Siracusa. Katia Follesa e Damiano Carrara: Cake Star in Ortigia

Tre pasticcerie siracusane si sfidano in tv. Proprio in queste ore viene registrata la puntata di Cake Star, la trasmissione di Real Time che mette a confronto le abilità dei maestri pasticcieri italiani.
A condurre la trasmissione, Katia Follesa e Damiano Carrara. La coppia è stata avvistata in Ortigia, alla Giudecca, alle prese con alcune scene che saranno inserite nella trasmissione. I due hanno passeggiato in compagnia di due “pupi” siciliani con le loro fattezze.

In queste ore, le prime prove, sotto gli occhi dei due conduttori, che tra aspetti tecnici, cabaret e pezzo forte, lasceranno sfidare i tre pasticceri, a cui sarà dato un punteggio variabile tra 0 e 5 stelle. Chi ne avrà ricevute di più, accederà al duello finale. La sfida decisiva si svolgerà in un luogo neutro. Il vincitore avrà il Trofeo con il titolo di Miglior Pasticceria della Città e un premio in denaro pari a 2 mila euro.




Siracusa. Tamponamento a catena in contrada Spalla: 7 feriti, anche donna in attesa

La Polizia provinciale è intervenuta l’altra notte in contrada Spalla, sulla bretella di collegamento tra la provinciale 25 la zona commerciale. A causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia, si è verificato un incidente stradale, con tamponamento a catena, che ha visto coinvolte tre autovetture: una Toyota Yaris, una Dacia Duster (sul sedile posteriore una donna in stato interessante) ed una Suv Peugeot.
Sette degli otto occupanti delle autovetture, tramite le autoambulanze del 118 sono state trasportate presso il pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I°” dove i sanitari di turno hanno riscontrato vari traumi contusivi agli arti inferiori e superiori con prognosi di 5 giorni.
La Toyota a seguito del violento urto, ha invaso la carreggiata opposta senza conseguenze per l’autovetture che transitavano in senso contrario. Il traffico ha subito per ore rallentamenti e solo a tarda sera i mezzi sono stati rimossi. Sul posto, per i rilievi di rito sono state impiegate due pattuglie della Polizia Provinciale.




Floridia. Limoli azzera la giunta, alta tensione con il gruppo Gennuso

Anche Floridia, dopo Melilli azzera e ricompone la sua giunta. Il sindaco,Giovanni Limoli è pronto ad una verifica all’interno della maggioranza, soprattutto alla luce delle dimissioni del vice sindaco, Salvo Burgio e alle tensioni con il gruppo che fa riferimento al deputato regionale Pippo Gennuso (prima rappresentato da Fabiana Gallo). Per il primo cittadino è necessario considerare ogni singola posizione. Benevolo il suo sguardo verso Davide Gozzo e Angelo Guardo, che sono rimasti in maggioranza. Uno di loro sarà il nuovo vice sindaco, visto che le dimissioni di Burgio sarebbero legate a ragioni personali. Differenti i rapporti con il gruppo Gennuso. Il deputato regionale non è affatto tenero nei confronti di Limoli e della sua amministrazione, che definisce, senza mezzi termini “inadeguata”. Riportare la pace non sembra cosa semplice, nonostante questa sia l’intenzione espressa dal primo cittadino, convinto, comunque, che sia indispensabile e urgente comporre una nuova giunta che possa ridare linfa vitale all’azione amministrativa, con l’equilibrio che evidentemente manca. Certa la nomina di Milo Giarratana, Davide Gozzo e Fabiana Gallo. Giarratana avrebbe l’assessorato ai Lavori Pubblici e Urbanistica, Gozzo per la Cultura, Sport e Spettacolo (vice sindaco) e Gallo Bilancio. Limoli avocherebbe a sè Istruzione, Personale e Manutenzione.  Nessuna apertura nei confronti di Peppe Tata e Tiziana Bordonaro (Gruppo Gennuso), che rimarrebbero fuori dall’esecutivo.Il deputato regionale annuncia che i suoi consiglieri di riferimento saranno nelle fila dell’opposizione, contestando a tutto tondo le scelte compiute dal sindaco Limoli. Intanto, proprio la minoranza, contesta, anche attraverso i 5 Stelle, la debole azione amministrativa: niente mensa scolastica, niente asilo nido, niente lavori al campo sportivo nonostante la disponibilità dei relativi fondi, strade in pessimo stato e in diversi casi transennate, viabilità confusionaria alcune tra le lamentele esposte, accanto alla cattiva gestione dei rifiuti.




