Gestione servizio idrico, contromossa dei sindaci: costituiamo la società con l'Ato 8

Come fosse un gioco di strategia, a mossa corrisponde una contromossa. E così se la curatela fallimentare di Sai 8 aveva fatto segnare un punto  a suo vantaggio nella battaglia per la gestione del servizio idrico, oggi è arrivata la risposta della parte pubblica. Alla decisione dei curatori di mettere all’asta per la cessione un ramo di azienda (dipendenti, banca dati, mezzi) i sindaci e il commissario del Consorzio Ato hanno risposto rilanciando la creazione di una società uninominale sotto l’egida del consorzio stesso per gestire così in house il servizio. Questa mattina a Catania, nella sede della Regione, i primi cittadini di  Augusta, Buccheri, Floridia, Lentini, Noto, Pachino, Portopalo, Priolo, Siracusa e Solarino hanno di fatto dato l’ok al commissario straordinario: si crei la società. I Comuni contribuiranno alla nascita della nuova realtà con un contributo proporzionale di 1,50 euro per abitante. Soldi che dovrebbero poi rientrare non appena la Regione stanzierà il contributo per lo start-up. Non si può rimanere in attesa dei tempi della politica, il rischio è quello di ritrovarsi con una gestione ancora privata. Ecco perchè Buceti ha spinto per l’accelerazione vincendo le ultime perplessità dei Comuni. Unica preoccupazione viene dalla situazione politica della Regione. Se con il rimpasto Marino dovesse uscire dalla squadra di governo, il tema del ritorno all’acqua pubblica potrebbe non essere più centrale nell’agenda. “C’è urgenza, il 26 maggio scade la curatela e il servizio non può restare senza gestore. La gestione pubblica unitaria sarà garantita dall’Ato 8”, spiega senza sosta Buceti.
(foto: una precedente riunione)




L'ex comandante dei Carabinieri di Siracusa alla guida di una missione in Palestina

Fino al 2011 è stato al comando provinciale di Siracusa dei Carabinieri, oggi il colonnello Massimo Mennitti guida la nuova missione dei militari dell’Arma in Palestina. A Gerico il primo contatto con la nuova realtà operativa.  Il colonnello Mennitti ha trascorso cinque anni a Siracusa, poi il trasferimento al Comando Generale  con l’incarico di Capo Ufficio Piani e Polizia Militare. Adesso questa nuovo incarico in Palestina.




Sciopero dell'autotrasporto, in Sicilia torna la paura del blocco

Si ferma l’autotrasporto siciliano. Dalla mezzanotte del 24 marzo fino alla stessa ora del 28 scioperano tutte le sigle sindacali di categoria. “La mancata erogazione delle risorse relative all’Ecobonus 2010/2011 impone un’azione di protesta ferma e decisa. Aias, Fai Sicilia, Assotransport, Aitras e Assiotrat, in maniera univoca, hanno disposto la conferma del fermo dei servizi di autotrasporto in Sicilia”. Le associazioni chiedono al premier Matteo Renzi e al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, l’immediata erogazione delle risorse riferite al contributo per le autostrade del mare oltre alla riapertura del tavolo tecnico Stato-Regione Sicilia.
 




Siracusa. Qualità dell'aria e inquinanti: Verdi e Green Italia chiamano la Commissione Europea per l'Ambiente

