Sequestri nell’area industriale, il sindaco Italia: “tassello importante per chiarezza”

Sui sequestri effettuati stamattina nella zona industriale in occasione dell’operazione “No fly”, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, hanno rilasciato la seguente dichiarazione. “Le misure disposte dalla Procura della Repubblica e l’esito delle indagini fanno sintesi dell’impegno di tutti coloro che, nel corso degli ultimi anni, hanno posto la questione ambientale come priorità, non con annunci o proclami, ma con azioni incisive su tutti i piani (amministrativi e giudiziari) cercando di operare con argomentazioni tecniche, ma soprattutto, avvalendosi nel tempo di un esperto in materia ambientale, l’ingegnere Giuseppe Raimondo, che ha sempre sostenuto, in tutte le sedi, quanto oggi sembrerebbe emergere dalle indagini. La Procura fa riferimento ad esiti che, sulla base di modelli matematici, hanno finalmente evidenziato che le immissioni olfattive non hanno fonti indistinte e che il contributo del depuratore IAS è determinante. Confidavamo nel lavoro dell’autorità giudiziaria, che ha risorse tecniche economiche ed umane per verificare se le imprese industriali operanti nel nostro territorio esercitano le attività attenendosi scrupolosamente alle norme ambientali. Serviva chiarezza e quanto fatto dalla procura della Repubblica di Siracusa rappresenta un tassello essenziale per fare luce innanzitutto sulle responsabilità di natura penale da accertare, ma soprattutto affinché chiunque ha ruoli istituzionali e politici esprima chiaramente la propria posizione sul presente e sul futuro ambientale economico e produttivo del nostro territorio. C’è una responsabilità sociale delle imprese che non può essere limitata solo ed esclusivamente al dato occupazionale ed economico e che deve andare oltre. Trincerarsi dietro il timore occupazionale significa non avere una visione innovativa del futuro”.




Versalis, Sasol e Ias: sequestri nella zona industriale, 19 indagati

Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Siracusa, i carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Siracusa, insieme al Noe di Catania ed al Nictas dell’Asp di Siracusa, stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Siracusa nei confronti degli stabilimenti Versalis, Sasol e dei depuratori Tas di Priolo Servizi e Ias.
Le indagini coordinate dalla Procura hanno consentito di accertare come, nel periodo tra il gennaio 2014 e il giugno 2016, agli impianti siano da ricondursi emissioni in atmosfera di natura inquinante e molesta. Nel medesimo contesto sono stati notificati anche 19 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate.
I dettagli saranno divulgati nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta, alla presenza del Procuratore della Repubblica, del comandante provinciale dei Carabinieri e del comandante Provinciale della Guardia di Finanza presso la caserma dell’Aeronautica militare sita in via Elorina 23/25, Siracusa, alle ore 11 di oggi.Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica, Fabio Scavone e dirette dai Sostituti Tommaso Pagano,Salvatore Grillo e Davide Lucignano.
Le attività investigative coordinate dalla Procura di Siracusa, scaturiscono da una serie di esposti e denunce pervenuti, nel tempo, all’ufficio di Procura, alle Forze di Polizia e ad altri organi, a seguito dei quali, un collegio di consulenti tecnici nominati dalla Procura ha accertato la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti di VERSALIS s.p.a. di Priolo e SASOL s.p.a. di Augusta, e dei depuratori TAS di PRIOLO SERVIZI s.c.p.a. di Melilli e IAS s.p.a. di Priolo Gargallo che, pertanto, sono stati sottoposti al sequestro.
I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno, nella sostanza, rilevato:
concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro;ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.
In sintesi, gli stessi consulenti tecnici hanno evidenziato di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata”…… rilevando come “nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”.
Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti e, quindi, la continuità di esercizio delle unità in sequestro, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma attuativo per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera nonché il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
Le notifiche, con contestuale informazione di garanzia, saranno eseguite nei confronti delle suddette persone giuridiche, nonché di 19 persone fisiche che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate, nell’arco temporale ricompreso fra gennaio 2014 e giugno 2016, periodo nel quale sono stati rilevati valori di immissioni nell’aria poi esaminati dai consulenti tecnici nominati dalla Procura.