Siracusa. Il porticato di Santa Lucia preoccupa: nuove lesioni e rischio crollo

Occhi puntati sul porticato della chiesa di Santa Lucia fuori le mura. La struttura settecentesca della Borgata, crollata nel 1970 e ricostruita in 4 anni, torna a mostrare evidenti segnali di sofferenza. Lesioni sempre più ampie sulle colonne della delicata struttura e torna la paura che possa ripetersi un nuovo cedimento strutturale. Contattato il Fondo Edifici di Culto per un intervento urgente. Intanto, all’esterno, il porticato è stato recintato per ragioni di sicurezza. Tra pochi giorni, migliaia di siracusani raggiungeranno la chiesa della Borgata che accoglierà la statua della patrona Lucia. E il ritorno dei fuochi d’artificio solleva ulteriori preoccupazioni: le vibrazioni colpo finale per la delicata struttura?




Borderless, l'agente marittimo di Augusta intercettato: "i rifiuti non sono barzelletta"

“Il rifiuto non è una barzelletta, il rifiuto è una cosa seria, che ci vuole un’origine, si deve classificare, c’è l’Europa, l’Italia e tutto un sistema di codici, e se uno parla di una cosa e parla dell’altro qua si finisce in galera”. L’agente marittimo di Augusta, tra i 24 indagati dell’inchiesta Bordless della Procura di Catania, non sapeva di essere intercettato. E con un fornitore di Vos Prudence parlava liberamente, fornendo preziosi indizi agli investigatori impegnati a far luce sul sistema di smaltimento dei rifiuti dei migranti arrivati a bordo delle navi delle ong.
Secondo le indagini, nel periodo dal primo gennaio del 2017 al 10 maggio del 2018 Vos Prudence avrebbe smaltito illecitamente circa 4.500 chili di rifiuti solidi, con un risparmio indebito di più di 50mila euro a fronte di una spesa sostenuta di 14mila euro. Per l’Aquarius l’ipotesi è di aver conferito circa 19.500 chili di rifiuti solidi con un risparmio di oltre 410mila euro a fronte di una spesa sostenuta di 61mila euro.
Una parte del sistema viene illustrata nella intercettazione, con tanto di consigli a proposito dello smaltimento dei vestiti indossati dai migranti. “Voi state creando soltanto cose che già avete l’opportunità di scendere in maniera tranquilla, andando a fare queste informazioni voi rischiate che la spazzatura ve la portate a casa voi. […] Altri porti ti chiedono 3.000 o 5.000 euro o te la lasciano a bordo, perché non vogliono avere a che fare con quel tipo di rifiuti, il rifiuto non è una barzelletta, il rifiuto è una cosa seria, che ci vuole un’origine, si deve classificare, c’è l’Europa, l’Italia e tutto un sistema di codici, e se uno parla di una cosa e parla dell’altro qua si finisce in galera […] Sono già cose da tre anni che facciamo ad Augusta, il discorso dei vestiti, perché dal Burbon (nave Bourbon Argos, ndr) fino adesso abbiamo fatto diverse altre volte, noi la classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchina”.




Smaltimento di rifiuti pericolosi degli sbarchi, Augusta nell'indagine Aquarius

Anche le “soste” in porto ad Augusta nell’indagine della Procura di Catania che ha portato al sequestro della nave della ong Aquarius. E’ finita al centro di una maxi inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi degli sbarchi. Da qui la formulazione dell’accusa: traffico illecito di rifiuti. Sequestrati anche 460 mila euro, corrispondenti “al profitto accertato – scrivono gli inquirenti – rispetto ai delitti contestati ‘attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti’, nei confronti sia degli agenti marittimi Francesco Gianino e Giovanni Ivan Romeo, sia delle Ong Medici senza frontiere – Operational Centre Belgium – Missione Italia, Medici senza frontiere – Operational Centre Amsterdam”. Gianino (indagato) è titolare dell’impresa individuale Mediterranean Shipping Agency con sede ad Augusta, intermediario dei rapporti commerciali tra l’ong Medici Senza Frontiere e le imprese imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d’Italia.
Notificati dalla Guardia di Finanza, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Catania, 24 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Il decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro è stato convalidato dal Gip di Catania, che ha anche disposto il sequestro preventivo della nave Ong “Aquarius” attualmente ormeggiata a Marsiglia in Francia.