I Verdi e Green Italia, all’indomani del tavolo prefettizio sull’ambiente tenutosi a Priolo, hanno presentato oggi il loro esposto. In attesa di una risposta da Janez Potocnik, il commissario per l’ambiente, i due coordinatori nazionali Angelo Bonelli e Fabio Granata hanno illustrato i dati e quelle che giudicano violazioni delle direttive europee sulla qualità dell’aria nei siti di Priolo, Milazzo e Gela.  In queste tre aree la rete di monitoraggio della regione Sicilia gestita dall’Arpa “monitora solo il benzene”, sottolineano. Esiste un’altra rete denominata Sirvianet la cui accessibilità via web non sempre è possibile e che pubblica dati derivanti dalle reti di monitoraggio delle province e dei comuni successivamente validati dall’Arpa. “Da valutazioni effettuate, la rete di monitoraggio della qualità dell’aria non risulta conforme alle disposizioni di legge regolate dal Dlgs 155/10 e dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria”, la denuncia di Verdi e Green Italia. “In particolare, le due stazioni Arpa denominate Megara e Sasol non rispondono ai requisiti di legge in quanto non monitorano gli inquinanti previsti (SO2, CO, NO2, O3, Pm10,Pm2,5 e i valori obiettivo per nichel, cadmio, arsenico e benzopirene) cosi come disciplinati dalla direttiva europea del 2004/107/CE. Situazione  analoga per altre realtà territoriali ad alto rischio ambientale e classificate come Milazzo e Gela”. Bonelli e Granata denunciano poi come il valore medio annuo del benzene relativo al 2013 non è riportato nel sito di Arpa Sicilia. Il limite di legge è 5 nanogrammi per metro cubo. “Nella stazione Megara di Siracusa si riscontrano gravi superamenti del limite, su base giornaliera: ad esempio il 4 e 5 gennaio 2014 il benzene ha raggiunto il valore di 111,5 nanogrammi/ metro cubo. Per quanto concerne la stazione Sasol per il 2014 non sono pubblicati dati”.
Si possono consultare i dari della rete Sirvianet “ma anche qui ci sono carenze rispetto ai requisiti di legge. Non sono, ad esempio, disponibili i dati di inquinanti come CO, delle PM2,5 e degli Ipa con un monitoraggio incompleto di NO2 e SO2”.
E siccome “l’assenza di dati e di una pubblica informazione sugli stessi crea un’ombra preoccupante in materia di contaminazione delle falde , dei terreni , delle acque,dell’aria e di quale può essere il livello di contaminazione delle matrici biologiche e della catena alimentare gli scriventi chiedono alla commissione europea per l’ambiente di verificare se l’Italia, in relazione alla regione Sicilia ed in particolare per i tre siti di Siracusa, Milazzo e Gela ha violato le direttive in materia di qualità dell’aria e della convenzione di Aarhus”.
Alla commissione europea per l’ambiente, Angelo Bonelli e Fabio Granata scrivono anche della loro preoccupazione circa la precisa osservanza “all’interno degli impianti produttivi ricadenti nel polo petrolchimico”, delle misure “idonee ad evitare la dispersione incontrollata di fumi, polveri e inquinanti nocivi alla salute dei lavoratori e della popolazione limitrofa”.
Poi Verdi e Green Italia sottolineano il caso di falde inquinate da idrocarburi a Priolo, l’assenza di piano di bonifica e risanamento ambientale o comunque il loro avvio e l’eccesso di mortalità tra la popolazione di Priolo, Melilli e Siracusa sui numeri dello studio dell’Iss “Sentieri” (1995-2000 e 2001-2005).




E Matteo Renzi twitta "arrivato a Siracusa"

Tra un impegno e l’altro, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non rinuncia al piacere di un tweet. Così annuncia a tutti i followers  di essere arrivato a Siracusa, dove oggi è atteso da una serie di incontri. Lo ha fatto ieri sera, attorno le 23.00, di ritorno da Tunisi.
Il programma della visita del premier si apre alle 9.00, alla scuola Raiti. Proprio nei giorni scorsi ha pubblicato il piano per l’edilizia scolastica e non è quindi un caso che anche a Siracusa Renzi abbia deciso di iniziare la sua visita proprio da un istituto scolastico. Alle 10.15 il premier incontra i sindaci della provincia a Palazzo Vermexio e, a seguire, gli imprenditori. Alle 12.30 visita al parco archeologico della Neapolis quindi la partenza.