Operazione “No Fly”: ragioni e conseguenze del sequestro degli impianti

Si chiama Operazione “No Fly”. E’ il risultato delle attività investigative coordinate dalla Procura di Siracusa, scaturite da una serie di esposti e denunce pervenuti, nel tempo, all’ufficio di Procura, alle Forze di Polizia e ad altri organi, a seguito dei quali, un collegio di consulenti tecnici nominati dalla Procura ha accertato la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti di VERSALIS s.p.a. di Priolo e SASOL s.p.a. di Augusta, e dei depuratori TAS di PRIOLO SERVIZI s.c.p.a. di Melilli e IAS s.p.a. di Priolo Gargallo che, pertanto, sono stati sottoposti al sequestro.
I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno, nella sostanza, rilevato:
concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro;ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.
In sintesi, gli stessi consulenti tecnici hanno evidenziato di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata”…… rilevando come “nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”.
Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti e, quindi, la continuità di esercizio delle unità in sequestro, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma attuativo per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera nonché il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
Le notifiche, con contestuale informazione di garanzia, saranno eseguite nei confronti delle suddette persone giuridiche, nonché di 19 persone fisiche che hanno rivestito incarichi di responsabilità e rappresentanza nelle 4 persone giuridiche attinte dal provvedimento di sequestro
che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate, nell’arco temporale ricompreso fra gennaio 2014 e giugno 2016, periodo nel quale sono stati rilevati valori di immissioni nell’aria poi esaminati dai consulenti tecnici nominati dalla Procura.




Siracusa. Nuovi sequestri di impianti industriali: il precedente nel 2017

Quello operato in queste ore nel polo petrolchimico siracusano non è il primo sequestro di stabilimenti industriali. Lo precede, in ordine di tempo, il sequestro disposto dalla Procura per gli stabilimenti Esso di Augusta e Isab Nord e Isab Sud di Priolo. Anche in quel caso la Procura ipotizzava un peggioramento della qualità dell’aria a seguito di emissioni dagli impianti. Per la restituzione, furono disposte delle prescrizioni per l’adeguamento degli impianti alle norme vigenti, a garanzia della salute pubblica, secondo un preciso cronoprogramma. Alle imprese fu data la possibilità di decidere entro 15 giorni se aderire o meno alle prescrizioni indicate. In entrambi i casi furono accolte le disposizioni. Esso chiese una proroga dei termini stabiliti nella fase di passaggio del controllo agli algerini di Sonatrach, con gli ultimi interventi a cura proprio della nuova proprietà.
Le prescrizioni studiate dal team di esperti chiamati dalla Procura di Siracusa riguardavano in questo caso anche la copertura delle vasche di trattamento, il miglioramento delle coperture dei serbatoi, il controllo dei vapori da camini e il loro monitoraggio. Tutto per ridurre sensibilmente le emissioni di sostanze odorigene in atmsofera. Nell’ambito dello stesso procedimento otto persone furono messe sotto indagine con l’accusa di inquinamento ambientale .colposo.




Impianti industriali sequestrati, Granata (Oltre): “l’aria è cambiata”

Ci sono anche dettagli esposti presentati da cittadini ed associazioni alla base dell’operazione che ha portato al sequestro di quattro stabilimenti dell’area industriale siracusana. Uno di questi è stato promosso dal movimento politico Oltre che, attraverso il suo leader Fabio Granata, plaude all’iniziativa della Procura. “I provvedimenti odierni rappresentano un segnale di vita e di attenzione verso il sacrosanto diritto alla salute e alla qualità della vita dei cittadini. Tanta strada ancora va fatta per rigenerare territorio e atmosfera ma, e’il caso di dirlo, l’aria è cambiata e sono fiducioso. Adesso – conclude Granata – le istituzioni facciano la
Loro parte con il Piano di qualità dell’aria e imponendo bonifiche e rigenerazione industriale”.




