive acute febbrili di tipo epidemico (varicella, scabbia). Il Ministero della Salute, in una relazione, ha spiegato che in questi casi  è previsto l’isolamento e l’avvio agli idonei trattamenti terapeutici.
A “rischiare” sono gli infermieri, i medici, il personale sanitario e gli stessi agenti di polizia, che spesso nelle operazioni di soccorso non sono cautelati a sufficienza e soprattutto i degenti.  Sindaci, direttori di unità ospedaliere, dei pronto soccorso, di malattie infettive, aziende sanitarie, Prefetture, non si sono ancora incontrati ufficialmente per affrontare il problema.




Siracusa. "Ristorante" per dieci in casa sua: Aldo, l'amministratore di condominio che cucina per gli sconosciuti

Per 25 anni si è occupato di amministrare condomini. Poi ha deciso di chiudere tutto e dedicarsi alla vera passione. E a 45 anni, Aldo Monteforte si è “inventato” chef. Uno chef particolare, che cucina non in un ristorante ma nella sua casa. Che in determinate serate apre le porte ad amici e sconosciuti per cene a tema dove il cibo, però, è solo la scusa per fare conoscenza e socializzare.
Si chiama social eating, una tendenza già di casa nel nord Europa e recentemente esplosa in Italia: Milano, Bologna, Roma. E adesso anche Siracusa con l’intraprendenza di chef Aldo. L’idea è semplice,  una volta a settimana circa Aldo organizza eventi a casa sua. Li pubblicizza su Facebook (Metti una sera a cena…a casa mia), raccoglie le prenotazioni e poi si mette ai fornelli. Con la complicità di sua moglie che “cura l’estetica” ci racconta.  Insomma il tema della serata, il tovagliato, la musica.
A giudicare dai primi appuntamenti, ai siracusani il social eating piace. “La gente ha bisogno di parlare dal vivo, di presenza, con persone vere. E il mangiare diventa l’occasione giusta. In un’atmosfera familiare come quella di una casa e senza i tempi rigidi di un ristorante”. In effetti a casa di Aldo si comincia a mangiare verso le 20 e si finisce, tra una risata una partita a biliardino e uno sguardo alle stelle con il cannocchiale, non prima dell’una di notte.
Si paga, è chiaro. Una sera a cena costa dai 20 ai 45 euro, dipende dal tema e dal cibo. Ci si ritrova insieme a tavola seduti in dieci fino ad un massimo di quindici persone (“di più staremmo stretti”). Si possono assaggiare piatti particolari con riso rosso di Novara o gambero di Marzamemi. “Tutto fresco”, assicura Aldo che si occupa anche della spesa per i suoi ospiti sconosciuti.
I primi quattro appuntamenti lo hanno trasformato in una piccola “star” dei social network locali. Richiesto, ricercato ma anche criticato. “Beh a me importa che mia moglie non mi ha mai considerato un matto perchè ho lasciato il lavoro per dedicarmi alla cucina”, sorride Aldo, supportato anche dai suoi due figli.
Se il social eating diventerà un vero e proprio lavoro è ancora presto per dirlo. Intanto, però, il “ristorante” per 10/15 persone di Aldo Monteforte fa parlare di sè.




Pagamenti alle imprese: la provincia di Siracusa è la quinta in Sicilia per puntualità. Peggiorano i ritardi gravi

Le imprese della Provincia di Siracusa si posizionano al quinto posto in Sicilia nella puntualità nei pagamenti commerciali. Nel primo trimestre 2014, il 22,6% delle imprese della provincia ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 46,8% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e il 30,6% con un ritardo superiore. Una performance migliore della media regionale (22,1% di imprese puntuali) ma nettamente inferiore a quella nazionale (38% di imprese virtuose). Da segnalare, però, il peggioramento dei ritardi cosiddetti  “gravi”, triplicati in 4 anni:  dal 10,4% del 2010 al 30,6% attuale.
Sono i numeri dello  Studio Pagamenti 2014 realizzato da Cribis D%B, la società del Gruppo Crif specializzata in business information.
Nella classifica delle imprese più puntuali della Sicilia, primo posto per Ragusa  con il 23,9% di pagamenti virtuosi. Seguono Catania 23,7%, Trapani 23,6%, Enna 23,4%, Siracusa 22,6% e poi Palermo 21,1%, Caltanisetta 20,8%, Agrigento 20,7%, chiude Messina con il 20,5% di pagamenti alla scadenza.
A livello regionale le imprese siciliane sono le meno virtuose d’Italia. Nel primo trimestre dell’anno in corso infatti solo il 22,1% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 48,1% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 29,8% oltre i 30 giorni.
Dall’analisi del trend si osserva un peggioramento del 21,9% dei pagamenti puntuali rispetto al 2010. Ma il dato allarmante riguarda i ritardi superiori ai 30 giorni, aumentati del 183,8% in quattro anni. Inoltre nel primo trimestre del 2014 la Sicilia esibisce performance di pagamento inferiori sia alla media nazionale (38,8% di imprese puntuali, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni) sia alla macroarea di appartenenza, dove i pagamenti regolari sono pari al 25,1%.




Nozze vip a Villasmundo, tra gli ospiti avvistato anche George Clooney

Tra gli ospiti vip pare vi fosse anche lui, l’affascinante George Clooney. Arrivato in elicottero, è ripartito allo stesso modo al termine del ricevimento per le nozze di Anna Gavazzi e suo marito Alexander. Tutto sotto il cielo di Villasmundo, la piccola frazione di Melilli per una notte centro del jet set internazionale, nella settecentesca villa dei marchesi di San Giuliano.
C’erano artisti, attori a stelle e strisce e stilisti, i nomi della borghesia italiana e volti noti dell’imprenditoria oltre agli amici very important person “internazionali” della coppia che ha deciso di festeggiare il giorno speciale in Sicilia, in provincia di Siracusa.
Anna Gavazzi è  una nota gallerista  attiva tra Londra e Milano, apprezzata in tutto il mondo dove cura e segue diverse mostre. Massima la cortina di riservatezza attorno all’evento. Bocche cucite e sole mezze conferme ma quando si parla della presenza di Clooney l’imbarazzo degli interlocutori nel non negare vale come una conferma.
Anna e Alexander, in occasione delle loro nozze, hanno anche chiesto agli amici vip di partecipare ad una raccolta fondi per Khalsa Aid, l’organizzazione internazionale no profit fondata nel rispetto dei principi Sikh dell’amore universale. In pochi giorni hanno raccolto solo online poco meno di 12 mila sterline da devolvere a cause umanitarie.




Da Biella a Marzamemi con il cinquantino: è il Crazy Italian Rally

Si chiama Crazy Italian Rally. Ed è una “folle” passeggiata di 1.600 chilometri da Biella (Piemonte) a Marzamemi da percorrere a bordo di un cinquantino. Partenza domenica 3 agosto da Biella con arrivo in Sicilia 13 giorni dopo. Vietate le autostrade, anche per rispetto al codice stradale. E allora tutto su statali e provinciali come un vero rallysta.
“Il requisito fondamentale è lo spirito di avventura e di adattamento, potrà capitare di viaggiare sotto la pioggia, il vento o di bucare una gomma lontano da un centro abitato”, racconta laprovinciadibiella.it. I partecipanti potranno scegliere ognuno un percorso personale, decidere se viaggiare soli o in coppia. Sulle spalle uno zaino per effetti personali e attrezzature e poco altro.
(foto: laprovinciadibiella.it)