“I soggetti coinvolti – scrivono i magistrati – a vario titolo, risultano aver sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto delittuoso di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi Ong Vos Prudence (da marzo 2017 a luglio 2017) e Aquarius (dal gennaio 2017 al maggio 2018) e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco di migranti nei porti di Catania, Augusta, Pozzallo, Trapani, Messina, Palermo nonché in altri porti italiani”.
Le indagini avrebbero permesso di scoprire come le Ong concordassero “con gli agenti marittimi di smaltire sistematicamente rifiuti speciali sanitari pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivati dall’attività di soccorso dei migranti a bordo della nave Aquarius, classificandoli fraudolentemente come rifiuti speciali e conferendoli in modo indifferenziato insieme ai rifiuti solidi urbani”.
In una intercettazione agli atti dell’inchiesta Bordless, Francesco Gianino spiega che i vestiti dei migranti “noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchine”. Parla di “equilibri talmente sottili ormai consolidati in 2-3 anni” e si “va a certificare” l’urina di “gente che possono avere malattie infettive”. Ecco perché, spiega al suo interlocutore, bisogna comportarsi “come una zanzara in una cristalliera, non come un elefante dentro la cristalliera…si spezza il coso poi non posso aiutarti”.
L’accusa, nei confronti delle Ong, è di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” commesso a loro vantaggio dai diversi soggetti di varie nazionalità. “Gli indagati – sostiene la Procura di Catania – qualificavano, conferivano e smaltivano fraudolentemente, in modo indifferenziato, i rifiuti derivati dall’attività di salvataggio in mare (gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari, gli scarti degli alimenti somministrati agli stessi, nonché, i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica) eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva (in ragione della quale gli stessi andavano classificati come pericolosi, sanitari e non, ad alto rischio infettivo)”.
Dalle indagini sarebbe emersa la consapevolezza da parte degli indagati della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti, “in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio, come emergeva tra l’altro anche dai Sar Report Rescues in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell’Aquarius (ove si segnalano frequenti casi di scabbia, HIV, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi, meningite)”.




Siracusa. La Marcia dei Diritti dei Bambini, partecipazione record

Numeri che aiutano anche a raccontare il caos che si è venuto a creare attorno: sono stati poco meno di 1.500 i bambini e ragazzi degli Istituti Comprensivi di Siracusa che hanno animato oggi la Marcia dei diritti dei bambini, organizzata dalle realtà associative e cooperative della rete degli Amici di Siracusa Città Educativa e dal Comune di Siracusa.
Il corteo, in partenza dal Campo Scuola Pippo Di Natale, si è snodato lungo viale Teocrito e viale Luigi Cadorna. Arrivo in piazza Santa Lucia per il saluto del sindaco e i numerosi volontari delle associazioni e cooperative, per una mattinata di giochi, animazioni e letture sui diritti promulgati dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia.
“Bisogna lavorare insieme per consegnare un mondo migliore ai bimbi e le bimbe e noi ci stiamo impegnando affinchè ciò avvenga”, ha detto Cristina Aripoli, referente delle associazioni amici di Città Educativa. In corso, intanto, la settimana dell’educazione dedicata alla memoria di Pino Pennisi. “Questa settimana continuerà all’insegna della formazione, dei laboratori e dei seminari su tematiche quali diversità, differenze, inclusione, rispetto e tanto ancora.Le associazione e cooperative del terzo settore saranno sempre in prima fila per tutelare i diritti dei più piccoli”.