Torna operativo l’aeroporto Fontanarossa, voli regolari

Vista la diminuzione dell’emissione di cenere vulcanica dall’Etna, l’Unità di Crisi ha disposto la riapertura totale dello spazio aereo dell’aeroporto di Catania, dalle 8 di oggi.
I voli potranno ancora subire ritardi e disagi ma la situazione evolve verso la normalità. I passeggeri sono pregati di verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree.




Domani in cattedrale a Noto l’ultimo saluto a Gabriele e Manuel

Il sindaco Corrado Bonfanti e la Giunta comunale di Noto hanno proclamato il lutto cittadino per domani, venerdì 22 febbraio, giorno in cui si svolgeranno i funerali di Gabriele Marescalco e Manuel Petralito, giovani vittime dell’incidete di via Montessori.
In segno di cordoglio e vicinanza alle famiglie colpite dal lutto, l’amministrazione comunale, invita gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche durante le esequie ed a rispettare un minuto di silenzio in tutti gli uffici pubblici e anche negli istituti scolastici, secondo le direttive che i vertici di ciascuna struttura vorranno impartire.
L’amministrazione comunale parteciperà ai funerali di domani (15.30 in Cattedrale, celebrati da mons. Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi di Noto) con una delegazione e con il gonfalone listato a lutto. Le bandiere di Palazzo Ducezio saranno esposte a mezz’asta.




Siracusa. Mercato di via Giarre, “nessun trasloco anzi lo rilanciamo”

Il mercato di via Giarre non sarà spostato al parco Robinson di Bosco Minniti. Dopo l’allarme lanciato su SiracusaOggi.it dagli operatori, arriva la rassicurazione dell’assessore alle attività produttive, Fabio Moschella. “Desidero tranquillizzare quanti hanno espresso preoccupazioni sul mercato di via Giarre. Il mercato rimarrà regolarmente aperto ed attivo e non sarà trasferito all’interno del Parco Robinson. A breve peraltro l’ufficio attività produttive pubblicherà un bando per l’assegnazione di molti altri posteggi, per sostituire gli operatori che per vari motivi hanno lasciato il mercato”.
Il mercato non chiude, non si sposta ma cerca rilancio. Saranno messi a bando spazi per attività alimentari e non alimentari. “Mi auguro che molti operatori possano partecipare ed avere l’assegnazione. Questo servirà a rilanciare il mercato di via Giarre che negli ultimi tempi ha, purtroppo, visto diminuire le presenze e le attività di vendita. Siamo assolutamente vicini a tutti gli operatori e, naturalmente, anche ai residenti che indubbiamente patiscono disagi”, dice ancora Moschella.
“Nei mercati rionali è ancora possibile trovare prodotti alimentari e ortofrutta di qualità e a prezzi molto convenienti, certamente concorrenziali a quelli della grande distribuzione. Anche l’offerta di prodotti non alimentari è anch’essa molto competitiva e consente alle nostre famiglie di potere risparmiare notevolmente su moltissimi articoli di largo consumo. Siamo vicini agli operatori del mercato di via Giarre che sono, fra l’altro, in larga parte locali e quindi è anche giusto sostenerli. Mi auguro che si possa tornare a frequentare assiduamente questo mercato che ormai, da tantissimi anni, è entrato a pieno titolo nella vita dei siracusani”.




“Paura, siamo scappati”: i due pirati della strada e quella versione che non convince