Siracusa, il tuo futuro prossimo si coniuga mercoledì

Progetti di area vasta e servizio idrico integrato. Il destino di Siracusa, inteso come sviluppo economico e futuro occupazionale, si “gioca” a Catania. Due appuntamenti, due momenti che potrebbero segnare in maniera netta le prossime dinamiche locali. Una cosa è chiara, la logica del campanile (dietro cui Siracusa si è sempre nascosta) non funziona più. Bisogna aprirsi e fare rete, sul serio. Con i centri della provincia (vicenda acqua) e con le vicine Catania e Ragusa (area vasta) che con i loro aeroporti e i loro servizi rischiano di stritolare a tenaglia una provincia lenta suo malgrado. Tutto in un giorno, mercoledì 26 febbraio.
Domani a Catania verrà firmato dai sindaci di Siracusa, Ragusa e – ovviamente – Catania il protocollo d’intesa sui cosiddetti “Progetti di area vasta”. Il Sud Est siciliano si “federa” con un accordo da cui scaturiranno finanziamenti europei da usare per potenziare la rete infrastrutturale, attraverso il ministero per la Coesione territoriale. Si è voluto attendere l’arrivo del presidente Napolitano per sottolineare l’importanza del percorso che il Sud Est siciliano intende intraprendere. “Siamo le prime province italiane a sperimentare una sinergia virtuosa che può portare significativi finanziamenti”, spiega il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Che dopo l’incontro con il capo dello Stato, sempre a Catania, nella sede dell’ex Eas incontrerà i colleghi della provincia aretusea e il commissario dell’Ato idrico Buceti per decidere il da farsi sulla gestione idrica dopo il fallimento di Sai 8 e le difficoltà della curatela. Ormai chiaro il percorso: costituire due società di mini ambito (zona nord, zona sud) con il coinvolgimento dei Comuni che hanno consegnato gli impianti a Sai 8 a suo tempo. Gli altri continuerebbero così come fanno adesso, in attesa di una apposita legge regionale. Le due nuove società di mini ambito (Siracusa e Priolo hanno già avviato un percorso comune, Noto dovrebbe chiamare a raccolta la zona sud) assorbiranno quasi totalmente l’attuale personale di Sai 8. Che attraverso i sindacati ha già fatto sapere di essere contrario a ipotesi “spezzatino” tra Comuni. I lavoratori di Sai 8 vedrebbero di buon occhio anche una nuova soluzione privata (Caltacqua, ndr) ma sul punto è stato chiaro il commissario Buceti (“come il mio assessore, anche io sono per l’acqua pubblica”). Questa la situazione, è lecito ora attendersi un passo avanti deciso dopo troppi passaggi sin qui interlocutori.




Siracusa. Nek Nomination, anche in provincia l'assurda sfida sul web a chi beve di più. "Così si muore". Video

Un “gioco” estremamente pericoloso, un fenomeno importato dagli Stati Uniti,  che sta  prendendo piede anche in provincia di Siracusa. Si chiama “Nek Nomination” e, nel mondo, ha già mietuto delle vittime. Prevede che dei ragazzini si mettano alla “prova” bevendo tutto d’un fiato una bottiglia di Vodka, birra o qualunque altro alcolico, davanti ad una videocamera che possa testimoniare il superamento dell’assurda sfida. Il video viene postato su Facebook e, al termine, vengono nominati altri amici chiamati a misurarsi alla stessa maniera, creando una catena. Diversi giovani siracusani si starebbero facendo prendere la mano da questa “moda” . Sul web circolano parecchi di questi  video, riconducibili a giovani della provincia di Siracusa, che li commentano come fossero “trofei” e lasciando chiaramente intendere che la prova a cui intendono sottoporsi non è di certo una sola, ma prevede di “migliorare” la propria “performance”. A lanciare l’allarme è la presidente dell’associazione Familiari Vittime della Strada, Mirella Abela. “Quanto sta accadendo anche in una piccola realtà come la nostra- spiega Abela- è preoccupante. Ho voluto parlarne pubblicamente, non solo per esprimere disapprovazione, ma anche per richiamare tutti noi a quelle regole che dovrebbero impegnare gli adulti, e ancor di più i genitori, in prima persona. E’ indispensabile spiegare con chiarezza ai propri figli che ognuno di noi ha una responsabilità personale e sociale. Non è possibile tollerare che ci si possa divertire tirando giù in dieci sorsi una bottiglia di Vodka , nominando tre amici e invitandoli a fare altrettanto perchè questo significa coinvolgere buona parte dei ragazzi della nostra città. Nei video- prosegue Mirella Abela- ho riconosciuto volti e famiglie di appartenenza. Non si tratta di giovani disagiati. Fanno parte di famiglie per bene e in qualche caso anche note”. La presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strada ricorda il pericolo a cui questi ragazzi espongono sé stessi e gli altri nel caso in cui, dopo avere portato a termine la loro prova, si mettano alla guida di un’auto o di una moto. Ma anche rimanendo in casa le conseguenze possono essere davvero serie e, come è già accaduto, perfino letali. Mirella Abela lancia un appello ai genitori, sollecita “l’impegno delle famiglie a fare particolarmente attenzione a tutti i movimenti dei propri figli, a partire dai social network, che possono rappresentare un importante specchio della vita dei nostri ragazzi. Non credo che qualcuno possa offendersi se ho lanciato l’allarme su un fenomeno che presto, in assenza di un freno, potrebbe portarci a conoscenze di un incidente o di un malessere. I nostri giovani devono capire che è assurdo spendersi in questa assurda moda, che il cambiamento che spesso auspicano, puntando l’indice contro gli adulti, deve partire anche da loro, a partire dalla consapevolezza che ci sono delle responsabilità a cui non ci si può sottrarre”.