E' stata fatta brillare la pesante bomba rinvenuta a Palazzolo: zona rossa ok

Sono cominciate questa mattina, pochi minuti dopo le 8.00, le operazioni di bonifica e brillamento di un ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale, rinvenuto in contrada Bibbia tra Palazzolo e Canicattini. Si tratta di una bomba di 250 libbre di fabbricazione inglese. Al lavoro gli specialisti del Reggimento Genio Guastatori di Palermo, arrivati nei giorni scorsi per i rilievi e le operazioni propedeutiche del caso.
La zona rossa interessata dalle operazioni ha un raggio di 2 km. Tutte le abitazioni presenti nella zona sono state evacuate, sotto il controllo del centro di coordinamento creato per l’operazione dalla Prefettura di Siracusa.
La strada provinciale 86 è chiusa dalle 8.00 e presidiata costantemente dalle forze dell’ordine, sino al termine delle operazioni, previsto per le 13. Ma il brillamento è stato concluso attorno alle 11, senza alcuna difficoltà.
A Palazzolo e Canicattini avvertita una deflagrazione, dovuta all’esplosione controllata dell’ordigno.
A trovare la pesante bomba inesplosa, un cercato di funghi scivolato proprio sull’ordigno. “Il 9 e il 10 luglio del 1943 Palazzolo fu attaccato dalle squadriglie anglo-americane con due pesanti bombardamenti. Le vittime tra civili e militari non furono mai stimate esattamente, ma il paese fu semidistrutto e molte famiglie persero figli, parenti e amici. Molte case furono colpite e ridotte in macerie, testimonianza fino a poco tempo fa ne erano alcuni palazzi della via Garibaldi dove si trovava il comando militare cittadino. Grossi danni anche per il palazzo comunale e il palazzo della pretura, mentre delle bombe colpirono i pressi di piazza del popolo e piazza Umberto I causando terrore e innumerevoli feriti tra le persone che si trovavano tra le vie del centro storico”, ricorda il sindaco Salvo Gallo.




Bus Palazzolo-Canicattini, disservizi continui. L'Ast: "Pazienza"

Se il servizio di trasporto studenti pendolari Palazzolo Acreide-Canicattini Bagni non funziona, la soluzione immediata è la pazienza. Sembra una battuta di spirito, ma si tratta di un invito concreto, serio, partito dall’Ast e indirizzato al Comune di Palazzolo che, attraverso il sindaco, Salvo Gallo, aveva protestato per le condizioni di enorme disagio in cui quotidianamente si ritrovano gli studenti che,per necessità, devono spostarsi da un comune all’altro della zona montana. Alla lettera di Gallo , ha risposto nei giorni scorsi l’azienda, attraverso l’avvocato Teresa Salamone. In sintesi, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici nel territorio manifesta il proprio “imbarazzo” per quanto segnalato dal primo cittadino di Palazzolo; se ne dispiace, insomma e ne riconosce la veridicità. Non se ne assume, tuttavia, la responsabilità, ricordando che si tratta di una “situazione ereditata”. Il problema, fa notare la lettera dell’Ast, risiede “nella carenza di mezzi a disposizione e nella vetustà di quelli in uso, tanto che un guasto improvviso si riverbera inevitabilmente sulla qualità del servizio”. L’Ast assicura l’intenzione di acquistare nuovi bus. Si affretta, al contempo, però, a spiegare che il “processo in questi casi è lungo”. Garantisce  di avere “accelerato il percorso di ottimizzazione delle risorse a disposizione” e, alla luce di tutto questo, chiede al sindaco di avere pazienza.




Siracusa. No ai pass Ztl per i clienti dei ristoranti: bocciata la proposta

Il Consiglio comunale ha detto no ai pass temporanei alla Ztl per i clienti dei ristoranti. Respinto l’ordine del giorno che era stato presentato da Franco Zappalà. Il consigliere comunale proponeva quella soluzione per andare incontro alle esigenze di quanti, esercenti e ristoratori del centro storico, lamenterebbero “difficoltà ad ospitare i clienti siracusani poichè impossibilitati a entrare in Ortigia”. Persto veniva chiesto all’amministrazione di concedere ai ristoratori pass segnalatori per i loro utenti, impegnando tale autorizzazione al costo simbolico di 5 euro ad accesso, limitato al consumo del pasto.
Finita subito al centro di un acceso dibattito pubblico, la proposta è stata prima bocciata dall’opinione pubblica e – adesso – anche dal Consiglio comunale.