Sarà lutto cittadino a Noto in occasione dei funerali di Manuel e Gabriele. La conferma arriva dal sindaco Corrado Bonfanti, all’indomani di una festa di San Corrado segnata dal lutto e dalla decisione di non dar luogo alla tradizionale processione e ad ogni momento di festa. Sarà la cattedrale ad ospitare il triste rito, con la comunità netina pronta a stringersi alle famiglie colpite dal tragico, duplice lutto. Dovrebbero essere celebrati domani pomeriggio. La conferma si avrà in giornata, subito dopo l’autopsia disposta dalla Procura di Siracusa che sta indagando sul sinistro che ha coinvolto lo scooter su cui viaggiavano i due ragazzini e un’auto. A bordo della Golf bianca c’erano due fratelli di 33 e 30 anni. Il più grande era alla guida ed è accusato di omicidio stradale ed omissione di soccorso.
Si tratta di due “caminanti” con una lunga lista di precedenti di Polizia. Volti noti in commissariato a Noto, anche ieri mattina quando si sono presentati. Prima il 33enne e poi il fratello minore, 30enne. Si sono costituiti perchè ormai braccati. Per tutta la notte, subito dopo l’incidente, i poliziotti di Noto li hanno cercati nella zona dove abitano. Ma subito dopo l’incidente, si erano dati alla fuga, rendendosi irreperibili. “Si erano nascosti”, raccontano a mezza bocca gli investigatori.
Gabriele e Manuel sono stati abbandonati così, soli. In agonia, dopo uno scontro terribile che li ha sbalzati a metri di distanza. Il loro scooter incastrato tra le lamiere dell’auto, irriconoscibile. Li hanno lasciati morenti e soli. “Abbiamo avuto paura”, hanno tentato di giustificarsi i due fratelli una volta costituitisi. Nessuna parola sui due giovani che hanno perso la vita, pare. Ed hanno fornito una versione dell’incidente che non convince però gli inquirenti. Le indagini continuano e non sono esclusi ulteriori sviluppi a breve.
Con perizia, il commissariato di Noto ha raccolto tutta una serie di elementi nell’abitacolo dell’auto. Repertato, con rilievi scientifici, centimetro per centimetro.




Nuovo ospedale di Siracusa: la risposta equivoca, l’Asp e Pippo Gianni

Bene l’incontro a Palermo per parlare di sanità a Siracusa e nuovo ospedale. Ma tutto troppo aleatorio così, senza un documento scritto che possa valere come “agreement” e fotografia di una intesa o accordo – pure programmatico – tra la Regione ed il territorio, rappresentato lunedì pomeriggio dai sindaci della provincia. Tra loro anche Pippo Gianni, primo cittadino di Priolo con esperienza politica da vendere. E sarà lui, domattina, ad incontrare nella sede dell’Asp di Siracusa il commissario Ficarra per mettere nero su bianco alcune linee programmatiche di intervento per la sanità siracusana.
Al primo punto, il nuovo ospedale: Dea di II livello o no? La provincia, compatta, chiede il massimo dell’offerta sanitaria possibile, ma la Regione ha fornito una risposta equivoca e coniugata al futuro: vedremo, faremo. Gianni, allora, chiederà all’Asp di inviare una richiesta di chiarimenti al ministero sulla distribuzione degli ospedali nel bacino Catania-Siracusa-Ragusa, per tramite dell’assessorato regionale alla Salute. Quanto all’area su cui costruirlo, attesa per le verifiche degli esperti esterni nominati dalla Regione. Pare, però, piuttosto chiaro che si renderà necessario un nuovo pronunciamento del Consiglio comunale di Siracusa. L’area della Pizzuta, che negli ultimi vent’anni ha subito notevoli modifiche, non sarebbe rispondente alle esigenze dell’ospedale immaginato – in linea di massima – dall’Asp di Siracusa (5 piani, struttura modulare, forma a P greco). Gianni ritiene quindi sempre attuale l’indicazione di un terreno nei pressi della grande viabilità, a nord o a sud del capoluogo.
Posto comunque che ci vorranno non meno di 8/10 anni (partendo oggi…) per vedere costruito il nuovo ospedale, il sindaco di Priolo invita a predisporre interventi per l’Umberto I attuale, individuando fondi che possano anche portare all’apertura di necessarie specialistiche come Chirurgia Toracica, Chirurgia Plastica, Neurochirurgia e Radiologia Interventistica. Oltre ad un vero e proprio centro oncologico. Ed a proposito di fondi, proporrà al commissario Asp, Ficarra, di dirottare parte di quelli previsti dall’ex articolo 20 all’assunzione di primari, tecnici e radiologici.