Imprenditori siracusani alla manifestazione di Roma. Miceli (Cna): "Politica economica disastrosa"

“Un messaggio chiaro e unitario, almeno 80 mila imprenditori in piazza e, tra loro,una folta delegazione della provincia di Siracusa”.Gianpaolo Miceli  segretario locale della Cna Giovani descrive così la mobilitazione nazionale di oggi, indetta da Rete Impresa Italia e culminata nella manifestazione di Roma. I piccoli e medi imprenditori chiedono al Governo una serie di misure in grado di salvarli dal baratro. Casartigiani,Cna,Confcommercio e Confesercenti hanno voluto far sentire in questo modo la loro voce.Miceli ricorda alcuni dati. “Il 94 per cento del tessuto produttivo italiano è rappresentato dall’artigianato e dal terziario.L’incidenza della tassazione sui profitti ha raggiunto il 66 per cento, superando del 20 per cento la media europea.Basterebbe già questo per far comprendere le difficoltà a cui gli imprenditori vanno incontro”. Miceli parla di una burocrazia asfissiante e costosa, da 30 miliardi di euro l’anno. “La buona riuscita della manifestazione di oggi –  prosegue Miceli- è il sintomo di un malessere diffuso. Gli imprenditori di solito – fa notare – non scendono in piazza. Il fatto che questa volta lo abbiano fatto e con questa partecipazione è sintomatico di una situazione che, senza un’inversione di rotta, non potrà  che peggiorare”.




Spese Pazze dei Gruppi all'Ars. Bufardeci dai pm risponde alle contestazioni: un viaggio a Roma, la manutenzione della sua vettura e alcuni assegni

Poco più di tre ore. Tanto è durato l’interrogatorio dell’ex capogruppo di Grande Sud all’Ars, Titti Bufardeci. E’ il secondo siracusnao ascoltato dai magistrati palermitani che stanno indagando su presunte spese pazze dei gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale. Bufardeci, a differenza di Cappadona, decide di rispondere alle domande dei pm Agnello De Montis e Battinieri. Ad accompagnarlo l’avvocato Paolo Ezechia Reale. Una volta uscito, l’ex sindaco di Siracusa di dice sereno.
Dalle carte sembrerebbe siano intanto emersi nuovi “casi”. Un pranzo romano nei giorni degli internazionali di tennis, pare, con moglie e figlia detratto dalle spese del gruppo parlamentare. Versione che sarebbe stata smentita da Bufardeci che ha parlato di attività politica. Tra le spese che gli vengono contestate ci sono pure 500 euro per l’acquisto di diverse cassate anche se la firma sull’assegno è di un’altro politico, l’onorevole Franco Mineo.  Ci sono pure i soldi usati per una bolletta intestata all’onorevole Michele Cimino. E anche questo pagamento è stato disconosciuto da Bufardeci. Si è parlato anche del rimborso dei soldi per il carburante e la manutenzione della macchina di Bufardeci, per un totale di 35 mila euro. “Ci siamo accorti che ci sarebbe stato un notevole risparmio se avessimo utilizzato come auto del gruppo la mia vettura”, ha dichiarato a livesicilia.




Sciolta la prognosi: fuori pericolo il bimbo di 23 mesi caduto dal balcone. Oggi il "risveglio"

Non è più in pericolo di vita il bimbo di 23 mesi ricoverato al policlinico di Messina dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione, a Siracusa. I medici dell’unità di terapia intensiva pediatrica hanno sciolto la prognosi, pur tra le ovvie cautele del caso. Il piccolo, assistito dalla mamma, non è più mantenuto in stato di coma farmacologico. Oggi è stato effettuato il cosiddetto risveglio, dopo che le “finestre” operate nei giorni scorsi avevano tutte dato segnali incoraggianti. E’ stato quindi estubato e non è più assistito da macchine nella respirazione. Le sue condizioni generali vengono definite buone. Il polmone destro, osservato speciale nei giorni scorsi, si sarebbe stabilizzato. Così come i valori degli organi interni.
(foto: dal web)